2. Brainstorming introduttivo
1. Cos’è la mafia?
2. La mafia esiste solo in Sicilia?
3. Il fenomeno mafioso può essere
combattuto solo dalle istituzioni?
4. Riscontri atteggiamenti “mafiosi” nella
realtà in cui vivi? Quali?
3. 1. Cos’è la mafia?
Mafia è un termine diffuso ormai a livello
mondiale con cui ci si riferisce alle
organizzazioni criminali.
Le analisi moderne la considerano:
una "organizzazione di potere“,
la sua principale garanzia di esistenza non sta
tanto nelle attività illegali, quanto nelle alleanze
con funzionari dello Stato, in particolare politici,
nonché nel supporto di certi strati della
popolazione.
4. 1. Cos’è la mafia: etimologia
Mafia ha diverse possibili origini etimologiche:
dalla parola araba Mā Hias, "spacconeria".
dall'espressione dell’arabo parlato mā fī-ha che significa
"non c'è" o "non esiste".
dalla parola dialettale toscana maffia significante "miseria"
oppure "ostentazione vistosa, spocchia".
dai Vespri Siciliani (1282)
come sigla per
Morte
Ai
Francesi(Angioini)
Indipendenza
Anela.
Hayez - I Vespri SicilianiHayez - I Vespri Siciliani
5. Il termine mafia si diffuse dopo l’Unità d’Italia (1861) per
indicare un fenomeno criminale sviluppatosi nel Meridione e in
particolare in Sicilia.
Dal 1870, anche in documenti ufficiali (inchiesta Franchetti-
Sonnino), il termine comincia ad indicare oltre che
un'associazione a delinquere, un comportamento estesamente
diffuso nella società siciliana.
Oggi in Sicilia si parla di Cosa nostra.
1. Cos’è la mafia?
6. 1. Cos’è la mafia: analisi
traffico di stupefacenti
traffico d'armi
riciclaggio del denaro sporco
traffico di profughi clandestini
racket delle estorsioni (pizzo)
appalti e subappalti
usura
Cosa NostraCosa Nostra trae profitti da numerosi tipi di attività criminali:trae profitti da numerosi tipi di attività criminali:
7. 2. La mafia esiste solo in Sicilia?
In Italia, assume varie denominazioni:
• Cosa Nostra – Sicilia.
• Stidda (Stella) – Sicilia orientale.
A differenza di Cosa Nostra però la Stidda
controlla territori ristretti e circoscritti e la sua
organizzazione interna sembra essere quella di
una confederazione di più cosche senza un
rigida struttura verticistica.
• Camorra - Napoli
• 'Ndrangheta - Calabria
• Sacra Corona Unita - Puglia
8. 2. La mafia esiste solo in Sicilia?
All'estero esiste con altri nomi, alcuni
esempi:
• Cosa nostra americana - USA
• Organizatsya - Ex. Urss
• Yakuza - Giappone
• Triadi - Cina
• Mafia turca - Turchia
• Narcos - Colombia Piantagione di coca in Colombia
9. 3. Il fenomeno mafioso può essere combattuto
solo dalle istituzioni?
Fin dalle origini si è contrapposto al fenomeno mafioso il
movimento antimafia.
Esso si può suddividere secondo tre criteri:
1) Spontaneo: nasce da una iniziativa individuale.
Peppino Impastato
Libero Grassi don Pino Puglisi
10. 2) Organizzato: nasce dall’iniziativa di associazioni o enti
con lo scopo di costruire una cultura della legalità.
(Centro di Documentazione Peppino Impastato, Libera di don
Ciotti, Comitato Addiopizzo)
In Calabria, il Movimento Ammazzateci tutti dei ragazzi di Locri.
11. 3) Istituzionale. È la risposta organizzata dello
Stato.
Ne sono esempi:
le leggi sui pentiti,
l'articolo 41 bis sul carcere duro,
la nascita della Direzione investigativa antimafia
(DIA), e della Direzione Distrettuale Antimafia
(DDA),
la legge 512/99 riguardante il fondo di
solidarietà da stanziare alle vittime dei reati di
tipo mafioso.
12. 3. Il fenomeno mafioso può essere
combattuto solo dalle istituzioni?
Il fenomeno mafioso dovrebbe essere
combattuto da ogni singolo cittadino, a
cominciare da noi.
Illudersi che il fenomeno mafioso possa essere
combattuto e vinto dalle sole istituzioni e con il
semplice ricorso a misure repressive è pericoloso
e fuorviante.
La lotta alla mafia invece deve essere
considerata un compito della collettività intera.
13. 3. Il fenomeno mafioso può essere
combattuto solo dalle istituzioni?
La storia più recente conferma che:
i fenomeni di criminalità prosperano sul terreno del
disimpegno civile, dell’assenza dei valori, della rinuncia alla
conoscenza.
Quando però l’opinione pubblica è vigile ed è alta la sua
coscienza civica, i rappresentanti delle istituzioni, non più
soli, sono in grado di operare con efficacia.
L’impegno che oggi tocca ad ogni cittadino è quello di
ristabilire una cultura della legalità, distinguendo ciò che è
utile a noi e agli altri da ciò che, pur recando profitto al
singolo, è di danno alla collettività.
14. Giovanni Falcone,
Cose di Cosa Nostra, 1991
Si muore generalmente perché si è
soli o perché si è entrati in un
gioco troppo grande.
Si muore spesso perché non si
dispone delle necessarie alleanze,
perché si è privi di sostegno.
In Sicilia la mafia colpisce i
servitori dello Stato che lo Stato
non è riuscito a proteggere.
15. 4. Riscontri atteggiamenti “mafiosi” nella
realtà in cui vivi? Quali?
Qualche esempio…
Chi per avere una lavoro si serve della raccomandazione,
chi promette lavoro ai disoccupati per avere in cambio
voti alle elezioni,
chi assiste ad un delitto o a un furto e gira il viso per non
essere coinvolto perché tutto ciò che non gli dà un
tornaconto, tutto ciò che è altro da sé, che interessa lo
Stato, “non gli appartiene”…
16. Un antico proverbio siciliano su cui
riflettere…
‘A megghiu parola
è chidda ca’ un si
dici!
17. I dis/valori della mentalità mafiosa
La famiglia
Gli amici
La riservatezza
La dignità
La religione
I regali e i favori
18. indicazioni per il cittadino che vuole vivere in piena consapevolezza la propria
cittadinanza e che sa che il problema delle mafie è uno dei più gravi del nostro
tempo, intrecciandosi con l'economia, con il potere e con la vita quotidiana.
“decalogo del perfetto antimafioso”
(U. Santino)
sul piano conoscitivo: avere una conoscenza
adeguata dei fenomeni criminali e della realtà in cui
essi si sono formati e sviluppati, fornendosi degli
strumenti necessari;
sul piano economico, boicottare le attività illegali e
contribuire alla crescita dell'economia legale,
sapendo che occorre porre l'accento sulla socialità
dell'economia, cioè sulla sua finalizzazione al
soddisfacimento dei bisogni;
19. sul piano politico, vivere la democrazia
non solo nelle scadenze rituali, ma
quotidianamente, cioè sviluppare le forme
di partecipazione e di controllo delle
istituzioni, individuare e denunciare tutte
le forme di collusione con la criminalità e
di criminalità interna;
sul piano sociale, creare e rafforzare il
tessuto della società civile, partecipando al
controllo del territorio con forme di
vigilanza dal basso e con la diffusione della
rete di servizi;
20. sul piano culturale ed educativo, agire sui
comportamenti della vita quotidiana, dare
concretezza alla scelta della nonviolenza,
democratizzare la scuola ed aprirla al
territorio;
sul piano etico, elaborare e praticare
un'etica comune, al di là delle fedi
religiose e dei codici ideologici, fondata sul
pluralismo e il rispetto delle diversità, sulla
concretezza, sul fare e non solo sul non
fare, sul qui e ora e non sull'attesa di un
improbabile futuro.
21. Cose di Cosa Nostra
È un libro scritto da Giovanni Falcone in collaborazione con
Marcelle Padovani nel 1991, quindi circa un anno prima
della sua morte, avvenuta in seguito all’attentato del 23
maggio 1992.
Tratta dei seguenti temi:
• Violenze
• Messaggi e messaggeri
• Contiguità
• Cosa Nostra
• Profitti e perdite
• Potere e poteri
22. La mafia secondo Marcelle Padovani
La mafia sistema di potere, articolazione
del potere, metafora del potere, patologia
del potere.
La mafia che si fa Stato dove lo Stato è
tragicamente assente.
La mafia sistema economico, da sempre
implicata in attività illecite, fruttuose e che
possono essere sfruttate metodicamente.
23. La mafia organizzazione criminale che usa
e abusa dei tradizionali valori siciliani.
La mafia che, in un mondo dove il
concetto di cittadinanza tende a diluirsi
mentre la logica dell’appartenenza tende,
lei, a rafforzarsi; dove il cittadino, con i
suoi diritti e i suoi doveri, cede il passo al
clan, alla clientela, la mafia, dunque, si
presenta come una organizzazione dal
futuro assicurato.
24. Cose di Cosa nostra :
La mafia e noi
…se vogliamo combattere efficacemente la
mafia, non dobbiamo trasformarla in un
mostro né pensare che sia una piovra o un
cancro. Dobbiamo riconoscere che ci
rassomiglia.
G. Falcone, 1991