3. LE TEORIE IMPLICITE
DELL’INTELLIGENZA
• Teoria entitaria
dell'intelligenza
“Siamo intelligenti”
• Teoria
incrementale
dell'intelligenza
“Diventiamo
intelligenti”
4. Qual è la nostra teoria
dell'intelligenza in classe?
Teoria entitaria:
• convinzione che
alcune abilità non sono
migliorabili per effetto
dell’apprendimento e
dell’esperienza;
• l’errore o il fallimento
viene considerato
negativamente.
Teoria incrementale:
• motivazione a
diventare
piùcompetente,
sviluppare le proprie
abilità e apprendere;
• il fallimento non è
indice di scarsa abilitào
capacità, ma motiva a
cercare soluzioni
alternative.
5. DA UNA CONCEZIONE UNI-DIMENSIONALE
•DETERMINABILE
•QUANTIFICABILE
•MISURABILE (attraverso test)
AD UNA DIMENSIONE PLURALISTICA E
MULTIFATTORIALE
•POTENZIALITA’BIO-PSICOLOGICA
•INFLUENZATA DA FATTORI ESPERIENZIALI
CULTURALI E MOTIVAZIONALI
L'INTELLIGENZA
6. IL TRAGHETTATORE
Un insegnante aveva pagato un vecchio traghettatore
affinchè lo portasse dall’altra parte del fiume in una
piccola imbarcazione. L’erudito chiese al vecchio se
l’attraversamento sarebbe stato difficile. “Io ne so
niente”, replicò il vecchio. L’intellettuale, notando la
scarsa grammatica del traghettatore, gli chiese: “Non
sei mai stato a scuola?”. “No”, disse il marinaio.“Allora
metà della tua vita è stata sprecata”, replicò il maestro
di scuola. Il vecchio tacque e cominciò il viaggio. Circa
a metà strada si scatenò un violento temporale e la
barca cominciò ad ondeggiare. Il marinaio pensieroso
si rivolse all’insegnante e gli chiese se sapesse
nuotare. Il maestro disse di no e il vecchio replicò: “In
questo caso, tutta la tua vita è stata sprecata perché
stiamo affondando!”
7. LA DISLESSIA
Si tratta di un disturbo specifico di lettura che si
manifesta in soggetti intelligenti: le persone
affette da dislessia trovano difficoltà
nell’automatizzare il processo di interpretazione
dei segni grafici.
Tale difficoltà di decodifica si manifesta con un
deficit nell’accuratezza e nella velocità della
lettura, che si ripercuote, nella maggioranza dei
casi sulla comprensione del testo.
La dislessia interessa circa il 4% della
popolazione italiana.
8. La dislessia
La dislessia è un disturbo che ostacola il
normale processo di interpretazione dei
segni grafici con cui si rappresentano
per iscritto le parole. In breve, viene
definito un disturbo della capacità di
leggere.
La dislessia interessa solo l’attività di
transcodifica e non riguarda la fase di
comprensione della frase o del testo.
9. La dislessia
I bambini dislessici sono lenti, troppo
lenti, commettono errori, saltano parole
e righe.
Spesso sostituiscono, in lettura e
scrittura, lettere con grafia o suoni simili
(es. p/b/d/g/q -a/o-a/e t/d-r/l-d/b-v/f)
E’ difficile che riescano ad imparare
l’alfabeto, le tabelline o altre sequenze
come i giorni della settimana o i mesi.
10. La dislessia
In molti casi non sanno quando è Natale, o il
loro compleanno o le stagioni.
Possono presentare problemi di
lateralizzazione e difficoltà nella
comprensione del tempo.
In molti casi, anche la fluenza verbale è
scarsa e le prestazioni grammaticali sono
inadeguate.
Possono essere anche discalculici,
sicuramente hanno molte difficoltà con le
11. GLI ALTRI DAS
•La difficoltà di lettura si accompagna spesso ad un
disturbo nella velocità e nell’accuratezza della
scrittura e si manifesta con frequenti errori
ortografici (disortografia) e/o con una difficoltà
esecutiva del tratto grafico tale da rendere il testo
incomprensibile anche agli autori stessi (disgrafia).
•La dislessia si può accompagnare anche ad un
disturbo nell’ambito dei numeri e del calcolo, detto
discalculia, che si manifesta con la difficoltà di
automatizzazione di semplici calcoli e delle tabelline
e nella manipolazione dei numeri e dei segni
aritmetici.
12. GLI ALTRI DAS
•La soluzione dei problemi matematici in genere
è buona, ma può essere compromessa da un
eccessivo impegno del bambino nel calcolo e
nella lettura e scrittura del numero.
•La dislessia, la disortografia, la disgrafia e la
discalculia fanno parte dei Disturbi Specifici
dell’Apprendimento (DSA).
13. La dislessia o le dislessie?
– Dislessia acquisita: si presenta in soggetti in
grado di leggere normalmente, di solito in
seguito a qualche evento patologico che ha
determinato lesioni nelle aree corticali che
sono coinvolte nel processo di transcodifica
– Dislessia evolutiva: si manifesta all’inizio del
processo di apprendimento della lettura. Il
processo di transcodifica dei segni grafici in
suoni rimane lento e faticoso.
14. I criteri diagnostici (OMS)
– Il livello intellettivo del soggetto con disturbo
di lettura deve essere nella norma.
– Il livello di lettura deve essere
significativamente distante da quello di un
bambino di pari età o classe frequentata.
– Il soggetto non deve presentare disturbi
neurologici o sensoriali che possano
giustificare la difficoltà di lettura come
conseguenza indiretta.
15. I criteri diagnostici (OMS)
E ancora:
– Il disturbo deve essere persistente,
nonostante la scolarizzazione adeguata e
interventi didattici specifici.
– Il disturbo di lettura deve presentare
conseguenze sulla scolarizzazione o sulle
attività sociali in cui è richiesto l’impiego
della letto-scrittura.
16. Le basi biologiche della
dislessia
Due le principali ipotesi:
– un deficit del sistema fonologico e, quindi,
delle aree che processano il linguaggio
verbale;
– un deficit del sistema di elaborazione visiva, in
particolare un difetto del sistema
magnocellulare, che ha il compito di
processare le informazioni in movimento.
In alcuni casi, potrebbero essere coinvolti entrambi
i meccanismi
17. Si può prevedere la dislessia?
Due sono i principali fattori di rischio:
– la presenza di un ritardo o di un deficit di
linguaggio;
– la familiarità, ossia la presenza di antecedenti
familiari.
Attenzione, però, a non confondere un ritardo con
un deficit, nella fretta di fare una diagnosi!
18. Solo dislessia?
I bambini dislessici possono anche presentare:
– disgrafia;
– discalculia;
– problemi di attenzione e iperattività;
– problemi emotivi (come conseguenza e non
come causa).
19. ORIGINI E CAUSE
•I DSA sono dei deficit funzionali dovuti ad alterazioni di
natura neurobiologica, non dipendono quindi da
problemi psicologici (emotivo-relazionali, familiari, etc.),
da pigrizia o poca motivazione.
•In altre parole, si tratta di una caratteristica personale
con cui si nasce, che si manifesta appena si viene
esposti all’apprendimento della letto-scrittura e si
•modifica nel tempo, senza tuttavia scomparire.
•E’ indubbio che tali difficoltà provochino conseguenze
sia sul piano degli apprendimenti, nonostante
l’intelligenza normale, sia sul piano psicologico,
nonostante l’origine neurobiologica.
20. LE CONSEGUENZE
SULL’APPRENDIMENTO
•Gli apprendimenti avvengono principalmente tramite il canale
della letto-scrittura.
•I bambini con DSA non riescono a leggere e scrivere in modo
corrente e fluente poiché non riescono a farlo in maniera
automatica, ma lo riescono a fare impegnando al massimo le
capacità attentive e le energie. Di conseguenza, le loro
prestazioni possono essere altalenanti, gettando nella
disperazione e nell’ira gli educatori, i quali tendono istintivamente
ad appellarsi, di fronte a tali performance, al poco impegno. In
realtà il processo non automatizzato implica un dispendio di
energie nella trascodifica che fa sì che i soggetti si stanchino
rapidamente, commettano errori, non imparino.
21. LE ALTERNATIVE
Tali difficoltà “accessorie” potrebbero essere in parte
superate se l’accesso alla letto-scrittura potesse avvenire
attraverso a un’altra modalità. I bambini con DSA infatti
sono intelligenti e, quando l’informazione viene fornita per
via orale, riescono a comprenderla e a gestirla.
Queste abilità devono essere valorizzate e non si deve
colpevolizzare un ragazzo se non rilegge, non sottolinea e
non studia se tuttavia riesce a ottenere un buon risultato
con altri metodi.
Così come viene implementata la funzione della letto-
scrittura durante tutto il corso degli studi, anche la capacità
di gestire l’informazione orale dovrebbe essere allenata.
22. LE ALTERNATIVE
Un’altra strada alternativa che vale la pena proporre ai
ragazzi è un ancoraggio dell’informazione verbale al canale
visivo.
L’apprendimento passa solitamente per metodi verbali, ma
esistono anche tecniche di memorizzazione visive molto
efficaci.
Inoltre, quello che viene chiamato Visual Thinking (pensiero
visuale) permette di sviluppare la cognizione visiva, di
liberare il potenziale creativo e di accedere alle facoltà
inventive, di intuizione e di immaginazione.
23. Testimonianza di Marco: alla domanda “Come
fai seguire le lezioni, prendi appunti?” lui risponde
candidamente
“Mi basta ascoltare, memorizzo tutto! Di solito non
rileggo neanche la lezione a casa. Se ho
un’interrogazione non
studio neanche, ripasso un po’ ma non mi serve
molto perché cerco di stare molto attento in classe.
Per questo mi faccio mettere il banchino da solo
nell’angolo per non essere disturbato.. mi vengono
le orecchie da Dumbo per seguire tutto..”
24. ATTENZIONI
• Non far leggere l’allievo in
classe a voce alta, a meno
che egli non lo richieda
espressamente
• Non costringere a prendere
appunti
• Non assegnare troppi
compiti per casa
• Non pretendere (non sempre
è possibile) uno studio
mnemonico, ad esempio di poesie
25. LE VERIFICHE
• Garantire tempi più lunghi al
dislessico o/e verifiche più brevi
• Preferire i test di riconoscimento,
a quelli di produzione
• Formulare le consegne sempre
anche a voce (per es. “sbarrare le
risposte giuste”, “non scrivete a
matita”)
• Esplicitare l’indicatore (dato
osservativo che dà informazioni su
un dato fenomeno):
comprensione? Produzione?
26. RIFLESSI DELLA DISLESSIA
• Errori spazio-temporali (ad
esempio trascrizione sul diario
nel giorno sbagliato)
• Disordine nella tenuta dei
quaderni
• Vivacità o agitazione,
introversione, dovuti a
pregresso disagio e a perdita di
autostima
27. DSA
FATTORI RINFORZANTI
PRESENTI nel
RAGAZZO
• VISIONE DI SÉ COME
RISORSA
• RIDOTTA
COMPROMISSIONE
DEGLI
APPRENDIMENTI
• INTERESSI EXTRASCOLASTICI
• RICONOSCIMENTO
DA PARTE DEI COETANEI
29. DSA
FATTORI RINFORZANTI
PRESENTI NELLA
SCUOLA
• PROGRAMMAZIONE E
INTERVENTI
CONDIVISI DAL C.d.C.
• RAPPORTI DI
COLLABORAZIONE
CON I SERVIZI
SANITARI E CON LA
FAMIGLIA
• RICONOSCIMENTO
DEGLI ASPETTI
EMOTIVI DEL PROBLEMA
31. L’INFORMATICA
• CONSENTE AL RAGAZZO DISLESSICO DI
COMPENSARE MOLTE DELLE SUE
DIFFICOLTÀ;
• CONSENTE ALL’INSEGNANTE DI SVOLGERE
IL SUO PROGRAMMA ANCHE CON
SOGGETTI AFFETTI DA DSA;
• CONSENTE AL GENITORE DI FARSI AIUTARE
DA UNO STRUMENTO CHE FAVORISCE
L’AUTONOMIA DEL RAGAZZO.
32. I VANTAGGI DELL’USO
DELL’INFORMATICA
•Presenza delle lettere in stampato
maiuscolo sulla tastiera per non affaticare
la memoria di lavoro
•Scrivere qualsiasi testo in modo
graficamente leggibile
•Scrivere testi ortograficamente corretti
grazie al correttore ortografico
33. I VANTAGGI DELL’USO
DELL’INFORMATICA
•Reperire informazioni in “magazzini” quali
enciclopedie multimediali, Internet
•Importare testi e immagini con lo scanner
•Scambiarsi documenti e informazioni
•Costruire mappe concettuali per lo studio
•Favorire i processi attentivi
34. USO DELL’INFORMATICA CON I
DAS
• LA DIAGNOSI (programmi di
screening)
• L’ABILITAZIONE
• L’AUTONOMIA
35. ABILITARE
Riabilitazione: la somma degli interventi richiesti per garantire le
migliori condizioni fisiche, psicologiche, e sociali in modo che un
paziente possa conservare o riprendere il proprio ruolo nella
società. Nel dettaglio: ridurre i sintomi legati alla malattia, migliorare
la capacità funzionale, ridurre la disabilità, favorire il reinserimento
lavorativo o scolastico, in altri termini migliorare la qualità di
vita.
Nel caso dei DSA sembra dunque più opportuno parlare di
“abilitazione” poiché le difficoltà sono di tipo innato e non sono
state perse. L’abilitazione passa attraverso l’educazione e in questo
senso risulta fondamentale tenere presente che l’obiettivo di un
intervento non dovrà essere la “guarigione” dalla difficoltà, ma
piuttosto la riduzione degli effetti sull’acquisizione delle abilità di
lettura, scrittura e calcolo.
36. ABILITARE
Al momento attuale non c’è accordo se esista un tipo di intervento più
efficace di un altro, d’altra parte appare interessante vedere che su
sei tra i metodi di trattamento dei DSA confrontati in una ricerca
italiana recente, quattro siano stati proposti al computer. Ed è
altrettanto interessante vedere che i trattamenti meno efficaci, cioè
quelli che provocano meno cambiamenti nei parametri di velocità e
accuratezza della lettura rispetto a quelli attesi senza trattamento,
siano proprio i due metodi non proposti al computer. Stessa cosa si
può dire per quanto riguarda l’efficienza, cioè il rapporto tra i risultati
dell’efficacia con l’intensità e la durata del trattamento (Tressoldi et
al., 2003). In questo senso otteniamo un’indicazione importante:
l’approccio abilitativo attraverso il computer sembra essere
vincente. Possiamo comprendere meglio tale risultato se si
considera la fattura di alcuni software didattici-riabilitativi che hanno
caratteristiche molto simili ai videogiochi (ad esempio, Bachi
Spaziali e Sorpasso!) e quindi risulta evidente l’aspetto ludico e
competitivo che può motivare maggiormente i giovani dislessici
rispetto a situazioni di intervento logopedico classico.
37. ABILITARE
Per abilitare si dovrà quindi riuscire, nel caso della
Dislessia, a rendere la lettura più veloce e più accurata.
Per agire su questi parametri si può procedere attraverso
due tipi di training:
• fonologico: si lavora sulla corrispondenza segno-suono.
Tale tipo di intervento permette di divenire solitamente
più accurati nella lettura di nuove parole regolari e di non
parole,
• globale: si lavora sull’identificazione di parole come un
tutto unico. In questo caso il bambino dovrebbe divenire
più rapido e capace di leggere parole anche irregolari già
incontrate.
38. Software specifici
Per i più piccoli
– Facilissimo
– Mio mondo 2
– Giochiamo con le immagini
– Corso di lettura
Training fonologico
– Il pescatore
– Bachi spaziali
39. FACILISSIMO
É un ambiente di gioco ed un foglio da disegno in cui sono
comprese varie attività eseguibili senza che sia necessario saper
leggere.
Obiettivo: il programma si prefigge di sviluppare la creatività
attraverso vari esercizi, sfruttando situazioni di gioco e il canale
visivo.
40. CORSO DI LETTURA
Descrizione: il software può essere utilizzato nel recupero delle
funzioni linguistiche già alla fine della scuola dell’infanzia con
esercizi di vario genere intermezzati con giochi per creare un
momento di pausa e diversione nell'impegno didattico.
Obiettivo: aumentare la competenza lessicale, introducendo dei
prerequisiti alla lettoscrittura e attraverso un vocabolario
semplice e concreto si lavora sulle vocali, i pronomi personali e
le lettere dell’alfabeto.
41. IL PESCATORE
Descrizione: il pescatore pesca lettere tra distrattori
a livelli diversi di difficoltà.
Obiettivo: analisi fonologica della parola attraverso
la presentazione della forma scritta a fianco
dell’immagine fino ad arrivare ad un’analisi
fonologica dell’intera parola senza alcun supporto
grafico.
42. BACHI SPAZIALI
Descrizione: con un’interfaccia gradevole e accattivante sono
presenti 3 differenti giochi: gli Invasori, Bachi e farfalle e una
modalità priva di grafica per gli utenti adulti o per chi ha
bisogno di un ambiente semplificato. Si presenta come un
videogame in cui
scendono lettere, parole o numeri che devono essere lette e
ridigitate per ottenere un feedback (visivo, sonoro).
Obiettivo: favorire i processi di letto scrittura e la familiarità con
la tastiera.
44. TACHISTOSCOPIO
Descrizione: è uno strumento riabilitativo e specialistico che si basa
sull’esposizione temporizzata della parola sullo schermo che il
bambino deve leggere. Può essere utilizzato dal primo ciclo della
scuola primaria.
Obiettivo: potenziare le abilità di lettura con tempi di esposizione
sempre più bassi, rafforzando le abilità di lettura visiva e favorendo la
memoria a breve termine.
45. IL GIOCO DELLA RANA
Descrizione: riconoscimento di stringhe che corrispondono a
parole tra altri 3 distrattori non parole con struttura simile. Non
è adatto a situazioni di alessia o per iniziare un percorso di
intervento.
Obiettivo: sviluppare i processi di decisione lessicale senza
supporti di immagini.
46. SORPASSO!
Descrizione: si presenta come un videogioco di una gara di
automobili, quindi estremamente stimolante, viene separato l’aspetto
educativo da quello ludico.
Obiettivo: si cerca di allargare il lessico interno del bambino e di
favorire gli automatismi nella lettura, aumentandone la velocità.
Stimola i processi visivi in bambini ancorati prevalentemente alla
decifrazione dei grafemi.
47. CLOZE
Descrizione: viene presentato un testo con una serie di
lacune, cioè parole mancanti, determinate in modo casuale
dal programma a seconda del livello di difficoltà deciso
dall’operatore.
Obiettivo: focalizzare l’attenzione dell’utente sui microelementi
del testo (avverbi, articoli, pronomi) e quindi sviluppare una
comprensione più precisa di quella che si basa sulla
padronanza delle macrocomponenti (nomi, verbi).
48. ANAFORE
Descrizione: il testo viene presentato evidenziando le anafore,
cioè le parole che rimandano ad altri significati (questo, quello,
ecc). L’utente deve decidere a che cosa rimandano tali
anafore scegliendo in una lista di possibilità.
Obiettivo: focalizzare l’attenzione dell’utente sui microelementi
del testo e quindi migliorare una comprensione generale.
49. LABIRINTO
Descrizione: un bambino è all’interno di un labirinto e si trova a
dover risolvere dei quesiti o completare delle frasi che richiedono
una buona comprensione linguistica per poter proseguire. Lo
scopo del gioco è ovviamente riuscire ad uscire dal labirinto. È un
gioco a punti che prevede anche dei bonus ed una classifica
finale.
Obiettivo: sviluppare nel bambino la capacità di riconoscere i
diversi tipi di relazione semantica che intercorrono tra le parti di
un testo e di giungere ad una rappresentazione coerente e
coesiva del testo stesso.
50. L’AUTONOMIA
• Quando si parla di autonomia nei ragazzi dislessici la si
intende nel senso di “indipendenza, libertà d’agire e di
pensare”. E’, quindi, la possibilità di informarsi, apprendere e
comunicare in qualsiasi forma senza necessariamente
dipendere da un mediatore.
• Potrebbe sembrare una banalità, ma i ragazzi con DSA
perdono il diritto di imparare in autonomia.
• La mancanza di autonomia nell'apprendimento è uno dei
maggiori problemi da affrontare, in quanto è causa di disistima
e spesso finisce per compromettere il successo formativo.
• Per raggiungere l'autonomia formativa occorrono:
adeguati strumenti compensativi;
buona motivazione
un ambiente favorevole.
• L’informatica offre alcune risposte a tutti i livelli sopraccitati.
51. L’AUTONOMIA
In breve possiamo dire che le caratteristiche positive del computer
coincidono con le maggiori difficoltà dei ragazzi dislessici.
I dislessici che, quando devono eseguire compiti di letto-scrittura,
spesso sono lenti, hanno un difficile accesso alla memoria, se sono
disgrafici producono testi illeggibili. Difficilmente il materiale prodotto
è riproducibile o rielaborabile, infatti, difficilmente rileggono quanto
hanno prodotto. Anche la reperibilità dei materiali può essere
compromessa da difficoltà nella classificazione e ordinamento.
Tutte queste difficoltà si possono sintetizzare in una inefficiente
capacità di applicare con costanza le regole che governano queste
attività. Da qui si deduce che l'informatica rappresenta un'ottima
opportunità per chi convive con la dislessia, in quanto ponendosi
come strumento vicariante consente un utilizzo pieno delle abilità
integre, quali l'intelligenza e la fantasia. In altre parole, l’informatica
ha degli indubbi vantaggi sia per promuovere il “Visual Thinking”
che per valorizzare la gestione orale delle informazioni
52. L’AUTONOMIA
Il computer permette sicuramente anche un vantaggio di tipo
psicologico dovuto ad un aumento di sicurezza nelle proprie
capacità.
Oltre ad una funzione compensativa e vicariante, l’informatica assume
un ruolo primario per la possibilità di costruire percorsi didattici
abilitativi per vari motivi. Primo tra tutti, il computer in quanto tale
non viene vissuto come una “protesi per disabili”, ma piuttosto come
uno strumento usato dai “grandi” o per giocare, e comunque
assume di per sé un ruolo estremamente motivante.
Sappiamo che la motivazione ha un ruolo fondamentale
nell’apprendimento: in questo senso, altre caratteristiche tipiche dei
software didattici assumono una grande importanza: aspetto ludico,
le caratteristiche multimediali ed interattive, il controllo attivo
dell’apprendimento da parte dell’utente e la possibilità di intervenire
a livelli diversi di difficoltà e con la presenza di molti esempi ecc.
54. Soluzioni software
• Word: il programma di videoscrittura Word
contiene due opzioni (Strumenti: Controllo
ortografico e grammaticale e Correzione
automatica) che risultano particolarmente
utili con soggetti disortografici.
• Calcolatrice di Windows: la calcolatrice
degli Accessori di Windows può essere un
valido aiuto in casi di discalculia.
55. Soluzioni software
• Riconoscimento vocale: il riconoscimento vocale
Naturally Speaking Preferred consente la scrittura
tramite dettatura e non produce errori di tipo ortografico.
La sintesi vocale incorporata legge qualsiasi testo venga
importato nel programma. Risulta di indubbia efficacia
per problemi di dislessia, disortografia e disgrafia.
• IntelliTalk: è una semplice sintesi vocale che legge i testi
scritti, utile se si desidera avere un controllo sulla
corretteza di quanto si sta scrivendo. Può essere
utilizzato in casi di disortografia per facilitare
l’autocorrezione.
62. Per i motivi sopra indicati si ritiene importante che i ragazzi segnalati dai
servizi sanitari con dislessia o difficoltà di apprendimento, ottengano la
possibilità di uso, dove necessario, di strumenti compensativi quali:
- tabella dei mesi, tabella dell'alfabeto e dei vari caratteri,
- tavola pitagorica,
- tabella delle misure, tabelle delle formule,
- calcolatrice,
- registratore,
- cartine geografiche e storiche, tabelle della memoria di ogni tipo
- computers con programmi di videoscrittura con correttore ortografico e
sintesi vocale,
commisurati al singolo caso
- cassette registrate (dagli insegnanti, dagli alunni, e/o allegate ai testi),
mediante anche la predisposizione in ogni scuola di una fonoteca scolastica
contenente il testo parlato dei libri in adozione , ed altri testi culturalmente
significativi, ( possibilità di collaborazione col Centro del "Libro parlato”
dell'Unione Italiana Ciechi)
- dizionari di lingua straniera computerizzati, tabelle, traduttori
- richiesta alle case editrici di produrre testi anche ridotti e contenenti audio-
cassette o cd-rom
63. Parallelamente, in maniera commisurata alle necessità individuali e
all’entità del disturbo di apprendimento, si dovrà garantire la
dispensa da alcune prestazioni quali:
- lettura a voce alta, scrittura veloce sotto dettatura, lettura di
consegne, uso del vocabolario, studio mnemonico delle tabelline;
- dispensa dallo studio delle lingue straniere in forma scritta, a
causa delle difficoltà rappresentate dalla differenza tra scrittura e
pronuncia;
- tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio, mediante una
adeguata organizzazione degli spazi ed un flessibile raccordo tra
gli insegnanti;
- organizzazione di Interrogazioni programmate;
- assegnazione di compiti a casa in misura ridotta;
- possibilità d'uso di testi ridotti non per contenuto, ma per quantità
di pagine (come già avviene in vari paesi europei tra i quali la Gran
Bretagna dove esiste lo stesso testo ampio oppure ridotto per i
dislessici).
65. L’ambiente che aiuta
Nella scuola dell’infanzia
– pareti “parlanti” con scritte chiare in stampato
maiuscolo
– simboli chiari e scritte
Nel I ciclo
– una parete per la scrittura, lettere e difficoltà
ortografiche
– una parete per i numeri, cifre, linea dei
numeri..
66. L’ambiente che aiuta
Nel II ciclo - medie - superiori
– pareti attrezzate con riferimenti visivi e scritti
per lingua, matematica, storia, geografia, ecc.
Per tutti, dotare l’aula di:
– orologio
– calendari
– datari
– cartine
67. La scrittura
– Iniziare ad insegnare con lo stampato
maiuscolo
– Non presentare più caratteri
contemporaneamente
– Usare i giochi linguistici(il bastimento, parole
che iniziano o terminano allo stesso modo,
parole che fanno rima, la trasformazione da
piccolo a grande e viceversa)
68. La scrittura
– Iniziare lo stampato minuscolo solo dopo aver
presentato tutti i suoni, anche i più complessi
– Usare più tempo per i suoni difficili,
lavorandoci e giocandoci su
– Manipolare le lettere, costuirle con la carta, la
creta, i colori
– Corsivo: indicazioni anche motorie e
quadernino delle prove
– Uso creativo della scrittura
69. La lettura
– Lettura per anticipazione in fase di
apprendimento
– Biblioteca variata anche come livelli
– Lavoro sulle sillabe
– Lavoro in coppia e tutoraggio
– Spazio per la lettura dell’insegnante
– Spazio per la lettura individuale
– Lettura ad alta voce per “appuntamenti”, ma
non per tutti
70. La lettura
– Permettere ai ragazzi di ascoltare la lettura
dell’insegnante senza “tenere il segno”
– Niente lettura ad alta voce per i dislessici
– Niente lettura dei ragazzi sulle materie
specifiche
71. Le abilità di studio
– Percorsi specifici
– Simulare un’interrogazione
– Uso degli appunti e degli schemi
– Uso di materiali e sussidi diversi
– Lavoro di gruppo
– Ciò che deve essere studiato a casa deve
essere stato prima presentato
– Il lavoro sullo studio è fondamentale, non solo
nella scuola primaria!
72. Le lingue straniere
– E’ facile per un dislessico imparare a parlare
una lingua straniera, ma la difficoltà aumenta
molto nell’apprendimento di una lingua
straniera scritta
– L’apprendimento della lingua straniera deve
essere fatto solo dopo aver raggiunto la
massima sicurezza possibile nell’italiano
– Meglio una lingua a base latina, perchè la
scrittura è più trasparente
– Se deve essere l’inglese, meglio puntare sul
parlato!
73. La valutazione
– Separare l’errore dal contenuto
– Indicazioni su come migliorare
– Premiare l’impegno e usare pochi segni rossi!
– Verifiche scalari
– Utilizzo di strumenti dispensativi
– Uso del computer in classe
– Valutazione che riflette il percorso e registra i
progressi