1. CORSO
BASE
ILLUSTRAZIONE
STRATEGICA
a cura di Monica Diari e Sara Seravalle
Tutte le immagini contenute in questa dispensa sono state disegnate da Monica e Sara.
Per utilizzarle chiedete il permesso e citate le fonti.
(per info: www.sketchapensieri.it mdiari@hotmail.com saraseravalle@gmail.com).
2.
3. Sei cintura nera nell’ascolto attivo.
Quando parli con qualcuno, spesso ti fermi e riassumi: “Se ho
capito bene intendi dire che…” e l’interlocutore si riconosce nella
tua sintesi.
Hai una calligrafia leggibile.
Sei coraggioso e stai di fronte a un gruppo a scrivere e/o
disegnare senza problemi.
Sai mettere da parte le tue necessità per aiutare il gruppo nel
migliore dei modi.
Hai esperienza nel mondo della grafica, del design, dell’arte, del
fumetto o della progettazione.
Sai come fare una composizione e come disporre gli elementi nello
spazio.
Sai usare i colori e le combinazioni di colore e il disco cromatico.
Sai organizzare le informazioni.
Sai ascoltare obiettivamente “con orecchio equo” anche se hai un
interesse implicato nel discorso.
Non dici mai, o quantomeno raramente “non mi state ascoltando”.
I FATTORI DI SUCCESSO DELLA
FACILITAZIONE VISUALE
Segna tra questi
elementi quelli che ti caratterizzano,
che riconosci come tuoi:
4. Sai disegnare o imparerai a farlo.
Se già sai disegnare bene, sai anche farlo velocemente.
Se già sai disegnare bene, non tendi a innamorarti dei tuoi disegni.
Desideri aiutare gli altri. Sei bravo a creare connessioni tra le
cose.
Tendi a vedere le cose per grandi immagini.
Riesci a comprendere come le singole parti costituiscono o
possono costituire un insieme.
Ti piace cercare di capire come sono organizzate le idee.
Impari con le tue stesse mani.
Comprendi e ascolti meglio se scrivi o disegni.
Ti piace lavorare coinvolgendo tutto il tuo corpo.
Riesci a concentrarti in una conversazione e a sentirti parte di
essa.
Sei multitasking. L’idea di ascoltare, organizzare, disegnare al
tempo stesso non manda in cortocircuito il tuo cervello.
Scrivi bene.
Non ti spaventa fare errori di fronte alla gente, sai come
recuperare rapidamente.
Sai riconoscere i modelli che emergono.
Cerchi spesso gli elementi comuni tra persone, idee e cose.
Ti piace lavorare nei meeting e nelle riunioni per essere più
produttivo e non sprecare il tempo di nessuno.
Sei bravo a leggere le dinamiche di gruppo.
Lavori bene in un ambiente dinamico e sfidante che cambia
continuamente.
Ti adatti bene ai cambiamenti.
Ti gestisci bene da solo sul lavoro.
Sei indipendente.
Sei consapevole di te e sai come sfidarti.
Sei bravo a dedurre cose e a immaginarle anche fuori dal loro
contesto.
5. ILLUSTRAZIONE STRATEGICA
GRAPHIC RECORDING
E’ il processo di traduzione in tempo reale di
idee complesse in parole e immagini. Serve per
essere capiti senza fraintendimenti.
Consente di sviluppare rapidamente strategie.
Il graphic recording esplicita su fogli di grandi
dimensioni le connessioni possibili tra gli
speeches o gli interventi che si sussegguono
durante un convegno/incontro.
È il processo di coinvolgimento creativo di
persone che lavorano insieme allo sviluppo
di un’’immagine di una visione, piano,
prodotto, messaggio, storie, ecc...
Trasforma il business con arte.
Visualizza per realizzare nuove idee.
6. PERCHÉ
L’ ILLUSTRAZIONE
STRATEGICA
PUÒ AIUTARTI ?
- Nelle situazione in cui si esprime un pensiero critico: spesso in un gruppo
di lavoro le informazioni di base di cui si dispone prima del confronto e del
lavoro comune sono differenti e diventa difficile “parlare la stessa lingua” e
comprendersisenzafraintendimenti.Leimmaginieleparole-chiavepossono
aiutare.
- In caso di conflitto e di necessita’ di problem solving: rappresentare il
problema e i termini del conflitto su un foglio significa mettere da parte le
posizioni e tenere l’interesse comune al centro del discorso in modo chiaro
e richiede una riflessione sulle parole che spesso sono la miccia scatenante
del problema.
- Nella pianificazione strategica: un progetto complesso richiede la
visualizzazione di tutti i passaggi condivisi e la messa in comune degli stessi
con tutto il team di lavoro in modo chiaro, trasparente, non fraintendibile.
Ragionare per icone e parole-chiave, per interconnessioni e passaggi
espliciti, aiuta ad attivare una strategia di progetto più consapevole, rapida
e sviluppata.
7. RISPETTO PER IL
FOGLIO BIANCO
Spesso un foglio bianco crea imbarazzo.
Pensate al blocco dello scrittore. Non si sa mai da che parte iniziare, come
riempirlo, se basterà un foglio per un intero incontro/riunione/progetto.
E’ bene partire dalla considerazione che il bianco non è un problema. Lasciare
spazi vuoti non è sbagliato..
Certo ragionare prima su come organizzare una mappa o uno storytelling
aiuta a rappresentare tutto il processo in modo organico e coerente.
Impareremo a farlo.
PRENDIAMO CONFIDENZA
CON IL FOGLIO
Non pensate di avere un foglio bianco davanti a voi. . . rilassatevi.
Rilassate piedi, gambe, pancia, polmoni, spalle, braccia, . . .
Ascoltate la musica e. . . lasciatevi andare. . . lasciate che la vostra mano vi
guidi e disegni per voi e cosa importante anzi importantissima ricordatevi
di respirare!
NON CREDIAMO
NELL’ ERRORE
Disegnando non si commettono veri e propri errori, alcuni disegni riescono in
modo più chiaro e convincente di altri. Non preoccupatevi e lasciate andare
la fantasia.
Alcuni disegni riescono in modi diversi a seconda delle dimensioni in cui
vengono rappresentati: per qualcuno è più semplice disegnare in piccolo,
per altri in grande e variare può generare incertezze nel tratto, ma non è un
problema, si tratta di fare tanto esercizio e trovare coraggio!
8. LETTERING
Griglia: quando si lavora dal vivo non c’è il tempo per predisporre una grigla.
Immaginala e non preoccuparti di scrivere storto. L’importante è che
concetti di peso diverso vengano scritti in modo da porre l’accento sulla loro
importanza.
Concentrati quindi sulle dimensioni dei caratteri (mai meno di 2 cm) e sulle
diverse tipologie di font e colori.
Linee a matita: la prima linea aiuta, una in alto, una in mezzo e una in basso
con un divisore verticale se possono esservi d’aiuto.
Font:utilizzailfontchetipermettediesserepiùrapidotrannepericoncetti
principali che devono essere evidenziati anche dal tipo di carattere che usi.
Puoi utilizzare lo stampato maiuscolo, stampato minuscolo, corsivo o font
più da fumetto writing e sbizzarrirti con la fantasia.
CONSIGLI PER DIVENTARE
UN BRAVO RECORDER
- ascolta per comprendere le parole-chiave;
- cerca di catturare l’idea di base, l’essenza di quello che viene detto;
- non è necessario annotare ogni parola;
- metti in evidenza ciò che viene ripetuto più volte perché è sicuramente un
concetto centrale;
- fai attenzione all’ortografia;
- se vuoi abbrevia alcune parole che normalmente vengono abbreviate
(x, sig.ra, ecc., es.);
- sottolinea o cerchia le parole-chiave o i concetti da porre in risalto;
- varia i colori: utilizza i colori per evidenziare concetti diversi;
- usa stelle, frecce, numeri per le connessioni;
- se usi una flipchart ricordati di numerare tutti i fogli.
9.
10.
11.
12. • capacità espressive
• flessibilità
• resistenza fisica
• velocità
• ascolto attivo
• buona consapevolezza
dello spazio
• tendenza a pensare in
modo non lineare
• capacità di sintesi
• obiettività
• divertimento
• energia
• inclusione
• pensare per
grandi immagini
• illuminazione
• trasformazione
• riflessione
• senso
dell’insieme
competenze
qualità
personali
CHE COSA
CARATTERIZZA
UN FACILITATORE
VISUALE
13.
14. TEMPLATES
Ci sono vari modi di fare graphic recording:
• mappe mentali;
• storyboard;
• mandala;
• liste articolate;
• flussi;
• matrici (mappe strategiche e planning map, business model canvas).
Oppure si può lavorare con l’ausilio di vere e proprie immagini di grande
formato e molto colorate che riportano il senso della metafora (il viaggio, la
scalata, il passaggio difficile, la crescita, il cammino, i traguardi ecc.)
• presentazione del gruppo di lavoro;
• road map (strada);
• bridge arrow map (ponti a freccia);
• mountain map (montagna e passaggi).
22. RIFINITURE
Perché una tavola di grandi dimensioni si possa considerare completa e
finita si utilizzano due trucchi.
• la cornice: può essere una semplice linea colorata o qualcosa di
personalizzato e più elaborato e serve a “contenere” tutto ciò che è
stato prodotto durante l’incontro.
• Le ombre: portano in primo piano i punti salienti della discussione
avvicinandoli a chi guarda. In una mappa molto complessa e dettagliata
le ombre facilitano la lettura.
E DA OGGI…
24. BIBLIOGRAFIA
In italiano esistono solo i testi di:
• Dan Roam “sul retro del tovagliolo”, A. Vallardi, 2012
• Quentin Blake e John Cassidy, “Disegnare. Corso per geniali
incompetenti, incompresi”, Editoriale Scienza, 1999
In inglese potete rifarvi a:
• Ulric Rudebeck, “Stretegic vision work”, UR Vision AB, Sweden, 2008
• Robert h. McKim, “Thinking Visually, a strategy manual for problem
solving”, Life Time Learning Pubblications, California
• Jean Westcott& Jennifer Hammond Landau, “A Picture’s Worth. A
1000 words”, Abebooks.com (online shop)
• Richard C. Brandt, “Flip Charts. How to draw them and how to use
them”, Pfeiffer and co.
• David Sibbett, “Visual meetings”, wiley, New Jersey, 2010
• “ Visual teams”, wiley, New Jersey, 2011
• “Visual leaders”, Wiley, New Jersey, 2012
• Dan Roam, “Unfoaldin the Napkin, Penguin Books Portfolio, 2009
• “Blah Blah Blah: What To Do When Words Don’t Work, Penguin
Books Portfolio, 2011
• Larry Raymond, Reinventing Communication. A guide to using visual
language for planning, problem solving and reengineering”
• Will Eisner, “Graphic Storytelling and Visual Narrative”, PoorHouse
Press, NJ, 1996
• Brandy Agerbeck, “The graphic Facilitator’s Guide”, loosetooth.com
(online print), 2012
• Bicablo 1 e 2, Neuland (onlineshop)
25. UN PO’ DI STORIA...
All’alba di questo nuovo millennio, c’è un numero crescente di ‘praticanti visuali’
costantemente in movimento in tutto il panorama internazionale. Questo
movimento è composto da persone che si chiamano facilitatori grafici, registratori
grafici, visual sintetizzatori, cartografi e simili... tutte queste persone utilizzano
approcci “visual” con diversi livelli di interazione, per assistere i gruppi e gli individui
a pensare, comunicare, condividere e prendere decisioni.
Da dove proviene questo modo di lavorare?
Quali sono le radici storiche di questo campo?
La storia dell’uso di elementi visivi o grafici nei luoghi dove le persone si riuniscono è
molto antica, e lo confermano le pitture rupestri, i pittogrammi e gli ideogrammi. Per
anni, gli esseri umani hanno sfruttato l’enorme potenza del disegno per comunicare.
Poche cose comunicano sentimento, tono e immediatezza come una buona
immagine per definire un significato condiviso.
L’AMBIENTE EMBRIONALE
L’uso moderno di un approccio visivo per aiutare l’apprendimento e le interazioni
di gruppo è stato fondato nella baia di San Francisco tra la metà degli anni
sessanta e la metà degli anni settanta. Questa zona era un ricco ambiente
intellettuale dove persone provenienti da molti campi differenti hanno promosso
un cambiamento di pensiero in vari campi: architettura, cinema, cambiamento
sociale, informatica e intelligenza artificiale – tutti i tipi di persone in quest’area
stavano lavorando sui modi per aiutare gli esseri umani ad imparare e interagire
più efficacemente.
“I graphic recorders sono artisti delle grotte dei giorni nostri,
visionari, scribi, insegnanti, studenti, e storici... tutti custodi della
preziosa parola scritta e delle fantasie di voci e di cuori. La nostra
pratica ha radici nelle antiche tradizioni di prestare attenzione,
riflettendo, diregistraree‘ricordareperilfuturo’.Aiutiamoaportare
avanti idee, ad aiutare la collaborazione, a “illuminare” l’individuo e la
saggezza collettiva in questo mondo.” (Leslie Salmon-Zhu)
26. Michael Doyle e Peter Strauss, ex architetti, hanno lanciato la loro società
interaction Associates (IA) e hanno scritto la ‘Bibbia gialla’ su come fare riunioni
di lavoro.
Doyle e Strauss hanno posto al centro del lavoro la creazione di squadre composte
da ‘facilitatore’ e ‘registratore’ per gestire le dinamiche personali e il pensiero dei
gruppi. Partendo dalla convinzione che le persone apprendano meglio quando sono
facilitate, le aiutano a porre l’attenzione su una singola cosa in una sequenza logica.
Hanno lavorato verso la creazione di una documentazione visuale estesa, che
hanno chiamato “memoria di gruppo”.
Nel momento in cui Doyle e Strauss hanno istituito una società a San Francisco,
diversi altri pionieri sperimentavano con profitto gli approcci visivi.
Geoff Ball e Doug Englebart di SRI avevano avviato un progetto sull’esame della
‘memoria esplicita di gruppo’.
Un altro architetto Joe Brunon, aveva creato un approccio chiamato ‘Grafica
generativa’ e Fred Lakin, aveva iniziato con la creazione di strumenti per aiutare le
nuove sperimentazioni visive (come utilizzare un lungo foglio di carta da macellaio
appeso a parete).
In mezzo a questo vortice creativo, un giovane volto nuovo si affaccia sulla scena
per diventare il direttore della formazione di un programma di leadership di affari
pubblici chiamato CORO: David Sibbet, un giornalista con un tocco artistico.
Un pomeriggio ha l’ispirazione di trasferire i metodi appresi da IA su uno di quei
lunghi fogli proposti da Fred per delineare il quadro delle esperienze di stage che
stavano sostenendoi suoi studenti in tutta San Francisco. Ha creato così un
nuovo stile di lavoro.
Nel 1980 tiene il suo primo laboratorio pubblico (co-lead con Sandra Florstedt e
Geoff Ball).
Un altro innovatore che è stato costantemente attivo durante questo periodo in
Inghilterra, è stato Tony Buzan, il creatore di Mind-mapping.
GLI ANNI ‘80: BOOM DI CONSULENZE
Sembra che il campo della facilitazione ebbe un boom negli anni ottanta
determinato dalla necessità di aziende e agenzie governative, di far lavorare
insieme i dipendenti in modo più efficace.
27. In questo stesso momento, nascosto nelle forze armate americane, un altro
pioniere, Jim Channon usava tecniche di “imagining” e schermi multi-dimensionali
per interpretare e comunicare informazioni complesse prima che i computer
fossero in grado farlo.
GLI ANNI ‘90 E LA SINDROME DELLA CENTESIMA SCIMMIA
Dal 1990, la registrazione grafica e le metodologie di facilitazione grafica
cominciarono a decollare. Come il mito urbano americano della sindrome della
centesima scimmia (tutte le scimmie su una remota isola magicamente
cominciarono a lavare le loro patate dolci dopo che la centesima scimmia aveva
adottato l’abitudine di farlo).
L’efficacia riconosciuta del lavoro visuale si diffonde in modo incrementale.
Dal 1995, il colosso della consulenza Cap Gemini Ernst Young ha costruito
strutture specifiche per capitalizzare questo strumento in 10 città del Nord
America, 5 in Europa e persino uno in Australia.
Nello stesso anno si svolge la prima riunione informale di ‘ praticanti visuali’ in un
ranch nel nord della California. Da quel momento il raduno ha una crescita che lo
porta a raggiungere i 100 membri e diventa una conferenza annuale.
Nel 2000 The International Forum of Visual praticants (IFVP) è diventato
un’associazione ufficiale, guidata a rotazione da un Consiglio di volontari.
“A whole network of people is now involved, using graphic language
as a key tool in organizational development and communication
consulting, and helping to literally “draw out the best in people”.
We work all over the world with every kind of organization you can
imagine. We work with deaf people, disabled people, philanthropists,
manufacturing teams, architects, politicians, bankers, and even
gardeners!Graphiclanguageworkseverywhere.Thereisnoquestion
that we’ve stumbled on one of the most natural and amazing tools
we have as humans”. (David Sibbet)