3. “Comunicazione e Relazione in
Medicina”
• FASE I: fondamenti di psicologia, comportamento
individuale e sociale
– Il comportamento umano nella prospettiva evoluzionistica
e bio-culturale
– Principi metodoligici della psicologia
– Percezione e attenzione
– Apprendimento
– Memoria
– Motivazioni, emozioni, elementi non verbali della
comunicazione
4. “Comunicazione e Relazione in
Medicina”
• FASE II: relazione e comunicazione medico-paziente
– Concetti di salute-malattia
– Valutazione della vulnerabilità e dell’esposizione a fattori
di rischio
– Età e fasi di sviluppo nell’arco vitale
– Disabilità e limitazioni fisiche e/o psichiche
– Valori di riferimento e ambiente culturale di appartenenza
– Differenze di genere
– Contesto familiare e sociale
– Esposizione ai media ed utilizzo delle informazioni
sanitarie
– Auto-efficacia e compliance del paziente
5. “Comunicazione e Relazione in
Medicina”
COMUNICAZIONE MEDICO-PAZIENTE:
– Elementi di base e modelli di scambio delle
informazioni
– Elementi non verbali
– Contenuti
6. Informazione e comunicazione
L’informazione rappresenta la prima tappa nel rapporto
medico-paziente, differisce dalla comunicazione
soprattutto perché la prima non implica necessariamente
lo sviluppo di un rapporto emotivo tra medico e paziente,
mentre la seconda per poter essere efficace richiede un
certo grado d’identificazione e un certo coinvolgimento
emotivo ed affettivo
7. Come
avviare
subito le
Come cure?
supportare
l’angoscia Cosa è
del necessario fare
paziente? eticamente?
Come Come
sopportare evitare
il dolore dei problemi
Come legali?
pazienti? non fare
danni?
8. Codice di Deontologia Medica
Informazione e consenso
Art. 33
Informazione al cittadino
Il medico deve fornire al paziente la più idonea informazione sulla
diagnosi, sulla prognosi, sulle prospettive e le eventuali alternative
diagnostico-terapeutiche e sulle prevedibili conseguenze delle scelte
operate.
Il medico dovrà comunicare con il soggetto tenendo conto delle sue
capacità di comprensione, al fine di promuoverne la massima
partecipazione alle scelte decisionali e l’adesione alle proposte
diagnostico-terapeutiche.
Ogni ulteriore richiesta di informazione da parte del paziente deve
essere soddisfatta.
(continua)
9. Art. 33 (segue)
Il medico deve, altresì, soddisfare le richieste di informazione del
cittadino in tema di prevenzione.
Le informazioni riguardanti prognosi gravi o infauste o tali da poter
procurare preoccupazione e sofferenza alla persona, devono essere
fornite con prudenza, usando terminologie non traumatizzanti e
senza escludere elementi di speranza.
La documentata volontà della persona assistita di non essere
informata o di delegare ad altro soggetto l’informazione deve essere
rispettata.
10. Informazioni che devono essere
ragionevolmente rivelate:
• Diagnosi: descrizione della condizione o del
problema
• Trattamento: natura e scopo del trattamento
proposto
• Conseguenze: rischi e benefici del trattamento
proposto
• Alternative: valide alternative al trattamento
proposto, includendone i rischi e i benefici
• Prognosi: esito previsto con e senza il trattamento
11. Il modello degli step progressivi
1) Primo stadio: avviare il colloquio
2) Secondo stadio: esplorare che cosa sa il paziente
3) Terzo stadio: capire che cosa il paziente desidera
sapere
4) Quarto stadio: rendere il paziente partecipe
dell’informazione
5) Quinto stadio: pianificare ed accompagnare
(da Buckman R, La comunicazione della diagnosi, Raffaello Cortina, Milano 2003)
12. Linguaggio
• Professionale (tecnico)
• Credibile
• Comprensibile
• Modulabile
La comunicazione deve coinvolgere l’interlocutore
(paziente, familiari)