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Congiuntura flash – Analisi mensile del Centro Studi Confindustria

Ottobre 2013

CONGIUNTURA flash
Analisi mensile del Centro Studi Confindustria

Ottobre 2013

La dinamica dell’economia, globale e italiana, rispetta la tabella di marcia prevista dal CSC. Gli indicatori congiunturali continuano a segnalare progressi: riaccelerazione del passo là dove era rallentato (mercati emergenti, Cina sopra tutti); ripresa dove invece c’era recessione (alcuni paesi dell’Eurozona, Italia in particolare).
Sono stati scansati i rischi posti a varie latitudini dalla politica, scongiurando le peggiori conseguenze. Anzitutto, le politiche monetarie mantengono il piede pigiato a tavoletta sull’acceleratore, smentendo previsioni di
osservatori e attese dei mercati di un minor impegno espansivo; i banchieri centrali si sono dimostrati savi nel
resistere alle pressioni e alle tentazioni restrittive, mettendo in conto gli effetti negativi provenienti da altri decisori. Le elezioni tedesche hanno generato un Bundestag senza radicali pulsioni anti-europee che partorirà
una grande coalizione meno deflazionista. L’allargamento del conflitto in Siria, con possibili escalation fuori
dalla regione, è stato fermato. Come atteso, il braccio di ferro americano tra Governo e Congresso si è concluso evitando gli esiti più pericolosi, ma il “gioco” ha fatto danni immediati (riduzione temporanea della spesa)
e di più lungo termine, lasciando un alone di incertezza su quel che verrà deciso per i conti pubblici alla nuova scadenza il prossimo febbraio; tutto ciò non fa però deragliare la locomotiva numero uno del convoglio
mondiale. Il frazionato Parlamento italiano ha rinnovato la fiducia al Governo Letta, in una fase molto delicata
per l’economia, ma la fibrillazione dei partiti rimane fonte di fragilità; la Legge di stabilità ha alcuni elementi positivi ma manca della stazza necessaria a dar vigore al recupero della produzione e della domanda interna;
queste hanno cominciato a salire, partendo da livelli bassissimi; l’occupazione inizia a stabilizzarsi mentre il
credit crunch non si allenta. L’apprezzamento dell’euro non facilita l’aggancio dell’export alla velocizzazione
degli scambi internazionali. I prezzi delle materie prime sono cedenti.

 In Italia i dati qualitativi e quantitativi indicano che il calo
del PIL è finito nei mesi estivi (-0,3% nel 2° trimestre).
L’anticipatore OCSE è salito anche in agosto (+0,23%,
+2,0% dal minimo di agosto 2012) ed è coerente con la
previsione CSC di avvio della ripresa nel semestre in
corso e di accelerazione in autunno.

 In settembre la produzione industriale sale dello 0,4%
(stime CSC), dopo il -0,3% di agosto, cosicché il 4° trimestre parte con un abbrivio di +0,2% e migliorano anche i giudizi sugli ordini interni (-43 da -46) oltre a
quelli esteri (-16 da -20). In agosto: l’aumento dei volumi
di fatturato (+0,8% su luglio) conferma il risveglio della
domanda; l’attività edile è +7,9% sopra i minimi di marzo.
 Il PMI dei servizi in settembre ha segnalato, per la prima
volta da maggio 2011, un incremento di attività (52,7 da
48,8) e di ordini (52,9 da 48,1).

PIL: l'indicatore OCSE anticipa la svolta
(Italia, variazioni % congiunturali,
dati trimestrali destagionalizzati)

2,0
1,0

0,0
-1,0
-2,0
PIL

-3,0

Indicatore anticipatore OCSE

-4,0
2006

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

L'indice anticipatore OCSE è spostato avanti di due periodi.
3 trim. 2013: media luglio-agosto.
Fonte: elaborazioni CSC su dati OCSE.

 In agosto le esportazioni italiane di beni in volume sono
aumentate dell’1,7% su luglio, sostenute dalle vendite
intra-UE (+3,0%). Ma sono diminuite dello 0,3% nella
media luglio-agosto sul 2° trimestre, quando le importazioni sono cresciute dell’1,8% in volume, offrendo un
segnale di ripresa della domanda interna per la prima
volta dal quarto trimestre 2010.
 Restano buone le prospettive di incremento dell’export: la
componente ordini esteri del PMI (55,5 in settembre, da
55,8 in agosto, massimo da aprile 2011) e le aspettative
sulla domanda estera delle imprese industriali (+2,8
punti nel 3° trimestre, indagine Banca d’Italia–Il Sole 24
Ore). Tuttavia, la performance debole nei primi otto mesi
e il freno costituito dalla dinamica sfavorevole del CLUP
e dall’apprezzamento dell’euro mettono in forse le stime
di incremento nel 2013.

2007

6,0

Export in stallo ma ripresa in vista
(Italia, var. % di dati in volume destagionalizzati e saldi
delle risposte delle imprese industriali esportatrici)
Esportazioni di beni*

5,0

Giudizi sulla domanda estera rispetto
al trim. precedente** (sc. destra)

4,0

32
28
24
20

3,0

16

2,0

12

1,0

8

0,0

4

-1,0

0

-2,0

-4
2010

2011

2012

2013

* 3 trim. 2013: media luglio-agosto; ** 4 trim. 2013: stima in base
alle aspettative a tre mesi sulla domanda estera.
Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT e Banca d'Italia.
Congiuntura flash – Analisi mensile del Centro Studi Confindustria

Ottobre 2013

 Frena il deterioramento del mercato del lavoro in Italia.
Il numero di occupati è rimasto stabile nei mesi estivi. In
agosto l’aumento dei disoccupati (+1,4%, a 3 milioni
127mila unità, massimo storico) è spiegato
dall’espansione della forza lavoro (+0,2%). Ciò riporta il
tasso di disoccupazione al 12,2% (+0,1 punti su luglio).

Lavoro: si riparte dall'interinale
(Italia; migliaia di lavoratori, dati destagionalizzati)
24.000

350

23.500

300

23.000

250

 Seppur ancora negative, migliorano le attese

22.500

 Decisi segnali di ripresa della domanda di lavoro proven-

Totale occupati
Lavoratori in somministrazione (scala destra)
22.000
2007

2

2012

2013

10

1,0

0

0,0

-10

-1,0

-20

-2,0

-30

-3,0

-40

-4,0

-50

-5,0

-60

-6,0

-70
2008

2009

2010

2011

2012

2013

Investimenti fissi lordi (volumi)
Condizioni per gli investimenti rispetto a 3 mesi prima (sc. destra)
Condizioni in cui operano le imprese** (prossimi 3 mesi, sc. destra)
* Differenza tra % risposte <migliori> e % risposte <peggiori>.
** Spostate avanti di un periodo.
Fonte: elaborazioni CSC su dati Banca d'Italia-Il Sole 24 Ore.

I prestiti cadono più del PIL
(Italia, var. %, dati annuali, a prezzi correnti)
15,0
12,5
10,0

7,5
5,0
2,5
0,0

PIL

-2,5

Prestiti alle imprese

2013: stime CSC.
Fonte: elaborazioni CSC su dati Banca d'Italia, ISTAT.

2013

2012

2011

2010

2009

2008

2007

2006

2005

2004

2003

-5,0
2000

marginalmente le condizioni di liquidità: il
21,4% delle imprese si attende disponibilità insufficienti
nel 4° trimestre 2013, contro il 28,6% nel 1°; nelle costruzioni la quota è del 48,9%. Il pagamento dei debiti commerciali arretrati della PA è salito a 12 miliardi a settembre; il 5,4% delle imprese industriali ha ricevuto pagamenti (25,0% nelle costruzioni); il 6,5% di tali risorse è
impiegato per nuovi investimenti, il 71,5% per ridurre debiti verso banche, Stato e fornitori (nelle costruzioni 0,5%
e 91,6%; indagine Banca d’Italia-Il Sole 24 Ore).

2011

2,0

1999

 Migliorano

2010

Investimenti: imprenditori meno pessimisti
(Var. % congiunturali e saldi delle risposte*
delle imprese di industria e servizi; dati trimestrali)

I

prestiti alle imprese sono calati ancora in agosto:
-0,5%, -8,0% da settembre 2011 (-74 miliardi di euro). Il
razionamento è elevato: a settembre l’11,4% delle imprese manifatturiere che ha chiesto credito non lo ha ottenuto (16,5% a luglio; 6,9% nella prima metà del 2011;
ISTAT). I prestiti alle imprese calano più del PIL nominale: il rapporto è sceso a 54,3% nel 3° trimestre 2013, da
58,4% nel 3° 2011, tornando ai livelli del 2° 2008.
 Il costo del credito è elevato: 3,5% in agosto pagato sui
nuovi prestiti (4,5% per le PMI), con uno spread di 3,3
punti rispetto all’Euribor a 3 mesi (4,3 punti per le PMI).

2009

Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT ed Ebitemp.

 Segnali positivi per gli investimenti italiani. Le condizioni per investire secondo gli imprenditori (Banca d’ItaliaIl Sole 24 Ore) sono migliorate nel 3° trimestre: il saldo
dei giudizi è salito a -13,7 in settembre da -32,0 in giugno. Sono più favorevoli le valutazioni delle imprese sulle
condizioni economiche generali nei mesi autunnali (-12,3
da -17,0). Migliorano ordini dall’interno e attese dei produttori di beni strumentali (ISTAT), segno che si rispolverano i piani di acquisto di macchinari e attrezzature.
 Per i consumi ci sono indicazioni contrastanti.
L’indicatore ICC in volume è rimasto invariato in agosto
(+0,4% in luglio), ma le immatricolazioni di auto sono
calate del 3,3% in settembre dopo il +2,7% in agosto. Il
forte incremento della fiducia tra i consumatori anticipa
maggiore spesa: in settembre l’indice è salito a 101,1 (da
98,4 di agosto); sono migliorati giudizi (-58 da -66) e attese (-11 da -15) sulla situazione economica personale e le
valutazioni sulle opportunità attuali di acquisto di beni
durevoli (-79; +37 punti da luglio).

150
2008

2002

gono dall’aumento del ricorso alla somministrazione: in
crescita da maggio il numero di lavoratori interinali, che di
solito anticipa l’andamento dell’occupazione totale.

200

RECESSIONE

2001

delle imprese sull’occupazione nel trimestre in corso: saldo delle
risposte a -14,3 da -16,3. Grazie alle imprese industriali
(da -15 a -11, sui livelli di due anni fa), mentre è rimasto
invariato in quelle dei servizi (indagine Banca d’Italia-Il
Sole 24 Ore).
Congiuntura flash – Analisi mensile del Centro Studi Confindustria

 Migliora il deficit

pubblico dei paesi euro (al 2,9% del
PIL nel 2013 dal 3,7% nel 2012) e si attenua, rispetto agli
anni scorsi, la consistenza delle manovre in corso di approvazione per l’anno successivo (il 2014).

Ottobre 2013

Europa: si allenta il freno dei conti pubblici alla crescita
(Correzione strutturale programmata in % del PIL)
2010-12

2013

2014

2015

13,8

3,0

0,0

nd

Francia

2,5

1,8

0,7

0,4

Spagna

3,1

1,2

0,4

0,9

Paesi Bassi

1,4

1,1

-0,1

0,5

Italia

2,8

0,9

0,1

0,3

Irlanda

2,4

0,9

2,3

1,9

Portogallo

4,5

0,6

1,4

0,6

 Fa eccezione il Portogallo dove la correzione di 3,9 mi- Grecia*
liardi è tra le più severe degli ultimi due anni. L’obiettivo è
portare il disavanzo 2014 al 4,0% del PIL (5,9% nel
2013) e prepararsi all’uscita dal programma di sostegno.
 In Francia la manovra da 18 miliardi consentirà di portare il deficit 2014 al 3,6% del PIL. In Spagna la correzione
di 17 miliardi farà scendere il deficit al 5,8% del PIL
l’anno prossimo. L’Irlanda sta mettendo a punto una manovra da 2,5 miliardi, la più blanda dal 2008, per ridurre il
deficit 2014 al 4,8% del PIL e tornare a finanziarsi sul
mercato. In Grecia la troika ha concluso che nel 2014
mancheranno 2 miliardi per raggiungere il target di deficit
e 4 per coprire il fabbisogno finanziario, senza decidere
se il Governo dovrà prendere nuove misure. In Italia la
Legge di stabilità è addirittura leggermente espansiva.

Dati ordinati in modo decrescente sul 2013.
* Stime Commissione europea.
Fonte : elaborazioni CSC su stime dei Programmi di stabilità nazionali.

 Il prezzo del Brent è sceso a 110 dollari al barile in ottobre (112 a settembre), grazie all’attenuarsi delle tensioni
in Siria. I consumi mondiali sono appena sopra la produzione (di 0,2 mbg nel 2013), per gli stop estrattivi in Libia
e Iraq. Le scorte OCSE calano di poco (-0,6% a settembre da inizio anno). Le attese sono ribassiste: l’offerta è
prevista in recupero nel 2014 (anche grazie allo shale oil
USA) e la capacità inutilizzata OPEC è attesa in salita a
4,2 mbg a fine anno (1,7 a settembre).
 Andamenti eterogenei per le altre materie prime. Il prezzo del mais è crollato (-39,7% in ottobre da giugno) per il
raccolto record atteso in USA e Ucraina e il previsto calo
della domanda di etanolo negli USA. Il grano invece rincara (+9,7% da luglio), spinto dalla domanda cinese. Stabili rame (-0,7% da aprile) e cotone (+0,5% da marzo).
 In Eurolandia le commodity sono rese meno care
dall’euro più forte. Ciò frena i prezzi al consumo: +1,1%
annuo a settembre (da +2,6% un anno prima) e +1,0% i
prezzi core. In Italia +0,9% (da +3,2%) e +1,1%.

Commodity meno care
(Quotazioni tradotte in euro a cambi correnti,
dati mensili, indici gennaio 2007=100)
300

280
260
240
220

200
180
160
140

120

Mais

100

Brent

80

Rame

60
2009

3

2011

2012

2013

Fonte: elaborazioni CSC su dati Thomson Reuters.

 La FED terrà il tasso ufficiale allo 0,25% per tutto il 2014
e oltre e ha lasciato per ora invariato il ritmo di acquisto
dei titoli (87 miliardi di dollari a settembre). Il calo del rendimento dei Treasury è durato poco: il decennale è sceso
a 2,6% a inizio ottobre (3,0% a settembre), risalendo poi
a 2,8%. La BCE ha lasciato il tasso di policy allo 0,5% in
ottobre e lo terrà fermo, o più basso, a lungo. È pronta a
varare altre misure espansive.
 Il dollaro da luglio a metà ottobre ha perso l’1,1% in termini effettivi nominali. In particolare, si è indebolito nei
confronti dell’euro (1,36 dollari in ottobre, da 1,31 a luglio, -3,9%) e del real brasiliano (-2,8% da luglio).
 La Banca centrale brasiliana, nonostante l’inflazione
sotto il 6% in settembre, ha alzato ancora in ottobre il
tasso ufficiale (a 9,5%, +225pb da aprile). Quella
dell’India, dopo il parziale recupero della rupia, ha tagliato ancora a ottobre il tasso overnight di 50pb (9%,
10,25% in agosto) per dare ossigeno alle banche; a settembre aveva alzato di 25pb (a 7,50%) il tasso di riferimento per contenere l’inflazione (ai massimi da 7 mesi).

2010

Dollaro in caduta, anche contro le valute emergenti
(Dollari per unità di valuta estera,
dati mensili, indici gennaio 2011=100)

70
75
80

Euro
Real
Rupia

85
90
95

100
105
110
2011

2012

2013

Asse invertito. Ottobre 2013: prime due settimane.
Fonte: elaborazioni CSC su dati Thomson Reuters.
Congiuntura flash – Analisi mensile del Centro Studi Confindustria

Ottobre 2013

 Tregua nella politica USA: all’ultimo minuto il Congresso
ha alzato il limite del debito fino a febbraio 2014, rinviando il problema di qualche mese. Sono così ripartite le
attività del Governo federale, con rientro al lavoro dei dipendenti sospesi, riavvio delle procedure di certificazione
e riapertura di tutti gli uffici. Il federal shutdown nella prima metà di ottobre è costato tra gli 0,3 e gli 0,6 punti di
PIL nel 4° trimestre. Ma gli effetti dell’indecisione della
politica saranno più ampi e duraturi.

 L’incertezza

frena l’economia, che stava crescendo a
buon ritmo. La fiducia dei consumatori è crollata più che
nell’estate 2011 e ciò ne rallenterà gli acquisti, in vista
delle festività natalizie. Possibili ripercussioni anche su
investimenti e assunzioni, dato che per le imprese è tempo di predisposizione dei bilanci per il 2014.

 Anche la mancata revoca del sequester, a causa del protrarsi dei tagli automatici alla spesa pubblica iniziati la
scorsa primavera, frena PIL e occupazione.

USA: lo scontro politico genera incertezza
(Fiducia delle famiglie, dati giornalieri; saldi delle risposte)
-10
Federal
shutdown

-15
-20
-25
-30
-35
-40

-45
1 sett

10 sett

19 sett

28 sett

6 ott

12 ott

Fonte: elaborazioni CSC su dati indagine Gallup.

 L’FMI ha abbassato le stime di crescita dei nuovi mercati:

Rallenta la produzione in Brasile
(Produzione industriale, var. % annue su dati mensili,
medie mobile a 3 termini)

+4,5% nel 2013 e +5,1% nel 2014, in linea con le previsioni CSC. Ciò a causa delle nuove condizioni finanziarie
globali. Il PMI composito emergenti ha segnalato in settembre espansione moderata (50,8 da 50,7).

16,0

 In Cina il PIL ha accelerato nel 3° trimestre a +7,8% an-

12,0

nuo (da +7,5%) grazie alle misure di stimolo del governo.
A settembre lieve rallentamento per produzione industriale (+10,2% annuo da +10,4%) e vendite al dettaglio
(+11,2% da +11,6%); giù le esportazioni (-0,3% da
+7,2%). In Russia modesto aumento dell’output (+0,3%
da +0,1%) e frenata delle vendite (+3,0% da +4,0%).

 In Brasile PMI manifatturiero a 49,9 (da 49,4) in settembre; la produzione si è contratta dell’1,2% in agosto (da
+1,7%), mentre le vendite al dettaglio sono cresciute del
6,2% (da 6,0%). In India i PMI indicano in settembre il
più forte calo di attività nei servizi dal 2009 (44,6) e una
minima riduzione di quella manifatturiera.

Brasile
India

14,0
10,0
8,0
6,0

4,0
2,0
0,0

-2,0
-4,0
-6,0
2011

2012

2013

Fonte: elaborazioni CSC su dati Istituti nazionali di statistica.

 Continua lenta la ripresa

nell’Eurozona. La produzione
industriale è rimbalzata in agosto: +1,0% mensile dopo il
-1,0% di luglio. Ampie, però, le divergenze tra paesi: Germania in forte crescita (+1,8%) e risultati inferiori alle attese in Italia (-0,3%), Spagna (+0,1%) e Francia (+0,2%).
 Prosegue la risalita della fiducia. In settembre quella dei
consumatori era ai massimi dall’estate 2011, sostenuta
dalla minore inflazione (1,1%, dal 2,6% di un anno prima); quella delle imprese manifatturiere era al top dalla
primavera 2012. In Germania, in particolare, ancora in
aumento l’indice IFO a settembre, per l’11° mese consecutivo, e in ottobre ulteriore miglioramento delle aspettative degli investitori (indice ZEW da 49,6 a 52,8).
 Segnali positivi, inoltre, dall’indice dei direttori degli acquisti, che conferma espansione dell’attività (PMI composito a 52,2 in settembre, da 51,5) e indica anche un
graduale riequilibrio della crescita tra i paesi dell’Area
euro, con miglioramento di Italia, Spagna e Irlanda, mentre rallentano Germania e Francia.

Cina
Russia

Area Euro: continua a salire la fiducia
(Saldi delle risposte)
0

30

-5

20

-10

10

-15

0

-20

-10

-25

-20

-30

-30

-35
-40
2006

-40

Consumatori
Imprese manifatturiere (scala destra)
2007

2008

2009

2010

2011

-50
2012

2013

Fonte: elaborazioni CSC su dati della Commissione europea.

A cura di: P. Capretta, A. Fontana, A. Gambini, G. Labartino, F. Mazzolari, L. Paolazzi, C. Pensa, M. Pignatti, C. Rapacciuolo, M. Rodà e L. Scaperrotta.
Centro Studi Confindustria - Viale dell’Astronomia, 30 – 00144 Roma - www.confindustria.it - Chiusa con le informazioni disponibili al 23 ottobre 2013.

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Analisi mensile del Centro Studi Confindustria - Ottobre 2013

  • 1. Congiuntura flash – Analisi mensile del Centro Studi Confindustria Ottobre 2013 CONGIUNTURA flash Analisi mensile del Centro Studi Confindustria Ottobre 2013 La dinamica dell’economia, globale e italiana, rispetta la tabella di marcia prevista dal CSC. Gli indicatori congiunturali continuano a segnalare progressi: riaccelerazione del passo là dove era rallentato (mercati emergenti, Cina sopra tutti); ripresa dove invece c’era recessione (alcuni paesi dell’Eurozona, Italia in particolare). Sono stati scansati i rischi posti a varie latitudini dalla politica, scongiurando le peggiori conseguenze. Anzitutto, le politiche monetarie mantengono il piede pigiato a tavoletta sull’acceleratore, smentendo previsioni di osservatori e attese dei mercati di un minor impegno espansivo; i banchieri centrali si sono dimostrati savi nel resistere alle pressioni e alle tentazioni restrittive, mettendo in conto gli effetti negativi provenienti da altri decisori. Le elezioni tedesche hanno generato un Bundestag senza radicali pulsioni anti-europee che partorirà una grande coalizione meno deflazionista. L’allargamento del conflitto in Siria, con possibili escalation fuori dalla regione, è stato fermato. Come atteso, il braccio di ferro americano tra Governo e Congresso si è concluso evitando gli esiti più pericolosi, ma il “gioco” ha fatto danni immediati (riduzione temporanea della spesa) e di più lungo termine, lasciando un alone di incertezza su quel che verrà deciso per i conti pubblici alla nuova scadenza il prossimo febbraio; tutto ciò non fa però deragliare la locomotiva numero uno del convoglio mondiale. Il frazionato Parlamento italiano ha rinnovato la fiducia al Governo Letta, in una fase molto delicata per l’economia, ma la fibrillazione dei partiti rimane fonte di fragilità; la Legge di stabilità ha alcuni elementi positivi ma manca della stazza necessaria a dar vigore al recupero della produzione e della domanda interna; queste hanno cominciato a salire, partendo da livelli bassissimi; l’occupazione inizia a stabilizzarsi mentre il credit crunch non si allenta. L’apprezzamento dell’euro non facilita l’aggancio dell’export alla velocizzazione degli scambi internazionali. I prezzi delle materie prime sono cedenti.  In Italia i dati qualitativi e quantitativi indicano che il calo del PIL è finito nei mesi estivi (-0,3% nel 2° trimestre). L’anticipatore OCSE è salito anche in agosto (+0,23%, +2,0% dal minimo di agosto 2012) ed è coerente con la previsione CSC di avvio della ripresa nel semestre in corso e di accelerazione in autunno.  In settembre la produzione industriale sale dello 0,4% (stime CSC), dopo il -0,3% di agosto, cosicché il 4° trimestre parte con un abbrivio di +0,2% e migliorano anche i giudizi sugli ordini interni (-43 da -46) oltre a quelli esteri (-16 da -20). In agosto: l’aumento dei volumi di fatturato (+0,8% su luglio) conferma il risveglio della domanda; l’attività edile è +7,9% sopra i minimi di marzo.  Il PMI dei servizi in settembre ha segnalato, per la prima volta da maggio 2011, un incremento di attività (52,7 da 48,8) e di ordini (52,9 da 48,1). PIL: l'indicatore OCSE anticipa la svolta (Italia, variazioni % congiunturali, dati trimestrali destagionalizzati) 2,0 1,0 0,0 -1,0 -2,0 PIL -3,0 Indicatore anticipatore OCSE -4,0 2006 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 L'indice anticipatore OCSE è spostato avanti di due periodi. 3 trim. 2013: media luglio-agosto. Fonte: elaborazioni CSC su dati OCSE.  In agosto le esportazioni italiane di beni in volume sono aumentate dell’1,7% su luglio, sostenute dalle vendite intra-UE (+3,0%). Ma sono diminuite dello 0,3% nella media luglio-agosto sul 2° trimestre, quando le importazioni sono cresciute dell’1,8% in volume, offrendo un segnale di ripresa della domanda interna per la prima volta dal quarto trimestre 2010.  Restano buone le prospettive di incremento dell’export: la componente ordini esteri del PMI (55,5 in settembre, da 55,8 in agosto, massimo da aprile 2011) e le aspettative sulla domanda estera delle imprese industriali (+2,8 punti nel 3° trimestre, indagine Banca d’Italia–Il Sole 24 Ore). Tuttavia, la performance debole nei primi otto mesi e il freno costituito dalla dinamica sfavorevole del CLUP e dall’apprezzamento dell’euro mettono in forse le stime di incremento nel 2013. 2007 6,0 Export in stallo ma ripresa in vista (Italia, var. % di dati in volume destagionalizzati e saldi delle risposte delle imprese industriali esportatrici) Esportazioni di beni* 5,0 Giudizi sulla domanda estera rispetto al trim. precedente** (sc. destra) 4,0 32 28 24 20 3,0 16 2,0 12 1,0 8 0,0 4 -1,0 0 -2,0 -4 2010 2011 2012 2013 * 3 trim. 2013: media luglio-agosto; ** 4 trim. 2013: stima in base alle aspettative a tre mesi sulla domanda estera. Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT e Banca d'Italia.
  • 2. Congiuntura flash – Analisi mensile del Centro Studi Confindustria Ottobre 2013  Frena il deterioramento del mercato del lavoro in Italia. Il numero di occupati è rimasto stabile nei mesi estivi. In agosto l’aumento dei disoccupati (+1,4%, a 3 milioni 127mila unità, massimo storico) è spiegato dall’espansione della forza lavoro (+0,2%). Ciò riporta il tasso di disoccupazione al 12,2% (+0,1 punti su luglio). Lavoro: si riparte dall'interinale (Italia; migliaia di lavoratori, dati destagionalizzati) 24.000 350 23.500 300 23.000 250  Seppur ancora negative, migliorano le attese 22.500  Decisi segnali di ripresa della domanda di lavoro proven- Totale occupati Lavoratori in somministrazione (scala destra) 22.000 2007 2 2012 2013 10 1,0 0 0,0 -10 -1,0 -20 -2,0 -30 -3,0 -40 -4,0 -50 -5,0 -60 -6,0 -70 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Investimenti fissi lordi (volumi) Condizioni per gli investimenti rispetto a 3 mesi prima (sc. destra) Condizioni in cui operano le imprese** (prossimi 3 mesi, sc. destra) * Differenza tra % risposte <migliori> e % risposte <peggiori>. ** Spostate avanti di un periodo. Fonte: elaborazioni CSC su dati Banca d'Italia-Il Sole 24 Ore. I prestiti cadono più del PIL (Italia, var. %, dati annuali, a prezzi correnti) 15,0 12,5 10,0 7,5 5,0 2,5 0,0 PIL -2,5 Prestiti alle imprese 2013: stime CSC. Fonte: elaborazioni CSC su dati Banca d'Italia, ISTAT. 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 -5,0 2000 marginalmente le condizioni di liquidità: il 21,4% delle imprese si attende disponibilità insufficienti nel 4° trimestre 2013, contro il 28,6% nel 1°; nelle costruzioni la quota è del 48,9%. Il pagamento dei debiti commerciali arretrati della PA è salito a 12 miliardi a settembre; il 5,4% delle imprese industriali ha ricevuto pagamenti (25,0% nelle costruzioni); il 6,5% di tali risorse è impiegato per nuovi investimenti, il 71,5% per ridurre debiti verso banche, Stato e fornitori (nelle costruzioni 0,5% e 91,6%; indagine Banca d’Italia-Il Sole 24 Ore). 2011 2,0 1999  Migliorano 2010 Investimenti: imprenditori meno pessimisti (Var. % congiunturali e saldi delle risposte* delle imprese di industria e servizi; dati trimestrali) I prestiti alle imprese sono calati ancora in agosto: -0,5%, -8,0% da settembre 2011 (-74 miliardi di euro). Il razionamento è elevato: a settembre l’11,4% delle imprese manifatturiere che ha chiesto credito non lo ha ottenuto (16,5% a luglio; 6,9% nella prima metà del 2011; ISTAT). I prestiti alle imprese calano più del PIL nominale: il rapporto è sceso a 54,3% nel 3° trimestre 2013, da 58,4% nel 3° 2011, tornando ai livelli del 2° 2008.  Il costo del credito è elevato: 3,5% in agosto pagato sui nuovi prestiti (4,5% per le PMI), con uno spread di 3,3 punti rispetto all’Euribor a 3 mesi (4,3 punti per le PMI). 2009 Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT ed Ebitemp.  Segnali positivi per gli investimenti italiani. Le condizioni per investire secondo gli imprenditori (Banca d’ItaliaIl Sole 24 Ore) sono migliorate nel 3° trimestre: il saldo dei giudizi è salito a -13,7 in settembre da -32,0 in giugno. Sono più favorevoli le valutazioni delle imprese sulle condizioni economiche generali nei mesi autunnali (-12,3 da -17,0). Migliorano ordini dall’interno e attese dei produttori di beni strumentali (ISTAT), segno che si rispolverano i piani di acquisto di macchinari e attrezzature.  Per i consumi ci sono indicazioni contrastanti. L’indicatore ICC in volume è rimasto invariato in agosto (+0,4% in luglio), ma le immatricolazioni di auto sono calate del 3,3% in settembre dopo il +2,7% in agosto. Il forte incremento della fiducia tra i consumatori anticipa maggiore spesa: in settembre l’indice è salito a 101,1 (da 98,4 di agosto); sono migliorati giudizi (-58 da -66) e attese (-11 da -15) sulla situazione economica personale e le valutazioni sulle opportunità attuali di acquisto di beni durevoli (-79; +37 punti da luglio). 150 2008 2002 gono dall’aumento del ricorso alla somministrazione: in crescita da maggio il numero di lavoratori interinali, che di solito anticipa l’andamento dell’occupazione totale. 200 RECESSIONE 2001 delle imprese sull’occupazione nel trimestre in corso: saldo delle risposte a -14,3 da -16,3. Grazie alle imprese industriali (da -15 a -11, sui livelli di due anni fa), mentre è rimasto invariato in quelle dei servizi (indagine Banca d’Italia-Il Sole 24 Ore).
  • 3. Congiuntura flash – Analisi mensile del Centro Studi Confindustria  Migliora il deficit pubblico dei paesi euro (al 2,9% del PIL nel 2013 dal 3,7% nel 2012) e si attenua, rispetto agli anni scorsi, la consistenza delle manovre in corso di approvazione per l’anno successivo (il 2014). Ottobre 2013 Europa: si allenta il freno dei conti pubblici alla crescita (Correzione strutturale programmata in % del PIL) 2010-12 2013 2014 2015 13,8 3,0 0,0 nd Francia 2,5 1,8 0,7 0,4 Spagna 3,1 1,2 0,4 0,9 Paesi Bassi 1,4 1,1 -0,1 0,5 Italia 2,8 0,9 0,1 0,3 Irlanda 2,4 0,9 2,3 1,9 Portogallo 4,5 0,6 1,4 0,6  Fa eccezione il Portogallo dove la correzione di 3,9 mi- Grecia* liardi è tra le più severe degli ultimi due anni. L’obiettivo è portare il disavanzo 2014 al 4,0% del PIL (5,9% nel 2013) e prepararsi all’uscita dal programma di sostegno.  In Francia la manovra da 18 miliardi consentirà di portare il deficit 2014 al 3,6% del PIL. In Spagna la correzione di 17 miliardi farà scendere il deficit al 5,8% del PIL l’anno prossimo. L’Irlanda sta mettendo a punto una manovra da 2,5 miliardi, la più blanda dal 2008, per ridurre il deficit 2014 al 4,8% del PIL e tornare a finanziarsi sul mercato. In Grecia la troika ha concluso che nel 2014 mancheranno 2 miliardi per raggiungere il target di deficit e 4 per coprire il fabbisogno finanziario, senza decidere se il Governo dovrà prendere nuove misure. In Italia la Legge di stabilità è addirittura leggermente espansiva. Dati ordinati in modo decrescente sul 2013. * Stime Commissione europea. Fonte : elaborazioni CSC su stime dei Programmi di stabilità nazionali.  Il prezzo del Brent è sceso a 110 dollari al barile in ottobre (112 a settembre), grazie all’attenuarsi delle tensioni in Siria. I consumi mondiali sono appena sopra la produzione (di 0,2 mbg nel 2013), per gli stop estrattivi in Libia e Iraq. Le scorte OCSE calano di poco (-0,6% a settembre da inizio anno). Le attese sono ribassiste: l’offerta è prevista in recupero nel 2014 (anche grazie allo shale oil USA) e la capacità inutilizzata OPEC è attesa in salita a 4,2 mbg a fine anno (1,7 a settembre).  Andamenti eterogenei per le altre materie prime. Il prezzo del mais è crollato (-39,7% in ottobre da giugno) per il raccolto record atteso in USA e Ucraina e il previsto calo della domanda di etanolo negli USA. Il grano invece rincara (+9,7% da luglio), spinto dalla domanda cinese. Stabili rame (-0,7% da aprile) e cotone (+0,5% da marzo).  In Eurolandia le commodity sono rese meno care dall’euro più forte. Ciò frena i prezzi al consumo: +1,1% annuo a settembre (da +2,6% un anno prima) e +1,0% i prezzi core. In Italia +0,9% (da +3,2%) e +1,1%. Commodity meno care (Quotazioni tradotte in euro a cambi correnti, dati mensili, indici gennaio 2007=100) 300 280 260 240 220 200 180 160 140 120 Mais 100 Brent 80 Rame 60 2009 3 2011 2012 2013 Fonte: elaborazioni CSC su dati Thomson Reuters.  La FED terrà il tasso ufficiale allo 0,25% per tutto il 2014 e oltre e ha lasciato per ora invariato il ritmo di acquisto dei titoli (87 miliardi di dollari a settembre). Il calo del rendimento dei Treasury è durato poco: il decennale è sceso a 2,6% a inizio ottobre (3,0% a settembre), risalendo poi a 2,8%. La BCE ha lasciato il tasso di policy allo 0,5% in ottobre e lo terrà fermo, o più basso, a lungo. È pronta a varare altre misure espansive.  Il dollaro da luglio a metà ottobre ha perso l’1,1% in termini effettivi nominali. In particolare, si è indebolito nei confronti dell’euro (1,36 dollari in ottobre, da 1,31 a luglio, -3,9%) e del real brasiliano (-2,8% da luglio).  La Banca centrale brasiliana, nonostante l’inflazione sotto il 6% in settembre, ha alzato ancora in ottobre il tasso ufficiale (a 9,5%, +225pb da aprile). Quella dell’India, dopo il parziale recupero della rupia, ha tagliato ancora a ottobre il tasso overnight di 50pb (9%, 10,25% in agosto) per dare ossigeno alle banche; a settembre aveva alzato di 25pb (a 7,50%) il tasso di riferimento per contenere l’inflazione (ai massimi da 7 mesi). 2010 Dollaro in caduta, anche contro le valute emergenti (Dollari per unità di valuta estera, dati mensili, indici gennaio 2011=100) 70 75 80 Euro Real Rupia 85 90 95 100 105 110 2011 2012 2013 Asse invertito. Ottobre 2013: prime due settimane. Fonte: elaborazioni CSC su dati Thomson Reuters.
  • 4. Congiuntura flash – Analisi mensile del Centro Studi Confindustria Ottobre 2013  Tregua nella politica USA: all’ultimo minuto il Congresso ha alzato il limite del debito fino a febbraio 2014, rinviando il problema di qualche mese. Sono così ripartite le attività del Governo federale, con rientro al lavoro dei dipendenti sospesi, riavvio delle procedure di certificazione e riapertura di tutti gli uffici. Il federal shutdown nella prima metà di ottobre è costato tra gli 0,3 e gli 0,6 punti di PIL nel 4° trimestre. Ma gli effetti dell’indecisione della politica saranno più ampi e duraturi.  L’incertezza frena l’economia, che stava crescendo a buon ritmo. La fiducia dei consumatori è crollata più che nell’estate 2011 e ciò ne rallenterà gli acquisti, in vista delle festività natalizie. Possibili ripercussioni anche su investimenti e assunzioni, dato che per le imprese è tempo di predisposizione dei bilanci per il 2014.  Anche la mancata revoca del sequester, a causa del protrarsi dei tagli automatici alla spesa pubblica iniziati la scorsa primavera, frena PIL e occupazione. USA: lo scontro politico genera incertezza (Fiducia delle famiglie, dati giornalieri; saldi delle risposte) -10 Federal shutdown -15 -20 -25 -30 -35 -40 -45 1 sett 10 sett 19 sett 28 sett 6 ott 12 ott Fonte: elaborazioni CSC su dati indagine Gallup.  L’FMI ha abbassato le stime di crescita dei nuovi mercati: Rallenta la produzione in Brasile (Produzione industriale, var. % annue su dati mensili, medie mobile a 3 termini) +4,5% nel 2013 e +5,1% nel 2014, in linea con le previsioni CSC. Ciò a causa delle nuove condizioni finanziarie globali. Il PMI composito emergenti ha segnalato in settembre espansione moderata (50,8 da 50,7). 16,0  In Cina il PIL ha accelerato nel 3° trimestre a +7,8% an- 12,0 nuo (da +7,5%) grazie alle misure di stimolo del governo. A settembre lieve rallentamento per produzione industriale (+10,2% annuo da +10,4%) e vendite al dettaglio (+11,2% da +11,6%); giù le esportazioni (-0,3% da +7,2%). In Russia modesto aumento dell’output (+0,3% da +0,1%) e frenata delle vendite (+3,0% da +4,0%).  In Brasile PMI manifatturiero a 49,9 (da 49,4) in settembre; la produzione si è contratta dell’1,2% in agosto (da +1,7%), mentre le vendite al dettaglio sono cresciute del 6,2% (da 6,0%). In India i PMI indicano in settembre il più forte calo di attività nei servizi dal 2009 (44,6) e una minima riduzione di quella manifatturiera. Brasile India 14,0 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0 -2,0 -4,0 -6,0 2011 2012 2013 Fonte: elaborazioni CSC su dati Istituti nazionali di statistica.  Continua lenta la ripresa nell’Eurozona. La produzione industriale è rimbalzata in agosto: +1,0% mensile dopo il -1,0% di luglio. Ampie, però, le divergenze tra paesi: Germania in forte crescita (+1,8%) e risultati inferiori alle attese in Italia (-0,3%), Spagna (+0,1%) e Francia (+0,2%).  Prosegue la risalita della fiducia. In settembre quella dei consumatori era ai massimi dall’estate 2011, sostenuta dalla minore inflazione (1,1%, dal 2,6% di un anno prima); quella delle imprese manifatturiere era al top dalla primavera 2012. In Germania, in particolare, ancora in aumento l’indice IFO a settembre, per l’11° mese consecutivo, e in ottobre ulteriore miglioramento delle aspettative degli investitori (indice ZEW da 49,6 a 52,8).  Segnali positivi, inoltre, dall’indice dei direttori degli acquisti, che conferma espansione dell’attività (PMI composito a 52,2 in settembre, da 51,5) e indica anche un graduale riequilibrio della crescita tra i paesi dell’Area euro, con miglioramento di Italia, Spagna e Irlanda, mentre rallentano Germania e Francia. Cina Russia Area Euro: continua a salire la fiducia (Saldi delle risposte) 0 30 -5 20 -10 10 -15 0 -20 -10 -25 -20 -30 -30 -35 -40 2006 -40 Consumatori Imprese manifatturiere (scala destra) 2007 2008 2009 2010 2011 -50 2012 2013 Fonte: elaborazioni CSC su dati della Commissione europea. A cura di: P. Capretta, A. Fontana, A. Gambini, G. Labartino, F. Mazzolari, L. Paolazzi, C. Pensa, M. Pignatti, C. Rapacciuolo, M. Rodà e L. Scaperrotta. Centro Studi Confindustria - Viale dell’Astronomia, 30 – 00144 Roma - www.confindustria.it - Chiusa con le informazioni disponibili al 23 ottobre 2013. 4