1. Nuova edizione 2010-11
Università degli Studi di Milano Bicocca
Dipartimento di Informatica, Sistemistica e Comunicazione
Corso di Design dell’Interazione
Open Internet
Roberto Polillo
AA 2009-2010
2. Queste slides
R.Polillo - Ottobre 2010
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Queste slides fanno parte del corso “Design dell’interazione: Interazione
col Web”. Il sito del corso, con il materiale completo, si trova in
www.corsow.wordpress.com . Data la rapida evoluzione della rete, il corso
viene aggiornato ogni anno. Questa è la terza edizione. Su slideshare viene
lasciato solo il materiale dell’edizione corrente e precedente.
Il presente materiale è pubblicato con licenza Creative Commons
“Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo - 2.5
Italia”:
NOTA: Al materiale hanno contribuito in molti, studenti, amici e la rete. Ove possibile ne ho
indicato la fonte; segnalatemi eventuali dimenticanze, sarò lieto di correggerle appena
possibile. La prima edizione era basata su un corso tenuto da Carlo Vaccari all’Università di
Camerino nel 2007. Ora probabilmente se ne sono perse le tracce. Il logo del corso è di Lara
Ciccarelli
3. Open internet
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Un gigantesco ambiente cooperativo “aperto”:
Gli utenti generano contenuti
I contenuti sono condivisi e riutilizzati
La partecipazione e la comunicazione è libera
Non esiste alcun controllo centrale
R.Polillo - Ottobre 2010
4. Filosofia “open”
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Favorire al massimo grado la disponibilità di opere dell’ingegno in
formati che ne permettano l’uso, la riproduzione, la modifica e il
riutilizzo da parte di chiunque, nel rispetto di specificate regole
(“licenze d’uso”)
Open source
http://en.wikipedia.org/wiki/Open_source
Open applications
Open data
http://en.wikipedia.org/wiki/Open_Data
Open content
http://it.wikipedia.org/wiki/Open_content
R.Polillo - Ottobre 2010
5. Creazione collettiva vs diritto d’autore
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“Artists have always influenced and imitated one another, but in the 20th century
various forms of appropriation, from collage to sampling, emerged as an
alternative to ex nihilo creativity. Instead of making things entirely from scratch,
artists began to use found images and sounds in their work.
The rise of appropriation, driven initially by technologies of mechanical
reproduction, became even more pronounced with the appearance of personal
computers, the Internet, and peer-to-peer file sharing networks.
Meanwhile, the intellectual property laws that regulate access to appropriated
material have become increasingly restrictive.
As the tension between artistic practices and intellectual property policies has
increased, an unlikely alliance of progressive legal scholars, artists, and
technologists has developed alternative models, such as CopyLeft and Creative
Commons, for sharing intellectual property.”
http://en.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:School_and_university_projects/Open_Source_Culture
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11. Esempio: remix & mashup musicali
http://remix.vg/michael-jackson-legendary-megamix-robin-skouteris-mashup
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12. Copyright
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(Dall’inglese: diritto di copia): L'insieme delle normative che regolano il diritto
d’autore nel mondo anglosassone, e che danno all’autore il diritto esclusivo (per un
certo periodo di tempo) di effettuare copie di proprie opere dell’ingegno,
distribuirle, mostrarla pubblicamente, creare opere derivate.
Il termine viene oggi anche usato per indicare la normativa italiana sul diritto
d’autore, che dà al creatore di una qualsiasi opera dell’ingegno a carattere creativo
(incluso il software e le banche dati), le seguenti facoltà esclusive (per un certo
periodo di tempo):
Pubblicazione, riproduzione, trascrizione, esecuzione, rappresentazione o
recitazione in pubblico, comunicazione al pubblico, ovvero diffusione tramite
mezzi di diffusione a distanza, distribuzione, traduzione e/o elaborazione,
vendita, noleggio e prestito
http://it.wikipedia.org/wiki/Diritto_d%27autore_italiano
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13. Chi è l’autore?
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Produzione, condivisione, valutazione e immissione in un circuito di
relazioni di un contenuto aprono molti problemi legati al diritto
d’autore.
Un contenuto condiviso e commentato, infatti, a chi appartiene? È
interamente di proprietà di chi lo ha scritto o è un’opera attribuibile
ad autore materiale e commentatori? E se sì, in quali misure? Sono
sufficienti e adeguati i soli criteri quantitativi, per stabilire il grado di
autorialità?
Il tutto, per di più, si complica nel caso di contenuti collettivi o co-
creati in redazioni distribuite: ad esempio, chi è l’autore e il titolare
dei diritti editoriali delle definizioni di Wikipedia?
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14. Pubblico dominio
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Un’opera d'ingegno si dice di pubblico dominio quando
non esiste nessuna legge che stabilisce dei diritti di
proprietà, o quando l'oggetto in questione è
specificatamente escluso da tali diritti dalle leggi vigenti
Esempio:
Quando il diritto d’autore di un’opera scade, essa rientra
nel pubblico dominio (i termini variano a seconda dei
Paesi)
http://it.wikipedia.org/wiki/Pubblico_dominio
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15. Copyleft
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Denota un modello alternativo alle norme sul copyright, che ha lo scopo di garantire
che chiunque riceva una copia di un’opera originale riceva anche il diritto di copiarla,
modificarla, redistribuirla (nella versione originale o modificata), purchè ai riceventi
venga trasmesso lo stesso diritto
L’autore del prodotto originale mantiene il copyright del suo lavoro.
Queste regole devono essere specificate in una licenza associata all’opera (ne sono
state messe a punto di vario tipo)
Il termine (e il concetto) è stato proposto da Richard Stallman nell’ambito del
progetto software GNU negli anni 80:
“if you want someone to share his code with you, then you must share alike any
improvement you make to that code” (Share and share alike principle)
http://it.wikipedia.org/wiki/Copyleft
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16. Creative commons
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Organizzazione non-profit costituita nel 2001, per iniziativa di
Laurence Lessig, professore di diritto a Stanford, con la seguente
missione:
“designing methods and technologies that facilitate sharing
of scientific, creative and other intellectual works with the
general public.”
CC ha prodotto numerosi modelli di licenze che permettono ai
creatori di opere di specificare in modo semplice e chiaro quali diritti
sulla loro opera sono riservati, e quali vengono ceduti ad altri
creatori (NB Le licenze CC non riguardano il software)
http://www.creativecommons.org
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17. “Some right reserved”
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“Share, Remix, Reuse – legally
Creative Commons provides free tools that let authors, scientists and educators easily
mark their creative work with the freedom they want it to carry.
You can use CC to change your copyright terms from “All Rights Reserved” to “Some
Rights Reserved”
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20. Il movimento Open Source
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Il movimento open source ha lo scopo di promuovere
modalità “aperte” di sviluppo software, più in sintonia con
i modi e gli scopi della ricerca scientifica e la libera
circolazione delle idee che con le modalità proprietarie di
invenzione caratteristiche del business di oggi.
La visione è quella far sì che i progressi scientifici raggiunti
nello sviluppo di software siano apertamente disponibili a
chiunque desideri studiarli e migliorarli
Il movimento open source si contrappone alla visione
“proprietaria” del software (codice chiuso, copyright,
brevettabilità del software, …)
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21. Le due anime dell’open source
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Il movimento del free software, iniziato da Richard
Stallman con il Progetto GNU (1983) e la Free Software
Foundation (1985)
http://www.fsf.org/
La Open Source Initiative, fondata da Bruce Peters e Eric
Raymond (1989)
http://opensource.org/
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22. Free software
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Movimento a forte contenuto ideologico libertario
"Free software is a matter of liberty, not price.
To understand the concept, you should think of
'free' as in ‘free speech’, not as in ‘free beer’
Richard Stallman
Ha prodotto la GNU General Public Licence, la più diffusa
con la filosofia copyleft (adottata anche da Creative
Commons)
http://en.wikipedia.org/wiki/Free_software
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23. Le 4 libertà
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0. Libertà di eseguire il programma per qualsiasi
scopo
1. Libertà di studiare il programma e modificarlo
2. Libertà di copiare il programma in modo da aiutare
il prossimo
3. Libertà di migliorare il programma e di distribuirne
pubblicamente i miglioramenti, in modo tale che
tutta la comunità ne tragga beneficio
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24. Open Source Initiative
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Fondazione non profit costituita quando Netscape pubblicò il codice sorgente del
suo browser
Adotta un punto di vista pragmatico e non ideologico, per promuovere l’uso del
software open source, in particolare nelle applicazioni commerciali
“Open source is a development method for software that harnesses the power of
distributed peer review and transparency of process. The promise of open source
is better quality, higher reliability, more flexibility, lower cost, and an end to
predatory vendor lock-in.The Open Source Initiative (OSI) is a non-profit
corporation formed to educate about and advocate for the benefits of open
source and to build bridges among different constituencies in the open-source
community.”
Mantiene una lista di licenze software consistenti con i principi dell’open source
(meno restrittivi di quelli di FSF)
http://en.wikipedia.org/wiki/Free_software
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25. Creazione collettiva
LAVORO INDIVIDUALE
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Esaplora il sito ufficiale di Creative Commons
Impara a trovare materiale (immagini, video, …)
liberamente riutilizzabile (PD, CC), attraverso Google, su
Flickr e su YouTube.
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