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1  sur  64
Corso di Tecniche di Radiodiagnostica RM, TC e Ecografia



            Fisica delle apparecchiature a Risonanza Magnetica




Luca Gastaldi
Fisico Medico, Esperto Responsabile Sicurezza RM

email: gastaldi.phd@gmail.com
blog: www.ilfisicomedico.it                                             Novara, novembre - dicembre 2011
Non c‟è bisogno che prendiate appunti.
     Se è importante ve lo ricorderete.

               Steve Jobs (Inside Steve’s Brain, 2009)
Rx



Mano di Anna Berthe Roentgen
           1895
TAC

- Fonte Toshiba




                  - Fonte Toshiba
RM
!!!!!.....   RM
Come tutto è cominciato

                                                    Premio Nobel, 1952



   1946
                          Felix Bloch (1905-1983)




1. Un nucleo si comporta come un magnete.
2. Una particella carica, come un protone, che
    ruoti intorno al proprio asse genera un
    campo magnetico (“momento magnetico”)




        EQUAZIONI di BLOCH
1960
        I primi spettrometri confermano le teorie di Bloch

Nel frattempo…
                     “Tessuti sani e malati hanno differenti parametri RM”


                     Costruisce la prima apparecchiatura superconduttiva
                     per imaging RM (“L‟Indomita”)


                     La prima scansione umana
                     richiede circa 5 ore

Raymond Damadian (medico armeno)
Sempre nel frattempo…


Paul Laterbur, professore di chimica alla State University
di New York, segue un percorso analogo




Nel 1973 pubblicherà sulla rivista Nature l‟articolo:            Paul Lauterbur (1929- )

Formazione dell’immagine per interazione locale indotta; impiego della RM




                      Chi è arrivato prima…? Bho!
Picker
dal 1980
Ogni produttore di
apparecchiature di imaging
medicale ha cominciato a studiare     Philips

e produrre scanner RM clinici


               GE


                                      Siemens
M agnetic
R esonance
  I maging
Imaging a risonanza magnetica
Why MRI ?
 Perché ?
RX vs. MRI

 Con una radiografia NON si vede molto… tranne le ossa!

Contrasto limitato per tessuti molli (risoluzione a basso contrasto)

(mezzi di contrasto, variazione kV/mA, elaborazioni elettroniche)

                 Basso contenuto di informazione
RX vs. MRI

Con una risonanza magnetica…
    Alta risoluzione a basso contrasto (tessuti molli)

      Variabilità parametrica praticamente infinita

             Ricostruzione su infiniti piani
Immagine RX
 è una „fotografia‟ di una
     nuvola di elettroni:

  zone più o meno dense
          impressionano
diversamente la pellicola




                             Immagine RM
                             visualizzazione, attraverso campi
                             magnetici, di una configurazione
                             spaziale di nuclei
Parliamo di Fisica
Guardiamoci intorno… cosa vediamo?




                 La TERRA
Cos‟è la Terra?



1. È una gigantesca palla sospesa nello spazio

2. È composta per circa il 70% di acqua

3. Ha una luna, che le gira intorno

4. Ruota su sé stessa

5. Ha una carica elettrica (ricordiamo Bloch…?)
La Terra ha quindi un campo magnetico




30 T                            70 T
 poli                           equatore

        T = Tesla = 100 Gauss
E noi?




Cosa abbiamo
  in comune?
80% H2O   70% H2O
H2O
Idrogeno
L‟atomo di idrogeno




1. È formato da un nucleo (protone; +) e una
   „luna‟ (elettrone; -)

2. Il nucleo (positivo) ruota su sé stesso
   (spin), quindi è un piccolo magnete
Poniamo i nuclei in un campo magnetico

                           In assenza di campi magnetici
                           esterni, i piccoli magneti si
                           distribuiscono liberamente nello
                           spazio…




     …ma, all‟interno di un campo magnetico, si
    distinguono 2 differenti stati energetici, uno
     stabile (allineato al campo esterno) ed uno
            instabile (opposto al campo esterno)
PRECESSIONE
                                 intorno all‟asse del campo
                                 esterno




                        Equazione di Larmor

                                               B0

     : frequenza di Larmor (di precessione) [MHz]
     : rapporto giromagnetico [MHz/Tesla]              Joseph Larmor
B0   : intensità del campo magnetico esterno [Tesla]    (1857-1942)
Questo spiega anche perché l‟idrogeno?

1. Si trova in grandi quantità nel corpo umano (già detto!)

2. Ha un elevato rapporto giromagnetico

                                Elemento     Simbolo

                                Idrogeno       1H       42.6
                                Carbonio       13C       10.7

                B0              Ossigeno
                                Fluoro
                                               17O

                                                19F
                                                         5.8
                                                         40.0
                                Sodio          23Na      11.3
                                Magnesio       25Mg      2.6
                                Fosforo         31P      17.2
Alta frequenza = Alta energia                   33S
                                Zolfo                     3.3
                                               57Fe
Alta energia = Alto segnale     Ferro                     1.4
Esempi di relazioni campo-frequenza

Per Risonanze Magnetiche da 1.0    T…
    …la frequenza di Larmor sarà (1.0 x 42.6) = 42.6   MHz

Per Risonanze Magnetiche da 0.5     T…
    …la frequenza di Larmor sarà (0.5 x 42.6) = 21.3 MHz


Per Risonanze Magnetiche da 1.5    T…
    …la frequenza di Larmor sarà (1.5 x 42.6) = 63.9   MHz
Riassumendo

        Nuclei di idrogeno
                    +                 B0
          Campo magnetico esterno




        Orientamento (2 stati)
                    +
                        Precessione
Magnetizzazione macroscopica




B
Come si arriva al segnale RM
1. Il campione (nuclei) è posto nel campo magnetico

                           Z

                                            X



                                                Y



   Il vettore rosso rappresenta la magnetizzazione macroscopica
2. Viene inviato un impulso RF alla frequenza di Larmor


                              Z

Impulso RF                                    X
                                                        Flip angle = 90

                                                  Y




 La magnetizzazione macroscopica ruota di un certo angolo (flip angle)
 da 0 a 180 .
3. L‟impulso RF viene interrotto


                            Z

                                             X



                                                  Y



La magnetizzazione macroscopica si trova a 90 .

Il sistema ha accumulato energia dall’impulso RF
4. Il sistema comincia a cedere energia


           Z                                     Z

                            X                           X



                                Y                           Y




La magnetizzazione macroscopica tende a tornare a 0 .

Si accompagna un movimento precessorio (Larmor).
5. Il risultato è il segnale F.I.D.




                           Segnale FID


 F.I.D. = Free Induction Decay
Parametri caratteristici: i tempi di rilassamento
 3 riflessioni
1.    Il segnale viene emesso mentre il sistema si „rilassa‟, ossia
      rilascia l‟energia accumulata con l‟impulso RF

2.    Il segnale dipenderà da 2 fattori:

      i.    Il comportamento del nucleo emettitore (micro)

      ii.   Cosa sta intorno al nucleo stesso (macro)

3.    I tempi T1 e T2 caratterizzeranno il rilassamento


                                                            T1        T2
T1
             Tempo di rilassamento longitudinale o spin-reticolo

Tempo impiegato dal sistema, esposto ad impulso a 90°, per cambiare il
valore della componente longitudinale (Z) della magnetizzazione di un
fattore e.




Descrive il comportamento macroscopico del sistema
T1
La curva di rilassamento
                                            Z

                                                X
                                           M0


                                                    Y



                                    t T1
                   Mz      M0 1 e
T1
Note

1. Dipende dall‟intensità del campo magnetico

2. È relativo al sistema, non al singolo nucleo (macro)

3. La velocità di rilassamento del nucleo H+ dell‟acqua è
   esaltata dalla presenza di sostanze paramagnetiche come
   Mn2+, Cu2+, Fe2+, Fe3+, Gd3+, ecc. (mezzi di contrasto)
T2
                   Tempo di rilassamento trasversale o spin-spin
Tempo impiegato dal sistema, esposto ad un impulso a 90°, per ritornare
ad un valore della componente trasversale (XY) della magnetizzazione
pari a 1/e del valore iniziale.




Descrive il comportamento microscopico del sistema
T2
La curva di rilassamento
                                            Z

                                                     X

                                                M0

                                                         Y



                                     t T2
                  M xy     M xy0 e
T2
Note
1.   Il defasamento degli spin (T2) è normalmente più veloce del
     recupero della magnetizzazione lungo la direzione Z (T1).

2. T2 è molto sensibile alle disomogeneità del campo, quindi:

        i.   Sensibili variazioni locali di T2 con campi non uniformi

        ii. T2* corregge per le disomogeneità (T2*<T2).
T2
Quindi



  Disomogeneità
                                Variazioni di T2
  di campo



Per minimizzare gli effetti delle disomogeneità di campo
si impiegano opportune sequenze quali la Spin Echo.
Riassunto minimo
Spin Echo : analisi di una sequenza
Prologo : sequenze?

 Le sequenze sono una successione di impulsi RF

Sono progettate per la valutazione dei tempi di rilassamento.

Sono anche progettate per esaltare alcune caratteristiche o per
  particolari scopi, come nel caso della sequenza Spin Echo
Spin Echo : analisi di una sequenza




La serie di impulsi a 180 generano un succedersi di echo.
Spin Echo : analisi di una sequenza




Si rimuove l‟influenza delle disomogeneità di campo e si valuta
T2 anziché T2*
L‟espressione del segnale nella SE

                                    TR T1       TE T2
                  S    k      1 e           e

  k = fattore di proporzionalità
    = densità protonica
  TE = tempo di echo (tempo tra 2 echo successivi)
  TR = tempo di ripetizione (tempo tra 2 impulsi a 90° successivi)


Agendo su TE e TR si può esaltare la componente in T1, in T2 o in densità
protonica ( )
Localizzazione del segnale: codifica spaziale

                      Problema




      Da dove proviene il segnale che registro?
Localizzazione del segnale: codifica spaziale




              Campo magnetico di gradiente

                                                B0
Codifica spaziale
Per discriminarne la posizione si aggiungono dei gradienti magnetici al campo
principale, variando così linearmente la frequenza di Larmor


                            Campo magnetico uniforme

                            Non c‟è modo di discriminare la posizione


                            Si introduce il gradiente, che va a sommarsi al campo
                            magnetico statico


                            Ogni punto è caratterizzato da un diverso valore
                            di campo (statico + gradiente); si hanno quindi
                            diversi valori di frequenza di Larmor
Procedimento di imaging
1. Selezione dello strato

   Gradiente + impulso RF permettono la selezione dello strato.

   Intensità di gradiente diverse producono spessori di strati differenti.




                                                        Intensità di
                                                        gradiente
                 Intensità di
                  gradiente




                                    Spessore strato
Procedimento di imaging
2. Codifiche in frequenza e in fase

   Codifica in frequenza + codifica in fase permettono la localizzazione del
   punto all‟interno dello strato.




            Codifica in frequenza                  Codifica in fase
Procedimento di imaging
3. Trasformata di Fourier
   Trasformazione matematica che lega il segnale in tempo a quello in frequenza



                     +                          +                              =
                1                           2                        3



                                                  3     2     1
                                     F.T.


                                                                       Freq.
Procedimento di imaging

Si ha il passaggio dal cosiddetto spazio K all‟immagine vera e propria


         k-space                                      Image space
               ky                                             y
                                      IFT


                          kx                                             x
                                      FT




     Acquired Data                                    Final Image
Procedimento di imaging

Eccone una visualizzazione…

K                                   Image



                              IFT



                              FT




                  Ecco finalmente l‟immagine!
1.   Dove sono localizzate le bobine che generano i campi magnetici?
Q&A
1.   Dove sono localizzate le bobine che generano i campi magnetici?
Q&A
1.    Dove sono localizzate le bobine che generano i campi magnetici?
Q&A

 Campo statico

  Gradiente

  Impulsi RF
2.   Quali sono le varie tipologie di magnete?
Q&A
PERMANENTI                                     Vantaggi
                   • Non    richiedono alimentazione
                   • Campo di dispersione limitato
                   • Nessun raffreddamento
       B0          • Limitati costi di gestione

                                              Svantaggi
                   • Peso elevato
                   • Sensibili a variazioni termiche
 0.2 - 0.3 Tesla   • Limitata intensità di campo
2.   Quali sono le varie tipologie di magnete?
Q&A
   RESISTIVI                                         Vantaggi
                         • Non    richiedono criogeni
                         • Sono disattivabili


                                                    Svantaggi
                         • Elevato consumo di energia
                         • Raffreddamento ad acqua
                         • Elevati costi di gestione


Fino a 0.6 - 0.7 Tesla
2.   Quali sono le varie tipologie di magnete?
Q&A
SUPERCONDUTTIVI                                     Vantaggi
                        • Elevata   intensità si campo
                        • Elevata omogeneità di campo
                        • Ridotto consumo di energia


                                                   Svantaggi
                        • Necessità di criogeni
                        • Elevati costi di acquisto


  Fino a 9 - 10 Tesla
3.    Pro e contro dei principali tipi di sequenza?
Q&A
SEQUENZA             VANTAGGI                         SVANTAGGI
Spin Echo            Alto segnale                     Alto rilascio di energia RF

                     Compensazione effetti T2*        Lunghi tempi di scansione
                     “Vere” immagini in T1 e T2       Artefatti di movimento

Gradient Echo        Basso rilascio di energia RF     Basso segnale

                     Brevi tempi di scansione         Artefatti T2* correlati

                     Possibilità di scan dinamici     Artefatti di movimanto

Inversion Recovery   Alto segnale                     Alto rilascio di energia RF

                     “Vere” immagini in T1            Lunghissimi tempi di scansione

                     Alto contrasto T1                Numero limitato di slices

                     Soppressione del grasso          Artefatti di movimento
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1.Principi Fisici RM_uninovara

  • 1. Corso di Tecniche di Radiodiagnostica RM, TC e Ecografia Fisica delle apparecchiature a Risonanza Magnetica Luca Gastaldi Fisico Medico, Esperto Responsabile Sicurezza RM email: gastaldi.phd@gmail.com blog: www.ilfisicomedico.it Novara, novembre - dicembre 2011
  • 2. Non c‟è bisogno che prendiate appunti. Se è importante ve lo ricorderete. Steve Jobs (Inside Steve’s Brain, 2009)
  • 3. Rx Mano di Anna Berthe Roentgen 1895
  • 4. TAC - Fonte Toshiba - Fonte Toshiba
  • 5. RM
  • 7. Come tutto è cominciato Premio Nobel, 1952 1946 Felix Bloch (1905-1983) 1. Un nucleo si comporta come un magnete.
  • 8. 2. Una particella carica, come un protone, che ruoti intorno al proprio asse genera un campo magnetico (“momento magnetico”) EQUAZIONI di BLOCH
  • 9. 1960 I primi spettrometri confermano le teorie di Bloch Nel frattempo… “Tessuti sani e malati hanno differenti parametri RM” Costruisce la prima apparecchiatura superconduttiva per imaging RM (“L‟Indomita”) La prima scansione umana richiede circa 5 ore Raymond Damadian (medico armeno)
  • 10. Sempre nel frattempo… Paul Laterbur, professore di chimica alla State University di New York, segue un percorso analogo Nel 1973 pubblicherà sulla rivista Nature l‟articolo: Paul Lauterbur (1929- ) Formazione dell’immagine per interazione locale indotta; impiego della RM Chi è arrivato prima…? Bho!
  • 11. Picker dal 1980 Ogni produttore di apparecchiature di imaging medicale ha cominciato a studiare Philips e produrre scanner RM clinici GE Siemens
  • 12. M agnetic R esonance I maging Imaging a risonanza magnetica
  • 13. Why MRI ? Perché ?
  • 14. RX vs. MRI Con una radiografia NON si vede molto… tranne le ossa! Contrasto limitato per tessuti molli (risoluzione a basso contrasto) (mezzi di contrasto, variazione kV/mA, elaborazioni elettroniche) Basso contenuto di informazione
  • 15. RX vs. MRI Con una risonanza magnetica… Alta risoluzione a basso contrasto (tessuti molli) Variabilità parametrica praticamente infinita Ricostruzione su infiniti piani
  • 16. Immagine RX è una „fotografia‟ di una nuvola di elettroni: zone più o meno dense impressionano diversamente la pellicola Immagine RM visualizzazione, attraverso campi magnetici, di una configurazione spaziale di nuclei
  • 17. Parliamo di Fisica Guardiamoci intorno… cosa vediamo? La TERRA
  • 18. Cos‟è la Terra? 1. È una gigantesca palla sospesa nello spazio 2. È composta per circa il 70% di acqua 3. Ha una luna, che le gira intorno 4. Ruota su sé stessa 5. Ha una carica elettrica (ricordiamo Bloch…?)
  • 19. La Terra ha quindi un campo magnetico 30 T 70 T poli equatore T = Tesla = 100 Gauss
  • 20. E noi? Cosa abbiamo in comune?
  • 21. 80% H2O 70% H2O
  • 23. L‟atomo di idrogeno 1. È formato da un nucleo (protone; +) e una „luna‟ (elettrone; -) 2. Il nucleo (positivo) ruota su sé stesso (spin), quindi è un piccolo magnete
  • 24. Poniamo i nuclei in un campo magnetico In assenza di campi magnetici esterni, i piccoli magneti si distribuiscono liberamente nello spazio… …ma, all‟interno di un campo magnetico, si distinguono 2 differenti stati energetici, uno stabile (allineato al campo esterno) ed uno instabile (opposto al campo esterno)
  • 25. PRECESSIONE intorno all‟asse del campo esterno Equazione di Larmor B0 : frequenza di Larmor (di precessione) [MHz] : rapporto giromagnetico [MHz/Tesla] Joseph Larmor B0 : intensità del campo magnetico esterno [Tesla] (1857-1942)
  • 26. Questo spiega anche perché l‟idrogeno? 1. Si trova in grandi quantità nel corpo umano (già detto!) 2. Ha un elevato rapporto giromagnetico Elemento Simbolo Idrogeno 1H 42.6 Carbonio 13C 10.7 B0 Ossigeno Fluoro 17O 19F 5.8 40.0 Sodio 23Na 11.3 Magnesio 25Mg 2.6 Fosforo 31P 17.2 Alta frequenza = Alta energia 33S Zolfo 3.3 57Fe Alta energia = Alto segnale Ferro 1.4
  • 27. Esempi di relazioni campo-frequenza Per Risonanze Magnetiche da 1.0 T… …la frequenza di Larmor sarà (1.0 x 42.6) = 42.6 MHz Per Risonanze Magnetiche da 0.5 T… …la frequenza di Larmor sarà (0.5 x 42.6) = 21.3 MHz Per Risonanze Magnetiche da 1.5 T… …la frequenza di Larmor sarà (1.5 x 42.6) = 63.9 MHz
  • 28. Riassumendo Nuclei di idrogeno + B0 Campo magnetico esterno Orientamento (2 stati) + Precessione
  • 30. Come si arriva al segnale RM 1. Il campione (nuclei) è posto nel campo magnetico Z X Y Il vettore rosso rappresenta la magnetizzazione macroscopica
  • 31. 2. Viene inviato un impulso RF alla frequenza di Larmor Z Impulso RF X Flip angle = 90 Y La magnetizzazione macroscopica ruota di un certo angolo (flip angle) da 0 a 180 .
  • 32. 3. L‟impulso RF viene interrotto Z X Y La magnetizzazione macroscopica si trova a 90 . Il sistema ha accumulato energia dall’impulso RF
  • 33. 4. Il sistema comincia a cedere energia Z Z X X Y Y La magnetizzazione macroscopica tende a tornare a 0 . Si accompagna un movimento precessorio (Larmor).
  • 34.
  • 35. 5. Il risultato è il segnale F.I.D. Segnale FID F.I.D. = Free Induction Decay
  • 36. Parametri caratteristici: i tempi di rilassamento 3 riflessioni 1. Il segnale viene emesso mentre il sistema si „rilassa‟, ossia rilascia l‟energia accumulata con l‟impulso RF 2. Il segnale dipenderà da 2 fattori: i. Il comportamento del nucleo emettitore (micro) ii. Cosa sta intorno al nucleo stesso (macro) 3. I tempi T1 e T2 caratterizzeranno il rilassamento T1 T2
  • 37. T1 Tempo di rilassamento longitudinale o spin-reticolo Tempo impiegato dal sistema, esposto ad impulso a 90°, per cambiare il valore della componente longitudinale (Z) della magnetizzazione di un fattore e. Descrive il comportamento macroscopico del sistema
  • 38. T1 La curva di rilassamento Z X M0 Y t T1 Mz M0 1 e
  • 39. T1 Note 1. Dipende dall‟intensità del campo magnetico 2. È relativo al sistema, non al singolo nucleo (macro) 3. La velocità di rilassamento del nucleo H+ dell‟acqua è esaltata dalla presenza di sostanze paramagnetiche come Mn2+, Cu2+, Fe2+, Fe3+, Gd3+, ecc. (mezzi di contrasto)
  • 40. T2 Tempo di rilassamento trasversale o spin-spin Tempo impiegato dal sistema, esposto ad un impulso a 90°, per ritornare ad un valore della componente trasversale (XY) della magnetizzazione pari a 1/e del valore iniziale. Descrive il comportamento microscopico del sistema
  • 41. T2 La curva di rilassamento Z X M0 Y t T2 M xy M xy0 e
  • 42. T2 Note 1. Il defasamento degli spin (T2) è normalmente più veloce del recupero della magnetizzazione lungo la direzione Z (T1). 2. T2 è molto sensibile alle disomogeneità del campo, quindi: i. Sensibili variazioni locali di T2 con campi non uniformi ii. T2* corregge per le disomogeneità (T2*<T2).
  • 43. T2 Quindi Disomogeneità Variazioni di T2 di campo Per minimizzare gli effetti delle disomogeneità di campo si impiegano opportune sequenze quali la Spin Echo.
  • 45. Spin Echo : analisi di una sequenza Prologo : sequenze?  Le sequenze sono una successione di impulsi RF Sono progettate per la valutazione dei tempi di rilassamento. Sono anche progettate per esaltare alcune caratteristiche o per particolari scopi, come nel caso della sequenza Spin Echo
  • 46. Spin Echo : analisi di una sequenza La serie di impulsi a 180 generano un succedersi di echo.
  • 47. Spin Echo : analisi di una sequenza Si rimuove l‟influenza delle disomogeneità di campo e si valuta T2 anziché T2*
  • 48. L‟espressione del segnale nella SE TR T1 TE T2 S k 1 e e k = fattore di proporzionalità = densità protonica TE = tempo di echo (tempo tra 2 echo successivi) TR = tempo di ripetizione (tempo tra 2 impulsi a 90° successivi) Agendo su TE e TR si può esaltare la componente in T1, in T2 o in densità protonica ( )
  • 49. Localizzazione del segnale: codifica spaziale Problema Da dove proviene il segnale che registro?
  • 50. Localizzazione del segnale: codifica spaziale Campo magnetico di gradiente B0
  • 51. Codifica spaziale Per discriminarne la posizione si aggiungono dei gradienti magnetici al campo principale, variando così linearmente la frequenza di Larmor Campo magnetico uniforme Non c‟è modo di discriminare la posizione Si introduce il gradiente, che va a sommarsi al campo magnetico statico Ogni punto è caratterizzato da un diverso valore di campo (statico + gradiente); si hanno quindi diversi valori di frequenza di Larmor
  • 52. Procedimento di imaging 1. Selezione dello strato Gradiente + impulso RF permettono la selezione dello strato. Intensità di gradiente diverse producono spessori di strati differenti. Intensità di gradiente Intensità di gradiente Spessore strato
  • 53. Procedimento di imaging 2. Codifiche in frequenza e in fase Codifica in frequenza + codifica in fase permettono la localizzazione del punto all‟interno dello strato. Codifica in frequenza Codifica in fase
  • 54. Procedimento di imaging 3. Trasformata di Fourier Trasformazione matematica che lega il segnale in tempo a quello in frequenza + + = 1 2 3 3 2 1 F.T. Freq.
  • 55. Procedimento di imaging Si ha il passaggio dal cosiddetto spazio K all‟immagine vera e propria k-space Image space ky y IFT kx x FT Acquired Data Final Image
  • 56. Procedimento di imaging Eccone una visualizzazione… K Image IFT FT Ecco finalmente l‟immagine!
  • 57. 1. Dove sono localizzate le bobine che generano i campi magnetici? Q&A
  • 58. 1. Dove sono localizzate le bobine che generano i campi magnetici? Q&A
  • 59. 1. Dove sono localizzate le bobine che generano i campi magnetici? Q&A Campo statico Gradiente Impulsi RF
  • 60. 2. Quali sono le varie tipologie di magnete? Q&A PERMANENTI Vantaggi • Non richiedono alimentazione • Campo di dispersione limitato • Nessun raffreddamento B0 • Limitati costi di gestione Svantaggi • Peso elevato • Sensibili a variazioni termiche 0.2 - 0.3 Tesla • Limitata intensità di campo
  • 61. 2. Quali sono le varie tipologie di magnete? Q&A RESISTIVI Vantaggi • Non richiedono criogeni • Sono disattivabili Svantaggi • Elevato consumo di energia • Raffreddamento ad acqua • Elevati costi di gestione Fino a 0.6 - 0.7 Tesla
  • 62. 2. Quali sono le varie tipologie di magnete? Q&A SUPERCONDUTTIVI Vantaggi • Elevata intensità si campo • Elevata omogeneità di campo • Ridotto consumo di energia Svantaggi • Necessità di criogeni • Elevati costi di acquisto Fino a 9 - 10 Tesla
  • 63. 3. Pro e contro dei principali tipi di sequenza? Q&A SEQUENZA VANTAGGI SVANTAGGI Spin Echo Alto segnale Alto rilascio di energia RF Compensazione effetti T2* Lunghi tempi di scansione “Vere” immagini in T1 e T2 Artefatti di movimento Gradient Echo Basso rilascio di energia RF Basso segnale Brevi tempi di scansione Artefatti T2* correlati Possibilità di scan dinamici Artefatti di movimanto Inversion Recovery Alto segnale Alto rilascio di energia RF “Vere” immagini in T1 Lunghissimi tempi di scansione Alto contrasto T1 Numero limitato di slices Soppressione del grasso Artefatti di movimento