15. Con la Domenica delle Palme ha inizio la settimana santa ma non termina la Quaresima, che finirà solo con la celebrazione dell'ora nona del giovedì santo, giorno in cui, con la celebrazione vespertina si darà inizio al Sacro Triduo Pasquale. In questo giorno la Chiesa ricorda il trionfale ingresso di Gesù a Gerusalemme in sella ad un asino, osannato dalla folla che lo salutava agitando rami di palma. La folla, radunata dalle voci dell'arrivo di Gesù, stese a terra i mantelli, mentre altri tagliavano rami dagli alberi di ulivo e di palma, abbondanti nella regione, e agitandoli festosamente gli rendevano onore. 15
17. L’ultima settimana di Gesù cola goccia a goccia, minuto dopo minuto così come i cronisti dell'epoca ci raccontano. Fatti che conosciamo, eventi che ancora (ci auguriamo) suscitano emozione dentro di noi. 17
18. . L'ingresso trionfale nella Gerusalemme… . barlume di riconoscimento messianico destinato ben presto a scomparire. 18
20. La lunga notte di solitudine e… L’angoscia al Getsemani. 20
21. La croce drammatica… che inchioda ogni speranza e la travolge e la notte di attesa. 21
22. Che giorni stiamo per vivere! Siate presenti, vi prego, siateci. Non è folclore ciò che ci apprestiamo a vivere, non è devozione. E' memoriale, vale a dire attualizzazione di ciò che Gesù ha vissuto e vive. 22
23. Mi vedo, Gesù, in tutti quanti hai incontrato per la via della tua passione, mi appartengono i loro sentimenti e condivido ciò che hanno vissuto. 23
24. Ti tradisco, Gesù, come Giuda, opportunista, non ti comprendo e triste mi addormento; fuggo appena scorgo il pericolo e abbandono l'amico, e se mi schiero è per me stesso; come Pietro, dinanzi al pericolo rinnego d'averti conosciuto; come i soldati ti ho beffeggiato e insultato. 24
25. Ti ho provocato come il sinedrio e non ti ho creduto, ti ho venduto; come Pilato, per paura di perdere il ruolo prestigioso, mi sono lavato le mani, con Erode ti ho schernito, con i Barabba di turno ti ho barattato quando non ho difeso i giusti e veritieri;… 25
26. Dopo il peccato, come la folla, mi sono battuto il petto; da lontano, per paura della morte, ho guardato gli altri morire. Per riparare ai sensi di colpa, Come Giuseppe D'Arimatea mi sono occupato della loro "sepoltura". 26
27. Pietà Signore, pietà, per tanta incomprensione, per la mia cattiveria, pietà per quando ho deriso il buono, pietà per gli insulti ai deboli e per la mia viltà. Ti chiedo Compassione per la mia condizione umana. 27
28. Non sono bastate le parole e i miracoli, non le parabole sul vero volto di Dio, non l'inaudita notizia di un Dio reso accessibile. Macché, nulla: conservo un cuore duro, difficile da capire. Occorre un ultimo drammatico gesto, un segno inequivocabile, indiscutibile. 28
29. La croce è e resta l'amore infinito che si manifesta, l'unità di misura esagerata per manifestare l'amore di Dio. 29
32. Gesù ha operato più salvezza con le mani inchiodate sulla Croce, che con le mani stese sui malati. 32
33. Donaci, Signore, di non sentirci costretti nell'aiutarti a portare la Croce, di aiutarci a vedere anche nelle nostre croci 33
34. aiutaci a capire che la nostra storia crocifissa e nella stessa Croce, un mezzo per ricambiare il Tuo Amore, 34
35. Se ci sentiamo sfiniti, Signore, è perché, purtroppo, molti passi li abbiamo consumati sui viottoli nostri e non sui tuoi, 35
36. La Pasqua è la festa degli ex delusi della vita, nei cui cuori all'improvviso dilaga la speranza. ma proprio i nostri fallimenti possono essere la salvezza della nostra vita. 36
38. Gesùosa. Gesù accetta. Osa e accetta perché ama, osa e accetta perché crede nell'uomo incredulo. 38
39. Eccolo, dunque, Dio: nudo, appeso ad una croce. Grondante sangue e disperazione, Cancellato e allontanato dall'uomo che crede di sapere, che immagina di riuscire. Eccolo: Dio è nudo, svelato, consegnato, donato, vulnerabile e fragile come mai. Per amore, per dono. 39
40. Arrabbiato con il Cireneo nel portare la maledizione del vivere, e con le donne mi sono battuto il petto per convenienza; ancora ti ho Scaricato rabbia come il ladrone 40
41. Venerdì Santo al lavoro, a scuola, dovunque saremo, fermiamoci e guardiamo. Talmente abituati a tenere tutto in mano (anche la nostra vita di fede) sapremo sederci e guardare? Dio ora è protagonista, vita e morte si affrontano, le tenebre che sfigurano l'innocenza degli uomini scatenano il loro impero. 41
42. La croce! Il nostro sguardo la incontra spesso... Ma non siamo forse troppo abituati a vederla? Cerchiamo di guardarla, con occhi nuovi ... Sulla croce tutto l'odio del mondo è sconfitto dall'amore... Sulla croce ogni peccato del mondo è annientato dal perdono … Sulla croce ogni angoscia del mondo trova la speranza … Sulla croce l'amore di Dio ci fa intravedere l'altra faccia del mondo: quella di un mondo nuovo, liberato e salvato. 42
43. Luca dice che un angelo venne a consolarlo. Che gli avrà mai detto? Cosa gli avrà fatto vedere per convincerlo? Noi, gli avrà fatto vedere noi. Me, tu che leggi. Noi siamo qui per dare coraggio al Signore, a dirgli: non è inutile, Signore, non è inutile, mi hai salvato, mi hai cambiato la vita. Io sono la consolazione di Dio. 43
44. Davanti alla croce facciamo silenzio, ma col cuore pieno del mondo diciamo piangendo come Pietro dopo il tradimento: "Tu sei l'Amore". Se lo comprendiamo, comprendiamo che il racconto della passione è un vangelo, cioè una "buona notizia". 44
45. Dio è amore La Croce ne è il segno Diciamo grazie per quest’amore, nel quale sta tutta la nostra consolazione e tutta la nostra speranza di salvezza. 45
46. La data della Pasqua, variabile di anno in anno secondo i cicli lunari, determina anche la cadenza di altre celebrazioni e tempi liturgici, come la Quaresima e la Pentecoste. 46
54. Veglia Pasquale Nella liturgia della Chiesa cattolica , la Veglia pasquale è la solenne celebrazione della Risurrezione del Signore e poiché celebra la vittoria sul peccato e sulla morte da parte di Gesù Cristo è la celebrazione più importante dell'anno liturgico. È anche la terza celebrazione del Triduo Pasquale ed anche la più ricca e lunga liturgia di tutto l'Anno liturgico: si celebra fra il tramonto del sabato e l'alba della domenica. 54
55. Liturgia del Lucernario La chiesa, lasciata completamente al buio, senza luci né candele accese, dal Venerdì santo. I concelebranti raggiungono un braciere precedentemente preparato, e dopo un breve saluto iniziale (senza il Segno della Croce) il celebrante benedice il fuoco. Quindi prende delle braci e le mette nel turibolo e accende, da quella fiamma, il Cero pasquale; benedice poi il cero pasquale, tracciandovi una croce, le lettere greche Alfa e Omega e le cifre dell'anno; prende cinque grani di incenso e li conficca alle quattro estremità e al centro della croce disegnata, a simboleggiare le cinque piaghe gloriose di Cristo, delle mani, dei piedi e del costato. Quindi il diacono, portando il cero pasquale, comincia la processione che entrerà in chiesa, intonando per la prima volta "Lumen Christi" (La luce di Cristo), e il popolo risponde "DeoGratias" (Rendiamo grazie a Dio). 55
56. Liturgia della Parola La Liturgia della Parola della Veglia di Pasqua è la più ricca di tutte le celebrazioni dell'anno; consta di sette letture e otto salmi dall'antico testamento, ed il vangelo allo scopo di ripercorrere la storia della redenzione dall'origine della vita in Dio. Dopo ogni lettura e ogni salmo vi è l'orazione del celebrante. 56
57. Liturgia Battesimale È uso celebrare anche dei battesimi la notte di Pasqua. Tutti i fedeli riaccendono la candela che avevano all'inizio. Quindi il celebrante, pronunciata la preghiera, prende il Cero pasquale e lo immerge parzialmente nell'acqua del Battistero, benedicendo l'acqua. Poi passa ad aspergere tutto il popolo. Nel caso in cui ci siano battesimi, si compie in questo momento il rito che può avvenire anche per immersione come nelle comunità neocatecumenali, altrimenti si pronuncia la professione delle promesse battesimali. È possibile concludere la Liturgia Battesimale con le Preghiere dei fedeli. Non si dice il Credo, perché è sostituito dalla rinnovazione delle promesse battesimali 57
58. Liturgia eucaristica Segue la Liturgia Eucaristica, articolata come in tutte le celebrazioni eucaristiche; alla fine il celebrante dà la benedizione, concludendo così una grande celebrazione che era cominciata il Giovedì santo con la Messa in Cena Domini 58
60. Il significato della Pasqua oggi Oggi la Pasqua rischia di avere l’aspetto più di una festa, di un anniversario, che di un fatto esistenziale. Per molti è il ricordo di qualcosa che fu: Cristo è risorto; ma non di qualcosa che continua a essere: noi stiamo risorgendo. Pasqua in realtà è ogni istante della nostra esistenza. Scrive una ragazza: La Pasqua per me è uguale a gioia Che Cristo è risorto lo so, lo sento e mi fa entrare nella gioia, Gioia di sentirmi in comunione con il creatore e con il creato gioia di rispecchiarmi negli occhi dell’uomo e dirgli: siamo nuovi. La Pasqua! E’ per me un mistero da spiegare e una meravigliosa realtà da vivere. A volte pensiamo che i giovani di oggi sono insensibili alle realtà soprannaturali, che sono superficiali nella sfera dello spirito. Non sarà piuttosto che ci manca la sensibilità necessaria per cogliere la voce più profonda della loro coscienza? 60
61. Vita di gruppo Proposte per pasquetta Martedì prossimo ci vediamo? Incontri nel mese di maggio? Ritorno a Pacognano? 61 61
62. Questa presentazione si trova sul nostro blog http://blog.libero.it/GRUPPOFAMIGLIA/ Per tenerci sempre in contatto 62 62 62
63. PREGHIERA FINALE Eccoti, Gesù, nostro Signore e nostro Dio, con le braccia spalancate per annunciare a tutti gli abitanti della terra: “Guardate, c'è posto per tutti nell'amore del Padre che è nei cieli.“ Eccoti, Cristo, nostro Signore e nostro Dio, con le braccia spalancate per dire agli abitanti della terra: “Venite, seguitemi! Nessun odio, nessuna violenza potranno mai fermare l'amore! Poiché dalle mie braccia crocifisse io eliminerò il male e la morte, e vi guiderò attraverso lo stretto passaggio che porta alla vita senza fine!” Eccoci, Gesù Cristo, in ginocchio davanti a Te, per contemplarti e dirti : “Grazie, nostro Signore e nostro Dio; insegnaci ed aiutaci ad amare come Te ! “ 63 63 63