5. «Il marketing opera in una società che sta vivendo un cambiamento
di grande portata. […] Occorre prenderne consapevolezza […] il rischio
è altrimenti che il marketing combatta le sue battaglie con le armi del
conflitto precedente»
Gian Paolo Fabris
«Oggi la priorità è capire che cos’è il marketing digitale, viverlo
come un’evoluzione e non qualcosa di staccato dal marketing
tradizionale»
Paola Peretti
il marketing (digitale)
6. L’American Marketing Association, a testimonianza di questa necessità,
sta trasformando e rivedendo la definizione di ‘marketing’:
TO MARKET > MARKETING TO > MARKETING WITH
Il marketing digitale pone il consumatore al centro come risorsa
endogena al processo di creazione del valore.
Si abbandona il ‘tell and sell’ del marketing tradizionale e si utilizza un
approccio ‘experience & engagement’.
il marketing digitale
7. «Digital is set to lose its prefix and just be referred to as ‘marketing’
this year as all marketers’ output will become ‘inherently digital’ over
the coming months»
Forrester – da www.marketingweek.co.uk
il marketing (digitale)
9. in rete si parla, tanto e di tutto > probabilmente si parla anche di voi
> è necessario sapere chi lo fa, come e perché
in rete si ASCOLTA per CAPIRE
l’ASCOLTO di quanto si dice non deve essere guidato da domande,
presenza invasiva, imposizioni di ogni genere > «ascoltare è un
impegno che presuppone empatia e rispetto» (Mafe De Baggis)
ascoltando, il marketing digitale dovrebbe essere in grado di
raggiungere solo chi è davvero interessato e non infastidire così gli
altri
si interviene SOLO se si ha qualcosa da dire o se interpellati
il marketing digitale dell’ascolto
10. spesso vige ancora un modello di relazione con i clienti che è
prepotente: sfrutto i miei interlocutori/il mercato per ottenere un
risultato
non ascolto chi mi parla e vado avanti per la mia strada
alla collaborazione viene preferita ancora la comunicazione
unidirezionale (es. uso - erroneamente - i social network per
diffondere messaggi che non richiedono partecipazione e risposta,
ma almeno raggiungo tante persone)
problema
11. Mulino Bianco è sempre attento alle esigenze dei propri
consumatori e, nel tempo, ha cercato di interpretare le loro
esigenze e i loro desideri. Oggi, grazie anche ai nuovi canali di
comunicazione, che facilitano le relazioni, pensiamo che i tempi
per una crescita da costruire insieme siano maturi […]
Non abbiamo pregiudizi, ci mettiamo in gioco: siamo pronti ad
ascoltare qualsiasi proposta, anche non coerente oggi con il nostro
lavoro […]
E chiediamo la vostra partecipazione […]
Saremo trasparenti e partecipativi […]
*Massimo Carraro
esempio di azienda con le orecchie*
13. be curious!
in rete si parla ovunque di digital marketing
blog, siti, e-book, articoli, report, ricerche vi daranno delle basi su cui
sviluppare la VOSTRA strategia di marketing digitale
la teoria non sostituisce l’esperienza sul campo, IMPRESCINDIBILE
NON chiedetevi «qualcuno l’ha già fatto?»
copiare è possibile, ma personalizzare è OBBLIGATORIO
15. vuol dire essere trovati quando si viene cercati
vuol dire essere trovati in modo semplice e VELOCE
dal motore di ricerca, al sito, al profilo social le informazioni devono
essere alla portata di tutti e devono essere offerte in modo che
rispondano esattamente alle necessità dell’utente che le sta cercando
importanza del SEO: search engine optimization
esserci
16. il sito è fondamentale, ma non per questo deve essere complicato
deve esprimere quel che è in grado di comunicare, non di più >
KEEP IT SIMPLE (regola aurea del marketing digitale)
senza fare niente deve farmi capire dove sono > non c’è
tempo/voglia
deve utilizzare non il vostro linguaggio, ma quello dei clienti: il sito
serve a voi perché serva a loro
i contenuti e le informazioni a disposizione vengono utilizzate per
raccontarsi seguendo uno standard in merito all’organizzazione dei
contenuti e alla loro navigazione
+ VELOCITA’ e FACILITA’ di ESPLORAZIONE - ORIGINALITA’
> è difficile/impossibile cambiare i paradigmi
informare > il sito
17. SEO è l’insieme delle tecniche volte a migliorare e promuovere un
sito web (o un blog) per incrementarne le visite tramite il traffico
generato naturalmente dai motori di ricerca (da Ninja Marketing)
SEO serve per farsi vedere dai motori di ricerca > altrimenti equivale
a essere invisibili
SEO è l’archetipico del permission marketing (NM) > sono gli
utenti a richiedervi e non voi a proporvi a loro
buon posizionamento > parole chiave giuste, contenuti di
qualità (algoritmi Google Panda e Penguin) inerenti le keyword
settate
scrivere contenuti in ottica SEO è il trend da seguire
il sito > SEO
19. non è obbligatorio avere un blog > neanche se i miei competitors
ce l’hanno
il blog nasce quando si hanno delle informazioni da condividere e
non si ha un canale aperto adatto a ospitarle
non è la stessa cosa del sito > aggiornamento frequente!,
informazioni non autoreferenziali > valore aggiunto
è un canale quasi unidirezionale > il coltello dalla parte del manico ce
l’ha l’autore, ma ‘gli altri’ possono interagire (e lo faranno)
attenzione ai contenuti, alle immagini, alle parole
falso mito > il post corto è il post giusto
to (corporate) blog or not to (corporate) blog?
21. ricerca, selezione ed editing di contenuti specifici che servono
per la comunicazione e la strategia di marketing digitale dell’azienda
esistono piattaforme digitali che aggregano contenuti di uno stesso
tipo (es. Pinterest > immagini)
aumenta l’autorevolezza aziendale riguardo specifici campi
d’azione (mai off brand) > gli utenti apprezzano > la visibilità digitale
dell’azienda ne guadagna
annulla la totale autoreferenzialità
attenzione alle parole > content curation
22. condividere (non sottrarre = rubare)
nell’essere collettori, diventate creatori > valore aggiunto che
permette a una persona di pensare ‘OK, lì (…) ci torno’
schedulate i contenuti
siate curiosi > esplorate il web, le sue piattaforme – mettete il naso
là dove vi dovrebbe interessare metterlo
siate partecipi dei contenuti altrui > evitate di pensare solo a voi
stessi e allargate automaticamente il vostro bacino di persone
da Mashable
content curation > consigli
24. le basi
si deve evolvere
i social network NON sono un canale, ma sono un AMBIENTE >
sottostanno a un modello sociale, hanno una loro propria
organizzazione, necessitano di particolari comportamenti al loro
interno
richiedono partecipazione, trasparenza e ovviamente socialità
25. le basi/2
Pianificazione COLLABORAZIONE
Controllo FIDUCIA
Identità REPUTAZIONE
Immagine PERSONALITA’
Creatività NARRAZIONE
Dispersione AGGREGAZIONE
Latenza PARTECIPAZIONE
Utenti PERSONE
Target COMMUNITY
Capitale economico CAPITALE SOCIALE
26.
27. Facebook Page > le info
è uno strumento aziendale
come per il sito, deve contenere le informazioni di base dell’azienda
scritte in modo chiaro, sintetico e facilmente rintracciabili
deve avere la voce della vostra realtà aziendale > scegliete un
registro (compatibile con la vostra essenza) e utilizzatelo
28. Facebook Page > cover image
deve esprimere l’essenza del vostro brand, della vostra
azienda
deve catturare l’attenzione delle persone
deve essere aggiornata di tanto in tanto > per promuovere nuovi
prodotti, campagne, iniziative o per allinearsi a eventi generali (es.
Natale, estate, Pasqua, primavera, San Valentino, ecc.)
cosa NON deve contenere:
• info su prezzi/sconti;
• call to action di qualsiasi genere (metti Like, condividi i nostri
contenuti, partecipa al concorso, ecc.)
• contatti (sito, mail, numeri di tel, ecc.)
31. Facebook Page > cosa/1
post autoreferenziali, ma collaborativi
32. post su argomenti vicini alla propria realtà,
quindi non autoreferenziali, ma non off-brand
Facebook Page > cosa/2
33. la qualità dei contenuti è fondamentale così come la loro capacità
di coinvolgere
un contenuto coinvolgente può interessare ai vostri ‘Likers’ che lo
vorranno (forse) condividere con i loro amici: questo permette un
allargamento della base degli utenti che raggiungerete con i vostri
contenuti
contenuti = qualità e coinvolgimento
34. diversificare la natura del contenuto è necessario: solo testo, URL,
video, foto devono alternarsi > deciderete a seconda del gradimento
quale strada battere di più (ma SEMPRE LA STESSA COSA NO!)
chiedere qualcosa o chiedere di fare qualcosa sono buone modalità
per attirare commenti
contenuti = diversificazione e
coinvolgimento
35. post con lunghezza tra i 100 e 250 caratteri hanno il 60% di Like in
più di quelli con più di 250 > KEEP IT SHORT AND SWEET
se inserite l’URL in un post rimuovetelo dopo che si è generata
l’anteprima
Facebook Page > quanto
36. Less is more!
iniziate con 1 o 2 post alla settimana per vedere come va
potete postare anche poi quotidianamente e anche fino a due volte
al giorno
pianificare in anticipo è difficile: conviene monitorare
(Insights) quotidianamente il successo e la risposta che le persone
danno agli stimoli che offrite loro e decidere sulla base di questo
pare che durante i periodi di vacanza ci siano più accessi a
Facebook: programmazione dei post
Facebook Page > quando
37. affidatevi a chi li fa di mestiere
iscriversi al concorso o esprimere il proprio voto tramite ‘Like’,
commenti o altre funzionalità di FB (es. Share) è PROIBITO
contest, concorsi e giveway possono essere realizzati su FB solo
tramite APP
non è possibile comunicare la vittoria al vincitore tramite FB
i concorsi
38. sono le pubblicità su Facebook
sono selettive
servono per attirare Like di vario genere
devono essere ben studiate > sia in base all’investimento, sia in
base al risultato che si vuole ottenere
devono parlare il linguaggio di chi volete che le legga
devono contenere un messaggio chiaro e univoco che inviti a
cliccare > attenzione anche all’immagine da associare
Facebook Ads/1
39. si manifestano in diverse modalità
possono essere utili
Facebook Ads/2
44. il live tweeting
serie di tweet focalizzati su un particolare argomento
viene utilizzato per raccontare un evento (live): evento fisico (es.
conferenza, convegno, presentazione, ecc.) o evento mediale (es.
programma TV)
è sempre caratterizzato da un hashtag che ‘marchia’ i tweet come
appartenenti a una specifica narrazione (es. #generazione20)
se partecipate a un live tweeting di massa (es. commenti a
programmi TV) allineatevi all’hashtag ufficiale o comunque a quello
più utilizzato (es. #sanremo2013)
offrite qualcosa in più a chi vi segue da lontano, se potete (dietro le
quinte; risposte a chi vi chiede approfondimenti; foto; video; ecc.)
avvertite che farete un live-tweeting > la TL dei vostri followers sarà
inondata a ragione
45. brevità (140 caratteri non sono un’opinione)
utilità > LESS IS MORE!
buone maniere
hashtag solo quando appropriati
conversazione > chiedere è lecito, rispondere è cortesia
no agli errori di battitura
avere la sensibilità di capire quando un tema, un problema, un
dubbio, una domanda è meglio affrontarli in privato (es. DM)
Twitter per le aziende > come
46.
47. Pinterest > cos’è
da Pinterest, il potere delle immagini (Chiara Dal Ben):
è un social network emozionale che prende il nome dall’unione
delle parole ‘pinboard’ (bacheca) e interest (interesse). lo scopo è
connettere le persone in base ai loro interessi > espressi sotto forma
di immagini
è una piattaforma di photo-sharing che funziona per aggregazione di
immagini di una stessa categoria/tema all’interno di una stessa
cartella (board) > storyboard
con le immagini racconto una storia o una mia affinità a un
particolare tema
48. Pinterest > perchè
aumenta la brand awareness > non sono solo ciò che vendo o sono
più di quel che vedi
incrementa il traffico > la condivisione di immagini è molto più
immediata e frequente > sotto l’immagine si inserisce il link al
proprio sito/blog
è una manna dal cielo per il SEO > molto traffico generato da molti
utenti che condividono anche su Facebook > + referral traffic,
miglior web ranking
perché si instaura un rapporto con altri utenti e si crea una
community intorno al proprio profilo
49. Pinterest > come
contenuti originali > meglio, ma non obbligatorio
NON è un catalogo dei propri prodotti > non solo
condividere i contenuti degli altri > per evitare unidirezionalità
un contenuto di qualità attira più attenzione > piace di più > viene
condiviso (REGOLA GENERALE)
52. YouTube > come e perché
l’online video è esploso > anche troppo!
create il vostro canale e personalizzatelo
(anche qui) creare del contenuto (video!) che incontri le esigenze
dei vostri utenti
creare del contenuto che serva e che sia coinvolgente soprattutto
per quella fetta di utenti ai quali voi interessate e che interessa a voi
rendete i vostri video rintracciabili > keywords all’inizio del titolo
> tag ben studiati > descrizioni chiare, semplici e ricche di keywords
condividete i video su altri account social
embeddate i video nei vostri siti
56. … non sono l’ufficio stampa > oltre alle dinamiche a essere diverse
sono le PERSONE > blogger, digital influencer, online contributor
è nata (e prolifera con successo) la figura del DIGITAL PR > è (o
dovrebbe essere) un esperto di media e dinamiche social
devono favorire la partecipazione e offrire un’esperienza da cui le
persone coinvolte possono trarre del contenuto, capire qualcosa in
più sul brand, l’azienda, il prodotto o il servizio
il comunicato stampa serve da supporto, ma non basta e non
sostituisce l’esperienza diretta, IMPRESCINDIBILE
le digital PR > cosa sono
57. quella del blogger, che piaccia o no, è una professione pertanto è
inutile non considerarla tale
non sentitevi obbligati a coinvolgere i blogger nella vostra strategia di
marketing digitale > ma pensateci bene prima di non farlo
è sbagliato considerare la categoria ‘blogger’ in maniera univoca
perché «non hanno modalità e stili uniformi, tipici di un ruolo o
categoria» > il blogger è prima di tutto una PERSONA che ha
interessi per argomenti specifici e che li tratta in un modo tutto suo
non utilizzate il DB in maniera sterile > trovate gli story angle più
adatti ad ogni blogger > siate critici, leggete e cercate
le digital PR > come si fanno come NON si fanno
59. gestire una community > ovvero persone accomunate da una stessa
passione/interesse
il community manager utilizza gli strumenti social per ‘tenere
insieme’ queste persone
sviluppare/curare contenuti
moderare la community > comprenderne le dinamiche e agire
nell’interesse della community stessa
compiere un processo di intermediazione tra il brand e la
community e viceversa > parlare entrambe le lingue, ovvero la
stessa
analizzare > risultati, performance
il community management