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Pagina 1 di 7 Risoluzione n°: -2017/00262
ESTRATTO DAL VERBALE DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 08/05/2017
Risoluzione N. 2017/00262 ARGOMENTO N 527
Oggetto: Per il riconoscimento dello Stato della Palestina
L’adunanza del Consiglio ha luogo nell’anno duemiladiciasette il giorno otto del mese di maggio
alle ore 14.33 nella Sala de’ Dugento in Palazzo Vecchio, convocata dalla Presidente del Consiglio
con l’osservanza di tutte le formalità prescritte dalla normativa vigente, in I convocazione, in seduta
pubblica ordinaria.
Presiede La Presidente del Consiglio Comunale Caterina Biti
Assiste Il Vice Segretario Generale Vicario Lucia Bartoli
Fungono da scrutatori i signori Fabrizio Ricci, Alessio Rossi, Cristina Scaletti
Al momento della votazione risultano presenti i consiglieri:
Caterina BITI Luca MILANI
Benedetta ALBANESE Silvia NOFERI
Miriam AMATO Francesca PAOLIERI
Nicola ARMENTANO Serena PERINI
Leonardo BIEBER Cecilia PEZZA
Marco COLANGELO Andrea PUGLIESE
Stefania COLLESEI Fabrizio RICCI
Niccolò FALOMI Alessio ROSSI
Massimo FRATINI Cristina SCALETTI
Maria Federica GIULIANI Giacomo TROMBI
Tommaso GRASSI Arianna XEKALOS
Cosimo GUCCIONE
risultano altresì assenti i Consiglieri:
Angelo BASSI Francesca NANNELLI
Andrea CECCARELLI Mario RAZZANELLI
Jacopo CELLAI Luca TANI
Angelo D'AMBRISI Mario TENERANI
Giampiero Maria GALLO Francesco TORSELLI
Fabio GIORGETTI Donella VERDI
Domenico Antonio LAURIA
risulta altresì assente il Sindaco Dario NARDELLA
Pagina 2 di 7 Risoluzione n°: -2017/00262
IL CONSIGLIO COMUNALE
RICORDATA la recrudescenza della violenza del conflitto tra Israeliani e Palestinesi all’inizio dello scorso
anno, manifestatasi con un’ulteriore espansione degli insediamenti israeliani, violando il diritto
internazionale e compromettendo la fattibilità e le prospettive della soluzione fondata sulla coesistenza di
due Stati e con la cosiddetta “intifada dei coltelli” che si era rivolta contro militari e civili israeliani;
RITENENDO di dover continuare ad esortare tutte le parti a dare effettiva attuazione alla risoluzione del 3
luglio 2015 del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite su "Garantire la responsabilità e la giustizia
per tutte le violazioni del diritto internazionale nei territori palestinesi occupati, compresa Gerusalemme
Est";
CONSIDERATO che i Palestinesi continuano a soffrire per la mancanza di uno status giuridico sicuro di
residente, per la confisca delle loro terre e per la discriminazione nell'accesso ai servizi pubblici, alla
pianificazione e all'edilizia, come pure nell'accesso ai luoghi e ai siti di culto;
EVIDENZIATO che nell'aprile 2014 si era insediato un governo di unità palestinese appoggiato da Hamas e
Fatah, il quale accettava i principi fissati negli accordi precedenti e il riconoscimento di Israele, ed è
interlocutore riconosciuto dagli Stati Uniti e dall'Unione europea;
RITENUTO che il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte degli Stati membri dell’ONU potrebbe
contribuire a far progredire il processo di pace in Medio Oriente e in generale nell'intera regione
Mediterranea e alla ripresa di negoziati di pace diretti tra Israeliani e Palestinesi;
RICHIAMATE la risoluzione n° 194 dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e le precedenti risoluzioni
nn° 242 (1967), 252 (1968), 338 (1972), 476 (1980), 478 (1980) e 1860 (2009) del Consiglio di Sicurezza
delle Nazioni Unite, di cui l’Italia e l’Unione Europea tuta chiedono l’applicazione;
CONSIDERATO che il Parlamento Europeo ha ripetutamente espresso il suo forte sostegno per la soluzione
fondata su due Stati, lo Stato di Israele ed uno Stato palestinese indipendente, democratico, contiguo e
capace di esistenza autonoma, con Gerusalemme Est come capitale, secondo i confini del 1967, che possano
coesistere in pace;
RICHIAMATA la decisione con cui la Corte penale internazionale dell’Aja ha chiesto allo Stato di Israele lo
smantellamento del muro di separazione e la cessazione della politica di colonizzazione forzata dei Territori
occupati;
VISTA la decisione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 29 novembre 2012 di concedere alla
Palestina lo status di Stato osservatore non membro e la risoluzione dell'Assemblea Generale delle Nazioni
Pagina 3 di 7 Risoluzione n°: -2017/00262
Unite del 10 settembre 2015 che dà alla Palestina il diritto di issare la propria bandiera sul Palazzo di Vetro a
New York;
VISTE le conclusioni del Consiglio Europeo sul processo di pace in Medio Oriente del 18 gennaio 2016, del
16 dicembre 2013, del 14 maggio 2012, del 23 maggio e del 18 luglio 2011, nonché dell'8 dicembre 2009 e
la Risoluzione del Parlamento Europeo del 10 settembre 2015 sul ruolo dell'Unione Europea nel processo di
pace in Medio Oriente;
RICHIAMATE le decisioni del 30 ottobre 2014 del Governo svedese di riconoscere lo Stato di Palestina ed
il riconoscimento della Palestina da parte dello Stato della Città del Vaticano nel giugno 2015, quale “segno
del cammino compiuto dall’Autorità Palestinese negli ultimi anni e soprattutto dell’approvazione
internazionale culminata nella risoluzione dell’Assemblea Generale dell’Onu, del 29 novembre 2012, che ha
riconosciuto la Palestina quale Stato osservatore non membro delle Nazioni Unite” e l’apertura
dell’Ambasciata Palestinese presso la Santa Sede, il 14 gennaio 2016;
VISTE le mozioni approvate dal Parlamento Italiano il 27 febbraio 2015;
PRESO ATTO dell’ulteriore risoluzione approvata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il 23
dicembre 2016 (n° 2334), con la quale chiede ad Israele di porre fine alla sua politica di insediamenti nei
territori palestinesi, inclusa Gerusalemme est e insiste sul fatto che la soluzione del conflitto in Medio
Oriente passi per la creazione di uno Stato palestinese che conviva insieme a Israele, con la coraggiosa
astensione del rappresentante degli U.S.A., che non hanno fatto ricorso al loro potere di veto per bloccare il
provvedimento;
PRESO ATTO con soddisfazione dei contenuti specifici della risoluzione, secondo cui gli insediamenti
"costituiscono una flagrante violazione del diritto internazionale e un grande ostacolo per costruire la
soluzione dei due stati, così come una pace giusta, duratura e completa", ribadendo che il Consiglio non
riconoscerà alcuna modifica alle linee tracciate nel 1967, salvo diverso accordo tra le due parti attraverso i
negoziati, e condannando “(…) tutte le misure volte ad alterare la composizione demografica, il carattere e lo
stato del territorio palestinese occupato dal 1967, compresa Gerusalemme Est, in cui accadono confische
e demolizioni di case palestinesi”, nonché chiedendo misure per prevenire "tutti gli atti di violenza contro i
civili, inclusi atti di terrorismo, così come tutti gli atti di provocazione e distruzione" e condannando
l'incitamento all'odio;
PRESO ATTO delle condivisibili motivazioni ed argomentazioni dei diversi membri del Consiglio di
Sicurezza che hanno sostenuto che si è trattato di “una risoluzione equilibrata” e che, “in fondo
semplicemente ribadisce una posizione che difende l'Onu e la quasi totalità della comunità internazionale”.
PRESO ATTO altresì della ragionevolezza della posizione americana, dove “La continua costruzione di
insediamenti mina seriamente la sicurezza di Israele”, come affermato dall'ambasciatrice Usa all'Onu,
Pagina 4 di 7 Risoluzione n°: -2017/00262
spiegando che "Gli Stati Uniti hanno inviato sia privatamente che pubblicamente, per quasi cinque decenni,
il messaggio che le colonie devono cessare di esistere", nonché aggiungendo che “Non si può
simultaneamente difendere l'espansione degli insediamenti e difendere la soluzione praticabile dei due
popoli, due Stati per arrivare alla fine del conflitto. Si doveva fare una scelta tra colonie e separazione”,
anche nell’interesse dello stesso popolo d’Israele a cui lo stesso popolo statunitense è sempre vicino;
APPRESO dagli organi d’informazione delle dure reazioni del Governo di Israele, che ha aspramente
criticato la posizione assunta dall’Amministrazione statunitense del Presidente Obama, parlando di
"risoluzione scandalosa” e affermando che “(…) Né il Consiglio di sicurezza dell'Onu, né l'Unesco possono
spezzare il legame fra il popolo di Israele e la terra di Israele";
APPRESO dai medesimi con preoccupazione dell’inversione di tendenza nella politica estera statunitense già
annunciata dal Presidente eletto Donald Trump;
APPRESO infine, sempre dai medesimi, che Unione Europea e Onu hanno duramente condannato la
recentissima “legge sulla regolarizzazione” degli insediamenti israeliani nei Territori palestinesi, dove, in
una nota, l’Unione Europea, per voce dell’Alto rappresentante europeo, Federica Mogherini, a nome dei 28,
ha infatti dichiarato di condannare «la recente adozione della 'legge sulla regolarizzazione' da parte della
Knesset» sugli insediamenti, aggiungendo che la legge «oltrepassa una nuova e pericolosa soglia,
legalizzando nella legge israeliana il sequestro dei diritti di proprietà palestinesi ed autorizzando di fatto la
confisca di terre private possedute da palestinesi nei Territori occupati», mentre il portavoce dell’ONU,
Stephane Dujarric, aveva affermato che «questo disegno di legge è in violazione del diritto internazionale e
avrà conseguenze legali di vasta portata per Israele», precisando anche che il segretario generale dell'Onu,
Antonio Guterres, «insiste sulla necessità di evitare qualsiasi azione che possa far deragliare la soluzione dei
due Stati, e ricorda che le questioni fondamentali dovrebbero essere risolte tra le parti attraverso negoziati
diretti»;
DATO ATTO pertanto delle posizioni consonanti già assunte recentemente da questo stesso Consiglio, con
la mozione n° 424/14 “Iniziativa per sostenere una politica di pace tra Israele e Palestina” approvata il
21.07.2014; con la risoluzione n° 188/15 “Interventi del Comune di Firenze a sostegno del riconoscimento
dello Stato Palestinese” approvata il 09.03.2015 e la risoluzione n° 329/16 “per il riconoscimento dello Stato
di Palestina”, approvata dal Consiglio con voto unanime dei presenti;
DATO ATTO infine dell’adesione espressa dalla settima Commissione consiliare alla lettera del 2 febbraio
2017 inviata al Presidente della Repubblica da alcune Associazioni, tra cui “Assopace Palestina”, COSPE e
l’Associazione di Amicizia Italo-Palestinese, a seguito della risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU
n° 2334 del 2016;
Pagina 5 di 7 Risoluzione n°: -2017/00262
Invita L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE tutta e impegna il
SINDACO
Affinché la Repubblica Italiana e l’Unione Europea tutta si attivino concretamente per far rispettare le sopra
citate risoluzioni internazionali, a partire dall'immediata attuazione della risoluzione del Consiglio di
Sicurezza dell'ONU n° 2334 del 23 Dicembre 2o16 e dalla fine immediata della detenzione amministrativa
lesiva di ogni diritto alla libertà e alla difesa;
Affinché sia riconosciuto lo stato di Palestina con “Gerusalemme Capitale dei due Stati”, come già previsto
dalla risoluzione ONU n° 181 del 1947;
Affinché l’Italia apporti il suo fattivo contributo alla Conferenza di Parigi per la ripresa delle trattative di
pace, con il ripristino della legalità internazionale, in un’ottica di giustizia e pari dignità delle due parti in
causa, chiedendo per questo la liberazione dei prigionieri politici, tutte condizioni indispensabili per la
cessazione della violenza in Palestina e in Medio Oriente;
Affinché chieda al Governo della Repubblica Italiana e alla Commissione dell’Unione Europea di cessare
ogni forma di cooperazione tecnica ed economica connessa, direttamente o indirettamente, al dispositivo
militare israeliano e alle cosiddette “colonie” sollecitando a loro volta ogni Partner internazionale, in tutte le
sedi, a fare lo stesso, affinché tacciano le armi e riprenda il dialogo fra le parti;
Affinché il Governo italiano chieda con forza al Governo israeliano il rispetto dei diritti umani e delle
convenzioni internazionali, a cominciare dalla liberazione dei prigionieri politici e dei minori
infraquattordicenni e dalla cessazione della politica di isolamento coatto del Territorio di Gaza;
Affinché si cerchi invece di ripristinare ogni possibile relazione con Gaza, con tutti i movimenti, le
associazioni, le formazioni politiche che si adoperano, da ambo le parti, per una soluzione non violenta dello
stato di occupazione dei territori e per il diritto all’autodeterminazione del Popolo palestinese;
Affinché siano promossi e sostenuti ogni intervento civile, umanitario e sanitario, diretto e indiretto, in
Palestina, anche aprendo appositi canali che permettano di affrontare le necessità immediate e contingenti
della popolazione di Gaza, quali quelle sanitarie, anche con la cura di malati e feriti negli ospedali italiani ed
europei, nonché, nel medio periodo, non appena ve ne sia la concreta possibilità, anche ogni intervento
economico-finanziario alle imprese palestinesi locali e ai loro partner commerciali italiani;
Affinché si faccia promotore della volontà espressa dal Consiglio Comunale e ad inoltri il presente atto
consiliare:
al Presidente della Repubblica;
Pagina 6 di 7 Risoluzione n°: -2017/00262
al Presidente della Camera dei deputati;
al Presidente del Senato;
ai capigruppo parlamentari di Camera e Senato;
all’Alto Rappresentante dell’Unione per gli Affari Esteri, Federica Mogherini
Posto in votazione l’atto si hanno i seguenti risultati accertati e proclamati dalla Presidente del
Consiglio Comunale assistita dagli scrutatori sopra indicati:
favorevoli 23: Caterina Biti, Benedetta Albanese, Miriam Amato, Nicola
Armentano, Leonardo Bieber, Marco Colangelo, Stefania
Collesei, Niccolò Falomi, Massimo Fratini, Maria Federica
Giuliani, Tommaso Grassi, Cosimo Guccione, Luca Milani,
Silvia Noferi, Francesca Paolieri, Serena Perini, Cecilia
Pezza, Andrea Pugliese, Fabrizio Ricci, Alessio Rossi,
Cristina Scaletti, Giacomo Trombi, Arianna Xekalos
contrari 0:
astenuti 0:
non votanti 0:
essendo presenti 23 consiglieri
ESITO: Approvata emendata
Sulla Risoluzione sono stati acquisiti i seguenti pareri:
Comm. 7 29/03/2017 Favorevole di tutti i presenti con emendamenti accolti dalla proponente
Verdi Donella
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Comune di firenze . per il riconoscuimento dello statodi palestina

  • 1. Pagina 1 di 7 Risoluzione n°: -2017/00262 ESTRATTO DAL VERBALE DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 08/05/2017 Risoluzione N. 2017/00262 ARGOMENTO N 527 Oggetto: Per il riconoscimento dello Stato della Palestina L’adunanza del Consiglio ha luogo nell’anno duemiladiciasette il giorno otto del mese di maggio alle ore 14.33 nella Sala de’ Dugento in Palazzo Vecchio, convocata dalla Presidente del Consiglio con l’osservanza di tutte le formalità prescritte dalla normativa vigente, in I convocazione, in seduta pubblica ordinaria. Presiede La Presidente del Consiglio Comunale Caterina Biti Assiste Il Vice Segretario Generale Vicario Lucia Bartoli Fungono da scrutatori i signori Fabrizio Ricci, Alessio Rossi, Cristina Scaletti Al momento della votazione risultano presenti i consiglieri: Caterina BITI Luca MILANI Benedetta ALBANESE Silvia NOFERI Miriam AMATO Francesca PAOLIERI Nicola ARMENTANO Serena PERINI Leonardo BIEBER Cecilia PEZZA Marco COLANGELO Andrea PUGLIESE Stefania COLLESEI Fabrizio RICCI Niccolò FALOMI Alessio ROSSI Massimo FRATINI Cristina SCALETTI Maria Federica GIULIANI Giacomo TROMBI Tommaso GRASSI Arianna XEKALOS Cosimo GUCCIONE risultano altresì assenti i Consiglieri: Angelo BASSI Francesca NANNELLI Andrea CECCARELLI Mario RAZZANELLI Jacopo CELLAI Luca TANI Angelo D'AMBRISI Mario TENERANI Giampiero Maria GALLO Francesco TORSELLI Fabio GIORGETTI Donella VERDI Domenico Antonio LAURIA risulta altresì assente il Sindaco Dario NARDELLA
  • 2. Pagina 2 di 7 Risoluzione n°: -2017/00262 IL CONSIGLIO COMUNALE RICORDATA la recrudescenza della violenza del conflitto tra Israeliani e Palestinesi all’inizio dello scorso anno, manifestatasi con un’ulteriore espansione degli insediamenti israeliani, violando il diritto internazionale e compromettendo la fattibilità e le prospettive della soluzione fondata sulla coesistenza di due Stati e con la cosiddetta “intifada dei coltelli” che si era rivolta contro militari e civili israeliani; RITENENDO di dover continuare ad esortare tutte le parti a dare effettiva attuazione alla risoluzione del 3 luglio 2015 del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite su "Garantire la responsabilità e la giustizia per tutte le violazioni del diritto internazionale nei territori palestinesi occupati, compresa Gerusalemme Est"; CONSIDERATO che i Palestinesi continuano a soffrire per la mancanza di uno status giuridico sicuro di residente, per la confisca delle loro terre e per la discriminazione nell'accesso ai servizi pubblici, alla pianificazione e all'edilizia, come pure nell'accesso ai luoghi e ai siti di culto; EVIDENZIATO che nell'aprile 2014 si era insediato un governo di unità palestinese appoggiato da Hamas e Fatah, il quale accettava i principi fissati negli accordi precedenti e il riconoscimento di Israele, ed è interlocutore riconosciuto dagli Stati Uniti e dall'Unione europea; RITENUTO che il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte degli Stati membri dell’ONU potrebbe contribuire a far progredire il processo di pace in Medio Oriente e in generale nell'intera regione Mediterranea e alla ripresa di negoziati di pace diretti tra Israeliani e Palestinesi; RICHIAMATE la risoluzione n° 194 dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e le precedenti risoluzioni nn° 242 (1967), 252 (1968), 338 (1972), 476 (1980), 478 (1980) e 1860 (2009) del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, di cui l’Italia e l’Unione Europea tuta chiedono l’applicazione; CONSIDERATO che il Parlamento Europeo ha ripetutamente espresso il suo forte sostegno per la soluzione fondata su due Stati, lo Stato di Israele ed uno Stato palestinese indipendente, democratico, contiguo e capace di esistenza autonoma, con Gerusalemme Est come capitale, secondo i confini del 1967, che possano coesistere in pace; RICHIAMATA la decisione con cui la Corte penale internazionale dell’Aja ha chiesto allo Stato di Israele lo smantellamento del muro di separazione e la cessazione della politica di colonizzazione forzata dei Territori occupati; VISTA la decisione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 29 novembre 2012 di concedere alla Palestina lo status di Stato osservatore non membro e la risoluzione dell'Assemblea Generale delle Nazioni
  • 3. Pagina 3 di 7 Risoluzione n°: -2017/00262 Unite del 10 settembre 2015 che dà alla Palestina il diritto di issare la propria bandiera sul Palazzo di Vetro a New York; VISTE le conclusioni del Consiglio Europeo sul processo di pace in Medio Oriente del 18 gennaio 2016, del 16 dicembre 2013, del 14 maggio 2012, del 23 maggio e del 18 luglio 2011, nonché dell'8 dicembre 2009 e la Risoluzione del Parlamento Europeo del 10 settembre 2015 sul ruolo dell'Unione Europea nel processo di pace in Medio Oriente; RICHIAMATE le decisioni del 30 ottobre 2014 del Governo svedese di riconoscere lo Stato di Palestina ed il riconoscimento della Palestina da parte dello Stato della Città del Vaticano nel giugno 2015, quale “segno del cammino compiuto dall’Autorità Palestinese negli ultimi anni e soprattutto dell’approvazione internazionale culminata nella risoluzione dell’Assemblea Generale dell’Onu, del 29 novembre 2012, che ha riconosciuto la Palestina quale Stato osservatore non membro delle Nazioni Unite” e l’apertura dell’Ambasciata Palestinese presso la Santa Sede, il 14 gennaio 2016; VISTE le mozioni approvate dal Parlamento Italiano il 27 febbraio 2015; PRESO ATTO dell’ulteriore risoluzione approvata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il 23 dicembre 2016 (n° 2334), con la quale chiede ad Israele di porre fine alla sua politica di insediamenti nei territori palestinesi, inclusa Gerusalemme est e insiste sul fatto che la soluzione del conflitto in Medio Oriente passi per la creazione di uno Stato palestinese che conviva insieme a Israele, con la coraggiosa astensione del rappresentante degli U.S.A., che non hanno fatto ricorso al loro potere di veto per bloccare il provvedimento; PRESO ATTO con soddisfazione dei contenuti specifici della risoluzione, secondo cui gli insediamenti "costituiscono una flagrante violazione del diritto internazionale e un grande ostacolo per costruire la soluzione dei due stati, così come una pace giusta, duratura e completa", ribadendo che il Consiglio non riconoscerà alcuna modifica alle linee tracciate nel 1967, salvo diverso accordo tra le due parti attraverso i negoziati, e condannando “(…) tutte le misure volte ad alterare la composizione demografica, il carattere e lo stato del territorio palestinese occupato dal 1967, compresa Gerusalemme Est, in cui accadono confische e demolizioni di case palestinesi”, nonché chiedendo misure per prevenire "tutti gli atti di violenza contro i civili, inclusi atti di terrorismo, così come tutti gli atti di provocazione e distruzione" e condannando l'incitamento all'odio; PRESO ATTO delle condivisibili motivazioni ed argomentazioni dei diversi membri del Consiglio di Sicurezza che hanno sostenuto che si è trattato di “una risoluzione equilibrata” e che, “in fondo semplicemente ribadisce una posizione che difende l'Onu e la quasi totalità della comunità internazionale”. PRESO ATTO altresì della ragionevolezza della posizione americana, dove “La continua costruzione di insediamenti mina seriamente la sicurezza di Israele”, come affermato dall'ambasciatrice Usa all'Onu,
  • 4. Pagina 4 di 7 Risoluzione n°: -2017/00262 spiegando che "Gli Stati Uniti hanno inviato sia privatamente che pubblicamente, per quasi cinque decenni, il messaggio che le colonie devono cessare di esistere", nonché aggiungendo che “Non si può simultaneamente difendere l'espansione degli insediamenti e difendere la soluzione praticabile dei due popoli, due Stati per arrivare alla fine del conflitto. Si doveva fare una scelta tra colonie e separazione”, anche nell’interesse dello stesso popolo d’Israele a cui lo stesso popolo statunitense è sempre vicino; APPRESO dagli organi d’informazione delle dure reazioni del Governo di Israele, che ha aspramente criticato la posizione assunta dall’Amministrazione statunitense del Presidente Obama, parlando di "risoluzione scandalosa” e affermando che “(…) Né il Consiglio di sicurezza dell'Onu, né l'Unesco possono spezzare il legame fra il popolo di Israele e la terra di Israele"; APPRESO dai medesimi con preoccupazione dell’inversione di tendenza nella politica estera statunitense già annunciata dal Presidente eletto Donald Trump; APPRESO infine, sempre dai medesimi, che Unione Europea e Onu hanno duramente condannato la recentissima “legge sulla regolarizzazione” degli insediamenti israeliani nei Territori palestinesi, dove, in una nota, l’Unione Europea, per voce dell’Alto rappresentante europeo, Federica Mogherini, a nome dei 28, ha infatti dichiarato di condannare «la recente adozione della 'legge sulla regolarizzazione' da parte della Knesset» sugli insediamenti, aggiungendo che la legge «oltrepassa una nuova e pericolosa soglia, legalizzando nella legge israeliana il sequestro dei diritti di proprietà palestinesi ed autorizzando di fatto la confisca di terre private possedute da palestinesi nei Territori occupati», mentre il portavoce dell’ONU, Stephane Dujarric, aveva affermato che «questo disegno di legge è in violazione del diritto internazionale e avrà conseguenze legali di vasta portata per Israele», precisando anche che il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, «insiste sulla necessità di evitare qualsiasi azione che possa far deragliare la soluzione dei due Stati, e ricorda che le questioni fondamentali dovrebbero essere risolte tra le parti attraverso negoziati diretti»; DATO ATTO pertanto delle posizioni consonanti già assunte recentemente da questo stesso Consiglio, con la mozione n° 424/14 “Iniziativa per sostenere una politica di pace tra Israele e Palestina” approvata il 21.07.2014; con la risoluzione n° 188/15 “Interventi del Comune di Firenze a sostegno del riconoscimento dello Stato Palestinese” approvata il 09.03.2015 e la risoluzione n° 329/16 “per il riconoscimento dello Stato di Palestina”, approvata dal Consiglio con voto unanime dei presenti; DATO ATTO infine dell’adesione espressa dalla settima Commissione consiliare alla lettera del 2 febbraio 2017 inviata al Presidente della Repubblica da alcune Associazioni, tra cui “Assopace Palestina”, COSPE e l’Associazione di Amicizia Italo-Palestinese, a seguito della risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU n° 2334 del 2016;
  • 5. Pagina 5 di 7 Risoluzione n°: -2017/00262 Invita L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE tutta e impegna il SINDACO Affinché la Repubblica Italiana e l’Unione Europea tutta si attivino concretamente per far rispettare le sopra citate risoluzioni internazionali, a partire dall'immediata attuazione della risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU n° 2334 del 23 Dicembre 2o16 e dalla fine immediata della detenzione amministrativa lesiva di ogni diritto alla libertà e alla difesa; Affinché sia riconosciuto lo stato di Palestina con “Gerusalemme Capitale dei due Stati”, come già previsto dalla risoluzione ONU n° 181 del 1947; Affinché l’Italia apporti il suo fattivo contributo alla Conferenza di Parigi per la ripresa delle trattative di pace, con il ripristino della legalità internazionale, in un’ottica di giustizia e pari dignità delle due parti in causa, chiedendo per questo la liberazione dei prigionieri politici, tutte condizioni indispensabili per la cessazione della violenza in Palestina e in Medio Oriente; Affinché chieda al Governo della Repubblica Italiana e alla Commissione dell’Unione Europea di cessare ogni forma di cooperazione tecnica ed economica connessa, direttamente o indirettamente, al dispositivo militare israeliano e alle cosiddette “colonie” sollecitando a loro volta ogni Partner internazionale, in tutte le sedi, a fare lo stesso, affinché tacciano le armi e riprenda il dialogo fra le parti; Affinché il Governo italiano chieda con forza al Governo israeliano il rispetto dei diritti umani e delle convenzioni internazionali, a cominciare dalla liberazione dei prigionieri politici e dei minori infraquattordicenni e dalla cessazione della politica di isolamento coatto del Territorio di Gaza; Affinché si cerchi invece di ripristinare ogni possibile relazione con Gaza, con tutti i movimenti, le associazioni, le formazioni politiche che si adoperano, da ambo le parti, per una soluzione non violenta dello stato di occupazione dei territori e per il diritto all’autodeterminazione del Popolo palestinese; Affinché siano promossi e sostenuti ogni intervento civile, umanitario e sanitario, diretto e indiretto, in Palestina, anche aprendo appositi canali che permettano di affrontare le necessità immediate e contingenti della popolazione di Gaza, quali quelle sanitarie, anche con la cura di malati e feriti negli ospedali italiani ed europei, nonché, nel medio periodo, non appena ve ne sia la concreta possibilità, anche ogni intervento economico-finanziario alle imprese palestinesi locali e ai loro partner commerciali italiani; Affinché si faccia promotore della volontà espressa dal Consiglio Comunale e ad inoltri il presente atto consiliare: al Presidente della Repubblica;
  • 6. Pagina 6 di 7 Risoluzione n°: -2017/00262 al Presidente della Camera dei deputati; al Presidente del Senato; ai capigruppo parlamentari di Camera e Senato; all’Alto Rappresentante dell’Unione per gli Affari Esteri, Federica Mogherini Posto in votazione l’atto si hanno i seguenti risultati accertati e proclamati dalla Presidente del Consiglio Comunale assistita dagli scrutatori sopra indicati: favorevoli 23: Caterina Biti, Benedetta Albanese, Miriam Amato, Nicola Armentano, Leonardo Bieber, Marco Colangelo, Stefania Collesei, Niccolò Falomi, Massimo Fratini, Maria Federica Giuliani, Tommaso Grassi, Cosimo Guccione, Luca Milani, Silvia Noferi, Francesca Paolieri, Serena Perini, Cecilia Pezza, Andrea Pugliese, Fabrizio Ricci, Alessio Rossi, Cristina Scaletti, Giacomo Trombi, Arianna Xekalos contrari 0: astenuti 0: non votanti 0: essendo presenti 23 consiglieri ESITO: Approvata emendata Sulla Risoluzione sono stati acquisiti i seguenti pareri: Comm. 7 29/03/2017 Favorevole di tutti i presenti con emendamenti accolti dalla proponente Verdi Donella
  • 7. Pagina 7 di 7 Risoluzione n°: -2017/00262