1. Perché “Vogliamo zero”
• Ogni giorno nel mondo muoiono 22.000 bambini
sotto i 5 anni per cause che possono essere
facilmente prevenute.
• Un bambino nato in Africa ha una probabilità di
morire entro i 5 anni circa 20 volte superiore a uno
nato in Europa.
2. Obiettivo “Vogliamo zero”
• OSM 4: Ridurre di 2/3, tra il 1990 e il
2015, il tasso di mortalità infantile 0-5
anni.
• Ma nessuna cifra è accettabile in
termini di morti infantili: vogliamo che
questo numero diventi zero. Il prima
possibile.
3. Perché è possibile: il trend
• Nel 1960 morirono 20 milioni di
bambini tra 0 e 5 anni. Nel 2009,
le morti sono scese a 8,1 milioni, 25.000.000
nel 2010 a 7,6.
20.000.000
• I progressi sono accelerati dai
’90 in poi, soprattutto grazie alle
campagne di vaccinazione di 15.000.000
massa (sostenute dall’UNICEF) Est
contro i “6 baby killers”: morbillo, 10.000.000
polio, tetano, pertosse, difterite e
TBC.
5.000.000
• Nel 2009 il tasso globale di
mortalità 0-5 anni è stato di 60 0
su 1.000 nati vivi, nel 1990 era di
89 su 1.000 – un calo di oltre un 1960 2009 2015 ???
terzo; 61 PVS sono sulla via di
raggiungere l’OSM 4.
4. Dove muoiono i bambini?
• Oltre l’80% di tutti i bambini morti vivevano nell’Africa
sub-sahariana o in Asia meridionale.
• Le disuguaglianze sono terribili: la maggior parte
delle morti di bambini si verificano nelle zone più
povere dei paesi più poveri, con un tasso di mortalità
nello stesso paese mediamente doppio nel 20% più
povero della popolazione rispetto al 20% più ricco.
5. Perché muoiono oggi i bambini?
neonatali
polmonite
diarrea
malaria
morbillo
incidenti
aids
altre cause
• Drasticamente ridotta la mortalità infantile per malattie prevenibili con i
vaccini, quindi con campagne di massa gestite centralmente, oggi
prevalgono cause di morte che richiedono approcci diversi.
• Oltre 1/3 delle morti infantili hanno come causa concomitante la
malnutrizione materna e infantile. E in oltre la metà delle morti di bambini
la malnutrizione gioca comunque un ruolo.
6. Nuove sfide in tempi di crisi economica
• L’aumento dei prezzi dei generi alimentari nei PVS
mette a rischio molti risultati raggiunti.
• I tagli agli aiuti allo sviluppo incidono soprattutto sui
programmi a lungo termine:in tempi di crisi i donatori
(governi e privati) tendono a privilegiare interventi a
breve termine e ad alta visibilità. L’emergenza diventa
lo standard, e l’aiuto è orientato dalle disponibilità
/eccedenze dei donatori.
7. Gli interventi più efficaci che contribuiremo a
finanziare per arrivare a zero
• L’allattamento esclusivo al seno nei primi 6 mesi e il corretto
uso di alimenti complementari dopo i 6 mesi
• L’uso di zanzariere trattate con insetticida contro la malaria, i
test, la terapia con artemisinina e il trattamento per la
prevenzione in gravidanza
• L’uso preventivo di integratori di zinco (e ORS + in caso di
diarrea)
• Il vaccino contro la TBC, quello contro il tetano neonatale e
quello contro il morbillo
• L’adeguata assistenza al parto e cure neonatali adeguate
• La disponibilità d’acqua potabile e gabinetti
• La somministrazione di vitamina A
• L’uso di nevirapina e di sostituti appropriati dell’allattamento
al seno per le mamme sieropositive
8. Mortalità materna: OSM impossibile da raggiungere?
• L’OSM 5, ridurre del 75% la mortalità materna entro il 2015, è il più lontano
da raggiungere e quello segnato da maggiori diseguaglianze. Il tasso di calo
è meno della metà del necessario: - 34% rispetto al 1990, pari a una
diminuzione media annua del 2,3%, contro il 5,5% necessario
• Le donne morte per complicazioni legate alla gravidanza e al parto sono
diminuite del 34%, da un valore stimato di 546.000 nel 1990 a 358.000
donne morte nel 2008
• Una donna di un paese povero è, nel corso della sua vita, 300 volte più
esposta al rischio di morire a causa di complicazioni dovute alla gravidanza
o al parto di una donna che viva in un paese industrializzato
• Le mamme continuano a morire per quattro cause principali: gravi
emorragie post parto, infezioni, crisi ipertensive, e aborti effettuati in
condizioni non sicure. Nel 2008 ogni giorno circa 1.000 donne sono morte a
causa di queste complicazioni. 570 vivevano nell'Africa sub-sahariana e 300
nell’Asia meridionale - solo 5 in paesi ad alto reddito.
9. Acqua e igiene: obiettivo raggiunto a metà
• OSM 7: dimezzare entro il 2015 la percentuale di persone che
nel 1990 erano privi di acqua potabile e gabinetti adeguati.
• 6 marzo 2012: UNICEF e OMS annunciano che alla fine del
2010 l’89% della popolazione mondiale attingeva acqua
potabile da fonti sicure, oltre il traguardo dell’88% fissato per il
2015. Nel 2015 il 92% della popolazione mondiale avrà
accesso a fonti sicure d’acqua potabile.
• Ma ancora lontana rimane la seconda parte dell’OSM 7: solo il
63% della popolazione mondiale ha servizi igienici sicuri, si
potrà raggiungere il 67% nel 2015, contro l’obiettivo del 75%.
• La mancanza di fonti idriche sicure è una delle cause della
morte, ogni giorno, di 3.000 bambini per malattie diarroiche.
10. Vaccinazioni: obiettivo raggiunto?
Nel mondo nel 2010:
• Il 90% dei bambini sotto 1 anno sono vaccinati contro la TBC
• L’85% dei bambini sotto 1 anno ha ricevuto 3 dosi di DPT3
• Il 75% dei bambini ha ricevuto 3 dosi di vaccino anti epatite B
• Il 42% ha ricevuto 3 dosi di vaccino contro l’haemophilus
influenzae tipo B
• L’85% ha ricevuto almeno una dose di vaccino anti-morbillo
• L’86% ha ricevuto 3 dosi del vaccino contro la polio
• L’84% dei neonati dei PVS sono protetti contro il tetano.
• Ogni anno oltre 100 milioni di bambini sotto 1 anno vengono
vaccinati, contribuendo a salvare la vita di circa 3 milioni.
• Nel 2011 l’UNICEF ha distribuito 2,5 miliardi di dosi di vaccini.
11. Vogliamo zero: non solo buoni propositi
Soltanto in WCARO, e solo con fondi UNICEF Italia,
in 3 annisalvati 221.362 bambini e 9.415 mamme.