1. HO DORMITO NELLA CAMERA DI HITLER di Tuva Tenenbom
Sfrontato, sarcastico, impertinente, fustigatore corrosivo del politicamente
corretto, del buonismo ad ogni costo, dei luoghi comuni di cui pare nutrirsi
un paese alacremente impegnato a tacere sul passato... questo è Tuvia
Tenenbom. Un provocatore stupefatto che percorre la Germania dei nostri
giorni rovistando imperterrito nelle coscienze delle persone che incontra:
giornalisti d'assalto e alti dirigenti, imam fondamentalisti e rabbini solitari,
predicatori e taumaturghi, studenti e albergatori, radicali di sinistra,
neonazisti, ambientalisti, gente comune, e così via. Partecipe e febbrile,
Tenenbom entra ed esce di soppiatto dalle situazioni più disparate, registra e
commenta tutto ciò che vede, scrivendo con vigore muscolare e caustico
umorismo le sue impressioni. Le testimonianze, le storie che si intrecciano in queste pagine, e
la voce che le racconta, basterebbero a fare di questo reportage un'esperienza unica su un
paese di inquietante complessità. Il minimo che si può dire di questo libro è che leggerlo è
molto più che viaggiare in quell'inestricabile groviglio di risentimento che ancora si annida nel
cuore dell'Europa. Nessuno come Tenenbom lo ha fatto con tale brillante ironia.
TRA CESARE E DIO di Corrado Augias
Fin dal primo giorno di pontificato, papa Francesco ha dimostrato di voler
cambiare in profondità, con i suoi gesti, con le sue parole, con i suoi atti, una
Chiesa che appariva "ridotta a una struttura sclerotica, incapace di cogliere i
fermenti e le esigenze dei suoi stessi fedeli, spesso chiusa quanto meno agli
alti livelli gerarchici - nei privilegi di carriera e di casta". Ma sarà in grado di
intervenire anche sul "potere temporale" della Chiesa che, dai Patti
Lateranensi del 1929 a oggi, si è manifestato soprattutto sotto forma di
influenza (e talvolta di ingerenza) sulla realtà sociale e politica dello Stato
italiano? Riuscirà un vescovo "venuto dalla fine del mondo", un alieno rispetto
al potere curiale, a liberare il papato e l'Italia da questa rete di relazioni pericolose? Sono
domande che, secondo un autore laico eppure molto attento all'esperienza religiosa e alla
storia della Chiesa cattolica come Corrado Augias, tutti gli italiani dovrebbero porsi. Per trovare
una risposta, l'autore ripercorre in questo libro i momenti fondamentali del rapporto che la
Chiesa ha intrattenuto con il potere politico, dalla cosiddetta "donazione di Costantino" al Sacro
Romano Impero e alla lotta per le investiture, dalla Riforma e dalle guerre di religione a
Napoleone, dal Risorgimento con la breccia di Porta Pia ai concordati con lo Stato italiano...
QUANDO C’ERA BERLINGUER a cura di Walter Veltroni
L'incontro tra Veltroni sedicenne e il futuro leader del Pci avviene nel 1971.
"Era di una timidezza che incuteva timore, mi piaceva la sua faccia,
assomigliava alle sue idee. Capii che stava facendo qualcosa di grande, mi ha
cambiato la vita: all'epoca la politica era un vento che entrava nelle case."
Ma chi era quell'uomo schivo che è riuscito a trasformare il Partito comunista
in una grande forza capace di raccogliere il consenso di un italiano su tre?
Veltroni lo racconta attraverso le testimonianze della figlia Bianca, di
Emanuele Macaluso, Giorgio Napolitano, Aldo Tortorella. Colloqui inediti e
toccanti che ripercorrono gli snodi essenziali della sua storia - e della nostra -
dal rapporto con l'Urss e gli Usa nel ricordo di Richard Gardner allo scontro
con le Brigate rosse rievocato da Alberto Franceschini, passando dalla celebre intervista di
Eugenio Scalfari fino all'ultimo comizio raccontato dall'uomo della sua scorta Alberto Menichelli.
Il risultato di questo mosaico di voci è un affascinante e non scontato spaccato del nostro
Paese nel ricordo di un leader che ne ha radicalmente trasformato la storia. Perché "il partito di
Berlinguer era quello dell'onestà, della speranza civile, del riscatto sociale. Era composto e
diretto da persone che credevano in quello che dicevano e da milioni di semplici cittadini che
sentivano di essere parte di un progetto generale e riempivano la loro esistenza del significato
civile e morale, di una identità laica, di una missione...
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2. IL MIO BAMBINO NON PARLA BENE di Anna De Santo
Con un linguaggio molto semplice e la narrazione di numerosi casi concreti,
Anna De Santo e Maurizio Cusani si propongono di aiutare le mamme e i
papà ad affrontare i piccoli o grandi problemi del linguaggio che si possono
manifestare nei bambini nei primi cinque anni di vita. Il meccanismo di
apprendimento del linguaggio, è molto sofisticato. Esso ha come
presupposto la presenza dell'attività intellettiva, uditiva, visiva, motoria,
deglutitoria, tattile, di attenzione e apprendimento e una famiglia capace di
cogliere e riconoscere i segnali non verbali e verbali di serenità o disagio. Gli
autori sottolineano in questo libro l'importanza di non drammatizzare, ma
invece la necessità di stare all'erta e di agire in maniera precoce e mirata perché, solo
intervenendo al momento giusto e indirizzandosi al professionista più adatto, i bambini
potranno superare al meglio le varie difficoltà.
DIMMI COME TI CHIAMI E TI DIRO’ PERCHE’ di Enzo Caffarelli
Se pensi di scoprire in queste pagine quanto il tuo nome o cognome ti
porterà fortuna oppure jella, se punti a sapere quale numero giocare al lotto
in base a come ti chiami, puoi fare una cosa sola: riporre delicatamente il
volumetto nello scaffale della libreria. Aprilo, compralo, leggilo - invece - se
sei curioso di sapere quale storia hanno i nomi e cognomi italiani, perché si
sono diffusi in una certa epoca o in una certa zona, quale legame hanno con
la moda, la cultura, la storia del nostro paese. Scoprirai, ad esempio, che
Mario è un nome d'origine etrusca e non ha nulla a che spartire con Maria,
così come Martina non è il diminutivo di Marta, ma il femminile del latino
Martinus e Sabrina non c'entra niente con Sabina (ma molto col film degli
anni Cinquanta). Scoprirai che il cognome Sesso proviene dal nome di un centro presso Reggio
Emilia, Seno è la variante settentrionale di senno, Fallo deriva da una voce dialettale per faldo
ossia "falda". Scoprirai che Manzo (coi suoi derivati Manzini, Manzoni, Manzolini) non ha origini
bovine, ma deriva dal nome germanico Mand e Agnolotti non si deve a qualche antenato
ingordo, ma a un avo di nome Agnolo, variante toscana di Angelo. Scoprirai che... tu come hai
detto che ti chiami, scusa?
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