1. Il simbolismo europeo
•Il poeta cerca un rapporto con il mondo tramite i sensi piuttosto che
con la ragione.
•Attraverso la sregolatezza di tutti i sensi il poeta coglie una verità
oscura e indefinita, ignota ai più.
•Questa verità può essere resa solo attraverso allusioni, suggestioni
musicali, magia della parola.
•La poesia assume allora un valore superiore, tendente all’assoluto,
sciogliendo ogni legame con il mondo delle cose, con i valori della
morale e della società.
•A livello linguistico questa assolutezza si esprime come oscurità e
distanza dal linguaggio delle cose comuni.
•A livello formale oltre alla musicalità e alla ricerca di effetti
fonosimbolici, (su cui vedi nella poetica del decadentismo), abbiamo la
teorizzazione del verso libero (Mallarmè).
2. Il Decadentismo europeo
Il Decadentismo come civiltà culturale
Tratti fondamentali
•Rifiuto del metodo razionale
•Soggettivismo e individualismo
•La scoperta dell’inconscio
•Il ricorso al simbolismo
•L’arte per l’arte
•Il poeta come profeta e vate
3. La visione del mondo decadente
• Il rifiuto del positivismo
• Il mistero
• Le corrispondenze e analogie tra tutte le
cose
• L’inconscio: stati abnormi della coscienza
come strumenti conoscitivi.
• Io e mondo come realtà indistinte: il
panismo e le epifanie.
4. Temi e miti della letteratura
decadente
• L’ammirazione per le epoche di decadenza.
• La sensibilità nevrastenica e la malattia.
• La morte e il vitalismo superomista.
• Il rifiuto aristocratico della normalità.
• Gli eroi decadenti:
- il maledetto
- l’esteta
- l’inetto a vivere
- la donna fatale
- il “fanciullino” pascoliano
- il superuomo dannunziano
5. La poetica del Decadentismo
• Il poeta veggente e l’estetismo: l’arte è voce del mistero che
obbedisce a sollecitazioni profonde.
• La poesia come arte pura: l’arte rifugge dalla rappresentazione
della realtà storica e sociale.
• La rivoluzione del linguaggio poetico: il valore suggestivo e
magico della parola, l’oscurità enigmatica.
• Tecniche espressive: la musicalità del verso mira a produrre
nell’animo decadente vere e proprie estasi (Arte poetica di Verlaine)
• Il linguaggio metaforico: la metafora non lega più solo oggetti
somiglianti, ma crea nuove associazioni tra realtà lontane.
• Il simbolo: diverso dall’allegoria medievale dove la corrispondenza
significante/significato è chiara, è oscuro e misterioso, allusivo, polisemico.
• La sinestesia: è la fusione di sensazioni (uditive, visive, tattili etc.) che
rimanda ad una rete di relazioni simboliche che presuppone l’unità del tutto.
• La fusione delle arti: coerente con il panismo mira a realizzare
un’arte totale fondendo parola, musica e azione scenica
(Gesamtkunstwerk di R. Wagner)
6. Il poeta vate
In una prima accezione il vate è il poeta
che guida le masse, il profeta che
guida il processo storico in nome di ideali
umani alti e ispirati (Hugo, Carducci)
In D’Annunzio però la figura del poeta – Giosuè Carducci
vate assume un’altra accezione:
quella del demagogo che disprezza le
masse, ma al contempo le esalta e le
spinge al massacro nella Grande Guerra.
Infine, in una terza accezione, il poeta-vate è il
veggente, il sacerdote interprete
privilegiato dei profondi segreti della natura.
Questo terzo senso è quello dei simbolisti
francesi, ben rappresentato nella citazione da
Rimbaud
« Io dico che bisogna esser veggente, farsi veggente.
Il Poeta si fa veggente attraverso un lungo, immenso, ragionato
disordine di tutti i sensi. »
A.Rimbaud, da Lettera del Veggente) Gabriele D’Annunzio
7. La nuova figura dell’artista
Il maledetto, il dandy
Nella società di massa l’artista perde il suo ruolo centrale. Il suo
prodotto, l’arte, è vista come una merce tra le altre. Questa perdita di
centralità è vissuta come la perdita dell’aureola (Baudelaire- Lo Spleen
di Parigi, 1868), la desacralizzazione dell’arte.
Il poeta maledetto rifiuta la società borghese, mar-
cando la propria diversità assumendo stili di vita
marginali e dissoluti, ai limiti del suicidio, cercando
con Baudelaire, la sregolatezza dei sensi, dando
scandalo e abusando di droghe- Baudelaire, Rimbaud;
Verlaine, i poeti scapigliati)
Il dandy è l’esteta raffinato ed eccentrico, che
si compiace di meravigliare il pubblico con at-
teggiamenti, modi di vivere e vestire, esibendo
la propria diversità per servirsene come trampo-
lino per il successo – Byron, Wilde, Des Esseintes,
Andrea Sperelli)
Andrea Sperelli, il dandy protagonista
del romanzo Il Piacere di D’Annunzio
e Charles Baudelaire