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Internazionale
dell’infanzia
Parlando dell’infanzia …
Ogni bambino ha il diritto di vivere in maniera
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buono;ha il diritto di ricevere una buona
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ppt realizzato dagli alunni della 2 A della scuola media "A. Balzico" di Cava de' Tirreni, in occasione della 20 novembre,giornata interazionale dell’infanzia
Non ci rendiamo conto di quanto siamo
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Il bambino …
Il bambino deve essere messo in grado di svilupparsi normalmente,
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Granparte dei bambini-soldatoha un’età compresa fra 14 e 18
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privi di famiglia (orfani, minori non accompagnati, separati dai
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I bambinii soldato
Secondo le stime della Coalizione Internazionale,
una ong impegnata da anni
contro l’arruolamento dei bambini-soldato, oggi
sono più di 250.000, di cui
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manodopera e i bambini non disertano, non
chiedono paghe, sono facili da
strumentalizzare e sono tanti. I piccoli sono
reclutati generalmente nelle scuole,
nei campi profughi o nelle periferie delle
grandi città. Sono spinti a combattere
per vendicare un familiare, per denaro o
perché minacciati. In tanti casi non
esiste possibilità di scelta, quando
l’alternativa è uccidere o essere ucciso.
Soldatobambino
Ci guardammo a lungo,
a quel postodi blocco, che sarebbe così simile a tanti altri,se non
ci fossi tu a controllare i miei documenti.
E' difficiledarti un'età,
ma sicuramentenon hai
più di 10 anni.
Sei un bambino,
ma anche un soldato.
Sei piccolo, ma il tuo fucile è grande
e ti arriva fino ai piedi
Cerco di scambiare qualche parola,
ma non sai l' inglese.
Non c'erano scuole nella foresta,
dove hai combattuto e vinto la guerra.
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"Non dire che non sono un bambino,
non scuotere la testa, pensando che sono
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Sono un soldato
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non si misura dai suoi anni,
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E io so sparare ed uccidere come un adulto.
Anzi meglio.
Io non ho dentro di me i rimpianti di un
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in cui per i bambini la guerra era solo un
gioco come tanti,
io non sono mai stato un bambino.
Io da sempre sono un soldato".
Non calpestiamo il diritto
all’istruzione!!
Articolo 26-Ogni
individuo ha il diritto
all’istruzione.
I diritti dei bambini
Nonostante negli ultimi decenni ci siano stati
importanti progressi fatti in materia di tutela
dei minori, il diritto internazionale è ancora
una "scienza giovane" e in molti paesi del
mondo i diritti già acquisiti sulla carta non
vengono di fatto rispettati.
ppt realizzato dagli alunni della 2 A della scuola media "A. Balzico" di Cava de' Tirreni, in occasione della 20 novembre,giornata interazionale dell’infanzia
Lo sfruttamento, interessa molte aree sono soprattutto
i paesi in via di sviluppo o non sviluppati,
quali: Asia, Oceania, Europa dell'Est, (soprattutto i paesi
dell'estremo est dell'Europa), Africa e America del Sud, ma
soprattutto Colombia e Brasile. Non sono però esclusi dal
fenomeno Stati Uniti ed Europa. Pur essendo presente in
tutto il mondo, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo si
presentano determinate condizioni che favoriscono questo
fenomeno. Il lavoro infantile si presenta dunque anche in
regioni ricche di risorse e con un’economia florida, in cui
però il reddito pro capite è molto basso e vi è un numero
consistente di persone in stato di sottosviluppo e
di povertà. Paesi dove, ad esempio nel settore
dell'agricoltura, solo un'élite controlla buona parte dei
fondi coltivabili.
STORIE CRUDELI DI SFRUTTAMENTO E
POVERTA’
Iqbal Masih, è stato un bambino operaio, sindacalista e attivista pakistano, simbolo della lotta
contro il lavoro infantilenell'industria tessile del tappeto pakistana. nacque nel 1983 in una
famiglia molto povera. Quando aveva cinque anni, la sua famiglia si indebitò per pagare le
spese matrimoniali della primogenita, e Iqbal fu venduto dal padre al direttore di una
fabbrica di tappeti, per il prestito di 26 dollari. Così fu costretto a lavorare ingiustamente
come uno schiavo, incatenato a un telaio, per circa quattordici ore al giorno, per guadagnare
solo una rupia (1 centesimo di euro). Lì conobbe molti ragazzini come lui, ad esempio un
ragazzino un po' più grande, il quale aveva una sorellina che veniva violentata dal direttore, e
molti altri. Cercò parecchie volte di sfuggire al direttore della fabbrica, ma veniva trovato
subito, e appena tornati in fabbrica, lo puniva gettandolo in una cisterna sotterranea chiusa
da una grata quasi senza aria. In seguito si scoprì che, la prima volta che Iqbal cercò di
scappare, il padrone corrompendo i poliziotti se lo fece restituire. Il direttore diceva sempre a
Iqbal che era molto bravo a tessere i tappeti, ma si rimangiava la parola perché con lui
avrebbe fatto soldi, e quindi era costretto a rimanere lì. Un giorno del 1992 uscì di nascosto
dalla fabbrica/prigione e partecipò, insieme ad altri bambini, ad una manifestazione del
"Fronte di Liberazione dal Lavoro Schiavizzato", nella quale, si celebrava la «Giornata della
Libertà», in cui Iqbal decise spontaneamente di raccontare la sua storia e la condizione di
sofferenza degli altri bambini nella fabbrica di tappeti in cui lavorava. Gli avvocati del
sindacato contribuirono a liberare lui e tutti gli altri bambini schiavi del lavoro minorile e il
segretario del BLLF lo indirizzò allo studio e all'attività in difesa dei diritti dei bambini.
IN ITALIA E NEL MONDO
In Italia lo sfruttamento del lavoro minorile è vietato già dalla legge 977 del 17 ottobre 1967, ma
nonostante i divieti, l'ISTAT nel 2001 stimava che ci fossero in Italia circa 140.000 lavoratori
tra i 7 e 14 anni.
Con la legge n.176 del 27 maggio 1991 l'Italia ratifica il testo della Convenzione sui diritti del
Fanciullo approvato dall'ONU nel 1989.
Il primo tentativo di arginare il problema dello sfruttamento del lavoro minorile si registra con
la Convenzione sull'età minima stilata dalla Conferenza internazionale del Lavoro del 1919.
Nel 1924 la Quinta Assemblea Generale della Società delle Nazioni adotta la Convenzione di
Ginevra o Dichiarazione dei diritti del bambino.
Il 20 novembre 1989, con l'approvazione da parte dell'ONU della Convenzione internazionale sui
diritti dell'infanzia, vi è un tentativo di arginare il fenomeno dello sfruttamento del lavoro
minorile. Viene infatti stabilito che i bambini hanno il diritto "di essere tutelati da tutte le
forme di sfruttamento e di abuso".
Per fermare lo sfruttamento minorile sono state promosse iniziative come la promozione di
marchi commerciali (Fair Trade) che garantiscano che un determinato prodotto non sia stato
fabbricato utilizzando manodopera infantile. Questi programmi, pur essendo mossi da buone
intenzioni, non creano alternative ai bambini attualmente occupati, che si ritrovano così
costretti a indirizzarsi verso altre attività produttive, nella maggior parte dei casi più
pericolose. Nonostante i numerosi provvedimenti attuati, i bambini vittime di schiavitù e
privati di una buona infanzia sono ancora molti.
Ad ogni bambino va garantito..
1. Il diritto all'eguaglianza senza distinzione o discriminazione di
razza, religione, origine o sesso
2. Il diritto ai mezzi che consentono lo sviluppo in modo sano e
normale sul piano fisico, intellettuale, morale, spirituale e sociale
3. Il diritto ad un nome e ad una nazionalità
4. Il diritto ad una alimentazione sana, alloggio e cure mediche
5. Il diritto a cure speciali in caso di invalidità
6. Il diritto ad amore, comprensione e protezione
7. Il diritto all'istruzione gratuita, attività ricreative e
divertimento
8. Il diritto a soccorso immediato in caso di catastrofi
9. Il diritto alla protezione contro qualsiasi forma di negligenza,
crudeltà e sfruttamento
10. Il diritto alla protezione contro qualsiasi tipo di discriminazione
ed il diritto ad un'istruzione in uno spirito d'amicizia fra i popoli,
di pace e di fratellanza
Tutti i bambini dovrebbero avere accanto
genitori responsabili che si occupino di
loro in prima persona. Troppo spesso,
infatti, gli adulti delegano l’educazione e
l’accudimento dei loro figli a tate, nonni
e ad altre persone e tutto questo non fa
bene ai bambini perché, fin da piccoli,
hanno bisogno di regole chiare e
inequivocabili che favoriscano una
crescita equilibrata”.
I bambini
d’OGGI sono gli
adulti del
DOMANI
Realizzato da…
DA 21 RAGAZZI FORTUNATI PERCHE’
POSSONO RICEVERE UN’ISTRUZIONE,
UN’EDUCAZIONE,HANNO UN BANCO,
UNA LAVAGNA LIM E NON LAVORANO
DOPO LA SCUOLA :LA II A.

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  • 2. Parlando dell’infanzia … Ogni bambino ha il diritto di vivere in maniera dignitosa, di ricevere cure mediche ed avere uno standard di vita sufficientemente buono;ha il diritto di ricevere una buona istruzione ed una buona educazione, di giocare e di essere protetto e per questo non può lavorare fino al 15 anno di età;ha il diritto di sapere che c’è una convenzione che tutela i suoi diritti
  • 3. chiesti il lavoro che c’è dietro un oggetto comune?C’è il lavoro di milioni
  • 4. Questa immagine raccolta in due parole “Infanzia rubata”. Non possiamo pensare che mentre noi stiamo a scuola, nei banchi a studiare, loro stanno lavorando duramente. Noi bambini abbiamo il DIRITTO ALL’ISTRUZIONE e questi diritti non devono assolutamente essere CALPESTATI. E allora ci chiediamo “IN CHE MONDO VIVIAMO?”, in un mondo in cui adulti senza scrupoli sfruttano i bambini per soldi? Se questo è il mondo… noi, fin da piccoli, dobbiamo attivarci e fare qualcosa affinchè i diritti umani dei nostri COETANEI vengano rispettati.
  • 6. Non ci rendiamo conto di quanto siamo fortunati… Ogni giorno stiamo sempre a lamentarci di quanto sia noiosa la scuola, mentre ci sono dei bambini che vorrebbero studiare ma non possono perché sono costretti a lavorare, vengono sfruttati da padroni che non hanno un briciolo di pietà.
  • 7. Perché noi sì e loro no…. ????
  • 9. I BAMBINI NEL MONDO DEVONO ESSERE LIBERI
  • 10. Speriamo con tutto il cuore che tutti i bambini possano avere il diritto all’istruzione,vorremmo splendesse il sorriso sul loro viso come sul nostro.
  • 11. Sometimes la canzone dei Rem mi sembra davvero appropriata come ‘’colonna sonora’’ perché induce alla riflessioni e alla meditazione:il testo è davvero toccante infatti viene detto che a ognuno capita di piangere qualche volta;quasi sempre tutti ascoltiamo,si perché ascoltare è diverso dal sentire.Ci sono persone che sentono ma non ascoltano;è un po’ come vedere ma scegliere di essere ciechi. Cristina Nappi
  • 12. Il bambino … Il bambino deve essere messo in grado di svilupparsi normalmente, materialmente e spiritualmente. Il bambino che ha fame deve essere nutrito; il bambino malato deve essere curato; il bambino tardivo deve essere stimolato; il fanciullo fuorviato deve essere recuperato; l'orfano e l'abbandonato devono essere raccolti e soccorsi. Il bambino deve essere il primo a ricevere soccorso in caso di necessità. Il bambino deve essere messo in grado di guadagnare la sua vita e deve essere protetto da ogni sfruttamento. Il bambino ha diritto ad un'istruzione.
  • 13. Bambini soldato Granparte dei bambini-soldatoha un’età compresa fra 14 e 18 anni, molti sono stati “reclutati” a soli dieci anni. Negli eserciti finiscono soprattutto bambini privi di famiglia (orfani, minori non accompagnati, separati dai genitori durante gli esodi), i figli di genitori poveri e analfabeti, i rifugiati, i bambini di strada e quelli appartenenti ad alcune minoranze etniche. E’ chiaro che i piccoli
  • 14. I bambinii soldato Secondo le stime della Coalizione Internazionale, una ong impegnata da anni contro l’arruolamento dei bambini-soldato, oggi sono più di 250.000, di cui 120.000 in Africa, i minori che combattono negli eserciti governativi o nelle file delle guerriglie
  • 15. I conflitti sempre più sanguinosi e interminabili richiedono sempre nuova manodopera e i bambini non disertano, non chiedono paghe, sono facili da strumentalizzare e sono tanti. I piccoli sono reclutati generalmente nelle scuole, nei campi profughi o nelle periferie delle grandi città. Sono spinti a combattere per vendicare un familiare, per denaro o perché minacciati. In tanti casi non esiste possibilità di scelta, quando l’alternativa è uccidere o essere ucciso.
  • 16. Soldatobambino Ci guardammo a lungo, a quel postodi blocco, che sarebbe così simile a tanti altri,se non ci fossi tu a controllare i miei documenti. E' difficiledarti un'età, ma sicuramentenon hai più di 10 anni.
  • 17. Sei un bambino, ma anche un soldato. Sei piccolo, ma il tuo fucile è grande e ti arriva fino ai piedi Cerco di scambiare qualche parola, ma non sai l' inglese. Non c'erano scuole nella foresta, dove hai combattuto e vinto la guerra.
  • 18. L'unica cosa che hai imparato a fare bene, è obbedire ed uccidere. "Non dire che non sono un bambino, non scuotere la testa, pensando che sono troppo piccolo.
  • 19. Sono un soldato e l'età di un soldato non si misura dai suoi anni, ma dal numero dei nemici uccisi in battaglia. E io so sparare ed uccidere come un adulto. Anzi meglio.
  • 20. Io non ho dentro di me i rimpianti di un tempo lontano, in cui per i bambini la guerra era solo un gioco come tanti, io non sono mai stato un bambino. Io da sempre sono un soldato".
  • 21. Non calpestiamo il diritto all’istruzione!! Articolo 26-Ogni individuo ha il diritto all’istruzione.
  • 22. I diritti dei bambini Nonostante negli ultimi decenni ci siano stati importanti progressi fatti in materia di tutela dei minori, il diritto internazionale è ancora una "scienza giovane" e in molti paesi del mondo i diritti già acquisiti sulla carta non vengono di fatto rispettati.
  • 24. Lo sfruttamento, interessa molte aree sono soprattutto i paesi in via di sviluppo o non sviluppati, quali: Asia, Oceania, Europa dell'Est, (soprattutto i paesi dell'estremo est dell'Europa), Africa e America del Sud, ma soprattutto Colombia e Brasile. Non sono però esclusi dal fenomeno Stati Uniti ed Europa. Pur essendo presente in tutto il mondo, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo si presentano determinate condizioni che favoriscono questo fenomeno. Il lavoro infantile si presenta dunque anche in regioni ricche di risorse e con un’economia florida, in cui però il reddito pro capite è molto basso e vi è un numero consistente di persone in stato di sottosviluppo e di povertà. Paesi dove, ad esempio nel settore dell'agricoltura, solo un'élite controlla buona parte dei fondi coltivabili.
  • 25. STORIE CRUDELI DI SFRUTTAMENTO E POVERTA’ Iqbal Masih, è stato un bambino operaio, sindacalista e attivista pakistano, simbolo della lotta contro il lavoro infantilenell'industria tessile del tappeto pakistana. nacque nel 1983 in una famiglia molto povera. Quando aveva cinque anni, la sua famiglia si indebitò per pagare le spese matrimoniali della primogenita, e Iqbal fu venduto dal padre al direttore di una fabbrica di tappeti, per il prestito di 26 dollari. Così fu costretto a lavorare ingiustamente come uno schiavo, incatenato a un telaio, per circa quattordici ore al giorno, per guadagnare solo una rupia (1 centesimo di euro). Lì conobbe molti ragazzini come lui, ad esempio un ragazzino un po' più grande, il quale aveva una sorellina che veniva violentata dal direttore, e molti altri. Cercò parecchie volte di sfuggire al direttore della fabbrica, ma veniva trovato subito, e appena tornati in fabbrica, lo puniva gettandolo in una cisterna sotterranea chiusa da una grata quasi senza aria. In seguito si scoprì che, la prima volta che Iqbal cercò di scappare, il padrone corrompendo i poliziotti se lo fece restituire. Il direttore diceva sempre a Iqbal che era molto bravo a tessere i tappeti, ma si rimangiava la parola perché con lui avrebbe fatto soldi, e quindi era costretto a rimanere lì. Un giorno del 1992 uscì di nascosto dalla fabbrica/prigione e partecipò, insieme ad altri bambini, ad una manifestazione del "Fronte di Liberazione dal Lavoro Schiavizzato", nella quale, si celebrava la «Giornata della Libertà», in cui Iqbal decise spontaneamente di raccontare la sua storia e la condizione di sofferenza degli altri bambini nella fabbrica di tappeti in cui lavorava. Gli avvocati del sindacato contribuirono a liberare lui e tutti gli altri bambini schiavi del lavoro minorile e il segretario del BLLF lo indirizzò allo studio e all'attività in difesa dei diritti dei bambini.
  • 26. IN ITALIA E NEL MONDO In Italia lo sfruttamento del lavoro minorile è vietato già dalla legge 977 del 17 ottobre 1967, ma nonostante i divieti, l'ISTAT nel 2001 stimava che ci fossero in Italia circa 140.000 lavoratori tra i 7 e 14 anni. Con la legge n.176 del 27 maggio 1991 l'Italia ratifica il testo della Convenzione sui diritti del Fanciullo approvato dall'ONU nel 1989. Il primo tentativo di arginare il problema dello sfruttamento del lavoro minorile si registra con la Convenzione sull'età minima stilata dalla Conferenza internazionale del Lavoro del 1919. Nel 1924 la Quinta Assemblea Generale della Società delle Nazioni adotta la Convenzione di Ginevra o Dichiarazione dei diritti del bambino. Il 20 novembre 1989, con l'approvazione da parte dell'ONU della Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia, vi è un tentativo di arginare il fenomeno dello sfruttamento del lavoro minorile. Viene infatti stabilito che i bambini hanno il diritto "di essere tutelati da tutte le forme di sfruttamento e di abuso". Per fermare lo sfruttamento minorile sono state promosse iniziative come la promozione di marchi commerciali (Fair Trade) che garantiscano che un determinato prodotto non sia stato fabbricato utilizzando manodopera infantile. Questi programmi, pur essendo mossi da buone intenzioni, non creano alternative ai bambini attualmente occupati, che si ritrovano così costretti a indirizzarsi verso altre attività produttive, nella maggior parte dei casi più pericolose. Nonostante i numerosi provvedimenti attuati, i bambini vittime di schiavitù e privati di una buona infanzia sono ancora molti.
  • 27. Ad ogni bambino va garantito.. 1. Il diritto all'eguaglianza senza distinzione o discriminazione di razza, religione, origine o sesso 2. Il diritto ai mezzi che consentono lo sviluppo in modo sano e normale sul piano fisico, intellettuale, morale, spirituale e sociale 3. Il diritto ad un nome e ad una nazionalità 4. Il diritto ad una alimentazione sana, alloggio e cure mediche 5. Il diritto a cure speciali in caso di invalidità 6. Il diritto ad amore, comprensione e protezione 7. Il diritto all'istruzione gratuita, attività ricreative e divertimento 8. Il diritto a soccorso immediato in caso di catastrofi 9. Il diritto alla protezione contro qualsiasi forma di negligenza, crudeltà e sfruttamento 10. Il diritto alla protezione contro qualsiasi tipo di discriminazione ed il diritto ad un'istruzione in uno spirito d'amicizia fra i popoli, di pace e di fratellanza
  • 28. Tutti i bambini dovrebbero avere accanto genitori responsabili che si occupino di loro in prima persona. Troppo spesso, infatti, gli adulti delegano l’educazione e l’accudimento dei loro figli a tate, nonni e ad altre persone e tutto questo non fa bene ai bambini perché, fin da piccoli, hanno bisogno di regole chiare e inequivocabili che favoriscano una crescita equilibrata”.
  • 29. I bambini d’OGGI sono gli adulti del DOMANI
  • 30. Realizzato da… DA 21 RAGAZZI FORTUNATI PERCHE’ POSSONO RICEVERE UN’ISTRUZIONE, UN’EDUCAZIONE,HANNO UN BANCO, UNA LAVAGNA LIM E NON LAVORANO DOPO LA SCUOLA :LA II A.

Notes de l'éditeur

  1. STORIE CRUDELI