Italiani bilingui inconsapevoli: Viaggio in Italia, Paese multilingue
1. Universiteit van Amsterdam Augusta Taurinorum Mobilità e Inclusione
nell’Europa Multilingue
Italiani, bilingui inconsapevoli
Viaggio in Italia, Paese multilingue
F Gobbo (Amsterdam / Torino)
⟨F.Gobbo@uva.nl; federico.gobbo@unito.it⟩
14 marzo 2018
Lezione su invito di Elisabetta Materassi & Mauro Scorretti
Università di Amsterdam
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2. Tutela delle minoranze linguistiche storiche
La lingua ufficiale della Repubblica è l’italiano. La Repubblica, che
valorizza il patrimonio linguistico e culturale della lingua italiana,
promuove altresì la valorizzazione delle lingue e delle culture
tutelate dalla presente legge.
In attuazione dell’articolo 6 della Costituzione e in armonia con i
princípi generali stabiliti dagli organismi europei e internazionali, la
Repubblica tutela la lingua e la cultura delle popolazioni albanesi,
catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il
francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l’occitano e il
sardo.
Legge 482/99, Art. 1-2
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3. Le lingue regionali e minoritarie (LRM) escluse
■ piemontese (ISO 639-3: pms)
■ lombardo (ISO 639-3: lmo)
■ ligure (ISO 639-3: lij)
■ veneto (ISO 639-3: vec)
■ napoletano (ISO 639-3: nap)
■ siciliano (ISO 639-3: scn)
Nota Bene: la lista non è esaustiva; queste sono solo le lingue più
“importanti” in termini di numero di parlanti e tradizione, anche
statuale e letteraria.
4. Ma allora, cosa sono i “dialetti”?
Come è ormai noto ai più, molti di quelli che noi chiamiamo
“dialetti” sono in realtà lingue romanze, con una loro grammatica,
una loro tradizione scritta (in molti casi), sebbene con un uso
circoscritto per lo più ad alcuni ambiti. Ciò che ci interessa ai fini
dello studio è che molte di queste lingue presentano caratteristiche
sintattiche, come la presenza di soggetti clitici (cioè, più o meno,
pronomi ridotti), la marcatura dell’oggetto animato tramite
preposizione (accusativo preposizionale), e diversi altri fenomeni
che non sono presenti in italiano.
Fonte: D’Alessandro, Roberta (2018). “Il progetto Microcontact: l’eredità
linguistica dei dialetti italiani”. Lingua italiana. Treccani.it
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5. Gli assi di variazione sociolinguistica
■ diacronico
■ diafasico
■ diamesico
■ diatopico
■ diastratico
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6. Sull’asse diacronico: tendenze del XXI secolo?
Gaetano Berruto parla di advergenza:
il dialetto si muove verso l’italiano e non viceversa. È un processo di
lunga durata e si distingue nell’italianizzazione
contenutistico-semantica e in quella che invece riguarda le strutture
portanti del dialetto.
Bruno Moretti sottolinea:
L’apporto lessicale dell’italiano è aumentato molto negli ultimi
tempi [anno 2000, NdR], con l’avanzare e l’affermarsi di quel nuovo
tipo di vita e di società che trova unicamente nell’italiano adeguati
mezzi di espressione.
Fonte: “Lingua e Dialetto nell’Italia del 2000 – Dinamiche
sociolinguistiche in atto e diversità regionali”.
Speciale convegno di Procida.
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7. Sull’asse diafasico: domini d’uso non tradizionali
Fonte: Progetto LOVEC (LO = Libre Office, VEC = Veneto)
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8. Recognising the unique cultural and linguistic diversity of the
European Union and in acknowledgment of one of the EU’s maxims
‘United in Diversity’; Understanding the need for debate and
cooperation on the status and future of states in creation, their
language, cultural identity, socio-economic preferences and
self-organisation to understand the democratic role that future
nations can play worldwide;Agreeing that two universal principles
are enshrined in international charters, Firstly the “principle of
freedom of choice”, a principle belonging to individuals as well as to
the communities of which these individuals form part of by free and
democratic choice, Secondly the right of self-determination that is
recognised worldwide and confirmed through international treaties.
Believes that the democratic future of the European Union will be
strengthened through debate and understanding of the general
principles.
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9. Riconoscendo l’unicità della diversità culturale e linguistica
dell’Unione europea e nel riconoscimento di una delle massime
della UE ‘Uniti nella diversità’. Comprendendo la necessità di un
dibattito e di cooperazione sulla situazione attuale e futura degli
Stati in creazione, la loro lingua, l’identità culturale, le preferenze
socio-economiche e l’auto-organizzazione per comprendere il ruolo
democratico che le nazioni future possano svolgere nel mondo.
Concordando che due principi universali sono sanciti da atti
internazionali. In primo luogo il “principio della libertà di scelta”,
un principio che appartiene a privati, nonché alle comunità di cui
queste persone fanno parte per scelta libera e democratica. In
secondo luogo il diritto di auto-determinazione che è riconosciuto
nel mondo e confermato con trattati internazionali. Si ritiene che il
futuro democratico dell’Unione europea sarà rafforzato attraverso il
dibattito e la comprensione dei principi generali.
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10. Reconosendo ła spesìfega divarsità łenguìstega e culturałe de
l’Union Europèa e co’l ciapar cosiensa de una de łe màsime de l’UE
‘Unìi inte ła Divarsità’; Capindo el bezonjo de discusion e
cooparasion so’l prezente e so’l futuro de i Stati in creasion, łe só
łengue, l’identidà culturałe, łe prefarense sosio-econòmeghe e
l’auto-organizasion par capir el roło democràtego che łe future
nasion łe pol zogar inte’l mondo; Concordando che du prensipi
univarsałi i xe custodìi rento ati intarnasionałi, Vanti de tuto, el
“prensipio de ła łibartà de sielta”, un prensipio che’l ghe partien
tanto a i individui che a łe comunità che i ghin fa parte par sielta
łìbara e democràtega, Par secondo el “derito de auto-detarminasion”
che l’è reconosùo inte’l mondo e confermà co tratài intarnasionałi.
A se consìdara che el futuro democràtego de l’Union Europèa el
sarà renforsà traverso de ła discusion e de ła conprension de i
prensipi zenarałi.
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11. Fonte: Consiglio Regionale del Veneto. Decima Legislatura.
Risoluzione n. 14. Sottoscrizione e riconoscimento della “Dichiarazione
di Bruxelles” del 9/12/2015.
Si tratta di politiche linguistiche per “invertire la deriva linguistica”
(reversing language shift, secondo Joshua Fishman):
■ conquista di domini formali (amministrazione pubblica, leggi);
■ discorso attorno ai diritti linguistici come parte fondamentale dei
diritti umani sanciti da Onu e Unesco;
■ bilinguismo consapevole come elemento di identità multistrato e
democratizzazione
■ i passi obbligati della pianificazione linguistica:
1. grafizzazione
2. standardizzazione
3. modernizzazione
L’idea è di distinguere bene i due codici (italiano e lingua regionale)
per evitare commutazioni di codice ed enunciati misti.
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12. Sull’asse diamesico: il ‘parlato grafico’
Medium / parlato scritto
Konzeption
fonico parlato conversazionale lettura di testi
spontaneo scritti, recitazione
grafico trascrizione di testi orali, comunicazione scritta
comunicazione mediata tradizionale
dal computer (cmc)
Konzeption: «‘concezione’, riferita all’organizzazione sturtturale che
può essere quella tipica del testo parlato oppure quella tipica del testo
scritto»
Fonte: Berruto, Gaetano (2012). Sociolinguistica dell’italiano
contemporaneo. Roma: Carocci. [Citazione e Schema 9, p. 56.]
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13. Le minoranze implicano maggioranze
Per parlare di lingua regionale e minoritaria (LRM) dobbiamo sempre
metterla in relazione con la lingua maggioritaria, nel nostro caso
l’italiano (neo)standard.
In letteratura troviamo diverse denominazioni:
livello maggioritario H-variety H acroletto A Yish Y
livello minoritario L-variety L basiletto B Xish X
La lingua maggioritaria (H/A/Y) è maggioritaria e riconosciuta ufficiale
a livello di Stato nazionale. Invece, la LRM (L/B/X) è un «codice di
nicchia» (Berruto, 2000), e solo a volte è riconosciuta a livello locale e/o
regionale. Entrambe le lingue condividono lo stesso «spazio linguistico
proprio» (Gobbo, 2009), Sprachraum.
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14. Variabili per una tipologia delle LRM
■ tradizionali / di recente migrazione: variabile più importante,
basata sul principio di territorialità: la comunità esprime un mito
ancestrale sulla terra primigenia o c’è una narrativa di migrazione?
■ uniche / non uniche: la LRM si trova solo in quello (Sprachraum)
specifico?
■ assolute / relative: la comunità della LRM è minoranza ovunque o
altrove è maggioranza (implica: non-unica)?
■ adiacenti / non adiacenti: la LRM relativa ha una controparte
maggioritaria dall’altra parte del confine statuale (adiacenza)
oppure no?
■ coese / non coese: lo Sprachraum è diatopicamente coeso o la
comunità è sparsa in enclaves, isole linguistiche?
Fonte: Edwards, John (2010). Minority Languages and Group Identity:
Cases and Categories. Amsterdam: John Benjamins.
15. Casi studio secondo Edwards (2010)
tipo variabili tradizionali di migrazione
1. uniche sardo comunità
coese gallese) con varietà divergenti
friulano
2. uniche cornovagliese isole di comunità,
non coese spesso in aree
metropolitane
3. non uniche occitano isole di comunità
adiacenti basco in Stati
coese adiacenti
4. non uniche saami migrazione sparsa
adiacenti SE, RU) in Stati adiacenti
non coese
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16. 5. non uniche catalano gallese (Patagonia)
non adiacenti gaelico (Nova Scotia)
coese
6. non uniche romaní migrazione sparsa
non adiacenti europea
non coese nel “nuovo mondo”
7. relative francese (IT) spagnolo (US)
adiacenti gastarbeiter italiani
coese in Svizzera tedesca
8. relative tedesco (IT) francese (New
adiacenti England, US)
non coese
9. relative provenzale (IT) comunità
non adiacenti migranti,
coese e isolati
10. relative albanese (IT: migrazione
non adiacenti non arbërëshe!) sparsa,
non coese socialmente isolata
17. Caso studio: CLIL in sardo
La LSC (Limba Sarda Comuna) è la grafizzazione normativa della
Regione Sardegna dal 2006.
Nota Bene: non lo standard, perché ammette la massima variabilità
lessicale per rispettare i parlanti tradizionali. Corrisponde alla varietà
di Mesania emendata che rappresenta un punto di contatto naturale
tra le varietà vista la sua collocazione geografica.
Domanda di ricerca: insegnare la storia sarda in CLIL alle scuole medie
inferiori, usando la LSC per il materiale didattico, provocherà un rifiuto
a Orosei (Nuoro), dove la varietà locale dista tra il 13,57% e il 15,53% in
termini dialettometrici dalla varietà di Mesania?
Fonte: Gobbo, Federico & Vardeu, Laura (forthcoming). Proceedings of
CLOW2. Amsterdam: John Benjamins.
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18. Orosei e la lingua sarda
Fonte: Presentazione di Gobbo, Federico & Vardeu, Laura alla
conferenza CLOW2, Università degli Studi di Torino, 2016.
19.
20. Risultati del laboratorio CLIL
■ Esperimento pilota di successo: il sardo locale parlato e la LSC
possono essere usati insieme senza nessun sentimento di rifiuto.
■ Non considerare la L1 degli studenti ha un impatto forte sul loro
(in)successo scolastico.
■ La LSC può essere usata come strumento di riflessione
metalinguistica, per esempio comparando tra loro lingue romanze,
quali il catalano e lo spagnolo (presenti L1 in classe)
■ La limba ha un valore simbolito identitario importante sia per
studenti sardofoni L1 che L2 come codice in-group.
■ L’unico ostacolo a un bilinguismo regionale equilibrato sembra
essere la volontà politica e la consapevolezza sociale.
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21. Grazie per l’attenzione!
Domande? Commenti?
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@goberiko federico.gobbo
http://federicogobbo.name/pub/
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