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B. L. S.
                                   BASIC LIFE SUPPORT
                   SUPPORTO ALLE FUNZIONI VITALI DI BASE




Avvertenze: prima della somministrazione leggere attentamente le istruzioni e le modalità d’uso
Dal “CORRIERE DELLA SERA” del 24/9/97
“La fibrillazione ventricolare è la causa più comune dell’arresto
cardiaco improvviso (dovuto ad un’occlusione di una delle
coronarie, arterie che irrorano le pareti del cuore).”
“In caso di arresto cardiaco improvviso, la salvezza del paziente è
legata al fatto che ci sia accanto a lui, in quel momento, qualcuno
in grado di capire la gravità della situazione e di cominciare entro
4 - 6 minuti dall’arresto, a praticare la “RCP”(rianimazione
cardio-polmonare) in attesa che sia possibile collegare il
paziente ad un apparecchio chiamato defibrillatore con il quale
dargli la “scossa salvavita”.”
“E’ una drammatica partita, che si gioca sul luogo dell’evento nel
giro di pochi minuti; una battaglia da vincere prima che il cervello
diventi irrecuperabile.”
“Una strategia nazionale dovrebbe prevedere diversi momenti in
cui si insegna gradualmente al cittadino come riconoscere una
emergenza cardiaca, come dare l’allarme in modo corretto, che
fare in attesa dell’arrivo dell’ambulanza.”                            2
MORTALITA’ NELL’ARRESTO CARDIO-RESPIRATORIO
Le malattie dell’apparato cardiovascolare rappresentano la principale causa di morte nei paesi
industrializzati e circa il 50% di tutte le morti cardiache avviene in modo improvviso.
Nell’adulto la FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE, scatenata in genere da una ipossia delle
cellule cardiache dovuta all’arteriosclerosi che occlude le arterie che “nutrono” il cuore,
costituisce la condizione iniziale di quasi il 90% degli arresti cardiorespiratori. Per questo la
defibrillazione è l’intervento singolo più importante per la sopravvivenza di un paziente in
arresto e va eseguita il più precocemente possibile.
Ma è inutile riuscire a ripristinare l’attività cardiaca se l’ipossia ha già provocato lesioni
cerebrali tali che il paziente sopravviva in stato di coma.
Se l’arresto cardiorespiratorio avviene in un centro attrezzato per l’A.C.L.S. ( esempio in un
reparto di cardiologia durante una prova da sforzo) la sopravvivenza può raggiungere il 50%
senza danni neurologici permanenti.
Negli anni ‘60 e ‘70, a Seattle, negli Stati Uniti circa il 20% della popolazione è stata addestrata
a praticare il B.L.S. Sono state inoltre organizzate unità di intervento in grado di fornire la
“defibrillazione” sul luogo del malore entro 8 minuti dall’evento. La sopravvivenza nelle aree
coperte da questo servizio è passata dal 2% al 20%.
Le conclusioni di questo studio e di successive esperienza analoghe rivelano che in caso di:
                                                                                                 3
• TARDIVO SOSTEGNO ALLE FUNZIONI VITALI. Il paziente giunge in ospedale dopo
oltre 10-12 minuti dalla perdita di coscienza, non è stato praticato BLS sul posto. La
sopravvivenza è circa il 2%


• BLS TEMPESTIVO, DEFIBRILLAZIONE TARDIVA. Nonostante un buon intervento da
parte dei presenti, il trattamento definitivo viene effettuato dopo 10-12 minuti.La sopravvivenza
è circa 8%


• ALLARME IMMEDIATO, BLS E DEFIBRILLAZIONE TEMPESTIVI. Adeguato
intervento da parte dei presenti, defibrillazione entro 8 minuti. La sopravvivenza è circa il 20%


• ALLARME IMMEDIATO, BLS E ACLS TEMPESTIVI. Adeguato intervento da parte dei
 presenti, defibrillazione,intubazione e farmaci entro 8 minuti.La sopravvivenza può
raggiungere il 30-40%.


La distinzione fra le situazioni 3 e 4 è dovuta al fatto che negli Stati Uniti esistono equipaggi di
soccorso abilitati a defibrillare, ma non a somministrare farmaci. In Italia attualmente solo i
medici possono farlo.                                                                           4
SISTEMA NERVOSO - RESPIRO - CIRCOLAZIONE
L’ADEGUATA OSSIGENAZIONE DELL’ORGANISMO DIPENDE DALL’APPORTO
COMBINATO DELLA FUNZIONE NERVOSA, RESPIRATORIA E CIRCOLATORIA.




                         polmoni                  cervello




                                            cuore

Una alterazione di una qualsiasi delle tre funzioni provoca rapidamente compromissione
delle altre due e ciò comporta ulteriore peggioramento della funzione originariamente
                                                                                     5
LA CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA
L’insieme di questi dati ha suggerito il concetto di “catena della sopravvivenza” .
Il trattamento dell’arresto cardiorespiratorio è costituito da una serie di interventi attuabili in
successione, anche da soccorritori diversi. Nello schema originale americano sono:
• RAPIDA ATTIVAZIONE DEL SISTEMA DI EMERGENZA
• IMMEDIATO SOSTEGNO DI BASE ALLE FUNZIONI VITALI
• TEMPESTIVA DEFIBRILLAZIONE
• TEMPESTIVO SOSTEGNO AVANZATO DELLE FUNZIONI VITALI
Se una sola di queste fasi viene omessa o ritardata la sopravvivenza sarà improbabile. E’ inutile
impegnare risorse per sviluppare alcune fasi del soccorso, se altre fasi sono lasciate inefficienti.


          Allarme                   RCP
         immediato                 precoce           Defibrillazione


             118                  supporto
                                                                                                      6
ABC
Le cause che possono provocare un arresto cardio-circolatorio,
   oltre all’infarto, possono essere tante, ma il protocollo di
   intervento per il soccorritore prevede comunque le stesse
  operazioni indipendentemente dalla origine del problema.
 Possiamo comunque stabilire se il “malcapitato” può aver
 subito un trauma vertebrale, per cercare di intervenire nel
migliore modo possibile, evitando di peggiorare la situazione.




Cenni sull’apparato CIRCOLATORIO


 Cenni sull’apparato RESPIRATORIO

                                                                 7
SOSTEGNO DI BASE ALLE FUNZIONI VITALI
                             VALUTAZIONE INIZIALE
si   E’ COSCIENTE ? Chiedere ”come sta” toccandolo o scuotendolo gentilmente
            no
si                    Osserva il sollevamento del torace
        RESPIRA? Ascolta il rumore dell’aria nelle vie aeree
            no        Senti il flusso d’aria che esce da bocca e naso
        ATTIVA IL SISTEMA DI EMERGENZA
                                                                                118
     A : APRIRE LE VIE AEREE                          Paziente supino su superficie rigida,
           muoverlo a corpo unico in caso di trauma,braccia lungo il corpo, soccorritore a lato
           Aprire la bocca, eliminare eventuale contenuto oro-faringeo, manovra di
           “inclinazione del capo-sollevamento del mento”
si       RESPIRA ?
                 no
     B : VENTILAZIONE EFFICACE ?BRONCHI
         BUTTARE ARIA NEI
                                                        no
                 si                           si
                                                                   Manovra di HEIMLICH

          POLSO CAROTIDEO PRESENTE ?                     si    Continua respirazione artificiale
                 no

     C : CIRCOLAZIONE                              MASSAGGIO CARDIACO R. C. P.
     POSSIBILE TRAUMA                    si         Posizione allineata supina - attiva emergenza
                                        no
     COLONNA VERTEBRALE ?                           POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA
118                                 PESARO
                                    EMERGENZA SANITARIA
                                                                SOCCORSO
                                                                                       ABC
     MANTIENI LA CALMA E LASCIA CHE SIA L’OPERATORE
                A FORMULARE LE DOMANDE
     Per poter inviare i mezzi più adatti dovrai fornire precise informazioni:
     • LUOGO E NUMERO DI TELEFONO DA CUI CHIAMI
     • COSA E’ SUCCESSO NEL MODO PIU’ SINTETICO POSSIBILE
     • L’ETA’ (approssimativa) E NUMERO DI PERSONE COINVOLTE
     • LE CONDIZIONI DEL PAZIENTE in particolare se:
                      A)   E’ COSCIENTE                              B)   RESPIRA

Le indicazioni successive verranno trasmesse via radio all’equipaggio dell’ambulanza, durante il
tragitto:
•INDICAZIONI DETTAGLIATE SUL LUOGO DELL’INTERVENTO
•CONDIZIONI CHE RICHIEDANO L’INTERVENTO DI ALTRE UNITA’ DI SOCCORSO
•QUALE SOCCORSO PUO’ ESSERE FORNITO NEL FRATTEMPO
La centrale operativa è in grado di fornire le indicazioni attuabili dai presenti in attesa dei soccorsi
ABC
          NON RESPIRA, MA IL CUORE BATTE

 Se il polso carotideo è presente, ma il paziente non respira, ci
 troviamo di fronte ad uno di quei casi transitori e destinati a
 variare nel tempo. Nell’attesa dell’ambulanza pratichiamo al
 paziente una insufflazione ogni 5 secondi, così da far
 circolare sangue ossigenato.
 La frequenza degli atti respiratori completi (inspirazione ed
 espirazione) in una persona normale va da 12 a 20 al minuto.
 Continuiamo la respirazione artificiale controllando
 periodicamente polso e pupille e valutando l’eventuale
 ripresa del respiro.
A B C POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA
Allinea il braccio del paziente che ti è più vicino lungo il suo corpo,
piega l’altro sopra il suo torace.
     Afferra la spalla ed il ginocchio più lontani da te e tirandoli fai
ruotare il paziente sul fianco verso di te, il braccio esteso prima
deve passare dietro la schiena, la mano di quello piegato avanti viene
posizionata sotto la guancia in modo che il viso non sia a contatto
del terreno ed il capo sia esteso all’indietro.Il ginocchio afferrato
viene lasciato flesso al pavimento così da impedire al corpo di
rotolare in posizione prona.




                 Posizione di sicurezza per bambini
ABC
ABC         ASFISSIA
(Heimlik)   neonati  bambini
ABC     Manovra di
                  HEIMLICH




                                       .
La manovra va ripetuta 5 volte, si passa poi ad ispezionare il cavo orale estraendo
l’eventuale contenuto. Provare ad immettere aria e se l’ostruzione persiste
ripetere.
   La manovra di Heimlich non è indicata in: donne in gravidanza avanzata -
soggetti così obesi che non è possibile salire a cavalcioni sul loro addome - bambini
ABC   NEONATI 1
ABC NEONATI 2
ABC     NEONATI 3




posizione laterale di sicurezza
ABC BAMBINI 1
ABC   BAMBINI 2
ABC   BAMBINI 3
ABC RESPIRAZIONE ARTIFICIALE 1
ABC RESPIRAZIONE ARTIFICIALE 2
ABC       MASSAGGIO CARDIACO               ( R.C.P. 1 )
Serve a far circolare il sangue dopo che le insufflazioni sono efficaci.
Il paziente deve
essere stato spo-
gliato e posto su
una superficie ri-
gida. Evitare di
toccare l’apofisi
xifoide.Braccia
tese e spalle per-
pendicolari allo
sterno, spingere
usando il peso del
corpo, facendo
perno sulla colonna
lombare.       2:15                                  1:5

   UN SOCCORRITORE                       DUE SOCCORRITORI               12
ABC    R.C.P. 2
                      UN SOCCORRITORE
Con un solo soccorritore il rapporto è di 2:15 ( 2 insufflazioni - 15
compressioni). Dopo 4 cicli completi (circa 1 minuto e terminando
con 2 insufflazioni) sospendere e rivalutare eventuale ripresa del
polso carotideo e respiro, se sono ancora assenti riprendere la
Rianimazione Cardio Polmonare e ogni 2 minuti ricontrollare i
parametri vitali.
                      DUE SOCCORRITORI
Mentre A inizia la valutazione e B.L.S., B attiva il sistema di
emergenza. Quando B ritorna, A fornisce 2 insufflazioni ( solo la
prima volta, poi sempre 1) poi B pratica 5 compressioni mentre A
mantiene pervie le vie aeree. Dopo 10 cicli completi (circa 1 minuto)
si interrompono per valutare eventuale ripresa dei parametri vitali e
poi riprendono la R.C.P. per altri 2 minuti.
                  1 insufflazione - 5 compressioni
                                                                        13
ABC
ABC
POSOLOGIA E
               BLS
                                       MODALITA’ D’USO
                       118
                 2
                       Hei.
                 3
APPARATO               ASF.    Neonati 1         2   3
               ACLS
CIRCOLATORIO
                       Bambini 1      2       3

      FIBRI.           Respirazione artificiale 1        2
               fisio
                       Respiro no cuore sì

               ABC
                       RCP 1       RCP 2     BAMBINI
APPARATO
RESPIRATORIO           SICUREZZA 1           2
                                                     FINE
POSOLOGIA E MODALITA’ D’USO
Per non perdersi nella navigazione fare sempre riferimento al

                    SIGNIFICATO DEI TASTI

         = AVANTI                                    START
         = INDIETRO

         = ULTIMA DIAPOSITIVA VISUALIZZATA

         = TABELLA PRINCIPALE

         = APPROFONDIMENTI

         = USCITA

       “al perdurare dei sintomi consultare uno specialista”

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Definitivo

  • 1. B. L. S. BASIC LIFE SUPPORT SUPPORTO ALLE FUNZIONI VITALI DI BASE Avvertenze: prima della somministrazione leggere attentamente le istruzioni e le modalità d’uso
  • 2. Dal “CORRIERE DELLA SERA” del 24/9/97 “La fibrillazione ventricolare è la causa più comune dell’arresto cardiaco improvviso (dovuto ad un’occlusione di una delle coronarie, arterie che irrorano le pareti del cuore).” “In caso di arresto cardiaco improvviso, la salvezza del paziente è legata al fatto che ci sia accanto a lui, in quel momento, qualcuno in grado di capire la gravità della situazione e di cominciare entro 4 - 6 minuti dall’arresto, a praticare la “RCP”(rianimazione cardio-polmonare) in attesa che sia possibile collegare il paziente ad un apparecchio chiamato defibrillatore con il quale dargli la “scossa salvavita”.” “E’ una drammatica partita, che si gioca sul luogo dell’evento nel giro di pochi minuti; una battaglia da vincere prima che il cervello diventi irrecuperabile.” “Una strategia nazionale dovrebbe prevedere diversi momenti in cui si insegna gradualmente al cittadino come riconoscere una emergenza cardiaca, come dare l’allarme in modo corretto, che fare in attesa dell’arrivo dell’ambulanza.” 2
  • 3. MORTALITA’ NELL’ARRESTO CARDIO-RESPIRATORIO Le malattie dell’apparato cardiovascolare rappresentano la principale causa di morte nei paesi industrializzati e circa il 50% di tutte le morti cardiache avviene in modo improvviso. Nell’adulto la FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE, scatenata in genere da una ipossia delle cellule cardiache dovuta all’arteriosclerosi che occlude le arterie che “nutrono” il cuore, costituisce la condizione iniziale di quasi il 90% degli arresti cardiorespiratori. Per questo la defibrillazione è l’intervento singolo più importante per la sopravvivenza di un paziente in arresto e va eseguita il più precocemente possibile. Ma è inutile riuscire a ripristinare l’attività cardiaca se l’ipossia ha già provocato lesioni cerebrali tali che il paziente sopravviva in stato di coma. Se l’arresto cardiorespiratorio avviene in un centro attrezzato per l’A.C.L.S. ( esempio in un reparto di cardiologia durante una prova da sforzo) la sopravvivenza può raggiungere il 50% senza danni neurologici permanenti. Negli anni ‘60 e ‘70, a Seattle, negli Stati Uniti circa il 20% della popolazione è stata addestrata a praticare il B.L.S. Sono state inoltre organizzate unità di intervento in grado di fornire la “defibrillazione” sul luogo del malore entro 8 minuti dall’evento. La sopravvivenza nelle aree coperte da questo servizio è passata dal 2% al 20%. Le conclusioni di questo studio e di successive esperienza analoghe rivelano che in caso di: 3
  • 4. • TARDIVO SOSTEGNO ALLE FUNZIONI VITALI. Il paziente giunge in ospedale dopo oltre 10-12 minuti dalla perdita di coscienza, non è stato praticato BLS sul posto. La sopravvivenza è circa il 2% • BLS TEMPESTIVO, DEFIBRILLAZIONE TARDIVA. Nonostante un buon intervento da parte dei presenti, il trattamento definitivo viene effettuato dopo 10-12 minuti.La sopravvivenza è circa 8% • ALLARME IMMEDIATO, BLS E DEFIBRILLAZIONE TEMPESTIVI. Adeguato intervento da parte dei presenti, defibrillazione entro 8 minuti. La sopravvivenza è circa il 20% • ALLARME IMMEDIATO, BLS E ACLS TEMPESTIVI. Adeguato intervento da parte dei presenti, defibrillazione,intubazione e farmaci entro 8 minuti.La sopravvivenza può raggiungere il 30-40%. La distinzione fra le situazioni 3 e 4 è dovuta al fatto che negli Stati Uniti esistono equipaggi di soccorso abilitati a defibrillare, ma non a somministrare farmaci. In Italia attualmente solo i medici possono farlo. 4
  • 5. SISTEMA NERVOSO - RESPIRO - CIRCOLAZIONE L’ADEGUATA OSSIGENAZIONE DELL’ORGANISMO DIPENDE DALL’APPORTO COMBINATO DELLA FUNZIONE NERVOSA, RESPIRATORIA E CIRCOLATORIA. polmoni cervello cuore Una alterazione di una qualsiasi delle tre funzioni provoca rapidamente compromissione delle altre due e ciò comporta ulteriore peggioramento della funzione originariamente 5
  • 6. LA CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA L’insieme di questi dati ha suggerito il concetto di “catena della sopravvivenza” . Il trattamento dell’arresto cardiorespiratorio è costituito da una serie di interventi attuabili in successione, anche da soccorritori diversi. Nello schema originale americano sono: • RAPIDA ATTIVAZIONE DEL SISTEMA DI EMERGENZA • IMMEDIATO SOSTEGNO DI BASE ALLE FUNZIONI VITALI • TEMPESTIVA DEFIBRILLAZIONE • TEMPESTIVO SOSTEGNO AVANZATO DELLE FUNZIONI VITALI Se una sola di queste fasi viene omessa o ritardata la sopravvivenza sarà improbabile. E’ inutile impegnare risorse per sviluppare alcune fasi del soccorso, se altre fasi sono lasciate inefficienti. Allarme RCP immediato precoce Defibrillazione 118 supporto 6
  • 7. ABC Le cause che possono provocare un arresto cardio-circolatorio, oltre all’infarto, possono essere tante, ma il protocollo di intervento per il soccorritore prevede comunque le stesse operazioni indipendentemente dalla origine del problema. Possiamo comunque stabilire se il “malcapitato” può aver subito un trauma vertebrale, per cercare di intervenire nel migliore modo possibile, evitando di peggiorare la situazione. Cenni sull’apparato CIRCOLATORIO Cenni sull’apparato RESPIRATORIO 7
  • 8.
  • 9. SOSTEGNO DI BASE ALLE FUNZIONI VITALI VALUTAZIONE INIZIALE si E’ COSCIENTE ? Chiedere ”come sta” toccandolo o scuotendolo gentilmente no si Osserva il sollevamento del torace RESPIRA? Ascolta il rumore dell’aria nelle vie aeree no Senti il flusso d’aria che esce da bocca e naso ATTIVA IL SISTEMA DI EMERGENZA 118 A : APRIRE LE VIE AEREE Paziente supino su superficie rigida, muoverlo a corpo unico in caso di trauma,braccia lungo il corpo, soccorritore a lato Aprire la bocca, eliminare eventuale contenuto oro-faringeo, manovra di “inclinazione del capo-sollevamento del mento” si RESPIRA ? no B : VENTILAZIONE EFFICACE ?BRONCHI BUTTARE ARIA NEI no si si Manovra di HEIMLICH POLSO CAROTIDEO PRESENTE ? si Continua respirazione artificiale no C : CIRCOLAZIONE MASSAGGIO CARDIACO R. C. P. POSSIBILE TRAUMA si Posizione allineata supina - attiva emergenza no COLONNA VERTEBRALE ? POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA
  • 10. 118 PESARO EMERGENZA SANITARIA SOCCORSO ABC MANTIENI LA CALMA E LASCIA CHE SIA L’OPERATORE A FORMULARE LE DOMANDE Per poter inviare i mezzi più adatti dovrai fornire precise informazioni: • LUOGO E NUMERO DI TELEFONO DA CUI CHIAMI • COSA E’ SUCCESSO NEL MODO PIU’ SINTETICO POSSIBILE • L’ETA’ (approssimativa) E NUMERO DI PERSONE COINVOLTE • LE CONDIZIONI DEL PAZIENTE in particolare se: A) E’ COSCIENTE B) RESPIRA Le indicazioni successive verranno trasmesse via radio all’equipaggio dell’ambulanza, durante il tragitto: •INDICAZIONI DETTAGLIATE SUL LUOGO DELL’INTERVENTO •CONDIZIONI CHE RICHIEDANO L’INTERVENTO DI ALTRE UNITA’ DI SOCCORSO •QUALE SOCCORSO PUO’ ESSERE FORNITO NEL FRATTEMPO La centrale operativa è in grado di fornire le indicazioni attuabili dai presenti in attesa dei soccorsi
  • 11. ABC NON RESPIRA, MA IL CUORE BATTE Se il polso carotideo è presente, ma il paziente non respira, ci troviamo di fronte ad uno di quei casi transitori e destinati a variare nel tempo. Nell’attesa dell’ambulanza pratichiamo al paziente una insufflazione ogni 5 secondi, così da far circolare sangue ossigenato. La frequenza degli atti respiratori completi (inspirazione ed espirazione) in una persona normale va da 12 a 20 al minuto. Continuiamo la respirazione artificiale controllando periodicamente polso e pupille e valutando l’eventuale ripresa del respiro.
  • 12. A B C POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA Allinea il braccio del paziente che ti è più vicino lungo il suo corpo, piega l’altro sopra il suo torace. Afferra la spalla ed il ginocchio più lontani da te e tirandoli fai ruotare il paziente sul fianco verso di te, il braccio esteso prima deve passare dietro la schiena, la mano di quello piegato avanti viene posizionata sotto la guancia in modo che il viso non sia a contatto del terreno ed il capo sia esteso all’indietro.Il ginocchio afferrato viene lasciato flesso al pavimento così da impedire al corpo di rotolare in posizione prona. Posizione di sicurezza per bambini
  • 13. ABC
  • 14. ABC ASFISSIA (Heimlik) neonati bambini
  • 15. ABC Manovra di HEIMLICH . La manovra va ripetuta 5 volte, si passa poi ad ispezionare il cavo orale estraendo l’eventuale contenuto. Provare ad immettere aria e se l’ostruzione persiste ripetere. La manovra di Heimlich non è indicata in: donne in gravidanza avanzata - soggetti così obesi che non è possibile salire a cavalcioni sul loro addome - bambini
  • 16. ABC NEONATI 1
  • 18. ABC NEONATI 3 posizione laterale di sicurezza
  • 20. ABC BAMBINI 2
  • 21. ABC BAMBINI 3
  • 24. ABC MASSAGGIO CARDIACO ( R.C.P. 1 ) Serve a far circolare il sangue dopo che le insufflazioni sono efficaci. Il paziente deve essere stato spo- gliato e posto su una superficie ri- gida. Evitare di toccare l’apofisi xifoide.Braccia tese e spalle per- pendicolari allo sterno, spingere usando il peso del corpo, facendo perno sulla colonna lombare. 2:15 1:5 UN SOCCORRITORE DUE SOCCORRITORI 12
  • 25. ABC R.C.P. 2 UN SOCCORRITORE Con un solo soccorritore il rapporto è di 2:15 ( 2 insufflazioni - 15 compressioni). Dopo 4 cicli completi (circa 1 minuto e terminando con 2 insufflazioni) sospendere e rivalutare eventuale ripresa del polso carotideo e respiro, se sono ancora assenti riprendere la Rianimazione Cardio Polmonare e ogni 2 minuti ricontrollare i parametri vitali. DUE SOCCORRITORI Mentre A inizia la valutazione e B.L.S., B attiva il sistema di emergenza. Quando B ritorna, A fornisce 2 insufflazioni ( solo la prima volta, poi sempre 1) poi B pratica 5 compressioni mentre A mantiene pervie le vie aeree. Dopo 10 cicli completi (circa 1 minuto) si interrompono per valutare eventuale ripresa dei parametri vitali e poi riprendono la R.C.P. per altri 2 minuti. 1 insufflazione - 5 compressioni 13
  • 26. ABC
  • 27. ABC
  • 28. POSOLOGIA E BLS MODALITA’ D’USO 118 2 Hei. 3 APPARATO ASF. Neonati 1 2 3 ACLS CIRCOLATORIO Bambini 1 2 3 FIBRI. Respirazione artificiale 1 2 fisio Respiro no cuore sì ABC RCP 1 RCP 2 BAMBINI APPARATO RESPIRATORIO SICUREZZA 1 2 FINE
  • 29. POSOLOGIA E MODALITA’ D’USO Per non perdersi nella navigazione fare sempre riferimento al SIGNIFICATO DEI TASTI = AVANTI START = INDIETRO = ULTIMA DIAPOSITIVA VISUALIZZATA = TABELLA PRINCIPALE = APPROFONDIMENTI = USCITA “al perdurare dei sintomi consultare uno specialista”