2. L’invecchiamento della popolazione europea è uno dei
processi epocali più rilevanti e procede in modo
inarrestabile. A ritmi molto elevati.
2009 2080
FonteEUROSTAT
3. «Siamo di fronte al più grande cambiamento demografico mai
accaduto prima d’ora nella storia. L’invecchiamento globale
della popolazione comporterà richieste sociali ed economiche
alle quali bisognerà fare fronte. Mantenere la popolazione attiva
è dunque una necessità non un lusso» .
L’invecchiamento attivo è «un processo di ottimizzazione delle
opportunità relative alla salute, partecipazione e sicurezza, allo
scopo di migliorare la qualità della vita delle persone anziane».
WORLD HEALTH ORGANIZATION (WHO
4. Secondo il Global Age Watch
l’invecchiamento della popolazione sta
trasformando le economie e le società di tutto il
mondo, ponendo nuove richieste ai sistemi
sanitari.
I meccanismi di finanziamento, la forza lavoro, le politiche, le
strutture e le medicine e le attrezzature dei sistemi sanitari di tutto
il mondo stanno lottando per adattarsi, in particolare nei paesi a
basso e medio reddito.
Milioni di anziani vengono lasciati senza accesso ai servizi
sanitari e al supporto di cui hanno bisogno, a cui viene negato il
diritto alla salute
5. L’art. 25 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione
europea entrata in vigore il 1° dicembre 2009 stabilisce
quanto segue:
L'Unione riconosce e rispetta il
diritto degli anziani di condurre
una vita dignitosa e
indipendente e di partecipare
alla vita sociale e culturale.
LA CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELLA U.E.
6. Viterbo 197,5
Rieti 226,3
Roma 157,2
Latina 155,2
Frosinone 184,3
INDICE DI VECCHIAIA IN ITALIA
PER PROVINCIA 2019
Fonte: ISTAT
7. 2012
2019
0
50
100
150
200
250
FROSINONE LATINA RIETI ROMA VITERBO
156.1
129.4
192
144
173.9
184.3
155.2
226.3
157.2
197.5
L’indice di vecchiaia è il rapporto tra la popolazione di 65 anni e più e la popolazione di età 0-14 anni, moltiplicato per
100.
INDICE DI VECCHIAIA NEL LAZIO
Italia = 173,1
8. Indice di Dipendenza strutturale 53 (Italia 56,3) = : rapporto tra
popolazione in età non attiva (0-14 anni e 65 anni e più) e
popolazione in età attiva (15-64 anni), moltiplicato per 100.
DATI DEMOGRAFICI PROVINCIA DI LATINAAL 1/1/2019
Indice di Dipendenza anziani 32,2 (Italia 35,7) = : rapporto tra
popolazione di 65 anni e più e popolazione in età attiva (15-64 anni),
moltiplicato per 100
Indice di Vecchiaia 155,2 (Italia 173,1) : rapporto tra popolazione
di 65 anni e più e popolazione di età 0-14 anni, moltiplicato per 100.
Età media 44,3 (Italia 45,4)
9. Dal punto di vista demografico, si stanno
verificando i seguenti fenomeni:
1. aumento del numero di anziani e dei
centenari
2. femminilizzazione della vecchiaia (le donne
sono più longeve, anche se il gap si è ridotto)
3. diminuzione della natalità
4. allungamento dei tempi improduttivi (prima
e dopo il periodo di attività lavorativa)
5. estensione del periodo di morbilità (più
anni d’esposizione a malattie patologiche e/o
croniche)
10. La Giunta regionale del Lazio il 21/05/2019 ha approvato la DGR
295 avente oggetto “Legge regionale 11/2016, Valorizzazione delle
politiche per la promozione del benessere e dell’invecchiamento
attivo delle persone anziane”, con cui ha destinato € 500.000 per:
promuovere la salute e il benessere psicofisico sia attraverso
progetti di invecchiamento attivo e attraverso attività di
formazione ed informazione;
promuovere l’attività fisica praticata dagli anziani;
contrastare la solitudine, l’isolamento e l’esclusione sociale che
costituiscono importanti fattori di rischio per la salute;
individuare ed offrire soluzioni innovative e praticabili per
migliorare la salute ed il benessere delle persone anziane.
LA REGIONE LAZIO
11. LA REGIONE LAZIO
La legge regionale 10 agosto 2016, n. 11 definisce e organizza il sistema
integrato degli interventi e dei servizi sociali, che all’art. 13 prevede le
politiche per gli anziani che in particolare perseguono:
a) La socializzazione e la semplificazione nell’accesso ai servizi culturali;
b) La partecipazione degli anziani alla comunità locale in un’ottica di
solidarietà tra generazioni;
c) L’assistenza domiciliare e le dimissioni protette;
d) I percorsi di formazione e tutoraggio alle famiglie nela gestione delle
persona anziane non autosufficienti;
e) Il sostegno economico per le persone anziane non autosufficienti e per le
loro famiglie
f) La protezione dell’housing sociale;
g) Il contrasto all’isolamento sociale.
12. REGIONE LAZIO
Il Consiglio regionale del Lazio con deliberazione in data 24
gennaio 2019, n.1 ha approvato il Piano sociale «Prendersi cura, un
bene comune» che dedica una parte importante al potenziamento dei
servizi per gli anziani.
L’ottica generale del Piano è quella di mantenere il più possibile le
persone nel loro contesto di vita con particolare riguardo all’ambito
sociale e a quello affettivo.
Grazie al fondo Sociale Europeo saranno potenziati i servizi dedicati
alle persone anziane con particolare riguardo a quelli in semi-
residenzialità, quali i centri diurni per gli anziani fragili e i centri
Alzheimer con l’applicazione del Piano Nazionale della cronicità.
13. ELIMINAZIONE DEL DIGITAL DIVIDE
Un problema ancora purtroppo molto diffuso è rappresentato
dalla progressiva emarginazione degli anziani dovuta al digital
divide.
Gli anziani sono portatori spesso di esperienze rilevanti ma a
causa della incapacità ad usare gli strumenti informatici vengono
emarginati dalla vita pubblica e dalla possibilità di partecipare
con contributi reali e apprezzabili.
Devono essere i Comuni a provvedere assegnando ai Centri
anziani dei personal computer, organizzando corsi di formazione,
ma anche dando spazio sul sito web istituzionale alle notizie che li
riguardano sollecitando anche la loro partecipazione come content
providers. Si tratta di una idea sperimentata con successo a Formia.
14. LA CONNECTED CARE
I pazienti affetti dal digital divide rischiano di essere esclusi dalla
più grande innovazione del nostro tempo che è rappresentata dal
rendere il cittadino attore del percorso di prevenzione e cura del
modello di chronic connected care.
Ecco i passi da compiere:
Integrare la sanità con il sociosanitario e il sociale per offrire servizi reali e
globali ai cittadini;
Conoscere a fondo i bisogni socio-sanitari delle persone;
Favorire l’integrazione delle varie figure professionali con il supporto della
tecnologia;
Favorire la self care attraverso processi di formazione ed educazione al
cittadino;
In-Formare gli operatori per favorire la co-progettazione con il cittadino di
nuovi percorsi di cura e soluzioni digitali a supporto
15. …segue la connected care…
Ecco i passi da compiere:
Creare una governance unica per i progetti di innovazione;
Sfruttare i dati oggi a disposizione per migliorare
la programmazione e per finalità predittive;
Razionalizzare i sistemi e consolidare le infrastrutture esistenti
(per esempio FSE);
Rivedere il sistema di finanziamento per la gestione della
cronicità.
Digitale di prossimità, nello studio del medico e a disposizione del
cittadino.
16. LONG TERM CARE
I servizi oggi disponibili – pubblici e privati non riescono oggi
a fornire una risposta adeguata ai bisogni delle famiglie.
La soluzione più diffusa nel nostro Paese è quella delle
badanti che hanno raggiunto il numero di oltre un milione, a
fronte di circa 290.000 anziani ospitati nelle RSA ogni anno.
Nelle regioni del nord Italia ci sono stati più investimenti e la
rete pubblica è più estesa ma comunque anche lì insufficiente.
Occorre un cambio di passo soprattutto aumentando le
somme destinate agli investimenti e ascoltando le famiglie e i
loro bisogni.
17. PARTECIPAZIONE DEGLI ANZIANI
AL CONTROLLO DELLA QUALITA’ DEI SERVIZI E AL
CONTENIMENTO DEI COSTI
In un periodo in cui hanno assunto grande importanza i
contenimento dei costi e il monitoraggio della qualità, gli
anziani possono contribuire partecipando all’attività di
controllo sulla qualità e sui costi dei servizi gestiti direttamente
ed esternalizzati.
Esistono esperienze molto interessanti in varie parti d’Italia.
18. Emanazione della Carta della qualità dei servizi:
- Obbligo previsto nel contratto di servizio a carico del soggetto
gestore
- Deve essere redatta e pubblicizzata conformemente ad intese con
le associazioni dei consumatori e con le associazioni
imprenditoriali interessate
L’ art. 2, comma 461 della Legge 244 del 21 dicembre 2008 (legge
finanziaria 2008) prevede che i Comuni al fine di tutelare i diritti
dei consumatori e degli utenti dei servizi pubblici locali e di
garantire la qualità, l’universalità e l’economicità delle relative
prestazioni, in sede di stipula dei contratti di servizio sono tenuti
ad applicare le seguenti disposizioni:
19. Obbligo per l’ente locale di prevedere l’ istituzione di una
sessione annuale di verifica del funzionamento dei servizi
tra ente locale, gestori dei servizi ed associazioni dei
consumatori nella quale si dia conto dei reclami, nonché
delle proposte ed osservazioni pervenute a ciascuno dei
soggetti partecipanti da parte dei cittadini.
Obbligo per l’ente locale di prevedere il finanziamento delle
attività di consultazione, partecipazione e monitoraggio con
un prelievo a carico dei soggetti gestori del servizio,
predeterminato nel contratto di servizio per l’intera durata
del contratto stesso.