22. Il confronto tra gli scheletri delle scimmie antropomorfe e uomo moderno permette di evidenziare le principali differenze (per evidenziare le proporzioni tra le parti dello scheletro, quello del gibbone è rappresentato due volte più grande del naturale):
23.
24.
25.
26.
27. QUESTA IMMAGINE MOLTO FREQUENTE , quando si parla di evoluzione umana, NON È CORRETTA DAL PUNTO DI VISTA EVOLUTIVO , perché sottintende sempre l’obsoleto concetto aristotelico di “scala naturae”: un progresso temporale da forme inferiori a forme superiori. In realtà, le varie tappe, dovrebbero includere un numero più variegato e diversificato di specie, anche contemporanee.
28. ALBERO EVOLUTIVO IN CONTINUO AGGIORNAMENTO SULLA BASE DEI REPERTI FOSSILI ASIA AFRICA EUROPA UNICA SPECIE RIMASTA E DIFFUSA IN TUTTO IL GLOBO
29. CRANIO di Homo Sembra che la rotondità cranica favorisca l’integrazione degli stimoli sensoriali e lo sviluppo di rappresentazioni astratte dell’ambiente circostante e che derivi da eventi che si verificano nel primo anno di vita e non siano già presenti alla nascita. La figura mostra un chiaro incremento nella rotondità e nella dimensione della scatola cranica e una riduzione della dimensione della mandibola e del prognatismo. Homo ergaster Homo antecessor di Atapuerca