4. La basilica di Santa Chiara
La basilica di Santa Chiara è un importante luogo di culto del centro storico di Assisi.
5. Santa Chiara D'Assisi
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Santa Chiara, al secolo Chiara Scifi (Assisi, ca. 1193 – Assisi, 11 agosto 1253),
è stata una religiosa italiana, collaboratrice di san Francesco e fondatrice delle
Monache Clarisse: è stata dichiarata santa da papa Alessandro IV nel 1255 nella
Cattedrale di Anagni. Il 17 febbraio 1958 venne dichiarata, da papa Pio XII,
santa patrona della televisione e delle telecomunicazioni.
6. Biografia di Santa Chiara D'Assisi
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Nata da Favarone di Offreduccio e da Ortolana, appartenente ad un'alta classe
sociale, dimostra forza d'animo nelle sue scelte radicali che la inducono a
sfuggire il matrimonio predisposto dalla famiglia di origine, per seguire il
desiderio di dedicare la vita a Dio.
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La notte del 28 marzo 1211 (è la sera della domenica delle Palme: Chiara ha
solo 18 anni), stando alle testimonianze del processo di canonizzazione, fugge
da una porta secondaria della casa paterna, situata nei pressi della cattedrale di
Assisi, San Rufino. Subito raggiunge Francesco d'Assisi e i primi frati minori
presso la chiesetta di Santa Maria degli Angeli, già da allora comunemente detta
la Porziuncola, dipendente dal monastero di San Benedetto al Subasio. A
sottolineare la sua condizione di penitente, Francesco le taglia i capelli, le dà
una tunica e la fa entrare nel monastero benedettino di San Paolo delle Badesse
presso Bastia Umbra a 4 chilometri da Assisi, per poi cercarle ricovero presso un
altro monastero benedettino alle pendici del monte Subasio: Sant'Angelo di
Panzo. Qui, al riparo dalle ire familiari, viene presto raggiunta dalla sorella
Agnese.
7. Leggende e storia di Santa Chiara
d'Assisi
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Chiara è la protettrice delle telecomunicazioni: il giorno di Natale, nella messa
servita da Francesco, non c'era Chiara, poiché era costretta a letto a causa della
sua infermità. Volendo ella partecipare comunque alla celebrazione, le cronache
raccontano che le apparve una visione della messa e al momento della
comunione le si presentò innanzi un angelo che le diede la possibilità di
comunicarsi all'ostia consacrata;
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I Saraceni, al servizio di Federico II di Svevia erano alle porte di Assisi, e
stavano assediando san Damiano. Chiara, allora, avrebbe preso l'ostensorio,
esponendolo alla finestra. Una luce accecante avrebbe spaventato i Saraceni
facendoli fuggire dal convento e da Assisi;
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Papa Gregorio IX le fece visita al convento e le chiese di benedire il pane:
appena Chiara lo ebbe benedetto, vi sarebbe comparsa sopra una croce.
8. La storia della basilica
La chiesa venne costruita, dopo la morte di santa Chiara, tra
il 1257 e il 1265, attorno all'antica chiesa di San Giorgio, che
fino al 1230 aveva custodito le spoglie mortali di san
Francesco. Le spoglie della santa vennero traslate già nel
1260, mentre la consacrazione solenne avvenne nel 1265,
alla presenza di Clemente IV. I lavori di costruzione furono
eseguiti dall'architetto Filippo da Campello.
La cripta che ospita oggi la tomba della santa fu realizzata
solamente nel 1850.
9. Santa Chiara: l’esterno
L'esterno è caratterizzato da tre grossi contrafforti poligonali a forma di ampi archi
rampanti che rinforzano il fianco sinistro dell'edificio (fine del XIV secolo). La facciata è
realizzata a filari di pietra locale bianca e rosa, tripartita da cornici. Il portale è a tutto
sesto, con la ghiera attorno alla lunetta che è sostenuta da due leoni a riposo. La lunetta
presenta un affresco molto rovinato di Giacomo Giorgetti.
Più in alto, il rosone ha un doppio giro di colonnine e archetti. La facciata si conclude a
timpano con un oculo al centro.
Vicino alla porta laterale sporgono una cappella rivestita da riquadri rosati su sfondo
bianco, aggiunta all'inizio del Trecento, e il transetto. L'abside ha forma poligonale, con
tre alte monofore. Il campanile a base quadrata si erge sul fianco, con bifore e grandi
monofore, sormontato da una cuspide.
10. Santa Chiara: l’interno
L'interno della chiesa è a croce latina con navata unica (quattro
campate), transetto e abside poligonale. Gli archi delle volte
poggiano su pilastri a fascio, che attraversano le pareti nude,
ravvivate solo da un ballatoio sopra il quale si aprono delle
monofore. Anticamente la navata ospitava un ciclo di affreschi
sulla vita della santa, di cui restano solo pochi frammenti dopo la
scialbatura settecentesca e i danni del terremoto del 13 gennaio
1832.
11. Santa Chiara: la navata
Nella navata si apre una sola cappella, detta di Sant'Agnese, situata nella quarta campata a sinistra. Di forma
pentagonale è dedicata alla sorella di santa Chiara ed è decorata da affreschi del 1914 di Girolamo Marinelli e
pitture murali di Sigismondo Spagnoli. Sul lato destro si apre invece l'ambiente della cappella di San Giorgio, già
facente parte della primitiva chiesetta. Una vetrata la divide in due ambienti, uno dei quali è oggi la cappella del
Sacramento. Quest'ultima è decorata dagli affreschi di Pace di Bartlo (sulla parete di ingresso Annunciazione, San
Giorgio, Natività e Adorazione dei Magi) e di Puccio Capanna (parete sinistra, Madonna col Bambino in trono e
santi), oltre che di un maestro trecntesco umbro influenzato da Giotto e Pietro Lorenzetti (Resurrezione,
Deposizione, Sepoltura di Cristo). Sulla parete dietro l'altare si trovano i frammenti della decorazione duecentesca
e altri successivi del Trecento, in cui si riconoscono Santa Caterina e una santa, Santi Chiara, Francesco e
Agnese. Da questo ambiente si accede anche all'oratorio del Crocifisso o delle Reliquie, dove si conserva sopra
l'altare l'originale Crocifisso di san Damiano che parlò a San Francesco nell'eremo di San Damiano. Gli affreschi
sono di Francesco Tartaglia (1527): sull'ingresso Santa Chiara, Maestà, Sant'Anna, San Girolamo, San Rocco,
San Francesco; nell'arco Urbano V attribuito a Pace di Bartolo. Dietro una grata sono esposte alcune reliquie:-Una
cassetta col cranio di sant'Agnese-Il camice da diacono di san Francesco ricamato da santa Chiara-La tonaca, il
mantello, il cordone di santa Chiara e un cofano coi suoi capelli-Una tonaca di san Francesco- Un sandalo e una
calza di san Francesco fatti da santa Chiara-La tonacella di san Francesco- Un velo nero, una tonaca interna, un
cilicio e un crocifisso appartenuti a santa Chiara.-Il trittico a sportelli con la Madonna col Bambino e storie di Cristo
è di Rinaldo di Ranuccio.-Dalla navata si accede anche alla Cripta, ricavata nel 1850-1872 e sistemata in stile
neogotico nel 1935. Qui, attraverso una grata, si vede l'urna con le spoglie di santa Chiara. Al centro si trova un
tempietto con l'altare, nella cui parte superiore, accessibile tramite una scaletta, si vede il sarcofago in pietra in cui
era già stato conservato il corpo della santa.
12. CROCIFISSO DI SAN DAMIANO
S a n D a m ia n o D 'A s s is i
Il C ro c if is s o d i S a n D a m ia n o è l'ic o n a a fo r m a d i c ro c e c h e F ra n c e s c o d 'A s s is i s t a v a p re g a n d o
q u a n d o r ic e v e tt e la r ic h ie s t a d e l S ig n o re d i r ic o s t r u ire la s u a c a s a . L a c ro c e o r ig in a le è
a tt u a lm e n te a p p e s a n e lla B a s ilic a d i S a n ta C h ia ra in A s s is i. I F ra n c e s c a n i c u ra n o q u e s ta c ro c e
c o m e s im b o lo d e lla lo ro m is s io n e d a D io . L a c ro c e è c o n s id e ra ta u n 'ic o n a p e rc h é c o n tie n e
im m a g in i d i p e rs o n e c h e h a n n o p a r te a l s ig n if ic a to d e lla c ro c e s te s s a .L a c h ie s a d i S a n
D a m ia n o è u n im p o r ta n te lu o g o d i c u lto c a tto lic o d i A s s is i, s itu a to n e lla p e r ife r ia m e r id io n a le
d e lla c ittà .
13. Crocifisso di San Damiano: la storia
L a s to r ia d e l c r o c ifis s o d i S a n
D a m ia n o D 'A s s is i
I l n o m e d e l l 'a r t i s t a è s c o n o s c i u t o m a è d a t a t a a t t o r n o a l l'a n n o 1 1 0 0 c ir c a . L a
tr a d iz io n e d i q u e s to tip o d i c r o c i in iz iò n e lla C h ie s a o r ie n ta le e fu tra s p o r ta ta in U m b r ia
d a m o n a c i s e r b i. L o s c o p o d i u n a c r o c e ic o n a e r a d i in s e g n a r e il s ig n if ic a t o d e ll'e v e n t o
r a p p re s e n ta to e ra ffo r z a re la fe d e d e lle p e r s o n e . L o s tile b iz a n tin o e r a c o m u n e in
Ita lia p r im a d i C im a b u e e G io tto .
Q u a n d o le C la ris s e s i tr a s fe r iro n o d a S a n D a m ia n o a lla B a s ilic a d i S a n ta C h ia ra n e l
1 2 5 7 p o r ta ro n o c o n lo r o la C ro c e d i S a n D a m ia n o o rig in a le e la c o n s e rv a n o a n c o ra
o g g i. A t t u a lm e n t e è a p p e s a n e lla B a s ilic a s o p r a l'a lt a r e d e lla C a p p e lla d e l C r o c ifis s o
c h e è u n a r ic o s tr u z io n e d e lla c h ie s a d i S a n G io r g io c h e fu d e m o lita p e r c o s tr u ir e la
B a s il ic a . I l c r o c i f is s o a p p e s o s o p r a l'a l t a r e d e l l'a n t i c a c h i e s a d i S a n D a m i a n o è u n a
c o p ia .
14. San Francesco: la vita
San Francesco d'Assisi nacque ad Assisi nel 1182 ca. e morì nel 1226; il suo nome di battesimo era Giovanni
Francesco Bernardone. Figlio di un ricco mercante di stoffe, istruito in latino,in francese,e nella lingua
provenzale,condusse da giovane una vita spensierata e mondana; partecipò alla guerra tra Assisi e Perugia, e
venne tenuto prigioniero per più di un anno,durante il quale patì per una grave malattia che lo avrebbe indotto a
cambiare stile di vita: tornato ad Assisi nel 1205,Francesco si dedicò a opere di carità tra i lebbrosi e cominciò a
impegnarsi nel restauro di edifici di culto in rovina. Dedicò i tre anni seguenti alla cura dei lebbrosi e dei poveri nei
boschi del monte Subasio. Tornato ad Assisi, Francesco iniziò la sua predicazione,raggruppando intorno a se
dodici seguaci che elessero Francesco loro superiore, scegliendo la loro sede nella Porziuncola. Nel 1210 l'ordine
venne riconosciuto dal papa Innocenzo III. Intorno al 1212, Francesco partì per la Terra Santa,ma un naufragio lo
costrinse a tornare. Nel 1219 si recò in Egitto,poi si recò in Terra Santa. Al suo ritorno,si ritiro sul Monte Verna, nel
1224,e dopo 40 giorni di digiuno ricevette le stigmate. Francesco venne portato ad Assisi, dove rimase per anni
segnato dalla sofferenza fisica e dalla cecità. Nel 1225 compose il Cantico delle creature. Venne canonizzato nel
1228 da Papa Gregorio IX.
15. San Francesco: le regole
1- Nel nome del Signore inizia la vita dei frati minori
2- Di coloro che vogliono intraprendere questa vita e come devono essere ricevuti
3- Del divino ufficio e del digiuno e come i frati debbano andare per il mondo
4- Che i frati non ricevano denaro
5- Del modo di lavorare
6- Che i frati di niente si approprino e del chiedere l' elemosina e dei frati infermi
7- Della penitenza da imporsi ai frati che peccano
8-Della elezione del ministro generale di questa fraternità e del capitolo di Pentecoste
9- Dei predicatori
10-Dell'ammonizione e della correzione dei frati
11-Che i frati non entrino nei monasteri delle monache
12-Di coloro che vanno in missione tra i saraceni e tra gli altri infedeli
16. Basilica di San Francesco
- Basilica Superiore - Basilica Inferiore
17. Storia della Basilica
Fu iniziata nel 1228 due anni dopo la morte del Santo e ne fu il promotore e ideatore il
frate Elia.
Nel 1253 venne consacrata ed è costituita da due chiese sovrapposte. Nella basilica
inferiore è situato un locale che ospita le reliquie di san Francesco.Vi si accede da Piazza
Inferiore San Francesco, suggestiva piazza circondata da bassi portici del XV secolo.
Il terremoto del 1997 causò profonde lesioni alla basilica superiore e provocò la morte di
quattro persone ricordate con un'iscrizione nel pavimento all'ingresso della basilica.
18. Basilica Superiore
L’esterno della Basilica ha richiami evidenti
al gotico francese.
L’interno propone una sola navata a quattro
campate e un’ abside poligonale
La decorazione fu opera di diversi pittori; il
più importante di questi fu Cimabue che
operò nel 1272. Un altro grande maestro
che affrescò dal 1296 al 1304 la basilica, fu
Giotto. A lui è attribuito il ciclo di affreschi
sulla vita di San Francesco collocato nella
fascia inferiore della navata della basilica.
Le sue pitture sono destinate a colpire
vivamente la fantasia popolare; infatti
hanno il carattere dell’immediatezza
narrativa e di plastica evidenza. Il suo
naturalismo colpì la fantasia popolare.
19. Basilica Inferiore
La Basilica Inferiore si presenta come
una costruzione ad archi schiacciati e a
volte prone.
La navata centrale si presenta come
una galleria oscura formata dalle
potenti costolature dagli archi impostati
ad altezza uomo. Lo sguardo è attratto
da un’ incerta luminosità dell’altare
maggiore e dalle vele a crociera e le
quattro pitture allegoriche.
Nella basilica inferiore è situato un
locale che ospita le reliquie di san
Francesco, un piccolo ma significativo
insieme di oggetti appartenuti al santo.
20. piazza dei Priori
Nel 1200 diventò la piazza più importante della città. Vi si affaccia il palazzo dei
Priori e il tempio di Minerva che fu eretto nel I secolo a.C.
21. Duomo di S.Rufino
La cattedrale di S. Rufino è il duomo della città. La chiesa sorge nell’omonima piazza che
anticamente era una terrazza creata in epoca romana. Venne costruita tra il 1140 e il 1571.
La facciata è una delle opere più significative in stile romanico. L'interno è a tre navate divise
da pilastri, con pianta basilicale. L'aspetto odierno risale al rinnovo del 1571 ad opera
di Galeazzo Alessi; solo sopra le volte restano tracce della chiesa primitiva, tra le quali i resti
di una cupola.
23. L’Eremo delle Carceri
L'eremo delle Carceri è il luogo in cui San Francesco d'Assisi e i suoi confratelli si
ritiravano per pregare e meditare. Situato a 4 chilometri da Assisi , a 791 metri
di altitudine sulle pendici del monte Subasio, l'eremo delle Carceri sorge nei pressi di
alcune grotte naturali, frequentate da eremiti già in età paleocristiana.
24. La Porziuncola
La Porziuncola è una piccola chiesa fuori Assisi, attorno a cui venne costruita tra il
XVI e il XVII secolo, proprio a protezione dello stesso più antico edificio di culto, la
grande basilica di Santa Maria degli Angeli. A questa chiesa, di notevole valore
storico, artistico e spirituale, si deve il nome della città statunitense di Los Angeles,
chiamata dagli spagnoli El Pueblo de la Iglesia de Nuestra Señora la Reina de Los
Angeles de Porciúncola (Città della Chiesa di Nostra Signora la Regina degli Angeli
della Porziuncola)
25. La Porziuncola
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La cappella è situata in una zona denominata "Portiuncula". Rimasta per lungo tempo in
stato di abbandono, viene restaurata da san Francesco.
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Egli qui comprende chiaramente la sua vocazione e qui fonda l'Ordine dei Frati Minori nel
1209, affidandolo alla protezione della Vergine Madre di Cristo, cui la chiesina è dedicata.
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Dai Benedettini ottenne in dono il luogo e la cappella per farne il centro della sua nuova
Istituzione.
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Il 28 marzo 1211, Chiara di Favarone di Offreduccio vi riceve dal Santo l'abito religioso,
dando inizio all'Ordine delle Povere Dame (Clarisse).
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Nel 1216, in una visione, Francesco ottiene da Gesù stesso l'Indulgenza conosciuta come
"Indulgenza della Porziuncola" o "Perdono di Assisi", approvata dal Papa Onorio III.
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Alla Porziuncola, che fu ed è il centro del francescanesimo, il Poverello raduna ogni anno i
suoi frati nei Capitoli (adunanze generali), per discutere la Regola, per ritrovare di nuovo il
fervore e ripartire per annunciare il Vangelo nel mondo intero.
26. Porziuncola: cenni storici
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La tradizione fa risalire l'edificazione della Porziuncola al IV secolo, ad opera di
eremiti provenienti dalla Palestina. Nel 576 ne avrebbe preso possesso san
Benedetto stesso, per i suoi monaci. La Porziuncola fu la terza chiesa riparata
da san Francesco dopo la sua vocazione: mentre egli pregava di fronte al
crocifisso di San Damiano sentì una voce che diceva: "va' e ripara la mia
chiesa". L'edificio all'epoca dipendeva dal monastero di San Benedetto al
Subasio.
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La Porziuncola divenne per Francesco luogo particolare e vi sostava spesso in
preghiera; qui capì che doveva vivere "secondo il santo Vangelo". Proprio dalla
Porziuncola Francesco inviò i primi frati ad annunciare la pace. Il 2 agosto del
1216 con la presenza di sette vescovi umbri il piccolo edificio fu consacrato e vi
fu proclamato il così detto "Perdono d'Assisi".
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Nella Porziuncola inoltre, santa Chiara rinunciò al mondo e abbracciò sorella
povertà e qui Francesco morì la sera del 3 ottobre 1226.
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La chiesa è costruita con pietra scavata dal monte Subasio
27. Porziuncola: l’interno
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L'interno è costituito da un'unica aula con piccola abside, "chiusa" da una pala
d'altare datata 1393, opera del pittore Ilario da Viterbo.
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Il piccolo edificio (di soli 4 metri per 7) conserva tutt'ora le strutture trecentesche,
compreso il tetto con la copertura in marmi bianco e rosa. Il recente restauro,
dovuto al sisma del 1997 e terminato nel 1999, ha fatto rinvenire il pavimento
originale in "cocciopesto" che era poi stato ricoperto dalle strutture
cinquecentesche.
28. Porziuncola: l’esterno
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Sull'arco del portale d'ingresso, sulla fascia d'oro che incornicia l'affresco della facciata, sono
scritte le parole "La tua richiesta Francesco accolgo" pronunciate da Gesù in risposta alla
richiesta del Santo: che a tutti quanti, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa,
conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe. A
sottolineare l'ingresso nel luogo dell'indulgenza altre due brevi iscrizioni, una incisa sulla soglia:
Hic locus sanctus est (questo luogo è santo) e l'altra scritta alla base dell'altare dell'affresco
sopra la porta: Haec est porta vitae aeternae (questa è la porta della vita eterna).
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L'ingresso alla Porziuncola è sproporzionato, così come lo è la porta laterale aperta nel XIX
secolo per consentire il flusso delle grandi folle di pellegrini. Sul lato destro esterno è affisso
uno dei documenti epigrafici più antichi dell'Ordine: la lapide della tomba di Pietro Cattani, morto
il 10 marzo 1221 quando ancora era in vita Francesco. Si racconta che folle di devoti
accorrevano alla sua tomba disturbando la preghiera dei frati; allora Francesco esortò Cattani
ad essere obbediente in morte come lo era stato in vita e, quindi, gli ordinò di non compiere più
miracoli. E così avvenne.
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L'affresco sulla facciata è del pittore nazareno Friedrich Overbeck (1830) e vi è rappresentato
Francesco che chiede a Gesù e a Maria la concessione dell'indulgenza plenaria. In alto, una
lanterna in stile gotico (XVI-XV secolo) con una statua della Vergine, una Madonna del latte
degli inizi del XIV secolo. Sulla parete esterna dell'abside un affresco raffigurante la
Crocifissione, recentemente ripulito, in cui sembra possa riconoscersi la mano del pittore Pietro
Vannucci, detto il Perugino; è quel che resta di un più grande affresco che ricopriva la parete
del convento del XVI secolo, abbattuto quando la Porziuncola fu inglobata dalla grande basilica
di Santa Maria degli Angeli, innalzata, per volere di papa Pio V, negli anni 1569-1679, su
disegno di Galeazzo Alessi.