SlideShare a Scribd company logo
1 of 22
Download to read offline
IL Mito di Eros
•   I due Erotes
•   Eros metafora del filosofo
•   L’amore come completamento
•   L’amore come divina mania
•   Il mito di Eros
•   La scala dell’Eros
I due Erotes
• Platone definsce nel Simposio
  l’antitesi tra amore celeste e
  volgare,il primo orientato all’anima e
  all’intelletto,il secondo ai corpi.
  L’esposizione di questa antitesi è
  affidata a Pausania,che afferma
  l’esistenza di due Erotes( plurale di
  éros,<<amore>>),figli di due
  dee,l’Afrodite celeste e l’Afrodite
  volgare.Platone afferma nel Fedro la
  divisione dell’anima in tre
  componenti:quella razionale,quella
  irascibile e quella
  concupiscibile.L’anima concupiscibile
  è sede dell’AMORE VOLGARE.
Eros metafora del filosofo

• Al centro dell’attenzione c’è il discorso di Socrate,che riferisce
  quanto udito dalla sacerdotessa Diotima.Ella gli ha narrato la
  nascita di Eros,figlio di un dio,Poros,e una mendicante,Penia.Eros
  non è nè dio né uomo,ma un demone,metafora del filosofo che
  propende verso la sapienza ma non la possiede.Gli dei non sono
  filosofi perché possiedono sapienza e quindi non la desiderano.
  Filosofo è colui che non possiede la conoscenza ma la
  desidera,colui che cerca la verità.
Eros è amore per la bellezza,l’unica idea che si manifesta nel mondo
visibile.Chi è posseduto dall’eros passa dall’amore per le cose belle a
quello per le attività, fino a giungere alla contemplazione dell’idea di
bello. L’amore, guidato dalla ragione, spinge l’anima a mettere le ali,
a salire verso l’alto. L’eros è “delirio divino” che spinge l’uomo ad
andare oltre se stesso e la propria quotidianità.
Filosofia è purificazione, richiede
un coinvolgimento personale, una
vera e propria “conversione”. Nel
Fedone Socrate si avvia verso la
ricerca del senso del mondo,
tramite la “seconda navigazione”.
Nel linguaggio marinaresco la
“prima navigazione” era quella a
vela, fatta lasciandosi trasportare
dai venti favorevoli. Quando i
venti cessavano, bisognava
remare: questa è la “seconda
navigazione”, che richiede uno
sforzo intenzionale, spinti da una
forza interiore. Non si impara la
filosofia, ma si diventa filosofi,
mettendo le ali per salire verso il
mondo delle idee e per fare ciò
bisogna essere spinti dalla forza
data da Eros.
L’amore come completamento
• Il mito più noto del
  Simposio è quello narrato
  da Aristofane e prende il
  nome di “mito
  dell’androgino”. Gli uomini
  attuali derivano da due
  uomini uniti insieme,o da
  due donne, oppure da un
  uomo e una donna. Siamo
  quindi la metà dell’essere
  originario e cerchiamo
  l’altra metà per
  completarci. Quando la
  troviamo si innesca
  dentro di noi la passione
  dell’amore.
I generi degli uomini erano tre e non due come ora, maschio e femmina,
 ed un terzo che accomunava i due precedenti. L’androgino era costituito
 dalla natura maschile e da quella femminile accomunate insieme. La
 figura di ciascun uomo era tutta intera e rotonda, con il dorso e i fianchi
 a forma di cerchio; aveva quattro mani e tante gambe quante mani e due
 volti su un collo. Aveva un’unica testa per ambedue i visi,quattro
 orecchi,due organi genitali e camminava diritto. Il maschio aveva tratto
 la sua origine dal Sole, la femmina dalla Terra e il terzo sesso,che
 partecipa della natura maschile e di quella femminile, dalla Luna. Erano
 terribili per forza e avevano grande superbia tanto che cercarono di
 attaccare gli dei.
Omero narra di Efialte e di Oto che tentarono di scalare il cielo per
assalire gli dei. Zeus e gli altri dei convocarono un consiglio per decidere
il destino degli uomini, ma erano indecisi poiché non potevano ucciderli
ed annientare la razza perché sarebbero scomparsi anche gli onori e i
sacrifici che provenivano dagli uomini. D’altra parte non potevano
permettere quelle insolenze; così Zeus decise di tagliare ciascuno in due
cosicché essi fossero più deboli e fossero più utili agli dei. Se gli uomini
avessero continuato a comportarsi in modo insolente Zeus li avrebbe
divisi di nuovo. Così fece ed è per questo che ciascuno cerca sempre
l’altra metà che gli è propria. Le donne che sono nate dalla divisione di
una donna hanno propensione per le donne, mentre gli uomini che sono
nati dalla divisione di un uomo rincorrono i maschi. Dopo aver detto
questo, Zeus tagliò gli uomini in due e diede l’incarico ad Apollo di
rivoltare la faccia e la metà del collo verso la parte del taglio,in modo
che l’uomo vedendo il suo taglio, diventasse più mansueto.
L’amore come divina mania
• Socrate inizia il discorso
  con il capo coperto dal
  mantello, sostenendo che
  è preferibile concedere
  favori a chi non è
  innamorato, per evitare
  gelosia. Fedro si
  complimenta con lui, quindi
  Socrate si scopre il capo e
  pronuncia la tesi
  contraria: l’amore è una
  pazzia “ divina “ che
  permette all’uomo di
  innalzarsi al mondo delle
  idee.
Non è vero che, quando c’è un amante, bisogna concedere favori a chi
non è innamorato, perché l’amante è in uno stato di mania, mentre l’altro
è in uno stato di assennatezza. Ad esempio, le sacerdotesse di Dodona,
quando sono in uno stato di mania procurano all’Ellade maggiori benefici,
rispetto a quando si trovano in assennatezza. Avviene l’invasamento
proveniente dalle Muse, che impossessatesi di un’anima, la desta e la
trae fuori di sé. Chi, invece non ha la mania delle Muse, non potrà
diventare un poeta completo. Non deve turbarci un discorso che
afferma che si deve preferire un amico assennato rispetto a colui che è
preso dalla passione. L’amore è considerato una forma di mania perché è
l’unico che può farci ignorare il mondo circostante ed elevarci al mondo
delle idee. Per questo tra tutte le divine ispirazioni è la migliore, e per
questo chi ama i belli è detto innamorato. Ma questo non è facilmente
raggiungibile da tutte le anime, alcune hanno una cattiva sorte. Poche
anime hanno un ricordo sufficiente.
Di tutte le altre virtù, non è presente nessun fulgore. Soltanto la
Bellezza si vedeva in tutto il suo splendore, mentre noi (le anime)
eravamo al seguito di Zeus, immutabili e beati. La Bellezza lassù
splendeva come Essere, per questo il nostro senso più sviluppato è la
vista; nella Bellezza non si vede la Saggezza, solo la prima è più amabile
e manifestata. Chi è corrotto non si innalza facilmente lassù, non prova
timore e non si vergogna ad inseguire un piacere contro natura. Chi ha
visto più a lungo ciò, imita la bellezza e vedendo un volto che la imita
prima sente dei brividi e poi si sacrifica per questo. Chi vede il volto lo
coglie come una reazione che proviene dal brivido e prova un calore
insolito. L’ effluvio della bellezza si scalda nel punto in cui la natura
dell’ala si alimenta. In seguito lo stato dell’ala si gonfia e comincia a
crescere per tutta la forma dell’anima. Un tempo, infatti l’anima era
tutta alata.
Socrate che interloquisce con i suoi allievi
Il mito di Eros
• Al centro dell’attenzione
  del Simposio vi è il
  discorso di Socrate, che
  riferisce quanto udito
  da Diotima. Ella narra la
  nascita Eros, figlio di un
  dio, Poros, e di una
  mendicante, Penia. Eros
  non è né dio né uomo, ma
  un demone, metafora
  dell’ amante che
  desidera ciò che non ha
  e del filosofo che tende
  verso la sapienza ma non
  la possiede.
Alla nascita di Afrodite, gli dei tennero un banchetto e tra questi c’era
Poros, figlio di Metis (la Perspicacia). Dopo il banchetto venne Penia (la
Povertà) a mendicare, poiché c’era stata una grande festa; mentre
Poros, ubriaco di nettare, entrato nel giardino di Zeus, fu colto dal
sonno. Penia, escogitando un figlio da Poros, giacque con lui e concepì
Eros. Per questo Eros fu ministro di Afrodite, perché fu generato
durante le feste natalizie di lei. Eros, essendo stato generato da Penia e
da Poros, è sempre povero, tutt’altro che bello e delicato, duro e ispido,
scalzo e senza casa. D’altra parte riceve dal padre l’audacia, il coraggio,
l’impeto, la passione per la saggezza, la ricerca della sapienza. Eros non
è né mortale né immortale, ma, in uno stesso giorno, può fiorire e vivere,
se riesce nei suoi espedienti e può morire ma poi tornare in vita, grazie
alla natura del padre.
Il demone sta in mezzo fra sapienza e ignoranza. Nessuno degli dei fa
filosofia e non aspira a diventare sapiente, dal momento che lo è già;
infatti i sapienti non filosofano. Ma neanche gli ignoranti fanno filosofia;
infatti l’ignoranza ha proprio questo di dannoso: chi non è né buono né
bello né saggio, ritiene invece di esserlo in modo conveniente. Colui che
non ritiene di essere bisognoso, non desidera ciò di cui non ritiene di
aver bisogno. Coloro che filosofano, dunque, sono quelli che stanno in
mezzo tra i sapienti e gli ignoranti e tra questi vi è anche Eros. Lui è
amore per il bello: ha il padre sapiente pieno di risorse, e la madre non
sapiente priva di risorse.
Amor Vincit Omnia,Caravaggio,rappresentazione del dio Eros
La scala dell’Eros
• Il percorso, che consente
  l’accesso all’idea di bellezza e
  al mondo dell’idee, è descritto
  da Platone in modo articolato.
  Le condizioni necessarie sono
  l’unione della bellezza e di
  Eros: tramite la bellezza il
  mondo intelligibile si manifesta
  in quello visibile; tramite l’Eros
  l’individuo si eleva verso il
  trascendente.
Chi procede per la via giusta deve incominciare fin da giovane ad avvicinarsi ai corpi
belli e, se chi gli fa da guida lo indirizza nella giusta via, bisogna che ami un corpo
solo e in quello generi discorsi belli; bisogna che capisca che la bellezza in un corpo
qualsiasi è sorella della bellezza che è in un altro corpo. Dopo che ha capito questo,
deve amare tutti i corpi belli. Dopo le attività umane bisogna condurlo alle scienze
affinché possa vedere la bellezza delle conoscenze. Contemplando la bellezza,
partorisce molti discorsi, belli e splendidi (Socrate si mette nei panni di “una
levatrice”: aiuta gli altri a “partorire” la verità), fino a quando, essendosi rafforzato
saprà vedere una conoscenza come quella che riguarda il bello. Chi è stato educato
fino a questo punto all’amore, contemplando le cose belle, avvisterà immediatamente
qualcosa di bello, che non nasce, non perisce, non cresce nè diminuisce e non è da un
lato bello e da un lato brutto.
Il bello non si manifesterà a lui nè come un discorso e come una scienza né come
qualcosa che è in qualcos’altro, ma si manifesterà in se stesso, per se stesso, con se
stesso, come forma unica che sempre è. Quando uno si solleverà in alto e comincerà
a vedere quel bello, egli avrà raggiunto il termine: partendo dalle cose di quaggiù, al
fine di raggiungere quel Bello, salirà sempre di più da un solo e bel corpo a due, e da
due a tutti i corpi belli, da tutti i bei corpi alle belle attività umane e da queste alle
belle conoscenze, e dalle conoscenze procedere fino a che non si arriva alla
conoscenza del Bello stesso. Questo momento della vita deve essere degno di essere
vissuto da un uomo, ossia il momento in cui un uomo contempla il Bello.
Eros,dio dell’amore.
A.S. 2010 - 2011
    Liceo Scientifico “ Giovanni Vailati”
Lavoro realizzato da : Maria Grazia
Raiola, Giulia Veltro, Veronica
Giovannangeli nell’ambito di attività di
gruppo della III A coordinate dal Prof.
Pietro Volpones

More Related Content

What's hot (20)

Hegel
HegelHegel
Hegel
 
Il problema dell'essere
Il problema dell'essereIl problema dell'essere
Il problema dell'essere
 
Dante alighieri
Dante alighieriDante alighieri
Dante alighieri
 
Platone : Il mito della caverna
Platone : Il mito della cavernaPlatone : Il mito della caverna
Platone : Il mito della caverna
 
Aristotele
AristoteleAristotele
Aristotele
 
Spinoza
SpinozaSpinoza
Spinoza
 
La scuola stoica
La scuola stoicaLa scuola stoica
La scuola stoica
 
La filosofia di Schopenhauer
La filosofia di SchopenhauerLa filosofia di Schopenhauer
La filosofia di Schopenhauer
 
Johann Fichte - presentazione schematica del pensiero
Johann Fichte - presentazione schematica del pensieroJohann Fichte - presentazione schematica del pensiero
Johann Fichte - presentazione schematica del pensiero
 
Giovanni Boccaccio
Giovanni BoccaccioGiovanni Boccaccio
Giovanni Boccaccio
 
Kierkegaard
KierkegaardKierkegaard
Kierkegaard
 
HEGEL - Fenomenologia dello Spirito
HEGEL - Fenomenologia dello SpiritoHEGEL - Fenomenologia dello Spirito
HEGEL - Fenomenologia dello Spirito
 
IL MEGLIO DI PLATONE
IL MEGLIO DI PLATONEIL MEGLIO DI PLATONE
IL MEGLIO DI PLATONE
 
Storia della filosofia
Storia della filosofiaStoria della filosofia
Storia della filosofia
 
Epicuro
EpicuroEpicuro
Epicuro
 
La nascita filosofia antica
La nascita filosofia anticaLa nascita filosofia antica
La nascita filosofia antica
 
Celebri miti platonici - Lucia Gangale
Celebri miti platonici - Lucia GangaleCelebri miti platonici - Lucia Gangale
Celebri miti platonici - Lucia Gangale
 
La ricerca del principio
La ricerca del principioLa ricerca del principio
La ricerca del principio
 
Aristotele etica-politica-poetica-
Aristotele etica-politica-poetica-Aristotele etica-politica-poetica-
Aristotele etica-politica-poetica-
 
Parmenide in Breve
Parmenide in BreveParmenide in Breve
Parmenide in Breve
 

Viewers also liked

Viewers also liked (20)

Lo stato platonico
Lo stato  platonicoLo stato  platonico
Lo stato platonico
 
Il mito platonico
Il mito platonicoIl mito platonico
Il mito platonico
 
Platone
PlatonePlatone
Platone
 
Mito di theuth
Mito di theuthMito di theuth
Mito di theuth
 
Platone 2
Platone 2Platone 2
Platone 2
 
Platone
PlatonePlatone
Platone
 
Platone
PlatonePlatone
Platone
 
Platone
PlatonePlatone
Platone
 
Platone il numero 1
Platone il numero 1Platone il numero 1
Platone il numero 1
 
Lo stato ideale
Lo stato idealeLo stato ideale
Lo stato ideale
 
Platone 3
Platone 3Platone 3
Platone 3
 
Platone i sensi e le idee
Platone i sensi e le ideePlatone i sensi e le idee
Platone i sensi e le idee
 
Il mito di theuth 6 12-10
Il mito di theuth 6 12-10Il mito di theuth 6 12-10
Il mito di theuth 6 12-10
 
Mito Di Theuth 3^O
Mito Di Theuth 3^OMito Di Theuth 3^O
Mito Di Theuth 3^O
 
Il dialogo platonico
Il dialogo platonicoIl dialogo platonico
Il dialogo platonico
 
Bertrand Russell
Bertrand RussellBertrand Russell
Bertrand Russell
 
Mito della caverna - classe 4^
Mito della caverna - classe 4^Mito della caverna - classe 4^
Mito della caverna - classe 4^
 
Limite, trasgressione e responsabilità nel mito greco
Limite, trasgressione e responsabilità nel mito grecoLimite, trasgressione e responsabilità nel mito greco
Limite, trasgressione e responsabilità nel mito greco
 
Promèteo e pandora
Promèteo e pandoraPromèteo e pandora
Promèteo e pandora
 
Percorso femminile
Percorso femminilePercorso femminile
Percorso femminile
 

Similar to Platone: Il mito di eros

Spiritualità e sessualità
Spiritualità e sessualitàSpiritualità e sessualità
Spiritualità e sessualitàElio Occhipinti
 
filosofia_vol_1_uni_3_cap1.pptx
filosofia_vol_1_uni_3_cap1.pptxfilosofia_vol_1_uni_3_cap1.pptx
filosofia_vol_1_uni_3_cap1.pptxGiansalvoCantore
 
Le prime scuole_filosofiche
Le prime scuole_filosoficheLe prime scuole_filosofiche
Le prime scuole_filosoficheAntonio Nini
 
01. Storia della Filosofia. Introduzione
01. Storia della Filosofia. Introduzione01. Storia della Filosofia. Introduzione
01. Storia della Filosofia. IntroduzioneMario Cinà
 
Il principio come sostanza complessa
Il principio come sostanza complessaIl principio come sostanza complessa
Il principio come sostanza complessagiovanni quartini
 
La Dea Eterna - La Dea Iside
La Dea Eterna - La Dea IsideLa Dea Eterna - La Dea Iside
La Dea Eterna - La Dea IsideZaira Giulianelli
 
7 dio e il divino ellenismo e cristianesimo
7 dio e il divino   ellenismo e cristianesimo7 dio e il divino   ellenismo e cristianesimo
7 dio e il divino ellenismo e cristianesimogiovanni quartini
 
Il mito dal mito d’europa all’unità europea
Il mito dal mito d’europa all’unità europeaIl mito dal mito d’europa all’unità europea
Il mito dal mito d’europa all’unità europeaSuperWolf1955
 
Socrate e i socratici minori
Socrate e i socratici minoriSocrate e i socratici minori
Socrate e i socratici minoriElisa2088
 
Neoplatonismo e Plotino
Neoplatonismo e PlotinoNeoplatonismo e Plotino
Neoplatonismo e PlotinoElisa2088
 

Similar to Platone: Il mito di eros (20)

Socrate%20e%20 platone
Socrate%20e%20 platoneSocrate%20e%20 platone
Socrate%20e%20 platone
 
Platone.pdf
Platone.pdfPlatone.pdf
Platone.pdf
 
Spiritualità e sessualità
Spiritualità e sessualitàSpiritualità e sessualità
Spiritualità e sessualità
 
filosofia_vol_1_uni_3_cap1.pptx
filosofia_vol_1_uni_3_cap1.pptxfilosofia_vol_1_uni_3_cap1.pptx
filosofia_vol_1_uni_3_cap1.pptx
 
Le relazioni d'amore
Le relazioni d'amoreLe relazioni d'amore
Le relazioni d'amore
 
Le prime scuole_filosofiche
Le prime scuole_filosoficheLe prime scuole_filosofiche
Le prime scuole_filosofiche
 
01. Storia della Filosofia. Introduzione
01. Storia della Filosofia. Introduzione01. Storia della Filosofia. Introduzione
01. Storia della Filosofia. Introduzione
 
Odissea
OdisseaOdissea
Odissea
 
Il meglio di Platone!
Il meglio di Platone!Il meglio di Platone!
Il meglio di Platone!
 
Il principio come sostanza complessa
Il principio come sostanza complessaIl principio come sostanza complessa
Il principio come sostanza complessa
 
La Dea Eterna - La Dea Iside
La Dea Eterna - La Dea IsideLa Dea Eterna - La Dea Iside
La Dea Eterna - La Dea Iside
 
5. Eraclito
5. Eraclito5. Eraclito
5. Eraclito
 
7 dio e il divino ellenismo e cristianesimo
7 dio e il divino   ellenismo e cristianesimo7 dio e il divino   ellenismo e cristianesimo
7 dio e il divino ellenismo e cristianesimo
 
Handout nietzsche
Handout nietzscheHandout nietzsche
Handout nietzsche
 
Il mito dal mito d’europa all’unità europea
Il mito dal mito d’europa all’unità europeaIl mito dal mito d’europa all’unità europea
Il mito dal mito d’europa all’unità europea
 
Socrate e i socratici minori
Socrate e i socratici minoriSocrate e i socratici minori
Socrate e i socratici minori
 
Ludwig Feuerbach
Ludwig FeuerbachLudwig Feuerbach
Ludwig Feuerbach
 
Haoma
HaomaHaoma
Haoma
 
Neoplatonismo e Plotino
Neoplatonismo e PlotinoNeoplatonismo e Plotino
Neoplatonismo e Plotino
 
Origini
OriginiOrigini
Origini
 

More from robertnozick (20)

La rosa bianca
La rosa biancaLa rosa bianca
La rosa bianca
 
Bioetica
BioeticaBioetica
Bioetica
 
Femminismo
FemminismoFemminismo
Femminismo
 
Nicolò Cusano
Nicolò Cusano Nicolò Cusano
Nicolò Cusano
 
Giordano Bruno
Giordano BrunoGiordano Bruno
Giordano Bruno
 
Copernico
CopernicoCopernico
Copernico
 
Bernardino Telesio
Bernardino TelesioBernardino Telesio
Bernardino Telesio
 
Definizione di totalitarismo tra S. Freud e H. Arendt
Definizione di totalitarismo tra S. Freud e H. ArendtDefinizione di totalitarismo tra S. Freud e H. Arendt
Definizione di totalitarismo tra S. Freud e H. Arendt
 
Tycho Brahe
Tycho BraheTycho Brahe
Tycho Brahe
 
Newton
NewtonNewton
Newton
 
Galileo Galilei
Galileo GalileiGalileo Galilei
Galileo Galilei
 
Baruch Spinoza
Baruch SpinozaBaruch Spinoza
Baruch Spinoza
 
David Hume
David HumeDavid Hume
David Hume
 
Convegno su Giovanni Vailati
Convegno su Giovanni VailatiConvegno su Giovanni Vailati
Convegno su Giovanni Vailati
 
Hobbes
HobbesHobbes
Hobbes
 
John Locke
John LockeJohn Locke
John Locke
 
David Hume
David HumeDavid Hume
David Hume
 
Il Divo Giulio
Il Divo GiulioIl Divo Giulio
Il Divo Giulio
 
Berkeley
BerkeleyBerkeley
Berkeley
 
Locke
LockeLocke
Locke
 

Recently uploaded

La produzione e la gestione degli Open Data
La produzione e la gestione degli Open DataLa produzione e la gestione degli Open Data
La produzione e la gestione degli Open DataGianluigi Cogo
 
Esame finale - riunione genitori 2024.pptx
Esame finale - riunione genitori 2024.pptxEsame finale - riunione genitori 2024.pptx
Esame finale - riunione genitori 2024.pptxfedericodellacosta2
 
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldi
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldilezione di fisica_I moti nel piano_Amaldi
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldivaleriodinoia35
 
Storia dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptx
Storia dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptxStoria dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptx
Storia dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptxOrianaOcchino
 
Ticonzero news 148.pdf aprile 2024 Terza cultura
Ticonzero news 148.pdf aprile 2024 Terza culturaTiconzero news 148.pdf aprile 2024 Terza cultura
Ticonzero news 148.pdf aprile 2024 Terza culturaPierLuigi Albini
 
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla CresimaIL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla CresimaRafael Figueredo
 
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medieLa seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medieVincenzoPantalena1
 
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superioreEsperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiorevaleriodinoia35
 

Recently uploaded (8)

La produzione e la gestione degli Open Data
La produzione e la gestione degli Open DataLa produzione e la gestione degli Open Data
La produzione e la gestione degli Open Data
 
Esame finale - riunione genitori 2024.pptx
Esame finale - riunione genitori 2024.pptxEsame finale - riunione genitori 2024.pptx
Esame finale - riunione genitori 2024.pptx
 
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldi
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldilezione di fisica_I moti nel piano_Amaldi
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldi
 
Storia dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptx
Storia dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptxStoria dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptx
Storia dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptx
 
Ticonzero news 148.pdf aprile 2024 Terza cultura
Ticonzero news 148.pdf aprile 2024 Terza culturaTiconzero news 148.pdf aprile 2024 Terza cultura
Ticonzero news 148.pdf aprile 2024 Terza cultura
 
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla CresimaIL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
 
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medieLa seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
 
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superioreEsperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
 

Platone: Il mito di eros

  • 1.
  • 2. IL Mito di Eros • I due Erotes • Eros metafora del filosofo • L’amore come completamento • L’amore come divina mania • Il mito di Eros • La scala dell’Eros
  • 3. I due Erotes • Platone definsce nel Simposio l’antitesi tra amore celeste e volgare,il primo orientato all’anima e all’intelletto,il secondo ai corpi. L’esposizione di questa antitesi è affidata a Pausania,che afferma l’esistenza di due Erotes( plurale di éros,<<amore>>),figli di due dee,l’Afrodite celeste e l’Afrodite volgare.Platone afferma nel Fedro la divisione dell’anima in tre componenti:quella razionale,quella irascibile e quella concupiscibile.L’anima concupiscibile è sede dell’AMORE VOLGARE.
  • 4. Eros metafora del filosofo • Al centro dell’attenzione c’è il discorso di Socrate,che riferisce quanto udito dalla sacerdotessa Diotima.Ella gli ha narrato la nascita di Eros,figlio di un dio,Poros,e una mendicante,Penia.Eros non è nè dio né uomo,ma un demone,metafora del filosofo che propende verso la sapienza ma non la possiede.Gli dei non sono filosofi perché possiedono sapienza e quindi non la desiderano. Filosofo è colui che non possiede la conoscenza ma la desidera,colui che cerca la verità.
  • 5. Eros è amore per la bellezza,l’unica idea che si manifesta nel mondo visibile.Chi è posseduto dall’eros passa dall’amore per le cose belle a quello per le attività, fino a giungere alla contemplazione dell’idea di bello. L’amore, guidato dalla ragione, spinge l’anima a mettere le ali, a salire verso l’alto. L’eros è “delirio divino” che spinge l’uomo ad andare oltre se stesso e la propria quotidianità.
  • 6. Filosofia è purificazione, richiede un coinvolgimento personale, una vera e propria “conversione”. Nel Fedone Socrate si avvia verso la ricerca del senso del mondo, tramite la “seconda navigazione”. Nel linguaggio marinaresco la “prima navigazione” era quella a vela, fatta lasciandosi trasportare dai venti favorevoli. Quando i venti cessavano, bisognava remare: questa è la “seconda navigazione”, che richiede uno sforzo intenzionale, spinti da una forza interiore. Non si impara la filosofia, ma si diventa filosofi, mettendo le ali per salire verso il mondo delle idee e per fare ciò bisogna essere spinti dalla forza data da Eros.
  • 7. L’amore come completamento • Il mito più noto del Simposio è quello narrato da Aristofane e prende il nome di “mito dell’androgino”. Gli uomini attuali derivano da due uomini uniti insieme,o da due donne, oppure da un uomo e una donna. Siamo quindi la metà dell’essere originario e cerchiamo l’altra metà per completarci. Quando la troviamo si innesca dentro di noi la passione dell’amore.
  • 8. I generi degli uomini erano tre e non due come ora, maschio e femmina, ed un terzo che accomunava i due precedenti. L’androgino era costituito dalla natura maschile e da quella femminile accomunate insieme. La figura di ciascun uomo era tutta intera e rotonda, con il dorso e i fianchi a forma di cerchio; aveva quattro mani e tante gambe quante mani e due volti su un collo. Aveva un’unica testa per ambedue i visi,quattro orecchi,due organi genitali e camminava diritto. Il maschio aveva tratto la sua origine dal Sole, la femmina dalla Terra e il terzo sesso,che partecipa della natura maschile e di quella femminile, dalla Luna. Erano terribili per forza e avevano grande superbia tanto che cercarono di attaccare gli dei.
  • 9. Omero narra di Efialte e di Oto che tentarono di scalare il cielo per assalire gli dei. Zeus e gli altri dei convocarono un consiglio per decidere il destino degli uomini, ma erano indecisi poiché non potevano ucciderli ed annientare la razza perché sarebbero scomparsi anche gli onori e i sacrifici che provenivano dagli uomini. D’altra parte non potevano permettere quelle insolenze; così Zeus decise di tagliare ciascuno in due cosicché essi fossero più deboli e fossero più utili agli dei. Se gli uomini avessero continuato a comportarsi in modo insolente Zeus li avrebbe divisi di nuovo. Così fece ed è per questo che ciascuno cerca sempre l’altra metà che gli è propria. Le donne che sono nate dalla divisione di una donna hanno propensione per le donne, mentre gli uomini che sono nati dalla divisione di un uomo rincorrono i maschi. Dopo aver detto questo, Zeus tagliò gli uomini in due e diede l’incarico ad Apollo di rivoltare la faccia e la metà del collo verso la parte del taglio,in modo che l’uomo vedendo il suo taglio, diventasse più mansueto.
  • 10. L’amore come divina mania • Socrate inizia il discorso con il capo coperto dal mantello, sostenendo che è preferibile concedere favori a chi non è innamorato, per evitare gelosia. Fedro si complimenta con lui, quindi Socrate si scopre il capo e pronuncia la tesi contraria: l’amore è una pazzia “ divina “ che permette all’uomo di innalzarsi al mondo delle idee.
  • 11. Non è vero che, quando c’è un amante, bisogna concedere favori a chi non è innamorato, perché l’amante è in uno stato di mania, mentre l’altro è in uno stato di assennatezza. Ad esempio, le sacerdotesse di Dodona, quando sono in uno stato di mania procurano all’Ellade maggiori benefici, rispetto a quando si trovano in assennatezza. Avviene l’invasamento proveniente dalle Muse, che impossessatesi di un’anima, la desta e la trae fuori di sé. Chi, invece non ha la mania delle Muse, non potrà diventare un poeta completo. Non deve turbarci un discorso che afferma che si deve preferire un amico assennato rispetto a colui che è preso dalla passione. L’amore è considerato una forma di mania perché è l’unico che può farci ignorare il mondo circostante ed elevarci al mondo delle idee. Per questo tra tutte le divine ispirazioni è la migliore, e per questo chi ama i belli è detto innamorato. Ma questo non è facilmente raggiungibile da tutte le anime, alcune hanno una cattiva sorte. Poche anime hanno un ricordo sufficiente.
  • 12. Di tutte le altre virtù, non è presente nessun fulgore. Soltanto la Bellezza si vedeva in tutto il suo splendore, mentre noi (le anime) eravamo al seguito di Zeus, immutabili e beati. La Bellezza lassù splendeva come Essere, per questo il nostro senso più sviluppato è la vista; nella Bellezza non si vede la Saggezza, solo la prima è più amabile e manifestata. Chi è corrotto non si innalza facilmente lassù, non prova timore e non si vergogna ad inseguire un piacere contro natura. Chi ha visto più a lungo ciò, imita la bellezza e vedendo un volto che la imita prima sente dei brividi e poi si sacrifica per questo. Chi vede il volto lo coglie come una reazione che proviene dal brivido e prova un calore insolito. L’ effluvio della bellezza si scalda nel punto in cui la natura dell’ala si alimenta. In seguito lo stato dell’ala si gonfia e comincia a crescere per tutta la forma dell’anima. Un tempo, infatti l’anima era tutta alata.
  • 13. Socrate che interloquisce con i suoi allievi
  • 14. Il mito di Eros • Al centro dell’attenzione del Simposio vi è il discorso di Socrate, che riferisce quanto udito da Diotima. Ella narra la nascita Eros, figlio di un dio, Poros, e di una mendicante, Penia. Eros non è né dio né uomo, ma un demone, metafora dell’ amante che desidera ciò che non ha e del filosofo che tende verso la sapienza ma non la possiede.
  • 15. Alla nascita di Afrodite, gli dei tennero un banchetto e tra questi c’era Poros, figlio di Metis (la Perspicacia). Dopo il banchetto venne Penia (la Povertà) a mendicare, poiché c’era stata una grande festa; mentre Poros, ubriaco di nettare, entrato nel giardino di Zeus, fu colto dal sonno. Penia, escogitando un figlio da Poros, giacque con lui e concepì Eros. Per questo Eros fu ministro di Afrodite, perché fu generato durante le feste natalizie di lei. Eros, essendo stato generato da Penia e da Poros, è sempre povero, tutt’altro che bello e delicato, duro e ispido, scalzo e senza casa. D’altra parte riceve dal padre l’audacia, il coraggio, l’impeto, la passione per la saggezza, la ricerca della sapienza. Eros non è né mortale né immortale, ma, in uno stesso giorno, può fiorire e vivere, se riesce nei suoi espedienti e può morire ma poi tornare in vita, grazie alla natura del padre.
  • 16. Il demone sta in mezzo fra sapienza e ignoranza. Nessuno degli dei fa filosofia e non aspira a diventare sapiente, dal momento che lo è già; infatti i sapienti non filosofano. Ma neanche gli ignoranti fanno filosofia; infatti l’ignoranza ha proprio questo di dannoso: chi non è né buono né bello né saggio, ritiene invece di esserlo in modo conveniente. Colui che non ritiene di essere bisognoso, non desidera ciò di cui non ritiene di aver bisogno. Coloro che filosofano, dunque, sono quelli che stanno in mezzo tra i sapienti e gli ignoranti e tra questi vi è anche Eros. Lui è amore per il bello: ha il padre sapiente pieno di risorse, e la madre non sapiente priva di risorse.
  • 18. La scala dell’Eros • Il percorso, che consente l’accesso all’idea di bellezza e al mondo dell’idee, è descritto da Platone in modo articolato. Le condizioni necessarie sono l’unione della bellezza e di Eros: tramite la bellezza il mondo intelligibile si manifesta in quello visibile; tramite l’Eros l’individuo si eleva verso il trascendente.
  • 19. Chi procede per la via giusta deve incominciare fin da giovane ad avvicinarsi ai corpi belli e, se chi gli fa da guida lo indirizza nella giusta via, bisogna che ami un corpo solo e in quello generi discorsi belli; bisogna che capisca che la bellezza in un corpo qualsiasi è sorella della bellezza che è in un altro corpo. Dopo che ha capito questo, deve amare tutti i corpi belli. Dopo le attività umane bisogna condurlo alle scienze affinché possa vedere la bellezza delle conoscenze. Contemplando la bellezza, partorisce molti discorsi, belli e splendidi (Socrate si mette nei panni di “una levatrice”: aiuta gli altri a “partorire” la verità), fino a quando, essendosi rafforzato saprà vedere una conoscenza come quella che riguarda il bello. Chi è stato educato fino a questo punto all’amore, contemplando le cose belle, avvisterà immediatamente qualcosa di bello, che non nasce, non perisce, non cresce nè diminuisce e non è da un lato bello e da un lato brutto.
  • 20. Il bello non si manifesterà a lui nè come un discorso e come una scienza né come qualcosa che è in qualcos’altro, ma si manifesterà in se stesso, per se stesso, con se stesso, come forma unica che sempre è. Quando uno si solleverà in alto e comincerà a vedere quel bello, egli avrà raggiunto il termine: partendo dalle cose di quaggiù, al fine di raggiungere quel Bello, salirà sempre di più da un solo e bel corpo a due, e da due a tutti i corpi belli, da tutti i bei corpi alle belle attività umane e da queste alle belle conoscenze, e dalle conoscenze procedere fino a che non si arriva alla conoscenza del Bello stesso. Questo momento della vita deve essere degno di essere vissuto da un uomo, ossia il momento in cui un uomo contempla il Bello.
  • 22. A.S. 2010 - 2011 Liceo Scientifico “ Giovanni Vailati” Lavoro realizzato da : Maria Grazia Raiola, Giulia Veltro, Veronica Giovannangeli nell’ambito di attività di gruppo della III A coordinate dal Prof. Pietro Volpones