SlideShare une entreprise Scribd logo
1  sur  75
Politica e social media:
regole minime
di sopravvivienza
Come comunicare i candidati e gli eletti
su Facebook e Twitter senza fare troppi danni
Come comunicare i candidati e gli eletti
su Facebook e Twitter senza fare troppi danni
di Dino Amenduni
Firenze, 11 luglio 2015
Communication Strategies
Lab
di Dino Amenduni
Firenze, 11 luglio 2015
Communication Strategies
Lab
Chi sono
Mi chiamo Dino Amenduni
(dino.amenduni@proformaweb.it -
http://about.me/dinoamenduni)
Sono socio, comunicatore politico e responsabile
social media per l’agenzia Proforma di Bari (
www.proformaweb.it)
Tutte le mie presentazioni sono disponibili
gratuitamente (sia consultazione che download)
all’indirizzo: www.slideshare.net/doonie
Sommario
Cinque buone pratiche
1. Ogni atto di comunicazione sul web è potenzialmente
pubblico
2. Parla nel modo più semplice e didascalico possibile
3. Vuoi parlare direttamente agli elettori? Usa Facebook.
Vuoi parlare attraverso i media? Usa Twitter. Vuoi parlare ai
nativi digitali? Non dimenticarti di Youtube
4. Non dare la colpa agli stagisti o agli hacker se fai un
errore (e chiedi scusa: tutti sbagliano)
5. Non iniziare a usare i social media a distanza troppo
ravvicinata dalle elezioni
Premessa
“La campagna elettorale
di quest’anno non è stata vinta dalla
tecnologia. Alla vittoria finale
ci hanno pensato Obama, il suo
incredibile staff, le idee e il messaggio
che è stato trasmesso
al popolo americano.
La tecnologia è stata soltanto
uno strumento di supporto“.
(Harper Reed, Chief Technology Officer di Barack Obama)
1. Un tweet
è come un comizio
Strumenti personali,
impatto pubblico: ogni parola
scritta da un politico può avere
un'influenza immediata
online e offline, in Italia e all'estero
Un tweet è come un comizio
Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato,
Tweet scritto nella notte tra il 14 e il 15 giugno 2014,
ore 2 AM, dopo Italia-Inghilterra ai mondiali di calcio in Brasile
Un tweet è come un comizio
Articolo del Guardian
a commento del tweet di Gasparri, 15 giugno 2014.
Gasparri è descritto come
“one of Italy’s most gaffe-prone politicians”
Un tweet è come un comizio
Tre conseguenze dirette sulla comunicazione politica
1. Prima di spingere invio, rispondere alla domanda:
“Ripeterei le stesse parole in una piazza gremita?”
Se la risposta è 'no', non pubblicare.
2. Se un politico decide di dare una notizia sui propri canali
sui social media, anziché sui mezzi tradizionali (soprattutto
se in campagna elettorale o con un ruolo amministrativo) ha
buone opportunità di essere rilanciato sui mezzi
tradizionali, ma con il vantaggio di dare un senso all'utilità di
seguire i suoi account: lì le notizie si trovano prima e dalla
viva voce dei protagonisti.
3. Tenersi alla larga dai social media quando si è in uno
stato di alterazione (stanchezza, ubriachezza, rabbia...)
2. Parlare nel modo
più semplice e
didascalico possibile
Tra analfabetismo funzionale,
velocità e disinteresse: comunicare
senza mai dare nulla per scontato
Semplice e didascalico
Percentuale di analfabetismo funzionale nei Paesi dell'area OCSE
(dati Human Development Report).Quasi un italiano su due non
comprende pienamente un testo scritto dopo averlo letto =
se non si parla in modo semplice, il messaggio non arriverà
Semplice e didascalico
Tre conseguenze dirette sulla comunicazione politica
1. Bisogna comunicare immaginando che il pubblico stia
ascoltando per la prima volta ciò che abbiamo da dire:
linguaggio didascalico, niente acronimi, niente elenchi di
leggi o decreti senza spiegazioni. Meglio un post lungo e
comprensibile che un post breve e incomprensibile.
2. I contenuti devono essere prodotti secondo una logica di
scalabilità, dal livello minimo di complessità (social media)
al livello massimo (approfondimenti sul sito Internet).
L'elettore deve essere lasciato libero di scegliere dove e
come informarsi.
3. “Se non lo riesci a dire in 140 caratteri, non mi interessa”
(da un articolo de La Stampa) → su Twitter meglio un titolo
con link che contrazioni e punteggiature sballate. Buona
comunicazione = uso appropriato della lingua italiana.
3. Facebook =
disintermediazione;
Twitter =
reintermediazione
Youtube =
nativi digitali
Un ecosistema,
tre strategie diverse
Rapporto Facebook – Twitter in Italia: 8 utenti a 1
(Facebook 26 milioni di utenti, Twitter 3.5 milioni)
Nel mondo: FB 1.5 miliardi di utenti, TW 500 milioni
Youtube più diffuso di Facebook tra gli under 30
In Italia i tre strumenti hanno funzioni diverse
e interdipendenti
Un ecosistema, tre strategie
Un ecosistema, tre strategie
Tre conseguenze dirette sulla comunicazione politica
1. Facebook è il luogo della disintermediazione: è lo
strumento teoricamente ideale per comunicare ai cittadini
senza l'aiuto della mediazione giornalistica. Perché la
disintermediazione sia reale, è necessario che il flusso di
comunicazione sia bidirezionale: non solo dai politici ai
cittadini, ma anche dai cittadini ai politici (e il feedback deve
avere un valore politico)
2. Twitter è il luogo della reintermediazione. Strumento
amato dai grandi nodi dell'informazione italiana, può
rappresentare un'alternativa rapida ed efficace ai comunicati
stampa (e in alcuni casi persino alle conferenze stampa)
3. Se si ambisce a raggiungere un pubblico under-30, il
primo passo da fare è pianificare una strategia di produzione
di contenuti video.
(Elezioni politiche 2013: M5S al 43% tra gli under 24 e con il
canale Youtube con più visualizzazioni nell'anno in Italia)
#Matteorisponde, Primarie PD, 8 dicembre 2013
Sessione di domande e risposte → i media tradizionali non servono
Uso di Twitter → i media tradizionali rilanciano
Youtube (Hangout) → i media tradizionali hanno contenuti a costo zero
Un'idea di comunicazione nata per il web ha effetti molto più complessi
Un ecosistema, tre strategie
4. Non dare la colpa agli
stagisti o a un hacker
se fai un errore
Non ti crederà (quasi) nessuno.
Meglio ammettere di aver
sbagliato: capita a tutti, soprattutto
con la comunicazione online
piuttosto che peggiorare
la situazione
Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio
della Camera, fa confusione tra gli aerei da guerra F35
e gli elicotteri della Protezione Civile...
Non dare la colpa agli hacker
...e si giustifica attribuendo la responsabilità “a chi gestisce il profilo”.
Online questa spiegazione è stata considerata poco credibile.
Non dare la colpa agli hacker
Non dare la colpa agli hacker
Tre conseguenze dirette sulla comunicazione politica
1. Se si fa un errore di comunicazione, meglio inviare
immediatamente una rettifica sullo stesso canale,
cancellando il post erroneo solo qualora il contenuto sia ad
alto tasso di viralità (se l'errore viene scoperto in pochi
secondi e il mittente non è così popolare, si può valutare di
cancellare il post.
2. Qualora la frittata sia già stata fatta e il post è stato visto
da molte persone bisogna evitare di cancellarlo per cercare
di nascondere le prove. Potrebbe scattare un
Effetto Streisand che aumenterebbe la conoscenza di quel
post invece che ridurla.
3. Dare la colpa a condizioni esterne (stagisti, hacker,
virus) non risolverà il problema, anzi: gli utenti non ci
crederanno, il personaggio politico ne uscirà ancora più
delegittimato.
5. Se è già troppo tardi,
non iniziare nemmeno
a usare i social
Recuperare il tempo perso è
corretto quando si fa con molti
mesi di anticipo: a poche settimane
o a pochi giorni dalle elezioni sarà
solo una mossa elettorale,
potenzialmente dannosa
Letizia Moratti inizia a usare Twitter in modo intensivo
tra il primo e il secondo turno delle elezioni Amministrative a Milano
del 2011 (Moratti era sindaco in carica). Per farlo crea un hashtag
(#mirispondi) con lo scopo di generare più interazioni possibili.
Costruisce uno staff last-minute, ma proprio lo staff cade
in un tranello satirico.
Questo è uno dei più gravi errori di comunicazione politica
degli ultimi anni: il sindaco in carica dimostra di non conoscere
le strade della città che amministra.
Se è troppo tardi, non iniziare
In questa slide: effetti collaterali di una comunicazione politica
approssimativa sui social media
Se è troppo tardi, non iniziare
Se è troppo tardi, non iniziare
Tre conseguenze dirette sulla comunicazione politica
1. Se il profilo di un politico è incompatibile con la
comunicazione sui social media (scarsa abitudine
tecnologica, mancanza di volontà di usare gli strumenti,
scarsa empatia), è meglio essere coerenti e non usarli
fino alla fine, piuttosto che tentare un'operazione simpatia
poco prima del voto. Le elezioni possono essere vinte anche
senza social (e senza comunicazione, in alcuni casi estremi)
2. Più tardi si inizia con l'utilizzo dei social media, più la
pressione dell'opinione pubblica è forte, meno ci si
dovrebbe affidare a risorse esterne, soprattutto se a
digiuno di politica.
3. La comunicazione sui social media è altamente
consigliata ma non del tutto obbligatoria: alla luce di queste
cinque regole, il lavoro va organizzato in modo
scientifico, altrimenti i rischi sono decisamente superiori
rispetto alle opportunità.
Conclusione
Coloro che non sono del tutto
consapevoli dei danni derivanti
dall'applicazione delle strategie
non possono essere neppure
consapevoli dei vantaggi derivanti
dalla loro applicazione.
(Sun Tzu, l'arte della Guerra, VI secolo a.C.)
Bari, elezioni
Amministrative 2014: la
case-history
Primarie, primo turno, ballottaggio: la
campagna di Antonio Decaro, sindaco di
Bari
Primarie, primo turno, ballottaggio: la
campagna di Antonio Decaro, sindaco di
Bari
di Dino Amendunidi Dino Amenduni
Sommario
Sei mesi di campagna elettorale in sei capitoli
1. Primarie - selfie - tutorial - costo zero
2. La campagna (la teaser, perché i cinque soggetti)
3. #sciamannin (video Decaro – Boschi) - perché quel
video, perché era importante
4. Chiama Decaro – il tormentone, la citazione del video
dell’avversario
5. Come comunicare il programma
(mentre tutti dicono che “non ci sono contenuti)
6. Social media: strategia, i format, i post sponsorizzati
I momenti clou della campagna
1. 30 dicembre 2013: processo per abuso d’ufficio (rito
abbreviato): assoluzione
2. 11 gennaio 2014: annuncio della candidatura alle
Primarie del centrosinistra
3. 24 febbraio: vittoria alle Primarie (turno unico) con il
53% dei voti
4. 26 aprile: presentazione del cuore del suo programma
in un evento pubblico
5. 25 maggio: al primo turno, Decaro ottiene il 49%
6. 8 giugno: vittoria al ballottaggio con il 65%
1. Primarie
Niente soldi, niente polemiche,
niente slogan:
la campagna a impatto zero
Primarie: scenario
Come vincere le Primarie a costo zero?
1. Decaro era il candidato unitario dei principali partiti di
centrosinistra (i suoi due avversari erano espressione di
liste civiche), e dunque ha iniziato la campagna per le
Primarie da favorito (anche per questo motivo) la scelta
strategica è stata: non fare polemiche, la
consultazione serve a scegliere il candidato che
rappresenterà tutta la coalizione alle Primarie
2. Coerentemente a questo posizionamento, si è deciso di
puntare su una campagna “a impatto zero”: nessun
manifesto, nessun investimento pubblicitario, molto web
e social media, processi di comunicazione
generativa
3. Il simbolo della campagna delle Primarie: la “selfie-
cornice”
1. Primarie: il video-tutorial
Antonio Decaro è il protagonista di un video (in stile Art-
Attack) in cui chiede ai suoi sostenitori di aiutarlo a
realizzare manifesti della campagna a costo zero,
attraverso foto-selfie da inviare via Facebook
Modello: dal denaro al surplus cognitivo
1. Primarie: circolo online-offline
L’allestimento del comitato “fisico” di Antonio Decaro,
ubicato esattamente di fronte al comitato del suo
avversario principale (Mimmo Di Paola) è realizzato
utilizzando gli scatti giunti nelle settimane di campagna per
le Primarie
La partecipazione online ha un significato simbolico
tangibile
2. Amministrative:
la campagna
“Il mio sindaco siamo noi”:
la creatività declinata in tre fasi
Amministrative: scenario
Come dare forza a una campagna corale?
1. “Io non so fare molte cose, ma una sì: so risolvere problemi. Lo
faccio da dieci anni. Ma se credete che io possa farlo da
solo, siete fuori strada.” (11 gennaio 2014). Il suo modello di
governo (e di campagna elettorale) è orientato al dialogo e
all’assunzione di responsabilità: “ascolto tutti ma decido io”
2. Per supportare questa scelta strategica, la campagna per le
Amministrative è stata divisa in tre fasi:
a. una campagna teaser, mirata a raccogliere suggerimenti
programmatici dai cittadini
b. lo sviluppo (revealing) con l’utilizzo dei suggerimenti più
ricorrenti, incarnati da cittadini con storie coerenti con i testi
c. una foto di Decaro con i protagonisti della revealing e con
due volontari di DeClub (comitato elettorale), per dare
sostanza al claim della campagna: “Il mio sindaco siamo
noi”
2. Amministrative: teaser
Primo manifesto 6x3: indirizzo mail volutamente generico, raccolta
degli spunti via mail, sintesi degli spunti ricevuti in cluster tematici
coerenti con le richieste più rilevanti sulle priorità amministrative,
emerse dai sondaggi
Una campagna aperta ai contributi di tutti i cittadini
2. Amministrative: revealing
Campagna affissioni: i soggetti sono cittadini-“testimonial”, le loro
storie personali incrociano gli slogan tematici,
dando coerenza al tema generale della campagna
(ascolto + decisione grazie ai cittadini – “il mio sindaco siamo noi”
La cornice è simbolo di continuità narrativa tra Primarie
e Amministrative
2. Amministrative: revealing
Campagna affissioni: i soggetti sono cittadini-“testimonial”, le loro
storie personali incrociano gli slogan tematici,
dando coerenza al tema generale della campagna
(ascolto + decisione grazie ai cittadini – “il mio sindaco siamo noi”
La cornice è simbolo di continuità narrativa tra Primarie
e Amministrative
2. Amministrative: revealing
Campagna affissioni: i soggetti sono cittadini-“testimonial”, le loro
storie personali incrociano gli slogan tematici,
dando coerenza al tema generale della campagna
(ascolto + decisione grazie ai cittadini – “il mio sindaco siamo noi”
La cornice è simbolo di continuità narrativa tra Primarie
e Amministrative
2. Amministrative: revealing
Campagna affissioni: i soggetti sono cittadini-“testimonial”, le loro
storie personali incrociano gli slogan tematici,
dando coerenza al tema generale della campagna
(ascolto + decisione grazie ai cittadini – “il mio sindaco siamo noi”
La cornice è simbolo di continuità narrativa tra Primarie
e Amministrative
2. Amministrative: revealing
Campagna affissioni: i soggetti sono cittadini-“testimonial”, le loro
storie personali incrociano gli slogan tematici,
dando coerenza al tema generale della campagna
(ascolto + decisione grazie ai cittadini – “il mio sindaco siamo noi”
La cornice è simbolo di continuità narrativa tra Primarie
e Amministrative
2. Amministrative: dieta mediatica
Dove si informano i cittadini baresi?
La televisione pesa quasi tre volte i social media
(sondaggio SWG, aprile 2014)
Il posizionamento strategico delle Primarie
non avrebbe funzionato alle Amministrative
2. Amministrative: gradimento
Impatto della campagna elettorale
(sondaggio SWG, aprile 2014)
I messaggi hanno funzionato, anche tra gli indecisi
(budget dichiarati per l’intera campagna elettorale: Decaro 200 mila
euro, Di Paola 325 mila euro)
3. La “fohaccia”: il video
Decaro-Boschi
#sciamaninn: perché quel video,
perché è stato stroncato,
perché ha funzionato
(comunque)
3. Decaro-Boschi: scenario
Obiettivo strategico: consolidare il ticket Comune-Governo,
nuova amministrazione-nuovo PD, Decaro-(governo) Renzi
1. Gradimento del governo Renzi: 56% a febbraio, 61% a maggio
(Demos)
2. Percentuale di gradimento di Maria Elena Boschi ad aprile
2014: 59%
3. 55% dei cittadini baresi si informano attraverso la televisione
(SWG) -> necessità di realizzare spot tv
4. Il ministro Boschi è a Bari (per poche ore) per un’iniziativa
pubblica a sostegno di Decaro
5. L’aereo che la porta a Bari arriva con un’ora di ritardo…
Il video va girato in pochi minuti: buona la prima.
3. Decaro-Boschi: il video
Spot 30 secondi (creatività Proforma, regia di Giovanni
Abbaticchio, staff Decaro, pubblicato il 14 aprile 2014)
Comunicare la familiarità
3. Decaro-Boschi: stroncature
“Ricordi una scena scartata dal film ‘Amici come noi’ di Pio e
Amedeo. Scartata perché non funzionava, perché non faceva
ridere, perché la comicità pugliese è altra cosa.” (Aldo Grasso,
Corriere della Sera)
“Più che uno spot elettorale, sembra l’inizio di un film porno.” (
Andrea Scanzi, Il Fatto Quotidiano, su Twitter)
“Il gusto più amaro di questo allegro, leggero, solare spot elettorale
lo offre l’inutile ricerca di un qualsiasi senso politico nel messaggio
dei due. L’inutile caccia a un seppur minimo accenno al
programma, a un’idea, a una suggestione di un programma,
all’ombra di un’idea. Niente” (Angelo Rossano, Corriere del
Mezzogiorno)
3. Decaro-Boschi: analisi
Decaro ha perso o guadagnato voti?
Difficile da dire, mancano indicatori di misurazione certi. Però:
1. Le analisi si sono concentrate sugli aspetti attoriali-scenici
e in parte sulla sceneggiatura, in pochi hanno ragionato sul
raggiungimento del nostro vero obiettivo strategico (il “ticket”)
2. L’hashtag #sciamaninn è diventato virale (e il video ha
ottenuto 46mila visualizzazioni su Youtube, stroncature
incluse, oltre a essere caricato su tutti i principali portali
nazionali,)
3. Il video ha generato una risposta-parodia da parte del
centrodestra (Giorgia Meloni e Filippo Melchiorre, candidato
vicesindaco), che ha dato ulteriore centralità al “caso”
4. Tra aprile e Maggio, Decaro è cresciuto di 4 punti nei
sondaggi. Non sarà merito del video, ma…
5. Analizzare un contenuto senza ragionare sul significato
strategico di medio-lungo termine è, spesso, un errore.
4. Chiama Decaro: il
video istituzionale
Come comunicare un tema
serissimo della campagna
elettorale attraverso l’ironia
(anche nei confronti
dell’avversario)
4. Chiama Decaro: scenario
Come valorizzare i principali punti di forza
del profilo di Decaro?
La percezione di Antonio Decaro tra i baresi:
1. Vicino alla gente
2. Competente
3. Giovane, ma già con una buona esperienza amministrativa
4. Risolutore di problemi
5. Autoironico
6. Barese “verace”
7. Con un buon seguito giovanile (a partire dall’attivismo del
comitato elettorale)
4. Chiama Decaro: scenario
Il profilo di Antonio Decaro tra i baresi
(sondaggio SWG, aprile 2014/
confronto con marzo 2014)
Lo spot “ufficiale” doveva potenziare questo profilo
già in via di consolidamento
4. Chiama Decaro: il video
Spot da 30 secondi
(64mila visualizzazioni su Youtube, 90mila in totale)
(creatività Proforma, regia di Pippo Mezzapesa.
Pubblicato l’8 maggio 2014)
La competenza diventa tormentone
4. Chiama Decaro: analisi
Tre livelli di lettura del video
1. A livello locale: “Chiama Decaro” risulta credibile perché
coerente con la biografia politica del candidato (nota:
nell’ultima scena del video compaiono la moglie e le due figlie
del candidato)
2. A livello nazionale: il video fa sorridere perché evoca un
tormentone, facendo riferimento anche a situazioni ironiche
(crisi coniugali, auto in panne…)
3. Nel confronto con l’avversario, il cui video è citato
esplicitamente con l’obiettivo di prenderlo in giro e di creare
straniamento ai cittadini che li hanno visti in tv uno dietro l’altro
4. Chiama Decaro: lo sfottò
Fotogramma dello spot originale di Di Paola (qui il video)
Fotogramma dello spot di Decaro che “cita” l’avversario
5. Comunicare il
programma
Convincere dell’esistenza
dei contenuti (mentre in tanti
dicono che non ci sono)
5. Il programma: scenario
Come comunicare un contenuto complesso in modo che sia
accessibile al più alto numero di elettori?
Antonio Decaro ha presentato il cuore del suo programma in un
evento pubblico. In questa sede ha parlato per quasi due ore,
proiettando 64 slide che raccontavano cifre, scelte, impatti sul
futuro della città.
I messaggi erano sempre accompagnati da claim, impaginazioni
“pop” senza mai rinunciare all’approfondimento di
contenuto.
Le slide sono state subito pubblicate su Slideshare e condivise
sul sito e sui social media.
L’ultima slide prevedeva il prospetto che certificava le coperture
economiche necessarie a mantenere ciò che si era promesso.
5. Il programma – le slide
Le cinque macro-idee di programma (qui il documento integrale)
sono state comunicate secondo un percorso
(grafica, impaginazione, testi) autonomo,
che ha sempre tenuto conto delle necessità del lettore/elettore
Dovere della comunicazione istituzionale: essere comprensibile
(qui: piano del trasporto pubblico)
5. Il programma – le slide
Le cinque macro-idee di programma (qui il documento integrale)
sono state comunicate secondo un percorso
(grafica, impaginazione, testi) autonomo,
che ha sempre tenuto conto delle necessità del lettore/elettore
Dovere della comunicazione istituzionale: essere comprensibile
(qui: biciplan)
5. Il programma – le slide
Le cinque macro-idee di programma (qui il documento integrale)
sono state comunicate secondo un percorso
(grafica, impaginazione, testi) autonomo,
che ha sempre tenuto conto delle necessità del lettore/elettore
Dovere della comunicazione istituzionale: essere comprensibile
(qui: digitalizzazione)
5. Il programma – le slide
Le cinque macro-idee di programma (qui il documento integrale)
sono state comunicate secondo un percorso
(grafica, impaginazione, testi) autonomo,
che ha sempre tenuto conto delle necessità del lettore/elettore
Dovere della comunicazione istituzionale: essere comprensibile
(qui: piano per il verde pubblico)
5. Il programma – le slide
Le cinque macro-idee di programma (qui il documento integrale)
sono state comunicate secondo un percorso
(grafica, impaginazione, testi) autonomo,
che ha sempre tenuto conto delle necessità del lettore/elettore
Dovere della comunicazione istituzionale: essere comprensibile
(qui: riqualificazione Caserma Rossani)
5. Il programma – le slide
Le cinque macro-idee di programma (qui il documento integrale)
sono state comunicate secondo un percorso
(grafica, impaginazione, testi) autonomo,
che ha sempre tenuto conto delle necessità del lettore/elettore
Dovere della comunicazione istituzionale: essere comprensibile
(qui: “piazze marine”)
5. Il programma – le coperture
Il programma è “certificato” da un documento che dimostra
l’esistenza delle coperture finanziarie,
oltre che una stima precisa dei costi di ogni misura annunciata
Fine della retorica: si deve promettere
solo ciò che si può mantenere
6. I social media
Format stabili, programma,
post sponsorizzati: sei mesi
di lavoro a sostegno
della strategia generale
(qui la pagina FB di Decaro)
6. Social media: scenario
Come utilizzare i social media
modificando la strategia nelle varie fasi della campagna
ma mantenendo coerenza nel tono
e nello stile di gestione?
1. Comunicando per format stabili di comunicazione, contenuti
omogenei per tipologia, pubblicabili a intervalli fissi e “a freddo”
(una volta approvato il format, il social media manager può
muoversi in autonomia)
2. Comunicando in diretta gli eventi principali della campagna
elettorale (confronti televisivi, eventi, comizi, appuntamenti nei
quartieri…)
3. Utilizzando contenuti “pop” (foto informali, comunque non
elettorali) in specifici momenti della campagna (giorni festivi,
pause, giorni di silenzio elettorali)
4. Pianificando post sponsorizzati su Facebook
6. Social media: scenario
Post sponsorizzati per la politica: il modello-Proforma (1)
1. Una campagna di advertising su Facebook deve sempre
iniziare da un’azione mirata ad aumentare il numero di “mi
piace” all’interno del territorio elettorale (in questo caso: utenti
maggiorenni residenti a Bari città). I primi post sponsorizzati
devono essere successivi o al massimo contemporanei a
questa campagna.
2. I post sponsorizzati devono coincidere, quando possibile, con i
format “fissi” progettati per i social media (ad esempio:
webcard, infografiche, numeri, contenuti di programma)
3. I post sponsorizzati devono avere come target i soli utenti
che hanno cliccato “mi piace” sulla pagina del politico. Se
un utente vuole essere informato, avrà già cliccato mi piace
(campagna al punto 1). Se non vuole essere informato, vivrà la
comunicazione politica come invasiva, come spam
6. Social media: scenario
Post sponsorizzati per la politica: il modello-Proforma (2)
4. Gli unici post meritevoli di essere sponsorizzati sono i contenuti
programmatici, cioè tutti i contenuti che possono generare
empowerment individuale degli utenti/sostenitori. Il politico
offre un contenuto rilevante per l’utente che, dunque, ha più
motivi per condividerli con i suoi amici, allargando così la base
degli utenti che vedranno il post (senza essere infastiditi dalla
comunicazione direttamente elettorale). È possibile
sponsorizzare anche contenuti video (spot, tutorial, data-
journalism) ed eventi speciali
5. Tutti gli altri post (contenuti politici, polemiche, foto pop,
aggiornamenti d’attualità) non vanno sponsorizzati sia perché
in alcuni casi sono meno rilevanti, sia per evitare eventuali
strumentalizzazioni (esempio: se un politico fa una foto con la
sua famiglia e lo sponsorizza, quest’ultima diventa contenuto
elettorale, generando un possibile effetto boomerang)
6. Social media: i format
Primarie: i decaroghi
Ogni martedì, Decaro ha pubblicato dieci impegni relativi a un tema
specifico, diverso di settimana in settimana
(qui: primo decarogo – le dieci cose che non farò da sindaco)
6. Social media: i format
Primarie: i decaroghi
Ogni martedì, Decaro ha pubblicato dieci impegni relativi a un tema
specifico, diverso di settimana in settimana
(qui: sesto decarogo, scritto grazie ai consigli dei cittadini)
6. Social media: i format
Amministrative: 50 idee in 50 giorni
Ogni giorno, negli ultimi 50 giorni di campagna elettorale (senza alcuna
interruzione), è stata pubblicata un’idea di programma
(qui: pubblica illuminazione)
6. Social media: i format
Amministrative: 50 idee in 50 giorni
Ogni giorno, negli ultimi 50 giorni di campagna elettorale (senza alcuna
interruzione), è stata pubblicata un’idea di programma
(qui: marketing territoriale)
6. Social media: i format
Amministrative: le slide (sponsorizzate)
Nelle ultime due settimane, una volta ogni 48 ore, è stata pubblicata
una slide del documento programmatico, re-impaginata per rispettare
la regola del 20% di testo nelle immagini,
necessaria per sponsorizzare un post
(qui: reddito di cittadinanza)
6. Social media: i format
Ballottaggio: 10x100
Nei 10 giorni centrali della campagna del ballottaggio, ogni 24 ore
(primo contenuto del giorno), sono stati pubblicati i 10 impegni che
Decaro ha preso nei primi 100 giorni di mandato
(qui: manutenzione delle strade)
6. Social media: i format
Ballottaggio: 10x100
Nei 10 giorni centrali della campagna del ballottaggio, ogni 24 ore
(primo contenuto del giorno), sono stati pubblicati i 10 impegni che
Decaro ha preso nei primi 100 giorni di mandato
(qui: 1, 2, 3, 4, 5 6)
6. Social media: i format
Il contenuto più popolare della campagna
Festa della mamma, foto di Decaro che lava i piatti
(citando il finale dello spot Chiama Decaro)
Pop funziona quando è vero e coerente. Ma comunque non basta
Nota: Decaro primo tra i candidati sindaci in Italia nel 2014
per “mi piace” e portata”
23 giugno 2014: la proclamazione
Grazie!
Dino Amenduni
http://about.me/dinoamenduni
dino.amenduni@proformaweb.it

Contenu connexe

Tendances

Tendances (20)

Giornalismo e social media: minacce e opportunità
Giornalismo e social media: minacce e opportunitàGiornalismo e social media: minacce e opportunità
Giornalismo e social media: minacce e opportunità
 
Dieci regole-base per gestire la presenza sui social media
Dieci regole-base per gestire la presenza sui social mediaDieci regole-base per gestire la presenza sui social media
Dieci regole-base per gestire la presenza sui social media
 
Semantica dei nuovi media - il wikivocabolario (aggiornato a luglio 2012)
Semantica dei nuovi media  - il wikivocabolario (aggiornato a luglio 2012)Semantica dei nuovi media  - il wikivocabolario (aggiornato a luglio 2012)
Semantica dei nuovi media - il wikivocabolario (aggiornato a luglio 2012)
 
Come sopravvivere al nuovo algoritmo di Facebook
Come sopravvivere al nuovo algoritmo di FacebookCome sopravvivere al nuovo algoritmo di Facebook
Come sopravvivere al nuovo algoritmo di Facebook
 
Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica online
Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica onlineCinque domande frequenti sulla comunicazione politica online
Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica online
 
Semantica dei nuovi media: il wikivocabolario (quinta versione)
Semantica dei nuovi media: il wikivocabolario (quinta versione)Semantica dei nuovi media: il wikivocabolario (quinta versione)
Semantica dei nuovi media: il wikivocabolario (quinta versione)
 
Comunicazione (politica) online: le worst practices
Comunicazione (politica) online: le worst practices Comunicazione (politica) online: le worst practices
Comunicazione (politica) online: le worst practices
 
Brexit, Trump, referendum: lezioni dalla politica del 2016
Brexit, Trump, referendum: lezioni dalla politica del 2016Brexit, Trump, referendum: lezioni dalla politica del 2016
Brexit, Trump, referendum: lezioni dalla politica del 2016
 
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenzeCinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
 
Dieci cose che ho imparato dopo 700 giorni consecutivi di campagne elettorali
Dieci cose che ho imparato dopo 700 giorni consecutivi di campagne elettoraliDieci cose che ho imparato dopo 700 giorni consecutivi di campagne elettorali
Dieci cose che ho imparato dopo 700 giorni consecutivi di campagne elettorali
 
Campagne elettorali: perché l'Italia è diversa da tutti gli altri Paesi
Campagne elettorali: perché l'Italia è diversa da tutti gli altri PaesiCampagne elettorali: perché l'Italia è diversa da tutti gli altri Paesi
Campagne elettorali: perché l'Italia è diversa da tutti gli altri Paesi
 
Partecipazione alla vita politica in Italia: da dove ripartire
Partecipazione alla vita politica in Italia: da dove ripartirePartecipazione alla vita politica in Italia: da dove ripartire
Partecipazione alla vita politica in Italia: da dove ripartire
 
Apprendere con i social media
Apprendere con i social mediaApprendere con i social media
Apprendere con i social media
 
Comunicare Nichi Vendola sui social media: la giornata tipo
Comunicare Nichi Vendola sui social media: la giornata tipoComunicare Nichi Vendola sui social media: la giornata tipo
Comunicare Nichi Vendola sui social media: la giornata tipo
 
Perché la politica italiana usa poco i dati?
Perché la politica italiana usa poco i dati?  Perché la politica italiana usa poco i dati?
Perché la politica italiana usa poco i dati?
 
Dal self-branding all’Open Gov - nuovi paradigmi per la comunicazione politic...
Dal self-branding all’Open Gov - nuovi paradigmi per la comunicazione politic...Dal self-branding all’Open Gov - nuovi paradigmi per la comunicazione politic...
Dal self-branding all’Open Gov - nuovi paradigmi per la comunicazione politic...
 
Cinque post politici di successo sui social media
Cinque post politici di successo sui social mediaCinque post politici di successo sui social media
Cinque post politici di successo sui social media
 
Cinque riflessioni sul giornalismo politico in italia
Cinque riflessioni sul giornalismo politico in italiaCinque riflessioni sul giornalismo politico in italia
Cinque riflessioni sul giornalismo politico in italia
 
Le emozioni positive possono diventare virali?
Le emozioni positive possono diventare virali?Le emozioni positive possono diventare virali?
Le emozioni positive possono diventare virali?
 
Comunicare la politica (settima edizione)
Comunicare la politica (settima edizione)Comunicare la politica (settima edizione)
Comunicare la politica (settima edizione)
 

En vedette

Why It Takes 7-13+ Touches to Generate a Qualified B2B Sales Lead Today
Why It Takes 7-13+ Touches to Generate a Qualified B2B Sales Lead TodayWhy It Takes 7-13+ Touches to Generate a Qualified B2B Sales Lead Today
Why It Takes 7-13+ Touches to Generate a Qualified B2B Sales Lead Today
Vivastream
 
Ilb ira brochure-20140327145457
Ilb ira brochure-20140327145457Ilb ira brochure-20140327145457
Ilb ira brochure-20140327145457
Michael Kleven
 

En vedette (19)

Why discovery of open books is a challenge
Why discovery of open books is a challengeWhy discovery of open books is a challenge
Why discovery of open books is a challenge
 
The sorry state of Finnish e-payment APIs
The sorry state of Finnish e-payment APIsThe sorry state of Finnish e-payment APIs
The sorry state of Finnish e-payment APIs
 
Causal and semantic relatedness effects on L2 text processing and memory: Evi...
Causal and semantic relatedness effects on L2 text processing and memory: Evi...Causal and semantic relatedness effects on L2 text processing and memory: Evi...
Causal and semantic relatedness effects on L2 text processing and memory: Evi...
 
Research Brief: Federal Reserve // March 2017
Research Brief: Federal Reserve // March 2017Research Brief: Federal Reserve // March 2017
Research Brief: Federal Reserve // March 2017
 
Comment automatiser l'exploitation de vos données webanalytics
Comment automatiser l'exploitation de vos données webanalyticsComment automatiser l'exploitation de vos données webanalytics
Comment automatiser l'exploitation de vos données webanalytics
 
บทที่8กฎหมายคอมพิวเตอร์[1]
บทที่8กฎหมายคอมพิวเตอร์[1]บทที่8กฎหมายคอมพิวเตอร์[1]
บทที่8กฎหมายคอมพิวเตอร์[1]
 
Why It Takes 7-13+ Touches to Generate a Qualified B2B Sales Lead Today
Why It Takes 7-13+ Touches to Generate a Qualified B2B Sales Lead TodayWhy It Takes 7-13+ Touches to Generate a Qualified B2B Sales Lead Today
Why It Takes 7-13+ Touches to Generate a Qualified B2B Sales Lead Today
 
Origen y evolucion del teatro
Origen y evolucion del teatroOrigen y evolucion del teatro
Origen y evolucion del teatro
 
Identifying your Target Audience: How to Define and Maximize It
Identifying your Target Audience: How to Define and Maximize ItIdentifying your Target Audience: How to Define and Maximize It
Identifying your Target Audience: How to Define and Maximize It
 
Ilb ira brochure-20140327145457
Ilb ira brochure-20140327145457Ilb ira brochure-20140327145457
Ilb ira brochure-20140327145457
 
Dockercon 2015 - Faster Cheaper Safer
Dockercon 2015 - Faster Cheaper SaferDockercon 2015 - Faster Cheaper Safer
Dockercon 2015 - Faster Cheaper Safer
 
Using Mind Map for Software Testing Activities
Using Mind Map for Software Testing ActivitiesUsing Mind Map for Software Testing Activities
Using Mind Map for Software Testing Activities
 
Nativescript with angular 2
Nativescript with angular 2Nativescript with angular 2
Nativescript with angular 2
 
Looking for your next career move?
Looking for your next career move? Looking for your next career move?
Looking for your next career move?
 
関西NIPS+読み会発表スライド
関西NIPS+読み会発表スライド関西NIPS+読み会発表スライド
関西NIPS+読み会発表スライド
 
Vertica And Spark: Connecting Computation And Data
Vertica And Spark: Connecting Computation And DataVertica And Spark: Connecting Computation And Data
Vertica And Spark: Connecting Computation And Data
 
研究室リテラシー教育スライド
研究室リテラシー教育スライド研究室リテラシー教育スライド
研究室リテラシー教育スライド
 
How to Spot a Liar
How to Spot a LiarHow to Spot a Liar
How to Spot a Liar
 
Deep learning 20170311
Deep learning 20170311Deep learning 20170311
Deep learning 20170311
 

Similaire à Politica e social media: regole minime di sopravvivenza

Similaire à Politica e social media: regole minime di sopravvivenza (20)

Buone e cattive pratiche di comunicazione politica sui social media
Buone e cattive pratiche di comunicazione politica sui social mediaBuone e cattive pratiche di comunicazione politica sui social media
Buone e cattive pratiche di comunicazione politica sui social media
 
Il difficile (ma necessario) incontro tra elettori ed eletti sui social media
Il difficile (ma necessario) incontro tra elettori ed eletti sui social mediaIl difficile (ma necessario) incontro tra elettori ed eletti sui social media
Il difficile (ma necessario) incontro tra elettori ed eletti sui social media
 
Aziende in Rete
Aziende in ReteAziende in Rete
Aziende in Rete
 
Silence is sexy - Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l'...
Silence is sexy  - Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l'...Silence is sexy  - Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l'...
Silence is sexy - Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l'...
 
Dove sono i voti degli italiani?
Dove sono i voti degli italiani?Dove sono i voti degli italiani?
Dove sono i voti degli italiani?
 
Twitter per la Pubblica Amministrazione: tre storie, sette idee
Twitter per la Pubblica Amministrazione: tre storie, sette ideeTwitter per la Pubblica Amministrazione: tre storie, sette idee
Twitter per la Pubblica Amministrazione: tre storie, sette idee
 
Politica online
Politica onlinePolitica online
Politica online
 
Semantica dei nuovi media - il wikivocabolario (terza versione)
Semantica dei nuovi media - il wikivocabolario (terza versione)Semantica dei nuovi media - il wikivocabolario (terza versione)
Semantica dei nuovi media - il wikivocabolario (terza versione)
 
Quattro riflessioni sulla comunicazione contemporanea
Quattro riflessioni sulla comunicazione contemporaneaQuattro riflessioni sulla comunicazione contemporanea
Quattro riflessioni sulla comunicazione contemporanea
 
Semantica dei nuovi media - il wikivocabolario (seconda versione)
Semantica dei nuovi media - il wikivocabolario (seconda versione)Semantica dei nuovi media - il wikivocabolario (seconda versione)
Semantica dei nuovi media - il wikivocabolario (seconda versione)
 
Comunicazione politica efficace: tre elementi per aumentare l'efficacia dei t...
Comunicazione politica efficace: tre elementi per aumentare l'efficacia dei t...Comunicazione politica efficace: tre elementi per aumentare l'efficacia dei t...
Comunicazione politica efficace: tre elementi per aumentare l'efficacia dei t...
 
Twitter in redazione
Twitter in redazioneTwitter in redazione
Twitter in redazione
 
I social media al servizio della Pubblica Amministrazione
I social media al servizio della Pubblica AmministrazioneI social media al servizio della Pubblica Amministrazione
I social media al servizio della Pubblica Amministrazione
 
Social Media Analysis
Social Media Analysis Social Media Analysis
Social Media Analysis
 
La ricerca sociale per la comunicazione (politica) online.
La ricerca sociale per la comunicazione (politica) online.La ricerca sociale per la comunicazione (politica) online.
La ricerca sociale per la comunicazione (politica) online.
 
Pluralismo dell'informazione e crisi di fiducia nei media
Pluralismo dell'informazione e crisi di fiducia nei mediaPluralismo dell'informazione e crisi di fiducia nei media
Pluralismo dell'informazione e crisi di fiducia nei media
 
Comunicazione politica: dalla parte del giornalista
Comunicazione politica: dalla parte del giornalistaComunicazione politica: dalla parte del giornalista
Comunicazione politica: dalla parte del giornalista
 
I social media come strumento di prevenzione
I social media come strumento di prevenzioneI social media come strumento di prevenzione
I social media come strumento di prevenzione
 
Allen montrasio pmicamp
Allen montrasio pmicampAllen montrasio pmicamp
Allen montrasio pmicamp
 
Cinque idee di comunicazione per chi ha appena vinto le elezioni
Cinque idee di comunicazione per chi ha appena vinto le elezioniCinque idee di comunicazione per chi ha appena vinto le elezioni
Cinque idee di comunicazione per chi ha appena vinto le elezioni
 

Plus de Center for Generative Communication

Plus de Center for Generative Communication (20)

Il valore dell'analisi e della progettazione nell'applicazione della metodolo...
Il valore dell'analisi e della progettazione nell'applicazione della metodolo...Il valore dell'analisi e della progettazione nell'applicazione della metodolo...
Il valore dell'analisi e della progettazione nell'applicazione della metodolo...
 
Sociologia dei digital media
Sociologia dei digital mediaSociologia dei digital media
Sociologia dei digital media
 
Tv e social media 2013-11-09 1
Tv e social media 2013-11-09 1Tv e social media 2013-11-09 1
Tv e social media 2013-11-09 1
 
Dalle narrazioni allo storytelling: individuare, produrre e gestire oggetti c...
Dalle narrazioni allo storytelling: individuare, produrre e gestire oggetti c...Dalle narrazioni allo storytelling: individuare, produrre e gestire oggetti c...
Dalle narrazioni allo storytelling: individuare, produrre e gestire oggetti c...
 
Virginio B. Sala - Testo e testualità la scrittura per l’editoria digitale
Virginio B. Sala -  Testo e testualità la scrittura per l’editoria digitaleVirginio B. Sala -  Testo e testualità la scrittura per l’editoria digitale
Virginio B. Sala - Testo e testualità la scrittura per l’editoria digitale
 
Giuseppe Moscato - Uso consapevole delle immagini e delle foto per la rete
Giuseppe Moscato - Uso consapevole delle immagini e delle foto per la reteGiuseppe Moscato - Uso consapevole delle immagini e delle foto per la rete
Giuseppe Moscato - Uso consapevole delle immagini e delle foto per la rete
 
Alessandra Anichini - Introduzione al Digital Writing
Alessandra Anichini -  Introduzione al Digital WritingAlessandra Anichini -  Introduzione al Digital Writing
Alessandra Anichini - Introduzione al Digital Writing
 
Gianluca Simonetta - Teorie e tecniche di comunicazione organizzativa
Gianluca Simonetta - Teorie e tecniche di comunicazione organizzativaGianluca Simonetta - Teorie e tecniche di comunicazione organizzativa
Gianluca Simonetta - Teorie e tecniche di comunicazione organizzativa
 
Sbardella - una comunicazione sostenibile per il territorio
Sbardella - una comunicazione sostenibile per il territorioSbardella - una comunicazione sostenibile per il territorio
Sbardella - una comunicazione sostenibile per il territorio
 
Generative Communication and Sustainability for Rural Development
Generative Communication and Sustainability for Rural DevelopmentGenerative Communication and Sustainability for Rural Development
Generative Communication and Sustainability for Rural Development
 
Sbardella_Lezione di comunicazione generativa_essere e comunicare
Sbardella_Lezione di comunicazione generativa_essere e comunicareSbardella_Lezione di comunicazione generativa_essere e comunicare
Sbardella_Lezione di comunicazione generativa_essere e comunicare
 
Un universo di storie: voce del verbo noi siamo
Un universo di storie: voce del verbo noi siamoUn universo di storie: voce del verbo noi siamo
Un universo di storie: voce del verbo noi siamo
 
Social media e CRM: come gestire le relazioni con i clienti
Social media e CRM: come gestire le relazioni con i clientiSocial media e CRM: come gestire le relazioni con i clienti
Social media e CRM: come gestire le relazioni con i clienti
 
Strategie di comunicazione integrata: tra online e offline marketing
Strategie di comunicazione integrata: tra online e offline marketingStrategie di comunicazione integrata: tra online e offline marketing
Strategie di comunicazione integrata: tra online e offline marketing
 
Ascoltere la rete: la sentiment analysis
Ascoltere la rete: la sentiment analysisAscoltere la rete: la sentiment analysis
Ascoltere la rete: la sentiment analysis
 
Sociologia dei digital media: uno sguardo critico
Sociologia dei digital media: uno sguardo criticoSociologia dei digital media: uno sguardo critico
Sociologia dei digital media: uno sguardo critico
 
Starbucksmarketingweb lezione del professor Aiello
Starbucksmarketingweb lezione del professor AielloStarbucksmarketingweb lezione del professor Aiello
Starbucksmarketingweb lezione del professor Aiello
 
Torrini Digital Marketing
Torrini Digital MarketingTorrini Digital Marketing
Torrini Digital Marketing
 
San casciano smart place @ National Council on Public History Annual Meeting ...
San casciano smart place @ National Council on Public History Annual Meeting ...San casciano smart place @ National Council on Public History Annual Meeting ...
San casciano smart place @ National Council on Public History Annual Meeting ...
 
San Casciano Smart Place, presentazione app
San Casciano Smart Place, presentazione appSan Casciano Smart Place, presentazione app
San Casciano Smart Place, presentazione app
 

Politica e social media: regole minime di sopravvivenza

  • 1. Politica e social media: regole minime di sopravvivienza Come comunicare i candidati e gli eletti su Facebook e Twitter senza fare troppi danni Come comunicare i candidati e gli eletti su Facebook e Twitter senza fare troppi danni di Dino Amenduni Firenze, 11 luglio 2015 Communication Strategies Lab di Dino Amenduni Firenze, 11 luglio 2015 Communication Strategies Lab
  • 2. Chi sono Mi chiamo Dino Amenduni (dino.amenduni@proformaweb.it - http://about.me/dinoamenduni) Sono socio, comunicatore politico e responsabile social media per l’agenzia Proforma di Bari ( www.proformaweb.it) Tutte le mie presentazioni sono disponibili gratuitamente (sia consultazione che download) all’indirizzo: www.slideshare.net/doonie
  • 3. Sommario Cinque buone pratiche 1. Ogni atto di comunicazione sul web è potenzialmente pubblico 2. Parla nel modo più semplice e didascalico possibile 3. Vuoi parlare direttamente agli elettori? Usa Facebook. Vuoi parlare attraverso i media? Usa Twitter. Vuoi parlare ai nativi digitali? Non dimenticarti di Youtube 4. Non dare la colpa agli stagisti o agli hacker se fai un errore (e chiedi scusa: tutti sbagliano) 5. Non iniziare a usare i social media a distanza troppo ravvicinata dalle elezioni
  • 4. Premessa “La campagna elettorale di quest’anno non è stata vinta dalla tecnologia. Alla vittoria finale ci hanno pensato Obama, il suo incredibile staff, le idee e il messaggio che è stato trasmesso al popolo americano. La tecnologia è stata soltanto uno strumento di supporto“. (Harper Reed, Chief Technology Officer di Barack Obama)
  • 5. 1. Un tweet è come un comizio Strumenti personali, impatto pubblico: ogni parola scritta da un politico può avere un'influenza immediata online e offline, in Italia e all'estero
  • 6. Un tweet è come un comizio Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, Tweet scritto nella notte tra il 14 e il 15 giugno 2014, ore 2 AM, dopo Italia-Inghilterra ai mondiali di calcio in Brasile
  • 7. Un tweet è come un comizio Articolo del Guardian a commento del tweet di Gasparri, 15 giugno 2014. Gasparri è descritto come “one of Italy’s most gaffe-prone politicians”
  • 8. Un tweet è come un comizio Tre conseguenze dirette sulla comunicazione politica 1. Prima di spingere invio, rispondere alla domanda: “Ripeterei le stesse parole in una piazza gremita?” Se la risposta è 'no', non pubblicare. 2. Se un politico decide di dare una notizia sui propri canali sui social media, anziché sui mezzi tradizionali (soprattutto se in campagna elettorale o con un ruolo amministrativo) ha buone opportunità di essere rilanciato sui mezzi tradizionali, ma con il vantaggio di dare un senso all'utilità di seguire i suoi account: lì le notizie si trovano prima e dalla viva voce dei protagonisti. 3. Tenersi alla larga dai social media quando si è in uno stato di alterazione (stanchezza, ubriachezza, rabbia...)
  • 9. 2. Parlare nel modo più semplice e didascalico possibile Tra analfabetismo funzionale, velocità e disinteresse: comunicare senza mai dare nulla per scontato
  • 10. Semplice e didascalico Percentuale di analfabetismo funzionale nei Paesi dell'area OCSE (dati Human Development Report).Quasi un italiano su due non comprende pienamente un testo scritto dopo averlo letto = se non si parla in modo semplice, il messaggio non arriverà
  • 11. Semplice e didascalico Tre conseguenze dirette sulla comunicazione politica 1. Bisogna comunicare immaginando che il pubblico stia ascoltando per la prima volta ciò che abbiamo da dire: linguaggio didascalico, niente acronimi, niente elenchi di leggi o decreti senza spiegazioni. Meglio un post lungo e comprensibile che un post breve e incomprensibile. 2. I contenuti devono essere prodotti secondo una logica di scalabilità, dal livello minimo di complessità (social media) al livello massimo (approfondimenti sul sito Internet). L'elettore deve essere lasciato libero di scegliere dove e come informarsi. 3. “Se non lo riesci a dire in 140 caratteri, non mi interessa” (da un articolo de La Stampa) → su Twitter meglio un titolo con link che contrazioni e punteggiature sballate. Buona comunicazione = uso appropriato della lingua italiana.
  • 12. 3. Facebook = disintermediazione; Twitter = reintermediazione Youtube = nativi digitali Un ecosistema, tre strategie diverse
  • 13. Rapporto Facebook – Twitter in Italia: 8 utenti a 1 (Facebook 26 milioni di utenti, Twitter 3.5 milioni) Nel mondo: FB 1.5 miliardi di utenti, TW 500 milioni Youtube più diffuso di Facebook tra gli under 30 In Italia i tre strumenti hanno funzioni diverse e interdipendenti Un ecosistema, tre strategie
  • 14. Un ecosistema, tre strategie Tre conseguenze dirette sulla comunicazione politica 1. Facebook è il luogo della disintermediazione: è lo strumento teoricamente ideale per comunicare ai cittadini senza l'aiuto della mediazione giornalistica. Perché la disintermediazione sia reale, è necessario che il flusso di comunicazione sia bidirezionale: non solo dai politici ai cittadini, ma anche dai cittadini ai politici (e il feedback deve avere un valore politico) 2. Twitter è il luogo della reintermediazione. Strumento amato dai grandi nodi dell'informazione italiana, può rappresentare un'alternativa rapida ed efficace ai comunicati stampa (e in alcuni casi persino alle conferenze stampa) 3. Se si ambisce a raggiungere un pubblico under-30, il primo passo da fare è pianificare una strategia di produzione di contenuti video. (Elezioni politiche 2013: M5S al 43% tra gli under 24 e con il canale Youtube con più visualizzazioni nell'anno in Italia)
  • 15. #Matteorisponde, Primarie PD, 8 dicembre 2013 Sessione di domande e risposte → i media tradizionali non servono Uso di Twitter → i media tradizionali rilanciano Youtube (Hangout) → i media tradizionali hanno contenuti a costo zero Un'idea di comunicazione nata per il web ha effetti molto più complessi Un ecosistema, tre strategie
  • 16. 4. Non dare la colpa agli stagisti o a un hacker se fai un errore Non ti crederà (quasi) nessuno. Meglio ammettere di aver sbagliato: capita a tutti, soprattutto con la comunicazione online piuttosto che peggiorare la situazione
  • 17. Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio della Camera, fa confusione tra gli aerei da guerra F35 e gli elicotteri della Protezione Civile... Non dare la colpa agli hacker
  • 18. ...e si giustifica attribuendo la responsabilità “a chi gestisce il profilo”. Online questa spiegazione è stata considerata poco credibile. Non dare la colpa agli hacker
  • 19. Non dare la colpa agli hacker Tre conseguenze dirette sulla comunicazione politica 1. Se si fa un errore di comunicazione, meglio inviare immediatamente una rettifica sullo stesso canale, cancellando il post erroneo solo qualora il contenuto sia ad alto tasso di viralità (se l'errore viene scoperto in pochi secondi e il mittente non è così popolare, si può valutare di cancellare il post. 2. Qualora la frittata sia già stata fatta e il post è stato visto da molte persone bisogna evitare di cancellarlo per cercare di nascondere le prove. Potrebbe scattare un Effetto Streisand che aumenterebbe la conoscenza di quel post invece che ridurla. 3. Dare la colpa a condizioni esterne (stagisti, hacker, virus) non risolverà il problema, anzi: gli utenti non ci crederanno, il personaggio politico ne uscirà ancora più delegittimato.
  • 20. 5. Se è già troppo tardi, non iniziare nemmeno a usare i social Recuperare il tempo perso è corretto quando si fa con molti mesi di anticipo: a poche settimane o a pochi giorni dalle elezioni sarà solo una mossa elettorale, potenzialmente dannosa
  • 21. Letizia Moratti inizia a usare Twitter in modo intensivo tra il primo e il secondo turno delle elezioni Amministrative a Milano del 2011 (Moratti era sindaco in carica). Per farlo crea un hashtag (#mirispondi) con lo scopo di generare più interazioni possibili. Costruisce uno staff last-minute, ma proprio lo staff cade in un tranello satirico. Questo è uno dei più gravi errori di comunicazione politica degli ultimi anni: il sindaco in carica dimostra di non conoscere le strade della città che amministra. Se è troppo tardi, non iniziare
  • 22. In questa slide: effetti collaterali di una comunicazione politica approssimativa sui social media Se è troppo tardi, non iniziare
  • 23. Se è troppo tardi, non iniziare Tre conseguenze dirette sulla comunicazione politica 1. Se il profilo di un politico è incompatibile con la comunicazione sui social media (scarsa abitudine tecnologica, mancanza di volontà di usare gli strumenti, scarsa empatia), è meglio essere coerenti e non usarli fino alla fine, piuttosto che tentare un'operazione simpatia poco prima del voto. Le elezioni possono essere vinte anche senza social (e senza comunicazione, in alcuni casi estremi) 2. Più tardi si inizia con l'utilizzo dei social media, più la pressione dell'opinione pubblica è forte, meno ci si dovrebbe affidare a risorse esterne, soprattutto se a digiuno di politica. 3. La comunicazione sui social media è altamente consigliata ma non del tutto obbligatoria: alla luce di queste cinque regole, il lavoro va organizzato in modo scientifico, altrimenti i rischi sono decisamente superiori rispetto alle opportunità.
  • 24. Conclusione Coloro che non sono del tutto consapevoli dei danni derivanti dall'applicazione delle strategie non possono essere neppure consapevoli dei vantaggi derivanti dalla loro applicazione. (Sun Tzu, l'arte della Guerra, VI secolo a.C.)
  • 25. Bari, elezioni Amministrative 2014: la case-history Primarie, primo turno, ballottaggio: la campagna di Antonio Decaro, sindaco di Bari Primarie, primo turno, ballottaggio: la campagna di Antonio Decaro, sindaco di Bari di Dino Amendunidi Dino Amenduni
  • 26. Sommario Sei mesi di campagna elettorale in sei capitoli 1. Primarie - selfie - tutorial - costo zero 2. La campagna (la teaser, perché i cinque soggetti) 3. #sciamannin (video Decaro – Boschi) - perché quel video, perché era importante 4. Chiama Decaro – il tormentone, la citazione del video dell’avversario 5. Come comunicare il programma (mentre tutti dicono che “non ci sono contenuti) 6. Social media: strategia, i format, i post sponsorizzati
  • 27. I momenti clou della campagna 1. 30 dicembre 2013: processo per abuso d’ufficio (rito abbreviato): assoluzione 2. 11 gennaio 2014: annuncio della candidatura alle Primarie del centrosinistra 3. 24 febbraio: vittoria alle Primarie (turno unico) con il 53% dei voti 4. 26 aprile: presentazione del cuore del suo programma in un evento pubblico 5. 25 maggio: al primo turno, Decaro ottiene il 49% 6. 8 giugno: vittoria al ballottaggio con il 65%
  • 28. 1. Primarie Niente soldi, niente polemiche, niente slogan: la campagna a impatto zero
  • 29. Primarie: scenario Come vincere le Primarie a costo zero? 1. Decaro era il candidato unitario dei principali partiti di centrosinistra (i suoi due avversari erano espressione di liste civiche), e dunque ha iniziato la campagna per le Primarie da favorito (anche per questo motivo) la scelta strategica è stata: non fare polemiche, la consultazione serve a scegliere il candidato che rappresenterà tutta la coalizione alle Primarie 2. Coerentemente a questo posizionamento, si è deciso di puntare su una campagna “a impatto zero”: nessun manifesto, nessun investimento pubblicitario, molto web e social media, processi di comunicazione generativa 3. Il simbolo della campagna delle Primarie: la “selfie- cornice”
  • 30. 1. Primarie: il video-tutorial Antonio Decaro è il protagonista di un video (in stile Art- Attack) in cui chiede ai suoi sostenitori di aiutarlo a realizzare manifesti della campagna a costo zero, attraverso foto-selfie da inviare via Facebook Modello: dal denaro al surplus cognitivo
  • 31. 1. Primarie: circolo online-offline L’allestimento del comitato “fisico” di Antonio Decaro, ubicato esattamente di fronte al comitato del suo avversario principale (Mimmo Di Paola) è realizzato utilizzando gli scatti giunti nelle settimane di campagna per le Primarie La partecipazione online ha un significato simbolico tangibile
  • 32. 2. Amministrative: la campagna “Il mio sindaco siamo noi”: la creatività declinata in tre fasi
  • 33. Amministrative: scenario Come dare forza a una campagna corale? 1. “Io non so fare molte cose, ma una sì: so risolvere problemi. Lo faccio da dieci anni. Ma se credete che io possa farlo da solo, siete fuori strada.” (11 gennaio 2014). Il suo modello di governo (e di campagna elettorale) è orientato al dialogo e all’assunzione di responsabilità: “ascolto tutti ma decido io” 2. Per supportare questa scelta strategica, la campagna per le Amministrative è stata divisa in tre fasi: a. una campagna teaser, mirata a raccogliere suggerimenti programmatici dai cittadini b. lo sviluppo (revealing) con l’utilizzo dei suggerimenti più ricorrenti, incarnati da cittadini con storie coerenti con i testi c. una foto di Decaro con i protagonisti della revealing e con due volontari di DeClub (comitato elettorale), per dare sostanza al claim della campagna: “Il mio sindaco siamo noi”
  • 34. 2. Amministrative: teaser Primo manifesto 6x3: indirizzo mail volutamente generico, raccolta degli spunti via mail, sintesi degli spunti ricevuti in cluster tematici coerenti con le richieste più rilevanti sulle priorità amministrative, emerse dai sondaggi Una campagna aperta ai contributi di tutti i cittadini
  • 35. 2. Amministrative: revealing Campagna affissioni: i soggetti sono cittadini-“testimonial”, le loro storie personali incrociano gli slogan tematici, dando coerenza al tema generale della campagna (ascolto + decisione grazie ai cittadini – “il mio sindaco siamo noi” La cornice è simbolo di continuità narrativa tra Primarie e Amministrative
  • 36. 2. Amministrative: revealing Campagna affissioni: i soggetti sono cittadini-“testimonial”, le loro storie personali incrociano gli slogan tematici, dando coerenza al tema generale della campagna (ascolto + decisione grazie ai cittadini – “il mio sindaco siamo noi” La cornice è simbolo di continuità narrativa tra Primarie e Amministrative
  • 37. 2. Amministrative: revealing Campagna affissioni: i soggetti sono cittadini-“testimonial”, le loro storie personali incrociano gli slogan tematici, dando coerenza al tema generale della campagna (ascolto + decisione grazie ai cittadini – “il mio sindaco siamo noi” La cornice è simbolo di continuità narrativa tra Primarie e Amministrative
  • 38. 2. Amministrative: revealing Campagna affissioni: i soggetti sono cittadini-“testimonial”, le loro storie personali incrociano gli slogan tematici, dando coerenza al tema generale della campagna (ascolto + decisione grazie ai cittadini – “il mio sindaco siamo noi” La cornice è simbolo di continuità narrativa tra Primarie e Amministrative
  • 39. 2. Amministrative: revealing Campagna affissioni: i soggetti sono cittadini-“testimonial”, le loro storie personali incrociano gli slogan tematici, dando coerenza al tema generale della campagna (ascolto + decisione grazie ai cittadini – “il mio sindaco siamo noi” La cornice è simbolo di continuità narrativa tra Primarie e Amministrative
  • 40. 2. Amministrative: dieta mediatica Dove si informano i cittadini baresi? La televisione pesa quasi tre volte i social media (sondaggio SWG, aprile 2014) Il posizionamento strategico delle Primarie non avrebbe funzionato alle Amministrative
  • 41. 2. Amministrative: gradimento Impatto della campagna elettorale (sondaggio SWG, aprile 2014) I messaggi hanno funzionato, anche tra gli indecisi (budget dichiarati per l’intera campagna elettorale: Decaro 200 mila euro, Di Paola 325 mila euro)
  • 42. 3. La “fohaccia”: il video Decaro-Boschi #sciamaninn: perché quel video, perché è stato stroncato, perché ha funzionato (comunque)
  • 43. 3. Decaro-Boschi: scenario Obiettivo strategico: consolidare il ticket Comune-Governo, nuova amministrazione-nuovo PD, Decaro-(governo) Renzi 1. Gradimento del governo Renzi: 56% a febbraio, 61% a maggio (Demos) 2. Percentuale di gradimento di Maria Elena Boschi ad aprile 2014: 59% 3. 55% dei cittadini baresi si informano attraverso la televisione (SWG) -> necessità di realizzare spot tv 4. Il ministro Boschi è a Bari (per poche ore) per un’iniziativa pubblica a sostegno di Decaro 5. L’aereo che la porta a Bari arriva con un’ora di ritardo… Il video va girato in pochi minuti: buona la prima.
  • 44. 3. Decaro-Boschi: il video Spot 30 secondi (creatività Proforma, regia di Giovanni Abbaticchio, staff Decaro, pubblicato il 14 aprile 2014) Comunicare la familiarità
  • 45. 3. Decaro-Boschi: stroncature “Ricordi una scena scartata dal film ‘Amici come noi’ di Pio e Amedeo. Scartata perché non funzionava, perché non faceva ridere, perché la comicità pugliese è altra cosa.” (Aldo Grasso, Corriere della Sera) “Più che uno spot elettorale, sembra l’inizio di un film porno.” ( Andrea Scanzi, Il Fatto Quotidiano, su Twitter) “Il gusto più amaro di questo allegro, leggero, solare spot elettorale lo offre l’inutile ricerca di un qualsiasi senso politico nel messaggio dei due. L’inutile caccia a un seppur minimo accenno al programma, a un’idea, a una suggestione di un programma, all’ombra di un’idea. Niente” (Angelo Rossano, Corriere del Mezzogiorno)
  • 46. 3. Decaro-Boschi: analisi Decaro ha perso o guadagnato voti? Difficile da dire, mancano indicatori di misurazione certi. Però: 1. Le analisi si sono concentrate sugli aspetti attoriali-scenici e in parte sulla sceneggiatura, in pochi hanno ragionato sul raggiungimento del nostro vero obiettivo strategico (il “ticket”) 2. L’hashtag #sciamaninn è diventato virale (e il video ha ottenuto 46mila visualizzazioni su Youtube, stroncature incluse, oltre a essere caricato su tutti i principali portali nazionali,) 3. Il video ha generato una risposta-parodia da parte del centrodestra (Giorgia Meloni e Filippo Melchiorre, candidato vicesindaco), che ha dato ulteriore centralità al “caso” 4. Tra aprile e Maggio, Decaro è cresciuto di 4 punti nei sondaggi. Non sarà merito del video, ma… 5. Analizzare un contenuto senza ragionare sul significato strategico di medio-lungo termine è, spesso, un errore.
  • 47. 4. Chiama Decaro: il video istituzionale Come comunicare un tema serissimo della campagna elettorale attraverso l’ironia (anche nei confronti dell’avversario)
  • 48. 4. Chiama Decaro: scenario Come valorizzare i principali punti di forza del profilo di Decaro? La percezione di Antonio Decaro tra i baresi: 1. Vicino alla gente 2. Competente 3. Giovane, ma già con una buona esperienza amministrativa 4. Risolutore di problemi 5. Autoironico 6. Barese “verace” 7. Con un buon seguito giovanile (a partire dall’attivismo del comitato elettorale)
  • 49. 4. Chiama Decaro: scenario Il profilo di Antonio Decaro tra i baresi (sondaggio SWG, aprile 2014/ confronto con marzo 2014) Lo spot “ufficiale” doveva potenziare questo profilo già in via di consolidamento
  • 50. 4. Chiama Decaro: il video Spot da 30 secondi (64mila visualizzazioni su Youtube, 90mila in totale) (creatività Proforma, regia di Pippo Mezzapesa. Pubblicato l’8 maggio 2014) La competenza diventa tormentone
  • 51. 4. Chiama Decaro: analisi Tre livelli di lettura del video 1. A livello locale: “Chiama Decaro” risulta credibile perché coerente con la biografia politica del candidato (nota: nell’ultima scena del video compaiono la moglie e le due figlie del candidato) 2. A livello nazionale: il video fa sorridere perché evoca un tormentone, facendo riferimento anche a situazioni ironiche (crisi coniugali, auto in panne…) 3. Nel confronto con l’avversario, il cui video è citato esplicitamente con l’obiettivo di prenderlo in giro e di creare straniamento ai cittadini che li hanno visti in tv uno dietro l’altro
  • 52. 4. Chiama Decaro: lo sfottò Fotogramma dello spot originale di Di Paola (qui il video) Fotogramma dello spot di Decaro che “cita” l’avversario
  • 53. 5. Comunicare il programma Convincere dell’esistenza dei contenuti (mentre in tanti dicono che non ci sono)
  • 54. 5. Il programma: scenario Come comunicare un contenuto complesso in modo che sia accessibile al più alto numero di elettori? Antonio Decaro ha presentato il cuore del suo programma in un evento pubblico. In questa sede ha parlato per quasi due ore, proiettando 64 slide che raccontavano cifre, scelte, impatti sul futuro della città. I messaggi erano sempre accompagnati da claim, impaginazioni “pop” senza mai rinunciare all’approfondimento di contenuto. Le slide sono state subito pubblicate su Slideshare e condivise sul sito e sui social media. L’ultima slide prevedeva il prospetto che certificava le coperture economiche necessarie a mantenere ciò che si era promesso.
  • 55. 5. Il programma – le slide Le cinque macro-idee di programma (qui il documento integrale) sono state comunicate secondo un percorso (grafica, impaginazione, testi) autonomo, che ha sempre tenuto conto delle necessità del lettore/elettore Dovere della comunicazione istituzionale: essere comprensibile (qui: piano del trasporto pubblico)
  • 56. 5. Il programma – le slide Le cinque macro-idee di programma (qui il documento integrale) sono state comunicate secondo un percorso (grafica, impaginazione, testi) autonomo, che ha sempre tenuto conto delle necessità del lettore/elettore Dovere della comunicazione istituzionale: essere comprensibile (qui: biciplan)
  • 57. 5. Il programma – le slide Le cinque macro-idee di programma (qui il documento integrale) sono state comunicate secondo un percorso (grafica, impaginazione, testi) autonomo, che ha sempre tenuto conto delle necessità del lettore/elettore Dovere della comunicazione istituzionale: essere comprensibile (qui: digitalizzazione)
  • 58. 5. Il programma – le slide Le cinque macro-idee di programma (qui il documento integrale) sono state comunicate secondo un percorso (grafica, impaginazione, testi) autonomo, che ha sempre tenuto conto delle necessità del lettore/elettore Dovere della comunicazione istituzionale: essere comprensibile (qui: piano per il verde pubblico)
  • 59. 5. Il programma – le slide Le cinque macro-idee di programma (qui il documento integrale) sono state comunicate secondo un percorso (grafica, impaginazione, testi) autonomo, che ha sempre tenuto conto delle necessità del lettore/elettore Dovere della comunicazione istituzionale: essere comprensibile (qui: riqualificazione Caserma Rossani)
  • 60. 5. Il programma – le slide Le cinque macro-idee di programma (qui il documento integrale) sono state comunicate secondo un percorso (grafica, impaginazione, testi) autonomo, che ha sempre tenuto conto delle necessità del lettore/elettore Dovere della comunicazione istituzionale: essere comprensibile (qui: “piazze marine”)
  • 61. 5. Il programma – le coperture Il programma è “certificato” da un documento che dimostra l’esistenza delle coperture finanziarie, oltre che una stima precisa dei costi di ogni misura annunciata Fine della retorica: si deve promettere solo ciò che si può mantenere
  • 62. 6. I social media Format stabili, programma, post sponsorizzati: sei mesi di lavoro a sostegno della strategia generale (qui la pagina FB di Decaro)
  • 63. 6. Social media: scenario Come utilizzare i social media modificando la strategia nelle varie fasi della campagna ma mantenendo coerenza nel tono e nello stile di gestione? 1. Comunicando per format stabili di comunicazione, contenuti omogenei per tipologia, pubblicabili a intervalli fissi e “a freddo” (una volta approvato il format, il social media manager può muoversi in autonomia) 2. Comunicando in diretta gli eventi principali della campagna elettorale (confronti televisivi, eventi, comizi, appuntamenti nei quartieri…) 3. Utilizzando contenuti “pop” (foto informali, comunque non elettorali) in specifici momenti della campagna (giorni festivi, pause, giorni di silenzio elettorali) 4. Pianificando post sponsorizzati su Facebook
  • 64. 6. Social media: scenario Post sponsorizzati per la politica: il modello-Proforma (1) 1. Una campagna di advertising su Facebook deve sempre iniziare da un’azione mirata ad aumentare il numero di “mi piace” all’interno del territorio elettorale (in questo caso: utenti maggiorenni residenti a Bari città). I primi post sponsorizzati devono essere successivi o al massimo contemporanei a questa campagna. 2. I post sponsorizzati devono coincidere, quando possibile, con i format “fissi” progettati per i social media (ad esempio: webcard, infografiche, numeri, contenuti di programma) 3. I post sponsorizzati devono avere come target i soli utenti che hanno cliccato “mi piace” sulla pagina del politico. Se un utente vuole essere informato, avrà già cliccato mi piace (campagna al punto 1). Se non vuole essere informato, vivrà la comunicazione politica come invasiva, come spam
  • 65. 6. Social media: scenario Post sponsorizzati per la politica: il modello-Proforma (2) 4. Gli unici post meritevoli di essere sponsorizzati sono i contenuti programmatici, cioè tutti i contenuti che possono generare empowerment individuale degli utenti/sostenitori. Il politico offre un contenuto rilevante per l’utente che, dunque, ha più motivi per condividerli con i suoi amici, allargando così la base degli utenti che vedranno il post (senza essere infastiditi dalla comunicazione direttamente elettorale). È possibile sponsorizzare anche contenuti video (spot, tutorial, data- journalism) ed eventi speciali 5. Tutti gli altri post (contenuti politici, polemiche, foto pop, aggiornamenti d’attualità) non vanno sponsorizzati sia perché in alcuni casi sono meno rilevanti, sia per evitare eventuali strumentalizzazioni (esempio: se un politico fa una foto con la sua famiglia e lo sponsorizza, quest’ultima diventa contenuto elettorale, generando un possibile effetto boomerang)
  • 66. 6. Social media: i format Primarie: i decaroghi Ogni martedì, Decaro ha pubblicato dieci impegni relativi a un tema specifico, diverso di settimana in settimana (qui: primo decarogo – le dieci cose che non farò da sindaco)
  • 67. 6. Social media: i format Primarie: i decaroghi Ogni martedì, Decaro ha pubblicato dieci impegni relativi a un tema specifico, diverso di settimana in settimana (qui: sesto decarogo, scritto grazie ai consigli dei cittadini)
  • 68. 6. Social media: i format Amministrative: 50 idee in 50 giorni Ogni giorno, negli ultimi 50 giorni di campagna elettorale (senza alcuna interruzione), è stata pubblicata un’idea di programma (qui: pubblica illuminazione)
  • 69. 6. Social media: i format Amministrative: 50 idee in 50 giorni Ogni giorno, negli ultimi 50 giorni di campagna elettorale (senza alcuna interruzione), è stata pubblicata un’idea di programma (qui: marketing territoriale)
  • 70. 6. Social media: i format Amministrative: le slide (sponsorizzate) Nelle ultime due settimane, una volta ogni 48 ore, è stata pubblicata una slide del documento programmatico, re-impaginata per rispettare la regola del 20% di testo nelle immagini, necessaria per sponsorizzare un post (qui: reddito di cittadinanza)
  • 71. 6. Social media: i format Ballottaggio: 10x100 Nei 10 giorni centrali della campagna del ballottaggio, ogni 24 ore (primo contenuto del giorno), sono stati pubblicati i 10 impegni che Decaro ha preso nei primi 100 giorni di mandato (qui: manutenzione delle strade)
  • 72. 6. Social media: i format Ballottaggio: 10x100 Nei 10 giorni centrali della campagna del ballottaggio, ogni 24 ore (primo contenuto del giorno), sono stati pubblicati i 10 impegni che Decaro ha preso nei primi 100 giorni di mandato (qui: 1, 2, 3, 4, 5 6)
  • 73. 6. Social media: i format Il contenuto più popolare della campagna Festa della mamma, foto di Decaro che lava i piatti (citando il finale dello spot Chiama Decaro) Pop funziona quando è vero e coerente. Ma comunque non basta Nota: Decaro primo tra i candidati sindaci in Italia nel 2014 per “mi piace” e portata”
  • 74. 23 giugno 2014: la proclamazione