La corruzione e il disinteresse per gli impegni spirituali, oltre
all’eccessiva partecipazione del papa alle questioni politiche,
determinano una grande crisi della Chiesa all’inizio del XVI
secolo. Scoppia lo scandalo
per la vendita di indulgenze
attuata da papa Leone X che
cerca denaro per costruire la
cupola di S. Pietro.
LA RIFORMA PROTESTANTE
✔ Sovrani e principi vedono uscire
dalle casse statali importanti
somme: ne sono scontenti.
✔ Molti umanisti chiedono una riforma
della Chiesa; tra questi Erasmo da
Rotterdam, che vuole recuperare
una religiosità più pura e intima.
LE CONSEGUENZE DELLA VENDITA DELLE INDULGENZE
LA RIFORMA PROTESTANTE
legittimità delle indulgenze gettando le
basi per una forte critica ai principi
della Chiesa cattolica. Anche grazie
alla stampa, il documento si diffonde
velocemente, provocando una protesta
generalizzata.
Nel 1517, l’agostiniano tedesco Martin Lutero affigge le 95
tesi sulla porta della cattedrale di Wittemberg: nega la
LA RIFORMA PROTESTANTE
La grande diffusione delle sue tesi, porta Lutero a elaborare
una Riforma della Chiesa: elabora una nuova teologia che
vede al centro la potenza divina, ma nega all’uomo la facoltà
di scegliere: la salvezza dell’anima dipende solo da Dio.
LA RIFORMA PROTESTANTE
Salvezza dell’anima
Si ottiene solo per volontà di Dio,
attraverso la grazia
Opere degli uomini
Non hanno valore per la salvezza
I sacramenti
Eccetto il battesimo e l’eucaristia,
non hanno valore per la salvezza
Leggere la Bibbia
Vengono incentivati i fedeli ad
attuare un libero esame dell sacre
scritture
LA RIFORMA LUTERANA
LA RIFORMA PROTESTANTE
Dal momento che le idee di Martin
Lutero negano e minano la funzione
della Chiesa cattolica, il papa, ancora
Leone X, lo scomunica e l’imperatore
Carlo V lo dichiara eretico (1521).
Lutero si rifugia presso alcuni principi
tedeschi, continuando la diffusione
delle sue idee.
LA RIFORMA PROTESTANTE
Scoppiano due rivolte ispirate al
pensiero di Lutero:
La rivolta dei cavalieri (1522-1523)
stroncata dai feudatari.
La rivolta dei contadini (1525) stroncata
dai principi.
I principi tedeschi aderiscono alla riforma luterana e la
Germania del Nord si stacca dalla Chiesa romana.
LA DIFFUSIONE DELLA RIFORMA PROTESTANTE
Durante le rivolte, Lutero si schiera con i principi, negando ogni
intento politico o sociale riguardo la sua parola. Intanto,
nell’impero, comincia una lunga guerra civile tra i cattolici e i
protestanti (chiamati così dal 1531, che finirà con l’introduzione
del cuius regio, eius religio, della
pace di Augusta (1555): il suddito
avrebbe professato la fede del
sovrano.
LA DIFFUSIONE DELLA RIFORMA PROTESTANTE
La riforma assume diverse forme
diffondendosi in paesi stranieri. In
Svizzera, Huldrych Zwingli e Giovanni
Calvino sono i principali riformatori.
A causa delle idee di Zwingli si scatena
una guerra civile tra cantoni cattolici e
cantoni riformati.
ALTRE DOTTRINE
LA DIFFUSIONE DELLA RIFORMA PROTESTANTE
Secondo Calvino, la salvezza
dell’uomo è decisa da Dio
(dottrina della predestinazione).
Gli uomini devono condurre una
vita priva di peccati e lavorare per
glorificare Dio. A differenza di altri,
però, per Calvino la religione è
strettamente legata alla politica.
Instaura una comunità a Ginevra.
LA DIFFUSIONE DELLA RIFORMA PROTESTANTE
Lo stato si stacca da Roma, ma qui
la riforma arriva per motivi politici: il
re, desiderando nuove nozze per
avere un erede maschio, si scontra
con papa Clemente VII e fa
approvare l’Atto di supremazia
(1534). Nasce la Chiesa anglicana.
L’INGHILTERRA DI ENRICO VIII (1509 - 1547)
LA DIFFUSIONE DELLA RIFORMA PROTESTANTE
Grazie all’Atto di supremazia, Enrico
VIII diventa il capo supremo della
Chiesa d’Inghilterra: divorzia, si
risposa e ottiene tutti i beni
ecclesiastici sul suolo inglese.
Teologicamente, in principio, non si
riscontrano differenze tra la Chiesa
anglicana e la romana: più avanti
vengono introdotte delle modifiche.
LA DIFFUSIONE DELLA RIFORMA PROTESTANTE
Solo dopo alcuni decenni, la Chiesa cattolica riesce a
contrapporsi all’espansione della Riforma protestante:
propone un rinnovamento (Riforma cattolica) e una
repressione di tutte le idee
eretiche, per affermare
nuovamente l’ortodossia
cattolica; quest’ultima scelta
viene chiamata Controriforma.
RIFORMA CATTOLICA E CONTRORIFORMA
In questo periodo di cambiamento,
la Chiesa cattolica riconosce alcuni
nuovi ordini religiosi nati
spontaneamente: è il caso della
Compagnia di Gesù (1540), ovvero
l’ordine dei gesuiti, che viene
fondata da Ignazio di Loyola e che
diventa un potente mezzo di difesa
e propaganda cattolica.
RIFORMA CATTOLICA E CONTRORIFORMA
Congregazione del Santo Uffizio
(l’Inquisizione romana) incaricata, in
qualità di tribunale, di perseguitare
gli eterodossi. Da questa situazione
scaturiscono la caccia all’eretico e
la caccia alle streghe.
La Chiesa cattolica tenta l’opposizione ai protestanti anche
attraverso strumenti repressivi: viene istituita, nel 1542, la
RIFORMA CATTOLICA E CONTRORIFORMA
La Chiesa cattolica crea la
Congregazione dell’Indice per
controllare la stampa e gestirne la
censura. Viene creato l’Indice dei libri
proibiti, ovvero tutti quelli giudicati non
conformi alla dottrina cristiana. Molti
intellettuali diventano vittime
dell’Inquisizione, come Giordano Bruno.
RIFORMA CATTOLICA E CONTRORIFORMA
Papa Paolo III, nel 1545, convoca il concilio di Trento per
elaborare la strada della Controriforma; si conclude nel 1563.
Sebbene inizialmente viene pensato come un mezzo di
mediazione tra cattolici e
protestanti, diventa presto un
notevole strumento di lotta
contro la Riforma e di difesa
delle posizioni teologiche.
RIFORMA CATTOLICA E CONTRORIFORMA
Le traduzioni della Bibbia
Sono condannate: deve essere in
latino
Il sacerdozio
Ha carattere divino ed è necessario
all’interpretazione delle Scritture
I santi e la Vergine
Sono oggetto di culto
I sette sacramenti
Vengono riconfermati come validi
IL CONCILIO DI TRENTO (1545-1563)
Le opere dell’uomo
Hanno valore per la salvezza
del’anima
La scelta
L’uomo è dotato di libero arbitrio
RIFORMA CATTOLICA E CONTRORIFORMA
✔ Governa sui domini asburgici, i territori
di Spagna e Sardegna, il ducato di
Borgogna.
✔ Con l’appoggio del papa, nella prima
metà del Cinquecento, tenta di unire i
territori in un nuovo impero universale.
Carlo V d’Asburgo (1516-1556)
L’IMPERO DI CARLO V
Oltre alle difficoltà derivanti dalle
tradizioni di autonomia di regni e
poteri locali, un grande ostacolo
viene rappresentato dalla rottura
dell’unità religiosa, provocata dalla
Riforma protestante.
Il progetto di unificazione di Carlo V, però, non tiene conto
delle profonde differenze tra i territori sotto il suo controllo.
L’IMPERO DI CARLO V
Francesco I, re di Francia, è il principale nemico di Carlo V: il
suo regno è circondato dai territori dell’avversario. Per ridurre
il potere di Carlo V si allea alcuni nemici dell’imperatore: il
sultano ottomano e i principi tedeschi
protestanti. Partendo dall’Italia,
contesa da tempo da Spagna e
Francia, il conflitto si allarga fino a
comprendere tutta l’Europa.
L’IMPERO DI CARLO V
In particolare a causa della diffusione della Riforma, con il
tempo il progetto di Carlo V si sgretola. In seguito alla pace di
Augusta (1555), abdica affidando la Spagna, i Paesi Bassi, i
domini italiani e le colonie
americane al figlio Filippo II; la
corona imperiale e i territori
asburgici, invece, al fratello
Ferdinando I.
L’IMPERO DI CARLO V
torna una forma di equilibrio:
viene sancito il controllo della
Spagna su Milano, Napoli,
Sicilia, Sardegna e Stato dei
Presìdi. Anche buona parte
dell’Italia è legata alla Spagna.
Anche dopo l’abdicazione di Carlo V, la lotta tra la Francia e
gli Asburgo prosegue; Solo con la pace di Cateau-Cambrésis
L’IMPERO DI CARLO V
✔ Regna sulla Spagna e sui domini
spagnoli in Europa e in America.
✔ Eredita la corona di Portogallo.
✔ Imponendo un centralismo rigido,
rafforza il potere monarchico.
✔ Sconfigge i turchi nella battaglia di
Lepanto (1571), difendendo il
Cattolicesimo.
FILIPPO II (1556-1598)
L’EUROPA TRA POLITICA E RELIGIONE
sette province del Nord che hanno
abbracciato la fede dottrina
calvinista. Le province meridionali,
rimaste cattoliche, confermano la
loro fedeltà alla Spagna.
Durante il regno di Filippo II scoppia la rivolta dei Paesi Bassi:
nel 1581 nasce la repubblica delle Province Unite, formata da
L’EUROPA TRA POLITICA E RELIGIONE
✔ Promuove lo sviluppo economico,
potenziando le colture
specializzate, il pascolo e
intensificando la produzione e il
commercio di lana.
✔ Aumenta il potere dell’Inghilterra
sui mari.
ELISABETTA I (1558-1603)
L’EUROPA TRA POLITICA E RELIGIONE
Per ottenere un maggiore potere sui mari, Elisabetta I decide
di potenziare la marina inglese e di minare la sicurezza dei
traffici iberici tra Europa e America: assolda i corsari che,
sulla base di un mandato
dalla regina stessa,
attaccano le navi che
trasportano merci e metalli
preziosi.
L’EUROPA TRA POLITICA E RELIGIONE
Durante il regno di Elisabetta I la
Chiesa anglicana viene rafforzata
mentre in Europa la regina
appoggia i protestanti,
peggiorando le relazioni con la
Spagna: Filippo II tenta di
invadere l’Inghilterra ma, nel
1588, l’Invincibile Armada viene
sconfitta dalla flotta inglese.
L’EUROPA TRA POLITICA E RELIGIONE
L’Inghilterra di Elisabetta I è anche teatro di tensioni
religiose dovute alla compresenza si cattolici e calvinisti
inglesi (puritani), che lottano per una separazione più netta
da Roma.
L’EUROPA TRA POLITICA E RELIGIONE
✔ Essendo i figli troppo piccoli,
Caterina de’ Medici regge il trono.
✔ Nel paese, intanto, si verificano
conflitti dinastici (tra e con i rami
secondari della famiglia reale) e
religiosi.
LA FRANCIA ALLA MORTE DI ENRICO II
L’EUROPA TRA POLITICA E RELIGIONE
cattolici (1562).
Il momento più drammatico dello è
il massacro degli ugonotti a Parigi,
durante la notte di San Bartolomeo
(23-24 agosto 1572).
La diffusione del Protestantesimo (calvinista) provoca la
guerra civile in Francia: lo scontro è tra calvinisti (ugonotti) e
L’EUROPA TRA POLITICA E RELIGIONE
La guerra civile francese continua
per molti anni; il primo passo
verso la pace viene fatto
dall’ugonotto Enrico IV che, salito
al trono nel 1589, nel 1593 si
converte al Cattolicesimo e nel
1598 emana l’editto di Nantes:
agli ugonotti è concessa la libertà
di culto.
L’EUROPA TRA POLITICA E RELIGIONE