Relazione presentata dall'Ing. Del Genovese (consulente settore energie rinnovabili e ambiente) durante l'incontro pubblico del 14 gennaio 2011 organizzato da Assovaldisieve presso i locali della Chiesa S. G. Gualberto a Pontassieve
23. Necessità di un pre-trattamento dei rifiuti Integrazioni AER dicembre 2006 “ Considerando che il quantitativo maggiore di rifiuti proverrà dall’impianto di selezione RSU, la percentuale di inerti non combustibili presente nella frazione secca avviata alla combustione sarà di circa il 20% (compreso tra 18% e 22%). Il dimensionamento dei sistemi di trattamento e raccolta della frazione inerte a valle della combustione è stato effettuato, in via cautelativa, con la percentuale del 26 30. Il trattamento per la riduzione degli inerti e la eliminazione dei metalli è previsto nell’impianto di Terranuova Bracciolini” Conferenza di Servizi, 5 aprile 2007 “ la ditta non ha risposto al quesito posto da questa Direzione” Autorità Comp., 5 luglio 2006, prot. n. 147161 “ Dovrà essere indicata la fonte del materiale inerte previsto in ingresso all’impianto (percentuale progettuale indicata tra il 26-30%), fornendo informazioni sulla possibilità di un pretratta-mento finalizzato all’eliminazione o riduzione di tale inerte”.
Il fatto, dunque, di riconoscere che il vero obiettivo dell’opera è quello - sotto le mentite spoglie dell’ampliamento - di rimpiazzare il vecchio impianto di smaltimento dei rifiuti con uno completamente nuovo e di capacità enormemente maggiore vuol dire ammettere che si è voluto utilizzare un espediente al solo scopo di poter prolungare l’attività di incenerimento rifiuti nella zona di Selvapiana, sottraendosi in tal modo al dovere di valutare , come richiesto dalla legge in caso di autorizzazione di nuovo impianto, la possibilità di alternative localizzative e impiantistiche, nonché l’opzione “zero” .
Trattandosi di un nuovo impianto, e non di un ampliamento, AER S.p.a. e la Provincia di Firenze avrebbero dovuto dimostrare la sua non delocaliz-zabilità, secondo anche quanto indicato dal parere dell’Autorità di Bacino del Fiume Arno del giugno 2006 (doc. 26). Infatti Nel suddetto parere si legge infatti: « le norme di attuazione del PAI, all’art. 6, lettera d), consentono gli interventi di ampliamento e di ristrutturazione delle opere pubbliche e di interesse pubblico nonché la realizzazione di nuove infrastrutture parimenti essenziali e non delocalizzabili purchè siano realizzati in condizioni di sicurezza idraulica in relazione alla natura dell’intervento e al contesto territoriale , non concorrano ad incrementare il carico urbanistico , non precludano la possibilità di attenuare od eliminare le cause che determinano le condizioni di rischio e risultino coerenti con gli interventi di protezione civile fatta salva l’acquisizione del parere favorevole dell’Autorità di Bacino. »
In sostanza l’intento previsto dal Piano Industriale dell’ATO 6 per la nuova linea dell’inceneritore di Rufina è chiaramente quello di smaltire una frazione di rifiuti che hanno già subito un trattamento di selezionamento.
Tuttavia, nella premessa del progetto definitivo, a pag. 3, si legge: “ Il presente documento, con gli schemi ed i disegni allegati, costituisce il progetto definitivo di un impianto a contenuto innovativo per la valorizzazione, il trattamento e lo smaltimento sia di frazione combustibile derivante da selezione di RSU , sia RSU da raccolta differenziata, sia altri rifiuti assimilabili agli urbani quali speciali, cimiteriali e altre tipologie selezionate ed autorizzate di rifiuti assimilabili agli urbani .”
In sostanza l’intento previsto dal Piano Industriale dell’ATO 6 per la nuova linea dell’inceneritore di Rufina è chiaramente quello di smaltire una frazione di rifiuti che hanno già subito un trattamento di selezionamento.
Nella seduta del 25 settembre 2007 la Conferenza di Servizi fa proprio il suddetto parere della P.O. Gestione Rifiuti e integrando un eccesso di potere per travisamento dei fatti interpreta quale parere positivo quello che tale evidentemente non è, stante l’insistente richiamo ad un sistema di pretrattamento finalizzato alla eliminazione sia del materiale inerte in arrivo dall’impianto di Terranuova Bracciolini sia di quello proveniente dall’area della Valdisieve ovvero una “ metodica ed una serie di azioni articolate e strutturali per la riduzione a monte di tale materiale” (cfr. al riguardo, verbale della Conferenza di servizi del 25.9.2007, punto 14, pag. 6). La successiva votazione all’unanimità - e quindi anche con il voto della P.O. Gestione Rifiuti presente alla seduta - da parte della Conferenza di Servizi configura l’ulteriore vizio di eccesso di potere per contraddittorietà giacché non si può denunciare (sia chiaro, correttamente) alcune carenze essenziali che integrano un effettivo parere negativo e poi disinvoltamente votare a favore della pronuncia di compatibilità ambientale quando la P.O. Gestione Rifiuti avrebbe potuto coerentemente e motivatamente, quantomeno, astenersi.
Nello stesso parere la medesima Direzione provinciale - come del resto altri servizi provinciali ed amministrazioni pubbliche - denuncia che il valore del materiale inerte è da considerarsi “ eccessivo ” e per questo esprime l’avviso che la proponente “ debba porre in essere, sia per il materiale in arrivo dall’impianto di Terranuova Bracciolini, che soprattutto per i rifiuti provenienti dall’area Valdisieve, un sistema di pretrattamento finalizzato all’eliminazione di tale materiale inerte, ovvero attuare contestualmente una metodica ed una serie di azioni articolate e strutturali per la riduzione a monte di tale materiale”. Il giudizio della Direzione provinciale rifiuti è ancora una volta, nella sostanza effettiva, chiaro e netto: l’impianto preposto è del tutto inadeguato al punto che è necessario inserire una sezione di pretrattamento anche per la frazione proveniente dall’impianto di selezione di Terranuova Bracciolini. Ma la proponente respingeva - di fatto sprezzantemente - le proposte della predetta Direzione provinciale e di altre direzioni e pubbliche amministrazioni che avevano sostenuto necessari interventi sul rifiuto all’origine onde impedire previsti sicuri fenomeni di aggravamento dell’inquinamento.
Nel verbale della seduta del 27 giugno 2008 (pagg. 10 e 11 - doc. 2), la Conferenza di servizi si limita a riassumere in cinque righe le striminzite integrazioni di AER in risposta al punto 9) e sottopunti 9.1), 9.2), 9.3), evitando di esprimere un qualsiasi apprezzamento in proposito. Tuttavia, negli "Esiti della Conferenza di Servizi del 27 giugno 2008" recanti la data del 2 luglio 2008 l’autorità competente richiede nuovamente chiarimenti specifici in merito alla procedura di accettazione dei rifiuti in ingresso, e in particolare: di definire " i limiti di accettazione dei rifiuti in ingresso ed i parametri chimico-fisici da valutare ai fini della classificazione di pericolosità del rifiuto " (punto 3.8, pag. 4); di indicare "le azioni da intraprendere al rinvenimento di rifiuti anomali" (punto 3.9, pag. 4).
La Direzione provinciale ambiente e gestione rifiuti, nel parere trasmesso in data 24 settembre prot. n. 698 2007 - al di là dei toni talvolta felpati, edulcorati ed eufemistici che caratterizzano i rapporti scritti tra le varie direzioni provinciali e la proponente in questa procedura - esprime puntuali ed incisive censure di carenze fondamentali nelle integrazioni della proponente in data 6-11 dicembre 2006 (dal punto 14-1c a 14-1j). In particolare la Direzione provinciale dei rifiuti rileva che non sono stati considerati i benefici della riduzione dei rifiuti all’origine così come è sancito nel piano regionale nell’ordine di - 15% e che l’analisi presentata dalla proponente è in contrasto con gli obiettivi nazionali e che infine non sono indicate le conseguenti azioni migliorative. In sostanza, trattasi di una valutazione correttamente e severamente negativa degli scenari nella produzione dei rifiuti del nuovo impianto che viene addolcita con l’illegittimo rinvio ad un’ulteriore integrazione “in fase di autorizzazione AIA” .
La Germania è sicuramente interessata, perché ha costruito un sistema industriale di termovalorizzatori che oggi non riescono più a funzionare a regime soltanto con i rifiuti locali. L`Olanda è il Paese che ne porta di più, mentre l`Italia in questo periodo non ne sta trasferendo. Una soluzione (il termovalorizzatore) che prima lei diceva ormai superata. Direi residuale, perché si dovrà puntare sul riutilizzo dei materiali, sviluppando la fase del recupero. È l`obiettivo, per esempio, che hanno in Germania è quello di arrivare al 90 per cento del riutilizzo. Il futuro è questo.