Corso Istruttori CONI-Csen - Tecnica di Bodybuilding - Lezione 2

Rossella Pruneti
Rossella PrunetiIFBB UNIVERSE Managing Editor & Designer à Traduttrice, interprete e redattrice freelance
Teoria delle
fibre muscolari
     Lezione 2
Cosa sono
 le «fibre
muscolari»?
Per spiegare cosa sono
      le fibre muscolari
occorre partire dal concetto di




MUSCOLO
Cos’è un
muscolo?
Questo è un muscolo
… questo è un muscolo
… anche qui ci
sono muscoli

                  Nell’ingrandimento:
                 la zona di transizione
                 tra le due grandi
                 parti dell'intestino,
                 cioè dal tenue
                 (azzurro) si passa al
                 crasso (beige).
… e perfino il nostro cuore
      è un «muscolo»

Il cuore è costituito
quasi esclusivamente da
tessuto muscolare
(vedremo più avanti che
è del tipo striato ma
involontario) e
supportato da una
struttura fibrosa detta
«pericardio».
Com’è fatto
un muscolo?
Non ci interessa adesso come è fatto un
 muscolo guardando il corpo umano
              «dall’esterno»
Ma al microscopio…
Il muscolo è un tessuto eccitabile
e può essere stimolato elettrochimicamente.

Il muscolo è formato da cellule
• molto allungate
• ben disposte
• in una struttura altamente regolare.
Tessuto in anatomia
         Tessuto biologico
Il corpo umano è costituito da organi e apparati
Fatti di tessuti
I tessuti sono fatti di cellule e un ulteriore particolare
tessuto chiamato «tessuto connettivo»
(Anche il tessuto connettivo è fatto di cellule).
Tessuto in anatomia
        Tessuto biologico

DEFINIZIONE:

Un insieme di cellule, anche differenti,
associate per funzione e che per questo svolgono un
ruolo determinante all’interno di un organismo.
I tessuti del corpo umano

         Tessuto        Tessuto        Tessuto        Tessuto
        epiteliale     connettivo      nervoso       muscolare




  Tessuto       Tessuto         Tessuto       (Tessuto
 connettivo    connettivo      connettivo    connettivo)
cartilagineo     osseo          adiposo        Sangue
I tessuti del corpo umano

              Tessuto muscolare




                                   Tessuto
   Tessuto         Tessuto
                                  muscolare
  muscolare       muscolare
                                   striato
   striato          liscio
                                  cardiaco
Tessuto muscolare striato
Il tessuto muscolare
striato scheletrico al
microscopio si
presenta:
- di aspetto striato
- ed è controllabile
tramite la volontà.

Si tratta del tessuto
muscolare
scheletrico, che è
quello che ci interessa
approfondire.
Tessuto muscolare striato
Il tessuto muscolare
striato scheletrico è
composto da cellule
molto allungate con
striatura trasversale,
dette fibre muscolari,
il cui diametro è
compreso fra 10 e 100
µm e la cui lunghezza
può essere pari a
quella dell'intero
muscolo (anche 1 m).     Cosa si intende per «striato»
Tessuto muscolare liscio
Le fibrocellule del
muscolo liscio al
microscopio si
presentano di aspetto
liscio e non sono
controllabili tramite la
volontà
ma dal sistema
nervoso centrale o
vegetativo.
(Esempi: muscoli
erettili dei peli, vene,
arterie, apparato
gastrointestinale).
Tessuto muscolare liscio
Le fibrocellule del
muscolo liscio sono
- piccole e fusiformi,
- con un nucleo
localizzato al centro
della cellula.
Tessuto muscolare striato
 involontario o cardiaco
Il tessuto striato
cardiaco al
microscopio si
presenta:
- di aspetto striato
- e non è
    controllabile
    tramite la
    volontà.
 (Esempio il muscolo
cardiaco).
Tessuto muscolare striato
         cardiaco
Il tessuto striato cardiaco è
formato da cellule:
- lunghe e cilindriche
- con un nucleo in
     posizione centrale.

Le fibre del miocardio
hanno una disposizione
delle proteine contrattili
simile a quelle del muscolo
striato scheletrico.

Infatti il «cardiocito» ha un
solo nucleo ovoidale
centrale, è ricco di
mitocondri, mioglobina e
glicogeno.
Tessuto connettivo



         Immagine istologica.
  Tanto per avere un’idea visiva della
         differenza dei tessuti.
Tessuto adiposo



       Immagine istologica.
Tanto per avere un’idea visiva della
        differenza dei tessuti
Com’è fatto
 un muscolo?
    I muscoli sono delle strutture che
rivestono l'organismo e, come è noto, gli
        consentono il movimento.
       Sono inseriti sullo scheletro.
   Alcuni ben visibili, altri meno visibili
      perché collocati in profondità
             sotto altri muscoli.
I muscoli sono inseriti sullo scheletro.
I tendini congiungono i muscoli alle ossa
      permettendo così il movimento.
I tendini NON sono la stessa cosa dei legamenti.
   legamenti sono robuste strutture fibrose che
   collegano tra loro due ossa o due parti dello
                    stesso osso.
Nel corpo umano esistono anche legamenti che
    stabilizzano organi specifici come l'utero o
                      il fegato.
Classificazioni
 dei muscoli
Classificazioni dei muscoli
In base al loro PUNTO DI ORIGINE e di INSERZIONE,
i muscoli vengono classificati in:

                                Muscoli pellicciai
       Muscoli scheletrici
                               Almeno un punto di
       Origine e inserzione            attacco
            nelle ossa.            (o l’origine o
       La loro contrazione         l’inserzione)
            muove lo              È nel derma.
          SCHELETRO.           La loro contrazione
                                muove la PELLE.
Classificazioni dei muscoli
                In base al numero di
                  PUNTI DI ORIGINE,
           i muscoli vengono classificati in:

             muscoli monocipiti: un solo
                 punto di origine

            muscoli bicipiti: due punti di
                      origine

             muscoli tricipiti: tre punti di
                        origine

            muscoli quadricipiti: quattro
                 punti di origine
Classificazioni dei muscoli
 In base al numero di PUNTI DI INSERZIONE,
      i muscoli vengono classificati in:

  muscoli monocaudati: un solo punto di
              inserzione.

 muscoli bicaudati: due punti di inserzione.

  muscoli tricaudati: tre punti di inserzione.

      muscoli pluricaudati: più punti di
                 inserzione.
Classificazioni dei muscoli
   In base alla FORMA, i muscoli vengono classificati in:

muscoli lunghi: sono quelli in cui la lunghezza prevale sulla
                 larghezza e sullo spessore

muscoli larghi: sono quelli in cui lo spessore è nettamente
         inferiore alla lunghezza e alla larghezza

muscoli brevi: sono quelli in cui la lunghezza, la larghezza e
            lo spessore sono pressoché uguali

   muscoli anulari: sono quelli che circondano gli orifizi
                     naturali del corpo
  orbicolari: sono quelli che per le loro caratteristiche si
       comportano come gli altri muscoli scheletrici;
    sfinteri: sono quelli che per le loro caratteristiche si
 comportano in maniera particolare, con un accentuato
        tono muscolare ed in continua contrazione.
Classificazioni dei muscoli
In base alla PRESENZA O MENO DI TENDINI INTERMEDI,
            i muscoli vengono classificati in:

 Muscoli monogastrici: nessun tendine intermedio.

     Muscoli digastrici: un tendine intermedio.

     Muscoli poligastrici: più tendini intermedi.
Classificazioni dei muscoli
Classificazioni dei muscoli
 La disposizione delle fibre è associata
       alla funzione del muscolo:

i muscoli veloci sono solitamente a fasci
      paralleli, quelli forti pennati.

Nel corpo umano sono presenti entrambi
i tipi di muscolo, ma prevalgono quelli a
               fasci obliqui.
In base al tipo di unione tra fasci


                                                  muscolari e tendini


                                                  vengono classificati in:




                                                    Muscoli a fasci obliqui
 Muscoli a fasci paralleli
Muscoli nastriformi: sono quelli che hanno               o pennati
fasci muscolari organizzati parallelamente
fra di loro da una estremità all'altra            Muscoli pennati: sono quelli che
                                                  hanno un tendine centrale sul quale
Muscoli fusiformi: sono quelli che hanno fasci    vanno a confluire e a tendersi le
muscolari pressoché paralleli tra di loro e       fibre muscolari
che si fanno convergenti su un tendine in
corrispondenza di una o di entrambe le
estremità                                         Muscoli semipennati: sono quelli che
                                                  hanno due lamine tendinee fra le
Muscoli larghi: sono quelli che hanno fasci       quali sono tese le fibre muscolari
muscolari piatti che si fondono con le
aponeurosi alle estremità
                                                  Muscoli pluripennati: sono quelli che
Muscoli a ventaglio: sono quelli in cui i fasci   hanno molti tendini di origine sui
muscolari divergono in corrispondenza di          quali vanno a confluire e a tendersi
una estremità e convergono su un tendine          le fibre muscolari
di inserzione all'altra estremità
Come è fatto
 un muscolo
scheletrico…
  «dentro»?
Osservando dall’esterno verso l’interno…
Ogni muscolo contiene:

• un gruppo di fibre muscolari
che contraendosi determina il movimento;
• un gruppo di fibre nervose specializzate
che registra la forza della contrazione;
• un altro gruppo di fibre nervose
(presenti nei tendini) che misura la tensione
muscolare.

Gli ultimi due gruppi raccolgono le informazioni, le
trasmettono al cervello e limitano l'azione muscolare
(al fine di evitare strappi).
Terminologia specifica riferita ai muscoli


 TERMINE GENERICO                            EQUIVALENTE MUSCOLARE


     Cellula muscolare                              Fibra muscolare
                                                o fibrocellula muscolare

   Membrana cellulare                                 Sarcolemma

           Citoplasma                                 Sarcoplasma

           Mitocondri                                  Sarcosomi


Reticolo endoplasmatico                         Reticolo sarcoplasmatico



Il prefisso sarc deriva da sarkos = carne.
Fascio
    di
  fibre
muscolari
 striate
Fascio muscolare
         Un fascio di fibre
         muscolari, tagliate in
         sezione trasversale,
         mostra la struttura
         interna del muscolo.

         In alto, in bianco, si
         vede un involucro di
         connettivo, dove
         passano vasi e nervi,
         che portano nutrimento
         e stimoli al muscolo.
Più fasci muscolari formano un muscolo.
Un muscolo piccolo può essere formato solo da alcuni
fasci di fibre, mentre i principali muscoli del corpo sono
           costituiti da centinaia di fasci di fibre
              (per esempio il grande gluteo).
• Più fibre muscolari (disposte secondo un ordine
  regolare) formano un fascio.

          Fascio muscolare
Fibre muscolari
   o «cellule
  muscolari»
    Dal punto di vista funzionale il muscolo
   umano si compone di due principali tipi di
fibre: lente e veloci, catalogate, attualmente,
        in: I tipo, II tipo A, II tipo B, II tipo C.
Fibre muscolari
      II tipo                                                                            I tipo

IIa                  II c

       IIb
      Fibre veloci o bianche o di tipo 2               Fibre lente o rosse o di tipo 1
      (2A, 2B, X)
      - potenti, non resistenti                        - resistenti, non potenti
       allenamento orientato alla potenza              allenamento orientato alla resistenza
      (sono più adatte per gare veloci di breve        - sono più ricche di mitocondri (che sono di
      durata come la corsa dei 100 metri o il salto    colore rosso scuro).
      in lungo).                                       - Si contraggono e si affaticano più
      - sono più ricche di proteine contrattili        lentamente. Contengono un maggior
      (tali proteine sono di colore chiaro). Infatti   numero di mitocondri grandi (il “sistema
      si contraggono 4 volte più rapidamente di        energetico” delle cellule muscolari converte
      quelle lente e si affaticano anche prima:        il cibo in energia utilizzabile) e producono
      esse generano energia anaerobicamente            energia aerobicamente (con ossigeno).
      (senza ossigeno).
      - aumentano per ipertrofia e per iperplasia      - ingrossano per ipertrofia
      - impulso rapido e potente                       - impulso lento e debole
      - nervo più grosso                               - nervo sottile
Fibre muscolari


 …Per capire come si contraggono a
         velocità diverse.
Fibre muscolari
       Queste fibre sono, per così dire, dei mostri
       cellulari. Assomigliano a lunghe salsicce
           contenenti moltissimi nuclei. Nella
         fotografia si vedono <prominenze > di
        nuclei (che creano una serie di piccole
             gobbe nel profilo della fibra).

         Al loro interno queste fibre contengono
        sostanze contrattili, come l'actina (è una
        proteina che esiste in tutte le cellule), ma
           soprattutto la miosina, tipicamente
                         muscolare.
        Actina e miosina, insieme (e combinata
           con altri fattori), danno origine alla
             massima contrattilità dei tessuti.

       Guardando bene queste fibre muscolari si
       intravedono delle striature orizzontali: esse
          riflettono le strutture interne. Si tratta di
       ingranaggi a <pettine > che scorrono l'uno
            dentro l'altro. Essi sono alla base del
       meccanismo di raccorciamento della fibra
                  (contrazione muscolare).

          Una ricca rete vascolare (in azzurro)
           accompagna le fibre muscolari..
Una fibra muscolare è formata da unità longitudinali ancora più piccole
chiamate miofibrille, le cui unità di base sono filamenti microscopici chiamati
         actina e miosina (proteine che controllano la contrazione).


    Visti in sezione al microscopio elettronico questi muscoli rivelano la loro
 struttura filamentosa, costituita di un fascio di fibre più sottili, le cosiddette
miofibrille, dal diametro di 1-2 micrometri (milionesimi di metro). Ogni singola
  fibra muscolare è coperta da una delicata calza di fibre reticolari, detta
endomisio: nella foto corrisponde ai filamenti aggrovigliati intorno alle fibre.
Fibre muscolari
Fibre muscolari
In risposta ad uno sforzo fisico intenso si attivano
per prime le unità motorie più piccole e, mano a
mano che l'intensità aumenta, si ha un progressivo
      maggior reclutamento delle fibre rapide.
Le FT si stancano velocemente e    Le ST incrementano pian
a ogni ripetizione successiva      piano la produzione di
riducono la produzione di forza.   forza. Però ad un certo
                                   punto anche loro riducono
                                   (gradualmente) la
                                   capacità di produrre forza.
I due tipi di fibre sono presenti entrambi in tutti gli esseri umani,
ma:

• Alcune persone ne hanno di più di un tipo e meno di un altro.

È dimostrato infatti, grazie ad alcuni studi, che ognuno di noi
nasce con una certa proporzione di fibre veloci e di fibre lente,
determinata geneticamente. Fino a poco tempo fa si pensava
che non fosse possibile modificare questa proporzione con
l’allenamento, ma recenti studi hanno dimostrato la possibilità di
lavorare su un tipo di fibre veloci (fibre del tipo II A), tramite
l’allenamento aerobico, in modo da farle reagire come quelle
lente.

• Sono distribuite in percentuali diverse a seconda dei muscoli.
Sono distribuite in percentuali diverse a seconda dei muscoli.
Percentuale di fibre lente e veloci nei muscoli scheletrici dell’uomo
Dove:
ST = fibre lente;
FTa = fibre veloci con alto potenziale metabolico ossidativo e glicolitico;
FTb = fibre veloci con alto potenziale prevalentemente glicolitico


                                        MUSCOLO                                    %ST        %FTa        %FTb


 Adduttore breve                                                              45         15          40
 Grande adduttore                                                             55         15          30
 Grande gluteo                                                                50         20          30
 Ileo psoas                                                                   50         --          50
 Pettineo                                                                     45         15          40
 Psoas                                                                        50         20          30
 Gracile                                                                      55         15          30
 Semimembranoso                                                               50         15          35
 Tensore della fascia lata                                                    70         10          20
 Vasto intermedio Quadric. Femor.                                             50         15          35
 Vasto mediale Quadric. Femor.                                                50         15          35
 Soleo                                                                        75         15          10
 Gran dorsale                                                                 50         --          50
 Bicipite brachiale                                                           50         --          50
 Deltoide                                                                     60         --          40
 Romboide                                                                     45         --          55
 Trapezio                                                                     54         --          46
 Adduttore lungo                                                              45         15          40
 Gemelli                                                                      50         20          30
 Gluteo medio/piccolo                                                         50         20          30
 Otturatore esterno/interno                                                   50         20          30
 Piriforme                                                                    50         20          30
 Bicipite femorale                                                            65         10          25
 Sartorio                                                                     50         20          30
 Semitendinoso                                                                50         15          35
 Popliteo                                                                     50         15          35
 Vasto laterale                                                               45         20          35
 Retto femorale Quadric. Femor.                                               45         15          40
 Tibiale anteriore                                                            70         10          20
 Retto addome                                                                 46         --          54
 Brachioradiale                                                               40         --          60
 Gran Pettorale                                                               42         --          58
 Tricipite brachiale                                                          33         --          67
 Sopraspinato                                                                 60         --          40
Sono distribuite in percentuali diverse a seconda dei muscoli.


Quanto velocemente un muscolo si stanca è una
considerazione molto importante nella costruzione della
scheda e nell’abbinamento degli esercizi se vogliamo
ottenere un risultato.
Esempio: ipetrofia del deltoide posteriore, tricipiti (con + FT) allenati con i pettorali (+ ST) ecc.
Distribuzione a seconda
      del soggetto




Diventa evidentissima agli estremi, cioè osservando gli atleti d’élite
 (i campioni) nei vari sport.
Gli atleti di resistenza come i maratoneti hanno anche l’80% di fibre
lente.
I velocisti, quelli che gareggiano a livello mondiale, anche l’80% di fibre
bianche.
Distribuzione a seconda
      del soggetto
L'importanza della composizione percentuale dei vari tipi di fibre,
              è testimoniata anche dalle significative differenze
che separano atleti di elevato livello, impegnati in discipline sportive differenti.


                               %
 DISCIPLINA                                           AUTORI
                               FIBRE LENTE
 Atletica
 - 100 - 200 m.                35   -   40            Bosco.   1985;   Tihanyi, 1985.
 - 400 m.                      40   -   50            Bosco.   1985;   Tihanyi, 1985.
 - 800 - 1500                  55   -   60            Bosco.   1985;   Tihanyi, 1985.
 - 5000 m. - maratona          65   -   80            Bosco.   1985;   Komi e coll., 1977.
 - marciatori                  65   -   70            Bosco.   1985.
 - lanciatori                  50   -   55            Bosco.   1985.
 - saltatori                   50   -   55            Bosco.   1985;   Tihanyi, 1985.
 Sci
 - fondo                       65   -   85            Komi e coll., 1977; Tesch e coll., 1975.
 - slalom                      50   -   55            Komi e coll., 1977.
 - salto dal trampolino        50   -   55            Komi e coll., 1977.
 Hockey su ghiaccio            45   -   60            Komi e coll., 1977.
 Pattinaggio su ghiaccio       65   -   70            Komi e coll., 1977.
 Ciclisti su strada            55   -   60            Burke e coll., 1977.
 Canoa                         55   -   60            Komi e coll., 1977; Gollnick e coll., 1972.
 Nuoto                         50   -   60            Lundin, 1974; Gollnick e coll., 1972
 Orientamento                  65   -   70            Thorxstensson e coll., 1977; Gollnick e coll.,
 Sci acquatico                 50   -   55            1972.
 Lotta                         50   -   55            Tesch e coll., 1975.
 Sollevamento pesi             40   -   45            Tesch e coll., 1982.
 Body building                 40   -   45            Tesch e coll., 1975.
 Pallamano                     45   -   55            Hakkinen e coll., 1984.
 Pallavolo                     45   -   55            Tesch e coll., 1982.
 Hockey su prato               45   -   50            Lavoro non pubbl. Univ. Jyvaskyla.
 Calcio                        40   -   45            Prince e coll., 1977.
 Sportivi non competitivi      40   -   60            Jacobs, 1982; Apor, 1988.
                                                      Carlsson e coll., 1975.
Distribuzione a seconda
      del soggetto:
a cosa serve conoscerla?
Distribuzione a seconda
      del soggetto:
a cosa serve conoscerla?

Per allenarsi in modo da avere risultati.
Distribuzione a seconda
      del soggetto:
  COME conoscerla?
Biopsia del muscolo.

Utilizzo di tabelle (generiche e puramente indicative)

Vari "test" da provare in allenamento basati sul numero di
ripetizioni eseguibili con una data percentuale di carico
massimale.
Distribuzione a seconda
      del soggetto:
     in conclusione
È interessante conoscere i principi basi della teoria delle fibre
muscolari ma al momento nella pratica è applicabile in
modo limitato.

Comporre la tabella (durate e numero di serie e ripetizioni)
non dipende solo e solo dalla genetica del soggetto ma
anche e soprattutto da cosa sta cercando di raggiungere (i
suoi obiettivi).
Corso Istruttori CONI-Csen - Tecnica di Bodybuilding - Lezione 2
Distribuzione a seconda
      del soggetto:
     in conclusione
 La pratica, prove ed errori sul soggetto da allenare oltre alla
 conoscenza dei vari principi d’allenamento permetteranno
       di allenarsi con risultato anche senza % e biopsie
perché la teoria delle fibre muscolari comunque sta alla base
 ed è parte della spiegazione della validità di quanto sopra.
Distribuzione a seconda
      del soggetto:
     in conclusione
Numero di ripetizioni                                       Effetto
         <6             Per l’allenamento della forza muscolare. Sono stimolate e portate
                        all’ipertrofia le proteine contrattili della fibra muscolare.

         6-8            Per l’ipertrofia muscolare. Aumenta il numero delle proteine contrattili della
                        fibra muscolare.

       10-12            Per l’ipertrofia muscolare. Si sviluppano le membrane muscolari e il
                        sarcoplasma, aumenta il numero e lo spessore delle membrane cellulari e il
                        contenuto liquido della cellula (sarcoplasma) che stimola la sintesi proteica
                        compensatoria.


       15-25            Per l’ipertrofia muscolare. Si forza la formazione di energia.
        > 30            Per allenare alla resistenza. Si sviluppano i vasi sanguigni e mitocondri;
                        aumentando l’apporto di sangue al muscolo si ha l’effetto della
                        vascolarizzazione.
Distribuzione a seconda
 del gruppo muscolare
Per quanto ci siano differenze
soggettive nella distribuzione delle
fibre muscolari, esistono delle
somiglianze di composizione valide
per tutti.
Rivestimenti


   Endomisio riveste ogni fibrocellula
 • Perimisio riveste gruppi di fibrocellule
                 (fascetti )
    • Epimisio circonda più fascetti
Come avviene la
  contrazione
  muscolare?
Anzittutto, dove avviene la
 contrazione muscolare?
Anzittutto, dove avviene la
 contrazione muscolare?


     Nel sarcomero
Sarcomero
Sarcomero
                    è l'unità morfofunzionale e contrattile
                         del muscolo striato scheletrico


                    I componenti peptidici principali sono:
           • miosina (filamenti spessi disposti lungo il sarcomero)
            • actina (filamenti sottili disposti lungo il sarcomero)
•   altre proteine strutturali che permettono e favoriscono il mantenimento
                                    della struttura

      Al microscopio si possono riconoscere alcune microstrutture, cioè:
            la banda I (regione in cui troviamo solo filamenti sottili)
           la banda A (regione in cui troviamo entrambi i filamenti)
          la zona H (regione in cui troviamo solo filamenti di miosina)
  la linea M (una linea scura che corre al centro del sarcomero, su cui si
                          inseriscono i filamenti miosinici)
la linea Z (inizio e fine del sarcomero, linea su cui si inseriscono i filamenti di
                                      actina).
Come avviene la
  contrazione
  muscolare?
           Quando un impulso nervoso
       (l’onda verde) arriva all’actina e
      alla miosina una serie complessa di
                  eventi fa sì che
          la miosina si attacchi e avanzi
            lungo i filamenti di actina.
          Immaginate migliaia di questi
      filamenti che lavorano all’unisono.
Cos’è la
contrazione muscolare?
La contrazione di un muscolo non implica
necessariamente che il muscolo si
accorcia o che sposti un peso: significa
solo che è stata generata tensione.
DEFINIZIONE
«contrazione muscolare»
 La contrazione di un muscolo non implica
 necessariamente che il muscolo si
 accorcia o che sposti un peso: significa
 solo che è stata generata tensione.
Classificazione delle
contrazioni muscolari
      Statiche             Dinamiche



Il muscolo sviluppa   Il muscolo sviluppa
tensione ma non       tensione e modifica la
modifica la propria   propria lunghezza
lunghezza e non       producendo lavoro.
produce lavoro.
                      La distanza tra le
                      inserzioni varia
                      durante la
                      contrazione.
Classificazione delle
contrazioni muscolari
      Statiche


Isometrica: (uguale
lunghezza). Il muscolo
sviluppa tensione ma
non cambia la sua
lunghezza.
Esempi:
tirare un asciugamano da
tutte e due i capi;
contrarre in simultanea
bicipiti e tricipiti.
Il carico è uguale alla
forza o è immobile.
Classificazione delle
    contrazioni muscolari
                           Dinamiche




Isotonica
                         Isocinetica




            Auxotonica                 Pliometrica
Classificazione delle
contrazioni muscolari
Isotonica   Isotonica (uguale peso).

            Il muscolo si accorcia man mano che
            sviluppa tensione (fase concentrica
            positiva). Nella fase opposta (eccentrica
            negativa) il muscolo si allunga man mano
            che sviluppa tensione.

            Ha un "punto difficoltoso” e un “punto
            morto”, cioè lo sforzo non è continuo
            crescente.
            Esempi:
            il braccio solleva un manubrio, il braccio
            riabbassa il manubrio.
Classificazione delle
 contrazioni muscolari
             Auxotonica (crescita del peso).
Auxotonica
             Si tratta di una contrazione a sforzo
             variabile continuo crescente.

             È una variabile della contrazione isotonica
             classica.
             Esempi:
             si ottiene con l’utilizzo di estensori, carrucole,
             pulegge.
             La più moderna espressione di una contrazione
             auxotonica può venire data dall’utilizzo di una
             macchina dotata di particolari cammes.
Classificazione delle
 contrazioni muscolari
              Isocinetica (uguale velocità).
Isocinetica
              La tensione sviluppata dalla contrazione del
              muscolo, che si accorcia a velocità costante, è
              massima per tutto l'arco di movimento.

              Esempi:
              si ottiene con le apposite apparecchiature
              isocinetiche cioè strumenti che consentono di
              effettuare esercizi muscolari a velocità costante
              lungo l'intero arco di movimento grazie ad un
              dispositivo di controllo idraulico o robotico.
              L'esercizio isocinetico è infatti finemente modulabile
              per cui può essere impiegato sia in pazienti
              estremamente deboli, sia in pazienti molto forti.
Classificazione delle
 contrazioni muscolari
Isocinetica
Corso Istruttori CONI-Csen - Tecnica di Bodybuilding - Lezione 2
Classificazione delle
 contrazioni muscolari
              Pliometrica.
Pliometrica
              Si ottiene con una rapida inversione da una
              contrazione eccentrica ad una concentrica
              sfruttando l'energia elastica del muscolo
              accumulata nel primo tipo di contrazione.


              Esempi:
              salto a terra da sopra un rialzo con immediato
              rimbalzo in alto.
              Calcio ad un pallone.
Classificazione delle
 contrazioni muscolari
Pliometrica
Grafico di Hill
                 Hill ha dimostrato
           matematicamente che la
            velocità è inversamente
            proporzionale alla forza.
         Di conseguenza alla velocità
          massima la forza è uguale a
        zero, mentre a velocità zero (o
           negativa) la forza è molto
                       elevata.
                   In altri termini:
          la forza espressa è massima
       durante contrazioni eccentriche
       (ripetizioni negative), si riduce in
       quelle isometriche e ancor di più
             in quelle concentriche.
Grafico di Hill
       Questo fa capire la base
       razionale di molti principi
        d’allenamento coi pesi.
Nella prossima lezione:
 Le leggi dell’allenamento
e i principi dell’allenamento
       di bodybuilding.
1 sur 88

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Corso Istruttori CONI-Csen - Tecnica di Bodybuilding - Lezione 2

  • 2. Cosa sono le «fibre muscolari»?
  • 3. Per spiegare cosa sono le fibre muscolari occorre partire dal concetto di MUSCOLO
  • 5. Questo è un muscolo
  • 6. … questo è un muscolo
  • 7. … anche qui ci sono muscoli Nell’ingrandimento: la zona di transizione tra le due grandi parti dell'intestino, cioè dal tenue (azzurro) si passa al crasso (beige).
  • 8. … e perfino il nostro cuore è un «muscolo» Il cuore è costituito quasi esclusivamente da tessuto muscolare (vedremo più avanti che è del tipo striato ma involontario) e supportato da una struttura fibrosa detta «pericardio».
  • 10. Non ci interessa adesso come è fatto un muscolo guardando il corpo umano «dall’esterno»
  • 11. Ma al microscopio… Il muscolo è un tessuto eccitabile e può essere stimolato elettrochimicamente. Il muscolo è formato da cellule • molto allungate • ben disposte • in una struttura altamente regolare.
  • 12. Tessuto in anatomia Tessuto biologico Il corpo umano è costituito da organi e apparati Fatti di tessuti I tessuti sono fatti di cellule e un ulteriore particolare tessuto chiamato «tessuto connettivo» (Anche il tessuto connettivo è fatto di cellule).
  • 13. Tessuto in anatomia Tessuto biologico DEFINIZIONE: Un insieme di cellule, anche differenti, associate per funzione e che per questo svolgono un ruolo determinante all’interno di un organismo.
  • 14. I tessuti del corpo umano Tessuto Tessuto Tessuto Tessuto epiteliale connettivo nervoso muscolare Tessuto Tessuto Tessuto (Tessuto connettivo connettivo connettivo connettivo) cartilagineo osseo adiposo Sangue
  • 15. I tessuti del corpo umano Tessuto muscolare Tessuto Tessuto Tessuto muscolare muscolare muscolare striato striato liscio cardiaco
  • 16. Tessuto muscolare striato Il tessuto muscolare striato scheletrico al microscopio si presenta: - di aspetto striato - ed è controllabile tramite la volontà. Si tratta del tessuto muscolare scheletrico, che è quello che ci interessa approfondire.
  • 17. Tessuto muscolare striato Il tessuto muscolare striato scheletrico è composto da cellule molto allungate con striatura trasversale, dette fibre muscolari, il cui diametro è compreso fra 10 e 100 µm e la cui lunghezza può essere pari a quella dell'intero muscolo (anche 1 m). Cosa si intende per «striato»
  • 18. Tessuto muscolare liscio Le fibrocellule del muscolo liscio al microscopio si presentano di aspetto liscio e non sono controllabili tramite la volontà ma dal sistema nervoso centrale o vegetativo. (Esempi: muscoli erettili dei peli, vene, arterie, apparato gastrointestinale).
  • 19. Tessuto muscolare liscio Le fibrocellule del muscolo liscio sono - piccole e fusiformi, - con un nucleo localizzato al centro della cellula.
  • 20. Tessuto muscolare striato involontario o cardiaco Il tessuto striato cardiaco al microscopio si presenta: - di aspetto striato - e non è controllabile tramite la volontà. (Esempio il muscolo cardiaco).
  • 21. Tessuto muscolare striato cardiaco Il tessuto striato cardiaco è formato da cellule: - lunghe e cilindriche - con un nucleo in posizione centrale. Le fibre del miocardio hanno una disposizione delle proteine contrattili simile a quelle del muscolo striato scheletrico. Infatti il «cardiocito» ha un solo nucleo ovoidale centrale, è ricco di mitocondri, mioglobina e glicogeno.
  • 22. Tessuto connettivo Immagine istologica. Tanto per avere un’idea visiva della differenza dei tessuti.
  • 23. Tessuto adiposo Immagine istologica. Tanto per avere un’idea visiva della differenza dei tessuti
  • 24. Com’è fatto un muscolo? I muscoli sono delle strutture che rivestono l'organismo e, come è noto, gli consentono il movimento. Sono inseriti sullo scheletro. Alcuni ben visibili, altri meno visibili perché collocati in profondità sotto altri muscoli.
  • 25. I muscoli sono inseriti sullo scheletro. I tendini congiungono i muscoli alle ossa permettendo così il movimento.
  • 26. I tendini NON sono la stessa cosa dei legamenti. legamenti sono robuste strutture fibrose che collegano tra loro due ossa o due parti dello stesso osso. Nel corpo umano esistono anche legamenti che stabilizzano organi specifici come l'utero o il fegato.
  • 28. Classificazioni dei muscoli In base al loro PUNTO DI ORIGINE e di INSERZIONE, i muscoli vengono classificati in: Muscoli pellicciai Muscoli scheletrici Almeno un punto di Origine e inserzione attacco nelle ossa. (o l’origine o La loro contrazione l’inserzione) muove lo È nel derma. SCHELETRO. La loro contrazione muove la PELLE.
  • 29. Classificazioni dei muscoli In base al numero di PUNTI DI ORIGINE, i muscoli vengono classificati in: muscoli monocipiti: un solo punto di origine muscoli bicipiti: due punti di origine muscoli tricipiti: tre punti di origine muscoli quadricipiti: quattro punti di origine
  • 30. Classificazioni dei muscoli In base al numero di PUNTI DI INSERZIONE, i muscoli vengono classificati in: muscoli monocaudati: un solo punto di inserzione. muscoli bicaudati: due punti di inserzione. muscoli tricaudati: tre punti di inserzione. muscoli pluricaudati: più punti di inserzione.
  • 31. Classificazioni dei muscoli In base alla FORMA, i muscoli vengono classificati in: muscoli lunghi: sono quelli in cui la lunghezza prevale sulla larghezza e sullo spessore muscoli larghi: sono quelli in cui lo spessore è nettamente inferiore alla lunghezza e alla larghezza muscoli brevi: sono quelli in cui la lunghezza, la larghezza e lo spessore sono pressoché uguali muscoli anulari: sono quelli che circondano gli orifizi naturali del corpo orbicolari: sono quelli che per le loro caratteristiche si comportano come gli altri muscoli scheletrici; sfinteri: sono quelli che per le loro caratteristiche si comportano in maniera particolare, con un accentuato tono muscolare ed in continua contrazione.
  • 32. Classificazioni dei muscoli In base alla PRESENZA O MENO DI TENDINI INTERMEDI, i muscoli vengono classificati in: Muscoli monogastrici: nessun tendine intermedio. Muscoli digastrici: un tendine intermedio. Muscoli poligastrici: più tendini intermedi.
  • 34. Classificazioni dei muscoli La disposizione delle fibre è associata alla funzione del muscolo: i muscoli veloci sono solitamente a fasci paralleli, quelli forti pennati. Nel corpo umano sono presenti entrambi i tipi di muscolo, ma prevalgono quelli a fasci obliqui.
  • 35. In base al tipo di unione tra fasci muscolari e tendini vengono classificati in: Muscoli a fasci obliqui Muscoli a fasci paralleli Muscoli nastriformi: sono quelli che hanno o pennati fasci muscolari organizzati parallelamente fra di loro da una estremità all'altra Muscoli pennati: sono quelli che hanno un tendine centrale sul quale Muscoli fusiformi: sono quelli che hanno fasci vanno a confluire e a tendersi le muscolari pressoché paralleli tra di loro e fibre muscolari che si fanno convergenti su un tendine in corrispondenza di una o di entrambe le estremità Muscoli semipennati: sono quelli che hanno due lamine tendinee fra le Muscoli larghi: sono quelli che hanno fasci quali sono tese le fibre muscolari muscolari piatti che si fondono con le aponeurosi alle estremità Muscoli pluripennati: sono quelli che Muscoli a ventaglio: sono quelli in cui i fasci hanno molti tendini di origine sui muscolari divergono in corrispondenza di quali vanno a confluire e a tendersi una estremità e convergono su un tendine le fibre muscolari di inserzione all'altra estremità
  • 36. Come è fatto un muscolo scheletrico… «dentro»?
  • 38. Ogni muscolo contiene: • un gruppo di fibre muscolari che contraendosi determina il movimento; • un gruppo di fibre nervose specializzate che registra la forza della contrazione; • un altro gruppo di fibre nervose (presenti nei tendini) che misura la tensione muscolare. Gli ultimi due gruppi raccolgono le informazioni, le trasmettono al cervello e limitano l'azione muscolare (al fine di evitare strappi).
  • 39. Terminologia specifica riferita ai muscoli TERMINE GENERICO EQUIVALENTE MUSCOLARE Cellula muscolare Fibra muscolare o fibrocellula muscolare Membrana cellulare Sarcolemma Citoplasma Sarcoplasma Mitocondri Sarcosomi Reticolo endoplasmatico Reticolo sarcoplasmatico Il prefisso sarc deriva da sarkos = carne.
  • 40. Fascio di fibre muscolari striate
  • 41. Fascio muscolare Un fascio di fibre muscolari, tagliate in sezione trasversale, mostra la struttura interna del muscolo. In alto, in bianco, si vede un involucro di connettivo, dove passano vasi e nervi, che portano nutrimento e stimoli al muscolo.
  • 42. Più fasci muscolari formano un muscolo. Un muscolo piccolo può essere formato solo da alcuni fasci di fibre, mentre i principali muscoli del corpo sono costituiti da centinaia di fasci di fibre (per esempio il grande gluteo).
  • 43. • Più fibre muscolari (disposte secondo un ordine regolare) formano un fascio. Fascio muscolare
  • 44. Fibre muscolari o «cellule muscolari» Dal punto di vista funzionale il muscolo umano si compone di due principali tipi di fibre: lente e veloci, catalogate, attualmente, in: I tipo, II tipo A, II tipo B, II tipo C.
  • 45. Fibre muscolari II tipo I tipo IIa II c IIb Fibre veloci o bianche o di tipo 2 Fibre lente o rosse o di tipo 1 (2A, 2B, X) - potenti, non resistenti - resistenti, non potenti  allenamento orientato alla potenza  allenamento orientato alla resistenza (sono più adatte per gare veloci di breve - sono più ricche di mitocondri (che sono di durata come la corsa dei 100 metri o il salto colore rosso scuro). in lungo). - Si contraggono e si affaticano più - sono più ricche di proteine contrattili lentamente. Contengono un maggior (tali proteine sono di colore chiaro). Infatti numero di mitocondri grandi (il “sistema si contraggono 4 volte più rapidamente di energetico” delle cellule muscolari converte quelle lente e si affaticano anche prima: il cibo in energia utilizzabile) e producono esse generano energia anaerobicamente energia aerobicamente (con ossigeno). (senza ossigeno). - aumentano per ipertrofia e per iperplasia - ingrossano per ipertrofia - impulso rapido e potente - impulso lento e debole - nervo più grosso - nervo sottile
  • 46. Fibre muscolari …Per capire come si contraggono a velocità diverse.
  • 47. Fibre muscolari Queste fibre sono, per così dire, dei mostri cellulari. Assomigliano a lunghe salsicce contenenti moltissimi nuclei. Nella fotografia si vedono <prominenze > di nuclei (che creano una serie di piccole gobbe nel profilo della fibra). Al loro interno queste fibre contengono sostanze contrattili, come l'actina (è una proteina che esiste in tutte le cellule), ma soprattutto la miosina, tipicamente muscolare. Actina e miosina, insieme (e combinata con altri fattori), danno origine alla massima contrattilità dei tessuti. Guardando bene queste fibre muscolari si intravedono delle striature orizzontali: esse riflettono le strutture interne. Si tratta di ingranaggi a <pettine > che scorrono l'uno dentro l'altro. Essi sono alla base del meccanismo di raccorciamento della fibra (contrazione muscolare). Una ricca rete vascolare (in azzurro) accompagna le fibre muscolari..
  • 48. Una fibra muscolare è formata da unità longitudinali ancora più piccole chiamate miofibrille, le cui unità di base sono filamenti microscopici chiamati actina e miosina (proteine che controllano la contrazione). Visti in sezione al microscopio elettronico questi muscoli rivelano la loro struttura filamentosa, costituita di un fascio di fibre più sottili, le cosiddette miofibrille, dal diametro di 1-2 micrometri (milionesimi di metro). Ogni singola fibra muscolare è coperta da una delicata calza di fibre reticolari, detta endomisio: nella foto corrisponde ai filamenti aggrovigliati intorno alle fibre.
  • 51. In risposta ad uno sforzo fisico intenso si attivano per prime le unità motorie più piccole e, mano a mano che l'intensità aumenta, si ha un progressivo maggior reclutamento delle fibre rapide.
  • 52. Le FT si stancano velocemente e Le ST incrementano pian a ogni ripetizione successiva piano la produzione di riducono la produzione di forza. forza. Però ad un certo punto anche loro riducono (gradualmente) la capacità di produrre forza.
  • 53. I due tipi di fibre sono presenti entrambi in tutti gli esseri umani, ma: • Alcune persone ne hanno di più di un tipo e meno di un altro. È dimostrato infatti, grazie ad alcuni studi, che ognuno di noi nasce con una certa proporzione di fibre veloci e di fibre lente, determinata geneticamente. Fino a poco tempo fa si pensava che non fosse possibile modificare questa proporzione con l’allenamento, ma recenti studi hanno dimostrato la possibilità di lavorare su un tipo di fibre veloci (fibre del tipo II A), tramite l’allenamento aerobico, in modo da farle reagire come quelle lente. • Sono distribuite in percentuali diverse a seconda dei muscoli.
  • 54. Sono distribuite in percentuali diverse a seconda dei muscoli. Percentuale di fibre lente e veloci nei muscoli scheletrici dell’uomo Dove: ST = fibre lente; FTa = fibre veloci con alto potenziale metabolico ossidativo e glicolitico; FTb = fibre veloci con alto potenziale prevalentemente glicolitico MUSCOLO %ST %FTa %FTb Adduttore breve 45 15 40 Grande adduttore 55 15 30 Grande gluteo 50 20 30 Ileo psoas 50 -- 50 Pettineo 45 15 40 Psoas 50 20 30 Gracile 55 15 30 Semimembranoso 50 15 35 Tensore della fascia lata 70 10 20 Vasto intermedio Quadric. Femor. 50 15 35 Vasto mediale Quadric. Femor. 50 15 35 Soleo 75 15 10 Gran dorsale 50 -- 50 Bicipite brachiale 50 -- 50 Deltoide 60 -- 40 Romboide 45 -- 55 Trapezio 54 -- 46 Adduttore lungo 45 15 40 Gemelli 50 20 30 Gluteo medio/piccolo 50 20 30 Otturatore esterno/interno 50 20 30 Piriforme 50 20 30 Bicipite femorale 65 10 25 Sartorio 50 20 30 Semitendinoso 50 15 35 Popliteo 50 15 35 Vasto laterale 45 20 35 Retto femorale Quadric. Femor. 45 15 40 Tibiale anteriore 70 10 20 Retto addome 46 -- 54 Brachioradiale 40 -- 60 Gran Pettorale 42 -- 58 Tricipite brachiale 33 -- 67 Sopraspinato 60 -- 40
  • 55. Sono distribuite in percentuali diverse a seconda dei muscoli. Quanto velocemente un muscolo si stanca è una considerazione molto importante nella costruzione della scheda e nell’abbinamento degli esercizi se vogliamo ottenere un risultato. Esempio: ipetrofia del deltoide posteriore, tricipiti (con + FT) allenati con i pettorali (+ ST) ecc.
  • 56. Distribuzione a seconda del soggetto Diventa evidentissima agli estremi, cioè osservando gli atleti d’élite (i campioni) nei vari sport. Gli atleti di resistenza come i maratoneti hanno anche l’80% di fibre lente. I velocisti, quelli che gareggiano a livello mondiale, anche l’80% di fibre bianche.
  • 57. Distribuzione a seconda del soggetto
  • 58. L'importanza della composizione percentuale dei vari tipi di fibre, è testimoniata anche dalle significative differenze che separano atleti di elevato livello, impegnati in discipline sportive differenti. % DISCIPLINA AUTORI FIBRE LENTE Atletica - 100 - 200 m. 35 - 40 Bosco. 1985; Tihanyi, 1985. - 400 m. 40 - 50 Bosco. 1985; Tihanyi, 1985. - 800 - 1500 55 - 60 Bosco. 1985; Tihanyi, 1985. - 5000 m. - maratona 65 - 80 Bosco. 1985; Komi e coll., 1977. - marciatori 65 - 70 Bosco. 1985. - lanciatori 50 - 55 Bosco. 1985. - saltatori 50 - 55 Bosco. 1985; Tihanyi, 1985. Sci - fondo 65 - 85 Komi e coll., 1977; Tesch e coll., 1975. - slalom 50 - 55 Komi e coll., 1977. - salto dal trampolino 50 - 55 Komi e coll., 1977. Hockey su ghiaccio 45 - 60 Komi e coll., 1977. Pattinaggio su ghiaccio 65 - 70 Komi e coll., 1977. Ciclisti su strada 55 - 60 Burke e coll., 1977. Canoa 55 - 60 Komi e coll., 1977; Gollnick e coll., 1972. Nuoto 50 - 60 Lundin, 1974; Gollnick e coll., 1972 Orientamento 65 - 70 Thorxstensson e coll., 1977; Gollnick e coll., Sci acquatico 50 - 55 1972. Lotta 50 - 55 Tesch e coll., 1975. Sollevamento pesi 40 - 45 Tesch e coll., 1982. Body building 40 - 45 Tesch e coll., 1975. Pallamano 45 - 55 Hakkinen e coll., 1984. Pallavolo 45 - 55 Tesch e coll., 1982. Hockey su prato 45 - 50 Lavoro non pubbl. Univ. Jyvaskyla. Calcio 40 - 45 Prince e coll., 1977. Sportivi non competitivi 40 - 60 Jacobs, 1982; Apor, 1988. Carlsson e coll., 1975.
  • 59. Distribuzione a seconda del soggetto: a cosa serve conoscerla?
  • 60. Distribuzione a seconda del soggetto: a cosa serve conoscerla? Per allenarsi in modo da avere risultati.
  • 61. Distribuzione a seconda del soggetto: COME conoscerla? Biopsia del muscolo. Utilizzo di tabelle (generiche e puramente indicative) Vari "test" da provare in allenamento basati sul numero di ripetizioni eseguibili con una data percentuale di carico massimale.
  • 62. Distribuzione a seconda del soggetto: in conclusione È interessante conoscere i principi basi della teoria delle fibre muscolari ma al momento nella pratica è applicabile in modo limitato. Comporre la tabella (durate e numero di serie e ripetizioni) non dipende solo e solo dalla genetica del soggetto ma anche e soprattutto da cosa sta cercando di raggiungere (i suoi obiettivi).
  • 64. Distribuzione a seconda del soggetto: in conclusione La pratica, prove ed errori sul soggetto da allenare oltre alla conoscenza dei vari principi d’allenamento permetteranno di allenarsi con risultato anche senza % e biopsie perché la teoria delle fibre muscolari comunque sta alla base ed è parte della spiegazione della validità di quanto sopra.
  • 65. Distribuzione a seconda del soggetto: in conclusione Numero di ripetizioni Effetto <6 Per l’allenamento della forza muscolare. Sono stimolate e portate all’ipertrofia le proteine contrattili della fibra muscolare. 6-8 Per l’ipertrofia muscolare. Aumenta il numero delle proteine contrattili della fibra muscolare. 10-12 Per l’ipertrofia muscolare. Si sviluppano le membrane muscolari e il sarcoplasma, aumenta il numero e lo spessore delle membrane cellulari e il contenuto liquido della cellula (sarcoplasma) che stimola la sintesi proteica compensatoria. 15-25 Per l’ipertrofia muscolare. Si forza la formazione di energia. > 30 Per allenare alla resistenza. Si sviluppano i vasi sanguigni e mitocondri; aumentando l’apporto di sangue al muscolo si ha l’effetto della vascolarizzazione.
  • 66. Distribuzione a seconda del gruppo muscolare Per quanto ci siano differenze soggettive nella distribuzione delle fibre muscolari, esistono delle somiglianze di composizione valide per tutti.
  • 67. Rivestimenti Endomisio riveste ogni fibrocellula • Perimisio riveste gruppi di fibrocellule (fascetti ) • Epimisio circonda più fascetti
  • 68. Come avviene la contrazione muscolare?
  • 69. Anzittutto, dove avviene la contrazione muscolare?
  • 70. Anzittutto, dove avviene la contrazione muscolare? Nel sarcomero
  • 72. Sarcomero è l'unità morfofunzionale e contrattile del muscolo striato scheletrico I componenti peptidici principali sono: • miosina (filamenti spessi disposti lungo il sarcomero) • actina (filamenti sottili disposti lungo il sarcomero) • altre proteine strutturali che permettono e favoriscono il mantenimento della struttura Al microscopio si possono riconoscere alcune microstrutture, cioè: la banda I (regione in cui troviamo solo filamenti sottili) la banda A (regione in cui troviamo entrambi i filamenti) la zona H (regione in cui troviamo solo filamenti di miosina) la linea M (una linea scura che corre al centro del sarcomero, su cui si inseriscono i filamenti miosinici) la linea Z (inizio e fine del sarcomero, linea su cui si inseriscono i filamenti di actina).
  • 73. Come avviene la contrazione muscolare? Quando un impulso nervoso (l’onda verde) arriva all’actina e alla miosina una serie complessa di eventi fa sì che la miosina si attacchi e avanzi lungo i filamenti di actina. Immaginate migliaia di questi filamenti che lavorano all’unisono.
  • 74. Cos’è la contrazione muscolare? La contrazione di un muscolo non implica necessariamente che il muscolo si accorcia o che sposti un peso: significa solo che è stata generata tensione.
  • 75. DEFINIZIONE «contrazione muscolare» La contrazione di un muscolo non implica necessariamente che il muscolo si accorcia o che sposti un peso: significa solo che è stata generata tensione.
  • 76. Classificazione delle contrazioni muscolari Statiche Dinamiche Il muscolo sviluppa Il muscolo sviluppa tensione ma non tensione e modifica la modifica la propria propria lunghezza lunghezza e non producendo lavoro. produce lavoro. La distanza tra le inserzioni varia durante la contrazione.
  • 77. Classificazione delle contrazioni muscolari Statiche Isometrica: (uguale lunghezza). Il muscolo sviluppa tensione ma non cambia la sua lunghezza. Esempi: tirare un asciugamano da tutte e due i capi; contrarre in simultanea bicipiti e tricipiti. Il carico è uguale alla forza o è immobile.
  • 78. Classificazione delle contrazioni muscolari Dinamiche Isotonica Isocinetica Auxotonica Pliometrica
  • 79. Classificazione delle contrazioni muscolari Isotonica Isotonica (uguale peso). Il muscolo si accorcia man mano che sviluppa tensione (fase concentrica positiva). Nella fase opposta (eccentrica negativa) il muscolo si allunga man mano che sviluppa tensione. Ha un "punto difficoltoso” e un “punto morto”, cioè lo sforzo non è continuo crescente. Esempi: il braccio solleva un manubrio, il braccio riabbassa il manubrio.
  • 80. Classificazione delle contrazioni muscolari Auxotonica (crescita del peso). Auxotonica Si tratta di una contrazione a sforzo variabile continuo crescente. È una variabile della contrazione isotonica classica. Esempi: si ottiene con l’utilizzo di estensori, carrucole, pulegge. La più moderna espressione di una contrazione auxotonica può venire data dall’utilizzo di una macchina dotata di particolari cammes.
  • 81. Classificazione delle contrazioni muscolari Isocinetica (uguale velocità). Isocinetica La tensione sviluppata dalla contrazione del muscolo, che si accorcia a velocità costante, è massima per tutto l'arco di movimento. Esempi: si ottiene con le apposite apparecchiature isocinetiche cioè strumenti che consentono di effettuare esercizi muscolari a velocità costante lungo l'intero arco di movimento grazie ad un dispositivo di controllo idraulico o robotico. L'esercizio isocinetico è infatti finemente modulabile per cui può essere impiegato sia in pazienti estremamente deboli, sia in pazienti molto forti.
  • 82. Classificazione delle contrazioni muscolari Isocinetica
  • 84. Classificazione delle contrazioni muscolari Pliometrica. Pliometrica Si ottiene con una rapida inversione da una contrazione eccentrica ad una concentrica sfruttando l'energia elastica del muscolo accumulata nel primo tipo di contrazione. Esempi: salto a terra da sopra un rialzo con immediato rimbalzo in alto. Calcio ad un pallone.
  • 85. Classificazione delle contrazioni muscolari Pliometrica
  • 86. Grafico di Hill Hill ha dimostrato matematicamente che la velocità è inversamente proporzionale alla forza. Di conseguenza alla velocità massima la forza è uguale a zero, mentre a velocità zero (o negativa) la forza è molto elevata. In altri termini: la forza espressa è massima durante contrazioni eccentriche (ripetizioni negative), si riduce in quelle isometriche e ancor di più in quelle concentriche.
  • 87. Grafico di Hill Questo fa capire la base razionale di molti principi d’allenamento coi pesi.
  • 88. Nella prossima lezione: Le leggi dell’allenamento e i principi dell’allenamento di bodybuilding.