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Conferenza Stampa: Iniziativa di Delibera Popolare Milano 2.0

Edoardo Croci:
Iniziativa popolare che pur non rientrando nell’agone popolare speriamo possa però
inoculare il germe della libertà della legalità e della qualità della vita e l’ambiente anche
nella prossima competizione elettorale.
Milano si muove 2.0, è idealmente la prosecuzione dell’ iniziativa popolare referendaria del
2011 che ha portato a definire un’ agenda di trasformazione della città, qui allargando i
temi, in un modo più pervasivo ed energico, si porta una nuova scossa nel sistema
politico.
Perché? Perche stiamo assistendo a una serie di sprechi, malversazioni o comunque
fenomeni di cattiva gestione della cosa pubblica a tutti i livelli, che in realtà trovano una
risposta solo in un dibattito politico e partitico sterile che porta polemica ma nessun reale
cambiamento.
Con questa iniziativa noi chiediamo di adottare da parte del comune di Milano delle
delibere che fissino nuove regole e nuovi metodi, sia di gestione del patrimonio economico
che di gestione della trasparenza, che di iniziative, che riguardano i servizi dei cittadini.
Quindi una risposta concreta energica che nasce dai cittadini rispetto ad una situazione
che non consideriamo più accettabile.
Devo dire che anche recenti episodi di cronaca che hanno riguardato il comune di Milano
in qualche modo ci portano a rispondere in questo modo. Se pensiamo alla mancata
privatizzazione, o meglio, la parziale privatizzazione delle quote di A2A piuttosto che ai
fenomeni di opacità di gestione del patrimonio immobiliare di ALER e altre società,
vediamo che è sempre più necessario limitare la discrezionalità che ha la l’amministrazione
pubblica a fare certe scelte e riportarla ad un interesse pubblico.
E’ necessario liberare quelle forze economiche civili e sane della società che, in questo
momento, oggettivamente anche per la situazione di crisi, invece, si trovano vincolate.
Ecco perché allora queste proposte di delibera, in questo caso non sono più referendum,
sono proposte di delibere popolari che riguardano tre temi su cui abbiamo dato degli
slogan di cui entreremo nel dettaglio dei singoli temi, il primo sulle LIBERTÀ
ECONOMICHE, MENO TASSE, SPRECHI, PIÙ SERVIZI EFFICIENTI, secondo, più
TRASPARENZA E LEGALITÀ ed il terzo, UNA CITTÀ PIÙ VERDE E BLU.
Prima di entrare nel merito di queste tre proposte anche nel capire come possono incidere
in modo profondo oggi sul modo in cui opera la amministrazione pubblica nel senso
liberale, nel senso di limitare, circoscrivere, controllare quello che fa l’amministrazione
pubblica e dare invece opportunità di nuovi servizi di miglioramento alla qualità della vita
dei cittadini. Ci siamo divisi questa presentazione con Marco Cappato e poi riprendiamo la
parola; io parlerò in modo più approfondito del primo quesito e Marco Cappato degli altri
due.

Marco Cappato:
Grazie Edoardo, questo nuovo progetto di delibera di iniziativa popolare intanto risponde
ad un principio importante, l’economia, le libertà economiche e anche gli interessi delle
imprese non sono necessariamente e non dovrebbero essere in contrasto con l’interesse
dell’ambiente e della qualità della vita.
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Gli interessi economici sono in contrasto con l’ambiente quando non c’è un sistema di
regole oppure le regole non vengono rispettate. Allora il mercato diventa giungla, diventa
affarismo, diventa distruzione delle risorse ambientali e paesaggistiche.
Milano si muove 2.0, cerca come principio di ribaltare questa impostazione e di dire che le
libertà economiche sono al servizio, possono generare le risorse necessarie per realizzare
la profonda trasformazione ecologica della qualità della vita di una città come Milano.
In particolare in un momento di crisi come questo, perché evidentemente è difficile
reperire risorse per dedicarsi a quello che per noi è assolutamente vitale e necessario.
Le infrastrutture scolastiche, la nobiltà sostenibile, la realizzazione del progetto
referendario, le risorse bisogna dire si prendono, altrimenti anche la voce ambientalista
rischia di essere una voce generica che esprime una volontà che diventa una velleità.
La nostra volontà è un progetto, cioè una volontà che dice dove prendere i soldi e come
genera i meccanismi di regole do certezza del diritto affinché quella trasformazione possa
essere realizzata.
Le tre delibere, sono un progetto che parte ora è un progetto che per sua natura deve
essere aperto e trasversale e quindi e cosa succede da oggi, succede che con questi testi
noi raccogliamo le osservazioni e le disponibilità di soggetti economici, imprenditoriali,
accademici, della società civili delle associazioni e della politica in modo assolutamente
trasversale.
Chi ha a cuore il buon governo della città di Milano, di destra, di centro di sinistra,
esponenti politici e non, è benvenuto per contribuire alla realizzazione di questo progetto
che speriamo possa aver come, Milano si Muove 1.0, soggetti organizzati, associazioni che
aderiscano, per realizzare questa nuova fase.
Ricordiamo che le delibere di iniziative popolare significa, obbligano il consiglio comunale
ad esaminare entro un certo tempo, queste proposte e quindi e non è semplicemente una
petizione, un suggerimento, è qualcosa che si incardina nella agenda istituzionale della
città con questi obbiettivi: liberare le risorse economiche per realizzare la trasformazione
ecologica in un contesto di certezza del regole, del diritto e quindi significa anche
eliminazione degli sprechi e dei conflitti di interesse.

Edoardo Croci:
Entriamo nel merito, oltre ai principi è stato fatto un corposo lavoro di cui dobbiamo
ringraziare diversi amici ed esperti che ci hanno dato una mano. Come dice Marco
Cappato, è ancora un testo su cui chiediamo contributi e a Gennaio inizieremo la raccolta
delle firme.
La prima delibera è MENO TASSE, SPRECHI, PIU’ SERVIZI EFFICIENTI. Quale è la logica.
La logica è quella di ridurre la pressione fiscale. Oggi su Milano, come in gran parte
d’Italia, intollerabile e a fronte di questa riduzione, la riduzione di sprechi ed inefficienze
che ci sono anche a livello comunale come a tutti i livelli di amministrazione pubblica. Il
secondo aspetto parallelo riguarda invece gli investimenti è quello di garantire una serie di
investimenti soprattutto nelle infrastrutture e trasporto e in quelle per l’educazione e
l’infanzia, con i servizi connessi, attraverso un vero e proprio piano di privatizzazioni e di
dismissione del patrimonio immobiliare comunale.
Scendendo un po’ più in profondità, leggo i punti salienti, il primo aspetto riguarda la
soppressione di sussidi e derogazioni a fondo perduto che non siano strettamente
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giustificabili su una base di una valutazione di costi e benefici.
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Solo laddove c’è un chiare beneficio pubblico si può pensare di avere ancora una forma di
sussidio altrimenti diventa una erogazioni a pioggia che rispondono più a criteri di amicizia
personale che ad utilità pubblica.
Altro aspetto, le spese per le società controllate e partecipate, dove sono state fino ad ora
aggirate molte volte le norme che limitavano il compenso di amministratori a volte dando
incarichi a stesse società di tipo dirigenziale stra-controllate, noi chiediamo che venga
regolato in modo definitivo per evitare questo abuso.
Il terzo aspetto è quello delle tariffe pubbliche. Oggi in molte casi c’è una differenziazione,
un esenzione tariffaria su base reddituale, che porta da un lato a favorire chi evade e
dall’altro a far si che nelle casse dell’amministrazione pubblica entrino ben pochi soldi, le
tariffe non siano coperte, perché bisogna fare sconti e gratuità nei confronti di alcuni
soggetti sulla base di questi parametri.
Noi invece chiediamo che le tariffe siano uguali per tutti ma che si passi ad un sistema di
sussidi a vaucer in cui quei sussidi possa essere speso per diversi servizi possibilmente in
concorrenza.
Poi c’è l’aspetto patrimonio societario e immobiliare e su questo si chiede la progressiva
dismissione delle quote delle società comunali a partire dalle società che operano in
concorrenza e quindi in primo luogo, già entro un anno, la totale dismissione di SEA e
A2A.
Evidentemente tutti i problemi che sono nati su SEA è perché è una finta privatizzazione.
Questo riduce il valore che va a beneficio del comune della collettività, A2A non si vede
perché sia una impresa pubblica quando il settore è concorrenziale, quindi si chiede
soprattutto su queste di passare immediatamente alle privatizzazioni.
Poi definire un piano progressivo per gli anni futuri escludendo solo come tipologie di
società ad esempio le reti infrastuttuturali o le agenzie di regolazione. Un piano di
dismissioni del patrimonio immobiliare comunale, non ce motivo per cui il comune faccia il
padrone di casa e lo faccia male, perché in molti casi se non sono date secondo logiche
clientelari ci sono occupazione abusive, e c’è comunque un patrimonio fatiscente,
certamente anche quando la gestione è data a soggetti terzi come ALER la situazione non
è diversa, e quindi venga restituito questo patrimonio ai cittadini con aste, attenzione con
aste per singola unità immobiliare per evitare che si vada a logiche speculative dove un
istituzione finanziaria si prenda tutta poi la gestione passi a questa logica.
Altro aspetto su questo è quello di affidare la gestione ai privati, mantenendo la gestione
pubblica di immobili di valore storico monumentale che evidentemente non devono essere
ceduti, perché è un patrimonio storico che appartiene alla comunità, ma deve essere
valorizzato spesso questo patrimonio pubblico si vede tenuto quasi abbandonato per la
mancanza di un progetto. Pertanto coinvolgiamo risorse private, con valorizzazione
economica, ma con un uso che sia di tipo pubblico e quindi che venga ancora una volta,
coinvolgendo i privati, su qualcosa per beneficio sociale.
Da ultimo l’aspetto fiscale non perche meno importante anzi, è l’asse portante del primo
quesito, attraverso la non applicazione dell’irpef comunale, l’applicazione dei minimi
dell’IMU e la applicazione in misura ridotta di tassa di occupazione di suolo pubblico per gli
esercizi commerciali, non come sconto ma a fronte ad interventi di interessi pubblico.
La manutenzione di spazi verdi, l’installazione di rastrelliere, forme di miglioramento del
decoro urbano insomma forme che ancora una volta a fronte di uno sconto su una tassa di
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occupazione di suolo pubblico, si abbiano benefici pubblici dimostrati.
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Il tutto mantenendo l’equilibrio di bilancio e quindi attraverso la riduzione degli sprechi e le
inefficienze si può garantire la riduzione della pressione fiscale, attraverso le dismissioni e
le privatizzazioni, si possono garantire gli investimenti.
Investimenti che come si è detto, in primo luogo vanno, nella nostra ipotesi che
sottoponiamo ai cittadini, su settori che valorizzino il territorio che valorizzino Milano, e
cioè quello della mobilità e dei trasporti puliti e quello dei servizi per l’infanzia e
l’educazione che sono due aree chiave che riguardano il capitale infrastrutturale, il capitale
sociale,e il capitale naturale che da danno valore alla città e possono portare davvero ad
una diversa qualità della vita per i cittadini.

Marco Cappato:
Su gli atri due quesiti, in particolare il primo ringrazio Valerio Federico che ha lavorato
molto su questo e che intitolato TRASPERENZA LEGALITA’ significa impedire qualcosa che
è alle cronache quotidiane, del sistema Lombardia l’intreccio tra consigli di
amministrazione e opacità e conflitti di interessi nei meccanismi della spesa del potere,
questa proposta è volta a stabilire delle regole per impedire tutto ciò alla radice, poi delle
singole maggiori o minori onesta individuali perché non è questo il punto. Un buon sistema
istituzionale non si crea facendo l’esame del sangue dell’onestà e della disonestà perché
non è inseguendo questo livello che si riesce a governare le istruzioni ma stabilendo delle
regole precise che impediscano i conflitti di interesse, in particolare utilizzando la forma
più efficace, la condizione pregiudiziale perché questo sia. La trasparenza, la pubblicità
della vita istituzionale e della vita economica. Ecco perché si utilizza moltissimo lo
strumento della pubblicazione del sito web dell’istituzione comune, questa proposta
potrebbe diventare un modello per tante atre città ma non solo. I sistemi istituzionali in
giro per l’Italia in particolare sul mondo delle società controllate e partecipate perché non
c’è solo il comune ma Milano ha il più ricco portafoglio di enti di società controllate tutto
ciò qui avete un elenco il piano esecutivo di gestione, i costi di produzione dei servizi, il
grado di soddisfazione degli utenti, i bilanci, il contratto di servizio, lo statuto, i compensi,
tutto questo lungo elenco di queste e altre che se che trovate nella delibera, pubblicato su
internet. Poi si discute di quello che è giusto o no, intanto i cittadini hanno il diritto di
sapere dellel 90 società partecipate di A2A, con tutti suoi consigli di amministrazione, con
tutti i gettoni, che si sappia tutto. Poi si discute se è giusto o no. Così come l’anagrafe
pubblica degli eletti e dei nominati tutto quello che accade all’interno della pubblica
amministrazione, le delibere, le determinazioni annuali, le società appaltanti e
sub-appaltanti, si parla tanto di Expo, di rischi di infiltrazione, bene, anche qui, su appalti
sul sistema degli applati è necessario dare la massima pubblicità e trasparenza contro la
corruzione per prevenire la corruzione. L’’anagrafe pubblica dei nominati, rendere
disponibile i dati di reddito e di patrimonio riferiti ai soggetti nominati dal comune come
amministratori e membri degli organi di controllo in società ed enti, presentare in allegato
al bilancio una forma riclassificata delle entrate e delle uscite sulla base delle più
consolidate metodologie internazionali, i bilanci consolidati, la trasparenza come nei
migliori esempi che sono citati nella delibera
Il bilancio partecipato, quindi l’attiva partecipazione dei cittadini, preventivamente
dell’approvazione, al fine di identificare le priorità di bilancio e poi sui conflitti di interesse .
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Stabilire tutta una serie di incompatibilità, tra amministratori dirigenti e responsabili degli
uffici e dei servizi dell’ente locale, nonché degli altri organismi che esplicano funzione di
stazione appaltanti e di regolazione di indirizzi e di controllo dei servizi pubblici locali, che
non possono svolgere incarichi inerenti la gestione dei servizi affidati da parte dei
medesimi soggetti.
Tutto questo riguarda anche chi partecipa alle gare, quindi conflitti di interesse nella fase
di partecipazione e di gara. Prevenzione in nome della trasparenza, certezza del diritto
legalità, sono i cardini ed è l’elemento centrale per collegare i due temi della prima
delibera e della terza. Schematicamente la prima LIBERTÀ ECONOMICHE, MENO TASSE,
SPRECHI, PIÙ SERVIZI EFFICIENTI, e la terza ambiente, qualità della vita, UNA CITTÀ PIÙ
VERDE E BLU, queste due cose non sono in conflitto se c’è un sistema di regole, di
eliminazione dei conflitti di interesse della corruzione e di trasparenza, poiché sia ha la
garanzia che tutto ciò sia fatto delle istituzione nell’interesse generale e quindi veniamo al
terza delibera che è quella del recepimento integrale del progetto referendario che è già
stato fatto proprio dall’amministrazione ma sappiamo che è necessario il coinvolgimento
dei cittadini perché le cose siano realizzate davvero, come l’estensione e potenziamento
dell’area C. Il principio stesso che quelle risorse poi siano utilizzate per potenziare la
mobilità sostenibile. La riapertura dei navigli e qui di nuovo la nostra insistenza che il
mandato di Expo siano utilizzati per lasciare in eredità alla città, e non sola alla città ma
all’Italia, non un sistema costoso ed inutile di una apertura di un nuovo canaletto che poi
dopo Expo non servirebbe a nulla ma il ripristino della navigabilità del sistema del sistema
navigli, più tutto una serie di altre proposte nel dettaglio, in particolare anche qui l’utilizzo
dei meccanismi economici le esco le ESCO, le Energy Saving Companies, cioè i meccanismi
di mercato possono aiutare se si può investire sui ricavi che verranno dai risparmi delle
efficienze energetiche può potenziare da subito gli investimenti
Un amministrazione che si trovi a non avere voci di bilancio disponibili può attualizzare i
risparmi futuri e questo è fondamentale per non doversi sentire sempre dire, belle cose la
trasformazione ecologica però non ci sono i soldi, no le risorse se si utilizzano al massimo i
meccanismi del mercato, con ovviamente delle regole, le risorse si trovano, ci sono. Poi
altri elementi di qualità del decoro, dell’ambiente urbano, del non deturpazione del
patrimonio anche estetico e paesaggistico di una città, la questione della qualità del cibo e
dell’alimentazione nelle mense, qui abbiamo dedicato un punto particolare, prevedere
esclusivamente alimenti di qualità con filiera tracciabile e certificata nei menù serviti nelle
mense scolastiche e poi dicevamo il punto importantissimo di Expo che riguarda le vie
d’acqua e che riguarda anche il parco, il lascito verde che questo appuntamento dovrebbe
poter dare alla città. Poi un altro elemento di qualità fondamentale della vita in tutte le
città delle metropoli europee: l’accessibilità, i disabili. Attenzione i disabili significa sempre
di meno una minoranza con una patologia, invalidante che pur ovviamente avrebbe già di
per se un’importanza enorme. Disabilità significa oggi anche un processo di
invecchiamento della popolazione, recensiti già nel 2006 oltre due milioni e mezzo di
disabili in Italia, significa che occuparsi dell’accessibilità totale di una città significa di
occuparsi della città del futuro e con questa delibera vogliamo potenziare l’attenzione su
questo tema. Ho finito, diceva Edoardo giustamente, questa è una fase contenuta in
termine di tempo di ascolto delle osservazioni e soprattutto di apertura del comitato
promotore del progetto di delibera e poi prevediamo a Gennaio l’avvio della raccolta delle
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Iniziativa di delibera popolare- milano 2.0

  • 1. Conferenza Stampa: Iniziativa di Delibera Popolare Milano 2.0 Edoardo Croci: Iniziativa popolare che pur non rientrando nell’agone popolare speriamo possa però inoculare il germe della libertà della legalità e della qualità della vita e l’ambiente anche nella prossima competizione elettorale. Milano si muove 2.0, è idealmente la prosecuzione dell’ iniziativa popolare referendaria del 2011 che ha portato a definire un’ agenda di trasformazione della città, qui allargando i temi, in un modo più pervasivo ed energico, si porta una nuova scossa nel sistema politico. Perché? Perche stiamo assistendo a una serie di sprechi, malversazioni o comunque fenomeni di cattiva gestione della cosa pubblica a tutti i livelli, che in realtà trovano una risposta solo in un dibattito politico e partitico sterile che porta polemica ma nessun reale cambiamento. Con questa iniziativa noi chiediamo di adottare da parte del comune di Milano delle delibere che fissino nuove regole e nuovi metodi, sia di gestione del patrimonio economico che di gestione della trasparenza, che di iniziative, che riguardano i servizi dei cittadini. Quindi una risposta concreta energica che nasce dai cittadini rispetto ad una situazione che non consideriamo più accettabile. Devo dire che anche recenti episodi di cronaca che hanno riguardato il comune di Milano in qualche modo ci portano a rispondere in questo modo. Se pensiamo alla mancata privatizzazione, o meglio, la parziale privatizzazione delle quote di A2A piuttosto che ai fenomeni di opacità di gestione del patrimonio immobiliare di ALER e altre società, vediamo che è sempre più necessario limitare la discrezionalità che ha la l’amministrazione pubblica a fare certe scelte e riportarla ad un interesse pubblico. E’ necessario liberare quelle forze economiche civili e sane della società che, in questo momento, oggettivamente anche per la situazione di crisi, invece, si trovano vincolate. Ecco perché allora queste proposte di delibera, in questo caso non sono più referendum, sono proposte di delibere popolari che riguardano tre temi su cui abbiamo dato degli slogan di cui entreremo nel dettaglio dei singoli temi, il primo sulle LIBERTÀ ECONOMICHE, MENO TASSE, SPRECHI, PIÙ SERVIZI EFFICIENTI, secondo, più TRASPARENZA E LEGALITÀ ed il terzo, UNA CITTÀ PIÙ VERDE E BLU. Prima di entrare nel merito di queste tre proposte anche nel capire come possono incidere in modo profondo oggi sul modo in cui opera la amministrazione pubblica nel senso liberale, nel senso di limitare, circoscrivere, controllare quello che fa l’amministrazione pubblica e dare invece opportunità di nuovi servizi di miglioramento alla qualità della vita dei cittadini. Ci siamo divisi questa presentazione con Marco Cappato e poi riprendiamo la parola; io parlerò in modo più approfondito del primo quesito e Marco Cappato degli altri due. Marco Cappato: Grazie Edoardo, questo nuovo progetto di delibera di iniziativa popolare intanto risponde ad un principio importante, l’economia, le libertà economiche e anche gli interessi delle imprese non sono necessariamente e non dovrebbero essere in contrasto con l’interesse dell’ambiente e della qualità della vita. 1 Pagina LiberaMenteRadicale Strada San Donato, 4F 43122 PARMA tel 0521 487869 fax 0521 484732 info@LiberaMenteRadicale.it – www.LiberaMenteRadicale.it - http://www.facebook.com/LiberaMenteRadicale http://twitter.com/#!/LiberaMenteRad
  • 2. Gli interessi economici sono in contrasto con l’ambiente quando non c’è un sistema di regole oppure le regole non vengono rispettate. Allora il mercato diventa giungla, diventa affarismo, diventa distruzione delle risorse ambientali e paesaggistiche. Milano si muove 2.0, cerca come principio di ribaltare questa impostazione e di dire che le libertà economiche sono al servizio, possono generare le risorse necessarie per realizzare la profonda trasformazione ecologica della qualità della vita di una città come Milano. In particolare in un momento di crisi come questo, perché evidentemente è difficile reperire risorse per dedicarsi a quello che per noi è assolutamente vitale e necessario. Le infrastrutture scolastiche, la nobiltà sostenibile, la realizzazione del progetto referendario, le risorse bisogna dire si prendono, altrimenti anche la voce ambientalista rischia di essere una voce generica che esprime una volontà che diventa una velleità. La nostra volontà è un progetto, cioè una volontà che dice dove prendere i soldi e come genera i meccanismi di regole do certezza del diritto affinché quella trasformazione possa essere realizzata. Le tre delibere, sono un progetto che parte ora è un progetto che per sua natura deve essere aperto e trasversale e quindi e cosa succede da oggi, succede che con questi testi noi raccogliamo le osservazioni e le disponibilità di soggetti economici, imprenditoriali, accademici, della società civili delle associazioni e della politica in modo assolutamente trasversale. Chi ha a cuore il buon governo della città di Milano, di destra, di centro di sinistra, esponenti politici e non, è benvenuto per contribuire alla realizzazione di questo progetto che speriamo possa aver come, Milano si Muove 1.0, soggetti organizzati, associazioni che aderiscano, per realizzare questa nuova fase. Ricordiamo che le delibere di iniziative popolare significa, obbligano il consiglio comunale ad esaminare entro un certo tempo, queste proposte e quindi e non è semplicemente una petizione, un suggerimento, è qualcosa che si incardina nella agenda istituzionale della città con questi obbiettivi: liberare le risorse economiche per realizzare la trasformazione ecologica in un contesto di certezza del regole, del diritto e quindi significa anche eliminazione degli sprechi e dei conflitti di interesse. Edoardo Croci: Entriamo nel merito, oltre ai principi è stato fatto un corposo lavoro di cui dobbiamo ringraziare diversi amici ed esperti che ci hanno dato una mano. Come dice Marco Cappato, è ancora un testo su cui chiediamo contributi e a Gennaio inizieremo la raccolta delle firme. La prima delibera è MENO TASSE, SPRECHI, PIU’ SERVIZI EFFICIENTI. Quale è la logica. La logica è quella di ridurre la pressione fiscale. Oggi su Milano, come in gran parte d’Italia, intollerabile e a fronte di questa riduzione, la riduzione di sprechi ed inefficienze che ci sono anche a livello comunale come a tutti i livelli di amministrazione pubblica. Il secondo aspetto parallelo riguarda invece gli investimenti è quello di garantire una serie di investimenti soprattutto nelle infrastrutture e trasporto e in quelle per l’educazione e l’infanzia, con i servizi connessi, attraverso un vero e proprio piano di privatizzazioni e di dismissione del patrimonio immobiliare comunale. Scendendo un po’ più in profondità, leggo i punti salienti, il primo aspetto riguarda la soppressione di sussidi e derogazioni a fondo perduto che non siano strettamente 2 giustificabili su una base di una valutazione di costi e benefici. Pagina LiberaMenteRadicale Strada San Donato, 4F 43122 PARMA tel 0521 487869 fax 0521 484732 info@LiberaMenteRadicale.it – www.LiberaMenteRadicale.it - http://www.facebook.com/LiberaMenteRadicale http://twitter.com/#!/LiberaMenteRad
  • 3. Solo laddove c’è un chiare beneficio pubblico si può pensare di avere ancora una forma di sussidio altrimenti diventa una erogazioni a pioggia che rispondono più a criteri di amicizia personale che ad utilità pubblica. Altro aspetto, le spese per le società controllate e partecipate, dove sono state fino ad ora aggirate molte volte le norme che limitavano il compenso di amministratori a volte dando incarichi a stesse società di tipo dirigenziale stra-controllate, noi chiediamo che venga regolato in modo definitivo per evitare questo abuso. Il terzo aspetto è quello delle tariffe pubbliche. Oggi in molte casi c’è una differenziazione, un esenzione tariffaria su base reddituale, che porta da un lato a favorire chi evade e dall’altro a far si che nelle casse dell’amministrazione pubblica entrino ben pochi soldi, le tariffe non siano coperte, perché bisogna fare sconti e gratuità nei confronti di alcuni soggetti sulla base di questi parametri. Noi invece chiediamo che le tariffe siano uguali per tutti ma che si passi ad un sistema di sussidi a vaucer in cui quei sussidi possa essere speso per diversi servizi possibilmente in concorrenza. Poi c’è l’aspetto patrimonio societario e immobiliare e su questo si chiede la progressiva dismissione delle quote delle società comunali a partire dalle società che operano in concorrenza e quindi in primo luogo, già entro un anno, la totale dismissione di SEA e A2A. Evidentemente tutti i problemi che sono nati su SEA è perché è una finta privatizzazione. Questo riduce il valore che va a beneficio del comune della collettività, A2A non si vede perché sia una impresa pubblica quando il settore è concorrenziale, quindi si chiede soprattutto su queste di passare immediatamente alle privatizzazioni. Poi definire un piano progressivo per gli anni futuri escludendo solo come tipologie di società ad esempio le reti infrastuttuturali o le agenzie di regolazione. Un piano di dismissioni del patrimonio immobiliare comunale, non ce motivo per cui il comune faccia il padrone di casa e lo faccia male, perché in molti casi se non sono date secondo logiche clientelari ci sono occupazione abusive, e c’è comunque un patrimonio fatiscente, certamente anche quando la gestione è data a soggetti terzi come ALER la situazione non è diversa, e quindi venga restituito questo patrimonio ai cittadini con aste, attenzione con aste per singola unità immobiliare per evitare che si vada a logiche speculative dove un istituzione finanziaria si prenda tutta poi la gestione passi a questa logica. Altro aspetto su questo è quello di affidare la gestione ai privati, mantenendo la gestione pubblica di immobili di valore storico monumentale che evidentemente non devono essere ceduti, perché è un patrimonio storico che appartiene alla comunità, ma deve essere valorizzato spesso questo patrimonio pubblico si vede tenuto quasi abbandonato per la mancanza di un progetto. Pertanto coinvolgiamo risorse private, con valorizzazione economica, ma con un uso che sia di tipo pubblico e quindi che venga ancora una volta, coinvolgendo i privati, su qualcosa per beneficio sociale. Da ultimo l’aspetto fiscale non perche meno importante anzi, è l’asse portante del primo quesito, attraverso la non applicazione dell’irpef comunale, l’applicazione dei minimi dell’IMU e la applicazione in misura ridotta di tassa di occupazione di suolo pubblico per gli esercizi commerciali, non come sconto ma a fronte ad interventi di interessi pubblico. La manutenzione di spazi verdi, l’installazione di rastrelliere, forme di miglioramento del decoro urbano insomma forme che ancora una volta a fronte di uno sconto su una tassa di 3 occupazione di suolo pubblico, si abbiano benefici pubblici dimostrati. Pagina LiberaMenteRadicale Strada San Donato, 4F 43122 PARMA tel 0521 487869 fax 0521 484732 info@LiberaMenteRadicale.it – www.LiberaMenteRadicale.it - http://www.facebook.com/LiberaMenteRadicale http://twitter.com/#!/LiberaMenteRad
  • 4. Il tutto mantenendo l’equilibrio di bilancio e quindi attraverso la riduzione degli sprechi e le inefficienze si può garantire la riduzione della pressione fiscale, attraverso le dismissioni e le privatizzazioni, si possono garantire gli investimenti. Investimenti che come si è detto, in primo luogo vanno, nella nostra ipotesi che sottoponiamo ai cittadini, su settori che valorizzino il territorio che valorizzino Milano, e cioè quello della mobilità e dei trasporti puliti e quello dei servizi per l’infanzia e l’educazione che sono due aree chiave che riguardano il capitale infrastrutturale, il capitale sociale,e il capitale naturale che da danno valore alla città e possono portare davvero ad una diversa qualità della vita per i cittadini. Marco Cappato: Su gli atri due quesiti, in particolare il primo ringrazio Valerio Federico che ha lavorato molto su questo e che intitolato TRASPERENZA LEGALITA’ significa impedire qualcosa che è alle cronache quotidiane, del sistema Lombardia l’intreccio tra consigli di amministrazione e opacità e conflitti di interessi nei meccanismi della spesa del potere, questa proposta è volta a stabilire delle regole per impedire tutto ciò alla radice, poi delle singole maggiori o minori onesta individuali perché non è questo il punto. Un buon sistema istituzionale non si crea facendo l’esame del sangue dell’onestà e della disonestà perché non è inseguendo questo livello che si riesce a governare le istruzioni ma stabilendo delle regole precise che impediscano i conflitti di interesse, in particolare utilizzando la forma più efficace, la condizione pregiudiziale perché questo sia. La trasparenza, la pubblicità della vita istituzionale e della vita economica. Ecco perché si utilizza moltissimo lo strumento della pubblicazione del sito web dell’istituzione comune, questa proposta potrebbe diventare un modello per tante atre città ma non solo. I sistemi istituzionali in giro per l’Italia in particolare sul mondo delle società controllate e partecipate perché non c’è solo il comune ma Milano ha il più ricco portafoglio di enti di società controllate tutto ciò qui avete un elenco il piano esecutivo di gestione, i costi di produzione dei servizi, il grado di soddisfazione degli utenti, i bilanci, il contratto di servizio, lo statuto, i compensi, tutto questo lungo elenco di queste e altre che se che trovate nella delibera, pubblicato su internet. Poi si discute di quello che è giusto o no, intanto i cittadini hanno il diritto di sapere dellel 90 società partecipate di A2A, con tutti suoi consigli di amministrazione, con tutti i gettoni, che si sappia tutto. Poi si discute se è giusto o no. Così come l’anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati tutto quello che accade all’interno della pubblica amministrazione, le delibere, le determinazioni annuali, le società appaltanti e sub-appaltanti, si parla tanto di Expo, di rischi di infiltrazione, bene, anche qui, su appalti sul sistema degli applati è necessario dare la massima pubblicità e trasparenza contro la corruzione per prevenire la corruzione. L’’anagrafe pubblica dei nominati, rendere disponibile i dati di reddito e di patrimonio riferiti ai soggetti nominati dal comune come amministratori e membri degli organi di controllo in società ed enti, presentare in allegato al bilancio una forma riclassificata delle entrate e delle uscite sulla base delle più consolidate metodologie internazionali, i bilanci consolidati, la trasparenza come nei migliori esempi che sono citati nella delibera Il bilancio partecipato, quindi l’attiva partecipazione dei cittadini, preventivamente dell’approvazione, al fine di identificare le priorità di bilancio e poi sui conflitti di interesse . 4 Pagina LiberaMenteRadicale Strada San Donato, 4F 43122 PARMA tel 0521 487869 fax 0521 484732 info@LiberaMenteRadicale.it – www.LiberaMenteRadicale.it - http://www.facebook.com/LiberaMenteRadicale http://twitter.com/#!/LiberaMenteRad
  • 5. Stabilire tutta una serie di incompatibilità, tra amministratori dirigenti e responsabili degli uffici e dei servizi dell’ente locale, nonché degli altri organismi che esplicano funzione di stazione appaltanti e di regolazione di indirizzi e di controllo dei servizi pubblici locali, che non possono svolgere incarichi inerenti la gestione dei servizi affidati da parte dei medesimi soggetti. Tutto questo riguarda anche chi partecipa alle gare, quindi conflitti di interesse nella fase di partecipazione e di gara. Prevenzione in nome della trasparenza, certezza del diritto legalità, sono i cardini ed è l’elemento centrale per collegare i due temi della prima delibera e della terza. Schematicamente la prima LIBERTÀ ECONOMICHE, MENO TASSE, SPRECHI, PIÙ SERVIZI EFFICIENTI, e la terza ambiente, qualità della vita, UNA CITTÀ PIÙ VERDE E BLU, queste due cose non sono in conflitto se c’è un sistema di regole, di eliminazione dei conflitti di interesse della corruzione e di trasparenza, poiché sia ha la garanzia che tutto ciò sia fatto delle istituzione nell’interesse generale e quindi veniamo al terza delibera che è quella del recepimento integrale del progetto referendario che è già stato fatto proprio dall’amministrazione ma sappiamo che è necessario il coinvolgimento dei cittadini perché le cose siano realizzate davvero, come l’estensione e potenziamento dell’area C. Il principio stesso che quelle risorse poi siano utilizzate per potenziare la mobilità sostenibile. La riapertura dei navigli e qui di nuovo la nostra insistenza che il mandato di Expo siano utilizzati per lasciare in eredità alla città, e non sola alla città ma all’Italia, non un sistema costoso ed inutile di una apertura di un nuovo canaletto che poi dopo Expo non servirebbe a nulla ma il ripristino della navigabilità del sistema del sistema navigli, più tutto una serie di altre proposte nel dettaglio, in particolare anche qui l’utilizzo dei meccanismi economici le esco le ESCO, le Energy Saving Companies, cioè i meccanismi di mercato possono aiutare se si può investire sui ricavi che verranno dai risparmi delle efficienze energetiche può potenziare da subito gli investimenti Un amministrazione che si trovi a non avere voci di bilancio disponibili può attualizzare i risparmi futuri e questo è fondamentale per non doversi sentire sempre dire, belle cose la trasformazione ecologica però non ci sono i soldi, no le risorse se si utilizzano al massimo i meccanismi del mercato, con ovviamente delle regole, le risorse si trovano, ci sono. Poi altri elementi di qualità del decoro, dell’ambiente urbano, del non deturpazione del patrimonio anche estetico e paesaggistico di una città, la questione della qualità del cibo e dell’alimentazione nelle mense, qui abbiamo dedicato un punto particolare, prevedere esclusivamente alimenti di qualità con filiera tracciabile e certificata nei menù serviti nelle mense scolastiche e poi dicevamo il punto importantissimo di Expo che riguarda le vie d’acqua e che riguarda anche il parco, il lascito verde che questo appuntamento dovrebbe poter dare alla città. Poi un altro elemento di qualità fondamentale della vita in tutte le città delle metropoli europee: l’accessibilità, i disabili. Attenzione i disabili significa sempre di meno una minoranza con una patologia, invalidante che pur ovviamente avrebbe già di per se un’importanza enorme. Disabilità significa oggi anche un processo di invecchiamento della popolazione, recensiti già nel 2006 oltre due milioni e mezzo di disabili in Italia, significa che occuparsi dell’accessibilità totale di una città significa di occuparsi della città del futuro e con questa delibera vogliamo potenziare l’attenzione su questo tema. Ho finito, diceva Edoardo giustamente, questa è una fase contenuta in termine di tempo di ascolto delle osservazioni e soprattutto di apertura del comitato promotore del progetto di delibera e poi prevediamo a Gennaio l’avvio della raccolta delle 5 firme. Pagina LiberaMenteRadicale Strada San Donato, 4F 43122 PARMA tel 0521 487869 fax 0521 484732 info@LiberaMenteRadicale.it – www.LiberaMenteRadicale.it - http://www.facebook.com/LiberaMenteRadicale http://twitter.com/#!/LiberaMenteRad