1. Banca Nazionale del Lavoro
Gruppo BNP Paribas
Via Vittorio Veneto 119
00187 Roma
Autorizzazione del Tribunale
di Roma n. 159/2002
del 9/4/2002
Le opinioni espresse
non impegnano la
responsabilità
della banca.
Prestiti alle imprese
(Var. % a/a – novembre 2013)
10
5
0
-5
-10
-15
Fonte: Bce
01
13 gennaio
2014
Direttore responsabile:
Giovanni Ajassa
tel. 0647028414
giovanni.ajassa@bnlmail.com
Nell’area euro l’andamento dei prestiti si conferma negativo: a novembre 2013, su
base annua, il calo è risultato pari a -2,3% spinto verso il basso dalla diminuzione dei
finanziamenti alle imprese (-3,9%) e senza il contributo di quelli alle famiglie (+0,1%).
Il debole andamento del credito in quasi tutti i paesi della Uem va in controtendenza
rispetto ai cenni di ripresa economica, più o meno robusta, evidenti in alcuni paesi.
L’esperienza storica indica tuttavia che il miglioramento della dinamica del credito si
manifesta in parallelo alla ripresa del ciclo economico per il settore famiglie e con un
ritardo di un anno circa per le imprese. In Italia l’inasprimento della contrazione dei
prestiti alle famiglie (-1,5%) e alle imprese (-6%) è influenzato, oltre che dal debole
contesto congiunturale, anche dalla crescita dei crediti che presentano difficoltà di
rimborso che a settembre scorso hanno raggiunto i €274 miliardi, il 16% dei prestiti in
essere.
2. 13 gennaio 2014
In attesa della ripresa
C. Russo 06-47028418 – carla.russo@bnlmail.com
Nell’area euro l’andamento dei prestiti si conferma negativo: a novembre 2013,
su base annua, il calo è risultato pari a -2,3% spinto verso il basso dalla
diminuzione dei finanziamenti alle imprese (-3,9%) e senza il contributo di quelli
alle famiglie (+0,1%). Il debole andamento del credito in quasi tutti i paesi della
Uem va in controtendenza rispetto ai cenni di ripresa economica, più o meno
robusta, evidenti in alcuni paesi. L’esperienza storica indica tuttavia che il
miglioramento della dinamica del credito si manifesta in parallelo alla ripresa del
ciclo economico per il settore famiglie e con un ritardo di un anno circa per le
imprese.
Evidenze empiriche mostrano come per il comparto produttivo nelle fasi iniziali
di una ripresa economica si prediliga il ricorso a fonti di finanziamento interne e
al mercato obbligazionario. Il credito bancario rimane comunque essenziale
affinché la crescita si consolidi, soprattutto nei paesi dell’area euro. In
particolare, risulta importante l’erogazione di finanziamenti ai comparti di attività
economica che presentano prospettive di crescita più solide. La flessione del
credito degli anni più recenti è ascrivibile soprattutto al settore delle costruzioni
e delle attività legate all’immobiliare, che dal 2008 ha visto una forte flessione del
valore aggiunto.
In Italia a novembre scorso la variazione dei prestiti al settore privato su base
annua è stata del -4,9%, inasprendosi ulteriormente rispetto al -3,7% registrato
ad ottobre e al -1,3% di novembre 2012. Alla flessione dell’aggregato ha
contribuito l’andamento negativo sia dei finanziamenti alle imprese (-6%) sia di
quelli alle famiglie (-1,5%). Oltre alla debolezza del quadro congiunturale,
sull’andamento del credito pesa l’incertezza di rimborso dei finanziamenti: nel III
trimestre 2013, i crediti deteriorati hanno raggiunto i €274 miliardi, il 16% dei
prestiti in essere.
Contrazione dei prestiti: un fenomeno molto diffuso nei paesi Uem
A novembre 2013 l’andamento tendenziale dei prestiti al settore privato nell’area euro
ha segnato ancora un valore negativo (-2,3%, -0,8% a novembre 2012), confermando il
trend in atto da maggio 2012. Tra le dodici economie della Uem in cui si è registrato un
calo dei prestiti (nell’insieme il 75% dell’aggregato) la variazione risulta compresa tra il
-9,6% della Spagna e il -0,4% dell’Austria, mentre nei cinque paesi con i finanziamenti
in crescita la dinamica è variata dal +1,3% della Francia al +7,2% della Finlandia.
Relativamente ai singoli settori, l’andamento negli ultimi mesi è risultato stabile: in calo
quello alle imprese (nei cinque mesi terminanti a novembre -3,9%), stabile quello alle
famiglie (+0,1% in tutti gli ultimi cinque mesi). Nell’ambito dei prestiti alle famiglie da
segnalare in particolare la diminuzione del credito al consumo (-3,3%, -2,9% a
novembre 2012) e dei cosiddetti “altri prestiti” che includono i finanziamenti alle
microimprese (-1,5%, -0,6% a novembre 2012), mentre la crescita dei finanziamenti
per l’acquisto dell’abitazione da giugno scorso continua a essere positiva anche se
inferiore all’1% (+1,2% a novembre 2012).
2
3. 13 gennaio 2014
Area euro: prestiti per settore
Area euro: prestiti alle famiglie
(Var. % a/a)
(Var. % a/a)
15
14
13
12
11
10
9
8
7
6
5
4
3
0,1
1
-1
-2,3
-3
-3,9
-5
2004
2005
2006
Totale
2007
2008
2009
2010
Società non finanziarie
Fonte: Bce
2011
2012
2013
2
0,9
0
-1,1
-2
-3,3
-4
2003
2004
Famiglie
2005
2006
2007
Credito al consumo
2008
2009
Mutui
2010
2011
2012
2013
Altri prestiti
Fonte: Bce
La prolungata fase di debolezza del ciclo economico nella maggior parte dei paesi
della Uem sembra aver determinato una modifica permanente nell’attività di
finanziamento, soprattutto nei confronti delle imprese 1: la necessità di ridurre
l’indebitamento da una parte e l’adozione di criteri più stringenti di concessione del
credito dall’altra giustificano sia la contrazione della domanda sia dell’offerta.
Nonostante i segnali di miglioramento dell’economia in alcuni paesi Uem la contrazione
dei finanziamenti al settore produttivo si conferma particolarmente severa o in crescita
solo moderata quasi ovunque, con variazioni che, a novembre scorso, in 15 paesi
andavano dal -14,5% a/a di Malta al +0,7% a/a dei Paesi Bassi. Alla stessa data gli
unici paesi in cui si registrava un andamento positivo del credito alle imprese erano
l’Estonia (+4,3%, +2,7% a novembre 2012) e la Finlandia (+5,1% pressoché invariato
rispetto a un anno prima) paesi che non rappresentano più del 2% dei finanziamenti
alle società non finanziarie della Uem. Negli ultimi trimestri in particolare il mercato dei
prestiti alle imprese nell’intera area euro si è caratterizzato per un aumento dei rimborsi
netti, un fenomeno che secondo le indicazioni della Bce potrebbe concludersi nel corso
di quest’anno.
Prestiti alle imprese
(Var. % a/a – novembre 2013)
10
5
0
-5
-10
-15
Fonte: Bce
1
Commissione europea, Quarterly report on the euro area, Financial dependence and growth since the
crisis, Volume 12, n. 3, ottobre 2013.
3
4. 13 gennaio 2014
Evidenze empiriche hanno dimostrato come una ripresa dell’espansione del credito si
registri solitamente con un ritardo di circa un anno rispetto a quella dell’economia.
L’attuale congiuntura propone però alcuni elementi che potrebbero incidere sulla
tempistica indicata dalle regolarità storiche. Tra essi l’elevato indebitamento di alcuni
settori che impone un consistente ridimensionamento della leva finanziaria in tempi
non brevi, lo spostamento strutturale verso altre fonti di finanziamento (in particolare
per le imprese di grandi dimensioni) e infine le modifiche dei requisiti normativi richiesti
agli istituti di credito. L’esperienza passata suggerisce inoltre come le imprese nella
fase iniziale di ripresa economica utilizzino prevalentemente fonti interne di
finanziamento e la raccolta diretta sul mercato invece che prestiti bancari. Tuttavia
affinché il riavvio del ciclo si consolidi in maniera stabile e duratura le risorse offerte
dalle banche risultano fondamentali, soprattutto nell’area euro, dove il modello di
finanziamento basato sulle banche è assolutamente dominante.
Nonostante nel biennio terminato le emissioni di corporate bond siano sensibilmente
aumentate nei principali paesi Uem, il credito bancario rimane la principale fonte di
finanziamento esterno delle imprese con un’incidenza che, rispetto al totale dei debiti
finanziari, varia dal 37% della Francia al 66% dell’Italia.
Società non finanziarie:
emissioni nette di prestiti obbligazionari
(miliardi di euro; gennaio-ottobre)
35
30
25
2010
2011
2012
2013
20
15
10
5
0
Germania
Spagna
Francia
Italia
-5
Fonte: elaborazioni Servizio Studi BNL su dati Bce
In un contesto di risorse finanziarie vincolato da una congiuntura ancora incerta e da
politiche del credito prudenti risulta particolarmente importante l’allocazione dei
finanziamenti a settori che mostrino migliori prospettive. 2 La disponibilità dei dati sul
credito disaggregati per branche di attività economica secondo la classificazione
NACE 3 pubblicati dalla Bce per l’intera unione monetaria, pur comprensivi di una
componente di stima e non del tutto armonizzati, consentono di osservare come i
prestiti bancari si siano distribuiti tra i diversi comparti produttivi e quale sia stato il loro
contributo all’andamento dell’aggregato complessivo.
2
Bce, Bollettino mensile, Andamenti recenti dei prestiti delle ifm alle società non finanziarie disaggregati
per settore economico, novembre 2013.
3
NACE (Nomenclature Générale des Activités Économiques dans les Communautés Européennes)
criterio comune di classificazione delle attività economiche in ambito europeo.
4
5. 13 gennaio 2014
Negli anni precedenti la crisi economica un’espansione del credito ha interessato tutti i
principali settori ma è stata particolarmente accentuata nel caso delle costruzioni e dei
servizi legati al comparto immobiliare. Nel periodo 2005-07 il contributo di questi due
settori alla crescita dei prestiti bancari è stato infatti il più elevato, mentre dall’avvio
della fase discendente del ciclo l’andamento fortemente negativo dei finanziamenti ad
essi accordati, che nell’insieme rappresentano all’incirca il 15% dei prestiti alle imprese
nella Uem, è il maggiore responsabile della cattiva dinamica dell’aggregato
complessivo. La contrazione dei finanziamenti ai settori construction-related ha
riguardato tutti i paesi, indipendentemente dal peso del settore nell’economia
complessiva.
Prestiti alle società non finanziarie:
contributi alla crescita
16
Altro
14
Attività immobiliari, professionali e altro
Alloggio e ristorazione
12
Trasporti e telecomunicazioni
Commercio
10
Costruzioni
8
Utilities
6
Estrattivo
Manifatturiero
Agricoltura
4
2
0
-2
-4
-6
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
II 2013
Fonte: elaborazioni Servizio Studi BNL su dati Bce
Il confronto tra l’andamento del credito ai comparti legati al mercato immobiliare
nell’area euro con il valore aggiunto del settore mostra come negli ultimi anni il primo
abbia continuato a crescere a ritmi elevati anche quando il valore aggiunto delle
costruzioni e dei servizi delle attività immobiliari mostrava segni di severa contrazione.
Relativamente ai prestiti agli altri settori è da rilevare come la flessione di quelli
all’industria e ai servizi, seppure negativa dal I trimestre del 2012, sia rimasta su livelli
più contenuti; anche in questo caso a causa della debolezza dell’attività economica.
Area euro: valore aggiunto per
comparti di attività economica
Area euro: prestiti per comparti di
attività economica
(numeri indici; 2005=100)
(Var. % a/a)
115
111,3
110
15
105
101,6
100
10
5
95
0
90
-5
85
80
20
82,2
2005
2006
2007
2008
Industria
2009
Costruzioni
2010
2011
2012
2013
-10
2004
2005
Servizi
Fonte: elaborazioni Servizio Studi BNL su dati
Eurostat
2006
2007
Industria
2008
2009
Costruzioni
2010
2011
2012
2013
Servizi
Fonte: Bce
5
6. 13 gennaio 2014
Italia: sui prestiti alle imprese pesano i crediti deteriorati
In Italia a novembre scorso la variazione dei prestiti al settore privato su base annua è
stata del -4,9%, inasprendosi ulteriormente rispetto al -3,7% registrato ad ottobre e al
-1,3% di novembre 2012. Alla flessione dell’aggregato ha contribuito l’andamento
negativo sia dei finanziamenti alle imprese (-6%) sia di quelli alle famiglie (-1,5%).
Italia: prestiti per settori
(Var. % a/a)
20
Totale
Società non finanziarie
Famiglie
15
10
5
0
-5
-10
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
Fonte: Banca d’Italia
Il perdurare di una congiuntura debole e di prospettive di crescita economica solo
contenuta hanno determinato un calo della richiesta di fondi da parte delle imprese sia
per gli investimenti produttivi sia per le necessità di capitale circolante. Le operazioni di
ristrutturazione e consolidamento del debito bancario sono le uniche componenti che
hanno fornito un contributo positivo alla domanda di prestiti. In effetti l’ultima
rilevazione sui profitti delle società 4 nel III trimestre dello scorso anno evidenzia ancora
il protrarsi di andamenti negativi dei principali indicatori rispetto ai valori di 12 mesi
prima: -1,2% il valore aggiunto, -2,2% il risultato lordo di gestione, -4,3% gli
investimenti, trend in atto dal 2012 ma che mostrano segni di rallentamento.
Italia: principali voci delle soc. non finanziarie
(Var. % a/a)
15
10
5
0
-5
-10
-15
-20
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Valore aggiunto
Risultato di gestione
Investimenti fissi
Fonte: Istat
4
ISTAT, Statistiche flash, Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società, 9 gennaio 2014.
6
7. 13 gennaio 2014
L’andamento dei prestiti per branca di attività economica evidenzia, a novembre 2013,
una contrazione diffusa nei principali comparti: -7,8% alle imprese manifatturiere (che
concentrano ¼ dello stock dei finanziamenti all’economia produttiva), -3,5% al
segmento construction-related (incidenza al 33%) e -8,8% ai servizi (40%).
Tali dinamiche si confrontano con una crescita annua delle sofferenze delle imprese
del 26,3% (+€21 miliardi), un aumento contenuto rispetto a ottobre (+26,1%) ma
significativo rispetto a un anno prima quando l’incremento era già al +19,7%. I
finanziamenti ricevuti dalle imprese e iscritti nelle sofferenze sono aumentati del +21%
tra le aziende manifatturiere e dei servizi e del 37% in quelle del comparto delle
costruzioni e delle attività immobiliari.
Italia: prestiti per comparti di attività
economica
Italia: sofferenze per comparti di
attività economica
(Var. % a/a)
(Var. % a/a)
70
8
6
60
4
50
2
0
40
-2
30
-4
20
-6
10
-8
0
-10
Manifatturiero
Costruzioni+Attvità immobiliari
Manifatturiero
Servizi
Costruzioni+Attività immobiliari
Servizi
Fonte: elaborazioni Servizio Studi BNL su dati Banca d’Italia
A settembre 2013, il tasso di decadimento, ovvero le nuove sofferenze sul totale dei
crediti performing, è risultato di poco inferiore al 5% per l’intero sistema produttivo e in
alcuni comparti ha superato l’8%: tra questi il tessile, la fabbricazione di mobili e le
costruzioni. A settembre 2013 i crediti deteriorati delle imprese hanno raggiunto i €180
miliardi (+26%).
Nel complesso il sistema bancario italiano si trova a fronteggiare finanziamenti di
difficile rimborso (sofferenze, partite incagliate, sconfinati) che per l’intera economia a
settembre scorso assommavano a €274 miliardi, il 16% dei prestiti in essere.
Crediti deteriorati delle società non finanziarie
(miliardi di euro)
200
180
180
160
140
120
100
80
60
59
40
20
0
2009
2010
Partite incagliate
2011
Scaduti o sconfinati
2012
2013
Sofferenze
Fonte: elaborazioni Servizio Studi BNL su dati Banca d’Italia
7
8. 13 gennaio 2014
Un cruscotto della congiuntura: alcuni indicatori
Indice Itraxx Eu Financial
Indice Vix
400
60
350
300
50
250
40
200
30
150
100
20
Index Itraxx EU Financial Sector
50
gen-14
set-13
nov-13
lug-13
mag-13
gen-13
mar-13
set-12
nov-12
lug-12
mag-12
gen-12
mar-12
set-11
nov-11
lug-11
mag-11
gen-11
0
mar-11
gen-14
set-13
nov-13
lug-13
mag-13
gen-13
mar-13
set-12
nov-12
lug-12
mag-12
gen-12
mar-12
set-11
nov-11
lug-11
mag-11
gen-11
10
mar-11
0
Fonte: Thomson Reuters
Fonte: Thomson Reuters
I premi al rischio passano da 81 a 83 pb.
L’indice Vix nell’ultima settimana scende
sotto quota 13.
Cambio euro/dollaro e quotazioni Brent
Prezzo dell’oro
(Usd per barile)
(Usd l’oncia)
2.000
130
1,5
1.900
125
1,45
1.800
1,4
1.700
nov-13
gen-14
set-13
lug-13
mar-13
mag-13
dic-13
nov-12
lug-13
gen-13
feb-13
set-12
set-12
lug-12
apr-12
1.200
mar-12
nov-11
1,15
1.300
mag-12
giu-11
1,2
Cambio euro/dollaro sc.ds.
nov-11
90
gen-11
Brent scala sin.(in Usd)
gen-12
95
1.400
set-11
1,25
100
1.500
lug-11
1,3
105
1.600
mar-11
1,35
110
mag-11
115
gen-11
120
Fonte: Thomson Reuters
Fonte: Thomson Reuters
Il tasso di cambio €/$ a 1,36. Il petrolio di qualità
Brent quota $106 al barile.
Il prezzo dell’oro rimane sotto i 1.300 dollari
l’oncia.
8
9. 13 gennaio 2014
Borsa italiana: indice Ftse Mib
Tassi dei benchmark decennali:
differenziale con la Germania
(punti base)
24.000
1.400
22.000
1.200
1.000
20.000
800
18.000
600
400
16.000
14.000
12.000
gen-11
0
giu-11
nov-11
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feb-13
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feb-12
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dic-12
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mag-13
giu-13
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ago-13
set-13
ott-13
nov-13
dic-13
gen-14
200
Italia
dic-13
Spagna
Irlanda
Portogallo
Fonte: Thomson Reuters
Fonte: elab. Servizio Studi BNL su dati Thomson
Reuters
Il Ftse Mib sale oltre quota 19.000.
I differenziali con il Bund sono pari a 368 pb
per il Portogallo, 142 pb per l’Irlanda, 197 pb
per la Spagna e 207 pb per l’Italia.
Indice Baltic Dry
Euribor 3 mesi
(val. %)
12.000
6
10.000
5
8.000
4
set-13
set-12
gen-13
mag-13
set-11
gen-12
mag-12
set-10
gen-11
mag-11
0
set-09
gen-10
mag-10
0
set-08
gen-09
mag-09
1
set-07
gen-08
mag-08
2
2.000
set-06
gen-07
mag-07
3
4.000
gen-08
apr-08
lug-08
ott-08
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ott-09
gen-10
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ott-11
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apr-13
lug-13
ott-13
gen-14
6.000
Fonte: Thomson Reuters
Fonte: Thomson Reuters
L’indice Baltic Dry nell’ultima settimana
continua a scendere sotto quota 2.000.
L’euribor 3m resta stabile poco oltre 0,20%.
Il presente documento è stato preparato nell’ambito della propria attività di ricerca economica da BNLGruppo Bnp Paribas. Le stime e le opinioni espresse sono riferibili al Servizio Studi di BNL-Gruppo BNP
Paribas e possono essere soggette a cambiamenti senza preavviso. Le informazioni e le opinioni riportate in
questo documento si basano su fonti ritenute affidabili ed in buona fede. Il presente documento è stato
divulgato unicamente per fini informativi. Esso non costituisce parte e non può in nessun modo essere
considerato come una sollecitazione alla vendita o alla sottoscrizione di strumenti finanziari ovvero come
un’offerta di acquisto o di scambio di strumenti finanziari.
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