Presentazione del libro Il razzismo spiegato a mia figlia, libro di Ben Jelloun, Tahar, realizzata da Myriam Baroni della classe IIIA Scuola Media di Affile (Rm)
3. la storia è reale
perchè parla del
razzismo che è e
che è stato un
problema
dell'uomo. Inoltre
le risposte del
padre hanno
concretamente
parlato di episodi
successi ieri e oggi
nella storia del
mondo.
4. La storia è raccontata dal protagonista: un
papà che è l'intervistato dalla figlia e dalle
sue amiche sul perché esiste il razzismo e
le sue conseguenze.
L'intervistato è l'autore del libro, è un
giornalista, nato in Marocco, che vive a
Parigi con la sua famiglia. Alcuni suoi
articoli sono stati pubblicati sul giornale
"La Repubblica”
LE TRE AMICHE si mostrano interessate e sensibili al
problema del pregiudizio sul colore della pelle.
L'antagonista è il razzismo e la gente razzista
5. la storia o meglio il
significato del razzismo
è trattato sotto forma
di una intervista.
Vai avanti…
6. Un episodio interessante è
stato il momento in cui Ben
ha raccontato a sua figlia un
episodio familiare.
• i vicini di casa avevano dei dubbi su di loro
allora,Ben un giorno li invitò a casa sua a
mangiare il cuscus e da lì non ebbero più
pregiudizi su di loro, perchè videro che
facevano le stesse cose come
loro:mangiavano ridevano, lavoravano e
cantavano
Imparare a conoscersi a parlarsi a
condividere questi sono i modi per
superare le diversità.
7. La parte che mi è piaciuta di più è stato il momento
in cui il padre di Meriem ha spiegato il razzismo
con un riferimento ad una parola : la diversità.
la diversità tra gli uomini che non è solo riferita al sesso cioè
tra maschio e femmina,ma è riferita principalmente alle
persone "diverse"o meglio di colore,lingua,religione e
mentalità diverse da quelle nostre.
un'altra cosa che mi ha colpito veramente è stato il momento in
cui Ben ha sottolineato le paure del razzista: cioè di imparare e
confrontarsi con le idee e le certezze proprie e degli altri queste
possono far crollare le proprie sicurezze.
8. “NON INCONTRERAI MAI DUE VOLTI
ASSOLUTAMENTE IDENTICI.
NON IMPORTA LA BELLEZZA O
LA BRUTTEZZA:
QUESTE SONO COSE RELATIVE ACIASCUN
VOLTO è IL SIMBOLO DELLA VITA.
E TUTTA LA VITA MERITA RISPETTO.
E' TRATTANDO GLI ALTRI CON DIGNITA' CHE SI
GUADAGNA IL RISPETTO PER SE STESSI."
9. il personaggio che mi è piaciuto di più è stato Meriem la
figlia di Ben…perché…
Perché si
interessa delle
problematiche
del mondo di
ieri e di oggi.
Fa domande
opportune e
Lei si fida del
cerca di capire e
padre e lo
approfondire
stima per
bene
tutte le cose
l’argomento
che sa.
10. L’idea di scrivere questo testo Ben l’ha avuta quando ha partecipato a una
manifestazione contro il progetto che prevedeva l’ingresso e il soggiorno
degli stranieri in Francia e piano piano si è sviluppato un dialogo con la figlia
Meriem e con le sue amiche.
Un bambino non nasce razzista ma lo può diventare se l’educazione viene
insegnata male. Il razzismo è sempre esistito, già un tempo esisteva una forma di
razzismo quando l’uomo primitivo cercava di avere un pezzo di terra
per conquistare una donna . Allora fortificava e proteggeva i propri
confini. Anche le guerre sono state fatte in nome del razzismo quando
un gruppo di persone si è ritenuto superiore ad un altro; quando si sono
creati i ghetti cioè i luoghi separati dove dovevano stare gli ebrei.
Con parole semplici Ben fa capire che il colore della pelle è dovuto a un pigmento
chiamato melanina, inoltre ci sono delle differenze socio culturali cioè ogni umano si
organizza e produce per esempio un tipo di musica diversa ,dei prodotti
alimentari,delle tradizioni diverse. Ma questa diversità non è inferiorità, ma anzi
ognuno di noi è unico. Anche le religioni non sono razziste ma a volte gli uomini con
il loro atteggiamento sbagliato è razzista, come colui che pensa di possedere a verità
anche in campo religioso. A un certo punto Meriem parla di un’esperienza razzista
che ha vissuto personalmente nella sua classe: una sua amica prende in giro un
suo nuovo compagno di colore . Iil padre gli risponde che le brutte parole che aveva
detto la sua compagna di classe era opera dei genitori.
11. È STATO VERAMENTE INTERESSANTE APPROFONDIRE
IN QUESTO MODO SEMPLICE E SCORREVOLE IL
SIGNIFICATO DÌ RAZZISMO E LE SUE CONSEGUENZE
CHE PORTANO A NON COMUNICARE TRA UOMO E
UOMO MA A SUSCITARE SOLO SENTIMNETI DÌ
DIVISIONE.
IL DIALOGO E’ IL MODO DÌ CONOSCERSI, DÌ
RISPETTARSI NONOSTANTE LE DIVERSITA’. I TEMI
TRATTATI CHE CAUSANO IL RAZZISMO SONO STATI: IL
COLORE DELLA PELLE, OPINIONI DIVERSE, RELIGIONI
DIVERSE, POSSIBILITA’ ECONOMICHE DIVERSE.
MA IN FONDO OGNUNO DÌ NOI E’ DIVERSO, ANZI E’
UNICO CON TANTE CAPACITA’ MA ALTRETTANTE COSE
CHE NON SA FARE MA CHE IMPARA DAGLI ALTRI.
DOBBIAMO ANCHE NOI, A PARTIRE DA NOI STESSI,
IMPARARE A RISPETTARE CIOE’ A DARE LA
POSSIBILITA’ A CHI E’ VICINO A NOI DÌ ESPRIMERE LE
PROPRIE CAPACITA’, IDEE, RIFLESSIONI CON LIBERTA’.
QUESTO E’ IL MONDO, PAESE CHE VORREI.