Cambiamenti nel mondo del lavoro, dovuti a fattori tecnologici, geografici e demografici, rendono anacronistico un approccio tradizionale alle modalità di lavoro: se le organizzazioni vogliono mantenere il loro successo, devono uscire dal guscio senza paura ed abbracciare la novità.
2. Lo so, quando hai letto il titolo devi aver pensato:
“Ancora? Ormai lo Smart Working è realtà, basta parlarne!”.
3. In parte non posso darti torto, anche a
livello legislativo ormai sono state
varate norme che regolamento un
approccio più flessibile a modalità e
luoghi di lavoro; in più vi sono diverse
aziende innovative e di certa fama che
attuano pratiche (lavoro da casa, orario
flessibile…) eccellenti in tal senso.
4. Ma questo non significa che lo smart
working abbia permeato nel
profondo il tessuto imprenditoriale
italiano: esistono ancora molte realtà
legate alla presenza fisica in sede
(ovviamente non parliamo di quelle
aziende in cui questo è
imprescindibile) od inflessibili per
quanto riguarda l’orario di lavoro.
5. In molte organizzazioni è ancora
radicata l’idea che maggiore libertà
significhi minor rendimento, che chi
lavora da casa passi in realtà la
giornata a guardare la televisione in
pigiama, fingendo di lavorare.
6. Anche laddove pratiche di flessibilità vengono attivate, si tratta più spesso di taciti
accordi tra un manager ed il suo team e nulla viene regolamentato da policy aziendali
a livello corporate.
7. Cambiamenti nel mondo del lavoro, dovuti a fattori tecnologici, geografici e
demografici, rendono ogni giorno più anacronistico un approccio tradizionale: se le
organizzazioni vogliono mantenere il loro successo, devono uscire dal guscio senza
paura ed abbracciare la novità apertamente.
8. Non sei ancora convinto?
Ecco 5 buone ragioni.
(Dopo averle lette non potrai che condividere il nostro punto di vista).
9. Fa crescere il business
Un approccio più flessibile all’organizzazione del lavoro ha effetti diretti su aspetti che
sembrerebbero scollegati: aiuta le aziende ad attrarre i talenti migliori per esempio,
ma soprattutto consente di fornire ai propri clienti un servizio di supporto più
presente: ha davvero senso lavorare dalle 9 alle 18 se la tua attività prevede la
fornitura di un servizio h24 in parti del mondo con diversi fusi orari?
10. Attrae il talento
Molti annunci di lavoro sono piatti e banali, poche aziende si impegnano per
raccontarsi e mostrare i benefit ed i vantaggi che ha un loro dipendente. Le altre si
tagliano fuori dal mercato dei migliori candidati per mancanza di chiarezza sul ruolo ed
i benefici annessi, disincentivando le candidature.
11. Diverse ricerche mostrano invece
quanta importanza venga data, ogni
giorno di più, dalle persone
talentuose ad una posizione che
assicuri equilibrio tra lavoro e vita
privata. Ecco perché attivare pratiche
di flessibilità può agevolarti
nell’attrarre le persone più
competenti e motivate.
12. Accresce il coinvolgimento dei dipendenti
Se ad un collaboratore viene offerta flessibilità
di luogo ed orario di lavoro, ti ripagherà con
lealtà, entusiasmo ed impegno. Questo perché
equivale a mandare un messaggio al proprio
team dicendogli che li vediamo come persone e
che vengono comprese le loro esigenze extra-
lavorative.
13. Incontra le esigenze dei millenials
La generazione Y è sempre più presente nel
mondo del lavoro, mostrando una forte
attenzione per l’equilibrio tra vita professionale
e privata; per questo la flessibilità è per loro un
elemento chiave. Si aspettano di poter
utilizzare la tecnologia come la utilizzano nel
privato, con la possibilità di lavorare ovunque
ed in qualunque momento.
14. Trattiene le figure senior
Dall’altro lato della scala aziendale siedono i baby
boomers, e l’azienda non può ignorarne le esigenze.
Figure fondamentali per il business, più il tempo passa, più
faticano a conciliare il lavoro con le responsabilità della
vita famigliare (figli, nipoti, genitori anziani…). È
necessario impostare una cultura aziendale aperta in cui
ciascuno si senta supportato e che incentivi pratiche per
semplificare la conciliazione lavoro-vita privata.
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