Per il Comune di Serrone ho presentato un progetto, ammesso al finanziamento, per lo sviluppo e la promozione del territorio del vino Cesanese: story telling e business-plan. nella presentazione indichiamo le fasi di realizzazione del progetto, che ha comportato una serie di eventi dedicati al territorio.
2. FINANZIARE L’IMPRESA
Nonostante gli esiti della pandemia stiano risultando disastrosi per settori
quali (ad es.) il Turismo, siamo in un momento particolarmente felice per la
richiesta di contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso agevolato da
parte di imprenditori, istituzioni locali e cittadini.
L’UE ha varato il nuovo Programma Quadro di finanziamento per i Paesi
dell’Unione per il settennato 2021-27.
C’è una coda residua delle somme 2014-21, ancora da spendere, per il quale
il Governo italiano ha chiesto una proroga di 2 anni, che è stata approvata
dalla UE ed alla quale si sono accodate anche le Regioni.
3. I FONDI DISPONIBILI
Ci sono o ci saranno i Fondi del PNRR.
L’Italia è il Paese che ha ottenuto la maggior parte dei fondi, ma è anche
l’unico che ha chiesto, oltre al Fondo Perduto, i finanziamenti a tasso
agevolato.
A partire dal 2022 si sovrapporranno ben 3 linee di credito:
• CODA VECCHIO PROGRAMMA QUADRO
• NUOVO PROGRAMMA QUADRO
• FONDI PNRR
4. I finanziamenti pubblici e la finanza agevolata
Le principali fonti della finanza agevolata sono:
- legislazione comunitaria (Unione Europea), con il PQ;
- legislazione nazionale (Stato, in particolare i singoli Ministeri di
competenza) con il PON;
- legislazione regionale (Regioni) con il POR.
Soggetti attuatori:
- Enti locali, quali Province e Comuni,
- Camere di Commercio
- Società pubbliche di scopo ( Lazio Innova, Invitalia, Simest, ecc.)
- Istituti Bancari (Microcredito)
5. COME FUNZIONA?
I fondi dei programmi settennali UE sono SOLDI ITALIANI che
vengono affidati alla UE:
La UE ne trattiene una parte (da tutti i 27 stati membri)
per il PROGRAMMA QUADRO comune e mette a
disposizione il resto dei soldi all’Italia che stila un piano
operativo nazionale: il PON, trattenendone ancora una
parte che utilizza attraverso le Agenzie nazionali
(INVITALIA, SACE, SIMEST e i Ministeri direttamente o
attraverso le loro agenzie (ANPAL…..).
6. COME FUNZIONA?
Il saldo, che è anche la parte più corposa del
“tesoretto”, viene distribuita fra le Regioni.
La Regione Lazio, nella scorsa programmazione
2014-21 ha ricevuto 2,4 MLD Euro, circa e,
ragionevolmente, avrà ancora questa somma per
il prossimo settennato.
7. FESR: FONDO EUROPEO SVILUPPO REGIONALE
900 MLN al FESR Fondo Europeo di Sviluppo Regionale
indirizzato alle Aziende del territorio e principalmente alle PMI;
Obiettivi tematici da raggiungere e budget previsti per essi:
1. Ricerca & Sviluppo OT1 : 180K€;
2.Comunicazione Tecnologica (Lazio Digitale) OT2: 154,3K€;
3.Crescita e competitività PMI OT3: 276,4K€;
4.Sostenibilità energetica e mobilità OT4: 176K€;
5.Clima ed Ambiente (rischio idrogeologico) OT5: 90K€.
2014-2021
8. FSE: FONDO SOCIALE EUROPEO INVESTIMENTI
800 MLN al FSE Fondo Sociale Europeo: investimenti per la
crescita, l’occupazione e l’inclusione dei cittadini del Lazio.
Obiettivi tematici da raggiungere e budget previsti per essi:
1.Sviluppo dell’occupazione OT8 : 414,2K€;
2.Sostegno all’inclusione sociale OT9: 180,5K€;
3.Crescita del capitale umano (formazione) OT10: 238,5€;
4.Rafforzamento della capacità istituzionale e amministrativa OT11: 33,3K€.
9. FEASR: FONDO EUROPEO SVILUPPO IMPRESE AGRICOLE E
RURALI
800 MLN al FEASR Fondo agricoltura: investimenti per la
crescita e lo sviluppo delle imprese Agricole e Rurali.
Obiettivi da raggiungere e budget previsti per essi:
1. Ricerca & Innovazione OT1: 31,2K€;
2. Agenda Digitale OT2: 40,6K€;
3. Competitività sistemi produttivi OT3: 315,4K€;
4. Energia sostenibile OT4: 80,7€;
5. Clima ed Ambiente OT5: 207K€;
6. Occupazione OT8; 7K€;
7. Inclusione sociale OT9; 70,9K€;
8.Istruzione e formazioneOT10 7,8K€.
10. Proprio in questi giorni la Regione Lazio ha
lanciato una call sulla Programmazione
2021-27, che dovrà concludersi a gennaio
2022 per conoscere quali sono i bisogni,
ma soprattutto gli obiettivi che Enti ed
imprese del territorio pensano di
perseguire per i prossimi anni.
11. La tentazione di base di un imprenditore è quella di fare da solo, ma
rappresentando un’impresa che, di norma, è fondata su un capitale di rischio,
sono già contemplati altri stakeholder nell’affrontare:
finanziamenti con capitale del titolare o dei soci fondatori;
finanziamenti con capitale preo a prestito conoscenti, familiari e
amici;
finanziamenti professionali: Banca, Business Angels, Venture
Capital, Crowdfunding, ecc….. .
I FONDI EUROPEI COME STRATEGIA
12. Il finanziamento pubblico rappresenta un’agevolazione che il
legislatore (il vostro stakeholder) mette a disposizione delle
micro, piccole e medie imprese al fine di affiancarle e
sostenerle dal punto di vista economico e finanziario,
attribuendo alle stesse il valore aggiunto necessario per
investire, svilupparsi e risultare competitive sul mercato.
Il suggerimento è quello di avere un approccio strategico o
meglio, inserire l’utilizzo dei Fondi Europei nella strategia
finanziaria aziendale, come una fra le tante forme di
finanziamento a cui l’imprenditore fa ricorso.
13. L'approccio all'aiuto pubblico risulta spesso errato: è diffusa l'idea per
cui l'ente pubblico ‘regala' soldi agli aspiranti imprenditori solo per il
fatto che questi decidano di avviare un'attività: non è così. Ma non è
neanche vero che è inutile partecipare ai bandi tanto ……. .
Il finanziamento pubblico deve essere considerato come un «valore
aggiunto»; subordinare l'avvio della propria attività o la realizzazione di
un investimento all'ottenimento di un contributo pubblico può voler dire
attendere diversi mesi, prima di poter mettere in pratica il progetto, se
non addirittura non riuscire a partire mai.
14. IL CO-FINANZIAMENTO
La possibilità di partecipare ad una domanda di contributo
dipende dall'apertura di un bando specifico e anche, dalla
capacità di poterlo sostenere finanziariamente.
Le procedure tipiche prevedono un co-finanziamento «a
prescindere» e implicano che il vincitore del bando debba
disporre di almeno un 20% dell’importo finanziato e, inoltre, nei
casi di finanziamento a privati, dovete considerare che l’IVA è
esclusa dal finanziamento, al contrario di quanto avviene per gli
Enti pubblici.
15. IL CO-FINANZIAMENTO
ATTENZIONE PERO’!
Per sviluppare un progetto occorre un’idea, anche
visionaria, ma aderente alle richieste del bando, da parte
del beneficiario e occorrono professionisti che, questi
progetti sappiano scriverli, per ottenere il massimo dei
benefici previsti.
16.
17. La categoria delle MEDIE IMPRESE, aderisce perfettamente alla
definizione di PMI, comprende imprese che impiegano meno di 250
persone e il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni di euro o il cui
totale di bilancio non supera i 43 milioni di euro.
Le PICCOLE IMPRESE sono definite come imprese che impiegano meno
di 50 persone e il cui fatturato annuo o totale di bilancio non supera i 10
milioni di euro. Le MICROIMPRESE sono definite come imprese che
impiegano meno di 10 persone e il cui fatturato annuo o totale di
bilancio non supera i 2 milioni di euro.
Le START UP fanno parte, a pieno titolo, di quest’ultima categoria di
aziende che possiamo suddividere in:
START UP
START UP INNOVATIVA
Ma in considerazione di una RETE D’IMPRESA la definizione
aderisce perfettamente a tutte e tre le categorie o ad un
mix delle tre.
START !
18. ►Analisi dei fabbisogni dell’azienda
►Individuazione delle opportunità di
finanziamento pubblico, a copertura totale
e/o parziale degli investimenti che si
intendono sviluppare.
►Redazione e presentazione del dossier
►Gestione e rendicontazione dei
finanziamenti attenuti
IL CORRETTO APPROCCIO
19. Contesto
aziendale
Analisi
Fabbisogni
finanziari
Progetti
aziendali
FASE 1
analisi dei fabbisogni dell’azienda
Le Attività
B- Definizione natura dell'investimento (ricerca, innovazione, impianti, ecc.)
A- Localizzazione azienda e analisi contesto aziendale
C- Definizione della dimensione dell'investimento
D- Dettaglio dei vari progetti di investimento
Anamnesi delle attività del cliente allo scopo di individuarne le specificità e i
possibili punti di intervento
20. FASE 2 – “scouting”
Definite le esigenze del cliente ed individuati i fabbisogni si procede
all’individuazione delle risorse disponibili nel Territorio in cui sono
ubicate le sedi legali e/o operative dell’azienda
A- Monitoraggio dei vari siti web regionali, ministeriali ed europei
B- Individuazione dei bandi attivi che rispondano alle
esigenze/caratteristiche del cliente
C- Analisi dei bandi selezionati e rappresentazione sintetica al
cliente, con individuazione tramite diagramma SWOT
21. FASE 3 – analisi del Bando specifico
Individuato il possibile bando rispondente alle esigenze del cliente
ed ottenuto l’incarico si procede all’analisi e allo sviluppo del bando
A- Studio approfondito del bando prescelto al fine di avviare un
confronto con il/i referente/i dell’ente erogatore
B- Confronto con il/i referente/i per validare la metodologia dello
specifico bando al fine della sua redazione attraverso incontri
personalizzati e/o seminari
C- Extrapolazione e valutazione critica della griglia per
l’attribuzione dei punteggi
22. FASE 4 – Redazione e presentazione
Dopo aver definito tutti gli elementi e le variabili del bando si
procede alla raccolta delle info e alla presentazione della domanda
A- Raccolta della documentazione disponibile presso l’azienda,
necessaria per partecipare al bando
B- Analisi dei “titoli” in possesso dell’azienda, utili ai fini del
miglioramento del punteggio in graduatoria
C- Formalizzazione del/la progetto/domanda, in ottemperanza
a quanto stabilito dal regolamento dell’Ente erogatore
23. FASE 5 – Gestione e Rendicontazione
Nel caso in cui l’azienda risulti aggiudicataria del
finanziamento occorrerà prima fornire tutta la documentazione
richiesta dall’ente erogatore e successivamente seguire le
procedure previste
A- Disbrigo formalità per la conferma ed accettazione
dell’ammissione ai contributi oggetto del bando
B- Progettazione ed implementazione del sistema di
monitoraggio delle attività oggetto di contributo
D- Rendicontazione periodica (S.A.L.) e/o finale
C- Monitoraggio dell’erogazione dei finanziamenti