1. Verso una cittadinanza attiva, tutela del patrimonio comune e della collettività
La costituzione italiana è composta da 9369 parole e da frasi brevi e dirette ed entrò in
vigore il primo gennaio del 1948.
L' idea di una costituzione nacque alla fine della seconda guerra mondiale, dall’ indecisione
sul mantenere una forma di stato monarchica o promuovere la nascita di una repubblica.
il primo governo dopo tale evento fu guidato da Ferruccio Parri e riunito nel giugno del
1945; tra i vari provvedimenti presi vi furono la creazione di un ministero che aveva il
compito di predisporre progetti per la riforma dello stato e che fu affidato a Pietro Nenni.
A Parri, che diede le dimissioni il dieci dicembre del 1945, seguì il governo De Gasperi che
rimase alla guida del paese per 7 anni; De Gasperi stabilì che la scelta sulla forma di governo
che lo stato debba adottare spetti al popolo.
Il due giugno del 1946, in seguito ad un referendum tra monarchia e repubblica nel quale per
la prima volta anche le donne avranno diritto al voto, verrà eletto anche il nuovo
parlamento; con circa 2 milioni di voti in più rispetto alla monarchia, votata
prevalentemente nell’ Italia meridionale, il 10 giugno nasce la repubblica italiana.
La costituzione, dopo gli anni bui del fascismo, rappresenta una fase nuova per l’Italia, tanto
da far rinascere il parlamento che, con i suoi 556 deputati fra cui 21 donne, ha fra i suoi
primi compiti quello di scegliere il presidente dell’assemblea, scelta che ricadde su Giuseppe
Saragat, esponente del partito socialista; vi è, inoltre, da eleggere anche il capo di stato
(presidente del consiglio), in questo secondo caso la scelta cadde su Enrico De Nicola.
L' assemblea dà l’incarico di elaborare un progetto di costituzione a una commissione di 75
membri; i temi trattati variano dalla famiglia all’ istruzione, dalla libertà ai diritti dei
cittadini, fino alla suddivisione in regioni e province del territorio italiano.
Altro compito della democrazia italiana fu quello di instaurare rapporti di pace con gli altri
stati; a tal proposito nell’ agosto del 1946 a Parigi si tenne una conferenza dove
parteciparono gli esponenti dei vari paesi che parteciparono alla Guerra e che dichiarano
l’Italia uscita sconfitta; le condizioni di pace, firmate il 10 febbraio del 1947, imposero che
Trieste, la Dalmazia e Istria non fossero più terre italiane.
Trieste tornò ad essere una città italiana solo nell’ ottobre 1954, con la firma a Londra di un
accordo fra Italia, Stati Uniti, Gran Bretagna e Jugoslavia.
Il progetto della costituzione dei 75 membri, infine, venne presentato in assemblea il 31
gennaio del 1947, il 27 dicembre dello stesso anno viene promulgato dal capo di stato Enrico
De Nicola ed entrò in vigore il primo gennaio del 1948.