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                UMBRIA
           17-19 APRILE 2013
ASSISI
Assisi: il percorso
La basilica di Santa Chiara




La basilica di Santa Chiara è un importante luogo di culto del centro storico di Assisi.
Santa Chiara D'Assisi

●
    Santa Chiara, al secolo Chiara Scifi (Assisi, ca. 1193 – Assisi, 11 agosto 1253),
    è stata una religiosa italiana, collaboratrice di san Francesco e fondatrice delle
    Monache Clarisse: è stata dichiarata santa da papa Alessandro IV nel 1255 nella
    Cattedrale di Anagni. Il 17 febbraio 1958 venne dichiarata, da papa Pio XII,
    santa patrona della televisione e delle telecomunicazioni.
Biografia di Santa Chiara D'Assisi
●
    Nata da Favarone di Offreduccio e da Ortolana, appartenente ad un'alta classe
    sociale, dimostra forza d'animo nelle sue scelte radicali che la inducono a
    sfuggire il matrimonio predisposto dalla famiglia di origine, per seguire il
    desiderio di dedicare la vita a Dio.
●
    La notte del 28 marzo 1211 (è la sera della domenica delle Palme: Chiara ha
    solo 18 anni), stando alle testimonianze del processo di canonizzazione, fugge
    da una porta secondaria della casa paterna, situata nei pressi della cattedrale di
    Assisi, San Rufino. Subito raggiunge Francesco d'Assisi e i primi frati minori
    presso la chiesetta di Santa Maria degli Angeli, già da allora comunemente detta
    la Porziuncola, dipendente dal monastero di San Benedetto al Subasio. A
    sottolineare la sua condizione di penitente, Francesco le taglia i capelli, le dà
    una tunica e la fa entrare nel monastero benedettino di San Paolo delle Badesse
    presso Bastia Umbra a 4 chilometri da Assisi, per poi cercarle ricovero presso un
    altro monastero benedettino alle pendici del monte Subasio: Sant'Angelo di
    Panzo. Qui, al riparo dalle ire familiari, viene presto raggiunta dalla sorella
    Agnese.
Leggende e storia di Santa Chiara
               d'Assisi
●
    Chiara è la protettrice delle telecomunicazioni: il giorno di Natale, nella messa
    servita da Francesco, non c'era Chiara, poiché era costretta a letto a causa della
    sua infermità. Volendo ella partecipare comunque alla celebrazione, le cronache
    raccontano che le apparve una visione della messa e al momento della
    comunione le si presentò innanzi un angelo che le diede la possibilità di
    comunicarsi all'ostia consacrata;
●
    I Saraceni, al servizio di Federico II di Svevia erano alle porte di Assisi, e
    stavano assediando san Damiano. Chiara, allora, avrebbe preso l'ostensorio,
    esponendolo alla finestra. Una luce accecante avrebbe spaventato i Saraceni
    facendoli fuggire dal convento e da Assisi;
●
    Papa Gregorio IX le fece visita al convento e le chiese di benedire il pane:
    appena Chiara lo ebbe benedetto, vi sarebbe comparsa sopra una croce.
La storia della basilica

La chiesa venne costruita, dopo la morte di santa Chiara, tra
il 1257 e il 1265, attorno all'antica chiesa di San Giorgio, che
fino al 1230 aveva custodito le spoglie mortali di san
Francesco. Le spoglie della santa vennero traslate già nel
1260, mentre la consacrazione solenne avvenne nel 1265,
alla presenza di Clemente IV. I lavori di costruzione furono
eseguiti dall'architetto Filippo da Campello.
La cripta che ospita oggi la tomba della santa fu realizzata
solamente nel 1850.
Santa Chiara: l’esterno
L'esterno è caratterizzato da tre grossi contrafforti poligonali a forma di ampi archi
rampanti che rinforzano il fianco sinistro dell'edificio (fine del XIV secolo). La facciata è
realizzata a filari di pietra locale bianca e rosa, tripartita da cornici. Il portale è a tutto
sesto, con la ghiera attorno alla lunetta che è sostenuta da due leoni a riposo. La lunetta
presenta un affresco molto rovinato di Giacomo Giorgetti.
Più in alto, il rosone ha un doppio giro di colonnine e archetti. La facciata si conclude a
timpano con un oculo al centro.
Vicino alla porta laterale sporgono una cappella rivestita da riquadri rosati su sfondo
bianco, aggiunta all'inizio del Trecento, e il transetto. L'abside ha forma poligonale, con
tre alte monofore. Il campanile a base quadrata si erge sul fianco, con bifore e grandi
monofore, sormontato da una cuspide.
Santa Chiara: l’interno
L'interno della chiesa è a croce latina con navata unica (quattro
campate), transetto e abside poligonale. Gli archi delle volte
poggiano su pilastri a fascio, che attraversano le pareti nude,
ravvivate solo da un ballatoio sopra il quale si aprono delle
monofore. Anticamente la navata ospitava un ciclo di affreschi
sulla vita della santa, di cui restano solo pochi frammenti dopo la
scialbatura settecentesca e i danni del terremoto del 13 gennaio
1832.
Santa Chiara: la navata
Nella navata si apre una sola cappella, detta di Sant'Agnese, situata nella quarta campata a sinistra. Di forma
pentagonale è dedicata alla sorella di santa Chiara ed è decorata da affreschi del 1914 di Girolamo Marinelli e
pitture murali di Sigismondo Spagnoli. Sul lato destro si apre invece l'ambiente della cappella di San Giorgio, già
facente parte della primitiva chiesetta. Una vetrata la divide in due ambienti, uno dei quali è oggi la cappella del
Sacramento. Quest'ultima è decorata dagli affreschi di Pace di Bartlo (sulla parete di ingresso Annunciazione, San
Giorgio, Natività e Adorazione dei Magi) e di Puccio Capanna (parete sinistra, Madonna col Bambino in trono e
santi), oltre che di un maestro trecntesco umbro influenzato da Giotto e Pietro Lorenzetti (Resurrezione,
Deposizione, Sepoltura di Cristo). Sulla parete dietro l'altare si trovano i frammenti della decorazione duecentesca
e altri successivi del Trecento, in cui si riconoscono Santa Caterina e una santa, Santi Chiara, Francesco e
Agnese. Da questo ambiente si accede anche all'oratorio del Crocifisso o delle Reliquie, dove si conserva sopra
l'altare l'originale Crocifisso di san Damiano che parlò a San Francesco nell'eremo di San Damiano. Gli affreschi
sono di Francesco Tartaglia (1527): sull'ingresso Santa Chiara, Maestà, Sant'Anna, San Girolamo, San Rocco,
San Francesco; nell'arco Urbano V attribuito a Pace di Bartolo. Dietro una grata sono esposte alcune reliquie:-Una
cassetta col cranio di sant'Agnese-Il camice da diacono di san Francesco ricamato da santa Chiara-La tonaca, il
mantello, il cordone di santa Chiara e un cofano coi suoi capelli-Una tonaca di san Francesco- Un sandalo e una
calza di san Francesco fatti da santa Chiara-La tonacella di san Francesco- Un velo nero, una tonaca interna, un
cilicio e un crocifisso appartenuti a santa Chiara.-Il trittico a sportelli con la Madonna col Bambino e storie di Cristo
è di Rinaldo di Ranuccio.-Dalla navata si accede anche alla Cripta, ricavata nel 1850-1872 e sistemata in stile
neogotico nel 1935. Qui, attraverso una grata, si vede l'urna con le spoglie di santa Chiara. Al centro si trova un
tempietto con l'altare, nella cui parte superiore, accessibile tramite una scaletta, si vede il sarcofago in pietra in cui
era già stato conservato il corpo della santa.
CROCIFISSO DI SAN DAMIANO

                            S a n D a m ia n o D 'A s s is i




  Il C ro c if is s o d i S a n D a m ia n o è l'ic o n a a fo r m a d i c ro c e c h e F ra n c e s c o d 'A s s is i s t a v a p re g a n d o
  q u a n d o r ic e v e tt e la r ic h ie s t a d e l S ig n o re d i r ic o s t r u ire la s u a c a s a . L a c ro c e o r ig in a le è
  a tt u a lm e n te a p p e s a n e lla B a s ilic a d i S a n ta C h ia ra in A s s is i. I F ra n c e s c a n i c u ra n o q u e s ta c ro c e
  c o m e s im b o lo d e lla lo ro m is s io n e d a D io . L a c ro c e è c o n s id e ra ta u n 'ic o n a p e rc h é c o n tie n e
  im m a g in i d i p e rs o n e c h e h a n n o p a r te a l s ig n if ic a to d e lla c ro c e s te s s a .L a c h ie s a d i S a n
  D a m ia n o è u n im p o r ta n te lu o g o d i c u lto c a tto lic o d i A s s is i, s itu a to n e lla p e r ife r ia m e r id io n a le
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Crocifisso di San Damiano: la storia
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                             D a m ia n o D 'A s s is i
         I l n o m e d e l l 'a r t i s t a è s c o n o s c i u t o m a è d a t a t a a t t o r n o a l l'a n n o 1 1 0 0 c ir c a . L a
       tr a d iz io n e d i q u e s to tip o d i c r o c i in iz iò n e lla C h ie s a o r ie n ta le e fu tra s p o r ta ta in U m b r ia
       d a m o n a c i s e r b i. L o s c o p o d i u n a c r o c e ic o n a e r a d i in s e g n a r e il s ig n if ic a t o d e ll'e v e n t o
       r a p p re s e n ta to e ra ffo r z a re la fe d e d e lle p e r s o n e . L o s tile b iz a n tin o e r a c o m u n e in
       Ita lia p r im a d i C im a b u e e G io tto .
       Q u a n d o le C la ris s e s i tr a s fe r iro n o d a S a n D a m ia n o a lla B a s ilic a d i S a n ta C h ia ra n e l
       1 2 5 7 p o r ta ro n o c o n lo r o la C ro c e d i S a n D a m ia n o o rig in a le e la c o n s e rv a n o a n c o ra
       o g g i. A t t u a lm e n t e è a p p e s a n e lla B a s ilic a s o p r a l'a lt a r e d e lla C a p p e lla d e l C r o c ifis s o
       c h e è u n a r ic o s tr u z io n e d e lla c h ie s a d i S a n G io r g io c h e fu d e m o lita p e r c o s tr u ir e la
       B a s il ic a . I l c r o c i f is s o a p p e s o s o p r a l'a l t a r e d e l l'a n t i c a c h i e s a d i S a n D a m i a n o è u n a
       c o p ia .
San Francesco: la vita




San Francesco d'Assisi nacque ad Assisi nel 1182 ca. e morì nel 1226; il suo nome di battesimo era Giovanni
Francesco Bernardone. Figlio di un ricco mercante di stoffe, istruito in latino,in francese,e nella lingua
provenzale,condusse da giovane una vita spensierata e mondana; partecipò alla guerra tra Assisi e Perugia, e
venne tenuto prigioniero per più di un anno,durante il quale patì per una grave malattia che lo avrebbe indotto a
cambiare stile di vita: tornato ad Assisi nel 1205,Francesco si dedicò a opere di carità tra i lebbrosi e cominciò a
impegnarsi nel restauro di edifici di culto in rovina. Dedicò i tre anni seguenti alla cura dei lebbrosi e dei poveri nei
boschi del monte Subasio. Tornato ad Assisi, Francesco iniziò la sua predicazione,raggruppando intorno a se
dodici seguaci che elessero Francesco loro superiore, scegliendo la loro sede nella Porziuncola. Nel 1210 l'ordine
venne riconosciuto dal papa Innocenzo III. Intorno al 1212, Francesco partì per la Terra Santa,ma un naufragio lo
costrinse a tornare. Nel 1219 si recò in Egitto,poi si recò in Terra Santa. Al suo ritorno,si ritiro sul Monte Verna, nel
1224,e dopo 40 giorni di digiuno ricevette le stigmate. Francesco venne portato ad Assisi, dove rimase per anni
segnato dalla sofferenza fisica e dalla cecità. Nel 1225 compose il Cantico delle creature. Venne canonizzato nel
1228 da Papa Gregorio IX.
San Francesco: le regole

1- Nel nome del Signore inizia la vita dei frati minori

2- Di coloro che vogliono intraprendere questa vita e come devono essere ricevuti

3- Del divino ufficio e del digiuno e come i frati debbano andare per il mondo

4- Che i frati non ricevano denaro

5- Del modo di lavorare

6- Che i frati di niente si approprino e del chiedere l' elemosina e dei frati infermi

7- Della penitenza da imporsi ai frati che peccano

8-Della elezione del ministro generale di questa fraternità e del capitolo di Pentecoste

9- Dei predicatori

10-Dell'ammonizione e della correzione dei frati

11-Che i frati non entrino nei monasteri delle monache

12-Di coloro che vanno in missione tra i saraceni e tra gli altri infedeli
Basilica di San Francesco




- Basilica Superiore   - Basilica Inferiore
Storia della Basilica




 Fu iniziata nel 1228 due anni dopo la morte del Santo e ne fu il promotore e ideatore il
frate Elia.
Nel 1253 venne consacrata ed è costituita da due chiese sovrapposte. Nella basilica
inferiore è situato un locale che ospita le reliquie di san Francesco.Vi si accede da Piazza
Inferiore San Francesco, suggestiva piazza circondata da bassi portici del XV secolo.
Il terremoto del 1997 causò profonde lesioni alla basilica superiore e provocò la morte di
quattro persone ricordate con un'iscrizione nel pavimento all'ingresso della basilica.
Basilica Superiore
L’esterno della Basilica ha richiami evidenti
al gotico francese.
L’interno propone una sola navata a quattro
campate e un’ abside poligonale
La decorazione fu opera di diversi pittori; il
più importante di questi fu Cimabue che
operò nel 1272. Un altro grande maestro
che affrescò dal 1296 al 1304 la basilica, fu
Giotto. A lui è attribuito il ciclo di affreschi
sulla vita di San Francesco collocato nella
fascia inferiore della navata della basilica.
Le sue pitture sono destinate a colpire
vivamente la fantasia popolare; infatti
hanno il carattere dell’immediatezza
narrativa e di plastica evidenza. Il suo
naturalismo colpì la fantasia popolare.
Basilica Inferiore
La Basilica Inferiore si presenta come
una costruzione ad archi schiacciati e a
volte prone.
La navata centrale si presenta come
una galleria oscura formata dalle
potenti costolature dagli archi impostati
ad altezza uomo. Lo sguardo è attratto
da un’ incerta luminosità dell’altare
maggiore e dalle vele a crociera e le
quattro pitture allegoriche.
Nella basilica inferiore è situato un
locale che ospita le reliquie di san
Francesco, un piccolo ma significativo
insieme di oggetti appartenuti al santo.
piazza dei Priori




Nel 1200 diventò la piazza più importante della città. Vi si affaccia il palazzo dei
          Priori e il tempio di Minerva che fu eretto nel I secolo a.C.
Duomo di S.Rufino




La cattedrale di S. Rufino è il duomo della città. La chiesa sorge nell’omonima piazza che
anticamente era una terrazza creata in epoca romana. Venne costruita tra il 1140 e il 1571.
La facciata è una delle opere più significative in stile romanico. L'interno è a tre navate divise
da pilastri, con pianta basilicale. L'aspetto odierno risale al rinnovo del 1571 ad opera
di Galeazzo Alessi; solo sopra le volte restano tracce della chiesa primitiva, tra le quali i resti
di una cupola.
Cattedrale di S. Rufino: l’interno
L’Eremo delle Carceri




L'eremo delle Carceri è il luogo in cui San Francesco d'Assisi e i suoi confratelli si
ritiravano per pregare e meditare. Situato a 4 chilometri da Assisi , a 791 metri
di altitudine sulle pendici del monte Subasio, l'eremo delle Carceri sorge nei pressi di
alcune grotte naturali, frequentate da eremiti già in età paleocristiana.
La Porziuncola


La Porziuncola è una piccola chiesa fuori Assisi, attorno a cui venne costruita tra il
 XVI e il XVII secolo, proprio a protezione dello stesso più antico edificio di culto, la
  grande basilica di Santa Maria degli Angeli. A questa chiesa, di notevole valore
storico, artistico e spirituale, si deve il nome della città statunitense di Los Angeles,
chiamata dagli spagnoli El Pueblo de la Iglesia de Nuestra Señora la Reina de Los
Angeles de Porciúncola (Città della Chiesa di Nostra Signora la Regina degli Angeli
                                     della Porziuncola)
La Porziuncola


●
    La cappella è situata in una zona denominata "Portiuncula". Rimasta per lungo tempo in
    stato di abbandono, viene restaurata da san Francesco.
●
    Egli qui comprende chiaramente la sua vocazione e qui fonda l'Ordine dei Frati Minori nel
    1209, affidandolo alla protezione della Vergine Madre di Cristo, cui la chiesina è dedicata.
●
    Dai Benedettini ottenne in dono il luogo e la cappella per farne il centro della sua nuova
    Istituzione.
●
    Il 28 marzo 1211, Chiara di Favarone di Offreduccio vi riceve dal Santo l'abito religioso,
    dando inizio all'Ordine delle Povere Dame (Clarisse).
●
    Nel 1216, in una visione, Francesco ottiene da Gesù stesso l'Indulgenza conosciuta come
    "Indulgenza della Porziuncola" o "Perdono di Assisi", approvata dal Papa Onorio III.
●
    Alla Porziuncola, che fu ed è il centro del francescanesimo, il Poverello raduna ogni anno i
    suoi frati nei Capitoli (adunanze generali), per discutere la Regola, per ritrovare di nuovo il
    fervore e ripartire per annunciare il Vangelo nel mondo intero.
Porziuncola: cenni storici
●
    La tradizione fa risalire l'edificazione della Porziuncola al IV secolo, ad opera di
    eremiti provenienti dalla Palestina. Nel 576 ne avrebbe preso possesso san
    Benedetto stesso, per i suoi monaci. La Porziuncola fu la terza chiesa riparata
    da san Francesco dopo la sua vocazione: mentre egli pregava di fronte al
    crocifisso di San Damiano sentì una voce che diceva: "va' e ripara la mia
    chiesa". L'edificio all'epoca dipendeva dal monastero di San Benedetto al
    Subasio.
●
    La Porziuncola divenne per Francesco luogo particolare e vi sostava spesso in
    preghiera; qui capì che doveva vivere "secondo il santo Vangelo". Proprio dalla
    Porziuncola Francesco inviò i primi frati ad annunciare la pace. Il 2 agosto del
    1216 con la presenza di sette vescovi umbri il piccolo edificio fu consacrato e vi
    fu proclamato il così detto "Perdono d'Assisi".
●
    Nella Porziuncola inoltre, santa Chiara rinunciò al mondo e abbracciò sorella
    povertà e qui Francesco morì la sera del 3 ottobre 1226.
●
    La chiesa è costruita con pietra scavata dal monte Subasio
Porziuncola: l’interno




●
    L'interno è costituito da un'unica aula con piccola abside, "chiusa" da una pala
    d'altare datata 1393, opera del pittore Ilario da Viterbo.
●
    Il piccolo edificio (di soli 4 metri per 7) conserva tutt'ora le strutture trecentesche,
    compreso il tetto con la copertura in marmi bianco e rosa. Il recente restauro,
    dovuto al sisma del 1997 e terminato nel 1999, ha fatto rinvenire il pavimento
    originale in "cocciopesto" che era poi stato ricoperto dalle strutture
    cinquecentesche.
Porziuncola: l’esterno
●
    Sull'arco del portale d'ingresso, sulla fascia d'oro che incornicia l'affresco della facciata, sono
    scritte le parole "La tua richiesta Francesco accolgo" pronunciate da Gesù in risposta alla
    richiesta del Santo: che a tutti quanti, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa,
    conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe. A
    sottolineare l'ingresso nel luogo dell'indulgenza altre due brevi iscrizioni, una incisa sulla soglia:
    Hic locus sanctus est (questo luogo è santo) e l'altra scritta alla base dell'altare dell'affresco
    sopra la porta: Haec est porta vitae aeternae (questa è la porta della vita eterna).
●
    L'ingresso alla Porziuncola è sproporzionato, così come lo è la porta laterale aperta nel XIX
    secolo per consentire il flusso delle grandi folle di pellegrini. Sul lato destro esterno è affisso
    uno dei documenti epigrafici più antichi dell'Ordine: la lapide della tomba di Pietro Cattani, morto
    il 10 marzo 1221 quando ancora era in vita Francesco. Si racconta che folle di devoti
    accorrevano alla sua tomba disturbando la preghiera dei frati; allora Francesco esortò Cattani
    ad essere obbediente in morte come lo era stato in vita e, quindi, gli ordinò di non compiere più
    miracoli. E così avvenne.
●
    L'affresco sulla facciata è del pittore nazareno Friedrich Overbeck (1830) e vi è rappresentato
    Francesco che chiede a Gesù e a Maria la concessione dell'indulgenza plenaria. In alto, una
    lanterna in stile gotico (XVI-XV secolo) con una statua della Vergine, una Madonna del latte
    degli inizi del XIV secolo. Sulla parete esterna dell'abside un affresco raffigurante la
    Crocifissione, recentemente ripulito, in cui sembra possa riconoscersi la mano del pittore Pietro
    Vannucci, detto il Perugino; è quel che resta di un più grande affresco che ricopriva la parete
    del convento del XVI secolo, abbattuto quando la Porziuncola fu inglobata dalla grande basilica
    di Santa Maria degli Angeli, innalzata, per volere di papa Pio V, negli anni 1569-1679, su
    disegno di Galeazzo Alessi.

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  • 1. Scuola Media “ Pellegrino da San Daniele” UMBRIA 17-19 APRILE 2013
  • 4. La basilica di Santa Chiara La basilica di Santa Chiara è un importante luogo di culto del centro storico di Assisi.
  • 5. Santa Chiara D'Assisi ● Santa Chiara, al secolo Chiara Scifi (Assisi, ca. 1193 – Assisi, 11 agosto 1253), è stata una religiosa italiana, collaboratrice di san Francesco e fondatrice delle Monache Clarisse: è stata dichiarata santa da papa Alessandro IV nel 1255 nella Cattedrale di Anagni. Il 17 febbraio 1958 venne dichiarata, da papa Pio XII, santa patrona della televisione e delle telecomunicazioni.
  • 6. Biografia di Santa Chiara D'Assisi ● Nata da Favarone di Offreduccio e da Ortolana, appartenente ad un'alta classe sociale, dimostra forza d'animo nelle sue scelte radicali che la inducono a sfuggire il matrimonio predisposto dalla famiglia di origine, per seguire il desiderio di dedicare la vita a Dio. ● La notte del 28 marzo 1211 (è la sera della domenica delle Palme: Chiara ha solo 18 anni), stando alle testimonianze del processo di canonizzazione, fugge da una porta secondaria della casa paterna, situata nei pressi della cattedrale di Assisi, San Rufino. Subito raggiunge Francesco d'Assisi e i primi frati minori presso la chiesetta di Santa Maria degli Angeli, già da allora comunemente detta la Porziuncola, dipendente dal monastero di San Benedetto al Subasio. A sottolineare la sua condizione di penitente, Francesco le taglia i capelli, le dà una tunica e la fa entrare nel monastero benedettino di San Paolo delle Badesse presso Bastia Umbra a 4 chilometri da Assisi, per poi cercarle ricovero presso un altro monastero benedettino alle pendici del monte Subasio: Sant'Angelo di Panzo. Qui, al riparo dalle ire familiari, viene presto raggiunta dalla sorella Agnese.
  • 7. Leggende e storia di Santa Chiara d'Assisi ● Chiara è la protettrice delle telecomunicazioni: il giorno di Natale, nella messa servita da Francesco, non c'era Chiara, poiché era costretta a letto a causa della sua infermità. Volendo ella partecipare comunque alla celebrazione, le cronache raccontano che le apparve una visione della messa e al momento della comunione le si presentò innanzi un angelo che le diede la possibilità di comunicarsi all'ostia consacrata; ● I Saraceni, al servizio di Federico II di Svevia erano alle porte di Assisi, e stavano assediando san Damiano. Chiara, allora, avrebbe preso l'ostensorio, esponendolo alla finestra. Una luce accecante avrebbe spaventato i Saraceni facendoli fuggire dal convento e da Assisi; ● Papa Gregorio IX le fece visita al convento e le chiese di benedire il pane: appena Chiara lo ebbe benedetto, vi sarebbe comparsa sopra una croce.
  • 8. La storia della basilica La chiesa venne costruita, dopo la morte di santa Chiara, tra il 1257 e il 1265, attorno all'antica chiesa di San Giorgio, che fino al 1230 aveva custodito le spoglie mortali di san Francesco. Le spoglie della santa vennero traslate già nel 1260, mentre la consacrazione solenne avvenne nel 1265, alla presenza di Clemente IV. I lavori di costruzione furono eseguiti dall'architetto Filippo da Campello. La cripta che ospita oggi la tomba della santa fu realizzata solamente nel 1850.
  • 9. Santa Chiara: l’esterno L'esterno è caratterizzato da tre grossi contrafforti poligonali a forma di ampi archi rampanti che rinforzano il fianco sinistro dell'edificio (fine del XIV secolo). La facciata è realizzata a filari di pietra locale bianca e rosa, tripartita da cornici. Il portale è a tutto sesto, con la ghiera attorno alla lunetta che è sostenuta da due leoni a riposo. La lunetta presenta un affresco molto rovinato di Giacomo Giorgetti. Più in alto, il rosone ha un doppio giro di colonnine e archetti. La facciata si conclude a timpano con un oculo al centro. Vicino alla porta laterale sporgono una cappella rivestita da riquadri rosati su sfondo bianco, aggiunta all'inizio del Trecento, e il transetto. L'abside ha forma poligonale, con tre alte monofore. Il campanile a base quadrata si erge sul fianco, con bifore e grandi monofore, sormontato da una cuspide.
  • 10. Santa Chiara: l’interno L'interno della chiesa è a croce latina con navata unica (quattro campate), transetto e abside poligonale. Gli archi delle volte poggiano su pilastri a fascio, che attraversano le pareti nude, ravvivate solo da un ballatoio sopra il quale si aprono delle monofore. Anticamente la navata ospitava un ciclo di affreschi sulla vita della santa, di cui restano solo pochi frammenti dopo la scialbatura settecentesca e i danni del terremoto del 13 gennaio 1832.
  • 11. Santa Chiara: la navata Nella navata si apre una sola cappella, detta di Sant'Agnese, situata nella quarta campata a sinistra. Di forma pentagonale è dedicata alla sorella di santa Chiara ed è decorata da affreschi del 1914 di Girolamo Marinelli e pitture murali di Sigismondo Spagnoli. Sul lato destro si apre invece l'ambiente della cappella di San Giorgio, già facente parte della primitiva chiesetta. Una vetrata la divide in due ambienti, uno dei quali è oggi la cappella del Sacramento. Quest'ultima è decorata dagli affreschi di Pace di Bartlo (sulla parete di ingresso Annunciazione, San Giorgio, Natività e Adorazione dei Magi) e di Puccio Capanna (parete sinistra, Madonna col Bambino in trono e santi), oltre che di un maestro trecntesco umbro influenzato da Giotto e Pietro Lorenzetti (Resurrezione, Deposizione, Sepoltura di Cristo). Sulla parete dietro l'altare si trovano i frammenti della decorazione duecentesca e altri successivi del Trecento, in cui si riconoscono Santa Caterina e una santa, Santi Chiara, Francesco e Agnese. Da questo ambiente si accede anche all'oratorio del Crocifisso o delle Reliquie, dove si conserva sopra l'altare l'originale Crocifisso di san Damiano che parlò a San Francesco nell'eremo di San Damiano. Gli affreschi sono di Francesco Tartaglia (1527): sull'ingresso Santa Chiara, Maestà, Sant'Anna, San Girolamo, San Rocco, San Francesco; nell'arco Urbano V attribuito a Pace di Bartolo. Dietro una grata sono esposte alcune reliquie:-Una cassetta col cranio di sant'Agnese-Il camice da diacono di san Francesco ricamato da santa Chiara-La tonaca, il mantello, il cordone di santa Chiara e un cofano coi suoi capelli-Una tonaca di san Francesco- Un sandalo e una calza di san Francesco fatti da santa Chiara-La tonacella di san Francesco- Un velo nero, una tonaca interna, un cilicio e un crocifisso appartenuti a santa Chiara.-Il trittico a sportelli con la Madonna col Bambino e storie di Cristo è di Rinaldo di Ranuccio.-Dalla navata si accede anche alla Cripta, ricavata nel 1850-1872 e sistemata in stile neogotico nel 1935. Qui, attraverso una grata, si vede l'urna con le spoglie di santa Chiara. Al centro si trova un tempietto con l'altare, nella cui parte superiore, accessibile tramite una scaletta, si vede il sarcofago in pietra in cui era già stato conservato il corpo della santa.
  • 12. CROCIFISSO DI SAN DAMIANO S a n D a m ia n o D 'A s s is i Il C ro c if is s o d i S a n D a m ia n o è l'ic o n a a fo r m a d i c ro c e c h e F ra n c e s c o d 'A s s is i s t a v a p re g a n d o q u a n d o r ic e v e tt e la r ic h ie s t a d e l S ig n o re d i r ic o s t r u ire la s u a c a s a . L a c ro c e o r ig in a le è a tt u a lm e n te a p p e s a n e lla B a s ilic a d i S a n ta C h ia ra in A s s is i. I F ra n c e s c a n i c u ra n o q u e s ta c ro c e c o m e s im b o lo d e lla lo ro m is s io n e d a D io . L a c ro c e è c o n s id e ra ta u n 'ic o n a p e rc h é c o n tie n e im m a g in i d i p e rs o n e c h e h a n n o p a r te a l s ig n if ic a to d e lla c ro c e s te s s a .L a c h ie s a d i S a n D a m ia n o è u n im p o r ta n te lu o g o d i c u lto c a tto lic o d i A s s is i, s itu a to n e lla p e r ife r ia m e r id io n a le d e lla c ittà .
  • 13. Crocifisso di San Damiano: la storia L a s to r ia d e l c r o c ifis s o d i S a n D a m ia n o D 'A s s is i I l n o m e d e l l 'a r t i s t a è s c o n o s c i u t o m a è d a t a t a a t t o r n o a l l'a n n o 1 1 0 0 c ir c a . L a tr a d iz io n e d i q u e s to tip o d i c r o c i in iz iò n e lla C h ie s a o r ie n ta le e fu tra s p o r ta ta in U m b r ia d a m o n a c i s e r b i. L o s c o p o d i u n a c r o c e ic o n a e r a d i in s e g n a r e il s ig n if ic a t o d e ll'e v e n t o r a p p re s e n ta to e ra ffo r z a re la fe d e d e lle p e r s o n e . L o s tile b iz a n tin o e r a c o m u n e in Ita lia p r im a d i C im a b u e e G io tto . Q u a n d o le C la ris s e s i tr a s fe r iro n o d a S a n D a m ia n o a lla B a s ilic a d i S a n ta C h ia ra n e l 1 2 5 7 p o r ta ro n o c o n lo r o la C ro c e d i S a n D a m ia n o o rig in a le e la c o n s e rv a n o a n c o ra o g g i. A t t u a lm e n t e è a p p e s a n e lla B a s ilic a s o p r a l'a lt a r e d e lla C a p p e lla d e l C r o c ifis s o c h e è u n a r ic o s tr u z io n e d e lla c h ie s a d i S a n G io r g io c h e fu d e m o lita p e r c o s tr u ir e la B a s il ic a . I l c r o c i f is s o a p p e s o s o p r a l'a l t a r e d e l l'a n t i c a c h i e s a d i S a n D a m i a n o è u n a c o p ia .
  • 14. San Francesco: la vita San Francesco d'Assisi nacque ad Assisi nel 1182 ca. e morì nel 1226; il suo nome di battesimo era Giovanni Francesco Bernardone. Figlio di un ricco mercante di stoffe, istruito in latino,in francese,e nella lingua provenzale,condusse da giovane una vita spensierata e mondana; partecipò alla guerra tra Assisi e Perugia, e venne tenuto prigioniero per più di un anno,durante il quale patì per una grave malattia che lo avrebbe indotto a cambiare stile di vita: tornato ad Assisi nel 1205,Francesco si dedicò a opere di carità tra i lebbrosi e cominciò a impegnarsi nel restauro di edifici di culto in rovina. Dedicò i tre anni seguenti alla cura dei lebbrosi e dei poveri nei boschi del monte Subasio. Tornato ad Assisi, Francesco iniziò la sua predicazione,raggruppando intorno a se dodici seguaci che elessero Francesco loro superiore, scegliendo la loro sede nella Porziuncola. Nel 1210 l'ordine venne riconosciuto dal papa Innocenzo III. Intorno al 1212, Francesco partì per la Terra Santa,ma un naufragio lo costrinse a tornare. Nel 1219 si recò in Egitto,poi si recò in Terra Santa. Al suo ritorno,si ritiro sul Monte Verna, nel 1224,e dopo 40 giorni di digiuno ricevette le stigmate. Francesco venne portato ad Assisi, dove rimase per anni segnato dalla sofferenza fisica e dalla cecità. Nel 1225 compose il Cantico delle creature. Venne canonizzato nel 1228 da Papa Gregorio IX.
  • 15. San Francesco: le regole 1- Nel nome del Signore inizia la vita dei frati minori 2- Di coloro che vogliono intraprendere questa vita e come devono essere ricevuti 3- Del divino ufficio e del digiuno e come i frati debbano andare per il mondo 4- Che i frati non ricevano denaro 5- Del modo di lavorare 6- Che i frati di niente si approprino e del chiedere l' elemosina e dei frati infermi 7- Della penitenza da imporsi ai frati che peccano 8-Della elezione del ministro generale di questa fraternità e del capitolo di Pentecoste 9- Dei predicatori 10-Dell'ammonizione e della correzione dei frati 11-Che i frati non entrino nei monasteri delle monache 12-Di coloro che vanno in missione tra i saraceni e tra gli altri infedeli
  • 16. Basilica di San Francesco - Basilica Superiore - Basilica Inferiore
  • 17. Storia della Basilica Fu iniziata nel 1228 due anni dopo la morte del Santo e ne fu il promotore e ideatore il frate Elia. Nel 1253 venne consacrata ed è costituita da due chiese sovrapposte. Nella basilica inferiore è situato un locale che ospita le reliquie di san Francesco.Vi si accede da Piazza Inferiore San Francesco, suggestiva piazza circondata da bassi portici del XV secolo. Il terremoto del 1997 causò profonde lesioni alla basilica superiore e provocò la morte di quattro persone ricordate con un'iscrizione nel pavimento all'ingresso della basilica.
  • 18. Basilica Superiore L’esterno della Basilica ha richiami evidenti al gotico francese. L’interno propone una sola navata a quattro campate e un’ abside poligonale La decorazione fu opera di diversi pittori; il più importante di questi fu Cimabue che operò nel 1272. Un altro grande maestro che affrescò dal 1296 al 1304 la basilica, fu Giotto. A lui è attribuito il ciclo di affreschi sulla vita di San Francesco collocato nella fascia inferiore della navata della basilica. Le sue pitture sono destinate a colpire vivamente la fantasia popolare; infatti hanno il carattere dell’immediatezza narrativa e di plastica evidenza. Il suo naturalismo colpì la fantasia popolare.
  • 19. Basilica Inferiore La Basilica Inferiore si presenta come una costruzione ad archi schiacciati e a volte prone. La navata centrale si presenta come una galleria oscura formata dalle potenti costolature dagli archi impostati ad altezza uomo. Lo sguardo è attratto da un’ incerta luminosità dell’altare maggiore e dalle vele a crociera e le quattro pitture allegoriche. Nella basilica inferiore è situato un locale che ospita le reliquie di san Francesco, un piccolo ma significativo insieme di oggetti appartenuti al santo.
  • 20. piazza dei Priori Nel 1200 diventò la piazza più importante della città. Vi si affaccia il palazzo dei Priori e il tempio di Minerva che fu eretto nel I secolo a.C.
  • 21. Duomo di S.Rufino La cattedrale di S. Rufino è il duomo della città. La chiesa sorge nell’omonima piazza che anticamente era una terrazza creata in epoca romana. Venne costruita tra il 1140 e il 1571. La facciata è una delle opere più significative in stile romanico. L'interno è a tre navate divise da pilastri, con pianta basilicale. L'aspetto odierno risale al rinnovo del 1571 ad opera di Galeazzo Alessi; solo sopra le volte restano tracce della chiesa primitiva, tra le quali i resti di una cupola.
  • 22. Cattedrale di S. Rufino: l’interno
  • 23. L’Eremo delle Carceri L'eremo delle Carceri è il luogo in cui San Francesco d'Assisi e i suoi confratelli si ritiravano per pregare e meditare. Situato a 4 chilometri da Assisi , a 791 metri di altitudine sulle pendici del monte Subasio, l'eremo delle Carceri sorge nei pressi di alcune grotte naturali, frequentate da eremiti già in età paleocristiana.
  • 24. La Porziuncola La Porziuncola è una piccola chiesa fuori Assisi, attorno a cui venne costruita tra il XVI e il XVII secolo, proprio a protezione dello stesso più antico edificio di culto, la grande basilica di Santa Maria degli Angeli. A questa chiesa, di notevole valore storico, artistico e spirituale, si deve il nome della città statunitense di Los Angeles, chiamata dagli spagnoli El Pueblo de la Iglesia de Nuestra Señora la Reina de Los Angeles de Porciúncola (Città della Chiesa di Nostra Signora la Regina degli Angeli della Porziuncola)
  • 25. La Porziuncola ● La cappella è situata in una zona denominata "Portiuncula". Rimasta per lungo tempo in stato di abbandono, viene restaurata da san Francesco. ● Egli qui comprende chiaramente la sua vocazione e qui fonda l'Ordine dei Frati Minori nel 1209, affidandolo alla protezione della Vergine Madre di Cristo, cui la chiesina è dedicata. ● Dai Benedettini ottenne in dono il luogo e la cappella per farne il centro della sua nuova Istituzione. ● Il 28 marzo 1211, Chiara di Favarone di Offreduccio vi riceve dal Santo l'abito religioso, dando inizio all'Ordine delle Povere Dame (Clarisse). ● Nel 1216, in una visione, Francesco ottiene da Gesù stesso l'Indulgenza conosciuta come "Indulgenza della Porziuncola" o "Perdono di Assisi", approvata dal Papa Onorio III. ● Alla Porziuncola, che fu ed è il centro del francescanesimo, il Poverello raduna ogni anno i suoi frati nei Capitoli (adunanze generali), per discutere la Regola, per ritrovare di nuovo il fervore e ripartire per annunciare il Vangelo nel mondo intero.
  • 26. Porziuncola: cenni storici ● La tradizione fa risalire l'edificazione della Porziuncola al IV secolo, ad opera di eremiti provenienti dalla Palestina. Nel 576 ne avrebbe preso possesso san Benedetto stesso, per i suoi monaci. La Porziuncola fu la terza chiesa riparata da san Francesco dopo la sua vocazione: mentre egli pregava di fronte al crocifisso di San Damiano sentì una voce che diceva: "va' e ripara la mia chiesa". L'edificio all'epoca dipendeva dal monastero di San Benedetto al Subasio. ● La Porziuncola divenne per Francesco luogo particolare e vi sostava spesso in preghiera; qui capì che doveva vivere "secondo il santo Vangelo". Proprio dalla Porziuncola Francesco inviò i primi frati ad annunciare la pace. Il 2 agosto del 1216 con la presenza di sette vescovi umbri il piccolo edificio fu consacrato e vi fu proclamato il così detto "Perdono d'Assisi". ● Nella Porziuncola inoltre, santa Chiara rinunciò al mondo e abbracciò sorella povertà e qui Francesco morì la sera del 3 ottobre 1226. ● La chiesa è costruita con pietra scavata dal monte Subasio
  • 27. Porziuncola: l’interno ● L'interno è costituito da un'unica aula con piccola abside, "chiusa" da una pala d'altare datata 1393, opera del pittore Ilario da Viterbo. ● Il piccolo edificio (di soli 4 metri per 7) conserva tutt'ora le strutture trecentesche, compreso il tetto con la copertura in marmi bianco e rosa. Il recente restauro, dovuto al sisma del 1997 e terminato nel 1999, ha fatto rinvenire il pavimento originale in "cocciopesto" che era poi stato ricoperto dalle strutture cinquecentesche.
  • 28. Porziuncola: l’esterno ● Sull'arco del portale d'ingresso, sulla fascia d'oro che incornicia l'affresco della facciata, sono scritte le parole "La tua richiesta Francesco accolgo" pronunciate da Gesù in risposta alla richiesta del Santo: che a tutti quanti, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe. A sottolineare l'ingresso nel luogo dell'indulgenza altre due brevi iscrizioni, una incisa sulla soglia: Hic locus sanctus est (questo luogo è santo) e l'altra scritta alla base dell'altare dell'affresco sopra la porta: Haec est porta vitae aeternae (questa è la porta della vita eterna). ● L'ingresso alla Porziuncola è sproporzionato, così come lo è la porta laterale aperta nel XIX secolo per consentire il flusso delle grandi folle di pellegrini. Sul lato destro esterno è affisso uno dei documenti epigrafici più antichi dell'Ordine: la lapide della tomba di Pietro Cattani, morto il 10 marzo 1221 quando ancora era in vita Francesco. Si racconta che folle di devoti accorrevano alla sua tomba disturbando la preghiera dei frati; allora Francesco esortò Cattani ad essere obbediente in morte come lo era stato in vita e, quindi, gli ordinò di non compiere più miracoli. E così avvenne. ● L'affresco sulla facciata è del pittore nazareno Friedrich Overbeck (1830) e vi è rappresentato Francesco che chiede a Gesù e a Maria la concessione dell'indulgenza plenaria. In alto, una lanterna in stile gotico (XVI-XV secolo) con una statua della Vergine, una Madonna del latte degli inizi del XIV secolo. Sulla parete esterna dell'abside un affresco raffigurante la Crocifissione, recentemente ripulito, in cui sembra possa riconoscersi la mano del pittore Pietro Vannucci, detto il Perugino; è quel che resta di un più grande affresco che ricopriva la parete del convento del XVI secolo, abbattuto quando la Porziuncola fu inglobata dalla grande basilica di Santa Maria degli Angeli, innalzata, per volere di papa Pio V, negli anni 1569-1679, su disegno di Galeazzo Alessi.