In un periodo in cui la crisi morde anche e, direi soprattutto, gli enti pubblici più vicini ai cittadini, e cioè i comuni, si ha bisogno di amministratori che vogliano restare fedeli al loro mandato di trasparenza e di erogazione di servizi utili alla città.
Un corretto monitoraggio del territorio, una capacità di intervento immediata e utile ad eliminare disagi e disservizi, l’ascolto dei cittadini e il dialogo con essi, spesso necessita di un’organizzazione di uffici e personale che non tutti i comuni sono in grado di permettersi.
E allora ? Allora bisogna aguzzare l’ingegno e cominciare a tirare dalla propria parte le nuove tecnologie informatiche e della comunicazione e, perché no, anche i cittadini.
I Social Network che, sia pure con qualche difficoltà, sono entrati nelle prassi di utilizzo quotidiano delle aziende italiane, stentano ancora a far breccia tra le mura delle nostre istituzioni territoriali.
In fondo c’è da capire la difficoltà di enti da sempre abituati più al “parlare” che “all’ascoltare” che di punto in bianco si troverebbero a gestire una mole di “dialoghi” con i propri cittadini molto vasta.
Eppure si può fare utilizzando gli strumenti e gli accorgimenti giusti i Social Network, le tecnologie informatiche, la rete, i sistemi mobile e di geolocalizzazione, la cartografia on line, possono trasformarsi in breve da “problema” per l’ente in risorsa.
Del resto, cosa c’è di più naturale di un URP, o di un ufficio stampa che sposi le tecnologie 2.0 ? Non sono stati pensati per comunicare con i cittadini e con i media ?
Social Network e CRM - Presentazione smau milano 1
Smart city 2.0 #smau2013 #milano
1. SOCIAL NETWORK, PA E PUBBLICI SERVIZI:
TRASPARENZA, PARTECIPAZIONE ED EFFICIENZA, NELL'ERA DEL WEB 2.0
Michele Dell'Edera - http://www.micheledelledera.it
2. Sono consulente, formatore, mi occupo di comunicazione e
copywriting, sono Social Media Strategist e PR.
Inoltre sono giornalista, dirigo il quotidiano on line
Zeroventiquattro.it.
Sono convinto che ogni attività sul web, abbia bisogno di
strategia e di un cambiamento di mentalità in grado di
portare a un cambiamento organizzativo e di approccio.
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Michele Dell'Edera
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3. Smart city ? Cosa sono ?
Una città dove il livello della
qualità della vita è elevato
Dove gli spazi urbani aiutano a
realizzare progetti
Dove la mobilità è sostenibile
Dove la tutela dell’ambiente è
importante
Dove vi sia una valorizzazione dal
punto di vista turistico e business
Dove vi sia una visione strategica
del futuro
Dove il cittadino sente suo lo spazio urbano, si
sente protagonista e non ospite…
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5. I cittadini protagonisti
Bisogna comprendere la vita sociale della città. Per fare ciò l’unico modo è “leggere”
il pensiero, i sogni, le aspettative dei propri cittadini
Le persone si scambiano informazioni, opinioni, condividono sentimenti…
Utilizzano reti fisiche (le piazze, i bar, i luoghi di lavoro e di svago, ecc.)
Utilizzano le reti digitali (i social network e il web più in generale)
Utilizzano diversi device, sono “sempre” connessi… (Pc, Mobile, Tablet)
Possono essere produttori e consumatori di informazioni
Possono dare più valore o meno valore a questa o a quella informazione
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6. Smart Citizens
Nessuna innovazione funziona se non diventa di pubblico e comune utilizzo.
E’ l’era dei Cittadini intelligenti:
le città potranno diventare intelligenti solo se riusciranno a coinvolgere i propri
cittadini in questo “gioco di innovazione”
E’ il cittadino che rende “intelligente” la città, non viceversa
Sono le intelligenze di tutti a contribuire ad un’intelligenza collettiva
Tutti partecipi dello stesso progetto: La Città
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7. Smart Community
Si crea così una SMART COMMUNITY:
Nella quale interessi pubblici e privati confluiscono, si integrano e si completano
Nella quale il flusso informativo è più dal basso verso l’alto che viceversa
Dove acquista sempre più valore la disintermediazione
Dove il cittadino è “portatore di diritti”
Dove il tutto è modulato attorno al bisogno di dialogo del cittadino
Dove l’intera organizzazione è ripensata e resa flessibile per rispondere ai bisogni di ciascuno.
Dove la frase: “non è di mia competenza”, non esiste più.
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9. Come si accede a internet in Italia ?
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10. Portale Cittadino
Carta dei servizi
digitale
SUE
SUAP
Piani Energia Sostenibile
PAES
E-partecipation
Crowdsourcing
Cittadino
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SIT - Web
GIS
11. Partiamo dal portale
Cittadino
Non più semplice
contenitore di informazioni
Luogo dal quale partono
servizi reali
Collegato con il sistema
informativo dell’ente
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12. Partiamo dal portale
Cittadino
smart
utile
luogo
• I cittadini lo possono utilizzare facilmente
• Utile anche per i dipendenti dell’ente
• Per conoscere ed ottenere informazioni
• Per potersi orientare per le proprie scelte di vita
• Dove sia possibile attivare istanze
• Dove sia possibile richiedere servizi
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13. Partiamo dal portale
Cittadino
Parteciapare attivamente alle
scelte politiche
• E-partecipation
Proporre nuovi progetti o
partecipare con proprie idee
• Crowdsourcing
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14. Chi naviga
Mobile
Obiettivi
• Usa i motori di
ricerca
• Usa i social
network
• Diffusione di
tablet e
smartphone
• Ha ampliato le
possibilità di
partecipazione
• Informare i
cittadini
• Favorire la
partecipazione
• Condivisione
delle decisioni
• Aumentare il
consenso
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15. Il dovere della PA
Informare
Dove
• In tempi e modi
opportuni il
cittadino
• Rendere fruibili le
informazioni
• Andare oltre il
manifesto
• Presidiare le
piazze digitali
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16. Le possibili scelte della PA
Informare
Dove
• Essere sui social
network
• Accettare la
relazione
• Facebook
• Twitter
• Youtube
• … e gli altri
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17. Per la PA
Un nuovo modo di approcciarsi al rapporto con
il Cittadino
Ascolto
Presidio
Interazione
• Monitorare ciò che avviene nei social network
• Seguire le conversazioni di interesse
• Essere presenti nei social network
• Avere un proprio account
• Interagire con gli utenti/cittadini
• Creare e fortificare relazioni
• Usare i social per costruire momenti di partecipazione
• Essere propositivi e avere capacità di coinvolgimento
Partecipazione
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18. Social Network
Un’opportunità per
La PA
Efficicacia
Consente di raggiungere il cittadino
Costo
Ottimizza il costo contatto
Monitoraggio
Aiuta a comprendere le opinioni dei
cittadini
Ascolto, dialogo, fiducia
Aiutano a creare un dialogo
Trasparenza
sviluppare il
concetto di
trasparenza
Collaborazione
Ottiene
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19. Social Network
Un’opportunità per
Il Cittadino
Efficicacia
Ottenere informazioni più facilmente
Costo
Consente di ottenere un servizio più
ampio
Monitoraggio
Una PA più disponibile a cogliere
istanze
Ascolto, dialogo, fiducia
Maggiore qualità nei
rapporti
Trasparenza
Maggiore
consapevolezza
Collaborazione
Essere
protagonisti
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20. Che fare, quindi ?...
• “Ascoltare” le conversazioni dei cittadini
• Saper “analizzare” le conversazioni dei cittadini
• “Correlare” le informazioni provenienti dall’ambiente
social e web 2.0, dalla città, con le informazioni i
programmi e le idee messe a punto in amministrazione
• “Agire” partendo da questi dati e dalle “richieste” che
vengono dalla città.
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21. Come farlo ?...
• Avere una strategia, un progetto per i social
• Non affidare l’attività solo alla
comunicazione, ma coinvolgere i vari settori
• Avere bene in mente quali possano essere gli
interlocutori per ogni azione messa in campo
o viceversa
• Fare in modo che l’approdo sia il portale
cittadino o il luogo pensato per il “confronto”
• Monitorare i canali social: essere attivi
• Utilizzare ogni canale strategicamente
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24. Sistema di Crowdsourcing per
il cittadino
Inserire una propria idea (in
maniera moderata o meno)
Esprimere un parere (votare)
su un’idea già pubblicata o su
un progetto della PA
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25. Sistema di Crowdsourcing per la PA
Valutare a priori il gradimento su una
propria proposta
Ma anche aprirsi a valutazioni su:
bilancio, destinazione di un’area, di
una piazza, realizzazione di un evento
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26. Quali le web action utili ?
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31. Prima fase: test di adozione
In questa fase si sonda il terreno:
• Un responsabile per i social opera sotto la supervisione del
responsabile comunicazione (o altro delegato)
Apre uno o più account social
Si occupa della produzione dei contenuti
Lavora non in strettissimo contatto con l’organizzazione e il
team di progetto
E’ una fase di test per cui non ci sono fissati degli obiettivi
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32. Seconda fase: adozione focalizzata
In questa fase si sonda il terreno:
Alcune funzioni chiave del progetto entrano in azione
perché ne comprendono l’utilità, tipicamente:
Ufficio Stampa, URP e PR
Il Supporto (URP)
Dopo entrano in ballo i vari settori comprendendo che
l’attività social può migliorare le performance
Aumenta la collaborazione interna, l’aggiornamento dei social
diventa un’attenzione quotidiana.
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33. Terza fase: adozione operativa
In questa fase molti settori seguiranno la strada social:
Si passa dal “dobbiamo provarci” al “come possiamo
utilizzare al meglio questi strumenti per riuscire a raggiungere
gli obiettivi ?”
Si iniziano ad ottimizzare i canali di collaborazione interna
L’uso dei social diviene normalità
E’ come se il gruppo di lavoro che gestisce i social
diventasse “una redazione”
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34. Quarta fase: integrazione operativa
I Social Media sono integrati nel tessuto dell’organizzazione:
Ogni settore del team li usa in modo diverso a seconda
degli obiettivi da raggiungere
Gli esperti di settore aggiornano il/i Blog (portale PA)
Il ruolo di chi all’inizio era solo un “social media manager”
cambia e diventa strategico perché strategica è l’attività sui
social network
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35. Una notazione
Se giustamente pianificato e organizzato, “lo sbarco” sui
social network può avvenire anche accorpando o saltando
alcune di queste fasi.
Da tener presente molto quindi:
L’analisi della situazione di partenza
La verifica del know-how presente
La chiarezza negli obiettivi
Una strategia definita
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36. Cosa fare inizialmente
Identificare gli elementi chiave del team tra e “oltre” i
presenti:
Blogger, persone avvezze al digitale, leader, campioni,
personaggi influenti, ecc.
Catalogare tutte le attività inerenti ai social:
Si lavora già con i social ? Chi ? Come ? Dove ?
Quali sono i punti di forza del team:
C’è comunicazione nel team ? Il reparto IT è efficiente ?
Valutare le debolezze del team:
Scarsa comunicazione interna, non esiste un gruppo PR, non
esiste una strategia per il mobile, ecc.
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37. Le domande del team
A quali canali dovremmo rivolgerci e perché ?
Con quali piattaforme iniziare la sperimentazione ?
Quali strumenti per il monitoraggio dell’attività ?
Esiste un CRM, una piattaforma con cui integrare le
informazioni ?
Come dividere il lavoro ?
Come adeguare l’attività di PR ?
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38. Come organizzarsi
Organizzazione centralizzata
Completo controllo del messaggio
Completo controllo dell’informazione
Completo controllo dell’esecuzione del programma
Controllo dei dati relativi ai social
Collaborazione semplificata
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39. Come organizzarsi
Organizzazione centralizzata possibili difficoltà
Programmi da creare da zero a livello centralizzato
L’organizzazione centralizzata tende a burocratizzarsi e
quindi a rallentare
I toni dei messaggi sono meno spontanei
Quest’ultimo aspetto nei social network può essere un
problema
Potrebbe nascere una non immediatezza nell’interazione
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40. Come organizzarsi
Organizzazione decentralizzata
Ogni parte del team a seconda delle responsabilità
partecipa all’iniziativa sui social
L’interazione è veloce, ciascuno risponde per le proprie
competenze e questo potrebbe rendere più efficace la
comunicazione e favorire la community
Si potrebbe essere efficaci più in fretta ed ottenere dei
risultati (se i programmi però sono già definiti)
Sarà favorito il consolidamento e la nascita di nuove
competenze.
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41. Come organizzarsi
Organizzazione decentralizzata possibili difficoltà
La rinuncia al controllo su un programma social può
determinare qualche rischio. Autonomia e iniziativa
significano rischio (Responsabilità oggettiva della PA)
Le persone affini all’autonomia sono difficili da controllare
La collaborazione può scemare se non c’è un
coordinamento che riesce a tenere insieme i vari “pezzi”
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44. Cosa dobbiamo ricordare ?
Protagonisti delle relazioni in rete
OGGI
Sono le persone / i cittadini / gli
amministratori / gli operatori della PA !
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45. Cosa dobbiamo ricordare ?
Ciò che avviene on line
Deve avere un suo riscontro off-line
L’Ente ne deve essere cosciente
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46. Condiviso e sentito come proprio
Portale Cittadino
Carta dei servizi
digitale
SUE
SUAP
Piani Energia Sostenibile
PAES
E-partecipation
Crowdsourcing
Cittadino
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