Tutti coloro che praticano sport in alta montagna devono sapere che si tratta di un ambiente rischioso.
Se i rischi legati alla montagna stessa sono evidenti, quelli dovuti all'esposizione al sole ad alta quota sono più difficili da comprendere. Julbo vi fornisce alcuni chiarimenti.
2. INDICE
1. Introduzione
2. I pericoli del sole in alta montagna
3. Le patologie più comuni
4. Le soluzioni solari Julbo
3. Tutti coloro che praticano sport in alta montagna devono sapere che si
tratta di un ambiente rischioso.
Se i rischi legati alla montagna stessa sono evidenti, quelli dovuti
all'esposizione al sole ad alta quota sono più difficili da comprendere.
Julbo vi fornisce alcuni chiarimenti.
Dagli anni '50, con i famosi Vermont, gli occhiali Julbo accompagnano
spedizioni su tutte le montagne del pianeta. Dall'Antartico alle Alpi e sugli
8000 m dell'Himalaya, Julbo ha migliorato la propria expertise nell'ambito
della protezione solare in alta montagna, fino a diventare un riferimento in
materia.
Oggi, Julbo condivide la propria esperienza per aiutarvi
a proteggervi meglio in alta montagna.
4. 2. I PERICOLI DEL SOLE IN ALTA MONTAGNA
L'esposizione alle radiazioni solari aumenta in media del 10% (tra il 4 e il
16%) ogni 1000 m: i raggi UVB che esse contengono sono
particolarmente nocivi.
Inoltre, la neve, molto presente in montagna, riflette tra l'80 e il 90 % dei
raggi contro il 20% per un terreno non innevato.
Possiamo quindi considerare che l'intensità dell'irraggiamento solare
aumenti di 1.5x a 2000 m e di 2.5x a 4000 m rispetto al livello del mare.
5. L'esposizione varia in base allo spessore dello strato di ozono nell'atmosfera
(che agisce come un filtro naturale), della stagione, e dell'angolo di incidenza
dei raggi del sole.
Si noti che l'irraggiamento è ¼ più elevato al momento dell'equinozio
d'autunno rispetto all'equinozio di primavera, per via di un ispessimento dello
strato d'ozono.
Lo spessore dello strato di ozono varia secondo le regioni della terra,
e per questo anche la sua protezione è variabile.
6. L'irraggiamento cambia in funzione della posizione del sole nel corso della
giornata. Anche i rischi legati alla luce sono quindi mutevoli.
Infatti, l'incidenza dei raggi che penetrano lo strato di ozono ha un effetto
diretto sul grado filtrante di quest'ultimo.
Durante la giornata, l'irraggiamento è più forte tra le 10.00 et le 15.00.
7. Attenzione: anche a cielo coperto, il sole rappresenta un pericolo in
montagna...
Non bisogna contare sulla protezione di un cielo nuvoloso, che ha un
ruolo filtrante minimo. Effettivamente, benché i raggi UV vengano
bloccati da alcune nuvole (alto-cumuli), i cirri non sono di alcuna
efficacia.
La nebbia lascia passare il 50% dell'irraggiamento. È quindi necessario
proteggersi, in montagna, anche a cielo coperto.
Ad alta quota, se il cielo è coperto, è frequente che ci si trovi nello strato
strato superiore della nuvola. Qui regna un irraggiamento intenso per
diffrazione luminosa. I rischi sono quindi ancora più elevati che a cielo
sereno.
8. 3. LE PATOLOGIE PIÙ COMUNI
Fotocheratite o Oftalmia delle nevi
Origine: Erosione dell'epitelio (strato cellulare superficiale) che ricopre la
cornea per via dell'esposizione prolungata a una luce intensa (forte
irradiazione di UVB).
Sintomi: 4 - 6 ore dopo l'esposizione.
Dolore e sensazione di avere dei "granelli di sabbia" sotto la palpebra,
fotofobia (dolore accentuato dalla luce).
Arrossamento della congiuntiva, lacrimazione, gonfiore delle palpebre e
fastidio nell'aprire gli occhi, blefarospasmo intenso (chiusura involontaria
dell'occhio).
Trattamento: riposo al buio / applicazione di un cerotto oculare /
applicazione di collirio antisettico e di pomata oftalmica.
Evitare tipi di collirio contenenti anestetici.
Evitare le lenti a contatto per 4 - 5 giorni.
9. Eritropsia da neve
Origine: Affaticamento della retina dovuto a lunga esposizione a una
stimolazione luminosa intensa. È una patologia più rara rispetto
all'oftalmia delle nevi.
Sintomi: Impressione che gli oggetti siano colorati di rosso.
Trattamento:
● riposo al buio
● applicazione di un cerotto oculare
● applicazione di collirio antisettico e di pomata oftalmica.
L’oftalmia e l'eritropsia dovute alla neve non provocano sequele a lungo
termine se sono trattate in tempo. L'oftalmia però può mettere in pericolo
la vita di un alpinista in alta montagna, privandolo della vista.
10. White out syndrome
Origine: si tratta del congelamento dell'occhio o delle palpebre dovuto
alla pratica sportiva in condizioni di freddo estremo.
Sintomi:
In un primo tempo: dolori, visione sfocata, fotofobia e lacrimazione, o
persino perdita totale della vista.
In un secondo tempo: riduzione dell'acuità visiva associata a una perdita
di percezione di rilievi e dislivelli, che provoca disorientamento e vertigini.
Trattamento: riparare gli occhi dal freddo riscaldandoli permette un
recupero favorevole.
11. Congelamento della cornea
Origine: la temperatura della cornea è compresa tra 29°C e 36°C: freddo
intenso e/o fiocchi di neve combinati a vento possono provocare il
congelamento della cornea.
Sintomi: vista sfocata, lacrimazione, fotofobia e persino perdita totale
della vista.
In un secondo tempo: riduzione dell'acuità visiva associata a una perdita
di percezione di rilievi e dislivelli, che provoca disorientamento e vertigini.
Trattamento: cerotto oculare e riscaldamento passivo progressivo, e
allontanamento dal freddo (2 - 3 giorni).
Rimedio rapido: Utilizzare un sacchetto di tè tiepido per riscaldare
l'occhio.
Attenzione: il congelamento della cornea, se non è trattato in maniera
corretta, può evolvere verso la necrosi e la perdita dell'occhio.
12. 4. LE SOLUZIONI SOLARI JULBO
Tutte queste patologie possono essere evitate indossando materiale adatto
alle condizioni esterne.
Julbo ha sviluppato una gamma di prodotti specialmente adatta alle condizioni
estreme con lenti di categoria 4, montature avvolgenti e protezioni laterali.
13. 4 // le lenti Julbo
In alta montagna, è necessario un elevato livello di protezione solare; per
questo, sono preferibili le lenti di categoria 4.
Julbo propone le seguenti lenti, per pratiche sportive di questo tipo:
Lente Minerale di Cat.4 (TLV*:7%), è il riferimento
imprescindibile per le montature da ghiacciaio. L'unica a
offrire una protezione completa ad altissima quota. È
raccomandata per le persone più sensibili agli infrarossi
Lente in policarbonato di cat.4 (TLV*:5%), è stata
elaborata per offrire una protezione efficace nella
pratica dell'escursionismo in montagna e dell'alpinismo
*Tasso di trasmissione dello spettro di luce visibile
15. 4 // gli occhiali d'alta montagna
Le montature d'alta montagna devono offrire una protezione ottimale a
chi le porta. Alle lenti di categoria 4 si devono quindi aggiungere una
buona protezione contro i raggi diretti e indiretti, nonché contro gli
elementi esterni. Inoltre, devono essere adatte a un uso sportivo
estremo.
Una buona montatura deve quindi proporre:
- Una copertura totale / protezioni laterali.
- Una sagoma pronunciata.
- Un ottimo grip.
- Idealmente, una fascetta di sostegno.
16. 4 // gli occhiali d'alta montagna: EXPLORER
L'alta montagna e le condizioni estreme esaltano le molteplici prestazioni
di questi occhiali senza nessun compromesso, sviluppati in
collaborazione con l'ENSA (Scuola nazionale di sci ed alpinismo) di
Chamonix.
L’Explorer incarna il rinnovamento degli occhiali da ghiacciaio: lenti ad
alto livello di protezione, copertura che non lascia passare alcun raggio,
flusso di aerazione contro la condensa, protezioni laterali che
impediscono a vento e neve di penetrare...
Disponibili con lenti minerali alti-arc, lenti fotocromatiche Cameleon,
e lenti policarbonato spectron 4
17. 4 // gli occhiali d'alta montagna: TREK
Equipaggiarsi in modo tecnico ma leggero per muoversi rapidamente in
ambiente estremo e spingere al massimo le proprie performance: ecco il
motto dei Trek.
Questo modello coniuga le caratteristiche fondamentali degli occhiali da
alpinismo con la leggerezza e l'ergonomia ispirate dagli occhiali sportivi
di velocità.
Le protezioni laterali bloccano i raggi in aree di forte riverbero come
ghiacciai o deserti, mentre la lente sospesa garantisce una buona
visione e una buona ventilazione.
Disponibile con lenti Cameleon o Zebra per una protezione ottimale
contro i raggi solari intensi.
18. 4 // gli occhiali d'alta montagna: BIVOUAK
I Bivouak sono stati ideati per affrontare i terreni più vari e permettono
tutte le pratiche outdoor.
Grazie alle lenti Cameleon o Zebra larghe e alla copertura ottimale
dovuta alle protezioni magnetiche, questi occhiali offrono una protezione
adatta a un uso in montagna.
19. 4 // gli occhiali d'alta montagna: MONTEROSA/MONTEBIANCO
Con protezioni amovibili, lenti larghe e una specifica ergonomia i
MonteRosa e i MonteBianco offrono una protezione totale.
Queste montature coniugano stile e sobrietà a leggerezza, tecnicità e
alta protezione, per permettere agli utilizzatori di avere un paio di
occhiali da montagna performanti, ma adatti anche alla vita di tutti i
giorni.
20. 4 // gli occhiali d'alta montagna: TENSING M/L
Con un profilo ultra coprente, questi occhiali proteggono idealmente
contro i raggi solari in alta quota, e offrono allo stesso tempo una buona
ventilazione grazie alle aperture laterali.
Questo modello è stato ideato affinché gli alpinisti amatori possano
praticare il loro sport in totale sicurezza grazie a un ottimo rapporto
qualità/prezzo.