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Dar al-Islam - II
giovedì 15 marzo 12
732: Carlo Martello ferma gli arabi presso Poitiers
                  747-750 : rivolta dei mawālī, i “clienti” (popolazioni islamizzate) e inizio della
                  dinastia degli Abbasidi. Si risvegliano i particolarismi regionali
                  756: l'omayyade ʿAbd al-Raḥmān diventa emiro di al-Andalus
                  778-909: imanato rustemide di Tāhert (Algeria)
                  789-985: emirato idriside nel Maghreb occidentale
                  800: il califfo Hārūn al-Rashīd assegna a Ibrāhīm b. al-Aghlab il governatorato
                  ereditario dell'Ifrīqiya (Aghlabidi)
                  831: le forze aglhabidi espungano Palermo - 878: la Sicilia diventa aghlabide
                  909: affermazione dei Fatimidi nel Maghreb
                  969: i Fatimidi si espandono in Egitto e avviano la costruzione del Cairo
                  973-1167: gli Ziriti governano l'Ifrīqiya per conto dei Fatimidi
                  1009: il fatimide al-Hā kim distrugge la chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme




giovedì 15 marzo 12
732: Carlo Martello ferma gli arabi presso Poitiers
                  747-750 : rivolta dei mawālī, i “clienti” (popolazioni islamizzate) e inizio della
                  dinastia degli Abbasidi. Si risvegliano i particolarismi regionali
                  756: l'omayyade ʿAbd al-Raḥmān diventa emiro di al-Andalus
                  778-909: imanato rustemide di Tāhert (Algeria)
                  789-985: emirato idriside nel Maghreb occidentale
                  800: il califfo Hārūn al-Rashīd assegna a Ibrāhīm b. al-Aghlab il governatorato
                  ereditario dell'Ifrīqiya (Aghlabidi)
                  831: le forze aglhabidi espungano Palermo - 878: la Sicilia diventa aghlabide
                  909: affermazione dei Fatimidi nel Maghreb
                  969: i Fatimidi si espandono in Egitto e avviano la costruzione del Cairo
                  973-1167: gli Ziriti governano l'Ifrīqiya per conto dei Fatimidi
                  1009: il fatimide al-Hā kim distrugge la chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme




giovedì 15 marzo 12
giovedì 15 marzo 12
giovedì 15 marzo 12
giovedì 15 marzo 12
giovedì 15 marzo 12
al-Andalus
                      Nel 756 al-Andalus emiro l'omayyade ʿAbd al-Raḥmān.
                      Rafforzamento dell'emirato con la soppressione violenta delle rivolte causate dalle
                      frizioni tra le etnie, dall'eccessivo peso fiscale e anche dalle rivendicazioni di alcune
                      comunità cristiane.
                      La durezza della repressione smorzò la ribellione dei «protetti» e fece crescere il
                      numero dei muwalladūn (coloro che erano «allevati» come arabi pur non
                      essendolo originariamente): stimolo ponente per la crescita culturale di al-Andalus.
                      Ci si rivolse poi alle competenze di Ebrei e Cristiani per l'amministrazione
                      dell'emirato
                      La commistione delle culture, unita alle ricchezze del nuovo dominio produssero una
                      grande fioritura architettonica, letteraria e artistica, finanziata direttamente dagli
                      emiri, che rese Cordova un centro culturale di primaria importanza.




giovedì 15 marzo 12
Arte mozaraba
            776, Regno delle Asturie, il monaco Beato di Liebana
            scrive un commento all'Apocalisse di San Giovanni che
            ebbe enorme successo anche in al-Andalus, dove fu
            copiato in numerosi manoscritti illustrati. Codici
            miniati che sono una delle espressioni migliori
            dell'arte mozaraba: presenza di stili e influenze diverse.
            Il Libro dell'Apocalisse era reinterpretato dai Cristiani
            sottomessi al dominio islamico come l'annuncio di una
            futura ripresa cristiana. I suoi simboli presero un quindi
            senso nuovo: la Bestia che si contrapponeva a Cristo
            diventò l'emirato o lo stesso Profeta Muhammad,
            Babilonia diventò Cordova.

            Nella miniatura qui a lato tratta dal Beatus d'Urgell del X secolo, si vede
            re Nabucodonosor che assedia Gerusalemme.




                                                                                          !
giovedì 15 marzo 12
Aghlabidi

                      Dinastia autonoma sotto il califfato abbaside
                      Incentivati i commerci; investimenti sulla creazione di un sistema viario teso a favorire
                      i trasporti sia via terra (rotte carovaniere sahariane) sia via mare (canalizzazioni e
                      flotta).
                      In campo agricolo si stimolò la produzione di cereali, olive, canna da zucchero cotone
                      e zafferano (in parte prodotti di massa)
                      827 conquista della Sicilia; 868 conquista di Malta
                      Emirati indipendenti in Puglia, a Bari e a Taranto.
                      Nuova espansione dettata dall'esigenza per gli Aghlabidi di attenuare le tensioni
                      interne alle forze armate tramite un jihād marittimo che portasse nuovo bottino, e
                      dallo spostamento deciso verso oriente degli interessi abbasidi, che apriva il
                      Mediterraneo a nuovi appetiti.




giovedì 15 marzo 12
Fatimidi

                      Inizi del X secolo
                      Appartenenza alla corrente sciita degli ismailiti, convinti cioè che il legittimo imām si
                      fosse occultato al mondo e che sarebbe tornato a manifestarsi come il Mahdī «ben
                      guidato da Dio» in concomitanza con il giorno del Giudizio.
                      Il fatimide Abū ‘Abd Allāh fomentò di nascosto numerose ribellioni tra le tribù
                      berbere fino a che riuscì a creare un imanato nella zona di Kairouan.
                      Edificata nel 912 la nuova capitale al-Madiyya, i Fatimidi si impegnarono ad
                      estendere la loro autorità nel Maghreb e in Egitto, dove trionfarono nel 969 e posero
                      la capitale al Cairo (al-madīnat al-Qāhira, «la Città trionfante»). Da qui si mossero in
                      Siria, lungo le coste africane del Mar Rosso, occuparono la fascia della penisola
                      arabica con la Mecca e Medina, affidando l'Ifrīqiya e la Sicilia a governatori quasi
                      autonomi.




giovedì 15 marzo 12
Africa del Nord
                      Tramite essenziale tra la penisola iberica e l’Oriente
                      Fino alll’inizio del X secolo il grande commercio sembra essere limitato a Tâhert e
                      Kairouan; in particolare Tâhert aveva il monopolio delle relazioni con il Sud
                      Dopo la conquista fatimide Kairouan dirige le principali correnti commerciali
                      Con lo spostamento degli interessi Fatimidi in Egitto i centri più importanti diventano
                      al-Madiyya e Babilonia (Cairo), ma Kairouan resta un importante centro
                      carovaniero
                      Tutte le grandi città fondate o occupate dai musulmani sono all’interno
                      perché non vi è esperienza marittima. Una prima svolta si ha con le conquiste
                      aghlabidi (Sicilia e Malta) nel IX secolo.
                      Il pieno sviluppo del traffico tra Oriente e Occidente si ha nel X e inizio XI secolo




giovedì 15 marzo 12
giovedì 15 marzo 12
L’Europa Altomedievale

                      VIII: produzione alimentare dedicata in gran parte al consumo locale

                      Scarsissima/nulla produzione di merci per il commercio a lunga distanza

                      Sud della Francia: piccoli gruppi di mercanti ebrei e siriani che gestiscono il traffico di
                      alcuni prodotti di lusso (Marsiglia)

                      ibn Khurdabdih descrive gli ebrei radhaniti, commercio itinerante che tocca Spagna,
                      Gallia, Europa Orienale e Vicino Oriente-> pietre preziose, armi, spezie, profumi e
                      soprattutto SCHIAVI (dall’Europa dell’Est alle corti andaluse)

                      Contatti diplomatici e doni tra i domini europei e i califfati/emirati

                      Rapporti commerciali di Amalfi con l’Egitto




giovedì 15 marzo 12
Etnie e religioni nel Midi
                      Marsiglia porto continuamente attivo: secc. V (Sidonio Apollinare) VI (Gregorio di
                      Tours) attività commerciale; attestati convogli diplomatici da Roma e dall’Oriente
                      (582, 601, 756, 773)
                      589 Concilio di Narbonne: IV. Ut omnis homo, tam ingenus, quam servus, Gothus, Romanus,
                      Syrus, Graecus vel Judeus, die dominico nullam operam faciant, nec boves iugnatur, excepto si in
                      murando necessitas incubuerit.
                      fine VI-i VII lettere di Gregorio Magno: attestata a Marsiglia e nel Midi forti
                      comunità ebraiche: Plurimi siquidem Iudaicae religionis viri in hac Provincia commanentes ac
                      subinde in Massiliae partibus pro diversis negotiis ambulantes
                      i VII sec.: iconoclastia del vescovo Sereno
                      metà VII: il teloneo di Marsiglia garantisce l’illuminazione della chiesa di St. Denis
                      (diplomi merovingi); 752 il teloneo di Villa Leonio a S. Vittore (diplomi carolingi)
                      732-739 diverse azioni militari di Carlo Martello in Provenza con l’aiuto dei
                      Longobardi




giovedì 15 marzo 12
Mercanti ebrei

                      I Radhaniti erano mercanti ebrei del periodo altomedievale. Sono testimoniati da
                      un limitato numero di fonti che si riferiscono probabilmente a una sorta di gilda,
                      oppure si tratta di un termine generico per indicare i mercanti ebrei nel traffico trans-
                      Eurasia tra VI-X secolo
                      Etimologia incerta: “terra di Radhan” in Mesopotamia; città di Rhages nel nord della
                      Persia; il Rodano (Rhône, Rhodanus) punto di inizio delle loro percorsi commerciali;
                      dal persiano rah "via" e dān "chi sa”: “colui che conosce la strada”.
                      Le attività dei Radhaniti sono documentate da Abu'l Qasim Ubaid'Allah ibn
                      Khordadbeh capo delle comunicazioni e dell’interno nella provincia di Jibal sotto il
                      califfo abbaside al Mu’tamid (869–885); scrisse il Kitab al-Masalik wal-Mamalik ossia il
                      Libro delle strade e dei regni (870 ca.)




giovedì 15 marzo 12
ibn Khordadbeh                                                     1 parasanga =
                                                                                                          5,5 / 6,5 km



               Questi mercanti parlano arabo, persiano, romano [greco], franco [??], spagnolo e slavo. Viaggiano
               da Occidente a Oriente, da Oriente a Occidente, in parte su terra, in parte sul mare. Trasportano da
               Ovest eunuchi, schiave, ragazzi, broccato, castori, martore e altre pellicce e spade. Si imbarcano dalla
               Firanja [area dei Franchi] sul mare occidentale e vanno verso Farama [Pelusium, Egitto]. Qui
               caricano le merci su cammelli e vanno via terra fino ad al-Kolzum [Suez], per una distanza di 25
               farsakhs [parasanghe]. Si imbarcano nel mare orientale e navigano da al-Kolzum ad al-Jar
               [porto di Medina] e ad al-Jeddah [ sulla costa vicino alla Mecca], quindi si recano a Sind
               [Pakistan], in India e in Cina. Nel ritorno dalla Cina portano mosco, aloe, canfora e cinnamomo e
               altri prodotti dell’Oriente fino ad al-Kolzum e poi a Farama, dove si imbarcano sul mare orientale.
               Qualcuno fa vela per Costantinopoli per vendere ai Romani; altri vanno al palazzo del re dei Franchi.
               [..] Questi viaggi possono essere fatti anche via terra. I mercanti che partono dalla Francia vanno a
               Sus al-Aksa [in Marocco] e poi a Tangeri, poi camminano fino a Kairouan e alla capitale
               dell’Egitto. Quindi vanno ad ar-Ramla [Palestina], visitano Damasco, al-Kufa [Iraq], Baghdad e
               al-Basra [sud Iraq], attraversano Ahwaz, Fars, Kirman [Iran], Sind, India e arrivano in Cina.
               Talvolta iniziano il viaggio dopo Roma e, passando attraverso il paese degli Slavi, arrivano a
               Khamlidj, la capitale dei Kazari [..].




giovedì 15 marzo 12
Versus Contra Iudices

                      798 Teodulfo o Theodulfus (Spagna circa 750 – Angers, France, 18 dicembre
                      821), poeta ispano-visigoto attivo alla corte di Carlo Magno, dopo il 784 d.C. abate di
                      Fleury, vescovo di Orléans prima del 798, l'anno in cui fu mandato da Carlo Magno
                      in Provenza come missus dominicus insieme al vescovo di Lione Laidrado.

                      Fu uno dei promotori della cosiddetta "rinascita carolingia" presso l'Accademia
                      Palatina, tanto che fu soprannominato Pindarus per la sua attività di poeta. Autore di
                      sermoni (Sermones), poesie religiose, morali, didascaliche e encomiastiche (Carmina), ma
                      anche di trattati su controversie teologiche come la natura della Trinità (De ordine
                      baptismi, Interpretatio missae, De processione spiritu sancti). Nel suo poema Versus contra judices
                      lamenta la severità delle leggi franche e da' conto delle esperienze fatte nella sua
                      missione. FONTE IN LETTURA




giovedì 15 marzo 12

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Storia Medievale II - ottava lezione

  • 1. Dar al-Islam - II giovedì 15 marzo 12
  • 2. 732: Carlo Martello ferma gli arabi presso Poitiers 747-750 : rivolta dei mawālī, i “clienti” (popolazioni islamizzate) e inizio della dinastia degli Abbasidi. Si risvegliano i particolarismi regionali 756: l'omayyade ʿAbd al-Raḥmān diventa emiro di al-Andalus 778-909: imanato rustemide di Tāhert (Algeria) 789-985: emirato idriside nel Maghreb occidentale 800: il califfo Hārūn al-Rashīd assegna a Ibrāhīm b. al-Aghlab il governatorato ereditario dell'Ifrīqiya (Aghlabidi) 831: le forze aglhabidi espungano Palermo - 878: la Sicilia diventa aghlabide 909: affermazione dei Fatimidi nel Maghreb 969: i Fatimidi si espandono in Egitto e avviano la costruzione del Cairo 973-1167: gli Ziriti governano l'Ifrīqiya per conto dei Fatimidi 1009: il fatimide al-Hā kim distrugge la chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme giovedì 15 marzo 12
  • 3. 732: Carlo Martello ferma gli arabi presso Poitiers 747-750 : rivolta dei mawālī, i “clienti” (popolazioni islamizzate) e inizio della dinastia degli Abbasidi. Si risvegliano i particolarismi regionali 756: l'omayyade ʿAbd al-Raḥmān diventa emiro di al-Andalus 778-909: imanato rustemide di Tāhert (Algeria) 789-985: emirato idriside nel Maghreb occidentale 800: il califfo Hārūn al-Rashīd assegna a Ibrāhīm b. al-Aghlab il governatorato ereditario dell'Ifrīqiya (Aghlabidi) 831: le forze aglhabidi espungano Palermo - 878: la Sicilia diventa aghlabide 909: affermazione dei Fatimidi nel Maghreb 969: i Fatimidi si espandono in Egitto e avviano la costruzione del Cairo 973-1167: gli Ziriti governano l'Ifrīqiya per conto dei Fatimidi 1009: il fatimide al-Hā kim distrugge la chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme giovedì 15 marzo 12
  • 8. al-Andalus Nel 756 al-Andalus emiro l'omayyade ʿAbd al-Raḥmān. Rafforzamento dell'emirato con la soppressione violenta delle rivolte causate dalle frizioni tra le etnie, dall'eccessivo peso fiscale e anche dalle rivendicazioni di alcune comunità cristiane. La durezza della repressione smorzò la ribellione dei «protetti» e fece crescere il numero dei muwalladūn (coloro che erano «allevati» come arabi pur non essendolo originariamente): stimolo ponente per la crescita culturale di al-Andalus. Ci si rivolse poi alle competenze di Ebrei e Cristiani per l'amministrazione dell'emirato La commistione delle culture, unita alle ricchezze del nuovo dominio produssero una grande fioritura architettonica, letteraria e artistica, finanziata direttamente dagli emiri, che rese Cordova un centro culturale di primaria importanza. giovedì 15 marzo 12
  • 9. Arte mozaraba 776, Regno delle Asturie, il monaco Beato di Liebana scrive un commento all'Apocalisse di San Giovanni che ebbe enorme successo anche in al-Andalus, dove fu copiato in numerosi manoscritti illustrati. Codici miniati che sono una delle espressioni migliori dell'arte mozaraba: presenza di stili e influenze diverse. Il Libro dell'Apocalisse era reinterpretato dai Cristiani sottomessi al dominio islamico come l'annuncio di una futura ripresa cristiana. I suoi simboli presero un quindi senso nuovo: la Bestia che si contrapponeva a Cristo diventò l'emirato o lo stesso Profeta Muhammad, Babilonia diventò Cordova. Nella miniatura qui a lato tratta dal Beatus d'Urgell del X secolo, si vede re Nabucodonosor che assedia Gerusalemme. ! giovedì 15 marzo 12
  • 10. Aghlabidi Dinastia autonoma sotto il califfato abbaside Incentivati i commerci; investimenti sulla creazione di un sistema viario teso a favorire i trasporti sia via terra (rotte carovaniere sahariane) sia via mare (canalizzazioni e flotta). In campo agricolo si stimolò la produzione di cereali, olive, canna da zucchero cotone e zafferano (in parte prodotti di massa) 827 conquista della Sicilia; 868 conquista di Malta Emirati indipendenti in Puglia, a Bari e a Taranto. Nuova espansione dettata dall'esigenza per gli Aghlabidi di attenuare le tensioni interne alle forze armate tramite un jihād marittimo che portasse nuovo bottino, e dallo spostamento deciso verso oriente degli interessi abbasidi, che apriva il Mediterraneo a nuovi appetiti. giovedì 15 marzo 12
  • 11. Fatimidi Inizi del X secolo Appartenenza alla corrente sciita degli ismailiti, convinti cioè che il legittimo imām si fosse occultato al mondo e che sarebbe tornato a manifestarsi come il Mahdī «ben guidato da Dio» in concomitanza con il giorno del Giudizio. Il fatimide Abū ‘Abd Allāh fomentò di nascosto numerose ribellioni tra le tribù berbere fino a che riuscì a creare un imanato nella zona di Kairouan. Edificata nel 912 la nuova capitale al-Madiyya, i Fatimidi si impegnarono ad estendere la loro autorità nel Maghreb e in Egitto, dove trionfarono nel 969 e posero la capitale al Cairo (al-madīnat al-Qāhira, «la Città trionfante»). Da qui si mossero in Siria, lungo le coste africane del Mar Rosso, occuparono la fascia della penisola arabica con la Mecca e Medina, affidando l'Ifrīqiya e la Sicilia a governatori quasi autonomi. giovedì 15 marzo 12
  • 12. Africa del Nord Tramite essenziale tra la penisola iberica e l’Oriente Fino alll’inizio del X secolo il grande commercio sembra essere limitato a Tâhert e Kairouan; in particolare Tâhert aveva il monopolio delle relazioni con il Sud Dopo la conquista fatimide Kairouan dirige le principali correnti commerciali Con lo spostamento degli interessi Fatimidi in Egitto i centri più importanti diventano al-Madiyya e Babilonia (Cairo), ma Kairouan resta un importante centro carovaniero Tutte le grandi città fondate o occupate dai musulmani sono all’interno perché non vi è esperienza marittima. Una prima svolta si ha con le conquiste aghlabidi (Sicilia e Malta) nel IX secolo. Il pieno sviluppo del traffico tra Oriente e Occidente si ha nel X e inizio XI secolo giovedì 15 marzo 12
  • 14. L’Europa Altomedievale VIII: produzione alimentare dedicata in gran parte al consumo locale Scarsissima/nulla produzione di merci per il commercio a lunga distanza Sud della Francia: piccoli gruppi di mercanti ebrei e siriani che gestiscono il traffico di alcuni prodotti di lusso (Marsiglia) ibn Khurdabdih descrive gli ebrei radhaniti, commercio itinerante che tocca Spagna, Gallia, Europa Orienale e Vicino Oriente-> pietre preziose, armi, spezie, profumi e soprattutto SCHIAVI (dall’Europa dell’Est alle corti andaluse) Contatti diplomatici e doni tra i domini europei e i califfati/emirati Rapporti commerciali di Amalfi con l’Egitto giovedì 15 marzo 12
  • 15. Etnie e religioni nel Midi Marsiglia porto continuamente attivo: secc. V (Sidonio Apollinare) VI (Gregorio di Tours) attività commerciale; attestati convogli diplomatici da Roma e dall’Oriente (582, 601, 756, 773) 589 Concilio di Narbonne: IV. Ut omnis homo, tam ingenus, quam servus, Gothus, Romanus, Syrus, Graecus vel Judeus, die dominico nullam operam faciant, nec boves iugnatur, excepto si in murando necessitas incubuerit. fine VI-i VII lettere di Gregorio Magno: attestata a Marsiglia e nel Midi forti comunità ebraiche: Plurimi siquidem Iudaicae religionis viri in hac Provincia commanentes ac subinde in Massiliae partibus pro diversis negotiis ambulantes i VII sec.: iconoclastia del vescovo Sereno metà VII: il teloneo di Marsiglia garantisce l’illuminazione della chiesa di St. Denis (diplomi merovingi); 752 il teloneo di Villa Leonio a S. Vittore (diplomi carolingi) 732-739 diverse azioni militari di Carlo Martello in Provenza con l’aiuto dei Longobardi giovedì 15 marzo 12
  • 16. Mercanti ebrei I Radhaniti erano mercanti ebrei del periodo altomedievale. Sono testimoniati da un limitato numero di fonti che si riferiscono probabilmente a una sorta di gilda, oppure si tratta di un termine generico per indicare i mercanti ebrei nel traffico trans- Eurasia tra VI-X secolo Etimologia incerta: “terra di Radhan” in Mesopotamia; città di Rhages nel nord della Persia; il Rodano (Rhône, Rhodanus) punto di inizio delle loro percorsi commerciali; dal persiano rah "via" e dān "chi sa”: “colui che conosce la strada”. Le attività dei Radhaniti sono documentate da Abu'l Qasim Ubaid'Allah ibn Khordadbeh capo delle comunicazioni e dell’interno nella provincia di Jibal sotto il califfo abbaside al Mu’tamid (869–885); scrisse il Kitab al-Masalik wal-Mamalik ossia il Libro delle strade e dei regni (870 ca.) giovedì 15 marzo 12
  • 17. ibn Khordadbeh 1 parasanga = 5,5 / 6,5 km Questi mercanti parlano arabo, persiano, romano [greco], franco [??], spagnolo e slavo. Viaggiano da Occidente a Oriente, da Oriente a Occidente, in parte su terra, in parte sul mare. Trasportano da Ovest eunuchi, schiave, ragazzi, broccato, castori, martore e altre pellicce e spade. Si imbarcano dalla Firanja [area dei Franchi] sul mare occidentale e vanno verso Farama [Pelusium, Egitto]. Qui caricano le merci su cammelli e vanno via terra fino ad al-Kolzum [Suez], per una distanza di 25 farsakhs [parasanghe]. Si imbarcano nel mare orientale e navigano da al-Kolzum ad al-Jar [porto di Medina] e ad al-Jeddah [ sulla costa vicino alla Mecca], quindi si recano a Sind [Pakistan], in India e in Cina. Nel ritorno dalla Cina portano mosco, aloe, canfora e cinnamomo e altri prodotti dell’Oriente fino ad al-Kolzum e poi a Farama, dove si imbarcano sul mare orientale. Qualcuno fa vela per Costantinopoli per vendere ai Romani; altri vanno al palazzo del re dei Franchi. [..] Questi viaggi possono essere fatti anche via terra. I mercanti che partono dalla Francia vanno a Sus al-Aksa [in Marocco] e poi a Tangeri, poi camminano fino a Kairouan e alla capitale dell’Egitto. Quindi vanno ad ar-Ramla [Palestina], visitano Damasco, al-Kufa [Iraq], Baghdad e al-Basra [sud Iraq], attraversano Ahwaz, Fars, Kirman [Iran], Sind, India e arrivano in Cina. Talvolta iniziano il viaggio dopo Roma e, passando attraverso il paese degli Slavi, arrivano a Khamlidj, la capitale dei Kazari [..]. giovedì 15 marzo 12
  • 18. Versus Contra Iudices 798 Teodulfo o Theodulfus (Spagna circa 750 – Angers, France, 18 dicembre 821), poeta ispano-visigoto attivo alla corte di Carlo Magno, dopo il 784 d.C. abate di Fleury, vescovo di Orléans prima del 798, l'anno in cui fu mandato da Carlo Magno in Provenza come missus dominicus insieme al vescovo di Lione Laidrado. Fu uno dei promotori della cosiddetta "rinascita carolingia" presso l'Accademia Palatina, tanto che fu soprannominato Pindarus per la sua attività di poeta. Autore di sermoni (Sermones), poesie religiose, morali, didascaliche e encomiastiche (Carmina), ma anche di trattati su controversie teologiche come la natura della Trinità (De ordine baptismi, Interpretatio missae, De processione spiritu sancti). Nel suo poema Versus contra judices lamenta la severità delle leggi franche e da' conto delle esperienze fatte nella sua missione. FONTE IN LETTURA giovedì 15 marzo 12