2. 732: Carlo Martello ferma gli arabi presso Poitiers
747-750 : rivolta dei mawālī, i “clienti” (popolazioni islamizzate) e inizio della
dinastia degli Abbasidi. Si risvegliano i particolarismi regionali
756: l'omayyade ʿAbd al-Raḥmān diventa emiro di al-Andalus
778-909: imanato rustemide di Tāhert (Algeria)
789-985: emirato idriside nel Maghreb occidentale
800: il califfo Hārūn al-Rashīd assegna a Ibrāhīm b. al-Aghlab il governatorato
ereditario dell'Ifrīqiya (Aghlabidi)
831: le forze aglhabidi espungano Palermo - 878: la Sicilia diventa aghlabide
909: affermazione dei Fatimidi nel Maghreb
969: i Fatimidi si espandono in Egitto e avviano la costruzione del Cairo
973-1167: gli Ziriti governano l'Ifrīqiya per conto dei Fatimidi
1009: il fatimide al-Hā kim distrugge la chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme
giovedì 15 marzo 12
3. 732: Carlo Martello ferma gli arabi presso Poitiers
747-750 : rivolta dei mawālī, i “clienti” (popolazioni islamizzate) e inizio della
dinastia degli Abbasidi. Si risvegliano i particolarismi regionali
756: l'omayyade ʿAbd al-Raḥmān diventa emiro di al-Andalus
778-909: imanato rustemide di Tāhert (Algeria)
789-985: emirato idriside nel Maghreb occidentale
800: il califfo Hārūn al-Rashīd assegna a Ibrāhīm b. al-Aghlab il governatorato
ereditario dell'Ifrīqiya (Aghlabidi)
831: le forze aglhabidi espungano Palermo - 878: la Sicilia diventa aghlabide
909: affermazione dei Fatimidi nel Maghreb
969: i Fatimidi si espandono in Egitto e avviano la costruzione del Cairo
973-1167: gli Ziriti governano l'Ifrīqiya per conto dei Fatimidi
1009: il fatimide al-Hā kim distrugge la chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme
giovedì 15 marzo 12
8. al-Andalus
Nel 756 al-Andalus emiro l'omayyade ʿAbd al-Raḥmān.
Rafforzamento dell'emirato con la soppressione violenta delle rivolte causate dalle
frizioni tra le etnie, dall'eccessivo peso fiscale e anche dalle rivendicazioni di alcune
comunità cristiane.
La durezza della repressione smorzò la ribellione dei «protetti» e fece crescere il
numero dei muwalladūn (coloro che erano «allevati» come arabi pur non
essendolo originariamente): stimolo ponente per la crescita culturale di al-Andalus.
Ci si rivolse poi alle competenze di Ebrei e Cristiani per l'amministrazione
dell'emirato
La commistione delle culture, unita alle ricchezze del nuovo dominio produssero una
grande fioritura architettonica, letteraria e artistica, finanziata direttamente dagli
emiri, che rese Cordova un centro culturale di primaria importanza.
giovedì 15 marzo 12
9. Arte mozaraba
776, Regno delle Asturie, il monaco Beato di Liebana
scrive un commento all'Apocalisse di San Giovanni che
ebbe enorme successo anche in al-Andalus, dove fu
copiato in numerosi manoscritti illustrati. Codici
miniati che sono una delle espressioni migliori
dell'arte mozaraba: presenza di stili e influenze diverse.
Il Libro dell'Apocalisse era reinterpretato dai Cristiani
sottomessi al dominio islamico come l'annuncio di una
futura ripresa cristiana. I suoi simboli presero un quindi
senso nuovo: la Bestia che si contrapponeva a Cristo
diventò l'emirato o lo stesso Profeta Muhammad,
Babilonia diventò Cordova.
Nella miniatura qui a lato tratta dal Beatus d'Urgell del X secolo, si vede
re Nabucodonosor che assedia Gerusalemme.
!
giovedì 15 marzo 12
10. Aghlabidi
Dinastia autonoma sotto il califfato abbaside
Incentivati i commerci; investimenti sulla creazione di un sistema viario teso a favorire
i trasporti sia via terra (rotte carovaniere sahariane) sia via mare (canalizzazioni e
flotta).
In campo agricolo si stimolò la produzione di cereali, olive, canna da zucchero cotone
e zafferano (in parte prodotti di massa)
827 conquista della Sicilia; 868 conquista di Malta
Emirati indipendenti in Puglia, a Bari e a Taranto.
Nuova espansione dettata dall'esigenza per gli Aghlabidi di attenuare le tensioni
interne alle forze armate tramite un jihād marittimo che portasse nuovo bottino, e
dallo spostamento deciso verso oriente degli interessi abbasidi, che apriva il
Mediterraneo a nuovi appetiti.
giovedì 15 marzo 12
11. Fatimidi
Inizi del X secolo
Appartenenza alla corrente sciita degli ismailiti, convinti cioè che il legittimo imām si
fosse occultato al mondo e che sarebbe tornato a manifestarsi come il Mahdī «ben
guidato da Dio» in concomitanza con il giorno del Giudizio.
Il fatimide Abū ‘Abd Allāh fomentò di nascosto numerose ribellioni tra le tribù
berbere fino a che riuscì a creare un imanato nella zona di Kairouan.
Edificata nel 912 la nuova capitale al-Madiyya, i Fatimidi si impegnarono ad
estendere la loro autorità nel Maghreb e in Egitto, dove trionfarono nel 969 e posero
la capitale al Cairo (al-madīnat al-Qāhira, «la Città trionfante»). Da qui si mossero in
Siria, lungo le coste africane del Mar Rosso, occuparono la fascia della penisola
arabica con la Mecca e Medina, affidando l'Ifrīqiya e la Sicilia a governatori quasi
autonomi.
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12. Africa del Nord
Tramite essenziale tra la penisola iberica e l’Oriente
Fino alll’inizio del X secolo il grande commercio sembra essere limitato a Tâhert e
Kairouan; in particolare Tâhert aveva il monopolio delle relazioni con il Sud
Dopo la conquista fatimide Kairouan dirige le principali correnti commerciali
Con lo spostamento degli interessi Fatimidi in Egitto i centri più importanti diventano
al-Madiyya e Babilonia (Cairo), ma Kairouan resta un importante centro
carovaniero
Tutte le grandi città fondate o occupate dai musulmani sono all’interno
perché non vi è esperienza marittima. Una prima svolta si ha con le conquiste
aghlabidi (Sicilia e Malta) nel IX secolo.
Il pieno sviluppo del traffico tra Oriente e Occidente si ha nel X e inizio XI secolo
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14. L’Europa Altomedievale
VIII: produzione alimentare dedicata in gran parte al consumo locale
Scarsissima/nulla produzione di merci per il commercio a lunga distanza
Sud della Francia: piccoli gruppi di mercanti ebrei e siriani che gestiscono il traffico di
alcuni prodotti di lusso (Marsiglia)
ibn Khurdabdih descrive gli ebrei radhaniti, commercio itinerante che tocca Spagna,
Gallia, Europa Orienale e Vicino Oriente-> pietre preziose, armi, spezie, profumi e
soprattutto SCHIAVI (dall’Europa dell’Est alle corti andaluse)
Contatti diplomatici e doni tra i domini europei e i califfati/emirati
Rapporti commerciali di Amalfi con l’Egitto
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15. Etnie e religioni nel Midi
Marsiglia porto continuamente attivo: secc. V (Sidonio Apollinare) VI (Gregorio di
Tours) attività commerciale; attestati convogli diplomatici da Roma e dall’Oriente
(582, 601, 756, 773)
589 Concilio di Narbonne: IV. Ut omnis homo, tam ingenus, quam servus, Gothus, Romanus,
Syrus, Graecus vel Judeus, die dominico nullam operam faciant, nec boves iugnatur, excepto si in
murando necessitas incubuerit.
fine VI-i VII lettere di Gregorio Magno: attestata a Marsiglia e nel Midi forti
comunità ebraiche: Plurimi siquidem Iudaicae religionis viri in hac Provincia commanentes ac
subinde in Massiliae partibus pro diversis negotiis ambulantes
i VII sec.: iconoclastia del vescovo Sereno
metà VII: il teloneo di Marsiglia garantisce l’illuminazione della chiesa di St. Denis
(diplomi merovingi); 752 il teloneo di Villa Leonio a S. Vittore (diplomi carolingi)
732-739 diverse azioni militari di Carlo Martello in Provenza con l’aiuto dei
Longobardi
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16. Mercanti ebrei
I Radhaniti erano mercanti ebrei del periodo altomedievale. Sono testimoniati da
un limitato numero di fonti che si riferiscono probabilmente a una sorta di gilda,
oppure si tratta di un termine generico per indicare i mercanti ebrei nel traffico trans-
Eurasia tra VI-X secolo
Etimologia incerta: “terra di Radhan” in Mesopotamia; città di Rhages nel nord della
Persia; il Rodano (Rhône, Rhodanus) punto di inizio delle loro percorsi commerciali;
dal persiano rah "via" e dān "chi sa”: “colui che conosce la strada”.
Le attività dei Radhaniti sono documentate da Abu'l Qasim Ubaid'Allah ibn
Khordadbeh capo delle comunicazioni e dell’interno nella provincia di Jibal sotto il
califfo abbaside al Mu’tamid (869–885); scrisse il Kitab al-Masalik wal-Mamalik ossia il
Libro delle strade e dei regni (870 ca.)
giovedì 15 marzo 12
17. ibn Khordadbeh 1 parasanga =
5,5 / 6,5 km
Questi mercanti parlano arabo, persiano, romano [greco], franco [??], spagnolo e slavo. Viaggiano
da Occidente a Oriente, da Oriente a Occidente, in parte su terra, in parte sul mare. Trasportano da
Ovest eunuchi, schiave, ragazzi, broccato, castori, martore e altre pellicce e spade. Si imbarcano dalla
Firanja [area dei Franchi] sul mare occidentale e vanno verso Farama [Pelusium, Egitto]. Qui
caricano le merci su cammelli e vanno via terra fino ad al-Kolzum [Suez], per una distanza di 25
farsakhs [parasanghe]. Si imbarcano nel mare orientale e navigano da al-Kolzum ad al-Jar
[porto di Medina] e ad al-Jeddah [ sulla costa vicino alla Mecca], quindi si recano a Sind
[Pakistan], in India e in Cina. Nel ritorno dalla Cina portano mosco, aloe, canfora e cinnamomo e
altri prodotti dell’Oriente fino ad al-Kolzum e poi a Farama, dove si imbarcano sul mare orientale.
Qualcuno fa vela per Costantinopoli per vendere ai Romani; altri vanno al palazzo del re dei Franchi.
[..] Questi viaggi possono essere fatti anche via terra. I mercanti che partono dalla Francia vanno a
Sus al-Aksa [in Marocco] e poi a Tangeri, poi camminano fino a Kairouan e alla capitale
dell’Egitto. Quindi vanno ad ar-Ramla [Palestina], visitano Damasco, al-Kufa [Iraq], Baghdad e
al-Basra [sud Iraq], attraversano Ahwaz, Fars, Kirman [Iran], Sind, India e arrivano in Cina.
Talvolta iniziano il viaggio dopo Roma e, passando attraverso il paese degli Slavi, arrivano a
Khamlidj, la capitale dei Kazari [..].
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18. Versus Contra Iudices
798 Teodulfo o Theodulfus (Spagna circa 750 – Angers, France, 18 dicembre
821), poeta ispano-visigoto attivo alla corte di Carlo Magno, dopo il 784 d.C. abate di
Fleury, vescovo di Orléans prima del 798, l'anno in cui fu mandato da Carlo Magno
in Provenza come missus dominicus insieme al vescovo di Lione Laidrado.
Fu uno dei promotori della cosiddetta "rinascita carolingia" presso l'Accademia
Palatina, tanto che fu soprannominato Pindarus per la sua attività di poeta. Autore di
sermoni (Sermones), poesie religiose, morali, didascaliche e encomiastiche (Carmina), ma
anche di trattati su controversie teologiche come la natura della Trinità (De ordine
baptismi, Interpretatio missae, De processione spiritu sancti). Nel suo poema Versus contra judices
lamenta la severità delle leggi franche e da' conto delle esperienze fatte nella sua
missione. FONTE IN LETTURA
giovedì 15 marzo 12