2. Il riciclo degli imballaggi di plastica parte dalla
raccolta. In questa prima fase il raccoglitore
si occupa della gestione della raccolta presso
il detentore/produttore del rifiuto e della
successiva selezione per partite omogenee.
I rifiuti di plastica dopo essere stati raccolti
e selezionati vengono trasportati verso gli
impianti di riciclo. In questa fase i rifiuti
subiscono un’ulteriore cernita e poi una prima
triturazione, lavaggio e macinatura tramite
appositi mulini.
Il materiale ottenuto da questo processo,
viene convogliato direttamente ai dosatori per
immettersi nella fase di estrusione (fusione
e spinta in avanti del materiale plastico)
dalle quale si ottiene la materia plastica
sottoforma di granulo. La cosiddetta “materia
prima seconda” ottenuta dal processo di
rigenerazione verrà venduta alle aziende di
trasformazione per essere successivamente
lavorata attraverso le tecniche conosciute di
filmatura o stampaggio.
COSA FA CARPI:
RAPPRESENTA OLTRE 200.000 t
DI RIFIUTI DI PLASTICA
RICICLATI IN ITALIA
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3. Tema 1:
RACCOGLIERE RIFIUTI NON SIGNIFICA
RICICLARLI
I RIFIUTI PLASTICI RACCOLTI SONO
SEMPRE RICICLABILI ?
Fare la raccolta differenziata è solo un primo
passo verso una corretta ed economica
gestione dei rifiuti e riguarda i cittadini.
Il recupero dei nostri imballaggi in plastica è
illustrato qui sotto :
Nel 2012 il 28,9% dei rifiuti da imballaggio di plastica
sono stati conferiti in discarica. Almeno il 30% stimato
di questi rifiuti potevano essere recuperati con le
attuali tecnologie
Discarica
RD
Raccolta
azienda
municipalizzata
Incenerimento
Recupero
energetico
COSA FA CARPI:
INFORMA E COMUNICA AL
CITTADINO LE DINAMICHE DEL
RICICLO DELLA PLASTICA
Selezione
Vendita all’asta
dei rifiuti
selezionati
Riciclo
Il 34,3% dei rifiuti di plastica da imballaggio sono stati
destinati nel 2012 a recupero energetico,
interrompendo il ciclo di recupero delle materie plastiche
RD = raccolta differenziata con il metodo “porta a porta” oppure attraverso “i bidoni colorati” stradali
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4. Tema 2:
INCENTIVARE CHI FA LA RACCOLTA
DIFFERENZIATA
L’UNICO SOGGETTO PASSIVO NEL
SISTEMA DELLA GESTIONE RIFIUTI
E’ IL CITTADINO FINALE CHE FA LA
RACCOLTA DIFFERENZIATA ?
Nell’ultimo decennio attorno al recupero
dei rifiuti di plastica si è sviluppata una vera
e propria economia in grado di generare
ricchezza ed occupazione. I soggetti che
beneficiano di questa “nuova” economia
sono le aziende della filiera del riciclo della
plastica e le istituzioni che, nonostante la loro
natura non profit, generano ingenti margini di
guadagno dal loro operato.
Parte di questa economia inizia dalla raccolta
differenziata realizzata dal singolo cittadino
al quale, però, non è corrisposto nessun
incentivo per la realizzazione del suo lavoro.
Un incentivo che potrebbe far incrementare la
raccolta differenziata e così un minor ricorso
alla discarica e all’incenerimento dei rifiuti di
plastica.
COSA FA CARPI:
PROPONE ALLE ISITUZIONI
COMPETENTI NAZIONALI E
LOCALI, NUOVI E VIRTUOSI
SISTEMI DI GESTIONE DEI
RIFIUTI DI PLASTICA.
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5. Tema 3:
I RIFIUTI URBANI E SPECIALI
CHI GESTISCE I NOSTRI RIFIUTI?
IN CHE MODO?
Dal 1997 l’Italia per promuovere e perseguire
gli obiettivi di recupero e riciclo dei
materiali di imballaggio di plastica e quindi
un maggior rispetto dell’ambiente da parte
della cittadinanza si è dotata di un Sistema
Nazionale Imballaggi chiamati CONAI
(Consorzio Nazionale Imballaggi). Nel caso
della plastica il consorzio di riferimento è
il COREPLA, appartenente a sua volta al
Sistema CONAI.
A questo consorzio, istituito per legge, spetta
la gestione dei rifiuti di plastica di derivazione
urbana attraverso un “Accordo Quadro” tra
l’Anci, l’Associazione dei Comuni Italiani, e
lo stesso COREPLA. Le dinamiche di questa
gestione si realizzano in questo modo:
A carico del cittadino
attraverso Service Tax
Porta a Porta
Generazione
del rifiuto
Separazione
dei cittadini
Raccolta della
municipalizzata
Conferimento
alla campane
A carico del
COREPLA
attraverso l’impiego
del CAC*
(vedere tema CAC)
A vantaggio
del COREPLA
Selezione
Vendita all’asta
Riciclo
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6. Viene invece lasciata al libero mercato la
gestione dei rifiuti di plastica speciali.
GENERAZIONE
DEL RIFIUTO
RACCOLTA
Si è in presenza quindi di un Sistema costituito
da due protagonisti: il primo istituito per
legge, che non ricicla ma si limita a finanziare
la selezione e a mettere all’asta i rifiuti di
plastica urbani e dall’altra le aziende private
dei riciclatori che recuperano sia i rifiuti
urbani (a seguito di aggiudicazione dell’asta)
sia quelli speciali.
RICICLO
MECCANICO
COSA FA CARPI:
SEGNALA ALLE ISTITUZIONI
COMPETENTI LE ANOMALIE
DELL’ATTUALE SISTEMA,
PROPONENDO UNA
LIBERALIZZAZIONE
REALE DEL SETTORE.
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7. Tema 4:
LE TIPOLOGIE DI IMBALLAGGI
DESCRIZIONE DELLE DIVERSE
TIPOLOGIE DI IMBALLAGGI DI
PLASTICA
E’ imballaggio primario quello a contatto
direttamente con un bene. Esempio tipico:
bottiglia in plastica che contiene le bevande.
E’ imballaggio secondario quello che
raggruppa più unità di merce. Esempio: il film
di plastica che contiene le sei bottiglie.
E’ imballaggio terziario quello impiegato per
il trasporto delle merci. Un caso tipico è il film
di plastica che attornia e contiene un bancale
di merce.
(Gli imballaggi terziari e secondari
rappresentano circa il 40% degli imballaggi
di plastica)
CHI FA CHE COSA?
CONAI,
COREPLA
CARPI E IL RICICLO
INDIPENDENTE
RECUPERO DEGLI IMBALLAGGI
“PRIMARI” E “SECONDARI”
RICICLO DEGLI IMBALLAGGI
“TERZIARI”
Circuito Urbano
Circuito indipendente
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8. Tema 5:
CAC, E’ IL CONTRIBUTO AMBIENTALE
PAGATO SU OGNI IMBALLAGGIO PER
FINANZIARE I MAGGIORI COSTI DELLA
RACCOLTA DIFFERENZIATA
NATURA E APPLICAZIONE DEL
CONTRIBUTO AMBIENTALE CONAI
(CAC)
CONAI incassa un contributo (detto CAC)
da tutti i produttori di imballaggi (Primari,
Secondari, Terziari) che funge da sostituto
d’imposta. Questo costo è pagato dal
consumatore finale acquistando dei prodotti
provvisti di imballaggio. CONAI incassa
e ripartisce questo contributo tra i vari
consorzi di materiale (legno, carta, plastica,
acciaio, alluminio, vetro). I consorzi come
Corepla, nel caso della plastica, trattiene per
la sua operatività una parte di questo gettito
mentre un’altra parte lo destina alle aziende
speciali (ex municipalizzate) per il ritiro
degli imballaggi conferiti dal cittadino al
Anni
servizio pubblico o urbano. CONAI incassa
da tutte le tipologie di imballaggio il CAC ma
distribuisce i suoi incassi solo agli operatori
della raccolta differenziata.
Alle aziende di raccolta e riciclo che trattano
gli imballaggi secondari e terziari non
viene corrisposto nulla, anche se queste
contribuiscono attivamente al raggiungimento
degli obiettivi fissati dall’Unione Europea in
materia di recupero e riciclo.
Di seguito l’attuale stato dell’arte descritto
da COREPLA. (dati Corepla, Relazione sulla
Gestione 2012, p.7)
TOTALE RICICLO
incidenza % riciclo
Recupero energetico Corepla
Recupero energetico RSU
TOTALE RECUPERO ENERGETICO
incidenza % recupero energetico
RECUPERO TOTALE
incidenza % recupero totale
2012
2.075.000
2.052.000
355.891
360.000
Riciclo Corepla
Riciclo Indipendente
2011
2.071.000
Immesso al consumo
2010
390.332
359.000
406.181
348.000
749.332
36,1 %
754.181
36,8 %
247.309
496.243
225.487
437.000
253.874
450.000
743.552
35,9 %
662.487
31,9 %
703.874
34,3 %
1.459.433
70,5 %
1.411.819
68,0 %
1.458.005
71,1 %
751.891
34,6 %
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9. Tema 6:
ULTIMI NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI
LE CRITICITA’ DEL SISTEMA ESPRESSE
DALL’UE CHE CI PONE COME ULTIMI
NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI.
Nella classifica stilata nel 2012 dalla
Commissione europea l’Italia si è classificata
al ventesimo posto nella gestione dei rifiuti.
Ad ogni Paese dei 27 sono state attribuite
bandiere rosse, arancioni e verdi in base a 18
criteri che vanno dal totale dei rifiuti riciclati
alle violazioni delle normative europee.
L’Italia ha collezionato 9 bandiere rosse,
6 arancioni e solo 3 verdi. È stata bocciata
per le deboli politiche nella prevenzione dei
rifiuti e per l’inadeguatezza delle strutture
per il trattamento dei rifiuti urbani. La nostra
gestione dei rifiuti si caratterizza ancora per
un elevato ricorso allo smaltimento dei rifiuti
attraverso il ricorso in discarica a scapito dello
sviluppo del riutilizzo e del riciclaggio.
Source: BiPRO (2012): Screening of waste
management performance of EU Member States.
Report submitted under the EC project “Support to
Member States in improving waste management based
on assessment of Member States’ performance”.
Report prepared for the European Commission, DG
ENV, July 2012.
COSA FA CARPI:
PARTECIPA ATTIVAMENTE AI
LAVORI DELLA COMMISSIONE
AMBIENTE DELL’UNIONE
EUROPEA ATTRAVERSO
L’ASSOCIAZIONE DEI
RICICLATORI EUROPEI
(PRE – PlasticsRecyclersEurope)
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10. Tema 7:
PERCEZIONI COMUNE SULL’IMPATTO
AMBIENTALE DEI PRODOTTI IN PLASTICA
LUOGHI COMUNI IN MERITO ALLA
PLASTICA ED AL SUO RICICLO
A livello europeo la percezione del cittadino
nei confronti della plastica e del suo riciclo è
alquanto negativa. Il materiale plastico viene
spesso interpretato dai non addetti ai lavori
come un materiale inquinante, non naturale e
in grado di contaminare il nostro cibo e i nostri
mari attraverso l’abbandono nell’ambiente.
In effetti questa percezione negativa sulla
plastica viene in parte confermata dalle stime
ufficiali di riciclo a livello europeo. Con una
media di recupero ferma al 25% la plastica
è uno dei materiali meno riciclati tra i Paesi
membri.
Nonostante queste premesse non vanno
dimenticati i numerosi vantaggi derivati
dall’impiego delle materie plastiche a livello
mondiale a partire dagli anni ’60:
• Economicità;
• Riciclabilità: la plastica è uno dei
pochi materiali totalmente riciclabile.
• Leggerezza che incide nella minor
di CO2 nel settore trasporti;
• Resistenza agli agenti atmosferici: senza la
plastica almeno il 75% degli attuali alimenti
avrebbero una durata di conservazione
notevolmente ridotta.
COSA FA CARPI:
SPIEGA LE POTENZIALITA’
POSITIVE DEL RICICLO DELLA
PLASTICA SIA IN TERMINI
AMBIENTALI CHE ECONOMICI.
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11. Tema 8:
ECONOMICITA’ DELLA FILIERA
INDIPENDENTE DEL RICICLO DELLA
PLASTICA
LE POTENZIALITA’ DEL RICICLO
DELLA PLASTICA
Il riciclo indipendente è rappresentato dalle
aziende di raccolta e riciclo di imballaggi
terziari e di rifiuti speciali, ossia derivanti da
superficie privata. Questo sistema è sostenuto
solamente dalla logica del mercato in cui i
rifiuti vengono trattati come una reale risorsa
economica. Il raccoglitore acquista i rifiuti da
aziende private e poi li rivende ai riciclatori
come illustrato di seguito:
GENERAZIONE
DEL RIFIUTO
TRATTATIVA
ECONOMICA
A FAVORE DEL
DETENTORE
DI RIFIUTI
RACCOLTA
ACQUISTO
RIFIUTI
RACCOLTI
RICICLO
MECCANICO
A FAVORE
DEL
RACCOGLITORE
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VENDITA
PLASTICA
RICICLATA
A VANTAGGIO
DEL
RICICLATORE
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12. Il principale rappresentante di questo sistema è il
Consorzio CARPI, un consorzio di rappresentanza
istituzionale e servizi che prevede, all'interno della
sua compagine sociale, aziende che si occupano della
raccolta, riciclo e produzione di materie plastiche
provenienti da superficie privata.
Alcuni dati del Consorzio CARPI:
• Circa 236 kt di rifiuti plastici raccolti e riciclati;
• 597 addetti diretti ed ulteriori circa 1000 operatori
generati dall’indotto delle consorziate;
• 31 aziende consorziate;
• Fatturato oltre i 500 milioni di euro l’anno.
Acquisto
rifiuti
Raccolta e
trasporto
Riciclo
COSA FA CARPI:
RAPPRESENTANZA,
MARKETING E
COMUNICAZIONE, SERVIZI
TECNICI PER LE IMPRESE DI
RACCOLTA E RICICLO.
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13. Tema 9:
ESPORTAZIONE DI RIFIUTI: DINAMICHE E
MOTIVI
PERCHE’ I RIFIUTI VENGONO
ESPORTATI ?
Il calcolo dei rifiuti di plastica riciclati viene
effettuato, a livello europeo, sui rifiuti raccolti
e da riciclare. Nel corso del 2012 le materie
plastiche prodotte sono state, quindi, circa 25,2
Mt, delle quali il 62% imballaggi in generale
(15.6 Mt). Di questi quantitativi solo il 18%
veniva realmente riciclato e circa il 6% veniva
esportato verso la Cina e altri Paesi emergenti.
Se da un parte questi paesi sono bisognosi
di materia prima da riciclare ad un più basso
valore di mercato, dall’altra gli stessi Paesi
Europei esportatori trovano nell’esportazione
una soluzione industriale all’incapacità di
gestire determinate tipologie di rifiuti. I dati
Eurostat sulle esportazioni confermano che
nel 2012 dai 2 – 3.5 Mt di plastica raccolta in
Ue sono state esportate verso i paesi asiatici. I
principali paesi esportatori sono anche i primi
paesi europei a vietare il conferimento in
discarica di rifiuti di plastica come Germania,
Belgio, Uk e Olanda. (Fonte: PlasticRecyclers)
Dietro a questo fenomeno risiedono numerose
cause di varia natura:
Economica: per alcune tipologie di rifiuti di
plastica diventa impossibile il loro riciclo a
causa degli elevati costi di gestione.
Metodi di pagamento: spesso gli acquirenti
asiatici applicano metodi di pagamento nei
confronti dei diversi trader di rifiuti di plastica
di gran lunga migliori rispetto ai concorrenti
italiani ed europei.
Trasporti agevolati: le esportazioni di rifiuti
verso il Far East sono garantite dai bassi costi
di trasporto marittimi di ritorno dalle rotte Far
East - Europa.
Maggiore domanda: con il decentramento
della manifattura delle materie plastiche verso
il Far East, i trasformatori di polimeri asiatici
necessitano di maggiori quantitativi di materia
prima da riciclare e impiegare nei processi
produttivi ad un prezzo di acquisto inferiore
rispetto alla plastica “vergine”.
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14. C.A.R.P.I. - Consorzio Autonomo Riciclo Plastica Italia
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