Affettività e sessualità nella disabilità: una sfida per gli operatori
Inquadratura soggettiva:
Affettività e Sessualità attraverso
Lo sguardo dei Protagonisti
Dott. Daniele Ferraresso
Esperto nei processi formativi orientati all’autonomia
Pedagogista Clinico
Udine, 15 Aprile 2015
Assistenza sessuale: proposta di legge e panorama europeo
Inquadratura soggettiva: Affettività e Sessualità attraverso Lo sguardo dei Protagonisti
1. Affettività e sessualità nella disabilità:
una sfida per gli operatori
Inquadratura soggettiva:
Affettività e Sessualità attraverso
Lo sguardo dei Protagonisti
Dott. Daniele Ferraresso
Esperto nei processi formativi orientati all’autonomia
Pedagogista Clinico
Udine, 15 Aprile 2015
2. BIBLIOGRAFIA
• Baldazzi B. et al. (1992), Disabilitá e apprendimento. Torino, Omega Edizioni.
• Bianca M. (1994), Semeiotica sessuale. Significati e simboli della sessualitá umana, «Rivista di scienze sessuologiche», vol. 7,
n. 2, Firenze.
• Bloom B.S., Krathwolhl E. e Masia B.B. (1985), Tassonomia degli obiettivi educativi: area affettiva, Teramo, Lisciani & Giunti.
• Castelli G., Mariani V. (2005), L’educazione sessuale delle persone disabili. Milano, Edizioni Ares
• Giancarlo Dallara, “Asessuati come gli angeli?: un primo piano sulla realtà dell'handicap” ed. il Ponte vecchio, Cesena 2006
• Del Re G. e Bazzo G. (1995), La valutazione dei programmi di educazione sessuale. Discussione preliminare di un'esperienza
in atto. In Giommi R. e Perrotta M., Le paure del sesso. Pisa, Edizioni del Cerro.
• Del Re G. e Bazzo G. (1998), Educazione sessuale e relazionale - affettiva. Scuola Media Superiore. Trento, Erickson Editrice.
• Del Re G.e Bazzo G.(1995), Educazione sessuale e relazionale - affettiva. Scuola Media. Trento, Erickson Editrice.
• Del Re G. (2013), L'educazione sessuale in Italia, in Studia Patavina - n. 1 - anno 2013
• D’Ettore D. (1997), Sessualitá e handicap. In Meazzini P. (1997), Handicap. Passi verso l'autonomia. Firenze, Giunti.
• Ines Pélissiè du Rausas, “Parlami dell'amore” - ed. Paoline, Milano 2004
• Ianes D. (a cura di) (1990), Ritardo mentale e apprendimenti complessi. Trento, Erickson.
• Lolli F., Pepegna S., Sacconi F. (a cura di) (2010), Disabilità intellettiva e sessualità, Torino, Franco Angeli
• Loperfido E. (1987), La sessualità dell'handicappato psichico. In Baldaro Verde J. et al. (a cura di ) (1987), La sessualitá
dell'handicappato. Roma, Il Pensiero Scientifico Editore.
• Mannucci A. (1997), Peter Pan vuole fare l'amore. La sessualitá e l'educazione alla sessualitá dei disabili. Pisa, Edizioni del
Cerro.
• Mannucci, Mannucci, Anche per mio figlio disabile una sessualità?, Del Cerro, Tirrenia, 2002
• Veglia F. (1991), Una carne sola. Milano, Franco Angeli.
• Veglia F. (a cura di ) (2000), Handicap e sessualitá: il silenzio, la voce, la carezza. Milano, Franco Angeli.
• Veglia F. (2005), Manuale di educazione sessuale. Volume 2. Trento, Edizioni Erickson.
3. La sessualità la potremmo
genericamente definire come il
modo d’esserci dell’uomo, di ogni
uomo, in quanto organismo
geneticamente strutturato come
sessuato fin dall’origine:
“… maschio e femmina lo creò”
(Gn.)
4. La sessualità è legata a due dimensioni
fortemente intrecciate: una rimanda alla
relazione, al desiderio di incontro e
scambio globale, ai sentimenti d’amore e
d’affetto; l’altra a componenti quali la
genitalità, l’erotismo, la corporeità, la
ricerca del piacere.
5. L’handicap,
da un punto di vista pedagogico,
rappresenta la difficoltà che una persona
incontra nel proprio percorso di sviluppo
umano tendente alla piena realizzazione
di sé;
6. La sessualità è piacere di comunicazione rispetto
alle proprie sensazioni, piacere di ricevere
sensazioni dagli altri con i gesti, con la voce,
con lo stare insieme, con il corpo.
La sessualità è anche espressione diretta della
soggettività d’ogni singola persona. Un
processo che parte dal piacere della
sensorialità e motricità, dalla cura di sé, dal
senso stesso dell’ESISTERE, della propria
IDENTITÀ’ e UNICITÀ’.
Maria Cristina Pesci, medico, sessuologa, psicoterapeuta
7. L‘Organizzazione Mondiale della Sanità
definisce la sessualità come
"modalità globale di essere della
personalità nell'intreccio delle sue
relazioni con gli altri e con il mondo.
Inizia con la vita stessa della persona
e si modella ed evolve lungo il corso
di sviluppo della medesima".
8. Se la sessualità è modalità globale della persona
e assorbe la funzione comunicativa, affrontare
il tema della sessualità della persona con
handicap significa parlare del soggetto nella
sua globalità. Dunque è opportuno parlare di
accettazione, emozione, ma soprattutto di
comunicazione dell'emozione.
Affettività e sessualità nei minori in situazioni di handicap: genitori ed educatori si interrogano
di Perla Giagnoni, Barbara Davanzati e Sonia Vita.
9. Quale mentalità avere …
Sappiamo che il flusso di sentimenti non è lineare ma si
mescolano desiderio, paura, vergogna, conquista …
La sessualità sia restituita ai suoi legittimi proprietari ed
inserita fra le sfere che puntano alla crescita
Pensare le persone con disabilità intellettiva con il diritto di
sperimentare la vita, nonostante questo possa comportare
fallimenti o sofferenza
Sostenibilità: sessualità il più possibile consapevole anche se
in presenza di una limitazione intrinseca
Necessario che al desiderio sessuale si accompagnino
consapevolezza, intenzionalità, un buon modo di stare nella
relazione, la capacità di modularne le emozioni e un
accenno di significato condiviso
10. L’approccio interattivo narrativo all’educazione
ben si presta a queste variazioni
Le difficoltà cognitive richiedono una relazione
emozionante tra “allievo e maestro”
Creare progetti su misura per ogni singolo
È significativo contribuire a dare significato ai loro gesti
aiutandoli a narrare le proprie storie, offrendo scenari
diversi, canovacci migliori, perché è nell’intreccio delle
narrazioni che si colloca il Progetto educativo
È un percorso di conoscenza che consente ai disabili di
trovare i significati migliori per la propria vita e di
imparare ad esprimerli attraverso modalità che offrono
loro occasioni di crescita anziché di disagio o
emarginazione