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LA DISLESSIA A SCUOLA:LA DISLESSIA A SCUOLA:
QUANDO E’ COSI’ DIFFICILE IMPARARE…QUANDO E’ COSI’ DIFFICILE IMPARARE…
I.C.S. Tommaso
Anno scolastico 2008-2009
Corso di aggiornamento
2
Vi sono due tipi d’apprendimento
 L’apprendimento concettuale che
dipende dalla comprensione e dal
pensare (processo cognitivo).
 L’apprendimento automatico di abilità
strumentali che è direttamente
proporzionale all’esercizio.
3
IN CLASSE…
…chi non impara…
Se escludiamo:
 i bambini che hanno un disturbo affettivo primario
 Quelli che hanno un ritardo cognitivo
 I bambini che hanno un deficit sensoriale
 Quelli che vivono in uno svantaggio socio-culturale
I BAMBINI CHE RIMANGONO SONO QUELLI CHE
HANNO UN DISTURBO D’APPRENDIMENTO
4
D.A.= Disturbo d’Apprendimento
D.A. non è Distratto e Asino !!!
CONOSCERE IL PROBLEMA
5
Definizione
Con il termine Disturbi Specifici
dell’Apprendimento (DSA) vengono indicate una
serie di difficoltà in ambito scolastico, presentate
da bambini normalmente scolarizzati, in assenza
di patologie neuromotorie, cognitive,
psicopatologiche e/o sensoriali.
Il disturbo può interessare l’apprendimento della
lettura (dislessia), della scrittura (disortografia) o
del calcolo (discalculia).
6
D. S. A.
 Deficit nella lettura, nella scrittura o nel
calcolo Disturbo Specifico
d’Apprendimento
7
Cos’è la Dislessia?
La Dislessia è un Disturbo Specifico
d’Apprendimento
che può verificarsi in soggetti senza
handicap neurologici o sensoriali o in
condizioni di svantaggio culturale.
8
Cosa pregiudica?
E’ un Disturbo che determina difficoltà a volte
molto rilevanti nell’acquisizione delle cosiddette
abilità scolastiche (difficoltà negli automatismi):
– lettura
– scrittura
– calcolo
ovvero di quelle abilità che costituiscono il
nucleo principale dell’istruzione, almeno nei
primi anni di scolarizzazione
9
CI SONO DIVERSI GRADI…
La difficoltà di lettura può essere
più o meno grave e spesso si
accompagna a problemi nella
scrittura e/o nel calcolo
10
Nello specifico…
Dislessia Evolutiva: quando un
bambino, esposto a normale iter
scolastico, non sviluppa o sviluppa
in maniera molto incompleta o con
grandi difficoltà la capacità di
identificare in modo automatico la
parola scritta.
11
Nello specifico…
 Disortografia Evolutiva: quando un bambino,
dopo un congruo tempo di istruzione continua, non
apprende o apprende in maniera incompleta o con
grandi difficoltà la capacità di scrivere correttamente
in modo automatico.
Le difficoltà nell’apprendimento della scrittura (disortografia) si
trovano solitamente associate alla dislessia; esse, tuttavia,
possono presentarsi, in rari casi, anche isolate. I disturbi della
scrittura si manifestano sia nel dettato sia nella composizione
libera.
 Nel dettato si rilevano inversioni, trasformazioni e omissioni di
lettere o sillabe.
 La composizione libera mette in evidenza le principali difficoltà
caratterizzanti il disturbo, rappresentate da brevità del testo,
povertà del vocabolario, inadeguata strutturazione della frase,
errori grammaticali e della punteggiatura.
12
Nello specifico…
 Discalculia Evolutiva: quando un bambino, dopo
un tempo elevato di istruzione continua, non
raggiunge o raggiunge in maniera incompleta livelli
di rapidità e di correttezza in operazioni di calcolo e
di processamento numerico. Le difficoltà riguardano
inizialmente la capacità di operare anche su piccole quantità,
con la necessità di aiutarsi con le dita. L’acquisizione del
concetto di numero risulta sempre difficile, così come la
capacità di scriverlo correttamente e di effettuare anche
semplici operazioni.
 Talora si riscontra scrittura speculare dei numeri.
 Difficoltà, infine, si rilevano nella risoluzione di problemi, anche
quando le quattro operazioni sono state apprese.
13
Le cause:
Lo sviluppo delle conoscenze scientifiche
ha permesso di stabilire che si tratta di
una caratteristica costituzionale,
determinata biologicamente e non dovuta
a problemi psicologici o a disagio socio-
culturale
14
Le ricerche recenti…
Una ricerca anglosassone ha individuato in
bambini americani un coinvolgimento del
cromosoma 15 della Dislessia.
Quest’area del genoma è in grado di
influenzare la difficoltà d’apprendimento
Indipendentemente dalle caratteristiche culturali
dei diversi paesi in cui un bambino può trovarsi
a vivere.
15
Dislessia
Incapacità di distinguere lettere simili per
la forma (m e n; b e d; b e p) o per il suono
(d e t; b e p);
 Inversione di lettere nell’ambito di una
sillaba (lad per dal; id per di);
 Omissione di lettere o sillabe nell’ambito
di una parola (doni per domani);
 Sostituzione di intere parole nel corso di
una prova (auto al posto di aereo).
Dislessia
16
Dislessia
Progressivamente si evidenziano difficoltà che
riguardano, oltre la correttezza, anche la velocità e
la comprensione del testo.
La lettura risulta <2ds rispetto alla media attesa.
La compromissione presenta un grado variabile.
Nelle forme lievi il bambino riesce a mascherare,
attraverso uno sforzo attentivo, gli iniziali errori. La
lettura, tuttavia, appare sillabica, lenta o priva di
intonazione.
Nelle forme più gravi, persiste l’incapacità di
leggere correttamente e la comprensione risulta
molto compromessa.
17
Le disabilità d’apprendimento
provocano, in bambini
intellettualmente vivaci,
DEI CONTRACCOLPI PSICOLOGICI:
Perdita dell’autostima
Tendenza ad assumere ruoli aggressivi
per compensare la difficoltà
Noia
18
Se prendiamo un alunno dalla mente sveglia e
non gli permettiamo di imparare, lui è preso
dal desiderio di dimostrare che non è l’unico
a fare fatica…è subito pronto a sottolineare
gli errori degli altri…a ridere…a fare il
pagliaccio
19
Per l’insegnante
E’ IMPORTANTE
RICONOSCERE GLI ALUNNI
DISLESSICI
SAPERE DI AVERLI
NELLA PROPRIA CLASSE
20
LA DISLESSIA E’ UNA REALTA’
nelle scuole
Nel mondo la dislessia incide per circa l’ 8
%; in Italia la percentuale è più bassa,
grazie alla corrispondenza fonema-
grafema e ci si aggira sul 3%
E’ IMPORTANTE
SAPERE COSA FARE
21
CI SONO SOSPETTI DI DISLESSIA
…
Cosa fare
- PARLARE CON I GENITORI
- PARLARE CON IL DIRIGENTE SCOLASTICO
- RIVOLGERSI ATTRAVERSO LA FAMIGLIA AGLI
SPECIALISTI per:
– UNA DIAGNOSI
- UNA EVENTUALE TERAPIA LOGOPEDICA
- UNA TERAPIA DI SOSTEGNO PSICOLOGICO (utile per i
ragazzini più grandi)
22
IMPORTANTE in classe è porre
attenzione:
 A OGNI SINGOLO ALUNNO
accoglienza
 ALL’ATTEGGIAMENTO:non
giudicante
 ALLA DIDATTICA: competente
 ALL’ORGANIZZAZIONE DELLA
CLASSE: creare relazioni
23
Se infatti è vero che i DSA hanno una
base biologica che rende difficile
l’effettuazione automatica di alcune
operazioni..
L’insegnante deve ricordare che questoL’insegnante deve ricordare che questo
substrato biologico non è di per sésubstrato biologico non è di per sé
modificabile.modificabile.
Ciò che può essere modificato,Ciò che può essere modificato,
attraverso un lungo esercizio, è l’erroreattraverso un lungo esercizio, è l’errore
funzionale che tale struttura provoca.funzionale che tale struttura provoca.
24
Quale strategia suggerire
all’alunno dislessico ?
25
TENERE CONTO DELLE DIVERSE
POTENZIALITA’ DI OGNI
ALUNNO
• Valorizzare ogni sforzo
• accettare i piccoli progressi
• rinforzare e incoraggiare
E’ importante l’aspetto psicologico e
mettersi nei panni degli alunni
26
OGNI GIORNO…
adeguare la didattica agli alunni
con disturbi di apprendimento
averli in mente quando si scrive
alla lavagna, quando si detta,
quando si danno i compiti...
27
GIUSTIZIA
Non significa dare a tutti le stesse
cose, ma dare a ciascuno ciò che a
ciascuno è necessario.
Per essere giusti bisogna trattare gli
alunni in difficoltà diversamente.
28
UTILIZZARE LE RISORSE
DEI COMPAGNI DI CLASSE
• spiegare presto la dislessia in classe
• Sfruttare l’insegnamento cooperativo :
utilizzare le strategie per la
formazione e la conduzione dei gruppi
29
SCUOLA PRIMARIA:
IN CLASSE PRIMA
• Individuare gli alunni che fanno fatica
nell’apprendimento e si trovano in
difficoltà
• Ripetere le prove di scrittura ogni
settimana
• Ripetere le prove di riconoscimento/lettura
delle singole lettere/sillabe/parole
• Proporre lavori per tutta la classe, e/o per
un piccolo gruppo e/o individualmente
30
SCUOLA PRIMARIA:
IN CLASSE PRIMA COSA FARE
PER TUTTI
STAMPATO MAIUSCOLO
SCRITTURA SPONTANEA
LETTURA PER ANTICIPAZIONE
- PROPOSTE DI LAVORO FONOLOGICO
- LETTURA SILENZIOSA GIORNALIERA
31
NELLE CLASSI SUCCESSIVE COSA
FARE PER L’ALUNNO DISLESSICO
Uso di strategie compensative e
dispensative insieme a:
. UN LINGUAGGIO SEMPLICE E CHIARO
. CONCETTI SPIEGATI
. CONTENUTI SELEZIONATI :
lavorare per ridurre i testi
far lavorare a piccoli gruppi
32
STRUMENTI
COMPENSATIVI
E MISURE DISPENSATIVE
Nei confronti degli alunni con
Disturbi Specifici
dell’Apprendimento (segnalati
dagli specialisti)
33
STRUMENTI COMPENSATIVI
– Tabella dei mesi, tavola dell’alfabeto e dei vari
caratteri
– Tavola pitagorica, calcolatrice
– Tabella delle misure e delle formule
– Schemi
– Cartine geografiche e storiche
– Registratore
– Computer con programmi di videoscrittura
– Dizionari di straniera computerizzati, tabelle,
traduttori
34
DISPENSA DA ALCUNE
PRESTAZIONI
 Lettura a voce alta, scrittura veloce sotto
dettatura, lettura di consegne,uso del
vocabolario, studio delle tabelline
 Dispensa dallo studio delle lingue straniere
in forma scritta
 Dare tempi più lunghi
 Programmare le interrogazioni
 Assegnare compiti ridotti non per contenuto,
ma per quantità
35
INOLTRE COSA FARE
 Lavoro mirato alle difficoltà
 Studio in classe da soli/insieme
 Interrogazioni programmate
 Verifiche( brevi/chiare/su 1 argomento)
 Molto lavoro pratico ed esercizi insieme
 Materiale audiovisivo, cd, computer,
registratore
36
NELLA PROPRIA CLASSE
L’insegnante impara a :
- CONDURRE IL LAVORO FONOLOGICO
-RICONOSCERE LE TIPOLOGIE DEGLI ERRORI
-FARE UN BILANCIO ORTOGRAFICO
-FARE UN BILANCIO DELLA LETTURA:
velocità
correttezza
comprensione
-FARE UN BILANCIO DELLA PARTE ESECUTIVA
DELLA MATEMATICA
37
IN CLASSE CI SONO PIU’ DOCENTI:
IMPORTANTE
L’ACCORDO TRA DOCENTI
confrontarsi e concordare:
. LINGUAGGIO SEMPLICE E CHIARO
. CONCETTI SPIEGATI E NON DATI PER
SCONTATO
Selezione dei contenuti
• lavorare per ridurre i testi
• far lavorare a piccoli gruppi e
individualmente
38
LAVORARE SUL METODO DI STUDIO
sottolineatura
fare degli schemi
fare degli appunti
esposizione
LAVORARE SULLA ELABORAZIONE DI UN
TESTO
pianificazione attraverso dei punti
stesura
revisione
39
Infine la VALUTAZIONE
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•DEI PUNTI DI FORZA E DELLE DIFFICOLTA’ DI
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Dislessia

  • 1. 1 LA DISLESSIA A SCUOLA:LA DISLESSIA A SCUOLA: QUANDO E’ COSI’ DIFFICILE IMPARARE…QUANDO E’ COSI’ DIFFICILE IMPARARE… I.C.S. Tommaso Anno scolastico 2008-2009 Corso di aggiornamento
  • 2. 2 Vi sono due tipi d’apprendimento  L’apprendimento concettuale che dipende dalla comprensione e dal pensare (processo cognitivo).  L’apprendimento automatico di abilità strumentali che è direttamente proporzionale all’esercizio.
  • 3. 3 IN CLASSE… …chi non impara… Se escludiamo:  i bambini che hanno un disturbo affettivo primario  Quelli che hanno un ritardo cognitivo  I bambini che hanno un deficit sensoriale  Quelli che vivono in uno svantaggio socio-culturale I BAMBINI CHE RIMANGONO SONO QUELLI CHE HANNO UN DISTURBO D’APPRENDIMENTO
  • 4. 4 D.A.= Disturbo d’Apprendimento D.A. non è Distratto e Asino !!! CONOSCERE IL PROBLEMA
  • 5. 5 Definizione Con il termine Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) vengono indicate una serie di difficoltà in ambito scolastico, presentate da bambini normalmente scolarizzati, in assenza di patologie neuromotorie, cognitive, psicopatologiche e/o sensoriali. Il disturbo può interessare l’apprendimento della lettura (dislessia), della scrittura (disortografia) o del calcolo (discalculia).
  • 6. 6 D. S. A.  Deficit nella lettura, nella scrittura o nel calcolo Disturbo Specifico d’Apprendimento
  • 7. 7 Cos’è la Dislessia? La Dislessia è un Disturbo Specifico d’Apprendimento che può verificarsi in soggetti senza handicap neurologici o sensoriali o in condizioni di svantaggio culturale.
  • 8. 8 Cosa pregiudica? E’ un Disturbo che determina difficoltà a volte molto rilevanti nell’acquisizione delle cosiddette abilità scolastiche (difficoltà negli automatismi): – lettura – scrittura – calcolo ovvero di quelle abilità che costituiscono il nucleo principale dell’istruzione, almeno nei primi anni di scolarizzazione
  • 9. 9 CI SONO DIVERSI GRADI… La difficoltà di lettura può essere più o meno grave e spesso si accompagna a problemi nella scrittura e/o nel calcolo
  • 10. 10 Nello specifico… Dislessia Evolutiva: quando un bambino, esposto a normale iter scolastico, non sviluppa o sviluppa in maniera molto incompleta o con grandi difficoltà la capacità di identificare in modo automatico la parola scritta.
  • 11. 11 Nello specifico…  Disortografia Evolutiva: quando un bambino, dopo un congruo tempo di istruzione continua, non apprende o apprende in maniera incompleta o con grandi difficoltà la capacità di scrivere correttamente in modo automatico. Le difficoltà nell’apprendimento della scrittura (disortografia) si trovano solitamente associate alla dislessia; esse, tuttavia, possono presentarsi, in rari casi, anche isolate. I disturbi della scrittura si manifestano sia nel dettato sia nella composizione libera.  Nel dettato si rilevano inversioni, trasformazioni e omissioni di lettere o sillabe.  La composizione libera mette in evidenza le principali difficoltà caratterizzanti il disturbo, rappresentate da brevità del testo, povertà del vocabolario, inadeguata strutturazione della frase, errori grammaticali e della punteggiatura.
  • 12. 12 Nello specifico…  Discalculia Evolutiva: quando un bambino, dopo un tempo elevato di istruzione continua, non raggiunge o raggiunge in maniera incompleta livelli di rapidità e di correttezza in operazioni di calcolo e di processamento numerico. Le difficoltà riguardano inizialmente la capacità di operare anche su piccole quantità, con la necessità di aiutarsi con le dita. L’acquisizione del concetto di numero risulta sempre difficile, così come la capacità di scriverlo correttamente e di effettuare anche semplici operazioni.  Talora si riscontra scrittura speculare dei numeri.  Difficoltà, infine, si rilevano nella risoluzione di problemi, anche quando le quattro operazioni sono state apprese.
  • 13. 13 Le cause: Lo sviluppo delle conoscenze scientifiche ha permesso di stabilire che si tratta di una caratteristica costituzionale, determinata biologicamente e non dovuta a problemi psicologici o a disagio socio- culturale
  • 14. 14 Le ricerche recenti… Una ricerca anglosassone ha individuato in bambini americani un coinvolgimento del cromosoma 15 della Dislessia. Quest’area del genoma è in grado di influenzare la difficoltà d’apprendimento Indipendentemente dalle caratteristiche culturali dei diversi paesi in cui un bambino può trovarsi a vivere.
  • 15. 15 Dislessia Incapacità di distinguere lettere simili per la forma (m e n; b e d; b e p) o per il suono (d e t; b e p);  Inversione di lettere nell’ambito di una sillaba (lad per dal; id per di);  Omissione di lettere o sillabe nell’ambito di una parola (doni per domani);  Sostituzione di intere parole nel corso di una prova (auto al posto di aereo). Dislessia
  • 16. 16 Dislessia Progressivamente si evidenziano difficoltà che riguardano, oltre la correttezza, anche la velocità e la comprensione del testo. La lettura risulta <2ds rispetto alla media attesa. La compromissione presenta un grado variabile. Nelle forme lievi il bambino riesce a mascherare, attraverso uno sforzo attentivo, gli iniziali errori. La lettura, tuttavia, appare sillabica, lenta o priva di intonazione. Nelle forme più gravi, persiste l’incapacità di leggere correttamente e la comprensione risulta molto compromessa.
  • 17. 17 Le disabilità d’apprendimento provocano, in bambini intellettualmente vivaci, DEI CONTRACCOLPI PSICOLOGICI: Perdita dell’autostima Tendenza ad assumere ruoli aggressivi per compensare la difficoltà Noia
  • 18. 18 Se prendiamo un alunno dalla mente sveglia e non gli permettiamo di imparare, lui è preso dal desiderio di dimostrare che non è l’unico a fare fatica…è subito pronto a sottolineare gli errori degli altri…a ridere…a fare il pagliaccio
  • 19. 19 Per l’insegnante E’ IMPORTANTE RICONOSCERE GLI ALUNNI DISLESSICI SAPERE DI AVERLI NELLA PROPRIA CLASSE
  • 20. 20 LA DISLESSIA E’ UNA REALTA’ nelle scuole Nel mondo la dislessia incide per circa l’ 8 %; in Italia la percentuale è più bassa, grazie alla corrispondenza fonema- grafema e ci si aggira sul 3% E’ IMPORTANTE SAPERE COSA FARE
  • 21. 21 CI SONO SOSPETTI DI DISLESSIA … Cosa fare - PARLARE CON I GENITORI - PARLARE CON IL DIRIGENTE SCOLASTICO - RIVOLGERSI ATTRAVERSO LA FAMIGLIA AGLI SPECIALISTI per: – UNA DIAGNOSI - UNA EVENTUALE TERAPIA LOGOPEDICA - UNA TERAPIA DI SOSTEGNO PSICOLOGICO (utile per i ragazzini più grandi)
  • 22. 22 IMPORTANTE in classe è porre attenzione:  A OGNI SINGOLO ALUNNO accoglienza  ALL’ATTEGGIAMENTO:non giudicante  ALLA DIDATTICA: competente  ALL’ORGANIZZAZIONE DELLA CLASSE: creare relazioni
  • 23. 23 Se infatti è vero che i DSA hanno una base biologica che rende difficile l’effettuazione automatica di alcune operazioni.. L’insegnante deve ricordare che questoL’insegnante deve ricordare che questo substrato biologico non è di per sésubstrato biologico non è di per sé modificabile.modificabile. Ciò che può essere modificato,Ciò che può essere modificato, attraverso un lungo esercizio, è l’erroreattraverso un lungo esercizio, è l’errore funzionale che tale struttura provoca.funzionale che tale struttura provoca.
  • 25. 25 TENERE CONTO DELLE DIVERSE POTENZIALITA’ DI OGNI ALUNNO • Valorizzare ogni sforzo • accettare i piccoli progressi • rinforzare e incoraggiare E’ importante l’aspetto psicologico e mettersi nei panni degli alunni
  • 26. 26 OGNI GIORNO… adeguare la didattica agli alunni con disturbi di apprendimento averli in mente quando si scrive alla lavagna, quando si detta, quando si danno i compiti...
  • 27. 27 GIUSTIZIA Non significa dare a tutti le stesse cose, ma dare a ciascuno ciò che a ciascuno è necessario. Per essere giusti bisogna trattare gli alunni in difficoltà diversamente.
  • 28. 28 UTILIZZARE LE RISORSE DEI COMPAGNI DI CLASSE • spiegare presto la dislessia in classe • Sfruttare l’insegnamento cooperativo : utilizzare le strategie per la formazione e la conduzione dei gruppi
  • 29. 29 SCUOLA PRIMARIA: IN CLASSE PRIMA • Individuare gli alunni che fanno fatica nell’apprendimento e si trovano in difficoltà • Ripetere le prove di scrittura ogni settimana • Ripetere le prove di riconoscimento/lettura delle singole lettere/sillabe/parole • Proporre lavori per tutta la classe, e/o per un piccolo gruppo e/o individualmente
  • 30. 30 SCUOLA PRIMARIA: IN CLASSE PRIMA COSA FARE PER TUTTI STAMPATO MAIUSCOLO SCRITTURA SPONTANEA LETTURA PER ANTICIPAZIONE - PROPOSTE DI LAVORO FONOLOGICO - LETTURA SILENZIOSA GIORNALIERA
  • 31. 31 NELLE CLASSI SUCCESSIVE COSA FARE PER L’ALUNNO DISLESSICO Uso di strategie compensative e dispensative insieme a: . UN LINGUAGGIO SEMPLICE E CHIARO . CONCETTI SPIEGATI . CONTENUTI SELEZIONATI : lavorare per ridurre i testi far lavorare a piccoli gruppi
  • 32. 32 STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE Nei confronti degli alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (segnalati dagli specialisti)
  • 33. 33 STRUMENTI COMPENSATIVI – Tabella dei mesi, tavola dell’alfabeto e dei vari caratteri – Tavola pitagorica, calcolatrice – Tabella delle misure e delle formule – Schemi – Cartine geografiche e storiche – Registratore – Computer con programmi di videoscrittura – Dizionari di straniera computerizzati, tabelle, traduttori
  • 34. 34 DISPENSA DA ALCUNE PRESTAZIONI  Lettura a voce alta, scrittura veloce sotto dettatura, lettura di consegne,uso del vocabolario, studio delle tabelline  Dispensa dallo studio delle lingue straniere in forma scritta  Dare tempi più lunghi  Programmare le interrogazioni  Assegnare compiti ridotti non per contenuto, ma per quantità
  • 35. 35 INOLTRE COSA FARE  Lavoro mirato alle difficoltà  Studio in classe da soli/insieme  Interrogazioni programmate  Verifiche( brevi/chiare/su 1 argomento)  Molto lavoro pratico ed esercizi insieme  Materiale audiovisivo, cd, computer, registratore
  • 36. 36 NELLA PROPRIA CLASSE L’insegnante impara a : - CONDURRE IL LAVORO FONOLOGICO -RICONOSCERE LE TIPOLOGIE DEGLI ERRORI -FARE UN BILANCIO ORTOGRAFICO -FARE UN BILANCIO DELLA LETTURA: velocità correttezza comprensione -FARE UN BILANCIO DELLA PARTE ESECUTIVA DELLA MATEMATICA
  • 37. 37 IN CLASSE CI SONO PIU’ DOCENTI: IMPORTANTE L’ACCORDO TRA DOCENTI confrontarsi e concordare: . LINGUAGGIO SEMPLICE E CHIARO . CONCETTI SPIEGATI E NON DATI PER SCONTATO Selezione dei contenuti • lavorare per ridurre i testi • far lavorare a piccoli gruppi e individualmente
  • 38. 38 LAVORARE SUL METODO DI STUDIO sottolineatura fare degli schemi fare degli appunti esposizione LAVORARE SULLA ELABORAZIONE DI UN TESTO pianificazione attraverso dei punti stesura revisione
  • 39. 39 Infine la VALUTAZIONE TENGA CONTO : •DEI PUNTI DI FORZA E DELLE DIFFICOLTA’ DI OGNI SINGOLO ALUNNO •DEI PUNTI DI PARTENZA •E SIA EDUCATIVA E DINAMICA