6. Nel primo semestre di vita, durante il quale il bambino è ancora incapace di muoversi in modo autonomo, la prensione e la manipolazione rappresentano la principale modalità per entarre attivamente in contatto con l’ambiente circostante. Grazie a questa abilità il bambino è in grado di provocare delle trasformazioni anziché limitarsi a contemplare visivamente oggetti o eventi senza intervenire su di essi. Oltre a costruire un modello attivo di rapporto con l’ambiente, la prensione presenta anche una particolare complessità cognitiva, soprattutto nella misura in cui si coordina ad altre modalità, quali la vista e la suzione. Manipolazione e prensione
7. Percezione del dolore Gli organismi viventi devono poter reagire rapidamente agli stimoli provenienti dal mondo esterno, già a partire dalla 24ª settimana di età gestazionale nel bambino sono presenti le basi anatomiche e fisiologiche per la percezione del dolore (Anand 1987). Per il neonato, in particolare, è stato scoperto che il sistema neuro - eccitatorio ha un rapido sviluppo, mentre le vie inibitorie, che dal cervello modulano l’intensità degli stimoli in arrivo, maturano più lentamente.
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11. E’ necessario per un bambino con minorazioni visive che la mano diventi l’organo primario di percezione e che il coordinamento visivo-motorio (vedo il traguardo che voglio raggiungere e mi ci avvicino) venga sostituito dal coordinamento bimanuale e da quello udito-mano. Deve essere l’adulto a guidare le mani del piccolo finché non si renda conto che gli oggetti esistono, indipendentemente dal fatto che si trovino o no nel suo campo percettivo, e che, se si vuole, sono raggiungibili. Il tatto nei bambini non vedenti Per una persona priva della vista, la mano è in grado di costruire una rappresentazione mentale completa della forma che ha esplorato. Il tatto permette la conoscenza di quasi tutte le proprietà degli oggetti quali forma, grandezza, localizzazione spaziale, rigidità, texture, peso, temperatura e così via.