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RADIOCOMUNICAZIONI
IN EMERGENZA
Corso base per volontari
di Protezione Civile
Relatori:
Guido Ardizzone    IT9FKM 
Giuseppe Cipriano IT9BXO
 Boccadifalco – (PA) 22 Aprile 2014
Una massima per cominciare
…..La radio in emergenza serve ad 
accorciare le distanze e non ad allungare 
le chiacchiere.........
PRESENTAZIONE
Cos'è il C.I.S.A.R.?
Il "Centro Italiano di Sperimentazioni ed Attività 
Radiantistiche è una Associazione Nazionale senza fini di 
lucro i cui iscritti operano nell'ambito del più totale 
volontariato.
C.I.S.A.R.
CENTRO ITALIANO SPERIMANTAZIONE
 ATTIVITA RADIANTISTICHE
E' nata allo scopo di riunire i radioamatori, radioascoltatori 
debitamente  autorizzati,  e  tutti  coloro  che  desiderano 
approfondire  od  hanno  interesse  per  la  radiotecnica, 
l'elettronica e le radiocomunicazioni in generale.
Tra le attività correnti la "Associazione C.I.S.A.R. ­ Cura la 
divulgazione  di  tutte  le  attività  culturali  e  scientifiche 
connesse alle sperimentazioni nel mondo della radio:
C.I.S.A.R.
CENTRO ITALIANO SPERIMANTAZIONE
 ATTIVITA RADIANTISTICHE
L'organizzazione  di  mostre  temporanee  di  tipo  didattico, 
lezioni,  incontri,  conferenze,  proiezione  di  diapositive  sia 
presso le proprie sezioni italiane sia presso le scuole di ogni 
ordine e grado, 
supporto  scientifico  di  base  per  chi  si  avvicina  per  la 
prima  volta  al  mondo  della  radio,  supporto  alle 
comunicazioni d'emergenza in ambito di 
Protezione Civile
Diciamo  subito  che  questo  corso  è  rivolto 
essenzialmente  agli  operatori  TLC  di  protezione  civile 
Non  faremo  un  discorso  eccessivamente  tecnico  Non 
parleremo  di  propagazione  ionosferica,  di  onde 
hertziane o di come costruirsi una radio.
Per  l’attività  di  protezione  civile  la  radio  è  un 
mezzo di comunicazione non di studio
Premessa
GUGLIELMO MARCONI IL PADRE DEL telegrafo
senza fili - "WIRELESS" -
UN  PO DI STORIA......
Marconi  intuendo  la  possibilità  di  utilizzare  le  onde 
elettromagnetiche per inviare segnali a distanza, si interessò di 
telegrafia  senza  fili.  Verso  il  1895,  dopo  numerosi  esperimenti 
realizzati  nella  villa  paterna  di  Pontecchio,  mise  a  punto 
un’apparecchiatura con cui riuscì a inviare segnali intelligibili a 
una distanza di circa 2400 km, usando un’antenna direzionale. 
Dopo  aver  brevettato  il  sistema  telegrafico  in  Gran  Bretagna 
(1896),  fondò  a  Londra  la  Marconi’s  Wireless  Telegraph  and 
Signal Company, nella quale lavorarono diversi scienziati a un 
ulteriore  perfezionamento  dei  progetti.  Nel  1899  inviò  segnali 
radio  in  Francia  attraverso  la  Manica  e  nel  1901  realizzò  la 
prima comunicazione attraverso l’oceano Atlantico tra Poldhu,   
in Cornovaglia, e St John’s, nell’isola di Terranova (Canada)
LA PRIMA COMUNICAZIONE 
RADIO IN EMERGENZA
…..Il  servizio  reso  dai  due  ufficiali  marconisti 
sicuramente  ha  aiutato  a  salvare  molte  vite 
umane nella tragedia ….
Naufragio del Titanic
14/04/1912
I SISTEMI DI COMUNICAZIONE
IN CASO DI EMERGENZA I SISTEMI DI 
COMUNICAZIONE COLLASSANO
Cellulare
Internet
Telefono
QUANDO la comunicazione ordinaria non è
possibile..................
Durante un alluvione i sistemi telefonici a filo
sono pressochè inutilizzabili
Inizia il panico, tutti telefonano pressoché
 contemporaneamente e le linee si saturano;
Spesso si hanno interruzioni di energia elettrica:
 dopo qualche ora il sistema si spegne...
In molte zone di operazione,
anche in situazioni normali non c'è
copertura del segnale Cellulare
DOVE la Comunicazione ordinaria diventa difficile
O.....SE
Semplicemente abbiamo
bisogno di comunicare
La Radio
diventa un importate
 strumento di lavoro
LA RADIO
Portatile
Fissa/Veicolare
IN ITALIA L'USO DELLA RADIO È
SOGGETTO A PRECISE
Rispettare questa legge ci consente un uso ottimale del mezzo 
di comunicazione, rendendolo disponibile per tutti
Codice delle Comunicazioni Elettroniche
Normative di Legge:
Nel nostro paese le radiocomunicazioni in libero uso sono 
solo  quelle  che  utilizzano  i  piccoli  apparecchi  LPD,  i 
radiocamondi, i segnalatori di soccorso e pochi altri.
Ad oggi non esiste una frequenza radio specifica riservata
alle'attività di Protezione Civile
L'APPARATO  ED I CONCETTI BASE
DELLA RADIOCOMUNICAZIONE
LA RADIO …...QUESTA SCONOSCIUTA
APPARATO : la  radio portatile
L'antenna
ON/OFF Volume
Il trasmettitore
La batteria
Il ricevitore
L’antenna è l’elemento indispensabile per la
corretta trasmissione e ricezione dei segnali
Il circuito ricevente capta i segnali radio
attraverso l’antenna, permettendo l’ascolto
delle comunicazioni in corso
Il circuito trasmittente genera il segnale radio
che si diffonde nello spazio attraverso l’antenna
La batteria di ogni apparato ricetrasmittente
permette il funzionamento di tutte le parti
della radio
C'È UNA SOLA COSA CHE BISOGNA 
PTT
(Push To Talk)
Premi per parlare.....si preme
….....si attende un attimo e si parla
SAPERE PER INIZIARE A  USARE 
E SI CHIAMA
APPARATO: la radio veicolare
PTT
ON/OFF
MIKE
(anche detto saponetta)
CONCETTI DI BASE
Come si diffonde il
SEGNALE RADIO?
Le onde radioLe onde radio
Le comunicazioni via radio avvengono mediante onde 
elettromagnetiche
L’onda radio emessa dall’apparato si diffonde nello spazio
trasportando a distanza l’informazione (voce, testo, 
immagini…)
BANDA HF (0,3 – 30 MHz  High Freq.)
COLLEGAMENTI INTERNAZIONALI
BANDA VHF (30 – 300 MHz Very High freq.)
TRASMISSIONI RADIO LOCALI E NAZIONALI
BANDA UHF (300 – 3000 MHz Ultra High freq.)
TRASMISSIONI RADIO LOCALI E NAZIONALI
Onde a radio frequenza
Guglielmo Marconi 
(1874/1937), realizza un 
sistema pratico ed 
intelligente di 
comunicazione a distanza 
senza l’impiego di fili o 
cavi elettrici. 
Onde a radio frequenza
 Marconi inventa, il sistema 
antenna­terra e finalmente 
la trasmissione supera 
l’ostacolo di una collina; 
questo esperimento storico 
celebra la “nascita”della 
radio.
Onde a radio frequenza
Il giorno dopo la sua morte, le stazioni radio di tutto il 
mondo interrompono le trasmissioni per due minuti in 
memoria dell’uomo le cui invenzioni conquistano il 
mondo. 
LE COMUNICAZIONI
 RADIO
Si  basano  sulla  trasmissione  di 
energia  che  viene  irradiata  nello 
spazio  sotto  forma  di  onde 
elettromagnetiche  dette  onde  radio 
o  Hertziane  che  si  propagano  alla 
velocità della luce.
circa 300.000 Km/sec
LE FREQUENZE
TRASMISSIONE RADIO
SISTEMI DI COMUNICAZIONI
MIC.
MOD. Tx
VOCE ( frequenza modulante)
FREQUENZA PORTANTE
Rx DEM.
ALT.
SCHEMA SISTEMA TLC 
VIA ETERE
• Ogni trasmissione radio via etere, utilizza due 
stazioni ( trasmittente e ricevente) separate 
dall’etere come schematicamente indicato in figura.
TRASMISSIONI RADIO
I segnali di radio 
frequenza 
vengono irradiati 
dall’antenna 
trasmittente in 
ogni direzione
Si propagano nello spazio seguendo dei 
percorsi rettilinei
I SEGNALI RADIO
TX RX
3
4
si può definire come la distanza massima 
(D) alla quale è possibile stabilire una 
comunicazione fra due apparecchi radio
ponte radio
area di influenza P.R.
D
PORTATA DEL 
COLLEGAMENTO
PORTATA DEL 
COLLEGAMENTO
viene limitata in maniera drastica da:
•dagli ostacoli;
•dalla curvatura terrestre.
la portata D max teorica del collegamento
fra due stazioni situate in terreno
pianeggiante, dipende essenzialmente
dalla quota delle rispettive antenne.
PORTATA DEL 
COLLEGAMENTO
In pratica, però, le cose vanno un pò meglio per
l’intervento di diversi fattori quali:
• riflessioni;
• diffrazioni;
• rifrazioni.
PORTATA DEL
COLLEGAMENTO
• su terreno pianeggiante la portata utile del collegamento
radio diretto risulta:
 25 Km. per le stazioni fisse;
 15 Km. per le stazioni veicolari;
 5 Km. per le stazioni portatili.
la distanza può variare leggermente, in funzione di:
• condizioni atmosferiche;
• consistenza del terreno.
Nelle  città  si  possono  avere  forti  variazioni  di 
segnale anche fra punti situati a breve distanza a 
causa della presenza di caseggiati che riflettono in 
vario modo i segnali radio che arrivano all’antenna 
ricevente con fase diversa.
PORTATA DEL
COLLEGAMENTO
DISTURBI DEI 
COLLEGAMENTI 
Possono essere di varia natura:
 radioelettrici di natura impulsiva, generati da: 
autoveicoli; macchine utensili, lampade 
fluorescenti;
 dovuti a emittenti radiotelevisive, se vicine alle 
stazioni radio.
Dovuti dall'orografia del terreno
Per superare ostacoli orografici, naturali e Per superare ostacoli orografici, naturali e 
umani, in modo da poter comunicare in un umani, in modo da poter comunicare in un 
ambito molto vasto vengono utilizzate stazioni ambito molto vasto vengono utilizzate stazioni 
automatiche ripetitrici, comunemente chiamate automatiche ripetitrici, comunemente chiamate 
Ponti Ripetitori Ponti Ripetitori 
Il ponte ripetitoreIl ponte ripetitore
Il ponte ripetitore è posizionato in luoghi 
elevati, così da essere lontano da ostacoli, per 
poter ricevere e trasmettere nelle migliori 
condizioni
Utilizza per il suo funzionamento due 
frequenze diverse (semi­duplex), una per 
ricevere e una per trasmettere
TIPOLOGIA
FISSIFISSI
Stazione automatica
ripetitrice
42
Il ponte ripetitoreIl ponte ripetitore
43
Tipologia di ponti ripetitoriTipologia di ponti ripetitori
44
TIPOLOGIA
Stazione automatica
ripetitrice
Portata utile oltre 200
Km
A B
C
D
15 Km
90 Km 136 Km
226 Km
STAZIONE RIPETITRICE
ALT. 1000 m
COPERTURA DEL 
TERRITORIO 
1
4 3
2
La  radio  1  trasmette  sul  canale  del  ponte 
ripetitore
Il  ripetitore, riceve chiaramente il segnale e lo 
ritrasmette  (lo  "ripete"). 
Tutte le  radio,  anche  se  coperte  o distanti 
dalla radio 1, ricevono un segnale potente: 
quello del ripetitore  
RadioRadio
portatileportatile
(5W)(5W)
8-10 km
circa
RadioRadio
veicolareveicolare
(10W)(10W)
40-50 km
circa
RadioRadio
portatileportatile
(5W)(5W)
3-5 km
circa
RadioRadio
veicolareveicolare
(10W)(10W)
7-10 km
circa
OK!
KO!
Copertura del territorioCopertura del territorio
Elementi di telecomunicazioni in 
emergenza
“Il buon saper parlar per RADIO”
Quando sopravviene un disastro, non si limita a
causare una distruzione ambientale ma induce
alterazioni nelle normali condizioni di vita, ovvero
vengono compromessi i sistemi sociali compresi
quelli personali, in particolare:
➔
Vengono a mancare i riferimenti usuali;
➔
si riduce la capacità  di controllo sugli eventi e
sull'ambiente;
➔
viene indotta incertezza esistenziale.
Le comunicazioni radio nella 
Gestione dell'emergenza
Per  favorire  la  tempestività   dei  primi  interventi  e  poter 
decidere  la  loro  dimensione  quantitativa  e  qualitativa,  si 
possono individuare due parametri cruciali:
1. Ottenere l'informazione necessaria allo scopo di:
➢
mobilitare  tutte  le  risorse  e  le  strutture  disponibili 
entro l'area colpita, considerando che la loro efficacia  è 
comunque  ridotta  dall'inevitabile  stress  indotto 
dall'evento;
➢
far confluire forze dall'esterno.
2. Organizzare la comunicazione inter e intraorganizzativa.
Le comunicazioni radio nella 
Gestione dell'emergenza
Diventa  indispensabile  che  ogni  Ente  coinvolto 
dall’emergenza  possa  disporre  di  un  sistema  di 
radiocomunicazioni  di  emergenza  adeguato  al  tipo  di 
intervento  che  l’ente  è  chiamato  a  svolgere,  senza  essere 
eccessivo  e  ridondante  onde  evitare  di  cagionare  disturbi 
agli altri sistemi di radio comunicazioni. 
Le comunicazioni radio nella 
Gestione dell'emergenza

 comunicare la propria esistenza e lo stato di 
operatività;

 comunicare per riferire i fatti come sono nella realtà ,     
     senza diffondere notizie false ed allarmistiche;

 comunicare per dare direttive e per coordinare i 
soccorsi     alla popolazione;

 comunicare per creare un rapporto di fiducia con la
 popolazione e ricevere collaborazione.
Le comunicazioni radio nella 
Gestione dell'emergenza
Esse  sostituiscono  la  rete  telefonica  e  le  reti  di  servizio 
normale (VVF; PS; CC; 118; CRI; ecc.) ovvero, si affiancano 
ad esse per avere maggiori canali di comunicazione sempre 
aperti senza il rischio di linee occupate a causa di eccessivo 
traffico o di avarie.
la maglia radio
Come comunicare: necessita
Una rete radio cosistituita  da due o più stazioni che 
operano nella stessa frequenza con lo scopo di comunicare 
fra di loro;
Composta da una stazione “capo maglia” e da una o più
stazioni “sub”;
La stazione capo maglia è solitamente situata nella sala
operativa o nei pressi di essa ed è responsabile di tutta la 
rete in modo da assicurare la massima correttezza ed 
affidabilità dei collegamenti con tutte le altre stazioni.
Come comunicare: necessita
MAGLIA RADIO
Le stazioni sub si attengono strettamente
alle istruzioni che ricevono dalla capomaglia
ed intervengono solo quando vengono
chiamate.
 la maglia radio
CCS
CAPOMAGLIA
COM1 COM2 COM3
Esempio:
MAGLIA RADIOMAGLIA RADIO
CCS
CAPOMAGLIA
COM1 COM2 COM3
COC 1COC 1
COC 2COC 2
COC 3COC 3
MAGLIA COM1
Come comunicare: la maglia radio
MAGLIA RADIOMAGLIA RADIO
CCS
CAPOMAGLIA
COM1COM1
COM2COM2 COM3COM3
COC 1
COC 2
COC 3COC 3
Op 1Op 1
Op 2Op 2 Op 3Op 3
Op 4Op 4
MAGLIA COC 3
MAGLIA COM 1
Sistema di Comando e Controllo
Collegamenti Radio
D'emergenza
1° Fase
Monitoraggio
Di situazioni
di rischio
2°Fase
Trasmissione
Di Messaggi
Di Soccorso
3° Fase
Rete Alternativa
Di Collegamenti
Radio di C.O.M.
4° Fase
Collegamenti
Radio
Punto-Punto
Esempio:
Monitoraggio
di un Fiume,
si Trasemttono
Infromazioni
Specifiche
Generate dal
Operatore stesso
Esempio:
Incidente
Industriale
Si cerca di
Trasmettere la
Richiesta di
Soccorso ad
Un'altra stazione
Furi dal
Territorio
Esempio:
black-out
Telefonico, si
Trasmettono
Messagi generati
Dagli enti
E' indispensabile
L'uso di moduli
Trasmissione
Messaggi
Esempio:
Collegamento fra
2 tendopoli
Si trasmetton
Informazioni varie
Generati dai
Responsabili
Delle tendopoli
A  seconda  delle  circostanze,  un  volontario  della 
protezione Civile può anche ricoprire mansioni di 
“OPERATORE RADIO” 
Con tale mansione si identifica in modo particolare un 
volontario  che  conosce  i  metodi,  le  tecnologie,  le 
procedure per poter permettere un’unica importante 
mansione: 
Il passaggio di informazione tra due o più punti.
L'OPERATORE RADIO
All’operatore  radio  di  protezione  civile  durante 
un’emergenza,è affidato il compito di “verificare la 
situazione”  sul  campo;  ovvero  recarsi  sul  luogo 
teatro  dell’emergenza  per  descrivere  alla  sala 
operativa la reale situazione.
La  descrizione  dell'evento  è  di  estrema 
importanza per chi dovrà gestire l’emergenza. 
Più  precise  ed  immediate  sono  le  informazioni,  più 
correttamente si potrà valutare la situazione.
L'OPERATORE RADIO
●
E’ importante ricordare di trasmettere il messaggio o
l’eventuale richiesta di soccorso cercando di non
tralasciare i dati fondamentali; un metodo efficace, come
riferimento, è quello di ricordare le famose 5 W del
giornalismo inglese
Who = chi
What = cosa
Why = perché / come     
Where = dove
When = quando
I dati 
trasmessi
Dall'operatore 
dovranno 
Rispondere a 
a queste 5 
basilari 
domande
IL TRIAGE
Non  è  necessario  che  siano  esposte  nell'ordine  Il 
messaggio  di  richiesta  soccorso  non  deve  contenere 
suggerimenti  di  carattere  operativo  se  non  dettati  da 
competenza specifica.
Ricordarsi  che  le  informazioni  inutili  occupano  la 
frequenza  e  creano  confusione  in  chi  riceve  il 
messaggio, Vediamo cosa è possibile descrivere: 
QUANDO? / DOVE? / COSA? / CHI? / 
COME ?
Giunti sul luogo del sinistro scrivere annotarsi 
la  descrizione  della  zona  (città  o  frazione, 
chilometro  dell'autostrada,  o  della  strada 
statale, provinciale, comunale).
Prestare attenzione anche ai particolari salienti 
della zona e della sede stradale (ponticelli, Fossi, 
chiesette Ecc. ) Utili All'individuazione su carte 
topografiche.
Descrivere il tipo di evento: Terremoto, scoppio 
alluvione, incidente stradale, crollo ecc..
A
B
C
Capire  il  numero  delle  vittime,  la  gravità  dei 
feriti e la loro stabilità (sno sepolti, incastratim 
immersi in acqua, sispersi, ecc..
Controllare  se  vi  sono  pericoli  collaterali  ad 
esempio:  spargimenti  di  liquido  infiammibile, 
tossico,  nocivo,  cavi  elettrici  sospesi  o 
danneggiati,  materiale  con  etichette  “sostanze 
pericolose”,    luoghi  con  il  simbolo  della 
radioattività, pannelli di pericolo
Pianificare  il  percosso  più  semplice  per  gli 
eventuali soccorsi.
E
F
D
La comunicazione deve sempre indicare “la 
Fonte” dell'informazione, ovvero chi genera la 
notizia
Qualunque sia la mansione per la quale venga 
impiegato, il volontario dovrà comunque acquisire, 
prima del suo intervento, Sei informazioni 
fondamentali.
La mancanza anche di un solo elemento 
preclude l’efficacia dell’intervento.
E’ segno di professionalità richiedere queste 
informazioni !
L'OPERATORE RADIO
●
Il  primo  approccio  al  parlar  per  radio  è  legato  alle 
modalità per effettuare la chiamata al corrispondente 
radio.
●
QUALSIASI sia il NOMINATIVO assegnato 
all’operatore radio, la sua chiamata verso un altro 
operatore o verso una stazione, sarà da effettuarsi 
secondo una PRECISA  procedura in tre fasi:
LA CHIAMATA RADIO
 NOMINATIVO
Il nominativo o sigla definisce come l’operatore
sarà riconosciuto all’interno della rete radio.
Può cambiare in funzione di esercitazioni,
emergenze o servizi esterni o abitudini interne
all’associazione:
RUOLI COMPITI METODI
●
CANALE RADIO o FREQUENZA OPERATIVA
Al fine di permettere un corretto instradamento delle 
INFORMAZIONI ed evitare una congestione della 
maglia radio, è necessario conoscere il canale radio o la 
frequenza assegnata.
RUOLI COMPITI METODI
  CORRISPONDENTI RADIO
Per  un  corretto  intervento  di 
radiocomunicazioni,  l’operatore  radio  deve 
conoscere  anche  i  nominativi  delle  stazioni 
presenti  nella  maglia  radio  oltre  ai 
nominativi  degli  altri  volontari  che  sono 
attivi sulla frequenza assegnata.
In  particolare,  egli  dovrà  conoscere  i 
nominativi  dei  corrispondenti  ai  quali 
rivolgerà le proprie chiamate e trasmetterà o 
riceverà i messaggi.
RUOLI COMPITI METODI
  CONSEGNE
Prioritaria, per l’intervento del volontario, è la 
conoscenza delle consegne che gli verranno 
assegnate: con il termine consegne, infatti si 
intendono quelli che sono gli estremi della 
missione, ovvero il luogo di destinazione, la 
finalità dell’intervento, la durata, i nominativi 
degli eventuali volontari già presenti sul posto.
RUOLI COMPITI METODI
●
Prima fase
chiamata  chiamato da chiamante...
- Sala regionale da CP TO 27
- COM 15 da regione SICILIA 05
●
Seconda fase
Risposta del chiamato  AVANTI
oppure AVANTI per (proprio nominativo)
●
Terza fase…
trasmissione del messaggio
LA CHIAMATA RADIO
●
I dati trasmessi dall’operatore dovranno,  nel limite 
del possibile, rispondere alle  5 basilari domande.
●
Dopo aver ricevuto è fondamentale dare conferma 
della ricezione della comunicazione.
L’operatore radio dovrà perciò rispondere : 
“Ricevuto” oppure “QSL”
Riepilogando
L'ALFABETO FONETICO
L’alfabeto  fonetico  radiotelegrafico,  chiamato  spesso 
anche alfabeto fonetico NATO, venne sviluppato negli 
anni  ‘50  dall’Organizzazione  Internazionale 
dell’Aviazione  Civile  (ICAO)  per  essere  comprensibile 
(e  pronunciabile)  per  tutti  gli  operatori  dell’aviazione 
civile. Rimpiazzò tutti gli altri alfabeti fonetici.
Questo alfabeto viene utilmente impiegato nel caso in 
cui  un  operatore  radio  debba  trasmettere  dei  dati 
particolarmente  importanti  che  richiedano  un  alto 
grado di precisione nella loro trascrizione (come nomi, 
cognomi, targhe automobilistiche, ecc.).
E’  buona  norma  accertarsi  che  l’interlocutore  abbia 
registrato correttamente i dati, possibilmente ripetendo il 
passaggio e chiedendo la conferma di ricezione.
Bisogna quindi trasmettere con molta calma, ma senza 
troppe esitazioni i dati interessati, avendo cura di dire 
ogni lettera come la corrispondente internazionale.
L'ALFABETO FONETICO
LETTERA INTERNAZIONALE PRONUNCIA
A ALFA ALFA
B BRAVO BRAVO
C CHARLYE CIARLI
D DELTA DELTA
E ECO ECO
F FOXTROT FOCSTROT
G GOLF GOLF
H HOTEL HOTEL
I INDIA INDIA
J JULIET GIULIET
K KILO CHILO
L LIMA LIMA
M MIKE MAIC
N NOVEMBER NOVEMBER
O OSCAR OSCAR
P PAPA PAPA
Q QUEBEC CHEBEC
R ROMEO ROMEO
S SIERRA SIERRA
T TANGO TANGO
U UNIFORM UNIFORM
V VICTOR VICTOR
W WHISKY UISCHI
X X-RAY ICS-REI
Y YANKEE IENCHI
Z ZULU ZULU
L'ALFABETO FONETICO
GRAZIE PER L'ATTENZIONE
“Per gestire una crisi occorre saper 
imparare rapidamente
Per imparare rapidamente nel corso di 
una crisi è necessario
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Patrick Lagadec

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