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Gli ebrei

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student à ors
16 Feb 2023
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Gli ebrei

  1. Gli Ebrei Realizzato da: Orsola Caramico, Eleonora Celano, Francesca Cerami e Sara Moscariello
  2. La Terra di Canaan La Terra di Canaan era costituita da comunità agricole urbane e fu occupato da popolazioni nomadi semitiche; gli abitanti erano chiamati Cananei. Il termine Canaan, nella tradizione biblica, rimanda al nome del figlio di Noè. Attualmente quest’area si trova fra l’Anatolia e la penisola del Sinai, corrispondente al territorio di Israele, Libano e Siria occidentale.
  3. Un’area strategica e innovativa Data la sua importanza strategica e commerciale, questa zona è stata controllata da molte potenze, ovvero: egizi, hittiti, assiri, neobabilonesi, persiani e i popoli del mare. Intorno al 1200 a.C. cominciarono a diffondersi la metallurgia del ferro e la scrittura alfabetica (che approfondirono i fenici). In questo stesso periodo nella parte meridionale della Terra di Canaan si stanziò un popolo del mare, i filistei: da essi viene il nome “Palestina”, regione dove si stabilirono gli ebrei
  4. Le origini del popolo ebraico Nel XVIII secolo a.C. alcune tribù ebraiche giunsero nella parte meridionale della Terra di Canaan. Secondo la Bibbia, furono guidate da Abramo e qui Dio, chiamato YHWH, si rivelò come unico Dio, e strinse alleanza con questo popolo, promettendogli la sua protezione e il possesso della Palestina. Così nacque ufficialmente il popolo ebraico.
  5. Lo spostamento in Egitto Alcune tribù ebraiche verso il XVII-XVI passarono in Egitto, terra con una grande ricchezza agricola. Qui rimasero fino a cadere in uno stato di servitù e vennero perseguitati finchè non abbandonarono il paese. Durante il viaggio di ritorno in Palestina gli ebrei peregrinarono per quarant’anni nel deserto e si rinnovò il patto tra Dio e il suo popolo: Mosè ricevette da Dio le Tavole della Legge
  6. L’età dei giudici Nel XII secolo a.C. gli ebrei si stabilirono definitivamente in Palestina. Qui si organizzarono in villaggi o piccole città, ma senza dar vita a una struttura politica unitaria. Questo periodo è chiamato “età dei giudici”, perchè le dodici tribù ebraiche avevano ciascuna un proprio giudice.
  7. La monarchia unitaria I conflitti che impegnavano gli ebrei con le popolazioni cananee, in particolare con i filistei, stimolarono la formazione di uno stato unitario. Il primo re d’Israele fu Saul, che sconfisse i filistei e unificò la Palestina. Con lui inizia la monarchia unitaria ebraica. Alla fine del suo regno, i filistei ripresero forza, e il nuovo re David dovette combattere per sconfiggerli e per farsi riconoscere come sovrano legittimo. Quando il regno passò a suo figlio Salomone, egli favorì lo sviluppo del commercio, costruì il Tempio di Gerusalemme (destinato a conservare l’Arca dell’Alleanza, un cassa rivestita in oro usata per conservare la Tavole della Legge) e strinse un’alleanza con l’Egitto sposando una principessa.
  8. La fine dell’unità e il dominio straniero La volontà di Salomone di “mescolarsi” con eventi stranieri lo fece cadere nell’idolatria e pose fine ai suoi successi. Alla sua morte, lo stato si divise in due: a nord il Regno d'Israele, con capitale Samaria, e a sud il Regno di Giuda, con capitale Gerusalemme. Il Regno d’Israele, nel 724 a.C. fu preso dagli assiri e venne devastato e ridotto a provincia del loro impero. Il Regno di Giuda resistette ancora per un secolo, riconquistando il Regno d’Israele approfittando del declino degli assiri. Quest’ultimo periodo d’indipendenza coincide con l’epoca dei profeti, che richiamarono con energia al culto di Dio.
  9. La prigionia babilonese Dopo la fine dell’Impero assiro, la Palestina fu conquistata dai neobabilonesi. Gerusalemme fu conquistata da Nabucodonosor II e poi, nel 586 a.C., la città venne distrutta, il tempio incendiato, l’Arca andò perduta e parte della popolazione fu deportata a Babilonia. Questo periodo è chiamato “prigionia”, periodo durante il quale negli ebrei nacque la speranza di una rinascita storica e morale, rappresentata nell’attesa di un messia.
  10. Il ritorno in Palestina e la diaspora Nel 539 a.C. gli ebrei poterono tornare in Palestina. Fu ricostruito il Tempio di Gerusalemme, ma non rinacque più il regno ebraico. Sotto il dominio romano, ebbero luogo la seconda distruzione del tempio e una repressione che portò alla diaspora degli ebrei in comunità sparse in tutto il mondo
  11. La Bibbia Agli ebrei siamo debitori per aver dato vita alla prima religione monoteista. Dall’ebraismo prenderanno forma il cristianesimo e l’islam. La Bibbia costituisce l’elemento essenziale nell’identità del popolo ebraico. Il nome deriva del greco e significa “i libri” ed è nato ad Alessandria d’Egitto, dove viveva una comunità ebraica che non parlava bene la lingua originaria e aveva bisogno di una traduzione in greco. Si attribuisce questa traduzione, chiamata “Bibbia dei Settanta”, a 72 dotti ebrei, sei per ognuna delle dodici tribù di Israele. La Bibbia ebraica è un’opera di importanza unica. Essa, incorporando fatti e narrazioni relativi alla storia degli ebrei, ha anche valore di fonte storica. Inoltre ha un enorme valore letterario, che ne fa una delle radici della nostra cultura.
  12. L’alleanza tra Dio e il suo popolo Nella religione ebraica si stabilisce un legame molto forte tra Dio e i suoi seguaci. Questi sono a lui fedeli non solo nei momenti felici, ma anche nei momenti di dolore. Secondo gli ebrei, le sofferenze sono inviate da Dio perché gli uomini le affrontino non come una punizione, ma come uno strumento di purificazione. Per il popolo ebraico, le vicende umane rappresentano la storia del rapporto tra Dio e il suo popolo che puo’ superare sconfitte e sottomissioni, in quanto l’alleanza, essendo stata stretta con un popolo, continua ad esistere anche quando lo stato crolla.
  13. Grazie per l’attenzione
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