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Comprensione e disturbo di
comprensione
Barbara Carretti
barbara.carretti@unipd.it
Cosa è la lettura Introduzione
Imparare a leggere implica:
- l’abilità di decodificare
- l’abilità di comprendere un testo scritto
Cosa è la comprensione del
testo
Introduzione
Processo finalizzato a cogliere il significato del testo.
Processo integrativo in cui le informazioni del testo sono
fra loro combinate.
Processo costruttivo, in cui le informazioni nuove,
contenute nel testo sono integrate all’interno delle
strutture di conoscenza possedute dal lettore creazione
di una rappresentazione mentale del contenuto del testo
(modello mentale o situazionale).
Cosa è la comprensione del
testo
Introduzione
Jack aveva comprato alla sua nuova fidanzata
una tartaruga per Natale.
Decise di riportarla al negozio, quando scoprì
che le piaceva la zuppa.
(Mitchell, 1982)
Comprensione vs
decodifica
Introduzione
Comprensione e decodifica sono due processi
parzialmente indipendenti.
Prove riguardano dati sui:
– Pre-requisiti
– Processi cognitivi implicati
– Evoluzione
– Disturbi
– Trattamento
Comprensione vs
decodifica
Introduzione
Simple view of reading (Gough et al. 1996)
– Comprensione = Decodifica x Comprensione orale
– Nelle prime fasi dell’apprendimento il ruolo della
decodifica è più importante rispetto a fasi
successive (in lingue non-trasparenti)
– Megherbi et al. (2006) hanno invece dimostrato
che in lingue ad ortografia semi-trasparente non è
così.
Comprensione vs
decodifica
Introduzione
Correlazioni con la comprensione del testo
0
0,1
0,2
0,3
0,4
0,5
0,6
0,7
0,8
classe 1-2 classe 3-4 classe 5-6 superiori
Comprensione da
ascolto
Decodifica
Indicedicorrelazione
Gough, Hoover & Peterson (1996)
Comprensione vs
decodifica
Introduzione
Megherbi et al. 2006
Comprensione vs
decodifica
Introduzione
Quando la decodifica non è usata come criterio, una
prestazione bassa nella comprensione implica
problemi nella decodifica?
Comprensione
classe MT approf. MTascolto VATA Errori sec_sill
1 3
2 3
3 3 >-2ds
4 3 fra -1,5 e -2ds
5 3 fra -1 e -1,5
6 4 nella media
7 5
8 5
9 5
10 5
11 5
Comprensione ascolto Decodifica
Disturbo di comprensione
del testo
Introduzione
Per disturbo specifico di comprensione s’intende
quella difficoltà di lettura che NON riguarda la
capacità di decifrare un testo, ma l’abilità di coglierne
efficacemente il significato.
– Gli studenti che presentano questo problema, pur avendo
normale intelligenza (QI superiore a 90), hanno prestazioni
inferiori alla norma in prove standardizzate che valutano
l’abilità di comprensione del testo.
Disturbo di comprensione
del testo vs dislessia
Introduzione
I principali manuali diagnostici non distinguono
chiaramente fra disturbo di comprensione e dislessia.
Tuttavia, la ricerca ha messo in evidenza la necessità
di dissociare fra questi due disturbi (vedi ad esempio
Bishop & Snowling, 2004; Frith & Snowling, 1993;
Pazzaglia, Cornoldi e Tressoldi, 1993; Papetti,
Cornoldi, Pettavino, Mazzoni e Borkowski, 1992 ).
Disturbo di comprensione
del testo vs dislessia
Introduzione
Dislessia
classica
Disturbo
specifico del
linguaggio
Disturbo
specifico di
comprensione
Nessun
disturbo
Abilità linguistiche non-fonologiche
+
_
+
_ Abilità
fonologiche
da Bishop & Snowling, 2004
Da cosa può dipendere un
problema nella comprensione
Bassa comprensione
del testo
- Conoscenze precedenti
– Specifiche (al brano) o generali
- Aspetti cognitivi
– Competenze cognitive generali
– Velocità di lettura
– Attenzione
È un disturbo di
comprensione?
Ruolo del QI
Ha un livello adeguato
di abilità generali (QI)?
È un disturbo di
comprensione?
Ruolo del QI
Ha un livello adeguato
di abilità generali (QI)? No QI minore di 75? Si
Ritardo
mentale
lieve
No
QI fra di 80 e 85? No
DAS
Si
Funzionamento
intellettivo limite
È un disturbo di
comprensione?
Ruolo del QI
Ha un livello adeguato
di abilità generali (QI)?
Si
Sono segnalate altre
difficoltà
nell’apprendimento?
È un disturbo di
comprensione?
Apprendimenti e
comportamento
Sono segnalate altre
difficoltà
nell’apprendimento?
È un disturbo di
comprensione?
Aspetti
comportamentali e
attenzione
Sono segnalate altre
difficoltà
nell’apprendimento?
No
Si
Gli insegnanti sono
realmente preoccupati del
successo in classe del
bambino?
No
Considera
assenza del
problema
Viene segnalato per problemi
comportamentali?
Considera DDAI
No
Si Considera DDAI
con tratti oppositivi
È un disturbo di
comprensione?
Relazione con altri
apprendimenti
Sono segnalate altre
difficoltà
nell’apprendimento?
Si
Il problema è nella lettura
ad alta voce,
nell’espressione orale?
È un disturbo di
comprensione?
Relazione con altri
apprendimenti
Il problema è nella lettura
ad alta voce, espressione
orale?
È un disturbo di
comprensione?
Relazione con altri
apprendimenti
Si
Il problema è nella lettura
ad alta voce, espressione
orale?
Considera DSL o
dislessia.
È un disturbo di
comprensione?
Relazione con altri
apprendimenti
No
No
Ha problemi in
aritmetica, scrittura o
grafomotori?
Si
Considera disturbo
dell’apprendimento
non-verbale
La prestazione dello
studente è calata nel
tempo oppure c’è qualche
materia in cui fa bene?
Disturbo di
comprensione del testo
No
Si
Considera aspetti
emotivo-
motivazionali
Il problema è nella lettura
ad alta voce, espressione
orale.
Alcuni esempi
-2ds-1ds-1dspspsCalcolo
-2dsps-2ds-2ds-1dsProblem solving
pspspsps-2dsAttenzione e iperattività
-2ds-2dspspspsDecodifica
85-11585-115<8585-11585-115QI
-2ds-2ds-2ds-2ds-2dsComprensione
EDCBA
ps-2dspsps-1dsCalcolo
-1ds-2dsps-1ds-2dsProblem solving
pspsps-2dspsAttenzione e iperattività
ps-2ds-2dspspsDecodifica
85-11585-11585-11585-115<85QI
-2ds-2ds-2ds-2ds-2dsComprensione
EDCBA
Alcuni esempi
ps-2dspsps-1dsCalcolo
-1ds-2dsps-1ds-2dsProblem solving
pspsps-2dspsAttenzione e iperattività
ps-2ds-2dspspsDecodifica
85-11585-11585-11585-115~ 85QI
-2ds-2ds-2ds-2ds-2dsComprensione
EDCBA
Alcuni esempi
ps-2dspsps-1dsCalcolo
-1ds-2dsps-1ds-2dsProblem solving
pspsps-2dspsAttenzione e iperattività
ps-2ds-2dspspsDecodifica
85-11585-11585-11585-115~ 85QI
-2ds-2ds-2ds-2ds-2dsComprensione
EDCBA
Alcuni esempi
ps-2dspsps-1dsCalcolo
-1ds-2dsps-1ds-2dsProblem solving
pspsps-2dspsAttenzione e iperattività
ps-2ds-2dspspsDecodifica
85-11585-11585-11585-115~ 85QI
-2ds-2ds-2ds-2ds-2dsComprensione
EDCBA
Alcuni esempi
ps-2dspsps-1dsCalcolo
-1ds-2dsps-1ds-2dsProblem solving
pspsps-2dspsAttenzione e iperattività
ps-2ds-2dspspsDecodifica
85-11585-11585-11585-115~ 85QI
-2ds-2ds-2ds-2ds-2dsComprensione
EDCBA
Alcuni esempi
Alcuni esempi
ps-2dspsps-1dsCalcolo
-1ds-2dsps-1ds-2dsProblem solving
pspsps-2dspsAttenzione e iperattività
ps-2ds-2dspspsDecodifica
85-11585-11585-11585-115~ 85QI
-2ds-2ds-2ds-2ds-2dsComprensione
EDCBA
ps-2dspsps-1dsCalcolo
-1ds-2dsps-1ds-2dsProblem solving
pspsps-2dspsAttenzione e iperattività
ps-2ds-2dspspsDecodifica
85-11585-11585-11585-115~ 85QI
-2ds-2ds-2ds-2ds-2dsComprensione
EDCBA
Alcuni esempi
Problemi di comprensione
secondari ad un funzionamento
intellettivo limite
ps-2dspsps-1dsCalcolo
-1ds-2dsps-1ds-2dsProblem solving
pspsps-2dspsAttenzione e iperattività
ps-2ds-2dspspsDecodifica
85-11585-11585-11585-115<85QI
-2ds-2ds-2ds-2ds-2dsComprensione
EDCBA
Alcuni esempi
Problemi di
comprensione secondari
a un disturbo di
attenzione e iperattività
ps-2dspsps-1dsCalcolo
-1ds-2dsps-1ds-2dsProblem solving
pspsps-2dspsAttenzione e iperattività
ps-2ds-2dspspsDecodifica
85-11585-11585-11585-115<85QI
-2ds-2ds-2ds-2ds-2dsComprensione
EDCBA
Alcuni esempi
Problemi di
comprensione
secondari a
problemi nella
decodifica
ps-2dspsps-1dsCalcolo
-1ds-2dsps-1ds-2dsProblem solving
pspsps-2dspsAttenzione e iperattività
ps-2ds-2dspspsDecodifica
85-11585-11585-11585-115<85QI
-2ds-2ds-2ds-2ds-2dsComprensione
EDCBA
Alcuni esempi
Problemi di
comprensione
secondari ad un
disturbo generalizzato
dell’apprendimento
ps-2dspsps-1dsCalcolo
-1ds-2dsps-1ds-2dsProblem solving
pspsps-2dspsAttenzione e iperattività
ps-2ds-2dspspsDecodifica
85-11585-11585-11585-115<85QI
-2ds-2ds-2ds-2ds-2dsComprensione
EDCBA
Alcuni esempi
Disturbo di comprensione del
testo (DCT)
Individuazione del DCT
Valutazione del rapporto con gli altri apprendimenti
Lettura ad alta voce
Calcolo
Risoluzione di problemi
Scrittura
Misure di controllo
Livello intellettivo generale
Svantaggio linguistico
Aspetti emotivo-motivazionali
Natura del DCT
Per approfondire le caratteristiche del disturbo di
comprensione del testo, è utile valutare:
Conoscenze e controllo metacognitivo
Capacità di fare inferenze
Conoscenze lessicali (vocabolario)
Capacità della memoria di lavoro
…
Profili eterogenei del DCT
Aldilà delle differenze fra gruppi i cattivi lettori tuttavia
presentano dei profili altamente variabili (vedi ad esempio
Cain e Oakhill, 2006).
Cornoldi, De Beni e Pazzaglia (1996) avevano dimostrato
che alcuni mostravano delle difficoltà maggiori a livello di
conoscenze lessicali, mentre per altri le difficoltà
riguardavano più gli aspetti di memoria e metacognitivi.
Profili eterogenei del DCT Cornoldi, De Beni e
Pazzaglia (1996)
Indicazioni per la
valutazione
Questi dati suggeriscono quindi l’importanza di
approfondire la natura dei problemi di comprensione
del testo.
- 1° livello: evidenziare la presenza del problema
- 2° livello: approfondire la sua natura
VALUTAZIONE DEGLI ASPETTI SOTTOSTANTI IL PROCESSO DI COMPRENSIONE
- comprensione da ascolto (per es. VATA, De Beni e Gruppo MT, 2005)
- memoria di lavoro (per es. Listening Span Test, taratura italiana per la scuola media di Pazzaglia, Palladino
e De Beni, 2000 e per la scuola elementare di Palladino, 2005)
- metacognizione (per es. Prova di Metacomprensione, Pazzaglia et al., 1994)
- vocabolario (per es. Prove Multidimensionali di Vocabolario, Boschi, Aprile e Scibetta, 1989, vedi anche
Batteria di approfondimento di Tressoldi e Zamperlin, in stampa)
- inferenze nel linguaggio orale (per es. Prova di Chiusura Verbale, Cornoldi e Soresi, 1981)
ESAME DEL RAPPORTO CON ALTRI APPRENDIMENTI
- decodifica in lettura (per es. Prove MT di Correttezza e Rapidità nella Lettura, Cornoldi e Colpo, 1998;
1995; Cornoldi et al., 2007)
- espressione scritta (per es. La Batteria per la Valutazione della Scrittura e della Competenza Ortografica
nella Scuola dell’Obbligo, Tressoldi e Cornoldi, 1991)
- problem-solving (per es. SPM, Lucangeli, Tressoldi e Cendron, 1998; Cd-rom 2006)
MISURE DI CONTROLLO
- livello intellettivo generale
- svantaggio linguistico
- aspetti emotivo-motivazionali
VALUTAZIONE DEL PROFILO DI COMPRENSIONE
- valutazione di base: prove oggettive di comprensione (per es. Prove MT di Comprensione, Cornoldi e
Colpo, 1998; 1995; Prove Avanzate MT di Comprensione (Cornoldi et al. , 2007);
- approfondimenti sulle componenti della comprensione: Prove Criteriali Nuova Guida alla Comprensione,
(De Beni et al., 2003), Batteria di Approfondimento Tressoldi e Zamperlin ( in stampa); 5-VM- Prove di
Comprensione dei Linguaggi nella Lettura (Boschi, Aprile e Scibetta, 2000).
Percorso per la valutazione della comprensione del testo
Trattamento del disturbo di
comprensione
Barbara Carretti
barbara.carretti@unipd.it
Il trattamento Tipi di trattamento
In accordo con Pazzaglia e Rizzato (2000):
INTERVENTI COGNITIVI. Promozione di particolari
abilità legate al compito. In questo contesto vengono
insegnate direttamente specifiche strategie di
comprensione.
INTERVENTI EMOTIVO-MOTIVAZIONALI.
Focalizzati su aspetti quali la motivazione, il concetto di
sé e la percezione di autoefficacia
Il trattamento Tipi di trattamento
INTERVENTI METACOGNITIVI. Lo scopo è la
promozione:
- di una gestione efficace dell’apprendimento
attraverso la pianificazione, l’implementazione e il
monitoraggio dei propri sforzi
- dello sviluppo di una conoscenza condizionale di
quando, come e perché usare determinate strategie.
Insegnamento di strategie
specifiche
Tipi di trattamento
Strategie che hanno prodotto cambiamenti più rilevanti:
– autoporsi delle domande nel corso della lettura
(Sachs, 1984; Deshler, Ellis & Lenz, 1996);
– schemi o disegni come supporti visivi (Warner &
Alley, 1981);
– rappresentazione schematica del contenuto del testo
(Darch & Carmine, 1986);
– utilizzo di immagini mentali (Mastropieri, Scruggs &
Levin, 1987a);
– costruzioni di schemi che riproducono le relazioni
semantiche (Bos, Anders, Filip & Jaffe, 1989).
LIMITI: mancata distinzione fra conoscenze dichiarative
procedurali e condizionali relative all’uso di strategie
apprendimento meno flessibile.
Programmi strategici +
conoscenze sugli stili attributivi
Tipi di trattamento
I trattamenti hanno come scopo principale:
– apprendimento di strategie
– educare ad un corretto stile attributivo
I risultati indicano che:
– Il maggior senso di fiducia e di autoefficacia
favorisce la riapplicazione spontanea delle strategie
oggetto di insegnamento (Wilson & Linville, 1985;
McCombs, 1988; Borkowski, 1992; Fulk &
Mastropieri, 1992; Williams & Stenberg, 1993);
– generalizzazione della strategia appresa (Carr &
Borkowski, 1989);
– hanno effetti anche con bambini con ritardo
mentale (Borkowski, Weyhing & Turner, 1986).
Programmi strategici +
conoscenze sugli stili attributivi
Tipi di trattamento
Miranda, Villaescusa & Vidal-Abarca (1997):
Tecnica
dell’autoistruzione
2° gruppo
I due gruppi non
differiscono a fine
trattamento nei
punteggi alla prova di
comprensione
Training
attributivo+tecnica
dell’autoistruzione
1° gruppo
Prova di comprensioneTrattamento
Insegnamento di strategie + la
promozione di aspetti
metacognitivi e motivazionali
Tipi di trattamento
Possono essere indicati come obiettivi:
– sviluppo delle conoscenze sulla mente e sul suo funzionamento;
– consapevolezza dell’utilità di una determinata strategia;
– apprendimento della modalità di applicazione delle strategie;
– puntualizzazione del contesto d’uso delle strategie acquisite (Moè
& De Beni, 1995);
– accrescimento del livello motivazionale;
– aumento del senso di autoefficacia.
Tali trattamenti si propongono di:
– aumentare il livello di consapevolezza rispetto al compito
– migliorare la prestazione e
– ottenere una maggiore probabilità di uso spontaneo di strategie.
Vantaggio degli interventi
metacognitivi
Lucangeli, Cornoldi
e Galderisi (1995)
3.311.03.310.33.612.0Metamatematica
2.915.72.79.72.911.3Metacomprensione
5.817.26.311.54.714.7Problem solving
10.035.011.334.510.136.8Geometria
7.218.66.919.67.119.1Aritmetica
1.56.82.36.42.07.6Logica
9.830.08.830.98.331.5Velocità decodifica
7.67.53.77.43.26.7Correttezza decodifica
1.58.21.66.11.47.8Comprensione
sdMsdMsdM
Lettura e
metacognizione
Attività
scolastica
Memoria e
metacognizione
Vantaggio degli interventi
metacognitivi
Tipi di trattamento
1. Conoscenza ed attenzione ai processi implicati nella
comprensione
2. Corretto sistema di attribuzioni delle cause di
successo/insuccesso
3. Analisi del compito ed esplicitazione delle strategie più
efficaci
4. Dalla pratica guidata all’uso spontaneo delle strategie
5. Insegnamento reciproco tra studenti
6. Generalizzazione delle strategie a compiti e contesti
differenti (transfer e mantenimento)
7. Da un programma metacognitivo all’atteggiamento
strategico
Promuovere la
comprensione del testo
Come programmare
un trattamento
Valutazione delle abilità di
comprensione dello studente
Intervento sistematico che
tenga conto delle
caratteristiche dello studente
Strumenti per la
valutazione
Programma di intervento
Promuovere la
comprensione del testo
Come programmare
un trattamento
Analisi dei
bisogni
Valutazione e
controllo
Attività e
strategie
Obiettivi
Analisi dei bisogni Come programmare
un trattamento
2. Valutazioni qualitative.
• Osservazioni personali durante
la valutazione
• Osservazioni in classe o in altri
contesti (ricreazione ecc.) da
parte degli insegnanti o di altre
figure che entrano nella
relazione educativa con i
ragazzi in classi
• Osservazioni condivise con i
colleghi o con altre figure
1. Valutazioni quantitative
• Risultati scolastici
• Prestazione alle prove di
apprendimento
(comprensione, lettura ad
alta voce, problem solving)
Individuazione obiettivi Come programmare
un trattamento
• Individuare delle “priorità” di intervento:
una scala “gerarchica” degli obiettivi
• Definire gli obiettivi generali e quelli
intermedi
• Il materiale deve essere utilizzato per un
periodo sufficientemente lungo e
regolarmente (ogni settimana per 2/3 mesi)
Il trattamento Valutare l’efficacia
• Perché valutare l’efficacia di un
trattamento?
• Come valutare l’efficacia di un trattamento?
• Come scegliere le prove per valutare
l’efficacia del nostro trattamento?
Il trattamento Valutare l’efficacia
È importante capire se il nostro lavoro ha avuto l’esito
ipotizzato migliorare le competenze in un
determinato ambito.
Sì. Siamo riusciti a
individuare gli aspetti critici
utilizzando materiale adatto
all’individuo.
No. Analisi del trattamento
effettuato. Cosa non ha
funzionato?
Il trattamento Valutazione
pre/post-test
Attraverso l’uso di prove che offrono delle
buone proprietà psicometriche e dei dati
normativi di riferimento.
Vantaggi
Si è sicuri di valutare quell’aspetto e non altri.
Si ha la possibilità di confrontare la prestazione del
nostro studente e/o gruppo anche in assenza del gruppo
di controllo.
Il trattamento Valutare l’efficacia
1. Valutazione iniziale: strumenti per
l’individuazione della natura dei problemi di
comprensione
2. Individuazione delle abilità carenti (criterio di
“discrepanza dalla norma”)
3. Trattamento: intervento sulla/e aree risultate
carenti
4. Valutazione finale: somministrazione degli
stessi strumenti
Il trattamento Valutare l’efficacia
Gruppo sperimentale
– Valutazione iniziale
– Trattamento
– Valutazione finale
Gruppo controllo
– Valutazione iniziale
– Normale attività
didattica
– Valutazione finale
Il gruppo sperimentale sarebbe migliorato lo stesso?
Il trattamento Valutare l’efficacia
Gruppo sperimentale
– Valutazione iniziale
– Trattamento
– Valutazione finale
No gruppo controllo
– Dati normativi
– Dati normativi
Il gruppo sperimentale sarebbe migliorato lo stesso?
Il trattamento
Favorire la
generalizzazione e il
mantenimento
Un punto cruciale dei trattamenti è la
generalizzazione dei benefici del training:
- uso delle strategie apprese nel contesto dello
studio quotidiano
E il mantenimento nel tempo di quanto appreso.
Il trattamento
Favorire la
generalizzazione e il
mantenimento
Per favorire la generalizzazione:
- Durante il trattamento fare esempi concreti
con materiale di studio dello studente
- Chiedere allo studente, fra una seduta e la
successiva, di utilizzare in modo autonomo la
strategia
- Verificare il corretto utilizzo della strategia
- Utilizzare quanto appreso in contesti
differenti.
Il trattamento
Favorire la
generalizzazione e il
mantenimento
Per favorire il mantenimento:
- Pianificare delle sedute a distanza di tempo
- Rendere consapevole lo studente dei
cambiamenti ottenuti
- Modificando, quindi, le convinzioni e le
credenze circa le proprie abilità (senso di
auto-efficacia).
Alcuni esempi italiani Tipi di trattamento
Volume 2: 6-7 anni
Volume 3: 8-12 anni
Volume 4: 12-15 anni
6-10 anni
6-13 anni
Aspetti cognitivi (e.g. fare
collegamenti in un testo o fare
inferenze) e aspetti metacognitivi
(e.g. conoscenza di strategie e
controllo metacognitivo).
e.g. fare inferenze, individuare le
informazioni più importanti,
modificare l’approccio al testo.
Contesto e idea principale, fatti e
sequenza, Conclusioni e
inferenze
Nuova guida alla
comprensione del testo (De
Beni et al., 2004)
Strategie semplici di lettura
(Ferraboschi e Meini, 1993)
Comprensione del testo (1, 2,
3) (1 e 2 Townsend e Cretti; 3
Beech e Cretti)
Programmi
multicomponenziali
Scuola media e superiore
Scuola media e superiore
7-13 anni
6-13 anni
Capacità di individuare le
informazioni rilevanti in un testo.
Capacità di monitorare il livello
di comprensione.
Capacità di risolvere le anafore
Comprensione generale del testo
Highlighter (Paganelli et al.,
2000)
Monitoring (Cornoldi e
Paganelli, in stampa)
Anafore (Azienda USL
Bologna)
Cloze (Azienda USL
Bologna)
Programmi
focalizzati su
specifiche abilità
8-13 anniConoscenze metacognitive (scopi
e strategie di lettura) e controllo
metacognitivo.
Lettura e metacognizione (De
Beni e Pazzaglia, 1991)
Programmi
metacognitivi
Rivolto a studenti di:Aspetti della comprensione trattatiTitolo dell’operaTipo di trattamento
Attività didattiche per la
comprensione del testo
Lettura e metacognizione De Beni e Pazzaglia
(1991)
Scopo:
conoscenze metacognitive sulla
comprensione del testo
forme di controllo sulla comprensione
del testo
A chi si rivolge?
studenti dalla 3a elementare alle 3a
media
(con schede comuni e schede
differenziate)
Promuovere
Lettura e metacognizione De Beni e Pazzaglia
(1991)
Modalità di utilizzo:
Intera classe (scuola media) o
piccoli gruppi (scuola elementare)
Individuali (studenti con difficoltà)
Tempi di utilizzo:
2 ore settimanali suddivise in 2
unità didattiche di 1 ora ciascuna
Lettura e metacognizione De Beni e Pazzaglia
(1991)
1. Scopo principale della lettura è la comprensione.
– Si può leggere per differenti motivi.
– Motivazione alla lettura
2. Conoscenza, uso e controllo di tre strategie di lettura:
– Lettura analitica
– Scorsa rapida del testo
– Lettura selettiva mirata
3. Sensibilità al testo:
– individuazione di errori
– riconoscimento della difficoltà testuale
– individuazione delle parti importanti
– attenzione agli indici del testo
– individuazione del genere letterario
Lettura e metacognizione De Beni e Pazzaglia
(1991)
Area 1. Scopo
principale della
lettura.
Area 1. Scopo
principale della
lettura.
Area 2.
Conoscenza,
uso e controllo
di 3 strategie
di lettura.
Area 2.
Conoscenza,
uso e controllo
di 3 strategie
di lettura.
Area 2.
Conoscenza,
uso e controllo
di 3 strategie
di lettura.
Area 2.
Conoscenza,
uso e controllo
di 3 strategie
di lettura.
Area 3. Sensibilità
al testo.
Area 3. Sensibilità
al testo.
Area 3. Sensibilità
al testo.
• Volume 2: Attività di avvio
• Questo volume contiene sia una scheda criteriala di
valutazione sia materiale per il trattamento
• È rivolto a bambini dai 6 agli 8 anni o più grandi con
difficoltà di comprensione
Nuova Guida alla
comprensione del testo
De Beni et al.
(2004)
• Volume 3: Schede di trattamento
Livello A (8-12 anni)
• Volume 4: Schede di trattamento
Livello B (12-15 anni)
Nuova Guida alla
comprensione del testo
De Beni et al.
(2004)
• Ogni area di trattamento si compone di 15 schede
• Ogni area ha al suo interno dei sotto-obiettivi che
specificano le competenze che possono essere
raggiunte
• Il ragazzo è invitato a svolgere delle attività e a
riflettere sulle stesse (riflessione metacognitiva)
Livello A e B; Avvio alla comprensione
Nuova Guida alla
comprensione del testo
De Beni et al.
(2004)
Le schede di livello A partono da proposte di difficoltà
minore fino ad arrivare ad una sovrapposizione con quelle
di livello B, per consentire il passaggio alle schede finali più
complesse del livello B
Fase inizialeAvvio alla
comprensione
Livello A
Livello B
Fase di approfondimento
Nuova Guida alla
comprensione del testo
De Beni et al.
(2004)
10 componenti del processo di comprensione
10. Errori e incongruenze5. Inferenze
9. Flessibilità4. Collegamenti
8. Modelli Mentali3. Struttura sintattica
7. Gerarchia del testo2. Fatti e sequenze
6. Sensibilità al testo1. Personaggi, luoghi,
tempi e fatti
Nuova Guida alla
comprensione del testo
De Beni et al.
(2004)
Personaggi,
Luoghi, Tempi e
Fatti:
Trattamento
Avvio
Inferenze:
Trattamento
Avvio
Inferenze:
Trattamento
Livello A
Esempio
Sensibilità al
testo: Trattamento
Avvio
Esempio sotto-obiettivi area 6
Sensibilità al testo
Individuare gli elementi che rendono difficile un testo: confronto fra brani.
Giudicare la difficoltà di un testo
Prevedere, sulla base del titolo, il tipo di testo, il contenuto a alcune
caratteristiche
Utilizzare il titolo
Testo narrativo; testo storico; testo geografico; cronaca..
Individuare informazioni importanti in testi di differente genere
Fiaba, articolo di giornale, lettera, poesia, testo regolativo
Individuare le caratteristiche principali di diversi generi letterari
In base agli scopi del lettore; In base al grado di difficoltà e di impegno
richiesto; In base alle caratteristiche dei generi letterari specifici
Orientarsi nella scelta dei testi
Sensibilità al testo
Trattamento – Livello B
La settimana della cultura
Tutti gratis al museo dal 15 aprile
Di quale argomento parla l’articolo?
Fino a che giorno durerà l’offerta?
Da chi è promossa secondo te l’offerta?
Libri per ragazzi in mostra a Bologna.
Piccole donne crescono molto in
fretta
Arriva Paeggy Sue, la rivale di Harry
Potter che ha conquistato la Francia. E
insieme a lei, fanciulle disinvolte e assai
intraprendenti
Di quale argomento parla l’articolo?
Dove si svolge l’evento?
Dove è stato pubblicato per la prima volta il libro?
SCHEDA 9 - Titolo
È molto importante fare delle previsioni sul contenuto di un testo in base al titolo.
Si può dire che il titolo rappresenta una sintesi precisa del contenuto del brano.
Questa scheda e la successiva ti aiuteranno a capire che è possibile trarre dal titolo informazioni
importanti sui contenuti el testo.
Ti presentiamo di seguito alcuni titoli tratti da alcuni giornali.
Leggili uno alla volta e rispondi alle domande. Poi leggi l’articolo intero nella pagina successiva e
verifica se le risposte date erano esatte.
Orientarsi in base alla
difficoltà e impegno
richiesto
Sensibilità al
testo
Trattamento
Livello B
Orientarsi in base al
genere testuale
Sensibilità al
testo
Trattamento
Livello B
Caratteristiche
che facilitano la
comprensione
Sensibilità al
testo
Trattamento
Livello B
Caratteristiche che
facilitano la
comprensione
Sensibilità al
testo
Trattamento
Livello B
Gerarchia del
testo
Trattamento
Avvio
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Trattamento
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incongruenze:
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15 7-30 disturbocomprensione

  • 1. Comprensione e disturbo di comprensione Barbara Carretti barbara.carretti@unipd.it
  • 2. Cosa è la lettura Introduzione Imparare a leggere implica: - l’abilità di decodificare - l’abilità di comprendere un testo scritto
  • 3. Cosa è la comprensione del testo Introduzione Processo finalizzato a cogliere il significato del testo. Processo integrativo in cui le informazioni del testo sono fra loro combinate. Processo costruttivo, in cui le informazioni nuove, contenute nel testo sono integrate all’interno delle strutture di conoscenza possedute dal lettore creazione di una rappresentazione mentale del contenuto del testo (modello mentale o situazionale).
  • 4. Cosa è la comprensione del testo Introduzione Jack aveva comprato alla sua nuova fidanzata una tartaruga per Natale. Decise di riportarla al negozio, quando scoprì che le piaceva la zuppa. (Mitchell, 1982)
  • 5. Comprensione vs decodifica Introduzione Comprensione e decodifica sono due processi parzialmente indipendenti. Prove riguardano dati sui: – Pre-requisiti – Processi cognitivi implicati – Evoluzione – Disturbi – Trattamento
  • 6. Comprensione vs decodifica Introduzione Simple view of reading (Gough et al. 1996) – Comprensione = Decodifica x Comprensione orale – Nelle prime fasi dell’apprendimento il ruolo della decodifica è più importante rispetto a fasi successive (in lingue non-trasparenti) – Megherbi et al. (2006) hanno invece dimostrato che in lingue ad ortografia semi-trasparente non è così.
  • 7. Comprensione vs decodifica Introduzione Correlazioni con la comprensione del testo 0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 classe 1-2 classe 3-4 classe 5-6 superiori Comprensione da ascolto Decodifica Indicedicorrelazione Gough, Hoover & Peterson (1996)
  • 9. Comprensione vs decodifica Introduzione Quando la decodifica non è usata come criterio, una prestazione bassa nella comprensione implica problemi nella decodifica? Comprensione classe MT approf. MTascolto VATA Errori sec_sill 1 3 2 3 3 3 >-2ds 4 3 fra -1,5 e -2ds 5 3 fra -1 e -1,5 6 4 nella media 7 5 8 5 9 5 10 5 11 5 Comprensione ascolto Decodifica
  • 10. Disturbo di comprensione del testo Introduzione Per disturbo specifico di comprensione s’intende quella difficoltà di lettura che NON riguarda la capacità di decifrare un testo, ma l’abilità di coglierne efficacemente il significato. – Gli studenti che presentano questo problema, pur avendo normale intelligenza (QI superiore a 90), hanno prestazioni inferiori alla norma in prove standardizzate che valutano l’abilità di comprensione del testo.
  • 11. Disturbo di comprensione del testo vs dislessia Introduzione I principali manuali diagnostici non distinguono chiaramente fra disturbo di comprensione e dislessia. Tuttavia, la ricerca ha messo in evidenza la necessità di dissociare fra questi due disturbi (vedi ad esempio Bishop & Snowling, 2004; Frith & Snowling, 1993; Pazzaglia, Cornoldi e Tressoldi, 1993; Papetti, Cornoldi, Pettavino, Mazzoni e Borkowski, 1992 ).
  • 12. Disturbo di comprensione del testo vs dislessia Introduzione Dislessia classica Disturbo specifico del linguaggio Disturbo specifico di comprensione Nessun disturbo Abilità linguistiche non-fonologiche + _ + _ Abilità fonologiche da Bishop & Snowling, 2004
  • 13. Da cosa può dipendere un problema nella comprensione Bassa comprensione del testo - Conoscenze precedenti – Specifiche (al brano) o generali - Aspetti cognitivi – Competenze cognitive generali – Velocità di lettura – Attenzione
  • 14. È un disturbo di comprensione? Ruolo del QI Ha un livello adeguato di abilità generali (QI)?
  • 15. È un disturbo di comprensione? Ruolo del QI Ha un livello adeguato di abilità generali (QI)? No QI minore di 75? Si Ritardo mentale lieve No QI fra di 80 e 85? No DAS Si Funzionamento intellettivo limite
  • 16. È un disturbo di comprensione? Ruolo del QI Ha un livello adeguato di abilità generali (QI)? Si Sono segnalate altre difficoltà nell’apprendimento?
  • 17. È un disturbo di comprensione? Apprendimenti e comportamento Sono segnalate altre difficoltà nell’apprendimento?
  • 18. È un disturbo di comprensione? Aspetti comportamentali e attenzione Sono segnalate altre difficoltà nell’apprendimento? No Si Gli insegnanti sono realmente preoccupati del successo in classe del bambino? No Considera assenza del problema Viene segnalato per problemi comportamentali? Considera DDAI No Si Considera DDAI con tratti oppositivi
  • 19. È un disturbo di comprensione? Relazione con altri apprendimenti Sono segnalate altre difficoltà nell’apprendimento? Si Il problema è nella lettura ad alta voce, nell’espressione orale?
  • 20. È un disturbo di comprensione? Relazione con altri apprendimenti Il problema è nella lettura ad alta voce, espressione orale?
  • 21. È un disturbo di comprensione? Relazione con altri apprendimenti Si Il problema è nella lettura ad alta voce, espressione orale? Considera DSL o dislessia.
  • 22. È un disturbo di comprensione? Relazione con altri apprendimenti No No Ha problemi in aritmetica, scrittura o grafomotori? Si Considera disturbo dell’apprendimento non-verbale La prestazione dello studente è calata nel tempo oppure c’è qualche materia in cui fa bene? Disturbo di comprensione del testo No Si Considera aspetti emotivo- motivazionali Il problema è nella lettura ad alta voce, espressione orale.
  • 23. Alcuni esempi -2ds-1ds-1dspspsCalcolo -2dsps-2ds-2ds-1dsProblem solving pspspsps-2dsAttenzione e iperattività -2ds-2dspspspsDecodifica 85-11585-115<8585-11585-115QI -2ds-2ds-2ds-2ds-2dsComprensione EDCBA
  • 24. ps-2dspsps-1dsCalcolo -1ds-2dsps-1ds-2dsProblem solving pspsps-2dspsAttenzione e iperattività ps-2ds-2dspspsDecodifica 85-11585-11585-11585-115<85QI -2ds-2ds-2ds-2ds-2dsComprensione EDCBA Alcuni esempi
  • 25. ps-2dspsps-1dsCalcolo -1ds-2dsps-1ds-2dsProblem solving pspsps-2dspsAttenzione e iperattività ps-2ds-2dspspsDecodifica 85-11585-11585-11585-115~ 85QI -2ds-2ds-2ds-2ds-2dsComprensione EDCBA Alcuni esempi
  • 26. ps-2dspsps-1dsCalcolo -1ds-2dsps-1ds-2dsProblem solving pspsps-2dspsAttenzione e iperattività ps-2ds-2dspspsDecodifica 85-11585-11585-11585-115~ 85QI -2ds-2ds-2ds-2ds-2dsComprensione EDCBA Alcuni esempi
  • 27. ps-2dspsps-1dsCalcolo -1ds-2dsps-1ds-2dsProblem solving pspsps-2dspsAttenzione e iperattività ps-2ds-2dspspsDecodifica 85-11585-11585-11585-115~ 85QI -2ds-2ds-2ds-2ds-2dsComprensione EDCBA Alcuni esempi
  • 28. ps-2dspsps-1dsCalcolo -1ds-2dsps-1ds-2dsProblem solving pspsps-2dspsAttenzione e iperattività ps-2ds-2dspspsDecodifica 85-11585-11585-11585-115~ 85QI -2ds-2ds-2ds-2ds-2dsComprensione EDCBA Alcuni esempi
  • 29. Alcuni esempi ps-2dspsps-1dsCalcolo -1ds-2dsps-1ds-2dsProblem solving pspsps-2dspsAttenzione e iperattività ps-2ds-2dspspsDecodifica 85-11585-11585-11585-115~ 85QI -2ds-2ds-2ds-2ds-2dsComprensione EDCBA
  • 30. ps-2dspsps-1dsCalcolo -1ds-2dsps-1ds-2dsProblem solving pspsps-2dspsAttenzione e iperattività ps-2ds-2dspspsDecodifica 85-11585-11585-11585-115~ 85QI -2ds-2ds-2ds-2ds-2dsComprensione EDCBA Alcuni esempi Problemi di comprensione secondari ad un funzionamento intellettivo limite
  • 31. ps-2dspsps-1dsCalcolo -1ds-2dsps-1ds-2dsProblem solving pspsps-2dspsAttenzione e iperattività ps-2ds-2dspspsDecodifica 85-11585-11585-11585-115<85QI -2ds-2ds-2ds-2ds-2dsComprensione EDCBA Alcuni esempi Problemi di comprensione secondari a un disturbo di attenzione e iperattività
  • 32. ps-2dspsps-1dsCalcolo -1ds-2dsps-1ds-2dsProblem solving pspsps-2dspsAttenzione e iperattività ps-2ds-2dspspsDecodifica 85-11585-11585-11585-115<85QI -2ds-2ds-2ds-2ds-2dsComprensione EDCBA Alcuni esempi Problemi di comprensione secondari a problemi nella decodifica
  • 33. ps-2dspsps-1dsCalcolo -1ds-2dsps-1ds-2dsProblem solving pspsps-2dspsAttenzione e iperattività ps-2ds-2dspspsDecodifica 85-11585-11585-11585-115<85QI -2ds-2ds-2ds-2ds-2dsComprensione EDCBA Alcuni esempi Problemi di comprensione secondari ad un disturbo generalizzato dell’apprendimento
  • 34. ps-2dspsps-1dsCalcolo -1ds-2dsps-1ds-2dsProblem solving pspsps-2dspsAttenzione e iperattività ps-2ds-2dspspsDecodifica 85-11585-11585-11585-115<85QI -2ds-2ds-2ds-2ds-2dsComprensione EDCBA Alcuni esempi Disturbo di comprensione del testo (DCT)
  • 35. Individuazione del DCT Valutazione del rapporto con gli altri apprendimenti Lettura ad alta voce Calcolo Risoluzione di problemi Scrittura Misure di controllo Livello intellettivo generale Svantaggio linguistico Aspetti emotivo-motivazionali
  • 36. Natura del DCT Per approfondire le caratteristiche del disturbo di comprensione del testo, è utile valutare: Conoscenze e controllo metacognitivo Capacità di fare inferenze Conoscenze lessicali (vocabolario) Capacità della memoria di lavoro …
  • 37. Profili eterogenei del DCT Aldilà delle differenze fra gruppi i cattivi lettori tuttavia presentano dei profili altamente variabili (vedi ad esempio Cain e Oakhill, 2006). Cornoldi, De Beni e Pazzaglia (1996) avevano dimostrato che alcuni mostravano delle difficoltà maggiori a livello di conoscenze lessicali, mentre per altri le difficoltà riguardavano più gli aspetti di memoria e metacognitivi.
  • 38. Profili eterogenei del DCT Cornoldi, De Beni e Pazzaglia (1996)
  • 39. Indicazioni per la valutazione Questi dati suggeriscono quindi l’importanza di approfondire la natura dei problemi di comprensione del testo. - 1° livello: evidenziare la presenza del problema - 2° livello: approfondire la sua natura
  • 40. VALUTAZIONE DEGLI ASPETTI SOTTOSTANTI IL PROCESSO DI COMPRENSIONE - comprensione da ascolto (per es. VATA, De Beni e Gruppo MT, 2005) - memoria di lavoro (per es. Listening Span Test, taratura italiana per la scuola media di Pazzaglia, Palladino e De Beni, 2000 e per la scuola elementare di Palladino, 2005) - metacognizione (per es. Prova di Metacomprensione, Pazzaglia et al., 1994) - vocabolario (per es. Prove Multidimensionali di Vocabolario, Boschi, Aprile e Scibetta, 1989, vedi anche Batteria di approfondimento di Tressoldi e Zamperlin, in stampa) - inferenze nel linguaggio orale (per es. Prova di Chiusura Verbale, Cornoldi e Soresi, 1981) ESAME DEL RAPPORTO CON ALTRI APPRENDIMENTI - decodifica in lettura (per es. Prove MT di Correttezza e Rapidità nella Lettura, Cornoldi e Colpo, 1998; 1995; Cornoldi et al., 2007) - espressione scritta (per es. La Batteria per la Valutazione della Scrittura e della Competenza Ortografica nella Scuola dell’Obbligo, Tressoldi e Cornoldi, 1991) - problem-solving (per es. SPM, Lucangeli, Tressoldi e Cendron, 1998; Cd-rom 2006) MISURE DI CONTROLLO - livello intellettivo generale - svantaggio linguistico - aspetti emotivo-motivazionali VALUTAZIONE DEL PROFILO DI COMPRENSIONE - valutazione di base: prove oggettive di comprensione (per es. Prove MT di Comprensione, Cornoldi e Colpo, 1998; 1995; Prove Avanzate MT di Comprensione (Cornoldi et al. , 2007); - approfondimenti sulle componenti della comprensione: Prove Criteriali Nuova Guida alla Comprensione, (De Beni et al., 2003), Batteria di Approfondimento Tressoldi e Zamperlin ( in stampa); 5-VM- Prove di Comprensione dei Linguaggi nella Lettura (Boschi, Aprile e Scibetta, 2000). Percorso per la valutazione della comprensione del testo
  • 41. Trattamento del disturbo di comprensione Barbara Carretti barbara.carretti@unipd.it
  • 42. Il trattamento Tipi di trattamento In accordo con Pazzaglia e Rizzato (2000): INTERVENTI COGNITIVI. Promozione di particolari abilità legate al compito. In questo contesto vengono insegnate direttamente specifiche strategie di comprensione. INTERVENTI EMOTIVO-MOTIVAZIONALI. Focalizzati su aspetti quali la motivazione, il concetto di sé e la percezione di autoefficacia
  • 43. Il trattamento Tipi di trattamento INTERVENTI METACOGNITIVI. Lo scopo è la promozione: - di una gestione efficace dell’apprendimento attraverso la pianificazione, l’implementazione e il monitoraggio dei propri sforzi - dello sviluppo di una conoscenza condizionale di quando, come e perché usare determinate strategie.
  • 44. Insegnamento di strategie specifiche Tipi di trattamento Strategie che hanno prodotto cambiamenti più rilevanti: – autoporsi delle domande nel corso della lettura (Sachs, 1984; Deshler, Ellis & Lenz, 1996); – schemi o disegni come supporti visivi (Warner & Alley, 1981); – rappresentazione schematica del contenuto del testo (Darch & Carmine, 1986); – utilizzo di immagini mentali (Mastropieri, Scruggs & Levin, 1987a); – costruzioni di schemi che riproducono le relazioni semantiche (Bos, Anders, Filip & Jaffe, 1989). LIMITI: mancata distinzione fra conoscenze dichiarative procedurali e condizionali relative all’uso di strategie apprendimento meno flessibile.
  • 45. Programmi strategici + conoscenze sugli stili attributivi Tipi di trattamento I trattamenti hanno come scopo principale: – apprendimento di strategie – educare ad un corretto stile attributivo I risultati indicano che: – Il maggior senso di fiducia e di autoefficacia favorisce la riapplicazione spontanea delle strategie oggetto di insegnamento (Wilson & Linville, 1985; McCombs, 1988; Borkowski, 1992; Fulk & Mastropieri, 1992; Williams & Stenberg, 1993); – generalizzazione della strategia appresa (Carr & Borkowski, 1989); – hanno effetti anche con bambini con ritardo mentale (Borkowski, Weyhing & Turner, 1986).
  • 46. Programmi strategici + conoscenze sugli stili attributivi Tipi di trattamento Miranda, Villaescusa & Vidal-Abarca (1997): Tecnica dell’autoistruzione 2° gruppo I due gruppi non differiscono a fine trattamento nei punteggi alla prova di comprensione Training attributivo+tecnica dell’autoistruzione 1° gruppo Prova di comprensioneTrattamento
  • 47. Insegnamento di strategie + la promozione di aspetti metacognitivi e motivazionali Tipi di trattamento Possono essere indicati come obiettivi: – sviluppo delle conoscenze sulla mente e sul suo funzionamento; – consapevolezza dell’utilità di una determinata strategia; – apprendimento della modalità di applicazione delle strategie; – puntualizzazione del contesto d’uso delle strategie acquisite (Moè & De Beni, 1995); – accrescimento del livello motivazionale; – aumento del senso di autoefficacia. Tali trattamenti si propongono di: – aumentare il livello di consapevolezza rispetto al compito – migliorare la prestazione e – ottenere una maggiore probabilità di uso spontaneo di strategie.
  • 48. Vantaggio degli interventi metacognitivi Lucangeli, Cornoldi e Galderisi (1995) 3.311.03.310.33.612.0Metamatematica 2.915.72.79.72.911.3Metacomprensione 5.817.26.311.54.714.7Problem solving 10.035.011.334.510.136.8Geometria 7.218.66.919.67.119.1Aritmetica 1.56.82.36.42.07.6Logica 9.830.08.830.98.331.5Velocità decodifica 7.67.53.77.43.26.7Correttezza decodifica 1.58.21.66.11.47.8Comprensione sdMsdMsdM Lettura e metacognizione Attività scolastica Memoria e metacognizione
  • 49. Vantaggio degli interventi metacognitivi Tipi di trattamento 1. Conoscenza ed attenzione ai processi implicati nella comprensione 2. Corretto sistema di attribuzioni delle cause di successo/insuccesso 3. Analisi del compito ed esplicitazione delle strategie più efficaci 4. Dalla pratica guidata all’uso spontaneo delle strategie 5. Insegnamento reciproco tra studenti 6. Generalizzazione delle strategie a compiti e contesti differenti (transfer e mantenimento) 7. Da un programma metacognitivo all’atteggiamento strategico
  • 50. Promuovere la comprensione del testo Come programmare un trattamento Valutazione delle abilità di comprensione dello studente Intervento sistematico che tenga conto delle caratteristiche dello studente Strumenti per la valutazione Programma di intervento
  • 51. Promuovere la comprensione del testo Come programmare un trattamento Analisi dei bisogni Valutazione e controllo Attività e strategie Obiettivi
  • 52. Analisi dei bisogni Come programmare un trattamento 2. Valutazioni qualitative. • Osservazioni personali durante la valutazione • Osservazioni in classe o in altri contesti (ricreazione ecc.) da parte degli insegnanti o di altre figure che entrano nella relazione educativa con i ragazzi in classi • Osservazioni condivise con i colleghi o con altre figure 1. Valutazioni quantitative • Risultati scolastici • Prestazione alle prove di apprendimento (comprensione, lettura ad alta voce, problem solving)
  • 53. Individuazione obiettivi Come programmare un trattamento • Individuare delle “priorità” di intervento: una scala “gerarchica” degli obiettivi • Definire gli obiettivi generali e quelli intermedi • Il materiale deve essere utilizzato per un periodo sufficientemente lungo e regolarmente (ogni settimana per 2/3 mesi)
  • 54. Il trattamento Valutare l’efficacia • Perché valutare l’efficacia di un trattamento? • Come valutare l’efficacia di un trattamento? • Come scegliere le prove per valutare l’efficacia del nostro trattamento?
  • 55. Il trattamento Valutare l’efficacia È importante capire se il nostro lavoro ha avuto l’esito ipotizzato migliorare le competenze in un determinato ambito. Sì. Siamo riusciti a individuare gli aspetti critici utilizzando materiale adatto all’individuo. No. Analisi del trattamento effettuato. Cosa non ha funzionato?
  • 56. Il trattamento Valutazione pre/post-test Attraverso l’uso di prove che offrono delle buone proprietà psicometriche e dei dati normativi di riferimento. Vantaggi Si è sicuri di valutare quell’aspetto e non altri. Si ha la possibilità di confrontare la prestazione del nostro studente e/o gruppo anche in assenza del gruppo di controllo.
  • 57. Il trattamento Valutare l’efficacia 1. Valutazione iniziale: strumenti per l’individuazione della natura dei problemi di comprensione 2. Individuazione delle abilità carenti (criterio di “discrepanza dalla norma”) 3. Trattamento: intervento sulla/e aree risultate carenti 4. Valutazione finale: somministrazione degli stessi strumenti
  • 58. Il trattamento Valutare l’efficacia Gruppo sperimentale – Valutazione iniziale – Trattamento – Valutazione finale Gruppo controllo – Valutazione iniziale – Normale attività didattica – Valutazione finale Il gruppo sperimentale sarebbe migliorato lo stesso?
  • 59. Il trattamento Valutare l’efficacia Gruppo sperimentale – Valutazione iniziale – Trattamento – Valutazione finale No gruppo controllo – Dati normativi – Dati normativi Il gruppo sperimentale sarebbe migliorato lo stesso?
  • 60. Il trattamento Favorire la generalizzazione e il mantenimento Un punto cruciale dei trattamenti è la generalizzazione dei benefici del training: - uso delle strategie apprese nel contesto dello studio quotidiano E il mantenimento nel tempo di quanto appreso.
  • 61. Il trattamento Favorire la generalizzazione e il mantenimento Per favorire la generalizzazione: - Durante il trattamento fare esempi concreti con materiale di studio dello studente - Chiedere allo studente, fra una seduta e la successiva, di utilizzare in modo autonomo la strategia - Verificare il corretto utilizzo della strategia - Utilizzare quanto appreso in contesti differenti.
  • 62. Il trattamento Favorire la generalizzazione e il mantenimento Per favorire il mantenimento: - Pianificare delle sedute a distanza di tempo - Rendere consapevole lo studente dei cambiamenti ottenuti - Modificando, quindi, le convinzioni e le credenze circa le proprie abilità (senso di auto-efficacia).
  • 63. Alcuni esempi italiani Tipi di trattamento Volume 2: 6-7 anni Volume 3: 8-12 anni Volume 4: 12-15 anni 6-10 anni 6-13 anni Aspetti cognitivi (e.g. fare collegamenti in un testo o fare inferenze) e aspetti metacognitivi (e.g. conoscenza di strategie e controllo metacognitivo). e.g. fare inferenze, individuare le informazioni più importanti, modificare l’approccio al testo. Contesto e idea principale, fatti e sequenza, Conclusioni e inferenze Nuova guida alla comprensione del testo (De Beni et al., 2004) Strategie semplici di lettura (Ferraboschi e Meini, 1993) Comprensione del testo (1, 2, 3) (1 e 2 Townsend e Cretti; 3 Beech e Cretti) Programmi multicomponenziali Scuola media e superiore Scuola media e superiore 7-13 anni 6-13 anni Capacità di individuare le informazioni rilevanti in un testo. Capacità di monitorare il livello di comprensione. Capacità di risolvere le anafore Comprensione generale del testo Highlighter (Paganelli et al., 2000) Monitoring (Cornoldi e Paganelli, in stampa) Anafore (Azienda USL Bologna) Cloze (Azienda USL Bologna) Programmi focalizzati su specifiche abilità 8-13 anniConoscenze metacognitive (scopi e strategie di lettura) e controllo metacognitivo. Lettura e metacognizione (De Beni e Pazzaglia, 1991) Programmi metacognitivi Rivolto a studenti di:Aspetti della comprensione trattatiTitolo dell’operaTipo di trattamento
  • 64. Attività didattiche per la comprensione del testo Lettura e metacognizione De Beni e Pazzaglia (1991)
  • 65. Scopo: conoscenze metacognitive sulla comprensione del testo forme di controllo sulla comprensione del testo A chi si rivolge? studenti dalla 3a elementare alle 3a media (con schede comuni e schede differenziate) Promuovere Lettura e metacognizione De Beni e Pazzaglia (1991)
  • 66. Modalità di utilizzo: Intera classe (scuola media) o piccoli gruppi (scuola elementare) Individuali (studenti con difficoltà) Tempi di utilizzo: 2 ore settimanali suddivise in 2 unità didattiche di 1 ora ciascuna Lettura e metacognizione De Beni e Pazzaglia (1991)
  • 67. 1. Scopo principale della lettura è la comprensione. – Si può leggere per differenti motivi. – Motivazione alla lettura 2. Conoscenza, uso e controllo di tre strategie di lettura: – Lettura analitica – Scorsa rapida del testo – Lettura selettiva mirata 3. Sensibilità al testo: – individuazione di errori – riconoscimento della difficoltà testuale – individuazione delle parti importanti – attenzione agli indici del testo – individuazione del genere letterario Lettura e metacognizione De Beni e Pazzaglia (1991)
  • 68. Area 1. Scopo principale della lettura.
  • 69. Area 1. Scopo principale della lettura.
  • 70. Area 2. Conoscenza, uso e controllo di 3 strategie di lettura.
  • 71. Area 2. Conoscenza, uso e controllo di 3 strategie di lettura.
  • 72. Area 2. Conoscenza, uso e controllo di 3 strategie di lettura.
  • 73. Area 2. Conoscenza, uso e controllo di 3 strategie di lettura.
  • 77. • Volume 2: Attività di avvio • Questo volume contiene sia una scheda criteriala di valutazione sia materiale per il trattamento • È rivolto a bambini dai 6 agli 8 anni o più grandi con difficoltà di comprensione Nuova Guida alla comprensione del testo De Beni et al. (2004)
  • 78. • Volume 3: Schede di trattamento Livello A (8-12 anni) • Volume 4: Schede di trattamento Livello B (12-15 anni) Nuova Guida alla comprensione del testo De Beni et al. (2004)
  • 79. • Ogni area di trattamento si compone di 15 schede • Ogni area ha al suo interno dei sotto-obiettivi che specificano le competenze che possono essere raggiunte • Il ragazzo è invitato a svolgere delle attività e a riflettere sulle stesse (riflessione metacognitiva) Livello A e B; Avvio alla comprensione Nuova Guida alla comprensione del testo De Beni et al. (2004)
  • 80. Le schede di livello A partono da proposte di difficoltà minore fino ad arrivare ad una sovrapposizione con quelle di livello B, per consentire il passaggio alle schede finali più complesse del livello B Fase inizialeAvvio alla comprensione Livello A Livello B Fase di approfondimento Nuova Guida alla comprensione del testo De Beni et al. (2004)
  • 81. 10 componenti del processo di comprensione 10. Errori e incongruenze5. Inferenze 9. Flessibilità4. Collegamenti 8. Modelli Mentali3. Struttura sintattica 7. Gerarchia del testo2. Fatti e sequenze 6. Sensibilità al testo1. Personaggi, luoghi, tempi e fatti Nuova Guida alla comprensione del testo De Beni et al. (2004)
  • 86. Esempio sotto-obiettivi area 6 Sensibilità al testo Individuare gli elementi che rendono difficile un testo: confronto fra brani. Giudicare la difficoltà di un testo Prevedere, sulla base del titolo, il tipo di testo, il contenuto a alcune caratteristiche Utilizzare il titolo Testo narrativo; testo storico; testo geografico; cronaca.. Individuare informazioni importanti in testi di differente genere Fiaba, articolo di giornale, lettera, poesia, testo regolativo Individuare le caratteristiche principali di diversi generi letterari In base agli scopi del lettore; In base al grado di difficoltà e di impegno richiesto; In base alle caratteristiche dei generi letterari specifici Orientarsi nella scelta dei testi
  • 87. Sensibilità al testo Trattamento – Livello B La settimana della cultura Tutti gratis al museo dal 15 aprile Di quale argomento parla l’articolo? Fino a che giorno durerà l’offerta? Da chi è promossa secondo te l’offerta? Libri per ragazzi in mostra a Bologna. Piccole donne crescono molto in fretta Arriva Paeggy Sue, la rivale di Harry Potter che ha conquistato la Francia. E insieme a lei, fanciulle disinvolte e assai intraprendenti Di quale argomento parla l’articolo? Dove si svolge l’evento? Dove è stato pubblicato per la prima volta il libro? SCHEDA 9 - Titolo È molto importante fare delle previsioni sul contenuto di un testo in base al titolo. Si può dire che il titolo rappresenta una sintesi precisa del contenuto del brano. Questa scheda e la successiva ti aiuteranno a capire che è possibile trarre dal titolo informazioni importanti sui contenuti el testo. Ti presentiamo di seguito alcuni titoli tratti da alcuni giornali. Leggili uno alla volta e rispondi alle domande. Poi leggi l’articolo intero nella pagina successiva e verifica se le risposte date erano esatte.
  • 88. Orientarsi in base alla difficoltà e impegno richiesto Sensibilità al testo Trattamento Livello B
  • 89. Orientarsi in base al genere testuale Sensibilità al testo Trattamento Livello B