4. Si può stimare, per difetto, che circa il
15-20% (OMS) delle coppie abbia problemi
di fertilità, della sessualità o entrambi.
Intervento di proposta (o formativo)
Intervento di risposta (o terapeutico)
Unpo’didati
5. Sessualità e riproduzione rappresentano due entità
indivisibili: necessitano perciò di una struttura
assistenziale speciale che abbia come bersaglio non
la salute del singolo individuo ma dell’entità coppia,
che sempre condivide tali patologie.
Una equipe di esperti (medico di medicina generale,
ginecologo e andrologo, psicologo) deve operare in un
concerto armonico al fine di raccogliere e affrontare il
disagio riproduttivo e sessuale con due valenze:
6. - preventiva (per facilitare la diagnosi precoce
di altre malattie con conseguenze ben più
gravi sulla salute dell’individuo), realizzando
un intervento di proposta o formativo
- terapeutica (per facilitare la ripresa della
fertilità e sessualità con strategie specifiche e,
soprattutto, con modifiche dello stile di vita),
realizzando un intervento di risposta
diagnostico- terapeutico.
7. L’intervento diagnostico-terapeutico si deve articolare
secondo il modello di rete “hub and spokes”:
L’intervento primario è un tipico compito del medico di
medicina generale che intercetta e decodifica i disagi.
L’intervento secondario è delegato a strutture d’accoglienza
ambulatoriale dislocate il più diffusamente possibile (per
esempio i consultori, gli ambulatori ospedalieri di sterilità), in
cui siano presenti competenze specialistiche, già previste dalla
attuale normativa, a cui va aggiunta la figura dell’andrologo.
L’intervento terziario è svolto in Centri ove operino figure ad
alta qualificazione, in cui l’utenza possa trovare una precoce
risposta alle problematiche sia riproduttive che sessuali.
8. L’intervento diagnostico-terapeutico si deve articolare
secondo il modello di rete “hub and spokes”:
L’intervento primario è un tipico compito del medico di
medicina generale che intercetta e decodifica i disagi.
L’intervento secondario è delegato a strutture d’accoglienza
ambulatoriale dislocate il più diffusamente possibile (per
esempio i consultori, gli ambulatori ospedalieri di sterilità), in
cui siano presenti competenze specialistiche, già previste dalla
attuale normativa, a cui va aggiunta la figura dell’andrologo.
L’intervento terziario è svolto in Centri ove operino figure ad
alta qualificazione, in cui l’utenza possa trovare una precoce
risposta alle problematiche sia riproduttive che sessuali.
9. Lo Studio della Coppia Infertile:
Competenze, Collaborazioni,
Previste e Prevedibili…
HUB & SPOKE
10. Lo Studio della Coppia Infertile:
Competenze, Collaborazioni,
Previste e Prevedibili...
MEDICINA DIADICA
HUB & SPOKE o LIVELLI.
11. Lo Studio della Coppia Infertile:
Competenze, Collaborazioni,
Previste e Prevedibili…
PROGETTO ONCOFERTILITA’
HUB & SPOKE o LIVELLI
MEDICINA DIADICA
19. Y=ax+ b
Medicina del singolo
Entità
del
problema
Entità
del
problema
Y=ax2
Medicina diadica
insulto
patogenetico
insulto
patogenetico
Mario Maggi
20. • L’andrologo deve “intercettare” il maschio della
coppia infertile all’inizio iter diagnostico-terapeutico:
1. Perché l’infertilità è una malattia
2. Perché la coppia diventa più sana
3. Perché è economico
4. Perché è una legge dello Stato
27. La valutazione della paziente oncologica :
oncofertilità
E’ una nuova specialità ?
E’ necessario un ambulatorio dedicato ?
Oncologo ? Medico della PMA?
Team ?
29. The field of oncofertility was developed in 2006 with the
express purpose of preserving, expanding, and restoring the
reproductive future of cancer patients whose treatment may
have compromised their fertility.
Woodruff TK. The emergence of a new
interdiscipline: oncofertility.
Cancer Treat Res. 2007; 138:3–11.
The Oncofertility Consortium
coordinates clinicians, researchers and
psychologists.
American Society of Clinical Oncology
(ASCO) and American Society of
Reproductive Medicine (ASRM) support
oncofertility
ASCO and ASRM wrote guidelines.
30. Cristofaro De Stefano
Responsabile GOIP Oncofertilità
AORN San Giuseppe Moscati
Avellino
Il modello organizzativo per i
servizi di Oncofertilità
32. Cryo-Onco-Network
per la realizzazione di un network multi-specialistico tra U.O. di
Ginecologia, Senologia, Urologia, Pediatria, Oncologia medica.
1) Approccio culturale al problema :spesso i pazienti oncologici in età
riproduttiva non ricevono una consulenza adeguata.
2) Necessità di un’unità di approccio e gestione della problematica al fine
di organizzare un percorso condiviso di consulenza, selezione dei pazienti
e delle metodiche da proporre, timing delle procedure, follow-up degli esiti
ostetrici e oncologici.
3) I criteri d’inclusione per la selezione dei pazienti a cui proporre
trattamenti volti alla preservazione della fertilità non sono univoci.
E’ necessario definire dei criteri condivisi.
4) Necessità di sviluppare linee di ricerca.
5) Definizione del problema dei costi (anche modifica per nota 74 e 51)
e necessità di avere nella regione un interlocutore di riferimento.
40. Conclusioni
Si possono sintetizzare come segue i vantaggi derivanti dal programma:
È’ un progetto che sposa il concetto delle “pari opportunità“ : viene offerta alla donna
un’occasione per tentare di preservare la propria fertilità mediante la conservazione degli
ovociti o di parte dell’ovaio, così come agli uomini è sempre stato consentito dalle Banche
del Seme.
E’ un’iniziativa importante sul piano psicologico, specie per le giovani donne che debbano
affrontare la dolorosa esperienza del cancro: la speranza di poter conservare la fertilità è
indubbiamente di notevole conforto ed è uno stimolo in più a fare di tutto per guarire.
E’ un punto di contatto tra la Medicina della Riproduzione e l’Oncologia, che si adoperano
in modo coordinato per il bene delle pazienti.
E’ un progetto di ricerca importante ed innovativo, i cui costi sono ampiamente superati
dai benefici umani e scientifici che da esso discendono.
42. • Lo psicologo-psicoterapeuta deve “intercettare”la coppia
infertile all’inizio iter diagnostico-terapeutico:
1. Perché l’infertilità è una malattia
2. Perché la coppia diventa più sana
3. Perché è economico
4. Perché è una legge dello Stato
43. PMA e il lavoro dello Psicologo
“… Ogni centro per la PMA deve assicurare la presenza di un
adeguato sostegno psicologico alla coppia, predisponendo la
possibilità di una consulenza da parte di uno psicologo
adeguatamente formato nel settore” (Linee guida L. 40/2004)
Sebbene la consulenza psicologica sia un aspetto integrante della
PMA, la presenza concreta di questo servizio nei centri è rara
44. Lo psicologo nella prima fase
L’intervento psicologico nella prima fase
Valutare lo stress
Esplorare le strategie di coping
Gestire lo stress
Fertility Problem Inventory (Newton,
Sherrad e Glavac, 1999) e il COPE-
NVI (Sica et al., 2008)
MMPI-2 è uno dei test clinici più
frequentemente utilizzato per fornire
informazioni utili sulla personalità e
sulla genitorialità dei protagonisti
Minnesota Multiphasic Personality Inventory - 2
(Hathaway, McKinley, 1989)
obiettivi strumenti
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45. Lo psicologo nella prima fase/strumenti
• Il Fertility Problem Inventory
esamina cinque aree
1) Desiderio di genitorialità
inteso come bisogno;
2) L’area delle relazioni sociali;
3) L’area della sessualità;
4) L’area della vita di coppia;
5) Il rifiuto di progettare
una vita senza figli
• Il COPE-NVI prende in
considerazione cinque
dimensioni:
1) Sostegno sociale;
2) Strategie di evitamento;
3) Attitudine positiva;
4) Orientamento al
problema;
5) Orientamento trascendente.
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46. Approccio psicologico alle coppie infertili
L’insorgenza e la
cronicizzazione dei
vari disturbi
psicologici
dipende:
La durata
dell’infertilità e la
tipologia dei
trattamenti
Aspetti individuali
(struttura della
personalità, storia
personale, stile
cognitivo)
Fattori ambientali
(presenza o meno di
supporti sociali,
contesto
socioculturale di
appartenenza)
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47. Approccio psicologico alle coppie infertili
L’approccio psicologico con le coppie infertili si differenzia
dalle normali richieste d’aiuto per diversi motivi:
Il servizio di counseling non prevede generalmente
un trattamento prolungato
L’obiettivo sin dalle primissime consulenze è fornire
supporto piuttosto che formulare una diagnosi
Il servizio di counseling presenta un setting molto
particolare e dettato dalle esigenze della coppia
Il servizio di counseling è strettamente legato alle
pratiche di PMA
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48. Intervento psicologico per coppie infertili
Infertilità
Riconoscimento
problema
Sottoporsi a
esami e
valutazioni
cliniche
Trattamentodei
problemi di
infertilità
Ulteriori
trattamenti e
diagnosi
addizionali dopo
altri esami clinici
Trattamenti di
riproduzione
assistita in
laboratorio
(FIVET, ICSI,
eterologa)
Decisione di
interrompere i
trattamenti e
ridefinire la
famiglia
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49. Lutto, coping e resilienza nell’infertilità di coppia
Dott.ssa Maria Teresa Laura Abbruzzese
Psicologa, Psicoterapeuta Sistemico-Relazionale
FONDAZIONESERONO.org
L’infertilità, intesa come impossibilità di donare la vita e di allargare i
propri affetti, rappresenta la mancata testimonianza familiare e sociale
della scelta di amore di una coppia.
È una ferita che colpisce l’identità personale e il proprio sé proiettato nel
futuro e comporta un dolore paragonabile a una “esperienza di lutto” e di
perdita, come il divorzio o la morte di una persona cara e, per questo
motivo, produce un notevole impatto sulla qualità di vita di una persona.
La coppia si trova a vivere una dimensione di incompiutezza che investe
l’area affettiva, l’area relazionale e quella lavorativa.
Alcuni autori hanno sottolineato la somiglianza tra il dolore per la scoperta
dell’infertilità e il dolore di un lutto per la perdita di una persona cara.
50. Il lutto dell’infertilità
Dott.ssa Maria Teresa Laura Abbruzzese
FONDAZIONESERONO.org
La differenza sta nel fatto che l’elaborazione di un lutto attraversa delle
fasi prestabilite, mentre il dolore causato dall’infertilità non segue delle
fasi ma è ciclico, perché si ripresenta ogni mese con la comparsa del
ciclo mestruale e ogni qualvolta la coppia si trova a vivere eventi come la
nascita dei figli di amici e parenti. Nello stesso tempo è un dolore che
può essere definito lineare.
L’infertilità viene anche definita un problema clinico “atipico” poiché
coinvolge la coppia nel suo insieme e non soltanto la persona infertile:
nega il raggiungimento di un importante obiettivo di vita, la genitorialità
biologica.
Inoltre, il soggetto infertile può essere condotto a una grave svalutazione
di sé, a una bassa autostima e alla messa in dubbio della propria
femminilità o mascolinità.
51. Strategie di coping
Dott.ssa Maria Teresa Laura Abbruzzese
FONDAZIONESERONO.org
Diversi sono gli studi sulle strategie di coping messe in atto dai soggetti
per superare il lutto dell’infertilità.
Sicuramente tra le varie strategie di coping quella che riesce a far
superare meglio il dolore e lo stress legato alla sterilità è l’accettazione
della responsabilità.
Questa, se assunta da entrambi i partner, aiuta la coppia sia nel momento
della diagnosi sia nella scelta del trattamento da intraprendere: infatti le
coppie in cui si riscontrano i più bassi livelli di stress e un migliore
adattamento coniugale sono risultate essere quelle in cui entrambi i
partner non si assumevano la responsabilità esclusiva per l’infertilità.
52. Resilienza
Dott.ssa Maria Teresa Laura Abbruzzese
FONDAZIONESERONO.org
“permette di recuperare nuovi scenari d’identità, di colmare vuoti e di costruire ponti tra
ciò che si è perduto, ciò che resta e ciò che è in divenire” (Walsh, 2008).
Tuttavia, la capacità di accettare e superare le sfide connesse a un evento critico è legata
a tre fondamentali ambiti di funzionamento del gruppo familiare:
1 i sistemi di credenze ereditati dalla famiglia di origine;
2 i pattern organizzativi che implicano flessibilità, senso di coerenza, capacità di
utilizzare le proprie risorse interne ed esterne;
3 i processi comunicativi che consentono la condivisione delle emozioni e permettono
l’utilizzo di strategie di coping.
Per Ridenour et al. la resilienza alla sterilità è da considerare come: "il
risultato di interconnessioni tra i fattori esterni alla coppia, le percezioni
individuali, le interazioni e le percezioni collettive.
53. The Infertility Resilience Model: Assessing Individual, Couple, and External Predictive
Factors
Aaron F. Ridenour Æ Jeremy B. Yorgason Æ Brennan Peterson
Contemp Fam Ther (2009) 31:34–51
54. Conclusioni
La scoperta dell’infertilità e la scelta di intraprendere
un percorso di PMA sono difficili da superare per una
coppia.
Se però vengono attuate da entrambi i partner le giuste
strategie di coping ed è presente nella coppia attitudine
alla resilienza, la possibilità di affrontare un percorso
di PMA avrà meno probabilità di infrangere l’unità
della coppia, proteggendola dallo stress e portandola
ad avere maggiori possibilità di concludere
positivamente il percorso.
55. Conclusioni
La scoperta dell’infertilità e la scelta di intraprendere
un percorso di PMA sono difficili da superare per una
coppia.
Se però vengono attuate da entrambi i partner le giuste
strategie di coping ed è presente nella coppia attitudine
alla resilienza, la possibilità di affrontare un percorso
di PMA avrà meno probabilità di infrangere l’unità
della coppia, proteggendola dallo stress e portandola
ad avere maggiori possibilità di concludere
positivamente il percorso.