Il trattamento delle fonti sta alla base della professione del giornalista, ne va della suo prestigio e determina il suo rapporto con il pubblico. Ma cosa succede quando, con l'avvento delle tecnologie digitali, le fonti si moltiplicano all'infinito? Quali strumenti e capacità ha il giornalista nel cercare e valutare le informazioni che trova? Come mai così spesso capitano casi di bufale, di clamorosi errori giornalistici che vengono smascherati da un pubblico di lettori che ha potenzialmente gli stessi strumenti per verificare l'attendibilità delle fonti? Il giornalista e', come il noto re della favola, nudo, il suo lavoro dietro alle quinte e' ora visibile a tutti: come vive questo rapporto e come si relaziona con un pubblico partecipante?