La visione base è che senza una visione integrata e continuata delle politiche di sviluppo territoriale e la sua necessaria analisi SWOT, non ci può avere l'efficacia e l'efficienza delle stesse. L'analisi e la valutazione dei risultati deve essere attuata dal cittadino digitale, attraverso gli strumenti del Web 2.0, e deve essere continuata nel tempo.
Bozza di Modello Economicistico di Sviluppo Territoriale
1. Il Piano di sviluppo integrato di un territorio A cura di: Analizzare, pianificare, attuare e comunicare in maniera integrata, continuata e tempestiva per uno sviluppo ecocompatibile di un territorio (Dicembre 2005)
2. Premessa Questo documento è stato redatto come proposta per un piano di sviluppo di un territorio di un ente locale, nel dicembre del 2005. Se allora poteva essere considerata una bozza, allo stato attuale dell'affermazione del Web 2.0, delle possibilità offerte dalla tecnologia del Web semantico, e dallo sviluppo di paradigmi architetturali e tecnologie come la WebSOA da parte di corporate quali l'IBM, il modello stesso deve essere ampiamente riformulato nella sua struttura, con una miglior possibilità di essere applicato grazie allo sviluppo di tutte queste nuove conoscenze. In ogni caso, la struttura portante dello stesso, ovvero la metodologia e la necessità di integrare le variabili chiave dello sviluppo (analisi, decisione, azione, comunicazione) a diversi enti decisionali dello stesso, di misurare i risultati attraverso la valutazione dei cittadini digitali (costruire degli indicatori), e di tenere sempre aggiornata l'analisi (conoscere per governare), rimane valida.
8. Analisi SWOT Analisi Socio- economica TENDENZE MERCATO INTERNAZIONALE Analisi delle principali variabili macroeconomiche Analisi del mercato delle biotecnologie, dell’economia digitale, della robotica, delle nanotecnologie e dell’industria aerospaziale Nuove tecnologie energetiche Tecnologie e procedure per la gestione dei rifiuti Cambiamenti climatici Tecnologie e gestione dell’acqua potabile ECONOMIA NAZIONALE Trasferimenti alle Regioni Dati macroeconomici Politiche di sviluppo nazionali Cambiamenti legislativi “sensibili” ECONOMIA Territoriale Formazione Turismo Settori e aziende innovative Stato dell’Ambiente Risorse Umane Attrazione degli investimenti Agricoltura PA Benchmarking sulle Politiche di Sviluppo Agricoltura Recupero settori in Crisi Turismo Incentivazione R&S Attrazione di investimenti Efficacia ed Efficienza PA Formazione e Talenti Sponsorship Internazionalizzazione Adozione Nuove Tecnologie Immigrazione Comunicazione POLITICHE di SVILUPPO UE 6PQ Turismo Fondi Strutturali Internazionalizzazione Ambiente Agricoltura e Agroalimentare Formazione Politiche di sviluppo Adozione Nuove Tecnologie Piano di comunicazione Politiche di sviluppo Territori “Partner” ANALISI degli INFLUENZATORI Nuove TV (Cavo e Satellitare) TV Carta Stampata Internet Lobby Fonti finanziarie Fonti finanziarie Analisi dei Pubblici Comunità Locale Burocrazia Talenti e Risorse Umane Molisani nel Mondo Mondo Produttivo locale Politica Turisti Imprese extraregionali Paesi emergenti e nuova Geopolitica Piano di sviluppo Socio-economico Analisi dei Target Talenti e Risorse Umane extraregionali Molisani nel Mondo Mercati Nazionali,Comunitari, extracomunitari Turisti regionali, nazionali, internazionali Imprese extraregionali 2.2 Una specificazione delle variabili chiave da analizzare POLITICHE di SVILUPPO ENTI LOCALI MOLISANI R&S Turismo Cultura Internazionalizzazione Ambiente Agricoltura Formazione Artigianato Industria ……… .. Finanza
11. Necessità Metodologia L’Analisi socio-economica: metodologia e questioni circa la codificazione di un Modello 1. Scomposizione in macrosettori L’aspetto economicistico (economia, politica, cultura e società) del territorio viene scomposto in categorie generali omogenee, che sono esaustive per l’analisi in oggetto 2. Individuazione delle categorie intermedie e semplici Ogni macrosettore viene visto come aggregazione di un numero di categorie intermedie, e , andando in profondità, di una serie di categorie semplici 3. Raccolta dati In relazione allo scopo (obiettivi strategici ed operativi) a cui è indirizzata l’analisi socio-economica si vanno a quantificare e qualificare solo quelle categorie semplici che sono significative per il perseguimento degli obiettivi 4. Organizzazione e trattamento statistico dei dati Alcuni dati vengono organizzati e trattati con tecniche statistiche per ottenere una serie di indicatori qualitativi e qualitativi rappresentativi delle variabili economicistiche significative per lo scopo che si è prefisso. Altri dati vengono acquisiti per come sono e, se possibile, messi in serie storiche Codificare un modello che sia rappresentativo delTerritorio (realismo) e che in più soddisfi i requisiti di intelligibilità, continuità e tempestività ? MODELLO Analisi Socio-economica Indicatori Socio-economici Serie storiche Dati “tal-quale” La codifica delle relazioni di causa effetto fra tutte le categorie (semplici e complesse) configura il modello, che potrebbe assumere carattere econometrico. 3.2
12. Sfera economicistica 3.2.1 Metodologia: la scomposizione in macrosettori L’analisi socio-economica di un territorio ha un livello di complessità legato alle dimensioni del territorio e dalla natura stessa di un’analisi del genere, che deve rendere intellegibile una serie infinita di relazioni e caratteristiche. In base alle “caratteristiche” ci si riferisce a quelli che in letteratura economica vengono definite “economicistiche”, e che contengono non solo gli aspetti economici, ma anche tutto ciò che ha un’influenza sullo sviluppo economico: la politica, la macchina amministrativa, il panorama legislativo, le radici storiche, la cultura, gli aspetti sociali, il sistema formativo, ecc. Di seguito viene riportata la partizione in macrocategorie che a questo stadio di sviluppo del modello (che è dinamico, quindi oggetto di miglioramento continuo) sembra il più soddisfacente. Società Cultura Sicurezza Localizzazione Economia Privata “ Governance” Storia Ambiente Formazione Salute Circolazione Fattori demografici Ecologia L’agevole circolazione delle persone, delle merci e delle informazioni è un aspetto spesso “critico” che bisogna considerare accuratamente Circolazione Gli aspetti della localizzazione (es.: distanza da grossi centri urbani o industriali) presenti o futuri sono determinanti per l’analisi delle tendenze (opportunità e rischi) Localizzazione Tutto ciò che caratterizza l’ecologia del territorio e la sua gestione (architettura del paesaggio) Ecologia Tutto ciò che caratterizza l’ambiente di un territorio e la sua gestione Ambiente Tutto ciò che incide sulla sicurezza del cittadino e del sistema imprenditoriale Sicurezza Tutta l’offerta formativa (scolastica e professionale) che viene erogata da strutture private e dalle scuole e università statali e private. Eventuali enti di formazione di enti locali viene compresa nel macrosettore “Governance” Formazione E’ il macrosettore che và ad analizzare lo stato di salute del cittadino, intesa come aspetto gestionale ed organizzativo Salute Questa categoria complessa poteva essere compresa nel macrosettore “Cultura”, ma per l’importanza che ha sulle politiche di sviluppo turistico si è preferito elevarla a categoria principale. Vengono comprese le testimonianze materiali e immateriali che caratterizzano un territorio Storia Sono compresi tre livelli: 1) sociale-storica (il retaggio culturale), i2) stituzionale (quella legata allo sviluppo culturale che le politiche del passato hanno determinato), 3) soggettiva (la cultura del cittadino medio) Cultura Vengono specificate le classi di età della popolazione (bambini, adolescenti,giovani, ecc) con la specificazione degli aspetti sociali relativi ad ognuno, e i Fattori demografici. Società In questo macrosettore è compresa la sfera politica, legislativa, la macchina amministrativa (burocrazia), ed anche quelle forme giuridiche che producono PIL a controllo pubblico Governance Viene compreso in questo macrosettore tutto ciò che produce PIL (prodotto Interno Lordo) con assetto proprietario interamente controllato da soggetti giuridici privati Economia Privata
13. 3.2.2 Metodologia: Individuazione delle categorie intermedie e semplici E C O N O M I A P R I V A T A Agricoltura Industria Agroalimentare Artigianato artistico Ricettività Ristorazione Tempo libero Edilizia Servizi Zootecnia Cearicoltura Ag. biologica Colture innovative Latte fresco Caseificazione Carni trasformate Carni fresche Enologia Olivificio (?) Ortaggi e frutta Prodotti del bosco Legno Ferro Ceramica Pietra Acciaio …… Muratori Idraulici Elettricisti Grandi lavori …………… .. Meccanica Energia Molitoria …………… .. Hotel Camping Agriturismo Turismo rurale B&B e Affittacamere Ristoranti Pizzerie Agriturismi Taverne “ Fast food”: pizzerie al taglio, alimentari, ecc Informazione ICT Fisco Managerialità R&S Logistica Turismo Legali Assicurazioni Bar Gelaterie/pasticcerie Impianti e centri sportivi Baby-parking Wine-bar Internet point e sale giochi ………… . Frutticoltura Az. familiari (miste- autoconsumo) Fattorie didattiche Olivo Viticoltura Artigianato Commercio Centri commerciali …… …… Artigianato artistico Edilizia e “fai da te” …………… . Agroalimentare Latte fresco Caseificazione Carni trasformate Carni fresche Enologia Olivificio (?) Ortaggi e frutta Prodotti del bosco Paste secche ………… . Specializzati Non Specializzati Agroalimentare Prodotti informatici e telefonici Aree sosta x Camper Banche Internazionalizzazione …… .. Discoteche Birrerie Gelaterie/pasticcerie Cinema
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15. Università Scuole primarie Asili e scuole d’infanzia Scuole di specializzazione Scuole private Architettura del paesaggio Sentieristica Flora e fauna Riserve naturali Micologia Orografia Distanza da grossi centri regionali Distanza da grossi centri nazionali Idrogeologia Clima Sismicità Geologia Inquinamento dell’aria, acque, suolo Ambiente Ecologia Formazione Scuole secondarie Localizzazione Distanza da poli di sviluppo industriali Distanza da poli di sviluppo turistico Gestione dei rifiuti Utilizzo “Finanza Etica” Presenza di aree di insediamento industriale (Aree PIP) Superficie boscosa Cure specialistiche Medicina di base Ospedali Farmacie Laboratori privati Spesa sanitaria Pro-capite Gestione delle emergenze Salute Spesa farmaceutica Pro-capite
16. Governance Capacità Clientelismo Capacità manageriale E-goverment Interessi privati Enti di Sviluppo Enti di Ricerca Burocrazia Politica Economia Pubblica Sistema legislativo Formazione Efficienza Conoscenze informatiche Dialettica con l’opposizione Collaborazione con enti di sviluppo nazionali (es. Formez, IPI) Managerialità Capacità di comunicare ai target Efficacia ed efficienza Dialogo con i pubblici Numero e settore d’azione Utilizzo dei fondi comunitari Partecipazione delle donne Ricerca Partner nazionali e comunitari Ambizione Grado di relazioni con altri enti regionali, extraregionali e nazionali Valori ed Etica Attenzione alla modernità Cultura cosmopolita Numero e tipo di programmi attivati Trasparenza Risultati raggiunti Scambi con l’estero Utilizzo dei fondi comunitari Esistenza e validità di un piano della formazione Aziende a partecipazione pubblica Comunicazione alla “clientela” Cura della “Customer Satisfaction” “ Green procurement” Gestione documentale informatizzata Frequenza a corsi di specializzazione (es. Forum PA a Roma) Razionalizzazione Norme procedurali Spinta alla formazione della Burocrazia (es. con “Cantieri”) Sviluppo di politiche interne di “Customere Satisfaction” “ Sponsorship” pubblica Capacità di Autocritica Paura dell’innovazione Sistema stradale Ferrovia Autobus Aeroporti e/o distanza da: Indicazioni stradali Circolazione Neve Frane Leadership: stabilità, legittimità Potere Lobby Trasparenza Professionalità Grado di integrazione con l’interesse pubblico Razionalizzazione delle spese Finanza Pubblica …… Tassazione diretta ed indiretta Utilizzo dei fondi comunitari “ Car-sharing” Utilizzo dei programmi informatici “open source” Sviluppo “Banda Larga” (Internet) Trasferimenti da enti “superiori” Gestione dei rifiuti Gestione dell’acqua Illuminazione pubblica Gestione forestale
17. 3.2.3 Metodologia: La raccolta dei dati Questione Come rendere i dati significativi Necessità di riferirsi ad una teoria di sviluppo economico ? Teoria dello sviluppo Quantificazione e qualificazione delle categorie semplici significative Necessità di definire le linee strategiche delle azioni e le finalità delle stesse Linee politiche di sviluppo In relazione allo scopo (obiettivi strategici ed operativi) a cui è indirizzata l’analisi socio economica si vanno a quantificare e qualificare solo quelle categorie semplici che sono significative per il perseguimento degli obiettivi Come visto la lista delle possibili categorie semplici (che sono statiche) comprende un insieme molto numeroso. Quello che è necessario fare è “dinamizzare” la scomposizione in categorie semplici, nel senso che bisogna andare ad individuare quelle che sono significative per il compito assegnato. Questo vuol dire che se si vuole fare un quadro generale, allora saranno importanti tutte. Se però l’analisi socio-economica è diretta a stabilire quali politiche di sviluppo applicare per ridurre i rischi e valorizzare le opportunità, allora bisogna per forza di cose riferirsi ad una teoria generale di sviluppo economico e, in secondo grado, avere un quadro generale circa le finalità che i decisori delle politiche hanno. Il primo aspetto (la teoria di sviluppo economico a cui si fa riferimento) assegna una priorità sull’indagine circa alcune variabili (es. l’adozione delle tecnologie informatiche nel territorio), che vengono considerate determinanti nel lungo periodo. D’altro canto le finalità delle politiche da attuare che i decisori politici si sono prefissate determinano il raggio d’azione dell’analisi: è chiaro che se le politiche sono ad ampio raggio per forza di cose l’analisi dovrà tenere in considerazione tutti gli aspetti economicistici individuati come determinanti. In forma schematizzata:
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20. 3.3 La teoria di sviluppo economico a cui ci si riferisce Come rendere i dati significativi Necessità di riferirsi ad una teoria di sviluppo economico ? Teoria delle “3T+1” Analisi Socio- economica (I° Livello) La Teoria delle 3T Nelle letteratura economica attuale và per la maggiore la “Teoria delle 3T” (Tecnologia, Talento, Tolleranza), che elaborata da Richard Florida, docente all’Università di Pittsburgh (USA), sostiene che innovazione e sviluppo si producono nei Territori che sanno integrare i tre aspetti. Nello specifico il primo fattore è la capacità di sviluppare la tecnologia, cercando l’eccellenza nelle scuole, nelle università, nei centri di ricerca. Lo sviluppo della tecnologica viene visto anche come ampiezza e qualità delle relazioni fra nodi dello sviluppo, in accordo allo spirito della Net-economy: un parallelo lo si ha nello sviluppo del GRID da parte dell’IBM e altre aziende o centri di ricerca, che con il collegamento in rete di diversi computer ottengono la potenza dei “supercomputer”. Il Talento risiede nelle persone competenti, molto preparate, con una grande base di conoscenza e un altissimo potenziale creativo: questi "talenti" nascono e crescono in ambienti dove le strutture gerarchiche non sono burocratizzate, dove i codici esistono ma sono più informali. La Tolleranza è intesa come apertura mentale e culturale: raggiunge il suo apice dove c’è la maggiore accettazione del diverso, dove le idee nuove non spaventano, dove gli altri sono accettati per quello che portano di veramente creativo e non catalogati per sesso, razza, religione. La Teoria delle 3T+1 La teoria delle 3 T descrive bene la dinamica economica attuale, che sottolinea come per competere efficacemente sul mercato mondiale è necessario investire in tecnologia in una logica sistemica, in formazione creativa altamente professionale e continua, e nella tutela della diversità e dell’ambiente. Ciò che non considera è la risposta da dare alla crescente concorrenza fra Stati, sistemi industriali, singole aziende, territori. Una politica di sviluppo può avere successo solo se viene realizzata nei “tempi giusti”, come ad es. nella ricerca farmaceutica conta scoprire una molecola, ma bisogna farlo anche prima della concorrenza. Ecco che allora il Tempo diviene una risorsa scarsa, forse la più scarsa, e la Tempestività dell’azione diviene fattore strategico di sviluppo economico e sociale. Necessità di definire le linee strategiche delle azioni e le finalità delle stesse Linee politiche di sviluppo A lato viene riproposto lo schema del par. 2.1.3 dove viene inserita e specificata la teoria di sviluppo economico a cui si fa riferimento.
21. Infatti la Governance per la sua natura intrinseca di essere il centro decisionale è per forza di cosa il macrosettore centrale del modello . Al suo interno è cruciale analizzare il grado di potere e la legittimità della Leadership, in relazione alla politica regionale/provinciale/comunale, alle relazioni con i centri di potere esterni, e anche in relazione alla gestione degli interessi corporativi centrifughi (delle lobby e della burocrazia). Da questo l’assunto di base: Condizione necessaria di una politica di sviluppo efficace è la qualità, la legittimità e stabilità della Leadership e la relativa determinazione di attuarla; meno determinante, ma a volte indispensabile, è la capacità di avere una buona capacità nelle Relazioni Pubbliche, in rapporto ai diversi pubblici di riferimento . 3.4 La costruzione del Modello: un punto centrale Cultura Economia Privata Governance Società Storia Salute Formazione Localizzazione Sicurezza Ambiente Ecologia Circolazione Leadership Cultura Economia Privata Governance Società Storia Salute Formazione Localizzazione Sicurezza Ambiente Ecologia Circolazione Politica Come visto prima di andare sul campo a fare l’analisi socio-economica è necessario riferirsi alle direttrici delle finalità e degli obiettivi dell’azione di sviluppo. La conseguenza logica è che il macrosettore “Governance” deve essere considerato centrale nelle relazioni fra macrosettori, con la “Politica” come elemento strategico decisionale.