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Riforma, controriforma e scontri religiosi in Europa nel XVI secolo

Docente presso MIUR à MIUR
4 Feb 2023
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Riforma, controriforma e scontri religiosi in Europa nel XVI secolo

  1. Divisioni religiose e scontri politici nel Cinquecento
  2. La Riforma protestante
  3. La corruzione e il disinteresse per gli impegni spirituali, oltre all’eccessiva partecipazione del papa alle questioni politiche, determinano una grande crisi della Chiesa all’inizio del XVI secolo. Scoppia lo scandalo per la vendita di indulgenze attuata da papa Leone X che cerca denaro per costruire la cupola di S. Pietro. LA RIFORMA PROTESTANTE
  4. ✔ Sovrani e principi vedono uscire dalle casse statali importanti somme: ne sono scontenti. ✔ Molti umanisti chiedono una riforma della Chiesa; tra questi Erasmo da Rotterdam, che vuole recuperare una religiosità più pura e intima. LE CONSEGUENZE DELLA VENDITA DELLE INDULGENZE LA RIFORMA PROTESTANTE
  5. legittimità delle indulgenze gettando le basi per una forte critica ai principi della Chiesa cattolica. Anche grazie alla stampa, il documento si diffonde velocemente, provocando una protesta generalizzata. Nel 1517, l’agostiniano tedesco Martin Lutero affigge le 95 tesi sulla porta della cattedrale di Wittemberg: nega la LA RIFORMA PROTESTANTE
  6. La grande diffusione delle sue tesi, porta Lutero a elaborare una Riforma della Chiesa: elabora una nuova teologia che vede al centro la potenza divina, ma nega all’uomo la facoltà di scegliere: la salvezza dell’anima dipende solo da Dio. LA RIFORMA PROTESTANTE
  7. Salvezza dell’anima Si ottiene solo per volontà di Dio, attraverso la grazia Opere degli uomini Non hanno valore per la salvezza I sacramenti Eccetto il battesimo e l’eucaristia, non hanno valore per la salvezza Leggere la Bibbia Vengono incentivati i fedeli ad attuare un libero esame dell sacre scritture LA RIFORMA LUTERANA LA RIFORMA PROTESTANTE
  8. Dal momento che le idee di Martin Lutero negano e minano la funzione della Chiesa cattolica, il papa, ancora Leone X, lo scomunica e l’imperatore Carlo V lo dichiara eretico (1521). Lutero si rifugia presso alcuni principi tedeschi, continuando la diffusione delle sue idee. LA RIFORMA PROTESTANTE
  9. La diffusione della Riforma protestante
  10. Scoppiano due rivolte ispirate al pensiero di Lutero: La rivolta dei cavalieri (1522-1523) stroncata dai feudatari. La rivolta dei contadini (1525) stroncata dai principi. I principi tedeschi aderiscono alla riforma luterana e la Germania del Nord si stacca dalla Chiesa romana. LA DIFFUSIONE DELLA RIFORMA PROTESTANTE
  11. Durante le rivolte, Lutero si schiera con i principi, negando ogni intento politico o sociale riguardo la sua parola. Intanto, nell’impero, comincia una lunga guerra civile tra i cattolici e i protestanti (chiamati così dal 1531, che finirà con l’introduzione del cuius regio, eius religio, della pace di Augusta (1555): il suddito avrebbe professato la fede del sovrano. LA DIFFUSIONE DELLA RIFORMA PROTESTANTE
  12. La riforma assume diverse forme diffondendosi in paesi stranieri. In Svizzera, Huldrych Zwingli e Giovanni Calvino sono i principali riformatori. A causa delle idee di Zwingli si scatena una guerra civile tra cantoni cattolici e cantoni riformati. ALTRE DOTTRINE LA DIFFUSIONE DELLA RIFORMA PROTESTANTE
  13. Secondo Calvino, la salvezza dell’uomo è decisa da Dio (dottrina della predestinazione). Gli uomini devono condurre una vita priva di peccati e lavorare per glorificare Dio. A differenza di altri, però, per Calvino la religione è strettamente legata alla politica. Instaura una comunità a Ginevra. LA DIFFUSIONE DELLA RIFORMA PROTESTANTE
  14. Lo stato si stacca da Roma, ma qui la riforma arriva per motivi politici: il re, desiderando nuove nozze per avere un erede maschio, si scontra con papa Clemente VII e fa approvare l’Atto di supremazia (1534). Nasce la Chiesa anglicana. L’INGHILTERRA DI ENRICO VIII (1509 - 1547) LA DIFFUSIONE DELLA RIFORMA PROTESTANTE
  15. Grazie all’Atto di supremazia, Enrico VIII diventa il capo supremo della Chiesa d’Inghilterra: divorzia, si risposa e ottiene tutti i beni ecclesiastici sul suolo inglese. Teologicamente, in principio, non si riscontrano differenze tra la Chiesa anglicana e la romana: più avanti vengono introdotte delle modifiche. LA DIFFUSIONE DELLA RIFORMA PROTESTANTE
  16. Riforma cattolica e Controriforma
  17. Solo dopo alcuni decenni, la Chiesa cattolica riesce a contrapporsi all’espansione della Riforma protestante: propone un rinnovamento (Riforma cattolica) e una repressione di tutte le idee eretiche, per affermare nuovamente l’ortodossia cattolica; quest’ultima scelta viene chiamata Controriforma. RIFORMA CATTOLICA E CONTRORIFORMA
  18. In questo periodo di cambiamento, la Chiesa cattolica riconosce alcuni nuovi ordini religiosi nati spontaneamente: è il caso della Compagnia di Gesù (1540), ovvero l’ordine dei gesuiti, che viene fondata da Ignazio di Loyola e che diventa un potente mezzo di difesa e propaganda cattolica. RIFORMA CATTOLICA E CONTRORIFORMA
  19. Congregazione del Santo Uffizio (l’Inquisizione romana) incaricata, in qualità di tribunale, di perseguitare gli eterodossi. Da questa situazione scaturiscono la caccia all’eretico e la caccia alle streghe. La Chiesa cattolica tenta l’opposizione ai protestanti anche attraverso strumenti repressivi: viene istituita, nel 1542, la RIFORMA CATTOLICA E CONTRORIFORMA
  20. La Chiesa cattolica crea la Congregazione dell’Indice per controllare la stampa e gestirne la censura. Viene creato l’Indice dei libri proibiti, ovvero tutti quelli giudicati non conformi alla dottrina cristiana. Molti intellettuali diventano vittime dell’Inquisizione, come Giordano Bruno. RIFORMA CATTOLICA E CONTRORIFORMA
  21. Papa Paolo III, nel 1545, convoca il concilio di Trento per elaborare la strada della Controriforma; si conclude nel 1563. Sebbene inizialmente viene pensato come un mezzo di mediazione tra cattolici e protestanti, diventa presto un notevole strumento di lotta contro la Riforma e di difesa delle posizioni teologiche. RIFORMA CATTOLICA E CONTRORIFORMA
  22. Le traduzioni della Bibbia Sono condannate: deve essere in latino Il sacerdozio Ha carattere divino ed è necessario all’interpretazione delle Scritture I santi e la Vergine Sono oggetto di culto I sette sacramenti Vengono riconfermati come validi IL CONCILIO DI TRENTO (1545-1563) Le opere dell’uomo Hanno valore per la salvezza del’anima La scelta L’uomo è dotato di libero arbitrio RIFORMA CATTOLICA E CONTRORIFORMA
  23. L’impero di Carlo V
  24. ✔ Governa sui domini asburgici, i territori di Spagna e Sardegna, il ducato di Borgogna. ✔ Con l’appoggio del papa, nella prima metà del Cinquecento, tenta di unire i territori in un nuovo impero universale. Carlo V d’Asburgo (1516-1556) L’IMPERO DI CARLO V
  25. Oltre alle difficoltà derivanti dalle tradizioni di autonomia di regni e poteri locali, un grande ostacolo viene rappresentato dalla rottura dell’unità religiosa, provocata dalla Riforma protestante. Il progetto di unificazione di Carlo V, però, non tiene conto delle profonde differenze tra i territori sotto il suo controllo. L’IMPERO DI CARLO V
  26. Francesco I, re di Francia, è il principale nemico di Carlo V: il suo regno è circondato dai territori dell’avversario. Per ridurre il potere di Carlo V si allea alcuni nemici dell’imperatore: il sultano ottomano e i principi tedeschi protestanti. Partendo dall’Italia, contesa da tempo da Spagna e Francia, il conflitto si allarga fino a comprendere tutta l’Europa. L’IMPERO DI CARLO V
  27. In particolare a causa della diffusione della Riforma, con il tempo il progetto di Carlo V si sgretola. In seguito alla pace di Augusta (1555), abdica affidando la Spagna, i Paesi Bassi, i domini italiani e le colonie americane al figlio Filippo II; la corona imperiale e i territori asburgici, invece, al fratello Ferdinando I. L’IMPERO DI CARLO V
  28. torna una forma di equilibrio: viene sancito il controllo della Spagna su Milano, Napoli, Sicilia, Sardegna e Stato dei Presìdi. Anche buona parte dell’Italia è legata alla Spagna. Anche dopo l’abdicazione di Carlo V, la lotta tra la Francia e gli Asburgo prosegue; Solo con la pace di Cateau-Cambrésis L’IMPERO DI CARLO V
  29. L’Europa tra politica e religione
  30. ✔ Regna sulla Spagna e sui domini spagnoli in Europa e in America. ✔ Eredita la corona di Portogallo. ✔ Imponendo un centralismo rigido, rafforza il potere monarchico. ✔ Sconfigge i turchi nella battaglia di Lepanto (1571), difendendo il Cattolicesimo. FILIPPO II (1556-1598) L’EUROPA TRA POLITICA E RELIGIONE
  31. sette province del Nord che hanno abbracciato la fede dottrina calvinista. Le province meridionali, rimaste cattoliche, confermano la loro fedeltà alla Spagna. Durante il regno di Filippo II scoppia la rivolta dei Paesi Bassi: nel 1581 nasce la repubblica delle Province Unite, formata da L’EUROPA TRA POLITICA E RELIGIONE
  32. ✔ Promuove lo sviluppo economico, potenziando le colture specializzate, il pascolo e intensificando la produzione e il commercio di lana. ✔ Aumenta il potere dell’Inghilterra sui mari. ELISABETTA I (1558-1603) L’EUROPA TRA POLITICA E RELIGIONE
  33. Per ottenere un maggiore potere sui mari, Elisabetta I decide di potenziare la marina inglese e di minare la sicurezza dei traffici iberici tra Europa e America: assolda i corsari che, sulla base di un mandato dalla regina stessa, attaccano le navi che trasportano merci e metalli preziosi. L’EUROPA TRA POLITICA E RELIGIONE
  34. Durante il regno di Elisabetta I la Chiesa anglicana viene rafforzata mentre in Europa la regina appoggia i protestanti, peggiorando le relazioni con la Spagna: Filippo II tenta di invadere l’Inghilterra ma, nel 1588, l’Invincibile Armada viene sconfitta dalla flotta inglese. L’EUROPA TRA POLITICA E RELIGIONE
  35. L’Inghilterra di Elisabetta I è anche teatro di tensioni religiose dovute alla compresenza si cattolici e calvinisti inglesi (puritani), che lottano per una separazione più netta da Roma. L’EUROPA TRA POLITICA E RELIGIONE
  36. ✔ Essendo i figli troppo piccoli, Caterina de’ Medici regge il trono. ✔ Nel paese, intanto, si verificano conflitti dinastici (tra e con i rami secondari della famiglia reale) e religiosi. LA FRANCIA ALLA MORTE DI ENRICO II L’EUROPA TRA POLITICA E RELIGIONE
  37. cattolici (1562). Il momento più drammatico dello è il massacro degli ugonotti a Parigi, durante la notte di San Bartolomeo (23-24 agosto 1572). La diffusione del Protestantesimo (calvinista) provoca la guerra civile in Francia: lo scontro è tra calvinisti (ugonotti) e L’EUROPA TRA POLITICA E RELIGIONE
  38. La guerra civile francese continua per molti anni; il primo passo verso la pace viene fatto dall’ugonotto Enrico IV che, salito al trono nel 1589, nel 1593 si converte al Cattolicesimo e nel 1598 emana l’editto di Nantes: agli ugonotti è concessa la libertà di culto. L’EUROPA TRA POLITICA E RELIGIONE
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