5. Tra le attività correnti la "Associazione C.I.S.A.R. Cura la
divulgazione di tutte le attività culturali e scientifiche
connesse alle sperimentazioni nel mondo della radio:
C.I.S.A.R.
CENTRO ITALIANO SPERIMANTAZIONE
ATTIVITA RADIANTISTICHE
L'organizzazione di mostre temporanee di tipo didattico,
lezioni, incontri, conferenze, proiezione di diapositive sia
presso le proprie sezioni italiane sia presso le scuole di ogni
ordine e grado,
supporto scientifico di base per chi si avvicina per la
prima volta al mondo della radio, supporto alle
comunicazioni d'emergenza in ambito di
Protezione Civile
6. Diciamo subito che questo corso è rivolto
essenzialmente agli operatori TLC di protezione civile
Non faremo un discorso eccessivamente tecnico Non
parleremo di propagazione ionosferica, di onde
hertziane o di come costruirsi una radio.
Per l’attività di protezione civile la radio è un
mezzo di comunicazione non di studio
Premessa
7. GUGLIELMO MARCONI IL PADRE DEL telegrafo
senza fili - "WIRELESS" -
UN PO DI STORIA......
8. Marconi intuendo la possibilità di utilizzare le onde
elettromagnetiche per inviare segnali a distanza, si interessò di
telegrafia senza fili. Verso il 1895, dopo numerosi esperimenti
realizzati nella villa paterna di Pontecchio, mise a punto
un’apparecchiatura con cui riuscì a inviare segnali intelligibili a
una distanza di circa 2400 km, usando un’antenna direzionale.
Dopo aver brevettato il sistema telegrafico in Gran Bretagna
(1896), fondò a Londra la Marconi’s Wireless Telegraph and
Signal Company, nella quale lavorarono diversi scienziati a un
ulteriore perfezionamento dei progetti. Nel 1899 inviò segnali
radio in Francia attraverso la Manica e nel 1901 realizzò la
prima comunicazione attraverso l’oceano Atlantico tra Poldhu,
in Cornovaglia, e St John’s, nell’isola di Terranova (Canada)
19. APPARATO : la radio portatile
L'antenna
ON/OFF Volume
Il trasmettitore
La batteria
Il ricevitore
L’antenna è l’elemento indispensabile per la
corretta trasmissione e ricezione dei segnali
Il circuito ricevente capta i segnali radio
attraverso l’antenna, permettendo l’ascolto
delle comunicazioni in corso
Il circuito trasmittente genera il segnale radio
che si diffonde nello spazio attraverso l’antenna
La batteria di ogni apparato ricetrasmittente
permette il funzionamento di tutte le parti
della radio
27. LE COMUNICAZIONI
RADIO
Si basano sulla trasmissione di
energia che viene irradiata nello
spazio sotto forma di onde
elettromagnetiche dette onde radio
o Hertziane che si propagano alla
velocità della luce.
circa 300.000 Km/sec
34. PORTATA DEL
COLLEGAMENTO
viene limitata in maniera drastica da:
•dagli ostacoli;
•dalla curvatura terrestre.
la portata D max teorica del collegamento
fra due stazioni situate in terreno
pianeggiante, dipende essenzialmente
dalla quota delle rispettive antenne.
36. PORTATA DEL
COLLEGAMENTO
• su terreno pianeggiante la portata utile del collegamento
radio diretto risulta:
25 Km. per le stazioni fisse;
15 Km. per le stazioni veicolari;
5 Km. per le stazioni portatili.
la distanza può variare leggermente, in funzione di:
• condizioni atmosferiche;
• consistenza del terreno.
37. Nelle città si possono avere forti variazioni di
segnale anche fra punti situati a breve distanza a
causa della presenza di caseggiati che riflettono in
vario modo i segnali radio che arrivano all’antenna
ricevente con fase diversa.
PORTATA DEL
COLLEGAMENTO
47. Quando sopravviene un disastro, non si limita a
causare una distruzione ambientale ma induce
alterazioni nelle normali condizioni di vita, ovvero
vengono compromessi i sistemi sociali compresi
quelli personali, in particolare:
➔
Vengono a mancare i riferimenti usuali;
➔
si riduce la capacità di controllo sugli eventi e
sull'ambiente;
➔
viene indotta incertezza esistenziale.
Le comunicazioni radio nella
Gestione dell'emergenza
48. Per favorire la tempestività dei primi interventi e poter
decidere la loro dimensione quantitativa e qualitativa, si
possono individuare due parametri cruciali:
1. Ottenere l'informazione necessaria allo scopo di:
➢
mobilitare tutte le risorse e le strutture disponibili
entro l'area colpita, considerando che la loro efficacia è
comunque ridotta dall'inevitabile stress indotto
dall'evento;
➢
far confluire forze dall'esterno.
2. Organizzare la comunicazione inter e intraorganizzativa.
Le comunicazioni radio nella
Gestione dell'emergenza
49. Diventa indispensabile che ogni Ente coinvolto
dall’emergenza possa disporre di un sistema di
radiocomunicazioni di emergenza adeguato al tipo di
intervento che l’ente è chiamato a svolgere, senza essere
eccessivo e ridondante onde evitare di cagionare disturbi
agli altri sistemi di radio comunicazioni.
Le comunicazioni radio nella
Gestione dell'emergenza
51. Esse sostituiscono la rete telefonica e le reti di servizio
normale (VVF; PS; CC; 118; CRI; ecc.) ovvero, si affiancano
ad esse per avere maggiori canali di comunicazione sempre
aperti senza il rischio di linee occupate a causa di eccessivo
traffico o di avarie.
la maglia radio
Come comunicare: necessita
53. MAGLIA RADIO
Le stazioni sub si attengono strettamente
alle istruzioni che ricevono dalla capomaglia
ed intervengono solo quando vengono
chiamate.
la maglia radio
CCS
CAPOMAGLIA
COM1 COM2 COM3
Esempio:
56. Sistema di Comando e Controllo
Collegamenti Radio
D'emergenza
1° Fase
Monitoraggio
Di situazioni
di rischio
2°Fase
Trasmissione
Di Messaggi
Di Soccorso
3° Fase
Rete Alternativa
Di Collegamenti
Radio di C.O.M.
4° Fase
Collegamenti
Radio
Punto-Punto
Esempio:
Monitoraggio
di un Fiume,
si Trasemttono
Infromazioni
Specifiche
Generate dal
Operatore stesso
Esempio:
Incidente
Industriale
Si cerca di
Trasmettere la
Richiesta di
Soccorso ad
Un'altra stazione
Furi dal
Territorio
Esempio:
black-out
Telefonico, si
Trasmettono
Messagi generati
Dagli enti
E' indispensabile
L'uso di moduli
Trasmissione
Messaggi
Esempio:
Collegamento fra
2 tendopoli
Si trasmetton
Informazioni varie
Generati dai
Responsabili
Delle tendopoli
57. A seconda delle circostanze, un volontario della
protezione Civile può anche ricoprire mansioni di
“OPERATORE RADIO”
Con tale mansione si identifica in modo particolare un
volontario che conosce i metodi, le tecnologie, le
procedure per poter permettere un’unica importante
mansione:
Il passaggio di informazione tra due o più punti.
L'OPERATORE RADIO
58. All’operatore radio di protezione civile durante
un’emergenza,è affidato il compito di “verificare la
situazione” sul campo; ovvero recarsi sul luogo
teatro dell’emergenza per descrivere alla sala
operativa la reale situazione.
La descrizione dell'evento è di estrema
importanza per chi dovrà gestire l’emergenza.
Più precise ed immediate sono le informazioni, più
correttamente si potrà valutare la situazione.
L'OPERATORE RADIO
59. ●
E’ importante ricordare di trasmettere il messaggio o
l’eventuale richiesta di soccorso cercando di non
tralasciare i dati fondamentali; un metodo efficace, come
riferimento, è quello di ricordare le famose 5 W del
giornalismo inglese
Who = chi
What = cosa
Why = perché / come
Where = dove
When = quando
I dati
trasmessi
Dall'operatore
dovranno
Rispondere a
a queste 5
basilari
domande
IL TRIAGE
60. Non è necessario che siano esposte nell'ordine Il
messaggio di richiesta soccorso non deve contenere
suggerimenti di carattere operativo se non dettati da
competenza specifica.
Ricordarsi che le informazioni inutili occupano la
frequenza e creano confusione in chi riceve il
messaggio, Vediamo cosa è possibile descrivere:
QUANDO? / DOVE? / COSA? / CHI? /
COME ?
61. Giunti sul luogo del sinistro scrivere annotarsi
la descrizione della zona (città o frazione,
chilometro dell'autostrada, o della strada
statale, provinciale, comunale).
Prestare attenzione anche ai particolari salienti
della zona e della sede stradale (ponticelli, Fossi,
chiesette Ecc. ) Utili All'individuazione su carte
topografiche.
Descrivere il tipo di evento: Terremoto, scoppio
alluvione, incidente stradale, crollo ecc..
A
B
C
62. Capire il numero delle vittime, la gravità dei
feriti e la loro stabilità (sno sepolti, incastratim
immersi in acqua, sispersi, ecc..
Controllare se vi sono pericoli collaterali ad
esempio: spargimenti di liquido infiammibile,
tossico, nocivo, cavi elettrici sospesi o
danneggiati, materiale con etichette “sostanze
pericolose”, luoghi con il simbolo della
radioattività, pannelli di pericolo
Pianificare il percosso più semplice per gli
eventuali soccorsi.
E
F
D
65. ●
Il primo approccio al parlar per radio è legato alle
modalità per effettuare la chiamata al corrispondente
radio.
●
QUALSIASI sia il NOMINATIVO assegnato
all’operatore radio, la sua chiamata verso un altro
operatore o verso una stazione, sarà da effettuarsi
secondo una PRECISA procedura in tre fasi:
LA CHIAMATA RADIO
66. NOMINATIVO
Il nominativo o sigla definisce come l’operatore
sarà riconosciuto all’interno della rete radio.
Può cambiare in funzione di esercitazioni,
emergenze o servizi esterni o abitudini interne
all’associazione:
RUOLI COMPITI METODI
68. CORRISPONDENTI RADIO
Per un corretto intervento di
radiocomunicazioni, l’operatore radio deve
conoscere anche i nominativi delle stazioni
presenti nella maglia radio oltre ai
nominativi degli altri volontari che sono
attivi sulla frequenza assegnata.
In particolare, egli dovrà conoscere i
nominativi dei corrispondenti ai quali
rivolgerà le proprie chiamate e trasmetterà o
riceverà i messaggi.
RUOLI COMPITI METODI
70. ●
Prima fase
chiamata chiamato da chiamante...
- Sala regionale da CP TO 27
- COM 15 da regione SICILIA 05
●
Seconda fase
Risposta del chiamato AVANTI
oppure AVANTI per (proprio nominativo)
●
Terza fase…
trasmissione del messaggio
LA CHIAMATA RADIO
72. L'ALFABETO FONETICO
L’alfabeto fonetico radiotelegrafico, chiamato spesso
anche alfabeto fonetico NATO, venne sviluppato negli
anni ‘50 dall’Organizzazione Internazionale
dell’Aviazione Civile (ICAO) per essere comprensibile
(e pronunciabile) per tutti gli operatori dell’aviazione
civile. Rimpiazzò tutti gli altri alfabeti fonetici.
Questo alfabeto viene utilmente impiegato nel caso in
cui un operatore radio debba trasmettere dei dati
particolarmente importanti che richiedano un alto
grado di precisione nella loro trascrizione (come nomi,
cognomi, targhe automobilistiche, ecc.).
73. E’ buona norma accertarsi che l’interlocutore abbia
registrato correttamente i dati, possibilmente ripetendo il
passaggio e chiedendo la conferma di ricezione.
Bisogna quindi trasmettere con molta calma, ma senza
troppe esitazioni i dati interessati, avendo cura di dire
ogni lettera come la corrispondente internazionale.
L'ALFABETO FONETICO
74. LETTERA INTERNAZIONALE PRONUNCIA
A ALFA ALFA
B BRAVO BRAVO
C CHARLYE CIARLI
D DELTA DELTA
E ECO ECO
F FOXTROT FOCSTROT
G GOLF GOLF
H HOTEL HOTEL
I INDIA INDIA
J JULIET GIULIET
K KILO CHILO
L LIMA LIMA
M MIKE MAIC
N NOVEMBER NOVEMBER
O OSCAR OSCAR
P PAPA PAPA
Q QUEBEC CHEBEC
R ROMEO ROMEO
S SIERRA SIERRA
T TANGO TANGO
U UNIFORM UNIFORM
V VICTOR VICTOR
W WHISKY UISCHI
X X-RAY ICS-REI
Y YANKEE IENCHI
Z ZULU ZULU
L'ALFABETO FONETICO