2. FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA
CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA
Anno Accademico 2017-2018
CORSO DI IGIENE GENERALE E APPLICATA
METODOLOGIA EPIDEMIOLOGICA
Martino Trapani
3. Interventi di sanità pubblica di
provata efficacia
Obiettivo
Ridurre la mortalità nella
popolazione bersaglio
Martino Trapani
Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE
PROGRAMMI DI SCREENING ONCOLOGICI
4. Gli screening sono esami condotti a tappeto
su una fascia più o meno ampia della
popolazione allo scopo di individuare una
malattia o i suoi precursori (quelle anomalie
da cui la malattia si sviluppa) prima che si
manifesti con sintomi.
Obiettivo: riduzione della mortalità specifica
attraverso la riduzione della incidenza delle
forme incurabili.
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COSA SONO GLI SCREENING?
5. In particolare gli screening oncologici o interventi di
prevenzione secondaria, servono a individuare
precocemente i tumori, o i loro precursori, quando non
hanno ancora dato segno di sé. (si mira a individuare la
malattia quando è più facilmente curabile.)
Mentre con la prevenzione primaria si cerca di evitare
l'insorgenza del cancro, per esempio attraverso interventi
sugli stili di vita o sull'ambiente;
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COSA SONO GLI SCREENING?
6. Nello stadio iniziale il cancro è normalmente circoscritto a
una ristretta area dell'organismo e, il più delle volte, non dà
sintomi.
In questa fase il tumore può spesso essere affrontato con
maggiore efficacia e minori effetti collaterali con trattamenti
chirurgici, farmacologici o di radioterapia e maggiori sono le
probabilità di cura.
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COSA SONO GLI SCREENING?
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I REQUISITI PER LA PREVENZIONE
Malattia
Popolazione
Disponibilità
di un test:
Rilevante
storia naturale nota (periodo preclinico)
effettivo beneficio da diagnosi precoce
definita e identificabile
• sensibile, specifico, riproducibile,
• conveniente,
• esente da complicazioni,
• accettabile
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I REQUISITI PER LA PREVENZIONE
• ETICITA’;
• EQUITA’;
• EFFICACIA;
• EFFICIENZA;
• STRUTTURATO E CODIFICATO;
• CONTROLLATO;
10. • è diverso da un accertamento prescritto dal medico per
identificare la natura di un disturbo.
• ha lo scopo di escludere una malattia, mentre gli
accertamenti clinici comprendono un insieme di esami al
fine di capire la natura di un disturbo.
• si rivolgono a persone nella grande maggioranza sane;
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QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DEGLI
SCREENING?
11. Per essere utilizzato in uno screening un esame deve
rispondere a precisi requisiti:
•Deve essere sicuro:
impone la scelta di test che comportino il più basso livello di
effetti collaterali e rischi per esempio nel caso di esami che
impieghino radiazioni, come la mammografia.
•Deve essere accettabile per le persone che
saranno coinvolte;
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QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DEGLI
SCREENING?
12. • Deve poter cambiare il decorso della malattia:
In altre parole non ha senso anticipare la diagnosi - e quindi
fornire alla persona la consapevolezza di essere affetta
da una patologia - se non sono disponibili trattamenti in
grado di curarla o rallentarne il decorso in maniera
significativa.
• Deve avere un costo sostenibile per la
collettività:
è in genere pagato dal sistema sanitario, occorre coniugare
l'efficacia diagnostica del test alla sostenibilità
economica del programma.
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QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DEGLI
SCREENING?
13. • Deve essere il più possibile attendibile
Non esistono test diagnostici perfetti: un test è tanto più
affidabile quanto più sa coniugare sensibilità e
specificità.
Un test è tanto più sensibile quanto più individua le persone
effettivamente con il tumore tra quelle sottoposte al test,
dando il minor numero possibile di falsi negativi.
Un test è tanto più specifico quanto meno diagnostica
erroneamente una malattia in chi non ce l'ha, dando il
minor numero possibile di falsi positivi.
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QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DEGLI
SCREENING?
14. • aumentare al massimo le probabilità di individuare la
malattia riducendo quanto più possibile i rischi derivanti
dall'attività diagnostica.
• Lo screening si rivolge alle popolazioni a maggior
rischio
• Lo screening va effettuato a intervalli regolari
La fascia di età in cui si può sviluppare un tumore è in
genere piuttosto ampia. Inoltre non tutti i tumori crescono
alla stessa velocità: alcuni possono impiegare decenni
prima di dare segni visibili, altri lo fanno in breve tempo.
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OBIETTIVI DEGLI SCREENING?
15. Ridurre la mortalità per un tumore
attraverso la riduzione
dell’incidenza delle forme incurabili
Grazzini G., et al. Ministero della Salute. Roma, 2006.
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OBIETTIVI DEGLI SCREENING ?
16. Uno screening non è un singolo test, ma un percorso in cui
sono previsti sia la ripetizione degli esami a intervalli
regolari, sia gli eventuali passi successivi a seconda
dell'esito degli esami.
Di fronte a un esito positivo al primo test, occorre eseguire
ulteriori esami in grado di confermare o escludere la
presenza della malattia (è quello che viene definito "secondo
livello dello screening").
Soltanto in caso di esito positivo confermato si passa al
trattamento, che costituisce a sua volta una parte del
percorso dello screening stesso.
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PERCORSO DEGLI SCREENING
19. si misura soprattutto in relazione a specifici parametri, fra i
quali:
•La riduzione della mortalità
•Uno screening è tanto più efficace quanto più è in grado di
evitare e quindi di ridurre i decessi per la malattia che
indaga.
•Non è invece utile se aumenta soltanto il numero di tumori
individuati.
•Per misurare se uno screening riduce la mortalità di una
malattia occorrono diversi anni.
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EFFICACIA DI UN PROGRAMMA DI
SCREENING
20. La riduzione dell'incidenza, ovvero dei nuovi casi.
Uno screening è tanto più efficace quanto più è in grado di
intercettare lesioni tumorali iniziali o addirittura pre-tumorali
e quindi ridurre il numero di casi in fase avanzata o di evitare
che i tumori si sviluppino.
Questo vale per esempio nel caso degli screening per il
tumore del collo dell’utero e del colon retto, che permettono
di individuare e rimuovere lesioni pretumorali o tumorali
precoci.
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EFFICACIA DI UN PROGRAMMA DI
SCREENING
21. Test di screening efficace:
• semplice, non dannoso, affidabile, validato;
• riproducibile e accurato;
• consenso sulla definizione di test positivo;
• accordo sul protocollo di approfondimento
diagnostico e sulle opzioni disponibili per i soggetti
positivi al test;
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EFFICACIA DI UN PROGRAMMA DI
SCREENING
22. L'intero processo dei programmi di screening, dalle
modalità di esecuzione degli esami alle qualità delle
diagnosi fino ai tempi di attesa per eseguire un
intervento, è monitorato da enti preposti.
In Italia a sovrintendere all'attività dei programmi di
screening è l’Osservatorio nazionale screening, che
opera per conto delle Regioni e del Ministero della
salute.
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Gli screening sono costantemente
controllati
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SCREENING DI MASSA
Tutta la popolazione esposta al rischio
Malattie ad elevata incidenza Malattie rare ma gravi
Esempio: Tumore del colon-retto Esempio: Fenilchetonuria,
Ipotiroidismo congenito,
Mucoviscidosi
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SCREENING SELETTIVO
Gruppi a rischio particolarmente elevato per patologia
Lavoratori esposti a fattori nocivi Soggetti con familiarità
Esempio: silicosi fra i minatori Esempio: diabete, ipertensione,
poliposi familiare
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SCREENING ORGANIZZATO
Offerta gratuita e attiva (invito personale) alla popolazione a
rischio per età di un test di screening che abbia un
rapporto favorevole tra i costi (economici, psicologici,
sociali) ed i benefici (riduzione di possibilità di ammalare
e/o di morire per la malattia).
•Interventi di sanità pubblica compresi nei LEA.
•Possibilità di anticipare una diagnosi di tumore deve
essere garantita universalmente.
DPCM 29 novembre 2001
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SCREENING
CANCRO ETA’ OBIETTIVO
DI SALUTE
PERIODO I LIVELLO II LIVELLO
MAMMELLA 50-69 MORTALITA’ MAMMOGRAFIA
BILATERALE: 2
PROIEZIONI
2 ANNI MAMMOGRAFIA
VISITA
ECO
CITO
ISTO
CERVIVE 25-64 MORTALITA’
INCIDENZA
PAP TEST 3 ANNI COLPOSCOPIA
COLON 50-74 MORTALITA’
INCIDENZA
SANGUE
OCCULTO FECI
2 ANNI COLONSCOPIA
48. Il tumore della mammella è il più diffuso fra le donne nei
Paesi occidentali: si stima che 1 donna su 8 lo svilupperà nel
corso della sua vita.
In Lombardia ogni anno è diagnosticato a circa 9900 donne
ed è causa di circa 2000 decessi.
• Donne 50 – 69 anni;
• Test di screening (I livello): Mammografia bilaterale in
doppia proiezione ogni 2 anni;
• Approfondimento diagnostico (II livello): Visita, ecografia,
mammografia, Agoaspirato, Core biopsy;
• III livello Trattamento chirurgico: (Quadrantectomia,
Mastectomia) e/o chemioterapico;
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IN LOMBARDIA – TUMORE MAMMELLA
51. Il tumore del colon retto è un tumore che colpisce l’ultima
parte dell’intestino (colon retto).
Si stima che 1 uomo ogni 10 ed una donna ogni 17 lo
svilupperanno nel corso della loro vita.
In Lombardia ogni anno è diagnosticato a oltre 5100 uomini
e 4100 donne ed è causa complessivamente di circa 3200
decessi.
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IN LOMBARDIA- TUMORE COLON RETTO
52. è rivolto a uomini e donne dai 50 ai 69 anni e prevede ogni 2
anni la ricerca del sangue occulto fecale (non visibile ad
occhio nudo).
In caso di positività al test della ricerca del sangue occulto
nelle feci viene eseguita una colonscopia di
approfondimento.
•Approfondimento diagnostico (II livello): Colonscopia,
Biopsia, Se colonscopia non è eseguibile: RX colon con
clisma a doppio contrasto, colonografia tc;
•III livello Intervento chirurgico;
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IN LOMBARDIA- TUMORE COLON RETTO
55. Il tumore della cervice uterina è invece un
tumore relativamente raro, infatti si stima che 1 donna su
163 lo svilupperà nel corso della sua vita.
In Lombardia ogni anno è diagnosticato a circa 220 donne ed
è causa di circa 100 decessi.
Lo screening viene eseguito solo nelle fasce d’età dove è
considerato efficace eseguire una ricerca preventiva nella
popolazione sana.
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IN LOMBARDIA- TUMORE CERVICE UTERINA
56. è rivolto alle donne tra i 25 e i 64 anni e prevede l’esecuzione
di un pap test ogni 3 anni.
Da gennaio 2010, è possibile richiedere la vaccinazione
antiHPV (Human Papilloma Virus) presso ambulatori
specialistici di strutture accreditate.
In caso di positività al pap test vengono eseguiti:
•Approfondimento diagnostico (II livello): E’ differente a
seconda della lesione diagnosticata con Pap Test:
ripetizione pap test, colposcopia con o senza biopsia;
•III livello Trattamento chirurgico: (vaporizzazione laser,
crioterapia, diatermia radicale, conizzazione) follow up a 6
mesi;
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IN LOMBARDIA- TUMORE CERVICE UTERINA