La Lectio Magistralis di Stefano Lucarelli, professore di economia all'università di Bergamo, nella sessione WEF è Distruzione creativa (21 marzo 2014).
Parole inclusive: le parole cambiano il mondo o il mondo cambia le parole?
Stefano Lucarelli - Apertura WEF è Distruzione creativa
1. Apertura WEF è Distruzione creativa
stefano.lucarelli@unibg.it
Dipartimento SAEMQ Università di Bergamo
2. 2
1. L’analisi schumpeteriana
[Per capire la costruzione analitica di Schumpeter occorre
tener presenti Marx e Walras ed il fatto che egli “oscilli”
costantemente tra i due]
3. L’ombra di Old Mohr su
Schumpeter
“Allorché tuttavia, ai miei inizi, studiai la concezione
di Walras e la tecnica di Walras … scoprii non solo
che essa è, nel suo carattere, rigorosamente statica
…, ma anche che è applicabile esclusivamente a un
processo stazionario … Io avvertivo chiaramente
che ciò era errato e che all’interno del sistema
economico esisteva una fonte di energia che di per
se stessa disturberebbe qualsiasi equilibrio che
potesse essere raggiunto. …
4. L’ombra di Old Mohr su
Schumpeter
“Al principio non mi era ancora chiaro …
che questa idea e questa intenzione sono
le stesse che stanno alla base della
dottrina economica di Karl Marx.”
(TED, Intro Japan)
5. Lo sviluppo capitalistico
Lo sviluppo capitalistico è un cambiamento
qualitativo e discontinuo indotto dalle
innovazioni (Schumpeter)
Le innovazioni che rompono l’equilibrio
generale esistente sono espressione di un
cambiamento nei comportamenti più comuni
6. Il flusso circolare stazionario
Interessi e profitti sono assenti
Il processo economico è sincronizzato, pertanto
non ci sono riserve di moneta
Il credito può essere trascurato
La moneta non assume un ruolo essenziale
7. Dopo l’innovazione, la crescita …
C’è un ordine sequenziale:
1) Domanda di apertura di credito avanzata
dall’imprenditore nei confronti delle banche
(finanziamento dell’innovazione)
2) Processo inflativo (causato dalla non simultaneità fra
creazione di nuovo potere d’acquisto e presenza di
nuove merci sul mercato)
3) Diffusione delle innovazioni
4) Cresce la quantità offerta sul mercato
5) L’imprenditore innovativo consegue un profitto (ciò
consente di ripagare alla banca il debito = principale +
interessi)
8. Ma il processo ha due fasi …
Un primo imprenditore introduce nuove funzioni produttive
in un settore tradizionale o in altri settori.
Le innovazioni appaiono come uno sciame
Grande incremento nella spesa monetaria, sebbene l’offerta
di beni non sia ancora in crescita.
I prezzi dei mezzi di produzione e i redditi sono i primi a
crescere, seguiti dai prezzi dei beni di consumo.
Quando l’offerta è aumentata spinta dalle innovazioni, le
nuove imprese ottengono profitti netti, mentre le vecchie
imprese devono intraprendere delle ristrutturazioni;
l’alternativa per loro è uscire dal mercato
Disequilibrio generale => stop all’attività innovativa (fase
recessiva)
9. Moneta e sviluppo capitalistico
L’accesso al credito è la condizione necessaria dello
sviluppo capitalistico
Nel flusso circolare la moneta è un velo
Nello sviluppo capitalistico i finanziamenti alla
produzione non avvengono trasferendo agli
imprenditori il denaro risparmiato, ma le banche creano
potere d’acquisto emettendo dei diritti di credito
10. Riassumendo
Senza credito non è possibile nessun processo
innovativo e nessuno sviluppo economico
Il ruolo delle banche è funzionale al processo di
accumulazione
Emerge una contraddizione: gli interessi sul
credito sono una “tassa sui profitti” che limita lo
sviluppo
12. Banche e imprese
“Per quanto importante possa essere il ruolo
dell’autofinanziamento nel corso dello sviluppo
di una impresa, solo raramente il nucleo
originale di mezzi è stato procurato grazie al
risparmio personale dell’imprenditore; e questa è
una delle ragioni … per cui l’imprenditore deve
essere distinto rigidamente dal capitalista”
Schumpeter 1949
13. Banche e imprese
“ Ma un imprenditore può liberarsi dall’interferenza dei
banchieri trasformandosi egli stesso in banchiere. John
Law e i fratelli Péreire costituiscono degli esempi notevoli.
…
Tuttavia se potessimo condurre un’inchiesta tra i buisiness
leaders sono sicuro che potremmo stabilire che, secondo
loro, è l’autofinanziamento basato sui propri guadagni il
metodo migliore per fornire i messi con cui portare
un’azienda alle sue maggiori dimensioni”
Schumpeter 1949
17. 2. Un approccio Schumpeteriano alla crisi del 2008
1) La riduzione dei salari e il sotto-consumo non sono
l’unica causa della crisi
2) La finanziarizzazione non riguarda solo il
comportamento dei consumatori, anche gli investimenti
sono cambiati;
3) In particolare durante gli anni ’90 il settore delle nuove
tecnologie ha favorito il proprio finanziamento;
4) L’eccessiva leva finanziaria (Seconda fase del
capitalismo cognitivo) può essere compresa a partire dal
cambiamento del paradigma tecnologico degli anni ’90
18.
19. Gli investimenti sono cambiati!
(total and tangible assets. Source: Fed 1980-2010. )
20. Capital Commitments to USA Venture Funds ($ Billions) 1980 to
2009 (Source: National Venture Capital Association 2010)
In particolare durante gli anni ’90 il settore delle
nuove tecnologie ha favorito il proprio finanziamento
21.
22. La crisi di un nuovo paradigma tecnologico (da
una bolla ad un’altra)
The crash of the dot-com bubble evolved in the real estate
bubble in the U.S.
“Once stocks fell, real estate became the primary outlet for
the speculative frenzy that the stock market had unleashed.
Where else could plungers apply their newly acquired trading
talents? The materialistic display of the big house also has
become a salve to bruised egos of disappointed stock
investors. These days, the only thing that comes close to real
estate as a national obsession is poker.” (R. Shiller)
23. 3. L’Italia nella crisi
Il sistema B vende al sistema A parte dei beni strumentali
necessari alla produzione dei beni in A; il sistema A si limita a
vendere al sistema B una parte dei beni di consumo prodotti.
In B vengono sviluppati beni strumentali in grado di sostenere
una produzione a più bassi costi e in grado al contempo di
incidere anche sulla stessa evoluzione dei beni di consumo.
I nuovi beni di consumo prodotti in B potrebbero sostituire i
beni di consumo che B importava da A.
I nuovi beni strumentali prodotti in B saranno richiesti dalle
imprese impegnate in A per preservare la propria competitività.
Si verrà così a generare un peggioramento della bilancia
commerciale in A e un miglioramento della bilancia commerciale
in B.
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31. Conclusioni
La de-specializzazione produttiva dell’Italia nei settori high-tech
ha contribuito alla lunga a far emergere ‘diseconomie di scala
dinamiche’ operanti in direzione di un declino strutturale del
sistema economico.
Data la natura particolare della crisi italiana, una richiesta di
sostegno indiscriminato agli investimenti risulterebbe
controproducente.
Si tratta invece di promuovere riforme di struttura, capaci di
entrare nel merito di cosa produrre, di come farlo e per chi,
sollecitando una modifica della specializzazione produttiva verso
settori a più alta intensità di ricerca e sviluppo.