2. Siamo cittadini Italiani, abbiamo una nostra Costituzione che ci
garantisce diritti e ci indica doveri da seguire. Ma quanti di noi
conoscono concretamente i suoi articoli o sono realmente
consapevoli del loro messaggio profondo? Questa domanda ha
guidato il presente lavoro. Abbiamo quindi letto i 12 princìpi
fondamentali della Costituzione Italiana, analizzandone prima il
significato letterale per poi soffermarci su significato profondo
che hanno voluto trasmetterci i padri costituenti. Da questa
riflessione siamo riusciti a cogliere un nuovo senso da dare al
nostro essere Italiani, e siamo giunti alla conclusione di dover
essere più partecipi ed attivi nella vita sociale ed economica del
nostro Paese, in un contesto di Convivenza Democratica, che,
superati i confini nazionali, ci proietti in una dimensione europea
e mondiale.
3. La costituzione italiana è la legge
fondamentale dello stato italiano,
essa detta le norme che regolano la
vita sociale e i rapporti che
intercorrono tra il potere e la
collettività che vi è sottoposta
4. La
costituzione
italiana
Quando entra
in vigore ?
Perché è stata
scritta?
Far tutelare i
diritti del
popolo
Era terminato il
fascismo e la
monarchia era stata
abolita
Per avere leggi
democratiche
Prima della costituzione esisteva lo
statuto Albertino concesso da Carlo
Alberto di Savoia entrato in vigore
nel 1848 nel “regno di Sardegna” e
nel 1861 in tutta Italia
Quando è stata
scritta?
1946-47
In occasione del referndum(
monarchia o repubblica)
2-06-1946
Chi l’ha
scritta?
L’assemblea
costituente
A quali
principi si
ispira ?
Libertà e
uguaglianza
Teoria della
divisione dei
poteri di
Montesquieu
(II metà
1700)
1 gennaio1948
5. La costituzione è composta da 139 articoli e di 18
disposizione transitorie e finali così strutturati:
Principi fondamentali (fissi): Art 1/12 i successivi
articoli sono divisi in due parti dette:
I parte e II parte
6. • Titolo I: Rapporti civili(Art. 13-27)
• Titolo II: Rapporti etico-sociali (Art.28-
34)
• Titolo III: Rapporti economici (Art.35-
47)
• Titolo IV: Rapporti politici (Art.48-54)
7. •Titolo I: Il Parlamento (Art. 55-82)
•Titolo II : Il presidente della Repubblica (Art.83-
91)
•Titolo III : Il Governo (Art.92-100)
•Titolo IV: La Magistratura (Art. 101-113)
•Titolo V: Le regioni, le provincie, i comuni (Art.
114-133)
•Titolo V I : Garanzie Costituzionali (Art. 134-139)
9. Il primo articolo della costituzione
sancisce un radicale cambiamento rispetto
al passato: La sovranità passa al POPOLO. Aldo
Moro introduce un concetto fondamentale: Il
lavoro. Il diritto di ognuno alla partecipazione e
allo sviluppo economico dello stato. La seconda
parte si assicura che la democrazia non si
trasformi in dittatura, il popoli deve dunque
rispettare i principi democratici su cui si basa la
costituzione.
11. E' questo il primo passo per un cambiamento dopo il regime fascista ed
anche il più importante principio della nostra costituzione: quello che
assegna ad ognuno di noi la responsabilità del proprio io. L'articolo 2
riconosce quindi il valore sia in funzione del singolo individuo sia del
singolo gruppo. Non bisogna, però, pensare che una costituzione fondata
sul diritto del singolo sia di tipo individualistico. La società
rappresentata nella costituzione, infatti, mostra uomini che attraverso le
proprie decisioni riescono ad emanciparsi nella comunità convivendo
liberamente e pacificamente con gli altri. Il sistema sociale odierno
presenta una situazione diversa: spesso i politici stessi rinunciando ad un
metodo limpido e lineare impongono i valori secondo il loro interesse e
negano ai cittadini la possibilità di scegliere. E' per questo motivo che
speriamo che ogni individuo possa vivere nella comunità godendo dei
propri diritti e adempiendo ai propri doveri
13. L’articolo 3 enuncia il principio di uguaglianza, che
mira a rimuovere i possibili ostacoli di ordine
economico e sociale che non permettono l’eguale
godimento dei diritti della libertà, e sottolinea
l’importanza della dignità dell’uomo, che non dovrebbe
essere calpestata da nessuno.
La proclamazione del principio di uguaglianza segna
una rottura decisa nei confronti del passato, durante il
quale milioni di uomini vennero massacrati per motivi
che religiosi,etnici,razziali e di sesso, calpestando
senza scrupoli e senza pietà la dignità dell’uomo.
L’articolo è di conseguenza uno dei principi più
significativi della Costituzione Repubblicana
15. L'articolo 4 ha una doppia chiave di lettura, in quanto
afferma tanto il diritto al lavoro quanto il dovere che
ogni cittadino ha di svolgere una funzione economica e/o
sociale per il paese. Infatti, il diritto al lavoro non
implica l'obbligo dello Stato a fornire un'occupazione
ad ogni cittadino come, allo stesso modo, il dovere non
impone una scelta forzata, ma invita ogni cittadino a
contribuire al benessere generale, secondo le proprie
capacità e possibilità. Se è vero che lo Stato non è in
dovere di fornire impieghi ai suoi cittadini, deve
comunque provvedere a tutelarne i diritti, sulla base di
alcuni principi fondamentali, come le pari opportunità,
la tutela del lavoro, la previdenza e l'assistenza sociale,
ecc., che spesso non sono garantiti
17. Per far si che le esigenze dei cittadini
siano sviluppate nel miglior modo
possibile lo stato, secondo questo
articolo, promuove le autorità locali ma
allo stesso tempo sono legate allo Stato.
Inoltre si sottolinea che l’Italia è una
ed indivisibile, da qui la differenza con
il federalismo, dove gli Stati sono
indipendenti.
19. L'articolo 6 è uno dei tanti casi in cui il testo costituzionale
ribadisce l'impegno ad eliminare tutti gli ostacoli che limitano
l'uguaglianza dei cittadini, nonché l'impegno di tutelare le
minoranze linguistiche. I costituenti hanno così reagito alle
discriminazioni che in passato, soprattutto nel regime fascista,
furono attuate contro coloro che parlavano una lingua diversa o
che semplicemente appartenevano a gruppi culturali differenti.
L'uguaglianza affermata nell'articolo 3 diventa qui il
riconoscimento che vi sono cittadini che hanno lingua, cultura,
tradizioni, costumi diversi da quelli della maggioranza. La tutela
di questa minoranza ha trovato applicazione nelle leggi delle
regioni a Statuto speciale e in altre leggi che consentono l'uso di
una lingua diversa dall'italiano, che favoriscono il mantenimento
della cultura. L'articolo 6 è stato di recente esteso anche agli
altri gruppi minori, come greci, albanesi e croati, che vivono in
piccole comunità in diverse zone d'Italia, cosicché la cultura e la
lingua di queste popolazioni possano essere finalmente tutelate.
21. Con questa norma lo Stato riconosce alla Chiesa
cattolica indipendenza e potere di comando
nell’ambito spirituale, ma allo stesso tempo si
riserva piena indipendenza nella regolazione
delle persone che vivono in Italia. I rapporti tra
Stato e Chiesa sono regolati dai Patti
Lateranensi, che comprendono: un Trattato, che
ha istituito la Città del Vaticano, una
Convenzione e un Concordato che prevedeva, tra
le altre cose, la validità del matrimonio religioso
per lo Stato Italiano e l’insegnamento della
religione cattolica nelle scuole, che in seguito
diventerà facoltativa.
23. Nell’articolo 8 si stabilisce il principio di “
eguaglianza delle religioni fra di loro”. Questo
principio, che non è ancora stato completamente
realizzato, pretenderebbe che tutte le religioni
abbiano uguale spazio ed uguali diritti. Questo
articolo pone le sue radici sullo stato di laicità
del nostro Paese. In realtà si tratta di uno stato
apparente in quanto la Chiesa continua ad
influenzare con il proprio potere, non solo
spirituale, ma anche politico, le decisioni in
merito ad una religione che, secondo il suddetto
articolo, dovrebbe essere libera.
25. Da questo articolo emerge subito
la volontà di difendere il
tradizionale approccio a ciò che
è arte, fa diventare legge la
nostra memoria storica.
27. Con questo articolo, si prende atto dell'esistenza
di un insieme di norme che regolano i rapporti
fra gli stati: il diritto internazionale. Si
definisce inoltre anche la condizione dello
straniero che gode dei diritti inviolabili. Ad
egli però viene anche concessa l'asilo politico
solo nei casi in cui nello stato da cui proviene
non vi siano le condizioni di libertà esposte
nella costituzione italiana, ma non in caso di
reato politico.
29. A causa della guerra nel 1945, l’Italia era
stremata sia per la dittatura fascista che per
l’alleanza con il regime nazista, l’Assemblea
Costituente era decisa ad evitare gli orrori del
passato. Non accetta il fatto si possa attaccare
un popolo ne per limitarne la libertà, ne per
risolvere le controversie. Ed accetta di limitare
la sua sovranità a favore delle organizzazioni
internazionali che promuovono la pace. Aderisce
alle loro decisioni, ne accetta le condizioni e
promuove le loro azioni.
31. Il tricolore italiano deriva dal vessillo francese ed è
presente sin dal gennaio 1797; nel corso della storia
ha subito diverse trasformazioni, assumendo stemmi
e forme diverse, fino ad arrivare al 1848, quando fu
approvato il tricolore con al centro lo stemma dei
Savoia, bordato di azzurro (il che ha dato origine al
colore delle maglie delle squadre sportive italiane).
Nel 1946 fu poi rimosso lo stemma dei Savoia e il
bordo azzurro, lasciando il tricolore a noi familiare
e tuttora in uso : il bianco e il rosso divennero
simboli della rivoluzione, intesa come sovranità del
popolo e libertà per la nazione, mentre il verde era il
colore della speranza e della fiducia in un'Italia
migliore.
32. Lavoro effettuato dalle classi III A e III D.
Liceo Scientifico A. Diaz s.s.
S. Nicola la Strada a.s. 2012/13