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MICOLOGIA MEDICA
Nell’ambiente esistono centinaia di migliaia di specie
     fungine circa 100 SPECIE sono patogene per
                        l’uomo

LA MICOLOGIA MEDICA è la disciplina che
  si occupa dei funghi patogeni per l’uomo


    Le malattie causate da questi funghi
                 sono dette
                   MICOSI
MICOSI

 MICOSI          MICOSI
ESOGENE        ENDOGENE
Nelle MICOSI ESOGENE l’agente
eziologico proviene sempre dall’esterno,
sia esso un lievito o una muffa


Nelle MICOSI ENDOGENE l’agente
eziologico è sempre un micete
commensale
•
MICOSI ESOGENE
  L’AGENTE EZIOLOGICO PENETRA NELL’ORGANISMO
  OSPITE IN QUANTO VENGONO COMPROMESSE LE
  BARRIERE CUTANEE E MUCOSE
si distinguono in:


 SUPERFICIALI

 CUTANEE

 SOTTOCUTANEE

 PROFONDE O SISTEMICHE
Nelle MICOSI SUPERFICIALI E/O CUTANEE
 il contagio si verifica per contatto, anche se
 sembra necessario il concorso di un trauma
 locale, quale un semplice sfregamento.
PATOGENESI DELLE MICOSI ESOGENE


Nelle micosi sottocutanee l’infezione è di
 solito mediata da ferite provocate da
 spine o schegge contaminate, che
 innestano il fungo in un tessuto al disotto
 della lamina basale dell’epidermide .
PATOGENESI DELLE MICOSI ESOGENE

 Nelle micosi profonde la via di penetrazione di
  gran lunga più frequente è quella aerogena.

 La prima localizzazione è quella polmonare,

 La gravità dell’infezione è correlata allo stato
  immunitario dell’ospite e al numero di cellule
  fungine inalate.
PATOGENESI DELLE MICOSI ENDOGENE
Nelle micosi endogene l’agente eziologico è sempre un micete
localizzato nelle prime vie respiratorie, nella cute o nelle mucose

 Il passaggio dalla fase di commensalismo a quella
 di parassitismo è mediata da fattori predisponenti:

 Immunologici

 Endocrini

 Iatrogeni
MICOSI SUPERFICIALI
MICOSI SUPERFICIALI

Interessano solamente lo strato corneo dell’ epidermide e gli
annessi cutanei (peli, capelli e unghie)

L’individuo infettato sviluppa una scarsa o nulla risposta
immunitaria ed il danno che ne riceve è prevalentemente estetico

Gli agenti eziologici sono per lo più ubiquitari nel suolo o si
ritrovano come saprofiti nell’uomo.

Ospite immunocompromesso : diffusione del fungo sulla cute può
essere patologica
MICOSI SUPERFICIALI


APPARTENGONO ALLE MICOSI
SUPERFICIALI :

PIETRA BIANCA : Trichosporon cutaneum

PIETRA NERA : Piedraia hortae

PITIRIASI VERSICOLOR : Malassezia furfur
PIETRA BIANCA

Causata dal micete: Trichosporon cutaneum

Caratterizzata dallo sviluppo di noduli soffici e
leggeri lungo la sezione dei capelli, dei peli della
barba, dei baffi, dei genitali
PIETRA NERA




Da: Microbiologia Medica-Micologia
M. Bendinelli, C.Chezzi, G. Dettori, N. Manca, G. Morace, L. Polonelli, M.A. Tufano
Monduzzi Editore
PITIRIASI VERSICOLOR

 Causata dal micete: Malassezia furfur

 E’ una micosi diffusa in tutto il mondo

 Le aree infette appaiono come aree squamose biancastre
 o scure localizzate prevalentemente nel tronco (a volte
 anche sul collo)

 L’alterazione della pigmentazione cutanea sembra essere
 causata dalla perossidazione dei lipidi
PITIRIASI VERSICOLOR

Il colore della lesione dipende della normale pigmentazione
della cute del paziente e dall’esposizione alla luce solare: nei
pazienti di pelle chiara le lesioni sono scure ma diventano
ancor più evidenti quando, per l’esposizione alla luce solare,
la cute circostante si abbronza.

Le infezioni croniche-recidivanti interessano soprattutto gli
individui giovani.

Maggiore evidenza dell’infezione nei mesi estivi è stata
associata all’uso di oli solari: Malassezia furfur è un fungo
lipofilo
MICOSI CUTANEE
MICOSI CUTANEE

 Si definiscono micosi cutanee le infezioni fungine che
 interessano la cute ed i suoi annessi (peli, capelli ed
 unghie) e/o le mucose (micosi muco-cutanee)


 Le MICOSI che interessano LA CUTE ed i suoi
 annessi vengono causate dai DERMATOFITI


 Le micosi muco-cutanee vengono causate da miceti
 del genere Candida
DERMATOMICOSI

   Vengono dette:
   DERMATOMICOSI
   DERMATOFITOSI
   DERMATOFIZIE
   TIGNE
   le micosi causate da un gruppo omogeneo di
   miceti denominati DERMATOFITI
DERMATOFITI
 Sono gli agenti eziologici delle dermatomicosi


 Sono funghi non dimorfi, conosciuti esclusivamente nella
 forma a muffa


 Nelle lesioni cutanee sono evidenziabili ife settate ed
 aleurioconidi e più raramente artroconidi


 Le lesioni hanno forma approssimativamente circolare con
 tendenza ad espandersi radialmente e con margini rilevati


 Nel caso di infezione degli arti la lesione può estendersi
 alla zona palmare o plantare.
DERMATOFITI
   Geofili
   Zoofili
   Antropofili


   Lo scopo clinico di identificare la specie di dermatofiti è
   quello di determinare la possibile fonte di infezione.


   I dermatofiti antropofili tendono a causare infezioni
   croniche che possono essere difficili da curare


   I dermatofiti zoofili e geofili tendono a causare lesioni
   infiammatorie che rispondono bene alla terapia e possono
   talvolta anche guarire spontaneamente
DERMATOFITI

  Hanno uno spiccato tropismo per i tessuti cheratinizzati pur
  non costituendo la cheratina una peculiare esigenza
  nutrizionale


  In vitro infatti attaccano la cheratina molto lentamente e nel
  suolo dove la cheratina viene demolita da varie specie di
  batteri, i dermatofiti sono poco rappresentati.


  In vivo i dermatofiti degradano la cheratina rompendo prima i
  ponti disolfuro, esistenti tra i gruppi SH della cisteina, e
  successivamente degradandola ad opera di proteasi
  extracellulari prodotte dai dermatofiti stessi
DERMATOFITI


 I dermatofiti sono rappresentati da
 tre generi:
 MICROSPORUM = capelli e cute
 TRICHOPHYTON = capelli,cute e unghie
 EPIDERMOPHYTON = cute,unghie ma non capelli
TIGNE
  Un tempo si pensava che le tigne fossero causate da vermi o
  pidocchi e pertanto chiamate tigne (dal latino tinea=verme o
  larva di insetto)


  I nomi vengono dati in base alla zona cutanea coinvolta:
 tigna del cuoio capelluto (tinea capitis)
 tigna della barba (tinea barbae)
 tigna del corpo (tinea corporis)
 tigna dell’inguine (tinea cruris)
 tigna del piede (tinea pedum)
 tigna della mano (tinea manuum)
 tigna delle unghie (tinea unguium)
Da: Atlante di Micologia Medica
S. Andreoni, C. Farina, G. Lombardi.
Systems
INFEZIONE DA MICROSPORUM

   Macroconidi con parete ruvida
   Ife conidiofore settate
   Colonie piatte, di colore vario ma non intenso e
    con rapida crescita
   Fluorescenza
   Molto patogeno per la cavia
   Piccole    artrospore isolate o in       ammassi
    all’esterno del pelo (ECTOTRICO)


  E’ responsabile di Tinea capitis a grandi placche
Microsporum




Da: Atlante di Micologia Medica- S. Andreoni, C. Farina, G. Lombardi.
Systems
MICROSPORUM




© 2007 The University of Adelaide
Last Modified 03/05/2007 David Ellis
CRICOS Provider Number 00123M
MICROSPORUM




© 2007 The University of Adelaide
Last Modified 03/05/2007 David Ellis
CRICOS Provider Number 00123M
MICROSPORUM




                                                                         Da: Microbiologia
                                                                         Murray P.R., Rosenthal K.S., Kobayashi G.S., Pfaller M.
                                                                         EdiSES



Colorazione al lattofenolo di Microsporum canis che mostra macroconidi e microconidi con parete ruvida (ingrandimento 400X).
MICROSPORUM




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Last Modified 03/05/2007 David Ellis
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TINEA CAPITIS




Da: Dermatologia Internazionale per Immagini- A. Morrone, A.
Giannetti
Edizioni Grafiche Mazzucchelli
TINEA CAPITIS




Da: Dermatologia Internazionale per Immagini- A. Morrone, A.
Giannetti
Edizioni Grafiche Mazzucchelli
TINEA CAPITIS




Da: Dermatologia Internazionale per Immagini- A. Morrone, A. Giannetti
Edizioni Grafiche Mazzucchelli
TINEA CAPITIS




Da: Dermatologia Internazionale per Immagini- A. Morrone, A. Giannetti
Edizioni Grafiche Mazzucchelli
TINEA CAPITIS




                               Tinea capitis causata da Microsporum canis.




Da: Microbiologia
Murray P.R., Rosenthal K.S., Kobayashi G.S., Pfaller M.
EdiSES
INFEZIONE DA TRICHOPHYTON

  Macroconidi con parete liscia
  Ife conidiofore sottili e fragili
  Colonie piatte, polverose o lanose, di colore vario e
    con crescita lenta
  Fluorescenza
  Può essere patogeno per la cavia
  Distruzione del bulbo pilifero (ENDOTRICO)


 E’ responsabile di Tinea capitis a piccole placche
 E’ responsabile di Tinea pedis (piede d’atleta)
 Meno infettivo rispetto Microsporum
Trichophyton




               Da: Atlante di Micologia Medica- S. Andreoni, C. Farina, G. Lombardi.
               Systems
TRICHOPHYTON




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Last Modified 03/05/2007 David Ellis
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TINEA CAPITIS




Da: Dermatologia Internazionale per Immagini- A. Morrone, A.
Giannetti
Edizioni Grafiche Mazzucchelli
TINEA BARBAE




Da: Dermatologia Internazionale per Immagini- A. Morrone, A. Giannetti
Edizioni Grafiche Mazzucchelli
TINEA BARBAE




Da: Dermatologia Internazionale per Immagini- A. Morrone, A. Giannetti
Edizioni Grafiche Mazzucchelli
TINEA BARBAE




                          Tinea barbae causata da Trichophyton verrucosum


Da: Microbiologia
Murray P.R., Rosenthal K.S., Kobayashi G.S., Pfaller M.
EdiSES
TINEA MANUUM




Da: Dermatologia Internazionale per Immagini- A. Morrone, A. Giannetti
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TINEA PEDIS




Da: Dermatologia Internazionale per Immagini- A. Morrone, A. Giannetti
Edizioni Grafiche Mazzucchelli
TINEA UNGUIUM




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Edizioni Grafiche Mazzucchelli
TINEA UNGUIUM




                           Onicomicosi causata da Trichophyton rubrum



Da: Microbiologia
Murray P.R., Rosenthal K.S., Kobayashi G.S., Pfaller M.
EdiSES
TINEA UNGUIUM




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TINEA UNGUIUM




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INFEZIONE DA EPIDERMOPHYTON

   Se ne conosce una sola specie patogena per l’uomo:
   Epidermophyton floccosum
 Macroconidi con disposizione a grappolo
 Ife conidiofore sottili e fragili
 Colonie piatte polverose, di colore giallo e con crescita lenta
 Poco patogeno per la cavia


E’ responsabile di Tinea cruris
Si localizza nelle pliche inguinali e negli spazi interdigitali del piede
Non si localizza mai in aree ricoperte da peli
Epidermophyton




Da: Atlante di Micologia Medica- S. Andreoni, C. Farina, G. Lombardi.
Systems
EPIDERMOPHYTON




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Last Modified 03/05/2007 David Ellis
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EPIDERMOPHYTON




Da: Microbiologia Medica-Micologia
M. Bendinelli, C.Chezzi, G. Dettori, N. Manca, G. Morace, L. Polonelli, M.A. Tufano
Monduzzi Editore
TINEA CORPORIS




Da: Dermatologia Internazionale per Immagini- A. Morrone, A. Giannetti
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TINEA CORPORIS




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Edizioni Grafiche Mazzucchelli
TINEA CORPORIS




Da: Dermatologia Internazionale per Immagini- A. Morrone, A. Giannetti
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INVASIONE DEI PELI O DEI CAPELLI
  Nelle infezioni da dermatofiti dei peli o dei capelli le ife si
  sviluppano in un primo momento dall’epidermide al
  follicoli piliferi e solo successivamente negli steli dei peli


  Nelle infezioni di tipo ECTOTHRIX o ECTOTRICO le ife si
  sviluppano sulla superficie esterna del pelo o del capello.
  La caduta è un fenomeno reversibile


  Nelle infezioni di tipo ENDOTHRIX o ENDOTRICO le ife
  si sviluppano solo all’interno dello stelo del pelo o del
  capello.
  La caduta è permanente
INVASIONE DEI PELI O DEI CAPELLI




                      Da: Microbiologia
                      Murray P.R., Rosenthal K.S., Kobayashi G.S., Pfaller M.
                      EdiSES
DIAGNOSI DI DERMATOMICOSI
  Morfologia dei conidi (macro o microconidi)

  Tallo formato da ife settate e come elementi riproduttivi
   artroconidi o aleurioconidi

  Terreno    agar-patata-glucosio       per    indurre     la
   sporulazione

  Le colture vanno osservate ogni 4 - 5gg e possono
   essere considerate negative solo dopo 4 settimane

  Se i caratteri morfologici non sono sufficienti per
   l’identificazione di specie si ricorre a saggi di esigenze
   nutrizionali (ac. nicotinico, inositolo, tiamina, istidina)
   oppure tests di assimilazione degli zuccheri etc
MICOSI SOTTOCUTANEE
MICOSI SOTTOCUTANEE

  Sono prodotte da saprofiti del suolo e dei vegetali che
  penetrano nei tessuti sottocutanei mediante impianto
  traumatico (spine o schegge infette)


  Si manifestano sotto forma di:
  ASCESSI
  GRANULOMI
  ULCERE CUTANEE
MICOSI SOTTOCUTANEE
 CROMOBLASTOMICOSI   specie patogene di 5 generi di
                     funghi dematiacei dimorfi


 SPOROTRICOSI        Sporotrix schenckii


 MICETOMI            Madurella mycetomatis e altri


 ZIGOMICOSI          Basidiobolus ranarum e
                     Conidiobolus coronatus


 RINOSPORIDIOSI      Rhinosporidium seeberi


 FEOIFOMICOSI        numerosi
CROMOBLASTOMICOSI
   Malattia cronica della pelle e dei tessuti sottocutanei
   causata da specie diverse di 5 generi di funghi
   dematiacei dimorfi


   Malattia esclusiva dell’uomo


   Può manifestarsi anche dopo anni di incubazione


   Diffonde prevalentemente         per   via    linfatica,
   raramente per via ematica
CROMOBLASTOMICOSI
Le cellule hanno forma rotondeggiante con parete ispessita

Riproduzione per scissione binaria

Crescita in normali terreni di coltura

Sensibile alla cicloeximide

Temperatura ottimale di crescita 25-30°C (non cresce a 37°C)

In coltura la colonia produce melanina e presenta colorazione
grigio-nerastra

La crescita in coltura è molto lenta
CROMOBLASTOMICOSI




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M. Bendinelli, C.Chezzi, G. Dettori, N. Manca, G. Morace, L. Polonelli, M.A. Tufano
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CROMOBLASTOMICOSI




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CROMOBLASTOMICOSI




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Last Modified 03/05/2007 David Ellis
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CROMOBLASTOMICOSI
   La manifestazione primaria è una papula non
   pruriginosa che compare nel sito di inoculo


   La papula evolve in un processo cistico e forma
   protuberanze a forma verrucoide


   Terapia di elezione è quella chirurgica, condotta con
   la tecnica della criochirurgia


   Nei casi più avanzati di malattia all’intervento
   chirurgico va associata terapia antimicotica
CROMOBLASTOMICOSI




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CROMOBLASTOMICOSI




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CROMOBLASTOMICOSI




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CROMOBLASTOMICOSI




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CROMOBLASTOMICOSI




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Murray P.R., Rosenthal K.S., Kobayashi G.S., Pfaller M.
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CROMOBLASTOMICOSI




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                    Murray P.R., Rosenthal K.S., Kobayashi G.S., Pfaller M.
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CROMOBLASTOMICOSI




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CROMOBLASTOMICOSI




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SPOROTRICOSI
    Malattia subacuta o cronica dell’uomo e degli animali,
    circoscritta alla cute e ai tessuti sottocutanei, causata
    dal fungo dimorfo Sporotrix schenckii


    Micosi a diffusione mondiale
SPOROTRICOSI
   L’infezione si contrae per introduzione accidentale del
   micete presente nel suolo o per contaminazione da
   animali infetti (soprattutto gatti)


   Occasionalmente l’inalazione dei conidi può indurre
   infezione   a   livello    polmonare      e successiva
   disseminazione a vari distretti (meningite)
SPOROTRICOSI




Da: Microbiologia Medica-Micologia
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SPOROTRICOSI
  La forma linfo-cutanea è la più frequente:
  l’infezione diffonde attraverso il sistema linfatico
  formando lungo il percorso una serie di noduli che
  vanno incontro ad ulcerazione con presenza di pus

  Rara la forma muco-cutanea con lesioni di tipo
  eritematoso, che da ulcerose e suppurative
  tendono     a   diventare granulomatose      o
  papillomatose

  L’infezione può interessare anche le ossa
  causando lesioni osteolitiche, periostite e sinovite

  Rara la forma polmonare causata da inalazione di
  conidi

  Rare anche le forme di infezione della congiuntiva
  e dei seni nasali
SPOROTRICOSI




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SPOROTRICOSI




Da: Fondamenti di microbiologia medica
R.F. Boyd
Antonio Delfino Editore
SPOROTRICOSI




Forma classica di sporotricosi linfocutanea che mostra una catena di noduli
sottocutanei lungo il drenaggio linfatico delle braccia.
                                            Da: Microbiologia
                                            Murray P.R., Rosenthal K.S., Kobayashi G.S., Pfaller M.
                                            EdiSES
SPOROTRICOSI




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SPOROTRICOSI




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SPOROTRICOSI




Da: Dermatologia Internazionale per Immagini- A. Morrone, A. Giannetti
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DIAGNOSI DI SPOROTRICOSI
    S.schenckii cresce molto velocemente nei
    normali terreni di crescita (forma colonie in 2-3gg)

    A 37°C si presenta a forma di lievito formando
    colonie cremose e biancastre

    A 25°C forma colonie con una caratteristica
    pieghettatura

    Le colonie sono inizialmente bianche ed
    assumono solo progressivamente pigmentazione
    bruno-nerastra

    La colorazione delle colonie tende a scomparire
    nelle colture successive
DIAGNOSI DI SPOROTRICOSI

   L’esame microscopico dimostra delicate ife settate
   e ramificate di circa 2 m di sezione, con conidi che
   si sviluppano a rosetta all’estremità dei conidiofori


   L’antigene specifico è un peptido-ramno-mannano
   che si trova nella porzione più esterna della parete
   cellulare della forma lievitiforme


   La conferma di laboratorio si ottiene con la
   conversione dalla crescita miceliale a quella
   lievitiforme attraverso una subcoltura a 37°C
MICETOMI
   Sono infezioni del tessuto sottocutaneo che possono
   coinvolgere anche il sistema scheletrico e la cute

   L’infezione avviene per impianto traumatico
   attraverso schegge, chiodi e spine contaminate

   Colpiscono prevalentemente l’uomo e tra gli animali
   prevalentemente il cane

   Si manifestano soprattutto nelle regioni tropicali ed
   equatoriali, in prevalenza nelle regioni dove
   avvengono straripamenti annuali dei fiumi

   Hanno lunghi periodi di incubazione
MICETOMI

 Presentano un micelio immerso in sostanza cementante
 formata di granuli di CaCO3. Il significato dei granuli
 sembra essere quello di mascherare la struttura
 antigenica del micete per impedire la risposta immune del
 paziente


 Gli agenti eziologici dei micetomi sono numerosi


 La sierodiagnosi è particolarmente laboriosa e complessa
 per l’elevato numero di agenti eziologici che possono
 presentare fenomeni di reattività crociata
MICETOMI

  La terapia è essenzialmente chirurgica e a volte può
  contemplare l’amputazione dell’arto


  Il trattamento farmacologico è scarsamente efficace
  (difficilmente raggiunge in concentrazione sufficiente
  le aree cistiche e fibrotiche delle lesioni)
MICETOMI




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MICETOMI




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MICETOMI




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MICETOMI




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DIAGNOSI DI MICETOMI

Il colore, la forma, la dimensione e l’architettura dei granuli
correlano con i vari agenti eziologici


I miceli sono formati da ife settate


I granuli possono essere isolati dal materiale patologico mediante
lavaggi con soluzione fisiologica sterile contenente antibiotici,
quindi essere visualizzati direttamente


La crescita del micete è molto lenta e la coltura può essere
considerata negativa solo dopo 6 settimane di incubazione
MICETOMI




Granuli di micetoma. Ife dematiacee compatte e clamidoconidi inglobati in
una sostanza simile al cemento. (H&E, ingrandimento 100x)

                                           Da: Microbiologia
                                           Murray P.R., Rosenthal K.S., Kobayashi G.S., Pfaller M.
                                           EdiSES
ZIGOMICOSI
Si conoscono due tipi di zigomicosi: quelle non riferibili a
particolari distretti anatomici causate da Basidiololus ranarum
e quelle delle mucosa nasale causate da Conidiobolus
coronatus


B.ranarum si ritrova prevalentemente in Asia e Africa (negli
escrementi di rettili e anfibi) e determina infezioni del volto,
tronco ed arti


C.coronatus è prevalentemente diffuso in Africa e Sud America
e determina infezione che inizia quasi sempre con ostruzione
nasale dei turbinati e successiva diffusione al volto
ZIGOMICOSI




© 2007 The University of Adelaide
Last Modified 03/05/2007 David Ellis
CRICOS Provider Number 00123M
ZIGOMICOSI




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Last Modified 03/05/2007 David Ellis
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ZIGOMICOSI




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DIAGNOSI DI ZIGOMICOSI

  La diagnosi istologica rivela la presenza di elementi
  miceliali a parete sottile, larghi e scarsamente
  settati, spesso fagocitati da cellule giganti


  La diagnosi istologica deve essere confermata
  dall’esame colturale


  Entrambi gli agenti eziologici crescono in terreno
  normale senza cicloeximide anche a 37°C
DIAGNOSI DI ZIGOMICOSI
  Le colonie di B.ranarum su normali terreni di coltura
  sono di colore grigiastro con ife di grandi dimensioni
  ed evidenti zigospore (20-50 m di diametro)


  Le colonie di C.coronatus sono dapprima glabre e
  con la maturazione diventano cotonose, con piccoli
  sporangi, e formano caratteristiche pliche


  B.ranarum e C.coronatus presentano determinanti
  antigenici comuni che possono essere utilizzati per
  la diagnosi sierologica di zigomicosi sottocutanee
ZIGOMICOSI




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TERAPIA DI ZIGOMICOSI

  L’approccio terapeutico più efficace prevede l’uso di
  ioduro di potassio a dosi massicce e per tempi
  prolungati


  I farmaci antimicotici tradizionali si sono rivelati
  spesso inutili
RINOSPORIDIOSI
  Malattia cronica dell’uomo e degli animali


  Riscontrabile ovunque ma soprattutto in India


  Agente eziologico: Rhinosporidium seeberi


  Determina lesioni sulla mucosa del naso e degli occhi,
  occasionalmente può interessare altre parti del corpo
  quali labbra, palato, epiglottide, pene, ano, vagina


  Si manifesta sotto forma di polipi peduncolato,
  pruriginosi che tendono ad accrescersi
DIAGNOSI E TERAPIA DI
RINOSPORIDIOSI
     La diagnosi è esclusivamente di tipo istologica


     Non si è mai ottenuta coltura


     La diagnosi differenziale può essere fatta con
     Coccidioides immitis


     La terapia è chirurgica eventualmente associata
     a quella farmacologica locale
Rhinosporidium seeberi
  Nei tessuti si possono osservare due distinte forme:
 una grande sferica (sporangio)
 una più piccola (trofocita)


  Lo sporangio presenta un diametro tra 100 e 350μm, parete
  spessa, sporangiospore immature e piccole nello strato più
  esterno, mature e grandi nella porzione centrale


  Questa distribuzione delle sporangiospore permette di effettuare
  diagnosi differenziale da altri miceti che formano sporangi, quale
  Coccidioides immitis
RHINOSPORIDIUM SEEBERI




                                                      Da: Microbiologia
                                                      Murray P.R., Rosenthal K.S., Kobayashi G.S., Pfaller M.
                                                      EdiSES


Sporangio maturo: evidente la disposizione zonale di sporangiospore immature, in fase di
maturazione e mature a mano a mano che si procede verso il centro dello sporangio
RHINOSPORIDIUM SEEBERI




                               Da: Microbiologia
                               Murray P.R., Rosenthal K.S., Kobayashi G.S., Pfaller M.

            Sporangio maturo   EdiSES
Rhinosporidium seeberi


  I trofociti si sviluppano dalle sporangiospore rilasciate per
  rottura dello sporangio


  Presentano un diametro variabile tra 10 e 100μm e pareti
  eosinofile rifrangenti


  Vanno successivamente incontro ad ingrandimento e si
  trasformano in sporangi maturi attraverso un processo di
  endosporulazione
FEOIFOMICOSI
    Malattia presente ovunque, colpisce oltre l’uomo
    anche pesci, uccelli, bovini, cani, gatti e cavalli


    Può interessare qualsiasi parte del corpo e può
    essere confusa con i micetomi


    L’infezione inizia con un nodulo, evolve in un
    processo cistico che può ulcerarsi, formando lesioni
    verrucoidi


    L’infezione rimane generalmente localizzata


    La diffusione per via linfatica può causare elefantiasi
DIAGNOSI E TERAPIA DI FEOIFOMICOSI


      La diagnosi viene eseguita osservando
      strutture ifali nel materiale patologico


      Le colture sono di colore variabile dal
      marrone al nero-olivastro


      La terapia è generalmente chirurgica,
      spesso associata a quella farmacologica
CONDIZIONI PREDISPONENTI
ALL’INFEZIONE FUNGINA
 Deficit immunologico (sia patologico che fisiologico)
 Farmaci con azione immunodepressiva
 Sindrome da immunodeficienza acquisita
 Neoplasie
 Malattie debilitanti (diabete, leucemia, linfomi)
 Corticosteroidi
 Denutrizione
 Terapia antibiotica
 Traumi
 Ustioni

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  • 2. Nell’ambiente esistono centinaia di migliaia di specie fungine circa 100 SPECIE sono patogene per l’uomo LA MICOLOGIA MEDICA è la disciplina che si occupa dei funghi patogeni per l’uomo Le malattie causate da questi funghi sono dette MICOSI
  • 3. MICOSI MICOSI MICOSI ESOGENE ENDOGENE
  • 4. Nelle MICOSI ESOGENE l’agente eziologico proviene sempre dall’esterno, sia esso un lievito o una muffa Nelle MICOSI ENDOGENE l’agente eziologico è sempre un micete commensale •
  • 5. MICOSI ESOGENE L’AGENTE EZIOLOGICO PENETRA NELL’ORGANISMO OSPITE IN QUANTO VENGONO COMPROMESSE LE BARRIERE CUTANEE E MUCOSE si distinguono in:  SUPERFICIALI  CUTANEE  SOTTOCUTANEE  PROFONDE O SISTEMICHE
  • 6. Nelle MICOSI SUPERFICIALI E/O CUTANEE il contagio si verifica per contatto, anche se sembra necessario il concorso di un trauma locale, quale un semplice sfregamento.
  • 7. PATOGENESI DELLE MICOSI ESOGENE Nelle micosi sottocutanee l’infezione è di solito mediata da ferite provocate da spine o schegge contaminate, che innestano il fungo in un tessuto al disotto della lamina basale dell’epidermide .
  • 8. PATOGENESI DELLE MICOSI ESOGENE  Nelle micosi profonde la via di penetrazione di gran lunga più frequente è quella aerogena.  La prima localizzazione è quella polmonare,  La gravità dell’infezione è correlata allo stato immunitario dell’ospite e al numero di cellule fungine inalate.
  • 9. PATOGENESI DELLE MICOSI ENDOGENE Nelle micosi endogene l’agente eziologico è sempre un micete localizzato nelle prime vie respiratorie, nella cute o nelle mucose Il passaggio dalla fase di commensalismo a quella di parassitismo è mediata da fattori predisponenti:  Immunologici  Endocrini  Iatrogeni
  • 11. MICOSI SUPERFICIALI Interessano solamente lo strato corneo dell’ epidermide e gli annessi cutanei (peli, capelli e unghie) L’individuo infettato sviluppa una scarsa o nulla risposta immunitaria ed il danno che ne riceve è prevalentemente estetico Gli agenti eziologici sono per lo più ubiquitari nel suolo o si ritrovano come saprofiti nell’uomo. Ospite immunocompromesso : diffusione del fungo sulla cute può essere patologica
  • 12. MICOSI SUPERFICIALI APPARTENGONO ALLE MICOSI SUPERFICIALI : PIETRA BIANCA : Trichosporon cutaneum PIETRA NERA : Piedraia hortae PITIRIASI VERSICOLOR : Malassezia furfur
  • 13. PIETRA BIANCA Causata dal micete: Trichosporon cutaneum Caratterizzata dallo sviluppo di noduli soffici e leggeri lungo la sezione dei capelli, dei peli della barba, dei baffi, dei genitali
  • 14. PIETRA NERA Da: Microbiologia Medica-Micologia M. Bendinelli, C.Chezzi, G. Dettori, N. Manca, G. Morace, L. Polonelli, M.A. Tufano Monduzzi Editore
  • 15. PITIRIASI VERSICOLOR Causata dal micete: Malassezia furfur E’ una micosi diffusa in tutto il mondo Le aree infette appaiono come aree squamose biancastre o scure localizzate prevalentemente nel tronco (a volte anche sul collo) L’alterazione della pigmentazione cutanea sembra essere causata dalla perossidazione dei lipidi
  • 16. PITIRIASI VERSICOLOR Il colore della lesione dipende della normale pigmentazione della cute del paziente e dall’esposizione alla luce solare: nei pazienti di pelle chiara le lesioni sono scure ma diventano ancor più evidenti quando, per l’esposizione alla luce solare, la cute circostante si abbronza. Le infezioni croniche-recidivanti interessano soprattutto gli individui giovani. Maggiore evidenza dell’infezione nei mesi estivi è stata associata all’uso di oli solari: Malassezia furfur è un fungo lipofilo
  • 18. MICOSI CUTANEE Si definiscono micosi cutanee le infezioni fungine che interessano la cute ed i suoi annessi (peli, capelli ed unghie) e/o le mucose (micosi muco-cutanee) Le MICOSI che interessano LA CUTE ed i suoi annessi vengono causate dai DERMATOFITI Le micosi muco-cutanee vengono causate da miceti del genere Candida
  • 19. DERMATOMICOSI Vengono dette: DERMATOMICOSI DERMATOFITOSI DERMATOFIZIE TIGNE le micosi causate da un gruppo omogeneo di miceti denominati DERMATOFITI
  • 20. DERMATOFITI Sono gli agenti eziologici delle dermatomicosi Sono funghi non dimorfi, conosciuti esclusivamente nella forma a muffa Nelle lesioni cutanee sono evidenziabili ife settate ed aleurioconidi e più raramente artroconidi Le lesioni hanno forma approssimativamente circolare con tendenza ad espandersi radialmente e con margini rilevati Nel caso di infezione degli arti la lesione può estendersi alla zona palmare o plantare.
  • 21. DERMATOFITI Geofili Zoofili Antropofili Lo scopo clinico di identificare la specie di dermatofiti è quello di determinare la possibile fonte di infezione. I dermatofiti antropofili tendono a causare infezioni croniche che possono essere difficili da curare I dermatofiti zoofili e geofili tendono a causare lesioni infiammatorie che rispondono bene alla terapia e possono talvolta anche guarire spontaneamente
  • 22. DERMATOFITI Hanno uno spiccato tropismo per i tessuti cheratinizzati pur non costituendo la cheratina una peculiare esigenza nutrizionale In vitro infatti attaccano la cheratina molto lentamente e nel suolo dove la cheratina viene demolita da varie specie di batteri, i dermatofiti sono poco rappresentati. In vivo i dermatofiti degradano la cheratina rompendo prima i ponti disolfuro, esistenti tra i gruppi SH della cisteina, e successivamente degradandola ad opera di proteasi extracellulari prodotte dai dermatofiti stessi
  • 23. DERMATOFITI I dermatofiti sono rappresentati da tre generi:  MICROSPORUM = capelli e cute  TRICHOPHYTON = capelli,cute e unghie  EPIDERMOPHYTON = cute,unghie ma non capelli
  • 24. TIGNE Un tempo si pensava che le tigne fossero causate da vermi o pidocchi e pertanto chiamate tigne (dal latino tinea=verme o larva di insetto) I nomi vengono dati in base alla zona cutanea coinvolta:  tigna del cuoio capelluto (tinea capitis)  tigna della barba (tinea barbae)  tigna del corpo (tinea corporis)  tigna dell’inguine (tinea cruris)  tigna del piede (tinea pedum)  tigna della mano (tinea manuum)  tigna delle unghie (tinea unguium)
  • 25. Da: Atlante di Micologia Medica S. Andreoni, C. Farina, G. Lombardi. Systems
  • 26. INFEZIONE DA MICROSPORUM  Macroconidi con parete ruvida  Ife conidiofore settate  Colonie piatte, di colore vario ma non intenso e con rapida crescita  Fluorescenza  Molto patogeno per la cavia  Piccole artrospore isolate o in ammassi all’esterno del pelo (ECTOTRICO) E’ responsabile di Tinea capitis a grandi placche
  • 27. Microsporum Da: Atlante di Micologia Medica- S. Andreoni, C. Farina, G. Lombardi. Systems
  • 28. MICROSPORUM © 2007 The University of Adelaide Last Modified 03/05/2007 David Ellis CRICOS Provider Number 00123M
  • 29. MICROSPORUM © 2007 The University of Adelaide Last Modified 03/05/2007 David Ellis CRICOS Provider Number 00123M
  • 30. MICROSPORUM Da: Microbiologia Murray P.R., Rosenthal K.S., Kobayashi G.S., Pfaller M. EdiSES Colorazione al lattofenolo di Microsporum canis che mostra macroconidi e microconidi con parete ruvida (ingrandimento 400X).
  • 31. MICROSPORUM © 2007 The University of Adelaide Last Modified 03/05/2007 David Ellis CRICOS Provider Number 00123M
  • 32. TINEA CAPITIS Da: Dermatologia Internazionale per Immagini- A. Morrone, A. Giannetti Edizioni Grafiche Mazzucchelli
  • 33. TINEA CAPITIS Da: Dermatologia Internazionale per Immagini- A. Morrone, A. Giannetti Edizioni Grafiche Mazzucchelli
  • 34. TINEA CAPITIS Da: Dermatologia Internazionale per Immagini- A. Morrone, A. Giannetti Edizioni Grafiche Mazzucchelli
  • 35. TINEA CAPITIS Da: Dermatologia Internazionale per Immagini- A. Morrone, A. Giannetti Edizioni Grafiche Mazzucchelli
  • 36. TINEA CAPITIS Tinea capitis causata da Microsporum canis. Da: Microbiologia Murray P.R., Rosenthal K.S., Kobayashi G.S., Pfaller M. EdiSES
  • 37. INFEZIONE DA TRICHOPHYTON  Macroconidi con parete liscia  Ife conidiofore sottili e fragili  Colonie piatte, polverose o lanose, di colore vario e con crescita lenta  Fluorescenza  Può essere patogeno per la cavia  Distruzione del bulbo pilifero (ENDOTRICO) E’ responsabile di Tinea capitis a piccole placche E’ responsabile di Tinea pedis (piede d’atleta) Meno infettivo rispetto Microsporum
  • 38. Trichophyton Da: Atlante di Micologia Medica- S. Andreoni, C. Farina, G. Lombardi. Systems
  • 39. TRICHOPHYTON © 2007 The University of Adelaide Last Modified 03/05/2007 David Ellis CRICOS Provider Number 00123M
  • 40. TINEA CAPITIS Da: Dermatologia Internazionale per Immagini- A. Morrone, A. Giannetti Edizioni Grafiche Mazzucchelli
  • 41. TINEA BARBAE Da: Dermatologia Internazionale per Immagini- A. Morrone, A. Giannetti Edizioni Grafiche Mazzucchelli
  • 42. TINEA BARBAE Da: Dermatologia Internazionale per Immagini- A. Morrone, A. Giannetti Edizioni Grafiche Mazzucchelli
  • 43. TINEA BARBAE Tinea barbae causata da Trichophyton verrucosum Da: Microbiologia Murray P.R., Rosenthal K.S., Kobayashi G.S., Pfaller M. EdiSES
  • 44. TINEA MANUUM Da: Dermatologia Internazionale per Immagini- A. Morrone, A. Giannetti Edizioni Grafiche Mazzucchelli
  • 45. TINEA PEDIS Da: Dermatologia Internazionale per Immagini- A. Morrone, A. Giannetti Edizioni Grafiche Mazzucchelli
  • 46. TINEA UNGUIUM Da: Dermatologia Internazionale per Immagini- A. Morrone, A. Giannetti Edizioni Grafiche Mazzucchelli
  • 47. TINEA UNGUIUM Onicomicosi causata da Trichophyton rubrum Da: Microbiologia Murray P.R., Rosenthal K.S., Kobayashi G.S., Pfaller M. EdiSES
  • 48. TINEA UNGUIUM Da: Dermatologia Internazionale per Immagini- A. Morrone, A. Giannetti Edizioni Grafiche Mazzucchelli
  • 49. TINEA UNGUIUM Da: Dermatologia Internazionale per Immagini- A. Morrone, A. Giannetti Edizioni Grafiche Mazzucchelli
  • 50. INFEZIONE DA EPIDERMOPHYTON Se ne conosce una sola specie patogena per l’uomo: Epidermophyton floccosum  Macroconidi con disposizione a grappolo  Ife conidiofore sottili e fragili  Colonie piatte polverose, di colore giallo e con crescita lenta  Poco patogeno per la cavia E’ responsabile di Tinea cruris Si localizza nelle pliche inguinali e negli spazi interdigitali del piede Non si localizza mai in aree ricoperte da peli
  • 51. Epidermophyton Da: Atlante di Micologia Medica- S. Andreoni, C. Farina, G. Lombardi. Systems
  • 52. EPIDERMOPHYTON © 2007 The University of Adelaide Last Modified 03/05/2007 David Ellis CRICOS Provider Number 00123M
  • 53. EPIDERMOPHYTON Da: Microbiologia Medica-Micologia M. Bendinelli, C.Chezzi, G. Dettori, N. Manca, G. Morace, L. Polonelli, M.A. Tufano Monduzzi Editore
  • 54. TINEA CORPORIS Da: Dermatologia Internazionale per Immagini- A. Morrone, A. Giannetti Edizioni Grafiche Mazzucchelli
  • 55. TINEA CORPORIS Da: Dermatologia Internazionale per Immagini- A. Morrone, A. Giannetti Edizioni Grafiche Mazzucchelli
  • 56. TINEA CORPORIS Da: Dermatologia Internazionale per Immagini- A. Morrone, A. Giannetti Edizioni Grafiche Mazzucchelli
  • 57. INVASIONE DEI PELI O DEI CAPELLI Nelle infezioni da dermatofiti dei peli o dei capelli le ife si sviluppano in un primo momento dall’epidermide al follicoli piliferi e solo successivamente negli steli dei peli Nelle infezioni di tipo ECTOTHRIX o ECTOTRICO le ife si sviluppano sulla superficie esterna del pelo o del capello. La caduta è un fenomeno reversibile Nelle infezioni di tipo ENDOTHRIX o ENDOTRICO le ife si sviluppano solo all’interno dello stelo del pelo o del capello. La caduta è permanente
  • 58. INVASIONE DEI PELI O DEI CAPELLI Da: Microbiologia Murray P.R., Rosenthal K.S., Kobayashi G.S., Pfaller M. EdiSES
  • 59. DIAGNOSI DI DERMATOMICOSI  Morfologia dei conidi (macro o microconidi)  Tallo formato da ife settate e come elementi riproduttivi artroconidi o aleurioconidi  Terreno agar-patata-glucosio per indurre la sporulazione  Le colture vanno osservate ogni 4 - 5gg e possono essere considerate negative solo dopo 4 settimane  Se i caratteri morfologici non sono sufficienti per l’identificazione di specie si ricorre a saggi di esigenze nutrizionali (ac. nicotinico, inositolo, tiamina, istidina) oppure tests di assimilazione degli zuccheri etc
  • 61. MICOSI SOTTOCUTANEE Sono prodotte da saprofiti del suolo e dei vegetali che penetrano nei tessuti sottocutanei mediante impianto traumatico (spine o schegge infette) Si manifestano sotto forma di: ASCESSI GRANULOMI ULCERE CUTANEE
  • 62. MICOSI SOTTOCUTANEE CROMOBLASTOMICOSI specie patogene di 5 generi di funghi dematiacei dimorfi SPOROTRICOSI Sporotrix schenckii MICETOMI Madurella mycetomatis e altri ZIGOMICOSI Basidiobolus ranarum e Conidiobolus coronatus RINOSPORIDIOSI Rhinosporidium seeberi FEOIFOMICOSI numerosi
  • 63. CROMOBLASTOMICOSI Malattia cronica della pelle e dei tessuti sottocutanei causata da specie diverse di 5 generi di funghi dematiacei dimorfi Malattia esclusiva dell’uomo Può manifestarsi anche dopo anni di incubazione Diffonde prevalentemente per via linfatica, raramente per via ematica
  • 64. CROMOBLASTOMICOSI Le cellule hanno forma rotondeggiante con parete ispessita Riproduzione per scissione binaria Crescita in normali terreni di coltura Sensibile alla cicloeximide Temperatura ottimale di crescita 25-30°C (non cresce a 37°C) In coltura la colonia produce melanina e presenta colorazione grigio-nerastra La crescita in coltura è molto lenta
  • 65. CROMOBLASTOMICOSI Da: Microbiologia Medica-Micologia M. Bendinelli, C.Chezzi, G. Dettori, N. Manca, G. Morace, L. Polonelli, M.A. Tufano Monduzzi Editore
  • 66. CROMOBLASTOMICOSI Da: Microbiologia Medica-Micologia M. Bendinelli, C.Chezzi, G. Dettori, N. Manca, G. Morace, L. Polonelli, M.A. Tufano Monduzzi Editore
  • 67. CROMOBLASTOMICOSI © 2007 The University of Adelaide Last Modified 03/05/2007 David Ellis CRICOS Provider Number 00123M
  • 68. CROMOBLASTOMICOSI La manifestazione primaria è una papula non pruriginosa che compare nel sito di inoculo La papula evolve in un processo cistico e forma protuberanze a forma verrucoide Terapia di elezione è quella chirurgica, condotta con la tecnica della criochirurgia Nei casi più avanzati di malattia all’intervento chirurgico va associata terapia antimicotica
  • 69. CROMOBLASTOMICOSI © 2007 The University of Adelaide Last Modified 03/05/2007 David Ellis CRICOS Provider Number 00123M
  • 70. CROMOBLASTOMICOSI © 2007 The University of Adelaide Last Modified 03/05/2007 David Ellis CRICOS Provider Number 00123M
  • 71. CROMOBLASTOMICOSI © 2007 The University of Adelaide Last Modified 03/05/2007 David Ellis CRICOS Provider Number 00123M
  • 72. CROMOBLASTOMICOSI Da: Dermatologia Internazionale per Immagini- A. Morrone, A. Giannetti Edizioni Grafiche Mazzucchelli
  • 73. CROMOBLASTOMICOSI Da: Dermatologia Internazionale per Immagini- A. Morrone, A. Giannetti Edizioni Grafiche Mazzucchelli
  • 74. CROMOBLASTOMICOSI Da: Microbiologia Medica-Micologia M. Bendinelli, C.Chezzi, G. Dettori, N. Manca, G. Morace, L. Polonelli, M.A. Tufano Monduzzi Editore
  • 75. CROMOBLASTOMICOSI Da: Microbiologia Murray P.R., Rosenthal K.S., Kobayashi G.S., Pfaller M. EdiSES
  • 76. CROMOBLASTOMICOSI Da: Microbiologia Murray P.R., Rosenthal K.S., Kobayashi G.S., Pfaller M. EdiSES
  • 77. CROMOBLASTOMICOSI © 2007 The University of Adelaide Last Modified 03/05/2007 David Ellis CRICOS Provider Number 00123M
  • 78. CROMOBLASTOMICOSI © 2007 The University of Adelaide Last Modified 03/05/2007 David Ellis CRICOS Provider Number 00123M
  • 79. SPOROTRICOSI Malattia subacuta o cronica dell’uomo e degli animali, circoscritta alla cute e ai tessuti sottocutanei, causata dal fungo dimorfo Sporotrix schenckii Micosi a diffusione mondiale
  • 80. SPOROTRICOSI L’infezione si contrae per introduzione accidentale del micete presente nel suolo o per contaminazione da animali infetti (soprattutto gatti) Occasionalmente l’inalazione dei conidi può indurre infezione a livello polmonare e successiva disseminazione a vari distretti (meningite)
  • 81. SPOROTRICOSI Da: Microbiologia Medica-Micologia M. Bendinelli, C.Chezzi, G. Dettori, N. Manca, G. Morace, L. Polonelli, M.A. Tufano Monduzzi Editore
  • 82. SPOROTRICOSI La forma linfo-cutanea è la più frequente: l’infezione diffonde attraverso il sistema linfatico formando lungo il percorso una serie di noduli che vanno incontro ad ulcerazione con presenza di pus Rara la forma muco-cutanea con lesioni di tipo eritematoso, che da ulcerose e suppurative tendono a diventare granulomatose o papillomatose L’infezione può interessare anche le ossa causando lesioni osteolitiche, periostite e sinovite Rara la forma polmonare causata da inalazione di conidi Rare anche le forme di infezione della congiuntiva e dei seni nasali
  • 83. SPOROTRICOSI © 2007 The University of Adelaide Last Modified 03/05/2007 David Ellis CRICOS Provider Number 00123M
  • 84. SPOROTRICOSI Da: Fondamenti di microbiologia medica R.F. Boyd Antonio Delfino Editore
  • 85. SPOROTRICOSI Forma classica di sporotricosi linfocutanea che mostra una catena di noduli sottocutanei lungo il drenaggio linfatico delle braccia. Da: Microbiologia Murray P.R., Rosenthal K.S., Kobayashi G.S., Pfaller M. EdiSES
  • 86. SPOROTRICOSI © 2007 The University of Adelaide Last Modified 03/05/2007 David Ellis CRICOS Provider Number 00123M
  • 87. SPOROTRICOSI Da: Dermatologia Internazionale per Immagini- A. Morrone, A. Giannetti Edizioni Grafiche Mazzucchelli
  • 88. SPOROTRICOSI Da: Dermatologia Internazionale per Immagini- A. Morrone, A. Giannetti Edizioni Grafiche Mazzucchelli
  • 89. DIAGNOSI DI SPOROTRICOSI S.schenckii cresce molto velocemente nei normali terreni di crescita (forma colonie in 2-3gg) A 37°C si presenta a forma di lievito formando colonie cremose e biancastre A 25°C forma colonie con una caratteristica pieghettatura Le colonie sono inizialmente bianche ed assumono solo progressivamente pigmentazione bruno-nerastra La colorazione delle colonie tende a scomparire nelle colture successive
  • 90. DIAGNOSI DI SPOROTRICOSI L’esame microscopico dimostra delicate ife settate e ramificate di circa 2 m di sezione, con conidi che si sviluppano a rosetta all’estremità dei conidiofori L’antigene specifico è un peptido-ramno-mannano che si trova nella porzione più esterna della parete cellulare della forma lievitiforme La conferma di laboratorio si ottiene con la conversione dalla crescita miceliale a quella lievitiforme attraverso una subcoltura a 37°C
  • 91. MICETOMI Sono infezioni del tessuto sottocutaneo che possono coinvolgere anche il sistema scheletrico e la cute L’infezione avviene per impianto traumatico attraverso schegge, chiodi e spine contaminate Colpiscono prevalentemente l’uomo e tra gli animali prevalentemente il cane Si manifestano soprattutto nelle regioni tropicali ed equatoriali, in prevalenza nelle regioni dove avvengono straripamenti annuali dei fiumi Hanno lunghi periodi di incubazione
  • 92. MICETOMI Presentano un micelio immerso in sostanza cementante formata di granuli di CaCO3. Il significato dei granuli sembra essere quello di mascherare la struttura antigenica del micete per impedire la risposta immune del paziente Gli agenti eziologici dei micetomi sono numerosi La sierodiagnosi è particolarmente laboriosa e complessa per l’elevato numero di agenti eziologici che possono presentare fenomeni di reattività crociata
  • 93. MICETOMI La terapia è essenzialmente chirurgica e a volte può contemplare l’amputazione dell’arto Il trattamento farmacologico è scarsamente efficace (difficilmente raggiunge in concentrazione sufficiente le aree cistiche e fibrotiche delle lesioni)
  • 94. MICETOMI Da: Microbiologia Medica-Micologia M. Bendinelli, C.Chezzi, G. Dettori, N. Manca, G. Morace, L. Polonelli, M.A. Tufano Monduzzi Editore
  • 95. MICETOMI Da: Microbiologia Medica-Micologia M. Bendinelli, C.Chezzi, G. Dettori, N. Manca, G. Morace, L. Polonelli, M.A. Tufano Monduzzi Editore
  • 96. MICETOMI Da: Microbiologia Medica-Micologia M. Bendinelli, C.Chezzi, G. Dettori, N. Manca, G. Morace, L. Polonelli, M.A. Tufano Monduzzi Editore
  • 97. MICETOMI Da: Dermatologia Internazionale per Immagini- A. Morrone, A. Giannetti Edizioni Grafiche Mazzucchelli
  • 98. MICETOMI Da: Dermatologia Internazionale per Immagini- A. Morrone, A. Giannetti Edizioni Grafiche Mazzucchelli
  • 99. MICETOMI Da: Dermatologia Internazionale per Immagini- A. Morrone, A. Giannetti Edizioni Grafiche Mazzucchelli
  • 100. DIAGNOSI DI MICETOMI Il colore, la forma, la dimensione e l’architettura dei granuli correlano con i vari agenti eziologici I miceli sono formati da ife settate I granuli possono essere isolati dal materiale patologico mediante lavaggi con soluzione fisiologica sterile contenente antibiotici, quindi essere visualizzati direttamente La crescita del micete è molto lenta e la coltura può essere considerata negativa solo dopo 6 settimane di incubazione
  • 101. MICETOMI Granuli di micetoma. Ife dematiacee compatte e clamidoconidi inglobati in una sostanza simile al cemento. (H&E, ingrandimento 100x) Da: Microbiologia Murray P.R., Rosenthal K.S., Kobayashi G.S., Pfaller M. EdiSES
  • 102. ZIGOMICOSI Si conoscono due tipi di zigomicosi: quelle non riferibili a particolari distretti anatomici causate da Basidiololus ranarum e quelle delle mucosa nasale causate da Conidiobolus coronatus B.ranarum si ritrova prevalentemente in Asia e Africa (negli escrementi di rettili e anfibi) e determina infezioni del volto, tronco ed arti C.coronatus è prevalentemente diffuso in Africa e Sud America e determina infezione che inizia quasi sempre con ostruzione nasale dei turbinati e successiva diffusione al volto
  • 103. ZIGOMICOSI © 2007 The University of Adelaide Last Modified 03/05/2007 David Ellis CRICOS Provider Number 00123M
  • 104. ZIGOMICOSI © 2007 The University of Adelaide Last Modified 03/05/2007 David Ellis CRICOS Provider Number 00123M
  • 105. ZIGOMICOSI © 2007 The University of Adelaide Last Modified 03/05/2007 David Ellis CRICOS Provider Number 00123M
  • 106. ZIGOMICOSI © 2007 The University of Adelaide Last Modified 03/05/2007 David Ellis CRICOS Provider Number 00123M
  • 107. DIAGNOSI DI ZIGOMICOSI La diagnosi istologica rivela la presenza di elementi miceliali a parete sottile, larghi e scarsamente settati, spesso fagocitati da cellule giganti La diagnosi istologica deve essere confermata dall’esame colturale Entrambi gli agenti eziologici crescono in terreno normale senza cicloeximide anche a 37°C
  • 108. DIAGNOSI DI ZIGOMICOSI Le colonie di B.ranarum su normali terreni di coltura sono di colore grigiastro con ife di grandi dimensioni ed evidenti zigospore (20-50 m di diametro) Le colonie di C.coronatus sono dapprima glabre e con la maturazione diventano cotonose, con piccoli sporangi, e formano caratteristiche pliche B.ranarum e C.coronatus presentano determinanti antigenici comuni che possono essere utilizzati per la diagnosi sierologica di zigomicosi sottocutanee
  • 109. ZIGOMICOSI © 2007 The University of Adelaide Last Modified 03/05/2007 David Ellis CRICOS Provider Number 00123M
  • 110. ZIGOMICOSI © 2007 The University of Adelaide Last Modified 03/05/2007 David Ellis CRICOS Provider Number 00123M
  • 111. ZIGOMICOSI © 2007 The University of Adelaide Last Modified 03/05/2007 David Ellis CRICOS Provider Number 00123M
  • 112. ZIGOMICOSI © 2007 The University of Adelaide Last Modified 03/05/2007 David Ellis CRICOS Provider Number 00123M
  • 113. TERAPIA DI ZIGOMICOSI L’approccio terapeutico più efficace prevede l’uso di ioduro di potassio a dosi massicce e per tempi prolungati I farmaci antimicotici tradizionali si sono rivelati spesso inutili
  • 114. RINOSPORIDIOSI Malattia cronica dell’uomo e degli animali Riscontrabile ovunque ma soprattutto in India Agente eziologico: Rhinosporidium seeberi Determina lesioni sulla mucosa del naso e degli occhi, occasionalmente può interessare altre parti del corpo quali labbra, palato, epiglottide, pene, ano, vagina Si manifesta sotto forma di polipi peduncolato, pruriginosi che tendono ad accrescersi
  • 115. DIAGNOSI E TERAPIA DI RINOSPORIDIOSI La diagnosi è esclusivamente di tipo istologica Non si è mai ottenuta coltura La diagnosi differenziale può essere fatta con Coccidioides immitis La terapia è chirurgica eventualmente associata a quella farmacologica locale
  • 116. Rhinosporidium seeberi Nei tessuti si possono osservare due distinte forme:  una grande sferica (sporangio)  una più piccola (trofocita) Lo sporangio presenta un diametro tra 100 e 350μm, parete spessa, sporangiospore immature e piccole nello strato più esterno, mature e grandi nella porzione centrale Questa distribuzione delle sporangiospore permette di effettuare diagnosi differenziale da altri miceti che formano sporangi, quale Coccidioides immitis
  • 117. RHINOSPORIDIUM SEEBERI Da: Microbiologia Murray P.R., Rosenthal K.S., Kobayashi G.S., Pfaller M. EdiSES Sporangio maturo: evidente la disposizione zonale di sporangiospore immature, in fase di maturazione e mature a mano a mano che si procede verso il centro dello sporangio
  • 118. RHINOSPORIDIUM SEEBERI Da: Microbiologia Murray P.R., Rosenthal K.S., Kobayashi G.S., Pfaller M. Sporangio maturo EdiSES
  • 119. Rhinosporidium seeberi I trofociti si sviluppano dalle sporangiospore rilasciate per rottura dello sporangio Presentano un diametro variabile tra 10 e 100μm e pareti eosinofile rifrangenti Vanno successivamente incontro ad ingrandimento e si trasformano in sporangi maturi attraverso un processo di endosporulazione
  • 120. FEOIFOMICOSI Malattia presente ovunque, colpisce oltre l’uomo anche pesci, uccelli, bovini, cani, gatti e cavalli Può interessare qualsiasi parte del corpo e può essere confusa con i micetomi L’infezione inizia con un nodulo, evolve in un processo cistico che può ulcerarsi, formando lesioni verrucoidi L’infezione rimane generalmente localizzata La diffusione per via linfatica può causare elefantiasi
  • 121. DIAGNOSI E TERAPIA DI FEOIFOMICOSI La diagnosi viene eseguita osservando strutture ifali nel materiale patologico Le colture sono di colore variabile dal marrone al nero-olivastro La terapia è generalmente chirurgica, spesso associata a quella farmacologica
  • 122. CONDIZIONI PREDISPONENTI ALL’INFEZIONE FUNGINA  Deficit immunologico (sia patologico che fisiologico)  Farmaci con azione immunodepressiva  Sindrome da immunodeficienza acquisita  Neoplasie  Malattie debilitanti (diabete, leucemia, linfomi)  Corticosteroidi  Denutrizione  Terapia antibiotica  Traumi  Ustioni