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(Sigmund Freud)




Antonio De Gaetano Classe 5 sez.C
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Giovanni Pascoli e la sua vita…



                 Giovanni Pascoli nacque a San Mauro di Romagna nel 1855. Dai sette ai
                 dodici anni studiò nel collegio “Raffaello”, che dovette lasciare in seguito
                 alla morte del padre, ucciso da sconosciuti mentre tornava dalla fiera di
                 Cesena. Anche se fu colpito da altri lutti familiari come la morte della
                 madre e della sorella, continuò a studiare, vincendo una borsa di
                 studio, con la quale s’iscrisse alla facoltà di Lettere dell’Università di
                 Bologna. Durante gli anni di Università partecipò alle dimostrazioni in
                 favore di Passanante. Fu arrestato e trascorse tre mesi in
                 carcere, dopodichè fu assolto e liberato. Riprese gli studi, si laureò e
                 subito iniziò la carriera d’insegnante di latino e greco. Insegnò per varie
                 Università, finchè nel 1905 ottenne a Bologna la cattedra di Letteratura
                 italiana. Morì proprio a Bologna nel 1912.
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Giovanni Pascoli e il suo pensiero…
    Il Pascoli ebbe una concezione dolorosa della vita, le cause di tutto questo furono
    due fatti principali: la tragedia familiare e la crisi del positivismo. La tragedia
    familiare è costituita da vari lutti che colpirono il poeta, infatti prima gli fu ucciso il
    padre, poi in rapida successione morirono la madre, la sorella maggiore, e i due
    fratelli Luigi e Giacomo. Questi lutti gli ispirarono il mito del “nido” familiare da
    ricostruire, del quale fanno parte i vivi e idealmente anche i morti, legati ai vivi dai
    fili di una misteriosa presenza. Secondo il poeta infatti, in una società sconvolta
    dalla violenza, la casa è il rifugio nel quale i dolori e le ansie si placano. Il pensiero
    del Pascoli fu poi anche influenzato dalla crisi del positivismo, che si verificò verso
    la fine dell’Ottocento e fece crollare i suoi miti, quelli della scienza liberatrice e del
    progresso. Infatti il poeta riconosce l’impotenza della scienza nel risolvere i
    problemi umani e sociali, e inoltre la accusa anche di aver reso più infelice
    l’uomo, distruggendo in lui la fede in Dio, che era stata per secoli il suo conforto.
    Perduta la fede nella scienza il poeta fa adesso riferimento al mondo dell’ignoto e
    dell’infinito, arrivando alla conclusione che gli uomini sono creature
    fragili, soggette al dolore e alla morte.
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Gelsomino Notturno




   E s'aprono i fiori notturni,       Un'ape tardiva sussurra
   nell'ora che penso a' miei cari.   trovando già prese le celle.
   Sono apparse in mezzo ai viburni   La Chioccetta per l'aia azzurra
   le farfalle crepuscolari.          va col suo pigolio di stelle.

   Da un pezzo si tacquero i gridi:   Per tutta la notte s'esala
   là sola una casa bisbiglia.        l'odore che passa col vento.
   Sotto l'ali dormono i nidi,        Passa il lume su per la scala;
   come gli occhi sotto le ciglia.    brilla al primo piano: s'è spento...

   Dai calici aperti si esala         È l'alba: si chiudono i petali
   l'odore di fragole rosse.          un poco gualciti; si cova,
   Splende un lume là nella sala.     dentro l'urna molle e segreta,
   Nasce l'erba sopra le fosse.       non so che felicità nuova.

                                      (Da “Canti di Castelvecchio” G. Pascoli)
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Il tema fondamentale della lirica è la prima notte di nozze dell’amico Gabriele Briganti, notte in cui è
stato concepito il piccolo Dante Gabriele Giovanni.
Con quest’opera, il poeta ci descrive la prima notte di nozze e parla del rito di fecondazione, visto dal
poeta come una violenza inferta alla carne. Egli ci trasmette la sua inquietezza e la sua infelicità nei
confronti del sesso, rivelando un misto di attrazione e repulsione per il corpo femminile.
Nel testo vi sono molte metafore significative, la più evidente è la figura del gelsomino
notturno, infatti questo fiore viene paragonato al rito di fecondazione proprio per la sua caratteristica
di schiudersi la notte e di esalare il suo profumo penetrante ed inebriante, inoltre il suo colore
rosso, simbolo della passione, si fonde con il suo profumo dolce ed invitante, ma all’alba i petali del
fiore si chiudono un po’ gualciti: è proprio questa l’idea che il poeta ha del sesso e che ha voluto
trasmetterci con quest’opera.
Quest’opera, inoltre, è uno dei grandi esempi del simbolismo pascoliano. In essa vi è descritta una
magica notte ricca di esistenze, movimenti ed eventi, ma le sensazioni che essa sprigiona sono legate
da corrispondenze ed allusioni, le quali creano un clima ambiguo in cui viene esaltata la sensualità, il
vagheggiamento del fiorire della vita, il senso di solitudine ed il ricordo dei morti. Il ricorso al
simbolismo è maggiormente evidente soprattutto in due punti: quando parla dell’ape tardiva e
quando parla dell’aia del cielo su cui si muove la chioccia seguita dal suo pigolio di stelle. Nel primo
caso, l’ape tardiva, esclusa dall’alveare che si aggira nella sua più totale solitudine, rappresenta ed
impersonifica la figura del poeta: solo, chiuso nel suo nido familiare e destinato a non avere una sua
famiglia dove poter essere un sereno e appagato padre di famiglia. Nel secondo caso, invece, il cielo è
l’aia su cui si muove la chioccia e le stelle sono i pulcini che la seguono pigolando.
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Giovanni Pascoli e la sua poetica…
  La poetica del fanciullino. La poetica del Pascoli è legata al suo modo di
  vedere il mistero come una realtà che ci avvolge. Questo mistero però, sia la
  filosofia che la scienza non hanno saputo svelare, e secondo il Pascoli, solo il
  poeta tramite improvvise intuizioni può scoprire il segreto della vita
  universale. Il Pascoli tramite queste intuizioni, elabora una sua poetica tutta
  particolare che prende il nome di “poetica del fanciullino”. Questo fanciullino
  secondo il poeta è in tutti gli uomini, ma nella maggior parte di essi
  però, distratti dalle loro attività, il fanciullino tace; in altri invece, cioè nei
  poeti, il fanciullino fa sentire la sua voce di stupore davanti alla bellezza della
  natura.
  Il Pascoli distingue quindi la poesia pura dalla poesia applicata. La poesia pura
  è quella fatta di stupori, e l’oggetto di essa non è soltanto la natura, ma anche
  le armi, le guerre, i viaggi, tutte cose che stimolano la fantasia del fanciullino.
  La poesia applicata invece, è fatta di drammi e di grandi romanzi, come ad
  esempio l’Orlando Furioso .
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    Giovanni Pascoli e il Decadentismo…



Il Pascoli contrariamente al D’Annunzio, pervenne al Decadentismo per
istinto, e non per influenze esterne. Egli in seguito alla crisi del
positivismo, elaborò una poetica che rientrava senza che lui stesso se ne
accorgesse, nelle grandi correnti del suo tempo. Gli elementi del
decadentismo pascoliano sono: 1) il senso smarrito del mistero e la
sensibilità a percepire le voci provenienti dalle zone profonde dello
spirito; 2) la poesia come strumento di conoscenza; 3) il simbolismo, cioè
vedere le cose non nel loro aspetto reale, ma come simboli; 4) la
fiacchezza di temperamento.
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Petronio: Gitone ed Encolpio                  Traduzione: Lamento in riva al mare
Né tuttavia a lungo mi abbandonai alle lacrime, ma, temendo che Menelao l’assistente
del maestro mi scoprisse, tra tutti gli altri mali, riunii i bagagli leggeri e
affittai, triste, un luogo appartato e vicino alla spiaggia. Essendo rimasto qui dentro
per tre giorni, tornando la solitudine e il disprezzo nell’animo mi battevo il petto
sfinito dai lamenti e tra tutti gli altissimi gemiti spesso anche gridavo: “Non poteva
quindi la terra inghiottirmi in una voragine? Non il mare irato anche con gli innocenti?
Sfuggii alla giustizia, ingannai la sabbia, uccisi un ospite, per giacere tra tutte le prove
d’audacia mendicante, esule, abbandonato nell’albergo di una città greca?E chi mi
pose sopra questa solitudine? Un giovane depravato a causa di ogni libidine e inoltre
per sua confessione degno dell’esilio, cittadino libero per uno stupro la cui età è stata
venduta a buon prezzo, che anche chi lo credeva un uomo lo ha comprato come se
fosse una fanciulla. E che dire dell’altro? Uno che si è messo la stola nel giorno della
toga virile, che fu persuaso dalla madre a non essere un uomo che ha svolto mansioni
femminili in galera, dopo aver mosso e scosso il terreno della sua libidine, ha messo da
parte il nome di una vecchia amicizia, e che vergogna come una prostituta ha venduto
tutto per l’incontro di una sola notte. Ora gli amanti giacciono abbracciati per intere
notti, e forse sfiniti per il desiderio reciproco deridono la mia solitudine. Ma non
impunemente. Infatti, o non sono più un uomo e libero o vendicherò il mio oltraggio
con il loro sangue colpevole.
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   Petronio: La vita
Sulla vita e sull’opera di Petronio esistono molte ombre e molte questioni ancora non risolte definitivamente.
Nessun autore antico ci dice chi sia questo Petronius Arbiter, autore, secondo la tradizione manoscritta, del
Satyricon.

Sicuramente possiamo affermare che l’autore del Satyricon visse nell’epoca neroniana: a confermarlo è l’opera stessa
nella quale la cultura e gli interessi dell’autore, lo stile e il contenuto dell’opera, la società rappresentata rimandano
all’età di Nerone.
Il profilo di Petronio sembra inoltre ricondurre al noto ritratto che di un Gaio Petronio, proconsole in Bitinia e
console, durante il regno di Nerone, ci ha fornito Tacito negli Annali (16 18-19).

Considerato da Nerone il giudice per eccellenza dello chic e della raffinatezza, per questo definito elegantiae
arbiter, cadde in disgrazia presso l’imperatore quando venne accusato di tradimento da Tigellino, prefetto del
pretorio: costretto al suicidio, la sua morte fu singolare almeno quanto era stata la sua vita.

Trascorse, infatti,le sue ultime ore dedicandosi alla lettura di poesie leggere, e nel suo testamento, anziché scrivere
parole di adulazione per Nerone, annotò accuratamente le infamie del principe, e ogni sua strana turpitudine
sessuale. I motivi che hanno fatto propendere per una identità tra il personaggio tacitiano e l’autore del
Satyricon, sono:

  1. la definizione elegantiae arbiter sembra richiamare il nome dell’autore Petronius Arbiter.
  2. Entrambi, sia l’autore che il personaggio tacitanio, sono dotati della stessa raffinata cultura.
  3. La società descritta nel romanzo sembra coincidere con quella dell’epoca di Nerone, come mostrano alcuni
riferimenti a Lucano (autore contemporaneo a Seneca) e all’attore Apelle, molto noto nell’età di Nerone.

Però si tratta di ipotesi che non hanno comunque trovato una prova effettiva, in grado di svelare la misteriosa
identità dell’autore del Satyricon.
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 Il Satyricon: Contenuti
L'opera racconta le vicissitudini di Encolpio, il giovane protagonista, Gitone, il suo amato efebo, e dell'infido
amico-nemico Ascilto.L'antefatto, soltanto deducibile, racconta di un oltraggio commesso da Encolpio nei
confronti della divinità fallica Priapo, che da lì in poi lo perseguita provocando al protagonista una serie di
insuccessi erotici. La narrazione tràdita si apre con una discussione tra Encolpio e il retore Agamennone sul
tema della decadenza dell'eloquenza. Il protagonista poi s'allontana per cercare il suo convivente Ascilto, che
ritrova in lupanare. Qui i due sono forse coinvolti in un'orgia. Scampatene, Encolpio apprende che Ascilto s'è
unito col suo amato Gitone. Da qui la rivalità dei due personaggi che, separatisi, intraprendono due percorsi
diversi, per poi ricongiungersi in breve tempo. I due vanno a Napoli, o forse Pozzuoli, dove fanno i conti col
sacrilegio commesso nel tempio di Priapo: la sacerdotessa, Quartilla, interrotta durante il rito costringe
Encolpio, Ascilto ad un'orgia come metodo di redenzione. In questa è coinvolto anche Gitone, che poi viene
spinto ad unirsi con la settenne Pannichide. Terminato la vicenda, ritornano tutti a casa. Il racconto da qui si
sposta a casa di Trimalchione, un liberto arrichitosi immensamente attraverso l'attività commerciale. Qui s'apre
la scena della "cena". Occupando quasi metà dell'intero scritto pervenutoci, l'episodio costituisce la parte
centrale dell'opera. Al convivio sono ospiti, oltre ai tre giovani, anche vari personaggi dello stesso rango di
Trimalchione. La portata del cibo è spettacolare e altamente coreografica, accompagnata da giochi acrobatici
dei servi del padrone di casa e da racconti tra i commensali. I convitati intrattegono poi una lunga
conversazione, che tocca i più svariati argomenti: la ricchezza e gli affari di Trimalcione, l'inopportunità dei
bagni, la funzione del funerale, le condizioni climatiche e l'agricoltura, la religione e i giovani, i giochi pubblici, i
disturbi intestinali, il valore del vetro, il destino, i monumenti funebri, i diritti umani degli schiavi. Tutto offre uno
spaccato vivace e colorato, non senza punte di chiara volgarità, della vita di quel ceto sociale. In
seguito, Encolpio, allontanatosi dagli altri due compagni, incontra Eumolpo, un vecchio letterato che, notato
l'interesse di Encolpio per un quadro raffigurante la presa di Troia, gliene declama in versi il resoconto (è la
celebre Troiae halosis). I due diventano quindi compagni di viaggio, rivali in amore a causa di Gitone e dopo una
serie di avventure, che li vedono viaggiare per mare e rischiare anche la vita, si ritrovano, insieme nella città di
Crotone, dove Eumolpo si finge un vecchio danaroso e senza figli, ed Encolpio e Gitone si fanno passare per i
suoi servi: così essi scroccano pranzi e regali dai cacciatori di eredità. Nei frammenti successivi, Eumolpo recita
un brano epico, in cui viene descritto il Bellum civile ("La guerra civile") fra Cesare e Pompeo, e successivamente
si legge di Encolpio che, per l'ira di Priapo, diventato impotente, è vittima di una ricca amante che si crede
disprezzata da lui e lo perseguita. Eumolpo, invece, scrive il suo testamento dove specifica che gli eredi avranno
diritto alle sue ricchezze solo se faranno a pezzi il suo corpo e se ne ciberanno in presenza del popolo.
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Il Satyricon: A quale pubblico era rivolto?




Va scartata subito l’ipotesi che esso sia stato scritto per il grosso pubblico: si tratta di
un’opera troppo colta ed allusiva per essere compresa e goduta dalle “persone comuni”.
Le ipotesi si riducono dunque a due, e per di più opposte:

a. il Satyricon è stato scritto per la corte neroniana. Ammesso che l’autore sia il
cortigiano di Nerone, troppo spesso ci si lascia condizionare dalla sua morte e si dà per
scontato che egli sia sempre stato, in segreto, un oppositore di Nerone. Questo
potrebbe non essere vero, e comunque non va dimenticato un dato di fatto: Petronio
era l’elegantiae arbiter alla corte del princeps, con il quale lo accomuna una evidente
tendenza a concepire la vita in chiave estetizzante;
b. il Satyricon fu scritto per l’élite degli intellettuali dell’opposizione, che vi avrebbero
decifrato allusioni satiriche all’ambiente della corte neroniana (per esempio nella cena
di Trimalcione). Bisogna però ammettere che riesce davvero arduo immaginare gli
esponenti dell’opposizione stoica alle prese con una materia così scabrosa.
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Il Satyricon: Il messaggio dell’opera…
Sono state proposte dalla critica le seguenti ipotesi:

a.  si tratterebbe di una satira della società contemporanea; in particolare, c’è chi ha visto
    in Trimalcione la controfigura di Nerone.
  Se così fosse, si tratterebbe di una satira mutila della sua componente principale: un
ideale positivo da contrapporre alla negatività sociale; non sembra infatti che traspaia dal
Satyricon il benché minimo intento di edificazione morale.

b. il romanzo potrebbe avere, come le Metamorfosi di Apuleio e la “Divina Commedia” di
Dante, una duplice chiave di lettura: fruibile anche come semplice e spensierato racconto
d’avventure e di sesso da parte di chi non intenda scendere al di sotto della superficie del
testo, potrebbe avere un significato allegorico più profondo, comprensibile solo a lettori
forniti di determinati strumenti interpretativi. Se anche così fosse, però, lo stato lacunoso
del testo ci impedisce di formulare qualsiasi ipotesi attendibile circa questo presunto
significato allegorico.

c. il significato dell’opera si ridurrebbe tutto ad una gigantesca parodia della vita e della
letteratura (di qui le allusioni cólte): una parodia terribilmente ambigua, enigmatica, dalla
quale non si ricaverebbe altro messaggio se non quello dell’assoluta insensatezza di tutto
ciò per cui l’uomo vive.

d. si tratterebbe di un puro divertissement letterario: un lusus raffinato, espressione della
straordinaria fantasia di un autore di genio. Esso non intenderebbe trasmettere alcun
messaggio e non avrebbe altro significato che quello della propria straordinaria godibilità.
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 La sessualita’ nell’Italia del Novecento              Riporto l’articolo del giornalista
                                                       Alessandro Frigerio


Parlare di un secolo di costumi sessuali in Italia significa indagare il ruolo assunto dalla
Chiesa nell’educazione sessuale, significa affrontare nella loro evoluzione temi come
l’aborto, l’adulterio, la contraccezione, il divorzio, la masturbazione, il matrimonio, i
rapporti sessuali prematrimoniali, i rapporti sessuali nel matrimonio, i rapporti
extramatrimoniali, l’omosessualità e la pornografia. Fatica impari, che richiederebbe
trattazione ben più ampia di quella offerta da poche pagine Internet. Tuttavia si
possono delineare a grandi linee le trasformazioni più o meno evidenti
dell’atteggiamento degli italiani di fronte al sesso.
Senza la pretesa di infilarci tra le lenzuola (ammesso che il letto sia ancora il luogo
deputato a simili faccende) è possibile cogliere nell’arco degli ultimi cento anni i
passaggi che hanno condotto dal sesso inteso come funzione riproduttiva all’attuale
accettata separazione tra istinto sessuale e procreazione. Separazione che, accolta
oggi come uno dei più consistenti passi sulla via di una migliore consapevolezza della
sessualità, esisteva ufficiosamente anche un secolo fa, ma che, come vedremo, restò a
lungo nascosta tra le pieghe ambigue di una doppia morale.
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La sessualita’ nell’Italia del Novecento

Eppure gli albori del Novecento sembravano aver aperto le porte a nuove forme di
sessualità. In Europa la Belle Epoque pare essere scossa dalla presenza di
sadici, masochisti, omosessuali, ninfomani e sodomiti. Il marchese di de Sade sembra
un principiante di fronte alle avventure di un Sacher-Masoch, mentre le teorie
freudiane scoprono la centralità delle pulsioni sessuali non solo nella vita degli adulti
ma anche nei bambini.
Occorre tuttavia aggiungere che questa immagine è tale solo osservandola a
posteriori. Basti l’esempio di Freud. Le sue teorie, quando comparvero, non
stravolsero assolutamente le abitudini sessuali degli europei.

La tesi che alcune malattie nervose altro non fossero che il frutto di “traumi” subiti
nella prima infanzia a causa di impulsi sessuali repressi restò a lungo circoscritta a una
divulgazione scientifica. Anzi, fu in quest’ambito che subì gli attacchi denigratori più
forti. I Tre saggi sulla teoria sessuale sono del 1905 ma dopo quattro anni la prima
edizione in mille copie era ancora lontano dall’essere esaurita. Negli anni Dieci, e
ancora negli anni Venti, Freud era considerato poco scientifico, insomma un mezzo
ciarlatano, colui che aveva osato calunniare la pura innocenza infantile.
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La sessualita’ nell’Italia del Novecento

Tuttavia, rispetto all’Ottocento il nuovo secolo sostituisce alla pruderie del passato
una certa disinvoltura nei comportamenti, soprattutto tra le donne delle classi
elevate. La donna emancipata dei primi del Novecento non è più la suffragetta attenta
a rivendicare solo i suoi diritti politici. È una donna cosciente di sé e del proprio
sesso, consapevole della propria parità con l’uomo e convinta che i privilegi maschili
prima o poi sarebbero venuti meno. La donna comincia a darsi attivamente alla
politica, a sedere nelle aule delle Università, nei laboratori, a fare sport, ad andare in
bicicletta e a tirare di scherma. L’industrializzazione italiana di inizio secolo
contribuisce alla promiscuità sul posto di lavoro e quindi rende più facili gli approcci
sentimentali e sessuali. La forza lavoro femminile diventa elemento fondamentale di
tutte le grandi aziende del nord, soprattutto nelle filande e nei cotonifici.

La donna che lavora in fabbrica, sottopagata e quindi più sfruttata rispetto
all’uomo, viene però a smarrire i canoni tradizionali dell’attrattiva sessuale: il senso
del mistero, il fascino del difficilmente raggiungibile o, comunque, quell’aura
dannunziana di donna fatale diventano privilegio esclusivo della borghesia agiata. Non
c’è spazio per l’estasi sentimentale quando si lavora in fabbrica o nei campi. Le
“fabbrichine” perdono la bellezza, la salute, e spesso pure le “virtù”.
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La sessualita’ nell’Italia del Novecento

L’Italia giolittiana esprime al meglio l’essenza dello spirito borghese del primo Novecento.
L’automobile, il tram l’illuminazione elettrica contribuiscono a fare delle città italiane dei centri di
svago e di divertimento. Aumentano le occasioni mondane offerte da balli, avvenimenti sportivi,
café-chantant, teatri. All’opera si preferisce l’operetta o le canzoni piccanti delle chanteuses.
Anche in materia sessuale lo spirito è tipicamente borghese, con pesanti contaminazioni di tipo
religioso. In pratica nei rapporti tra i due sessi si chiedeva un comportamento adeguato alle
esigenze della società dell’epoca. Ad esempio, il codice morale della buona gioventù non
permetteva che due fidanzati dormissero sotto lo stesso tetto o che rimanessero a lungo soli.
Del resto a tenere banco nella famiglia borghese di inizio secolo erano ancora i rigorosi precetti
cattolici, che imponevano la più assoluta morigeratezza. Ogni passione sessuale era per la Chiesa
un “peccato mortale”.
Le parti decenti del corpo erano il volto, le spalle, le braccia e la schiena, mentre i genitali e le
zone circostanti rientravano nella categoria dell’indecenza. Superfluo aggiungere che guardare le
parti indecenti di una persona dell’altro sesso rappresentasse un peccato mortale, così come i
“toccamenti” al di fuori del matrimonio. Fino a Paolo VI il matrimonio sarà sempre visto come
una funzione esclusivamente biologica, giustificata al fine della procreazione e non della
sessualità.
Ma se questa era la rigorosa morale di facciata, ce n’era un’altra ben più tollerante e libertina,
estremamente funzionale al soddisfacimento degli istinti sessuali dell’uomo. Infatti, la stragrande
maggioranza dei giovani maschi andava incontro alla propria iniziazione sessuale nel luogo
tradizionalmente ad esso deputato, il bordello (chiamato anche casa di tolleranza).
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La sessualita’ nell’Italia del Novecento


Ma per chi ne aveva l’opportunità c’erano anche le cameriere e le donne di servizio,
ingaggiate anche per soddisfare – neppure troppo nascostamente – le pulsioni del capo
famiglia e fornire i primi rudimenti dell’arte amatoria ai giovani “bene”. In pratica solo
pochissimi giovani uomini avevano il primo rapporto con “ragazze borghesi”, cioè con
donne appartenenti al proprio stesso ceto sociale.
La sessualità maschile, così orientata ai rapporti mercenari prematrimoniali, aveva
come contraltare il problema sanitario della sifilide (problema tuttavia anche
femminile quando, come spesso accadeva, i mariti trasmettevano il contagio alle mogli
inconsapevoli).

Fino all’inizio del Novecento i mezzi per combattere la sifilide erano ancora quelli di
due secoli prima. La prospettiva per chi ne era contagiato era quella di una lunga
agonia e di una decadenza fisica che nel giro di qualche anno avrebbe condotto alla
paralisi o all’alienazione mentale. L’unico vantaggio per i sifilitici negli stadi più avanzati
era che la malattia si rivelava più difficilmente trasmissibile. Per questa ragione le
prostitute anziane era talvolta preferite: dal punto di vista della sifilide erano meno
pericolose delle loro colleghe più giovani.
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Nonostante i rischi il bordello conserverà la sua funzione “istituzionale” ancora fino
alla legge Merlin. Durante la Grande Guerra per i soldati al fronte le autorità militari
arriveranno ad agevolare l’installazione di veri e propri bordelli privati. Benché le fonti
ufficiali non ne facciano cenno, per ovvi motivi di moralità, i bordelli di guerra
riscuoteranno un grande successo tra la truppa.
Nel creare il costume sessuale degli italiani, e spesso nel delimitare rigorosamente i
confini, la Chiesa – lo abbiamo già visto prima – ha avuto un ruolo fondamentale.

Nonostante gli attriti postunitari la Chiesa sarà sempre vista dallo stato liberale, e in
seguito dal fascismo e poi dalla Repubblica, come un organo dell’ordine pubblico, come
il rigoroso garante dei buoni costumi. Un garante tanto più credibile e incisivo nei suoi
interventi perché si rivolge alla sfera intima della coscienza umana.
Come ha scritto Giancarlo Zizola a proposito del ruolo svolto dalla Chiesa in Italia: “in
questo sistema, il ‘buon cristiano’ è divenuto sinonimo di ‘buon cittadino’. Un sistema
di controllo sacrale del costume ha preteso di tutelarlo, dalla nascita alla morte, dalle
cadute mondane, dall’inquinamento di una società democratica e pluralistica, ma
bisognerà vedere in che misura proprio questa società abbia gestito tale
tutela, godendosela per la propria egemonia”.
La sessualità:
       Storia                                          Emozione e Perversione

La sessualita’ nell’Italia del Novecento
Per gli italiani dell’epoca fascista il sesso continuerà ad essere condizionato come prima
dai precetti cattolici. E, sempre come prima, si continuerà far ricorso alla logica della
doppia morale. Del resto il costume sessuale in epoca fascista è troppo preso
dall’esaltazione propagandistica della madre per assumere una sua fisionomia
peculiare. Il mito della madre prolifica va di pari passo con quello della nazione e della
patria.
Così come di pari passo marcia l’immagine dell’uomo virile, ardito combattente e
impavido fecondatore. È stato notato da alcuni studiosi che durante il fascismo
“scompaiono dai quotidiani le inserzioni dei medici specializzati nella cura
dell’impotenza, quasi a sottolineare che nell’Italia di Mussolini non c’è spazio per
uomini poco virili.

Se la donna sterile è un essere inutile e privo di senso, un uomo incapace di procreare è
una bestemmia. Rimangono invece le inserzioni riguardanti la cura delle malattie
veneree (e anche i preservativi maschili – la cui pubblicità si può già trovare nei
quotidiani del 1913 – che vengono però visti non come antifecondativi ma come mezzo
di protezione dalle malattie veneree, diffuse secondo l’opinione corrente, dalle
prostitute). Dietro la ‘sana’ famiglia fascista prospera dunque, come sempre, la
prostituzione. Accanto alla retorica della madre alligna la retorica della donna
perduta”.
La sessualità:
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 La sessualita’ nell’Italia del Novecento




È passata alla storia del costume la reprimenda che il giovane onorevole Oscar Luigi
Scalfaro si sentì in dovere di rivolgere in un ristorante romano a una giovane signora in
abiti ritenuti troppo succinti. In tema di licenziosità, negli anni Cinquanta può bastare
un décolleté per suscitare le più intransigenti ire cattoliche.
Il boom economico, il benessere, le vacanze al mare e il cinema offrono continui spunti
per evasioni e tentazioni libertine. Solo che mentre un tempo la licenziosità era
tollerata in quanto atteggiamento esclusivo di un ristretto ceto sociale, in democrazia
la libertà sessuale non può più restare privilegio di pochi. I vitelloni, di Federico Fellini,
e Il seduttore, con Alberto Sordi, sono lo spaccato di una società che per principio
ammetteva la sessualità solo nel matrimoni ma che nella realtà si comportava
altrimenti.
La sessualità:
       Storia                                             Emozione e Perversione

La sessualita’ nell’Italia del Novecento
Oltre a rappresentare due tappe di una grande stagione del cinema italiano, sono
l’incarnazione della doppia morale, sviluppata, manco a dirlo, soprattutto nell’uomo:
insomma la regola era formalmente accettata ma le scappatoie per raggiungere
l’appagamento sessuale erano note a tutti e ampiamente tollerate.
Contemporaneamente dilaga in Italia il mito della donna emancipata e priva di
inibizioni. “Il giorno più bello della mia vita? Una notte”, risponde Brigitte Bardot a una
domanda dei giornalisti, turbando ulteriormente – se mai ce ne fosse stato bisogno – i
sonni di molti italiani. Sono anche gli anni della Dolce vita e delle feroci polemiche sulla
presunta esaltazione della corruzione dei valori sociali offerta dal capolavoro felliniano.

L’Osservatore Romano, giornale del Vaticano, tuonerà contro i falsi miti e la perdita dei
valori con alcuni articoli (“Basta”, “La sconcia vita”) scritti, pare, dal solito Scalfaro. Nel
1958 chiudono le “case chiuse”: sono circa 5000 gli stabilimenti del sesso a pagamento
liquidati dalla legge Merlin.
La Repubblica italiana abolisce la regolamentazione e le case di tolleranza gestite dallo
stato, continuando a punire lo sfruttamento e il favoreggiamento da parte di terzi e
l’adescamento da parte della prostituta. In pratica viene decriminalizzata l’attività
vietandone però l’organizzazione. La doppia morale continua a sopravvivere: le
prostitute finiscono in strada, dove però verranno ampiamente tollerate.
La sessualità:
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La sessualita’ nell’Italia del Novecento
La libertà sessuale, intesa soprattutto come emancipazione sessuale femminile, è stato
uno dei cavalli di battaglia del ’68 italiano. I principi marxisti imponevano allora di
individuare un nesso forte tra la le norme repressive in materia sessuale e il controllo
esercitato dal potere politico. Si afferma, citando Marx, che la forza-lavoro richiesta
dalla società capitalista è “prodotta” dalla donna, e che quindi il controllo esercitato
per lungo tempo sul corpo della donna non è stato altro che un metodo escogitato dal
capitale per garantirsi sempre nuove braccia. Le donne iniziano quindi a rifiutare
l’immagine di angelo del focolare domestico, frutto di una cultura di tipo patriarcale, e
si mettono alla ricerca di una identità autonoma. La sessualità femminile esce dal
ghetto, nelle università si tengono corsi autogestiti di educazione sessuale, si comincia
a parlare liberamente di orgasmo femminile, di contraccezione.
La sessualità:
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  La sessualita’ nell’Italia del Novecento
Di conseguenza anche l’educazione sentimentale dei maschi cambia. Rispetto ai primi
del Novecento, verso la fine degli anni Sessanta la metà degli uomini dichiara di avere
avuto il primo rapporto con la sua futura sposa, mentre poco meno dell’altra metà con
una amica frequentata per un certo tempo.
Solo una sparuta minoranza dichiara di esser stato iniziato da una prostituta. Mentre
fino a mezzo secolo prima la sessualità veniva considerata un aspetto completamente
separato dall’amore, il ’68 sembra ridurre e colmare questo divario. In ambito cattolico
la discussione sollevata dall’enciclica Humanae vitae di Paolo VI (1968) mette in luce le
notevoli divergenze circa l’uso degli anticoncezionali. Anche tra i giovani più legati alla
Chiesa o a posizioni politiche clerical-conservatrici emergono lentamente
atteggiamenti di maggiore libertà. Non tutti sono più disposti a condannare in toto la
sessualità prematrimoniale, gli anticoncezionali, la masturbazione o l’omosessualità.

Certe conquiste sessuali degli anni Sessanta e Settanta sembrano tuttavia andare in
una direzione opposta rispetto a quella di una vera libertà sessuale. Il sesso diventa
pretesto di rivendicazioni politiche (si pensi all’ingresso alla Camera dei deputati della
pornostar Ilona Staller, eletta tra le file del Partito radicale nel 1987) o semplice
prodotto di consumo. Ne è un esempio evidente la commercializzazione del corpo fatta
dalla pornografia. Nonostante la lunga stagione della repressione sessuale, nonostante
la legge Merlin, il sesso in Italia continua ad essere un fattore di produzione come tanti
altri.
La sessualità:
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 La sessualita’ nell’Italia del Novecento
La fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta vedono la nascita della stampa
pornografica. Nel 1966 esce il primo numero di Men, rivista erotica che nei primi tempi
si limita alla pubblicazione di fotografie di ragazze in bikini accompagnate da testi
“piccanti”. Ma è nel 1967 che nella ancora cattolicissima Italia escono le prime riviste
per soli uomini e i primi fumetti a sfondo sadico-erotico.
E nell’ottobre del 1967 esplode la grande polemica. I primi seni nudi fanno capolino in
un servizio fotografico su Men e subito si scatena il finimondo. Capofila
dell’indignazione sono centocinquanta deputati democristiani, l’ordine dei giornalisti,
comitati di cittadini e semplici padri di famiglia, tutti uniti dalla comune volontà di
frenare la nascente pornografia.

Denunce e sequestri fioccano copiosi. Anche quotidiani di orientamento laico, come La
Stampa, chiedono a gran voce l’intervento della magistratura contro la diffusione delle
riviste oscene in edicola. Dal primo seno del 1967 si passa al primo pube femminile del
1968. Ma è solo negli anni Settanta che anche in Italia la pornografia va incontro a una
poderosa diffusione. Anche nel settore del cinema viene progressivamente vinta la
resistenza della censura: dai primi film erotici di produzione nostrana, con improbabili
“dottoresse” e “supplenti” costantemente inquadrate sotto la doccia, si passa a quelli
decisamente pornografici, diffusi a partire dal 1977 nelle cosiddette sale “a luci rosse”.
La sessualità:
        Storia                                           Emozione e Perversione

 La sessualita’ nell’Italia del Novecento
Tra gli effetti più sensazionali della liberazione sessuale degli ultimi due decenni del
secolo c’è l’uscita dell’omosessualità dall’ombra. Nonostante la Chiesa (come è
avvenuto in occasione del “Gay Pride 2000″ a Roma) continui a condannarla,
soprattutto perché vi vede la definitiva e assoluta separazione tra interesse sessuale e
riproduzione, l’omosessualità, già dalla fine degli anni Settanta, non è più considerata
dagli psichiatri come un disturbo mentale o una perversione. Contemporaneamente si
è potentemente sviluppata anche la scienza della sessuologia. I consigli degli esperti,
volti alla definizione e alla ricerca di ciò che si deve intendere per “salute sessuale”,
impazzano ormai tra le rubriche dei periodici italiani e non. Ma il rischio, come ha
scritto lo studioso di scienze sociali André Béjin, è che la salute sessuale di una persona
venga giudicata tanto più perfetta quanto più il suo piacere è meno lontano
dall’”orgasmo ideale”. Si genera così, continua Béjin, “una trasformazione dei motivi di
colpevolizzazione.

Si accetta più facilmente – e talvolta con vanità – di appartenere a una minoranza
sessuale. Per contro ci si sente colpevoli di funzionare male”.
Gli italiani, o forse sarebbe meglio dire gli uomini e le donne europee di fine XX secolo,
sovraccaricati di stimoli e messi di fronte a una interpretazione sempre più complessa
della sessualità, stanno vivendo una sorta di imperativo dell’orgasmo.
La sessualità:
        Filosofia                                                  Emozione e Perversione

    Sigmund Freud: La Teoria della sessualita’
Sigmund Freud dedica parte del suo lavoro alla sessualità ed, in particolare con l’opera “Tre Saggi
Sulla Sessualità”, egli analizza le varie fasi della sessualità che caratterizzano la vita umana. Nel primo
saggio, “Le Aberrazioni Sessuali”, vengono descritte prima di tutto le deviazioni rispetto all'oggetto
sessuale.
Secondo Freud, infatti, esistono tre tipi di "invertiti":
 Gli invertiti assolutiil cui oggetto sessuale può solo essere omosessuale;
 Gli invertiti anfigeni cui oggetto sessuale può appartenere sia allo stesso sesso sia all'altro;
Gli invertiti occasionalii quali, in certe condizioni esterne particolari, possono prendere per oggetto
sessuale una persona del medesimo sesso.
Gli “invertiti” attraversano nell’infanzia una breve ed intensa fase di “fissazione” sulla donna, che
perlopiù si configura con la madre; dopo il superamento di questa fase si identificano con la donna
stessa e assumono se stessi come oggetto sessuale, cioè partendo dal narcisismo cercano uomini
simili a loro che li vogliano amare come li ha amati la loro madre. Una serie di fattori esterni, tra i
quali la presenza o meno di ambedue i genitori, può influire inoltre alla scelta sul comportamento
sessuale.
Freud ci parla anche di persone sessualmente immature, cioè persone che utilizzano come oggetto
sessuale i bambini o gli animali. Questi assumono tale funzione quando un individuo diventa vile e
impotente; oppure, quando in presenza di una pulsione urgente, non può rivolgersi a un oggetto più
appropriato.
Esistono, secondo il Nostro, deviazioni riguardo alla meta sessuale:
Essa è normalmente considerata l'unione dei genitali nell'atto sessuale. Tuttavia, anche nel più
normale dei procedimenti sessuali, si possono riscontrare delle perversioni; si parla così di
prevaricazioni anatomiche o indugi in relazioni intermedie con l'oggetto sessuale.
La sessualità:
       Filosofia                                           Emozione e Perversione

   Sigmund Freud: La Teoria della sessualita’




Il Sadismo e Il Masochismo
Il masochismo e il sadismo derivano da una fissazione alla fase anale dello sviluppo della
personalità. Il classico masochista secondo l'interpretazione freudiana ha alle spalle una
figura materna amorevole, sì, ma distaccata, poco affettuosa, intransigente e/o
dispotica, per cui da bambino giunge ad associare l'amore per lui, in mancanza di altre
manifestazioni esteriori, all'atto della punizione o umiliazione, impartitagli "per il suo
bene". Questo vissuto riemerge nel momento dell'innamoramento e dell'amore da
adulti, e porta il masochista ad interpretare le punizioni dell'altro come segni tangibili del
suo amore per lui e quindi, nonostante il dolore e l'umiliazione, piacevoli in sé.
La sessualità:
       Filosofia                                           Emozione e Perversione

   Sigmund Freud: La Teoria della sessualita’
Il Secondo Saggio e La Sessualità Infantile
Nel secondo saggio, Freud scopre la sessualità infantile, uno degli aspetti che
maggiormente scandalizzarono la società del tempo. In particolare, egli sostiene la
centralità della sessualità nella vita umana, mettendo in evidenza come le pulsioni che
stanno alla base della vita siano sessuali e come dal sesso derivino perfino la civiltà e
molte altre cose. Freud vede la sessualità come un’energia suscettibile di dirigersi verso le
mete più diverse e in grado di investire gli oggetti più disparati. Questa energia fu
denominata da Freud “Libido” e venne considerata come un flusso migratorio localizzato
di volta in volta, in corrispondenza dello sviluppo fisico, su alcune parti del corpo dette
“zone erogene” ( ovvero generatrici di piacere erotico).
Parallelamente a questa rifondazione del concetto di sessualità, Freud elaborò
un’originale dottrina della sessualità infantile. Infatti demolendo il pregiudizio secondo cui
la sessualità apparterrebbe solo all’età adulta e respingendo la mistificante immagine del
bambino come sorta di “angioletto asessuato”. Freud giunse a definire il piccolo uomo
come un “essere perverso polimorfo”, ossia come un individuo capace di perseguire il
piacere indipendentemente da scopi riproduttivi e mediante i più svariati organi corporei.
In particolare, Freud sostiene che lo sviluppo psicosessuale del soggetto avviene
attraverso tre fasi, ognuna delle quali appare caratterizzata da una specifica zona erogena:
fase orale, anale e genitale.
La sessualità:
          Filosofia                                             Emozione e Perversione

      Sigmund Freud: La Teoria della sessualita’




La fase orale, che caratterizza i primi mesi di vita e che dura sino ad un anno e mezzo
circa, ha come zona erogena la bocca e risulta connessa a quella che, in questo
periodo, costituisce la principale attività del bambino: il poppare;
La fase anale, che va da un anno e mezzo circa ai tre anni, ha come zona erogena l’ano ed
è collegata alle funzioni escrementizie, che per il bambino sono oggetto di particolare
interesse e piacere;
La fase genitale, che inizia alla fine del terzo anno, ha come fattore erogeno la zona
genitale. Essi si articola in due sottofasi: quella fallica e quella genitale in senso stretto. La
fase fallica è cosi chiamata perché la scoperta del pene costituisce oggetto di attrazione
sia per il bambino che per la bambina, che soffrono entrambi di un <<complesso di
castrazione>> ed inoltre perché l’organo d’eccitamento sessuale è il pene o quel suo
equivalente femminile che è la clitoride. La fase genitale in senso stretto, che segue a
quella fallica dopo un periodo di latenza è caratterizzata dall’organizzazione delle pulsioni
sessuali sotto il primato delle zone genitali.
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Connesso alla teoria sulla sessualità infantile è anche il <<complesso di Edipo>> che
consiste in un << attaccamento “libidico” verso il genitore di sesso opposto e in un
atteggiamento ambivalente verso il genitore di eguale sesso>>. Tale complesso si sviluppa
tra i tre e i cinque anni e, a seconda della sua risoluzione o meno, determina la futura
strutturazione della personalità. Secondo Freud la perversione è un rimasuglio dello
sviluppo sessuale verso il" complesso di Edipo", dopo la rimozione del quale è di nuovo
emersa la componente della pulsione sessuale che era costituzionalmente più forte.
Le "Psiconevrosi " si fondano su forze pulsionali sessuali. I sintomi nervosi si fondano da
un lato sulla pretesa delle pulsioni libidiche, e dall'altro su quella contraria che sorge nell'
Io come di reazione contro di esse.

Questi sintomi sono il sostituto di una serie di desideri e aspirazioni psichiche investiti
affettivamente, ai quali attraverso la rimozione, è stata sbarrata la strada verso
l'eliminazione, che si otterrebbe mediante un'attività psichica ammissibile alla coscienza.
Queste formazioni mentali, trattenute nelle condizioni dell'incoscio, aspirano a
esprimersi, cercano una scarica, e la trovano nell'isteria con il processo della
"conversione" in fenomeni somatici: appunto i sintomi isterici.
La sessualità:
        Filosofia                                            Emozione e Perversione

    Sigmund Freud: La Teoria della sessualita’

Nell'isteria si ha la presenza di una coppia di contrari : bisogno sessuale eccessivo ed
esagerato, rifiuto della sessualità. Si può dire che la nevrosi è la negativa della
perversione. I sintomi infatti non insorgono soltanto a spesa della pulsione sessuale
normale, bensì a spese sopratutto delle pulsioni sessuali perverse. Ad esempio in tutti i
nevrotici si trovano nella vita psichica inconscia inclinazioni all'inversione, inclinazioni alle
prevaricazioni anatomiche, sadismo, masochismo e feticismo. Si può concludere che i
nevrotici conservano la loro sessualità allo stato infantile o vi sono stati risospinti.
La sessualità:
       Inglese                                         Emozione e Perversione

  Lawrence




David Herbert Lawrence was born on September 11, 1885, in Eastwood, Nottinghamshire,
central England. He was the fourth child of a struggling coal miner who was a heavy
drinker. His mother was a former schoolteacher, greatly superior in education to her
husband. Lawrence's childhood was dominated by poverty and friction between his
parents. He was educated at Nottingham High School, to which he had won a scholarship.
He worked as a clerk in a surgical appliance factory and then for four years as a pupil-
teacher. After studies at Nottingham University, Lawrence matriculated at 22 and briefly
pursued a teaching career. Lawrence's mother died in 1910; he helped her die by giving
her an overdose of sleeping medicine.
La sessualità:
         Inglese                                         Emozione e Perversione

   Lawrence

In 1909, a number of Lawrence's poems were published by Ford Max Ford in the English
Review. The appearance of his first novel, The White Peacock(1911), launched Lawrence
into a writing career. In 1912 he met Frieda von Richthofen, the professor Ernest
Weekly's wife and fell in love with her. Frieda left her husband and three children, and
they eloped to Bavaria. Lawrence's novel Sons and Lovers appeared in 1913 and was
based on his childhood . In 1914 Lawrence married Frieda von Richthofen, and traveled
with her in several countries. Lawrence's fourth novel, The Rainbow (1915), was about
two sisters growing up in the north of England. Lawrence started to write The Lost Girl
in Italy. He dropped the novel for some years and rewrote the story in an old Sicilian
farmhouse near Taormina in 1920.

During the First World War Lawrence and his wife were unable to obtain passports and
were targets of constant harassment from the authorities. They were accused of spying
for the Germans and officially expelled from Cornwall in 1917. The Lawrences were not
permitted to emigrate until 1919, when their years of wandering began.
La sessualità:
       Inglese                                           Emozione e Perversione

  Lawrence
Lawrence's best known work is Lady Chatterly's Lover, first published privately in Florence
in 1928. It tells of the love affair between a wealthy, married woman, and a man who
works on her husband's estate. The book was banned for a time in both UK and the US as
pornographic. Lawrence's other novels from the 1920s include Women In Love (1920), a
sequel to The Rainbow.

Aaron's Rod (1922) shows the influence of Nietzsche, and in Kangaroo (1923) Lawrence
expressed his own idea of a 'superman'. The Plumed Serpent (1926) was a vivid evocation
of Mexico and its ancient Aztec religion. The Man Who Died (1929), is a bold story of
Christ's Resurrection. Lawrence's non-fiction works include Movements In European
History(1921), Psychoanalysis And The Unconscious (1922) and Studies In Classic
American Literature (1923).

D.H. Lawrence died in Vence, France on March 2, 1930. He also gained posthumous
renown for his expressionistic paintings completed in the 1920s.
La sessualità:
        Inglese                                          Emozione e Perversione

   Lawrence: Sons and Lovers




This is the story of a family, Mr and Mrs Morel, who do not get on with each other and
quarrels and disputes are the order of the day. The children are strongly attached to
their mother. Paul is her favourite, but because of the abnormal relationship he can’t
have any relationship with women. After Mrs Morel’s death, Paul is torn between the
wish to rejoin his mother in death or go on living. In the end he succeeds in shaking off
his past.
La sessualità:
                                Paul relationships:
     Inglese                    Oedipus complex
                                                            Emozione e Perversione

Perhaps Sigmund Freud's most celebrated theory of sexuality, the Oedipus complex takes its
name from the title character of the Greek play Oedipus Rex. In the story, Oedipus is
prophesied to murder his father and have sex with his mother (and he does, though
unwittingly). Freud argued that these repressed desires are present in most young boys.
Lawrence was aware of Freud's theory, and Sons and Lovers famously uses the Oedipus
complex as its base for exploring Paul's relationship with his mother. Paul is hopelessly
devoted to his mother, and that love often borders on romantic desire. Lawrence writes
many scenes between the two that go beyond the bounds of conventional mother-son love.
Completing the Oedipal equation, Paul murderously hates his father and often fantasizes
about his death. Paul assuages his guilty, incestuous feelings by transferring them
elsewhere, and the greatest receivers are Miriam and Clara (note that transference is
another Freudian term). However, Paul cannot love either woman nearly as much as he does
his mother, though he does not always realize that this is an impediment to his romantic life.
The older, independent Clara, especially, is a failed maternal substitute for Paul. In this
setup, Baxter Dawes can be seen as an imposing father figure; his savage beating of
Paul, then, can be viewed as Paul's unconsciously desired punishment for his guilt. Paul's
eagerness to befriend Dawes once he is ill (which makes him something like the murdered
father) further reveals his guilt over the situation. But Lawrence adds a twist to the Oedipus
complex: Mrs. Morel is saddled with it as well. She desires both William and Paul in near-
romantic ways, and she despises all their girlfriends. She, too, engages in
transference, projecting her dissatisfaction with her marriage onto her smothering love for
her sons. At the end of the novel, Paul takes a major step in releasing himself from his
Oedipus complex. He intentionally overdoses his dying mother with morphine, an act that
reduces her suffering but also subverts his Oedipal fate, since he does not kill his father, but
La sessualità:
    Scienze                Emozione e Perversione

La riproduzione sessuale
La sessualità:
        Scienze                                          Emozione e Perversione

   La riproduzione sessuale
Nella specie umana gli individui sono costituiti da migliaia di miliardi di cellule.
La maggior parte di esse è rappresentata da cellule somatiche che formano i tessuti,
gli organi e gli apparati. Una piccola minoranza forma le cellule germinali, dalle
quali originano i gameti, soli elementi cellulari capaci di intervenire nella
riproduzione.
Dall’unione dei gameti si forma lo zigote, quindi l’embrione e il feto. Con la nascita
inizia la vita post-natale caratterizzata dal periodo giovanile (età evolutiva) e dalla
maturità (età adulta), sostanzialmente, si intende, il periodo della maturità sessuale.
Dal punto di vista strettamente biologico il ciclo vitale risulta dalla ripetizione di
queste fasi.
Con riferimento alla trasmissione del patrimonio genetico gli eventi fondamentali,
che caratterizzano il ciclo vitale, indispensabili alla riproduzione, sono:
   - perfetta duplicazione del DNA durante la gametogenesi
   - modificazione dei cromosomi durante la meiosi
   - formazione di un individuo sano, sessualmente maturo e capace di trasmettere,
      attraverso i propri gameti, il proprio DNA.
Tutti i meccanismi che controllano le fasi del ciclo vitale sono contenuti nel genoma
e le modificazioni morfologiche, che dallo zigote portano all’individuo adulto, sono
tutte il risultato dell’espressione dei geni e dei loro prodotti.
L’insieme di tutti questi processi costituisce la Biologia dello Sviluppo.
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       Scienze                                           Emozione e Perversione

   La riproduzione sessuale
Il nucleo di ogni cellula somatica ha un corredo diploide costituito da 46 cromosomi:
46, XX nelle cellule dell’organismo femminile e 46, XY nelle cellule dell’organismo
maschile. Le cellule germinali, per divenire gameti maturi, vanno incontro a particolari
trasformazioni che si realizzano principalmente nelle gonadi.
I gameti sono: gli spermatozoi nel maschio e gli ovociti nella femmina.
L’evento fondamentale nella gametogenesi è la meiosi.
Attraverso la meiosi si determina la riduzione a metà del numero dei cromosomi che,
da diploide (2n = 46), diviene aploide (n = 23).
Gli ovociti possiedono tutti una formula cromosomica 23, X.
Gli spermatozoi costituiscono, a causa della separazione dei due cromosomi sessuali
eterologhi, due popolazioni di formula 23, X e 23, Y.
La meiosi non ha come unico risultato quello di ridurre a metà il numero dei
cromosomi, essa opera anche una ridistribuzione di geni tra cromosomi omologhi, in
maniera tale che ciascuno di essi differisca dal cromosoma originale.
Gli ovociti sono grandi cellule immobili, ricche di riserve citoplasmatiche.
Gli spermatozoi sono piccole cellule mobili, capaci di trasportare il proprio corredo
genetico all’interno dell’apparato genitale femminile, dal sito dell’inseminazione a
quello della fecondazione. La fecondazione è la fusione di uno spermatozoo con un
ovocita, dalla fecondazione origina una cellula unica, lo zigote.
La sessualità:
     Scienze                                       Emozione e Perversione

La riproduzione sessuale: Il Genoma , i pro e i contro

Il Genoma è la quantità di DNA presente in una cellula organizzata in
cromosomi. Il corredo cromosomico è costituito da coppie di
cromosomi ed ogni cromosoma forma una coppia con il suo omologo.
Un genoma così costituito viene definito diploide 2n
 Vantaggio: produzione di individui figli diversi tra
 loro e dai
 genitori, mantenimento di un’elevata variabilità
 genetica
 Svantaggi:
 - è indispensabile l’incontro di due gameti
 provenienti da due
 individui diversi
 - richiede il differenziamento di organi particolari
 per lo                                               Il corredo cromosomico umano 2n
 sviluppo dei gameti                                  n = 23
 -richiede meccanismi specifici che favoriscano       2n = 46
 l’incontro dei
 gameti
La sessualità:
     Scienze                                                    Emozione e Perversione

La riproduzione sessuale: La spermatogenesi
Gli spermatozoi si formano nel testicolo dalle cellule capostipite della linea germinale
maschile, gli spermatogoni.
Gli spermatogoni si impegnano in un processo evolutivo lungo e complesso che,
attraverso vari stadi differenziativi, porta alla formazione degli spermatozoi.
La spermatogenesi si realizza nei tubuli seminiferi del testicolo.
Nell’epitelio seminifero dei tubuli seminiferi si riconoscono vari tipi cellulari
appartenenti alla linea germinale:
           • spermatogoni
           • spermatociti I
           • spermatociti II
           • spermatidi
           • spermatozoi
Gli spermatozoi sono prodotti continuamente dalla pubertà fino alla morte.
Caratteristiche biologiche degli spermatozoi:
    Lunghezza:                                65 micron
    Durata della spermatogenesi (da spermatogonio a spermatozoo): 73 giorni
    Numero:                                   100 milioni/cm3 di sperma
    Efficienza della spermatogenesi:                      300 milioni di spz ogni tre giorni
    Spermatozoi nell’ejaculato:                        circa 300 milioni
    Forme mobili:                               circa l’80%
    Velocità di progressione nelle vie genitali femminili:        1,5 mm/minuto;
    Sopravvivenza nelle vie genitali femminili:               3-4 giorni.
La sessualità:
     Scienze                                                 Emozione e Perversione

La riproduzione sessuale: L’ ovogenesi
L’ovogenesi si realizza nella corticale ovarica a livello dei follicoli oofori.
Nella corticale ovarica si riconoscono vari tipi di follicoli oofori:
       • follicoli primordiali
       • follicoli primari
       • follicoli secondari
       • follicoli cavitari
       • follicoli preovulatori
Gli ovociti giungono a maturazione dalla pubertà alla menopausa.
A ciascun ciclo mestruale corrisponde la maturazione e la espulsione di un ovocita
che diviene fecondabile al termine una particolare meiosi che si realizza,
diversamente dal maschio, in modo ineguale. Questa divisione produce una cellula
uovo molto grande e i globuli polari piuttosto piccoli e costituiti principalmente da
DNA.
Caratteristiche biologiche degli ovociti:
    Diametro dell’ovocita maturo:                    120 – 140 micron
    Numero di ovociti al settimo mese di vita fetale:        7 milioni
    Numero di ovociti alla nascita:                 1 milione
    Numero di ovociti alla pubertà:                  400.000
    Numero di ovociti che giungono alla ovulazione:            250 – 400
    Numero di ovociti nella menopausa:                   0
    Durata dell’ovogenesi:             dalla vita fetale alla fecondazione avvenuta
    Sopravvivenza dell’ovocita dopo l’ovulazione:             meno di 24 ore
La sessualità:
    Scienze                           Emozione e Perversione

La riproduzione sessuale: La meiosi
La sessualità:
    Scienze                                 Emozione e Perversione

La riproduzione asessuata: La mitosi   La mitosi è un processo di divisione
                                       cellulare, in cui a partire da una cellula
                                       madre si formano 2 cellule
                                       figlie, identiche tra loro ed identiche
                                       alla cellula madre.

                                       Funzioni:
                                       1) unicellulari: riproduzione
                                       2) pluricellulari: a) accrescimento ( i
                                       pluricellulari derivano da un’unica
                                       cellula, in seguito i tessuti si sono
                                       differenziati perché a seconda della
                                       funzione viene letta solo una parte di
                                       DNA)
                                                           b) sostituzione delle
                                       cellule invecchiate (alcune cellule (es.
                                       nervose) hanno vita lunga e non fanno
                                       più mitosi, altre (es. parete stomaco)
                                       hanno vita più breve e vengono
                                       continuamente sostituite).
La sessualità:
    Scienze                                   Emozione e Perversione
La riproduzione sessuale: Cosa accade al nostro cervello?
La sessualità:
    Scienze                                   Emozione e Perversione
La riproduzione sessuale: Cosa accade al nostro cervello?
La sessualità:
    Scienze                                   Emozione e Perversione
La riproduzione sessuale: Cosa accade al nostro cervello?
La sessualità:
           Fisica                                         Emozione e Perversione

   L’elettricita’: Il campo elettrico
Se un campo elettrico è generato da una carica puntiforme Q, la sua intensità in un
punto dello spazio che si trova a distanza R dalla carica è proporzionale a: Q/R^2
Il campo elettrico generato in una regione di spazio da una carica elettrica è reale:
Sì, perché possiede caratteristiche misurabili.
Due cariche elettrice Q e Q' sono poste rispettivamente nei punti P e P' dello spazio.
Quale delle seguenti affermazioni è vera? Q subisce una forza dovuta al campo elettrico
prodotto in P da Q'
La forza che un campo elettrico esercita su una carica Q posta in un suo punto è: pari al
prodotto della carica Q per il vettore campo elettrico.
Il vettore campo elettrico agente su una carica Q e generato da una carica Q' è:
direttamente proporzionale a Q' e indipendente da Q.
Secondo la descrizione basata sul concetto di campo, si dice che in un punto P dello
spazio è presente un campo elettrico se: un corpo di prova carico, se posto in
P, sperimenta una forza di origine elettrica.
Un corpo di prova q subisce l'effetto della presenza di un corpo carico Q che si trova a
una distanza r. Se Q diventa in qualche modo elettricamente neutro, q avverte ancora il
campo elettrico generato da Q? Sì, ma ancora per un certo intervallo di tempo soltanto.
Le linee del campo elettrico esistono davvero nella realtà? No
Le linee di campo nel caso di una carica isolata puntiforme sono: uscenti dalla carica se
questa positiva, entranti se è negativa.
La sessualità:
          Fisica                                          Emozione e Perversione

   L’elettricita’: Il campo elettrico




Una linea di campo elettrico è: una curva orientata la cui tangente in ogni punto ha la
direzione e il verso del vettore campo elettrico in quel punto.
Un campo gravitazionale può essere rappresentato attraverso linee di campo?
Sì, sempre.
Di che segno sono le cariche che generano il campo elettrico illustrato nella figura?
Entrambe positive.
Se si guarda un disegno delle linee del campo elettrico generato da un sistema di
cariche, è possibile identificare: le regioni in cui il campo elettrico è più intenso.
Una regione di spazio di forma sferica è immersa in un campo elettrico e contiene al
proprio interno due cariche uguali e opposte. cosa si può dire del flusso del campo
elettrico attraverso la superficie della sfera? Il flusso è certamente nullo.
Una regione CUBICA di spazio è sede in un campo elettrico la cui intensità cambia da un
punto all'altro dello spazio. Quale segno avrà il flusso del campo elettrico attraverso la
superficie del cubo? Le informazioni date non sono sufficienti per rispondere.
La sessualità:
        Fisica                                           Emozione e Perversione

 L’elettricita’: Il campo elettrico



Una regione di spazio di forma CILINDRICA è soggetta a un campo elettrico, ma non
contiene alcuna carica elettrica al proprio interno. Cosa si può dire del flusso del campo
elettrico attraverso la superficie del cilindro? Il flusso è certamente nullo
Una regione di spazio di forma SFERICA è immersa in un campo elettrico e contiene al
proprio interno due cariche uguali e opposte. Cosa si può dire del flusso del campo
elettrico attraverso la superficie della sfera? Il flusso è certamente nullo.
Il vettore superficie utilizzato per calcolare il flusso di un campo vettoriale descrive:
l'area di una superficie piana e il modo in cui essa è orientata nello spazio.
Secondo il teorema di Gauss per il campo elettrico, il flusso del vettore campo elettrico
attraverso una superficie chiusa è: direttamente proporzionale alla somma di tutte le
cariche contenute all'interno della superficie.
In quali condizioni vale il teorema di Gauss per il flusso del campo elettrico generato da
un sistema di cariche attraverso una superficie? Soltanto se la superficie considerata è
chiusa.
Il flusso di un campo vettoriale qualsiasi attraverso una superficie piana S è definito
come: prodotto scalare del vettore campo per il vettore superficie.
La sessualità:
         Fisica                                          Emozione e Perversione

  L’elettricita’: l’interazione del corpo umano in un campo elettrico
  stazionario o semi- stazionario
Quando un corpo conduttore è immerso in una regione
isolante sede di un campo elettrico, nel conduttore si
creano movimenti di cariche che cessano quando si
raggiunge una configurazione di equilibrio. Nel caso di
campo elettrico variabile nel tempo, si crea nel conduttore
un movimento continuo di cariche, cioè una densità di
corrente indotta che dipende dall'intensità del campo
elettrico applicato.
Un essere vivente immerso in un campo elettrico
rappresenta pur sempre un buon conduttore rispetto
all'aria. A causa di ciò esso è sede di deboli correnti
elettriche che lo percorrono lungo la direzione del campo
elettrico applicato. L'andamento delle linee del campo
elettrico risulta alterato dalla presenza del corpo umano.
La densità di corrente indotta all'interno del corpo è
proporzionale all'intensità del campo elettrico
applicato, alla sua frequenza e dipende dalla forma e dalle
dimensioni del corpo stesso.
La sessualità:
          Fisica                                            Emozione e Perversione

   L’elettricita’: i fenomeni elettrostatici
In generale il potenziale elettrico in un conduttore in equilibrio elettrostatico: ha lo
stesso valore in ogni punto del conduttore
Il fatto che il potenziale elettrico sia lo stesso in tutti i punti di un conduttore è una
conseguenza di quale affermazione teorica?            il campo elettrico non esegue lavoro su
una carica che si muove tra 2 punti del conduttore
Il fatto che il flusso del campo elettrico sia nullo attraverso qualsiasi superficie chiusa
all’interno di un conduttore in equilibrio è una conseguenza di quale affermazione
teorica? il campo elettrico all’interno del conduttore è nullo
In generale il campo elettrico in un conduttore in equilibrio elettrostatico: è nullo
all’interno del conduttore
In generale il potenziale elettrico in un conduttore in equilibrio elettrostatico: ha lo
stesso valore in ogni punto del conduttore
Se la carrozzeria di un’automobile è collegata al suolo con un cavo conduttore
strisciante, come descriveremo la condizione di un conduttore posto nel vano motore
dell’automobile? la superficie del conduttore è messa a massa e quindi a terra
Cosa avviene quando un conduttore carico viene inserito in un pozzo di Faraday scarico?
la cariche in eccesso sul conduttore si trasferiscono sulla superficie esterna del pozzo
Per i circuiti elettrici contenuti all’interno dell’involucro di un pc, qual è la scelta più
opportuna per il livello zero del potenziale elettrico?
La sessualità:
          Fisica                                           Emozione e Perversione

   L’elettricita’: i fenomeni elettrostatici


il contenitore metallico del pc
Un conduttore isolato rispetto agli altri si trova in generale in equilibrio elettrostatico
quando: le cariche presenti in esso sono immobili
In condizioni di equilibrio elettrostatico, l’intensità del campo elettrico in un punto della
superficie di un conduttore posto in un mezzo isolante è : direttamente proporzionale
alla densità superficiale di carica in quel punto e inversamente proporzionale alla
costante dielettrica assoluta del mezzo
In generale il campo elettrico in un conduttore in equilibrio elettrostatico: sulla
superficie del conduttore è diretto lungo la normale
Il campo elettrico in prossimità di un condensatore piano ideale carico è: nullo
all’esterno del condensatore e uniforme e non nullo al suo interno
Se su un condensatore isolato è presente un eccesso di carica elettrica q, e su di esso si
deposita un’altra carica elettrica uguale a q, il potenziale elettrico del conduttore:
raddoppia
La sessualità:
           Fisica                                          Emozione e Perversione

    L’elettricita’: i fenomeni elettrostatici
Si chiama condensatore: un sistema di due conduttori dove, se il primo riceve una
carica, l’altro acquista per induzione una carica opposta
La capacità elettrostatica di un conduttore isolato è: indipendente dalla carica e dal
potenziale elettrico del conduttore
Una sfera conduttrice di raggio R posta a grande distanza da altri conduttori, sulla quale è
disposta una carica elettrica complessiva q, ha una capacità elettrostatica proporzionale a: R
Quali sono le dimensioni fisiche della capacità elettrostatica [carica^2]/[energia]
Se in un condensatore lo spazio tra le armature è riempito da un materiale isolante di
costante dielettrica assoluta k ed è presente un campo elettrico di intensità I, la densità
volumica di energia elettrica è data da     ½ K l^2
Quali tra le seguenti espressioni non corrisponde all’energia immagazzinata in un
condensatore di capacità C, sulle cui armature poste a una differenza di potenziale dV è
depositata una carica di valore assoluto Q ½ C dV
La sessualità:
          Fisica                                               Emozione e Perversione

  L’elettricita’ nei liquidi e nei gas
Si chiama elettrolita una sostanza che: rende l’acqua conduttrice
L’ equivalente chimico di una sostanza di valenza V e peso atomico p è :direttamente proporzionale a
p e inversamente proporzionale a V
Il termine elettrolisi indica: l’insieme dei fenomeni che si producono in una soluzione elettrolitica al
passaggio di corrente
Quale delle seguenti definizioni è in generale corretta?All’interno di una cella… l’anodo acquista
elettroni dagli ioni non metallici, mentre il catodo cede agli ioni metallici
Le masse delle sostanze che si liberano agli elettrodi in una soluzione elettrolitica sono:direttamente
proporzionali agli equivalenti chimici delle sostanze e alle quantità di carica fatte passare nella
soluzione.
Per legame ionico in una soluzione elettrolitica si intende: il legame tra 2 ioni dovuto alla reciproca
attrazione elettrica.
C’è differenza tra una pila e un accumulatore elettrico? Sì, l’accumulatore è sostanzialmente una pila
ricaricabile.
Una pila è un generatore di tensione che può compiere un lavoro: a spese dell’energia potenziale
delle sostanze chimiche contenute al suo interno
Il funzionamento della pila di volta è dovuto esclusivamente: alla presenza dell’elettrolita
Quando si parla di pila a secco si intende dire:che l’elettrolita non è disciolto in un liquido
Il gas in un tubo di scarica: non obbedisce a nessuna delle 2 leggi di Ohm
I raggi catodici sono costituiti da : elettroni molto veloci
La luminosità osservata durante la scarica in un gas : è dovuta all’eccitazione temporanea delle
molecole del gas
La sessualità:
          Fisica                                               Emozione e Perversione

  L’elettricita’ : Il potenziale elettrico
Quale delle seguenti condizioni deve essere soddisfatta affinché l'energia potenziale di un sistema
formato da due cariche elettriche puntiformi abbia un valore positivo? Le due cariche devono avere
lo stesso segno.
L'energia potenziale di un sistema formato da due cariche elettriche puntiformi, definita secondo la
convenzione usuale, è: invers proporzionale alla distanza tra le cariche.
L'energia potenziale di un sistema formato da due cariche elettriche puntiformi è uguale a
zero, secondo la convenzione usuale: quando le due cariche sono a distanza infinita.
Se chiamiamo W(AB) il lavoro compiuto da una forza conservativa su un corpo che passa dal punto
A al punto B sotto la sua azione, mentre U rappresenta l'energia potenziale del sistema di cui il
corpo fa parte, si ha: U(B) - U(A) = -W(AB)
Qual è la dimensione fisica del potenziale elettrico? [V] = [energia] / [carica]
Il potenziale elettrico in un punto che è posto a una distanza d da una carica puntiforme A ed è
occupato da una seconda carica elettrica B è proporzionale a: A/d
Quale delle seguenti espressioni indica in maniera corretta una grandezza fisica: la tensione elettrica
tra due punti dello spazio.
In un campo elettrico le superfici equipotenziali: formano sempre angoli retti con le linee di campo.
Se DV(XY) è la differenza di potenziale elettrico generata da una carica a tra due punti X e Y dello
spazio, e U(W) è l'energia potenziale di una carica b in un punto W di tale potenziale, quale delle
seguenti espressioni è corretta? U(Y) - U(X) = b DV(XY)
La direzione del vettore campo elettrico in un punto dello spazio è: perpendicolare alla superficie
equipotenziale passante per quel punto.
Il verso del vettore campo elettrico in un punto dello spazio è quello in cui: Il potenziale elettrico
diminuisce.
La sessualità:
          Fisica                                               Emozione e Perversione

  L’elettricita’ : Il potenziale elettrico




In un campo elettrico, il moto naturale delle cariche elettriche positive è: da punti a potenziale
maggiore verso punti a potenziale minore.
La forza agente su una particella carica è data: dal vettore campo elettrico.
Qual è la dimensione fisica della circuitazione di campo elettrostatico: [energia]/[carica]
Le due grandezze matematiche che permettono di caratterizzare un campo vettoriale sono: il flusso
e la circuitazione, che sono entrambi grandezze scalari.
Quale proprietà del campo elettrostatico si riflette nel fatto che la sua circuitazione lungo qualsiasi
percorso orientato è sempre uguale a zero? Il campo elettrostatico è conservativo.
Consideriamo il campo vettoriale che descrive la velocità dei volumetti di un fluido che scorre in una
conduttura. se la circuitazione di tale campo lungo qualsiasi curva chiusa è nulla, ciò significa che:
nel fluido non vi sono vortici.
La sessualità:
             Arte                        Klimt:
                                         La vita in sintesi
                                                                  Emozione e Perversione
1862
Klimt nasce il 14 luglio a Baumgarten presso Vienna, secondo dei sette figli dell’incisore Ernst Klimt e di
Anne Finster.
1885
Decorazione di Villa Hermes, luogo di villeggiatura prediletto dell’imperatrice Elisabetta, su progetto di
Hans Makart.
1886
Klimt ottiene dalle mani dell’imperatore Francesco Giuseppe la Croce d’Oro al merito per la sua opera
artistica.
1897
Viene ufficializzata la rivolta: Klimt è membro fondatore della Secessione e ne viene eletto presidente.
Inizia a trascorrere i mesi estivi con l acompagna Emilie Floge nella località di Kammer am Attersee:
primi paesaggi
1902
Incontro con Auguste Rodin che apprezza il Fregio di Beethoven.
1908
Esposizione di 16 dipinti al Kunstschau di Vienna. La Galleria d’Arte Moderna di Roma acquista Le tre
età della donna, la Osterreichische Staatsgalerie Il bacio.
1912
Klimt ridipinge in blu (alla maniera di Matisse) lo sfondo di Morte e vita.
1918
Klimt muore il 6 febbraio per crisi cardiaca, lasciando numerosi dipinti incompiuti. Fine
dell’Impero, fondazione della Repubblica di Austria e dei sei nuovi stati. Nello stesso anno muoiono
Egon Schiele, Otto Wagner, Ferdinand Jodler, Koloman Moser.
La sessualità:
           Arte                                           Emozione e Perversione

  Klimt: La Secessione Viennese




La Secessione viennese fu un vasto movimento culturale ed artistico che vide
coinvolti architetti (Olbrich, Hoffmann e Wagner) e pittori
(Klimt, Moll, Moser, Kurzweil, Roller). La Vienna in cui questi artisti si trovarono ad
operare era in quel momento una delle capitali europee più raffinate e colte. La
presenza di musicisti quali Mahler e Schönberg, di intellettuali quali Freud e
Wittgenstein, di scrittori quali Musil, rendevano Vienna una delle città più affascinanti
d’Europa. L’aura "biedermeier" di Vienna era tuttavia l’apoteosi di un mondo che
stava per scomparire, consapevole della sua prossima fine. Cosa che avvenne
effettivamente con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale che decretò la
dissoluzione dell’Impero Austro-Ungarico.
La sessualità:
        Arte      Emozione e Perversione

Klimt: La Danae
La sessualità:
            Arte                                            Emozione e Perversione

   Tinto Brass: Monamour (2005) Trama


Marta accompagna il marito Dario, che nella vita è un indaffaratissimo direttore
editoriale, al festival della letteratura di Mantova, che si tiene ogni anno in settembre. Al
galà d'inaugurazione incontra Leon, un bellissimo illustratore parigino, e scopre di essere
presa da una irresistibile attrazione sessuale, anche perché il marito, che pensa solo al
lavoro, non le trasmette più la passione di un tempo.

Incoraggiata all'adulterio dall'amica Silvia, anche lei a Mantova, Marta intraprende per la
durata del festival una breve ma intensa relazione con Leon, che le farà scoprire la
sodomia e il sesso di gruppo in un crescendo di trasgressione.

Marta tiene un diario segreto delle proprie gesta erotiche. Dario comincia ad accorgersi
delle scappatelle della compagna: si riaccende così il desiderio per la moglie. Finirà per
desiderarla sempre di più quando scoprirà, e leggerà, il diario che descrive i tradimenti di
Marta.

Alla fine del festival, i coniugi avranno scoperto che la gelosia è il più potente degli
afrodisiaci e che il tradimento, in particolare quello femminile, è indispensabile per
aiutare il rapporto matrimoniale a vincere la noia e a rafforzarsi.
La sessualità:
        Arte                                           Emozione e Perversione

Tinto Brass: Monamour (2005) Temi

Il film raccoglie i principali temi del cinema di Tinto Brass: il gusto per la
sodomia, l'esaltazione del tradimento femminile come potente afrodisiaco per la
coppia, l'indulgere della cinepresa sul fondoschiena della protagonista; stilisticamente
parlando, il film segna una svolta soft core dal momento che Monamour presenta
scene di sesso più esplicite rispetto alla produzione precedente del regista.
Nondimeno, si tratta di un film ben recitato, e ben girato, che vede l'esordio sul grande
schermo dell'uzbeca Anna Jimskaya. Si tratta anche del primo film di Tinto Brass girato
in digitale.
La sessualità:
          Arte                                          Emozione e Perversione

 Tinto Brass: Monamour (2005) Controversie sulla distribuzione

Monamour è stato anche accompagnato da qualche polemica. Infatti, inizialmente il
film avrebbe dovuto essere presentato alla Mostra del Cinema di Venezia ma poi, a
detta di Tinto Brass, il direttore della mostra Marco Muller cambiò idea adottando a
pretesto il regolamento della mostra. Il film sarebbe dovuto uscire nell'autunno 2005
nelle sale cinematografiche italiane ma Tinto Brass ne lamentò il boicottaggio da parte
dei distributori. Così, il film uscì nelle sale solo in Francia. Per vedere Monamour, il
pubblico italiano ha dovuto attenderne l'uscita in DVD, qualche mese dopo.
La sessualità:
        Arte                                           Emozione e Perversione

Tinto Brass: la commedia erotica all’italiana
 La commedia erotica all'italiana, o commedia sexy è una filiazione della commedia
 all'italiana e di vari generi cine-letterari, dei quali commistiona vaghe suggestioni e
 soprattutto luoghi comuni. Nata all'inizio degli anni settanta, ha avuto grande successo
 in Italia e in Sudamerica per un decennio circa, per poi declinare a partire dal 1982-
 1983. Conta numerose sottocorrenti.
 Articolati spesso in più episodi, questi film contano numerosi epigoni poiché riscossero
 nelle sale cinematografiche buoni incassi anche a fronte del crescente successo delle
 televisioni private a partire dalla metà del decennio. Queste pellicole, interpretate, fra
 gli altri, da attori quali Lino Banfi, Lando Buzzanca, Renzo Montagnani, Mario
 Carotenuto, Alvaro Vitali, Gianfranco D'Angelo, Ennio Antonelli (in arte
 "Braciola"), Jimmy il fenomeno, Enzo Cannavale e Bombolo, furono successivamente
 considerate come dei veri e propri cult, oltre che una riflessione riguardante i vizi e le
 virtù del popolo italiano.
La sessualità:
               Arte                                              Emozione e Perversione

       Milo Manara: Il Fumetto Erotico italiano
Maurilio Manara detto Milo (Luson, 12 settembre 1945) è un autore di fumetti
italiano, conosciuto in Italia e all'estero per il fascino sensuale delle sue tavole.


Milo Manara era legato da una forte amicizia a Federico Fellini. I due si
incontrarono per la prima volta nel 1985, mentre Fellini stava girando
Intervista, il suo penultimo film. A far conoscere i due fu il giornalista Vincenzo
Mollica, grande esperto di fumetti e critico cinematografico. Subito nacque
l'idea di realizzare un fumetto, un manifesto, una storia che unisse due dei
maggiori artisti italiani, un maestro del disegno e un maestro del cinema. Da
prima Manara realizzò il manifesto dello stesso Intervista e poi, per il soggetto
e la sceneggiatura dello stesso Fellini, due storie a fumetti, un film "da
fare", Viaggio a Tulum e un "film mai fatto", Il viaggio di G. Mastorna, detto
Fernet. Seguirono diverse illustrazioni e un manifesto, quello de La Voce della
Luna, l'ultimo film di Fellini.
La sessualità:
        Arte                               Emozione e Perversione

Milo Manara: Il Fumetto Erotico italiano

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La sessualità emozione e perversionev1.1

  • 1. (Sigmund Freud) Antonio De Gaetano Classe 5 sez.C
  • 2.
  • 3. La sessualità: Italiano Emozione e Perversione Giovanni Pascoli e la sua vita… Giovanni Pascoli nacque a San Mauro di Romagna nel 1855. Dai sette ai dodici anni studiò nel collegio “Raffaello”, che dovette lasciare in seguito alla morte del padre, ucciso da sconosciuti mentre tornava dalla fiera di Cesena. Anche se fu colpito da altri lutti familiari come la morte della madre e della sorella, continuò a studiare, vincendo una borsa di studio, con la quale s’iscrisse alla facoltà di Lettere dell’Università di Bologna. Durante gli anni di Università partecipò alle dimostrazioni in favore di Passanante. Fu arrestato e trascorse tre mesi in carcere, dopodichè fu assolto e liberato. Riprese gli studi, si laureò e subito iniziò la carriera d’insegnante di latino e greco. Insegnò per varie Università, finchè nel 1905 ottenne a Bologna la cattedra di Letteratura italiana. Morì proprio a Bologna nel 1912.
  • 4. La sessualità: Italiano Emozione e Perversione Giovanni Pascoli e il suo pensiero… Il Pascoli ebbe una concezione dolorosa della vita, le cause di tutto questo furono due fatti principali: la tragedia familiare e la crisi del positivismo. La tragedia familiare è costituita da vari lutti che colpirono il poeta, infatti prima gli fu ucciso il padre, poi in rapida successione morirono la madre, la sorella maggiore, e i due fratelli Luigi e Giacomo. Questi lutti gli ispirarono il mito del “nido” familiare da ricostruire, del quale fanno parte i vivi e idealmente anche i morti, legati ai vivi dai fili di una misteriosa presenza. Secondo il poeta infatti, in una società sconvolta dalla violenza, la casa è il rifugio nel quale i dolori e le ansie si placano. Il pensiero del Pascoli fu poi anche influenzato dalla crisi del positivismo, che si verificò verso la fine dell’Ottocento e fece crollare i suoi miti, quelli della scienza liberatrice e del progresso. Infatti il poeta riconosce l’impotenza della scienza nel risolvere i problemi umani e sociali, e inoltre la accusa anche di aver reso più infelice l’uomo, distruggendo in lui la fede in Dio, che era stata per secoli il suo conforto. Perduta la fede nella scienza il poeta fa adesso riferimento al mondo dell’ignoto e dell’infinito, arrivando alla conclusione che gli uomini sono creature fragili, soggette al dolore e alla morte.
  • 5. La sessualità: Italiano Emozione e Perversione Gelsomino Notturno E s'aprono i fiori notturni, Un'ape tardiva sussurra nell'ora che penso a' miei cari. trovando già prese le celle. Sono apparse in mezzo ai viburni La Chioccetta per l'aia azzurra le farfalle crepuscolari. va col suo pigolio di stelle. Da un pezzo si tacquero i gridi: Per tutta la notte s'esala là sola una casa bisbiglia. l'odore che passa col vento. Sotto l'ali dormono i nidi, Passa il lume su per la scala; come gli occhi sotto le ciglia. brilla al primo piano: s'è spento... Dai calici aperti si esala È l'alba: si chiudono i petali l'odore di fragole rosse. un poco gualciti; si cova, Splende un lume là nella sala. dentro l'urna molle e segreta, Nasce l'erba sopra le fosse. non so che felicità nuova. (Da “Canti di Castelvecchio” G. Pascoli)
  • 6. La sessualità: Italiano Emozione e Perversione Il tema fondamentale della lirica è la prima notte di nozze dell’amico Gabriele Briganti, notte in cui è stato concepito il piccolo Dante Gabriele Giovanni. Con quest’opera, il poeta ci descrive la prima notte di nozze e parla del rito di fecondazione, visto dal poeta come una violenza inferta alla carne. Egli ci trasmette la sua inquietezza e la sua infelicità nei confronti del sesso, rivelando un misto di attrazione e repulsione per il corpo femminile. Nel testo vi sono molte metafore significative, la più evidente è la figura del gelsomino notturno, infatti questo fiore viene paragonato al rito di fecondazione proprio per la sua caratteristica di schiudersi la notte e di esalare il suo profumo penetrante ed inebriante, inoltre il suo colore rosso, simbolo della passione, si fonde con il suo profumo dolce ed invitante, ma all’alba i petali del fiore si chiudono un po’ gualciti: è proprio questa l’idea che il poeta ha del sesso e che ha voluto trasmetterci con quest’opera. Quest’opera, inoltre, è uno dei grandi esempi del simbolismo pascoliano. In essa vi è descritta una magica notte ricca di esistenze, movimenti ed eventi, ma le sensazioni che essa sprigiona sono legate da corrispondenze ed allusioni, le quali creano un clima ambiguo in cui viene esaltata la sensualità, il vagheggiamento del fiorire della vita, il senso di solitudine ed il ricordo dei morti. Il ricorso al simbolismo è maggiormente evidente soprattutto in due punti: quando parla dell’ape tardiva e quando parla dell’aia del cielo su cui si muove la chioccia seguita dal suo pigolio di stelle. Nel primo caso, l’ape tardiva, esclusa dall’alveare che si aggira nella sua più totale solitudine, rappresenta ed impersonifica la figura del poeta: solo, chiuso nel suo nido familiare e destinato a non avere una sua famiglia dove poter essere un sereno e appagato padre di famiglia. Nel secondo caso, invece, il cielo è l’aia su cui si muove la chioccia e le stelle sono i pulcini che la seguono pigolando.
  • 7. La sessualità: Italiano Emozione e Perversione Giovanni Pascoli e la sua poetica… La poetica del fanciullino. La poetica del Pascoli è legata al suo modo di vedere il mistero come una realtà che ci avvolge. Questo mistero però, sia la filosofia che la scienza non hanno saputo svelare, e secondo il Pascoli, solo il poeta tramite improvvise intuizioni può scoprire il segreto della vita universale. Il Pascoli tramite queste intuizioni, elabora una sua poetica tutta particolare che prende il nome di “poetica del fanciullino”. Questo fanciullino secondo il poeta è in tutti gli uomini, ma nella maggior parte di essi però, distratti dalle loro attività, il fanciullino tace; in altri invece, cioè nei poeti, il fanciullino fa sentire la sua voce di stupore davanti alla bellezza della natura. Il Pascoli distingue quindi la poesia pura dalla poesia applicata. La poesia pura è quella fatta di stupori, e l’oggetto di essa non è soltanto la natura, ma anche le armi, le guerre, i viaggi, tutte cose che stimolano la fantasia del fanciullino. La poesia applicata invece, è fatta di drammi e di grandi romanzi, come ad esempio l’Orlando Furioso .
  • 8. La sessualità: Italiano Emozione e Perversione Giovanni Pascoli e il Decadentismo… Il Pascoli contrariamente al D’Annunzio, pervenne al Decadentismo per istinto, e non per influenze esterne. Egli in seguito alla crisi del positivismo, elaborò una poetica che rientrava senza che lui stesso se ne accorgesse, nelle grandi correnti del suo tempo. Gli elementi del decadentismo pascoliano sono: 1) il senso smarrito del mistero e la sensibilità a percepire le voci provenienti dalle zone profonde dello spirito; 2) la poesia come strumento di conoscenza; 3) il simbolismo, cioè vedere le cose non nel loro aspetto reale, ma come simboli; 4) la fiacchezza di temperamento.
  • 9. La sessualità: Latino Emozione e Perversione Petronio: Gitone ed Encolpio Traduzione: Lamento in riva al mare Né tuttavia a lungo mi abbandonai alle lacrime, ma, temendo che Menelao l’assistente del maestro mi scoprisse, tra tutti gli altri mali, riunii i bagagli leggeri e affittai, triste, un luogo appartato e vicino alla spiaggia. Essendo rimasto qui dentro per tre giorni, tornando la solitudine e il disprezzo nell’animo mi battevo il petto sfinito dai lamenti e tra tutti gli altissimi gemiti spesso anche gridavo: “Non poteva quindi la terra inghiottirmi in una voragine? Non il mare irato anche con gli innocenti? Sfuggii alla giustizia, ingannai la sabbia, uccisi un ospite, per giacere tra tutte le prove d’audacia mendicante, esule, abbandonato nell’albergo di una città greca?E chi mi pose sopra questa solitudine? Un giovane depravato a causa di ogni libidine e inoltre per sua confessione degno dell’esilio, cittadino libero per uno stupro la cui età è stata venduta a buon prezzo, che anche chi lo credeva un uomo lo ha comprato come se fosse una fanciulla. E che dire dell’altro? Uno che si è messo la stola nel giorno della toga virile, che fu persuaso dalla madre a non essere un uomo che ha svolto mansioni femminili in galera, dopo aver mosso e scosso il terreno della sua libidine, ha messo da parte il nome di una vecchia amicizia, e che vergogna come una prostituta ha venduto tutto per l’incontro di una sola notte. Ora gli amanti giacciono abbracciati per intere notti, e forse sfiniti per il desiderio reciproco deridono la mia solitudine. Ma non impunemente. Infatti, o non sono più un uomo e libero o vendicherò il mio oltraggio con il loro sangue colpevole.
  • 10. La sessualità: Latino Emozione e Perversione Petronio: La vita Sulla vita e sull’opera di Petronio esistono molte ombre e molte questioni ancora non risolte definitivamente. Nessun autore antico ci dice chi sia questo Petronius Arbiter, autore, secondo la tradizione manoscritta, del Satyricon. Sicuramente possiamo affermare che l’autore del Satyricon visse nell’epoca neroniana: a confermarlo è l’opera stessa nella quale la cultura e gli interessi dell’autore, lo stile e il contenuto dell’opera, la società rappresentata rimandano all’età di Nerone. Il profilo di Petronio sembra inoltre ricondurre al noto ritratto che di un Gaio Petronio, proconsole in Bitinia e console, durante il regno di Nerone, ci ha fornito Tacito negli Annali (16 18-19). Considerato da Nerone il giudice per eccellenza dello chic e della raffinatezza, per questo definito elegantiae arbiter, cadde in disgrazia presso l’imperatore quando venne accusato di tradimento da Tigellino, prefetto del pretorio: costretto al suicidio, la sua morte fu singolare almeno quanto era stata la sua vita. Trascorse, infatti,le sue ultime ore dedicandosi alla lettura di poesie leggere, e nel suo testamento, anziché scrivere parole di adulazione per Nerone, annotò accuratamente le infamie del principe, e ogni sua strana turpitudine sessuale. I motivi che hanno fatto propendere per una identità tra il personaggio tacitiano e l’autore del Satyricon, sono: 1. la definizione elegantiae arbiter sembra richiamare il nome dell’autore Petronius Arbiter. 2. Entrambi, sia l’autore che il personaggio tacitanio, sono dotati della stessa raffinata cultura. 3. La società descritta nel romanzo sembra coincidere con quella dell’epoca di Nerone, come mostrano alcuni riferimenti a Lucano (autore contemporaneo a Seneca) e all’attore Apelle, molto noto nell’età di Nerone. Però si tratta di ipotesi che non hanno comunque trovato una prova effettiva, in grado di svelare la misteriosa identità dell’autore del Satyricon.
  • 11. La sessualità: Latino Emozione e Perversione Il Satyricon: Contenuti L'opera racconta le vicissitudini di Encolpio, il giovane protagonista, Gitone, il suo amato efebo, e dell'infido amico-nemico Ascilto.L'antefatto, soltanto deducibile, racconta di un oltraggio commesso da Encolpio nei confronti della divinità fallica Priapo, che da lì in poi lo perseguita provocando al protagonista una serie di insuccessi erotici. La narrazione tràdita si apre con una discussione tra Encolpio e il retore Agamennone sul tema della decadenza dell'eloquenza. Il protagonista poi s'allontana per cercare il suo convivente Ascilto, che ritrova in lupanare. Qui i due sono forse coinvolti in un'orgia. Scampatene, Encolpio apprende che Ascilto s'è unito col suo amato Gitone. Da qui la rivalità dei due personaggi che, separatisi, intraprendono due percorsi diversi, per poi ricongiungersi in breve tempo. I due vanno a Napoli, o forse Pozzuoli, dove fanno i conti col sacrilegio commesso nel tempio di Priapo: la sacerdotessa, Quartilla, interrotta durante il rito costringe Encolpio, Ascilto ad un'orgia come metodo di redenzione. In questa è coinvolto anche Gitone, che poi viene spinto ad unirsi con la settenne Pannichide. Terminato la vicenda, ritornano tutti a casa. Il racconto da qui si sposta a casa di Trimalchione, un liberto arrichitosi immensamente attraverso l'attività commerciale. Qui s'apre la scena della "cena". Occupando quasi metà dell'intero scritto pervenutoci, l'episodio costituisce la parte centrale dell'opera. Al convivio sono ospiti, oltre ai tre giovani, anche vari personaggi dello stesso rango di Trimalchione. La portata del cibo è spettacolare e altamente coreografica, accompagnata da giochi acrobatici dei servi del padrone di casa e da racconti tra i commensali. I convitati intrattegono poi una lunga conversazione, che tocca i più svariati argomenti: la ricchezza e gli affari di Trimalcione, l'inopportunità dei bagni, la funzione del funerale, le condizioni climatiche e l'agricoltura, la religione e i giovani, i giochi pubblici, i disturbi intestinali, il valore del vetro, il destino, i monumenti funebri, i diritti umani degli schiavi. Tutto offre uno spaccato vivace e colorato, non senza punte di chiara volgarità, della vita di quel ceto sociale. In seguito, Encolpio, allontanatosi dagli altri due compagni, incontra Eumolpo, un vecchio letterato che, notato l'interesse di Encolpio per un quadro raffigurante la presa di Troia, gliene declama in versi il resoconto (è la celebre Troiae halosis). I due diventano quindi compagni di viaggio, rivali in amore a causa di Gitone e dopo una serie di avventure, che li vedono viaggiare per mare e rischiare anche la vita, si ritrovano, insieme nella città di Crotone, dove Eumolpo si finge un vecchio danaroso e senza figli, ed Encolpio e Gitone si fanno passare per i suoi servi: così essi scroccano pranzi e regali dai cacciatori di eredità. Nei frammenti successivi, Eumolpo recita un brano epico, in cui viene descritto il Bellum civile ("La guerra civile") fra Cesare e Pompeo, e successivamente si legge di Encolpio che, per l'ira di Priapo, diventato impotente, è vittima di una ricca amante che si crede disprezzata da lui e lo perseguita. Eumolpo, invece, scrive il suo testamento dove specifica che gli eredi avranno diritto alle sue ricchezze solo se faranno a pezzi il suo corpo e se ne ciberanno in presenza del popolo.
  • 12. La sessualità: Latino Emozione e Perversione Il Satyricon: A quale pubblico era rivolto? Va scartata subito l’ipotesi che esso sia stato scritto per il grosso pubblico: si tratta di un’opera troppo colta ed allusiva per essere compresa e goduta dalle “persone comuni”. Le ipotesi si riducono dunque a due, e per di più opposte: a. il Satyricon è stato scritto per la corte neroniana. Ammesso che l’autore sia il cortigiano di Nerone, troppo spesso ci si lascia condizionare dalla sua morte e si dà per scontato che egli sia sempre stato, in segreto, un oppositore di Nerone. Questo potrebbe non essere vero, e comunque non va dimenticato un dato di fatto: Petronio era l’elegantiae arbiter alla corte del princeps, con il quale lo accomuna una evidente tendenza a concepire la vita in chiave estetizzante; b. il Satyricon fu scritto per l’élite degli intellettuali dell’opposizione, che vi avrebbero decifrato allusioni satiriche all’ambiente della corte neroniana (per esempio nella cena di Trimalcione). Bisogna però ammettere che riesce davvero arduo immaginare gli esponenti dell’opposizione stoica alle prese con una materia così scabrosa.
  • 13. La sessualità: Latino Emozione e Perversione Il Satyricon: Il messaggio dell’opera… Sono state proposte dalla critica le seguenti ipotesi: a. si tratterebbe di una satira della società contemporanea; in particolare, c’è chi ha visto in Trimalcione la controfigura di Nerone. Se così fosse, si tratterebbe di una satira mutila della sua componente principale: un ideale positivo da contrapporre alla negatività sociale; non sembra infatti che traspaia dal Satyricon il benché minimo intento di edificazione morale. b. il romanzo potrebbe avere, come le Metamorfosi di Apuleio e la “Divina Commedia” di Dante, una duplice chiave di lettura: fruibile anche come semplice e spensierato racconto d’avventure e di sesso da parte di chi non intenda scendere al di sotto della superficie del testo, potrebbe avere un significato allegorico più profondo, comprensibile solo a lettori forniti di determinati strumenti interpretativi. Se anche così fosse, però, lo stato lacunoso del testo ci impedisce di formulare qualsiasi ipotesi attendibile circa questo presunto significato allegorico. c. il significato dell’opera si ridurrebbe tutto ad una gigantesca parodia della vita e della letteratura (di qui le allusioni cólte): una parodia terribilmente ambigua, enigmatica, dalla quale non si ricaverebbe altro messaggio se non quello dell’assoluta insensatezza di tutto ciò per cui l’uomo vive. d. si tratterebbe di un puro divertissement letterario: un lusus raffinato, espressione della straordinaria fantasia di un autore di genio. Esso non intenderebbe trasmettere alcun messaggio e non avrebbe altro significato che quello della propria straordinaria godibilità.
  • 14. La sessualità: Storia Emozione e Perversione La sessualita’ nell’Italia del Novecento Riporto l’articolo del giornalista Alessandro Frigerio Parlare di un secolo di costumi sessuali in Italia significa indagare il ruolo assunto dalla Chiesa nell’educazione sessuale, significa affrontare nella loro evoluzione temi come l’aborto, l’adulterio, la contraccezione, il divorzio, la masturbazione, il matrimonio, i rapporti sessuali prematrimoniali, i rapporti sessuali nel matrimonio, i rapporti extramatrimoniali, l’omosessualità e la pornografia. Fatica impari, che richiederebbe trattazione ben più ampia di quella offerta da poche pagine Internet. Tuttavia si possono delineare a grandi linee le trasformazioni più o meno evidenti dell’atteggiamento degli italiani di fronte al sesso. Senza la pretesa di infilarci tra le lenzuola (ammesso che il letto sia ancora il luogo deputato a simili faccende) è possibile cogliere nell’arco degli ultimi cento anni i passaggi che hanno condotto dal sesso inteso come funzione riproduttiva all’attuale accettata separazione tra istinto sessuale e procreazione. Separazione che, accolta oggi come uno dei più consistenti passi sulla via di una migliore consapevolezza della sessualità, esisteva ufficiosamente anche un secolo fa, ma che, come vedremo, restò a lungo nascosta tra le pieghe ambigue di una doppia morale.
  • 15. La sessualità: Storia Emozione e Perversione La sessualita’ nell’Italia del Novecento Eppure gli albori del Novecento sembravano aver aperto le porte a nuove forme di sessualità. In Europa la Belle Epoque pare essere scossa dalla presenza di sadici, masochisti, omosessuali, ninfomani e sodomiti. Il marchese di de Sade sembra un principiante di fronte alle avventure di un Sacher-Masoch, mentre le teorie freudiane scoprono la centralità delle pulsioni sessuali non solo nella vita degli adulti ma anche nei bambini. Occorre tuttavia aggiungere che questa immagine è tale solo osservandola a posteriori. Basti l’esempio di Freud. Le sue teorie, quando comparvero, non stravolsero assolutamente le abitudini sessuali degli europei. La tesi che alcune malattie nervose altro non fossero che il frutto di “traumi” subiti nella prima infanzia a causa di impulsi sessuali repressi restò a lungo circoscritta a una divulgazione scientifica. Anzi, fu in quest’ambito che subì gli attacchi denigratori più forti. I Tre saggi sulla teoria sessuale sono del 1905 ma dopo quattro anni la prima edizione in mille copie era ancora lontano dall’essere esaurita. Negli anni Dieci, e ancora negli anni Venti, Freud era considerato poco scientifico, insomma un mezzo ciarlatano, colui che aveva osato calunniare la pura innocenza infantile.
  • 16. La sessualità: Storia Emozione e Perversione La sessualita’ nell’Italia del Novecento Tuttavia, rispetto all’Ottocento il nuovo secolo sostituisce alla pruderie del passato una certa disinvoltura nei comportamenti, soprattutto tra le donne delle classi elevate. La donna emancipata dei primi del Novecento non è più la suffragetta attenta a rivendicare solo i suoi diritti politici. È una donna cosciente di sé e del proprio sesso, consapevole della propria parità con l’uomo e convinta che i privilegi maschili prima o poi sarebbero venuti meno. La donna comincia a darsi attivamente alla politica, a sedere nelle aule delle Università, nei laboratori, a fare sport, ad andare in bicicletta e a tirare di scherma. L’industrializzazione italiana di inizio secolo contribuisce alla promiscuità sul posto di lavoro e quindi rende più facili gli approcci sentimentali e sessuali. La forza lavoro femminile diventa elemento fondamentale di tutte le grandi aziende del nord, soprattutto nelle filande e nei cotonifici. La donna che lavora in fabbrica, sottopagata e quindi più sfruttata rispetto all’uomo, viene però a smarrire i canoni tradizionali dell’attrattiva sessuale: il senso del mistero, il fascino del difficilmente raggiungibile o, comunque, quell’aura dannunziana di donna fatale diventano privilegio esclusivo della borghesia agiata. Non c’è spazio per l’estasi sentimentale quando si lavora in fabbrica o nei campi. Le “fabbrichine” perdono la bellezza, la salute, e spesso pure le “virtù”.
  • 17. La sessualità: Storia Emozione e Perversione La sessualita’ nell’Italia del Novecento L’Italia giolittiana esprime al meglio l’essenza dello spirito borghese del primo Novecento. L’automobile, il tram l’illuminazione elettrica contribuiscono a fare delle città italiane dei centri di svago e di divertimento. Aumentano le occasioni mondane offerte da balli, avvenimenti sportivi, café-chantant, teatri. All’opera si preferisce l’operetta o le canzoni piccanti delle chanteuses. Anche in materia sessuale lo spirito è tipicamente borghese, con pesanti contaminazioni di tipo religioso. In pratica nei rapporti tra i due sessi si chiedeva un comportamento adeguato alle esigenze della società dell’epoca. Ad esempio, il codice morale della buona gioventù non permetteva che due fidanzati dormissero sotto lo stesso tetto o che rimanessero a lungo soli. Del resto a tenere banco nella famiglia borghese di inizio secolo erano ancora i rigorosi precetti cattolici, che imponevano la più assoluta morigeratezza. Ogni passione sessuale era per la Chiesa un “peccato mortale”. Le parti decenti del corpo erano il volto, le spalle, le braccia e la schiena, mentre i genitali e le zone circostanti rientravano nella categoria dell’indecenza. Superfluo aggiungere che guardare le parti indecenti di una persona dell’altro sesso rappresentasse un peccato mortale, così come i “toccamenti” al di fuori del matrimonio. Fino a Paolo VI il matrimonio sarà sempre visto come una funzione esclusivamente biologica, giustificata al fine della procreazione e non della sessualità. Ma se questa era la rigorosa morale di facciata, ce n’era un’altra ben più tollerante e libertina, estremamente funzionale al soddisfacimento degli istinti sessuali dell’uomo. Infatti, la stragrande maggioranza dei giovani maschi andava incontro alla propria iniziazione sessuale nel luogo tradizionalmente ad esso deputato, il bordello (chiamato anche casa di tolleranza).
  • 18. La sessualità: Storia Emozione e Perversione La sessualita’ nell’Italia del Novecento Ma per chi ne aveva l’opportunità c’erano anche le cameriere e le donne di servizio, ingaggiate anche per soddisfare – neppure troppo nascostamente – le pulsioni del capo famiglia e fornire i primi rudimenti dell’arte amatoria ai giovani “bene”. In pratica solo pochissimi giovani uomini avevano il primo rapporto con “ragazze borghesi”, cioè con donne appartenenti al proprio stesso ceto sociale. La sessualità maschile, così orientata ai rapporti mercenari prematrimoniali, aveva come contraltare il problema sanitario della sifilide (problema tuttavia anche femminile quando, come spesso accadeva, i mariti trasmettevano il contagio alle mogli inconsapevoli). Fino all’inizio del Novecento i mezzi per combattere la sifilide erano ancora quelli di due secoli prima. La prospettiva per chi ne era contagiato era quella di una lunga agonia e di una decadenza fisica che nel giro di qualche anno avrebbe condotto alla paralisi o all’alienazione mentale. L’unico vantaggio per i sifilitici negli stadi più avanzati era che la malattia si rivelava più difficilmente trasmissibile. Per questa ragione le prostitute anziane era talvolta preferite: dal punto di vista della sifilide erano meno pericolose delle loro colleghe più giovani.
  • 19. La sessualità: Storia Emozione e Perversione La sessualita’ nell’Italia del Novecento Nonostante i rischi il bordello conserverà la sua funzione “istituzionale” ancora fino alla legge Merlin. Durante la Grande Guerra per i soldati al fronte le autorità militari arriveranno ad agevolare l’installazione di veri e propri bordelli privati. Benché le fonti ufficiali non ne facciano cenno, per ovvi motivi di moralità, i bordelli di guerra riscuoteranno un grande successo tra la truppa. Nel creare il costume sessuale degli italiani, e spesso nel delimitare rigorosamente i confini, la Chiesa – lo abbiamo già visto prima – ha avuto un ruolo fondamentale. Nonostante gli attriti postunitari la Chiesa sarà sempre vista dallo stato liberale, e in seguito dal fascismo e poi dalla Repubblica, come un organo dell’ordine pubblico, come il rigoroso garante dei buoni costumi. Un garante tanto più credibile e incisivo nei suoi interventi perché si rivolge alla sfera intima della coscienza umana. Come ha scritto Giancarlo Zizola a proposito del ruolo svolto dalla Chiesa in Italia: “in questo sistema, il ‘buon cristiano’ è divenuto sinonimo di ‘buon cittadino’. Un sistema di controllo sacrale del costume ha preteso di tutelarlo, dalla nascita alla morte, dalle cadute mondane, dall’inquinamento di una società democratica e pluralistica, ma bisognerà vedere in che misura proprio questa società abbia gestito tale tutela, godendosela per la propria egemonia”.
  • 20. La sessualità: Storia Emozione e Perversione La sessualita’ nell’Italia del Novecento Per gli italiani dell’epoca fascista il sesso continuerà ad essere condizionato come prima dai precetti cattolici. E, sempre come prima, si continuerà far ricorso alla logica della doppia morale. Del resto il costume sessuale in epoca fascista è troppo preso dall’esaltazione propagandistica della madre per assumere una sua fisionomia peculiare. Il mito della madre prolifica va di pari passo con quello della nazione e della patria. Così come di pari passo marcia l’immagine dell’uomo virile, ardito combattente e impavido fecondatore. È stato notato da alcuni studiosi che durante il fascismo “scompaiono dai quotidiani le inserzioni dei medici specializzati nella cura dell’impotenza, quasi a sottolineare che nell’Italia di Mussolini non c’è spazio per uomini poco virili. Se la donna sterile è un essere inutile e privo di senso, un uomo incapace di procreare è una bestemmia. Rimangono invece le inserzioni riguardanti la cura delle malattie veneree (e anche i preservativi maschili – la cui pubblicità si può già trovare nei quotidiani del 1913 – che vengono però visti non come antifecondativi ma come mezzo di protezione dalle malattie veneree, diffuse secondo l’opinione corrente, dalle prostitute). Dietro la ‘sana’ famiglia fascista prospera dunque, come sempre, la prostituzione. Accanto alla retorica della madre alligna la retorica della donna perduta”.
  • 21. La sessualità: Storia Emozione e Perversione La sessualita’ nell’Italia del Novecento È passata alla storia del costume la reprimenda che il giovane onorevole Oscar Luigi Scalfaro si sentì in dovere di rivolgere in un ristorante romano a una giovane signora in abiti ritenuti troppo succinti. In tema di licenziosità, negli anni Cinquanta può bastare un décolleté per suscitare le più intransigenti ire cattoliche. Il boom economico, il benessere, le vacanze al mare e il cinema offrono continui spunti per evasioni e tentazioni libertine. Solo che mentre un tempo la licenziosità era tollerata in quanto atteggiamento esclusivo di un ristretto ceto sociale, in democrazia la libertà sessuale non può più restare privilegio di pochi. I vitelloni, di Federico Fellini, e Il seduttore, con Alberto Sordi, sono lo spaccato di una società che per principio ammetteva la sessualità solo nel matrimoni ma che nella realtà si comportava altrimenti.
  • 22. La sessualità: Storia Emozione e Perversione La sessualita’ nell’Italia del Novecento Oltre a rappresentare due tappe di una grande stagione del cinema italiano, sono l’incarnazione della doppia morale, sviluppata, manco a dirlo, soprattutto nell’uomo: insomma la regola era formalmente accettata ma le scappatoie per raggiungere l’appagamento sessuale erano note a tutti e ampiamente tollerate. Contemporaneamente dilaga in Italia il mito della donna emancipata e priva di inibizioni. “Il giorno più bello della mia vita? Una notte”, risponde Brigitte Bardot a una domanda dei giornalisti, turbando ulteriormente – se mai ce ne fosse stato bisogno – i sonni di molti italiani. Sono anche gli anni della Dolce vita e delle feroci polemiche sulla presunta esaltazione della corruzione dei valori sociali offerta dal capolavoro felliniano. L’Osservatore Romano, giornale del Vaticano, tuonerà contro i falsi miti e la perdita dei valori con alcuni articoli (“Basta”, “La sconcia vita”) scritti, pare, dal solito Scalfaro. Nel 1958 chiudono le “case chiuse”: sono circa 5000 gli stabilimenti del sesso a pagamento liquidati dalla legge Merlin. La Repubblica italiana abolisce la regolamentazione e le case di tolleranza gestite dallo stato, continuando a punire lo sfruttamento e il favoreggiamento da parte di terzi e l’adescamento da parte della prostituta. In pratica viene decriminalizzata l’attività vietandone però l’organizzazione. La doppia morale continua a sopravvivere: le prostitute finiscono in strada, dove però verranno ampiamente tollerate.
  • 23. La sessualità: Storia Emozione e Perversione La sessualita’ nell’Italia del Novecento La libertà sessuale, intesa soprattutto come emancipazione sessuale femminile, è stato uno dei cavalli di battaglia del ’68 italiano. I principi marxisti imponevano allora di individuare un nesso forte tra la le norme repressive in materia sessuale e il controllo esercitato dal potere politico. Si afferma, citando Marx, che la forza-lavoro richiesta dalla società capitalista è “prodotta” dalla donna, e che quindi il controllo esercitato per lungo tempo sul corpo della donna non è stato altro che un metodo escogitato dal capitale per garantirsi sempre nuove braccia. Le donne iniziano quindi a rifiutare l’immagine di angelo del focolare domestico, frutto di una cultura di tipo patriarcale, e si mettono alla ricerca di una identità autonoma. La sessualità femminile esce dal ghetto, nelle università si tengono corsi autogestiti di educazione sessuale, si comincia a parlare liberamente di orgasmo femminile, di contraccezione.
  • 24. La sessualità: Storia Emozione e Perversione La sessualita’ nell’Italia del Novecento Di conseguenza anche l’educazione sentimentale dei maschi cambia. Rispetto ai primi del Novecento, verso la fine degli anni Sessanta la metà degli uomini dichiara di avere avuto il primo rapporto con la sua futura sposa, mentre poco meno dell’altra metà con una amica frequentata per un certo tempo. Solo una sparuta minoranza dichiara di esser stato iniziato da una prostituta. Mentre fino a mezzo secolo prima la sessualità veniva considerata un aspetto completamente separato dall’amore, il ’68 sembra ridurre e colmare questo divario. In ambito cattolico la discussione sollevata dall’enciclica Humanae vitae di Paolo VI (1968) mette in luce le notevoli divergenze circa l’uso degli anticoncezionali. Anche tra i giovani più legati alla Chiesa o a posizioni politiche clerical-conservatrici emergono lentamente atteggiamenti di maggiore libertà. Non tutti sono più disposti a condannare in toto la sessualità prematrimoniale, gli anticoncezionali, la masturbazione o l’omosessualità. Certe conquiste sessuali degli anni Sessanta e Settanta sembrano tuttavia andare in una direzione opposta rispetto a quella di una vera libertà sessuale. Il sesso diventa pretesto di rivendicazioni politiche (si pensi all’ingresso alla Camera dei deputati della pornostar Ilona Staller, eletta tra le file del Partito radicale nel 1987) o semplice prodotto di consumo. Ne è un esempio evidente la commercializzazione del corpo fatta dalla pornografia. Nonostante la lunga stagione della repressione sessuale, nonostante la legge Merlin, il sesso in Italia continua ad essere un fattore di produzione come tanti altri.
  • 25. La sessualità: Storia Emozione e Perversione La sessualita’ nell’Italia del Novecento La fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta vedono la nascita della stampa pornografica. Nel 1966 esce il primo numero di Men, rivista erotica che nei primi tempi si limita alla pubblicazione di fotografie di ragazze in bikini accompagnate da testi “piccanti”. Ma è nel 1967 che nella ancora cattolicissima Italia escono le prime riviste per soli uomini e i primi fumetti a sfondo sadico-erotico. E nell’ottobre del 1967 esplode la grande polemica. I primi seni nudi fanno capolino in un servizio fotografico su Men e subito si scatena il finimondo. Capofila dell’indignazione sono centocinquanta deputati democristiani, l’ordine dei giornalisti, comitati di cittadini e semplici padri di famiglia, tutti uniti dalla comune volontà di frenare la nascente pornografia. Denunce e sequestri fioccano copiosi. Anche quotidiani di orientamento laico, come La Stampa, chiedono a gran voce l’intervento della magistratura contro la diffusione delle riviste oscene in edicola. Dal primo seno del 1967 si passa al primo pube femminile del 1968. Ma è solo negli anni Settanta che anche in Italia la pornografia va incontro a una poderosa diffusione. Anche nel settore del cinema viene progressivamente vinta la resistenza della censura: dai primi film erotici di produzione nostrana, con improbabili “dottoresse” e “supplenti” costantemente inquadrate sotto la doccia, si passa a quelli decisamente pornografici, diffusi a partire dal 1977 nelle cosiddette sale “a luci rosse”.
  • 26. La sessualità: Storia Emozione e Perversione La sessualita’ nell’Italia del Novecento Tra gli effetti più sensazionali della liberazione sessuale degli ultimi due decenni del secolo c’è l’uscita dell’omosessualità dall’ombra. Nonostante la Chiesa (come è avvenuto in occasione del “Gay Pride 2000″ a Roma) continui a condannarla, soprattutto perché vi vede la definitiva e assoluta separazione tra interesse sessuale e riproduzione, l’omosessualità, già dalla fine degli anni Settanta, non è più considerata dagli psichiatri come un disturbo mentale o una perversione. Contemporaneamente si è potentemente sviluppata anche la scienza della sessuologia. I consigli degli esperti, volti alla definizione e alla ricerca di ciò che si deve intendere per “salute sessuale”, impazzano ormai tra le rubriche dei periodici italiani e non. Ma il rischio, come ha scritto lo studioso di scienze sociali André Béjin, è che la salute sessuale di una persona venga giudicata tanto più perfetta quanto più il suo piacere è meno lontano dall’”orgasmo ideale”. Si genera così, continua Béjin, “una trasformazione dei motivi di colpevolizzazione. Si accetta più facilmente – e talvolta con vanità – di appartenere a una minoranza sessuale. Per contro ci si sente colpevoli di funzionare male”. Gli italiani, o forse sarebbe meglio dire gli uomini e le donne europee di fine XX secolo, sovraccaricati di stimoli e messi di fronte a una interpretazione sempre più complessa della sessualità, stanno vivendo una sorta di imperativo dell’orgasmo.
  • 27. La sessualità: Filosofia Emozione e Perversione Sigmund Freud: La Teoria della sessualita’ Sigmund Freud dedica parte del suo lavoro alla sessualità ed, in particolare con l’opera “Tre Saggi Sulla Sessualità”, egli analizza le varie fasi della sessualità che caratterizzano la vita umana. Nel primo saggio, “Le Aberrazioni Sessuali”, vengono descritte prima di tutto le deviazioni rispetto all'oggetto sessuale. Secondo Freud, infatti, esistono tre tipi di "invertiti": Gli invertiti assolutiil cui oggetto sessuale può solo essere omosessuale; Gli invertiti anfigeni cui oggetto sessuale può appartenere sia allo stesso sesso sia all'altro; Gli invertiti occasionalii quali, in certe condizioni esterne particolari, possono prendere per oggetto sessuale una persona del medesimo sesso. Gli “invertiti” attraversano nell’infanzia una breve ed intensa fase di “fissazione” sulla donna, che perlopiù si configura con la madre; dopo il superamento di questa fase si identificano con la donna stessa e assumono se stessi come oggetto sessuale, cioè partendo dal narcisismo cercano uomini simili a loro che li vogliano amare come li ha amati la loro madre. Una serie di fattori esterni, tra i quali la presenza o meno di ambedue i genitori, può influire inoltre alla scelta sul comportamento sessuale. Freud ci parla anche di persone sessualmente immature, cioè persone che utilizzano come oggetto sessuale i bambini o gli animali. Questi assumono tale funzione quando un individuo diventa vile e impotente; oppure, quando in presenza di una pulsione urgente, non può rivolgersi a un oggetto più appropriato. Esistono, secondo il Nostro, deviazioni riguardo alla meta sessuale: Essa è normalmente considerata l'unione dei genitali nell'atto sessuale. Tuttavia, anche nel più normale dei procedimenti sessuali, si possono riscontrare delle perversioni; si parla così di prevaricazioni anatomiche o indugi in relazioni intermedie con l'oggetto sessuale.
  • 28. La sessualità: Filosofia Emozione e Perversione Sigmund Freud: La Teoria della sessualita’ Il Sadismo e Il Masochismo Il masochismo e il sadismo derivano da una fissazione alla fase anale dello sviluppo della personalità. Il classico masochista secondo l'interpretazione freudiana ha alle spalle una figura materna amorevole, sì, ma distaccata, poco affettuosa, intransigente e/o dispotica, per cui da bambino giunge ad associare l'amore per lui, in mancanza di altre manifestazioni esteriori, all'atto della punizione o umiliazione, impartitagli "per il suo bene". Questo vissuto riemerge nel momento dell'innamoramento e dell'amore da adulti, e porta il masochista ad interpretare le punizioni dell'altro come segni tangibili del suo amore per lui e quindi, nonostante il dolore e l'umiliazione, piacevoli in sé.
  • 29. La sessualità: Filosofia Emozione e Perversione Sigmund Freud: La Teoria della sessualita’ Il Secondo Saggio e La Sessualità Infantile Nel secondo saggio, Freud scopre la sessualità infantile, uno degli aspetti che maggiormente scandalizzarono la società del tempo. In particolare, egli sostiene la centralità della sessualità nella vita umana, mettendo in evidenza come le pulsioni che stanno alla base della vita siano sessuali e come dal sesso derivino perfino la civiltà e molte altre cose. Freud vede la sessualità come un’energia suscettibile di dirigersi verso le mete più diverse e in grado di investire gli oggetti più disparati. Questa energia fu denominata da Freud “Libido” e venne considerata come un flusso migratorio localizzato di volta in volta, in corrispondenza dello sviluppo fisico, su alcune parti del corpo dette “zone erogene” ( ovvero generatrici di piacere erotico). Parallelamente a questa rifondazione del concetto di sessualità, Freud elaborò un’originale dottrina della sessualità infantile. Infatti demolendo il pregiudizio secondo cui la sessualità apparterrebbe solo all’età adulta e respingendo la mistificante immagine del bambino come sorta di “angioletto asessuato”. Freud giunse a definire il piccolo uomo come un “essere perverso polimorfo”, ossia come un individuo capace di perseguire il piacere indipendentemente da scopi riproduttivi e mediante i più svariati organi corporei. In particolare, Freud sostiene che lo sviluppo psicosessuale del soggetto avviene attraverso tre fasi, ognuna delle quali appare caratterizzata da una specifica zona erogena: fase orale, anale e genitale.
  • 30. La sessualità: Filosofia Emozione e Perversione Sigmund Freud: La Teoria della sessualita’ La fase orale, che caratterizza i primi mesi di vita e che dura sino ad un anno e mezzo circa, ha come zona erogena la bocca e risulta connessa a quella che, in questo periodo, costituisce la principale attività del bambino: il poppare; La fase anale, che va da un anno e mezzo circa ai tre anni, ha come zona erogena l’ano ed è collegata alle funzioni escrementizie, che per il bambino sono oggetto di particolare interesse e piacere; La fase genitale, che inizia alla fine del terzo anno, ha come fattore erogeno la zona genitale. Essi si articola in due sottofasi: quella fallica e quella genitale in senso stretto. La fase fallica è cosi chiamata perché la scoperta del pene costituisce oggetto di attrazione sia per il bambino che per la bambina, che soffrono entrambi di un <<complesso di castrazione>> ed inoltre perché l’organo d’eccitamento sessuale è il pene o quel suo equivalente femminile che è la clitoride. La fase genitale in senso stretto, che segue a quella fallica dopo un periodo di latenza è caratterizzata dall’organizzazione delle pulsioni sessuali sotto il primato delle zone genitali.
  • 31. La sessualità: Filosofia Emozione e Perversione Sigmund Freud: La Teoria della sessualita’ Connesso alla teoria sulla sessualità infantile è anche il <<complesso di Edipo>> che consiste in un << attaccamento “libidico” verso il genitore di sesso opposto e in un atteggiamento ambivalente verso il genitore di eguale sesso>>. Tale complesso si sviluppa tra i tre e i cinque anni e, a seconda della sua risoluzione o meno, determina la futura strutturazione della personalità. Secondo Freud la perversione è un rimasuglio dello sviluppo sessuale verso il" complesso di Edipo", dopo la rimozione del quale è di nuovo emersa la componente della pulsione sessuale che era costituzionalmente più forte. Le "Psiconevrosi " si fondano su forze pulsionali sessuali. I sintomi nervosi si fondano da un lato sulla pretesa delle pulsioni libidiche, e dall'altro su quella contraria che sorge nell' Io come di reazione contro di esse. Questi sintomi sono il sostituto di una serie di desideri e aspirazioni psichiche investiti affettivamente, ai quali attraverso la rimozione, è stata sbarrata la strada verso l'eliminazione, che si otterrebbe mediante un'attività psichica ammissibile alla coscienza. Queste formazioni mentali, trattenute nelle condizioni dell'incoscio, aspirano a esprimersi, cercano una scarica, e la trovano nell'isteria con il processo della "conversione" in fenomeni somatici: appunto i sintomi isterici.
  • 32. La sessualità: Filosofia Emozione e Perversione Sigmund Freud: La Teoria della sessualita’ Nell'isteria si ha la presenza di una coppia di contrari : bisogno sessuale eccessivo ed esagerato, rifiuto della sessualità. Si può dire che la nevrosi è la negativa della perversione. I sintomi infatti non insorgono soltanto a spesa della pulsione sessuale normale, bensì a spese sopratutto delle pulsioni sessuali perverse. Ad esempio in tutti i nevrotici si trovano nella vita psichica inconscia inclinazioni all'inversione, inclinazioni alle prevaricazioni anatomiche, sadismo, masochismo e feticismo. Si può concludere che i nevrotici conservano la loro sessualità allo stato infantile o vi sono stati risospinti.
  • 33. La sessualità: Inglese Emozione e Perversione Lawrence David Herbert Lawrence was born on September 11, 1885, in Eastwood, Nottinghamshire, central England. He was the fourth child of a struggling coal miner who was a heavy drinker. His mother was a former schoolteacher, greatly superior in education to her husband. Lawrence's childhood was dominated by poverty and friction between his parents. He was educated at Nottingham High School, to which he had won a scholarship. He worked as a clerk in a surgical appliance factory and then for four years as a pupil- teacher. After studies at Nottingham University, Lawrence matriculated at 22 and briefly pursued a teaching career. Lawrence's mother died in 1910; he helped her die by giving her an overdose of sleeping medicine.
  • 34. La sessualità: Inglese Emozione e Perversione Lawrence In 1909, a number of Lawrence's poems were published by Ford Max Ford in the English Review. The appearance of his first novel, The White Peacock(1911), launched Lawrence into a writing career. In 1912 he met Frieda von Richthofen, the professor Ernest Weekly's wife and fell in love with her. Frieda left her husband and three children, and they eloped to Bavaria. Lawrence's novel Sons and Lovers appeared in 1913 and was based on his childhood . In 1914 Lawrence married Frieda von Richthofen, and traveled with her in several countries. Lawrence's fourth novel, The Rainbow (1915), was about two sisters growing up in the north of England. Lawrence started to write The Lost Girl in Italy. He dropped the novel for some years and rewrote the story in an old Sicilian farmhouse near Taormina in 1920. During the First World War Lawrence and his wife were unable to obtain passports and were targets of constant harassment from the authorities. They were accused of spying for the Germans and officially expelled from Cornwall in 1917. The Lawrences were not permitted to emigrate until 1919, when their years of wandering began.
  • 35. La sessualità: Inglese Emozione e Perversione Lawrence Lawrence's best known work is Lady Chatterly's Lover, first published privately in Florence in 1928. It tells of the love affair between a wealthy, married woman, and a man who works on her husband's estate. The book was banned for a time in both UK and the US as pornographic. Lawrence's other novels from the 1920s include Women In Love (1920), a sequel to The Rainbow. Aaron's Rod (1922) shows the influence of Nietzsche, and in Kangaroo (1923) Lawrence expressed his own idea of a 'superman'. The Plumed Serpent (1926) was a vivid evocation of Mexico and its ancient Aztec religion. The Man Who Died (1929), is a bold story of Christ's Resurrection. Lawrence's non-fiction works include Movements In European History(1921), Psychoanalysis And The Unconscious (1922) and Studies In Classic American Literature (1923). D.H. Lawrence died in Vence, France on March 2, 1930. He also gained posthumous renown for his expressionistic paintings completed in the 1920s.
  • 36. La sessualità: Inglese Emozione e Perversione Lawrence: Sons and Lovers This is the story of a family, Mr and Mrs Morel, who do not get on with each other and quarrels and disputes are the order of the day. The children are strongly attached to their mother. Paul is her favourite, but because of the abnormal relationship he can’t have any relationship with women. After Mrs Morel’s death, Paul is torn between the wish to rejoin his mother in death or go on living. In the end he succeeds in shaking off his past.
  • 37. La sessualità: Paul relationships: Inglese Oedipus complex Emozione e Perversione Perhaps Sigmund Freud's most celebrated theory of sexuality, the Oedipus complex takes its name from the title character of the Greek play Oedipus Rex. In the story, Oedipus is prophesied to murder his father and have sex with his mother (and he does, though unwittingly). Freud argued that these repressed desires are present in most young boys. Lawrence was aware of Freud's theory, and Sons and Lovers famously uses the Oedipus complex as its base for exploring Paul's relationship with his mother. Paul is hopelessly devoted to his mother, and that love often borders on romantic desire. Lawrence writes many scenes between the two that go beyond the bounds of conventional mother-son love. Completing the Oedipal equation, Paul murderously hates his father and often fantasizes about his death. Paul assuages his guilty, incestuous feelings by transferring them elsewhere, and the greatest receivers are Miriam and Clara (note that transference is another Freudian term). However, Paul cannot love either woman nearly as much as he does his mother, though he does not always realize that this is an impediment to his romantic life. The older, independent Clara, especially, is a failed maternal substitute for Paul. In this setup, Baxter Dawes can be seen as an imposing father figure; his savage beating of Paul, then, can be viewed as Paul's unconsciously desired punishment for his guilt. Paul's eagerness to befriend Dawes once he is ill (which makes him something like the murdered father) further reveals his guilt over the situation. But Lawrence adds a twist to the Oedipus complex: Mrs. Morel is saddled with it as well. She desires both William and Paul in near- romantic ways, and she despises all their girlfriends. She, too, engages in transference, projecting her dissatisfaction with her marriage onto her smothering love for her sons. At the end of the novel, Paul takes a major step in releasing himself from his Oedipus complex. He intentionally overdoses his dying mother with morphine, an act that reduces her suffering but also subverts his Oedipal fate, since he does not kill his father, but
  • 38. La sessualità: Scienze Emozione e Perversione La riproduzione sessuale
  • 39. La sessualità: Scienze Emozione e Perversione La riproduzione sessuale Nella specie umana gli individui sono costituiti da migliaia di miliardi di cellule. La maggior parte di esse è rappresentata da cellule somatiche che formano i tessuti, gli organi e gli apparati. Una piccola minoranza forma le cellule germinali, dalle quali originano i gameti, soli elementi cellulari capaci di intervenire nella riproduzione. Dall’unione dei gameti si forma lo zigote, quindi l’embrione e il feto. Con la nascita inizia la vita post-natale caratterizzata dal periodo giovanile (età evolutiva) e dalla maturità (età adulta), sostanzialmente, si intende, il periodo della maturità sessuale. Dal punto di vista strettamente biologico il ciclo vitale risulta dalla ripetizione di queste fasi. Con riferimento alla trasmissione del patrimonio genetico gli eventi fondamentali, che caratterizzano il ciclo vitale, indispensabili alla riproduzione, sono: - perfetta duplicazione del DNA durante la gametogenesi - modificazione dei cromosomi durante la meiosi - formazione di un individuo sano, sessualmente maturo e capace di trasmettere, attraverso i propri gameti, il proprio DNA. Tutti i meccanismi che controllano le fasi del ciclo vitale sono contenuti nel genoma e le modificazioni morfologiche, che dallo zigote portano all’individuo adulto, sono tutte il risultato dell’espressione dei geni e dei loro prodotti. L’insieme di tutti questi processi costituisce la Biologia dello Sviluppo.
  • 40. La sessualità: Scienze Emozione e Perversione La riproduzione sessuale Il nucleo di ogni cellula somatica ha un corredo diploide costituito da 46 cromosomi: 46, XX nelle cellule dell’organismo femminile e 46, XY nelle cellule dell’organismo maschile. Le cellule germinali, per divenire gameti maturi, vanno incontro a particolari trasformazioni che si realizzano principalmente nelle gonadi. I gameti sono: gli spermatozoi nel maschio e gli ovociti nella femmina. L’evento fondamentale nella gametogenesi è la meiosi. Attraverso la meiosi si determina la riduzione a metà del numero dei cromosomi che, da diploide (2n = 46), diviene aploide (n = 23). Gli ovociti possiedono tutti una formula cromosomica 23, X. Gli spermatozoi costituiscono, a causa della separazione dei due cromosomi sessuali eterologhi, due popolazioni di formula 23, X e 23, Y. La meiosi non ha come unico risultato quello di ridurre a metà il numero dei cromosomi, essa opera anche una ridistribuzione di geni tra cromosomi omologhi, in maniera tale che ciascuno di essi differisca dal cromosoma originale. Gli ovociti sono grandi cellule immobili, ricche di riserve citoplasmatiche. Gli spermatozoi sono piccole cellule mobili, capaci di trasportare il proprio corredo genetico all’interno dell’apparato genitale femminile, dal sito dell’inseminazione a quello della fecondazione. La fecondazione è la fusione di uno spermatozoo con un ovocita, dalla fecondazione origina una cellula unica, lo zigote.
  • 41. La sessualità: Scienze Emozione e Perversione La riproduzione sessuale: Il Genoma , i pro e i contro Il Genoma è la quantità di DNA presente in una cellula organizzata in cromosomi. Il corredo cromosomico è costituito da coppie di cromosomi ed ogni cromosoma forma una coppia con il suo omologo. Un genoma così costituito viene definito diploide 2n Vantaggio: produzione di individui figli diversi tra loro e dai genitori, mantenimento di un’elevata variabilità genetica Svantaggi: - è indispensabile l’incontro di due gameti provenienti da due individui diversi - richiede il differenziamento di organi particolari per lo Il corredo cromosomico umano 2n sviluppo dei gameti n = 23 -richiede meccanismi specifici che favoriscano 2n = 46 l’incontro dei gameti
  • 42. La sessualità: Scienze Emozione e Perversione La riproduzione sessuale: La spermatogenesi Gli spermatozoi si formano nel testicolo dalle cellule capostipite della linea germinale maschile, gli spermatogoni. Gli spermatogoni si impegnano in un processo evolutivo lungo e complesso che, attraverso vari stadi differenziativi, porta alla formazione degli spermatozoi. La spermatogenesi si realizza nei tubuli seminiferi del testicolo. Nell’epitelio seminifero dei tubuli seminiferi si riconoscono vari tipi cellulari appartenenti alla linea germinale: • spermatogoni • spermatociti I • spermatociti II • spermatidi • spermatozoi Gli spermatozoi sono prodotti continuamente dalla pubertà fino alla morte. Caratteristiche biologiche degli spermatozoi: Lunghezza: 65 micron Durata della spermatogenesi (da spermatogonio a spermatozoo): 73 giorni Numero: 100 milioni/cm3 di sperma Efficienza della spermatogenesi: 300 milioni di spz ogni tre giorni Spermatozoi nell’ejaculato: circa 300 milioni Forme mobili: circa l’80% Velocità di progressione nelle vie genitali femminili: 1,5 mm/minuto; Sopravvivenza nelle vie genitali femminili: 3-4 giorni.
  • 43. La sessualità: Scienze Emozione e Perversione La riproduzione sessuale: L’ ovogenesi L’ovogenesi si realizza nella corticale ovarica a livello dei follicoli oofori. Nella corticale ovarica si riconoscono vari tipi di follicoli oofori: • follicoli primordiali • follicoli primari • follicoli secondari • follicoli cavitari • follicoli preovulatori Gli ovociti giungono a maturazione dalla pubertà alla menopausa. A ciascun ciclo mestruale corrisponde la maturazione e la espulsione di un ovocita che diviene fecondabile al termine una particolare meiosi che si realizza, diversamente dal maschio, in modo ineguale. Questa divisione produce una cellula uovo molto grande e i globuli polari piuttosto piccoli e costituiti principalmente da DNA. Caratteristiche biologiche degli ovociti: Diametro dell’ovocita maturo: 120 – 140 micron Numero di ovociti al settimo mese di vita fetale: 7 milioni Numero di ovociti alla nascita: 1 milione Numero di ovociti alla pubertà: 400.000 Numero di ovociti che giungono alla ovulazione: 250 – 400 Numero di ovociti nella menopausa: 0 Durata dell’ovogenesi: dalla vita fetale alla fecondazione avvenuta Sopravvivenza dell’ovocita dopo l’ovulazione: meno di 24 ore
  • 44. La sessualità: Scienze Emozione e Perversione La riproduzione sessuale: La meiosi
  • 45. La sessualità: Scienze Emozione e Perversione La riproduzione asessuata: La mitosi La mitosi è un processo di divisione cellulare, in cui a partire da una cellula madre si formano 2 cellule figlie, identiche tra loro ed identiche alla cellula madre. Funzioni: 1) unicellulari: riproduzione 2) pluricellulari: a) accrescimento ( i pluricellulari derivano da un’unica cellula, in seguito i tessuti si sono differenziati perché a seconda della funzione viene letta solo una parte di DNA) b) sostituzione delle cellule invecchiate (alcune cellule (es. nervose) hanno vita lunga e non fanno più mitosi, altre (es. parete stomaco) hanno vita più breve e vengono continuamente sostituite).
  • 46. La sessualità: Scienze Emozione e Perversione La riproduzione sessuale: Cosa accade al nostro cervello?
  • 47. La sessualità: Scienze Emozione e Perversione La riproduzione sessuale: Cosa accade al nostro cervello?
  • 48. La sessualità: Scienze Emozione e Perversione La riproduzione sessuale: Cosa accade al nostro cervello?
  • 49. La sessualità: Fisica Emozione e Perversione L’elettricita’: Il campo elettrico Se un campo elettrico è generato da una carica puntiforme Q, la sua intensità in un punto dello spazio che si trova a distanza R dalla carica è proporzionale a: Q/R^2 Il campo elettrico generato in una regione di spazio da una carica elettrica è reale: Sì, perché possiede caratteristiche misurabili. Due cariche elettrice Q e Q' sono poste rispettivamente nei punti P e P' dello spazio. Quale delle seguenti affermazioni è vera? Q subisce una forza dovuta al campo elettrico prodotto in P da Q' La forza che un campo elettrico esercita su una carica Q posta in un suo punto è: pari al prodotto della carica Q per il vettore campo elettrico. Il vettore campo elettrico agente su una carica Q e generato da una carica Q' è: direttamente proporzionale a Q' e indipendente da Q. Secondo la descrizione basata sul concetto di campo, si dice che in un punto P dello spazio è presente un campo elettrico se: un corpo di prova carico, se posto in P, sperimenta una forza di origine elettrica. Un corpo di prova q subisce l'effetto della presenza di un corpo carico Q che si trova a una distanza r. Se Q diventa in qualche modo elettricamente neutro, q avverte ancora il campo elettrico generato da Q? Sì, ma ancora per un certo intervallo di tempo soltanto. Le linee del campo elettrico esistono davvero nella realtà? No Le linee di campo nel caso di una carica isolata puntiforme sono: uscenti dalla carica se questa positiva, entranti se è negativa.
  • 50. La sessualità: Fisica Emozione e Perversione L’elettricita’: Il campo elettrico Una linea di campo elettrico è: una curva orientata la cui tangente in ogni punto ha la direzione e il verso del vettore campo elettrico in quel punto. Un campo gravitazionale può essere rappresentato attraverso linee di campo? Sì, sempre. Di che segno sono le cariche che generano il campo elettrico illustrato nella figura? Entrambe positive. Se si guarda un disegno delle linee del campo elettrico generato da un sistema di cariche, è possibile identificare: le regioni in cui il campo elettrico è più intenso. Una regione di spazio di forma sferica è immersa in un campo elettrico e contiene al proprio interno due cariche uguali e opposte. cosa si può dire del flusso del campo elettrico attraverso la superficie della sfera? Il flusso è certamente nullo. Una regione CUBICA di spazio è sede in un campo elettrico la cui intensità cambia da un punto all'altro dello spazio. Quale segno avrà il flusso del campo elettrico attraverso la superficie del cubo? Le informazioni date non sono sufficienti per rispondere.
  • 51. La sessualità: Fisica Emozione e Perversione L’elettricita’: Il campo elettrico Una regione di spazio di forma CILINDRICA è soggetta a un campo elettrico, ma non contiene alcuna carica elettrica al proprio interno. Cosa si può dire del flusso del campo elettrico attraverso la superficie del cilindro? Il flusso è certamente nullo Una regione di spazio di forma SFERICA è immersa in un campo elettrico e contiene al proprio interno due cariche uguali e opposte. Cosa si può dire del flusso del campo elettrico attraverso la superficie della sfera? Il flusso è certamente nullo. Il vettore superficie utilizzato per calcolare il flusso di un campo vettoriale descrive: l'area di una superficie piana e il modo in cui essa è orientata nello spazio. Secondo il teorema di Gauss per il campo elettrico, il flusso del vettore campo elettrico attraverso una superficie chiusa è: direttamente proporzionale alla somma di tutte le cariche contenute all'interno della superficie. In quali condizioni vale il teorema di Gauss per il flusso del campo elettrico generato da un sistema di cariche attraverso una superficie? Soltanto se la superficie considerata è chiusa. Il flusso di un campo vettoriale qualsiasi attraverso una superficie piana S è definito come: prodotto scalare del vettore campo per il vettore superficie.
  • 52. La sessualità: Fisica Emozione e Perversione L’elettricita’: l’interazione del corpo umano in un campo elettrico stazionario o semi- stazionario Quando un corpo conduttore è immerso in una regione isolante sede di un campo elettrico, nel conduttore si creano movimenti di cariche che cessano quando si raggiunge una configurazione di equilibrio. Nel caso di campo elettrico variabile nel tempo, si crea nel conduttore un movimento continuo di cariche, cioè una densità di corrente indotta che dipende dall'intensità del campo elettrico applicato. Un essere vivente immerso in un campo elettrico rappresenta pur sempre un buon conduttore rispetto all'aria. A causa di ciò esso è sede di deboli correnti elettriche che lo percorrono lungo la direzione del campo elettrico applicato. L'andamento delle linee del campo elettrico risulta alterato dalla presenza del corpo umano. La densità di corrente indotta all'interno del corpo è proporzionale all'intensità del campo elettrico applicato, alla sua frequenza e dipende dalla forma e dalle dimensioni del corpo stesso.
  • 53. La sessualità: Fisica Emozione e Perversione L’elettricita’: i fenomeni elettrostatici In generale il potenziale elettrico in un conduttore in equilibrio elettrostatico: ha lo stesso valore in ogni punto del conduttore Il fatto che il potenziale elettrico sia lo stesso in tutti i punti di un conduttore è una conseguenza di quale affermazione teorica? il campo elettrico non esegue lavoro su una carica che si muove tra 2 punti del conduttore Il fatto che il flusso del campo elettrico sia nullo attraverso qualsiasi superficie chiusa all’interno di un conduttore in equilibrio è una conseguenza di quale affermazione teorica? il campo elettrico all’interno del conduttore è nullo In generale il campo elettrico in un conduttore in equilibrio elettrostatico: è nullo all’interno del conduttore In generale il potenziale elettrico in un conduttore in equilibrio elettrostatico: ha lo stesso valore in ogni punto del conduttore Se la carrozzeria di un’automobile è collegata al suolo con un cavo conduttore strisciante, come descriveremo la condizione di un conduttore posto nel vano motore dell’automobile? la superficie del conduttore è messa a massa e quindi a terra Cosa avviene quando un conduttore carico viene inserito in un pozzo di Faraday scarico? la cariche in eccesso sul conduttore si trasferiscono sulla superficie esterna del pozzo Per i circuiti elettrici contenuti all’interno dell’involucro di un pc, qual è la scelta più opportuna per il livello zero del potenziale elettrico?
  • 54. La sessualità: Fisica Emozione e Perversione L’elettricita’: i fenomeni elettrostatici il contenitore metallico del pc Un conduttore isolato rispetto agli altri si trova in generale in equilibrio elettrostatico quando: le cariche presenti in esso sono immobili In condizioni di equilibrio elettrostatico, l’intensità del campo elettrico in un punto della superficie di un conduttore posto in un mezzo isolante è : direttamente proporzionale alla densità superficiale di carica in quel punto e inversamente proporzionale alla costante dielettrica assoluta del mezzo In generale il campo elettrico in un conduttore in equilibrio elettrostatico: sulla superficie del conduttore è diretto lungo la normale Il campo elettrico in prossimità di un condensatore piano ideale carico è: nullo all’esterno del condensatore e uniforme e non nullo al suo interno Se su un condensatore isolato è presente un eccesso di carica elettrica q, e su di esso si deposita un’altra carica elettrica uguale a q, il potenziale elettrico del conduttore: raddoppia
  • 55. La sessualità: Fisica Emozione e Perversione L’elettricita’: i fenomeni elettrostatici Si chiama condensatore: un sistema di due conduttori dove, se il primo riceve una carica, l’altro acquista per induzione una carica opposta La capacità elettrostatica di un conduttore isolato è: indipendente dalla carica e dal potenziale elettrico del conduttore Una sfera conduttrice di raggio R posta a grande distanza da altri conduttori, sulla quale è disposta una carica elettrica complessiva q, ha una capacità elettrostatica proporzionale a: R Quali sono le dimensioni fisiche della capacità elettrostatica [carica^2]/[energia] Se in un condensatore lo spazio tra le armature è riempito da un materiale isolante di costante dielettrica assoluta k ed è presente un campo elettrico di intensità I, la densità volumica di energia elettrica è data da ½ K l^2 Quali tra le seguenti espressioni non corrisponde all’energia immagazzinata in un condensatore di capacità C, sulle cui armature poste a una differenza di potenziale dV è depositata una carica di valore assoluto Q ½ C dV
  • 56. La sessualità: Fisica Emozione e Perversione L’elettricita’ nei liquidi e nei gas Si chiama elettrolita una sostanza che: rende l’acqua conduttrice L’ equivalente chimico di una sostanza di valenza V e peso atomico p è :direttamente proporzionale a p e inversamente proporzionale a V Il termine elettrolisi indica: l’insieme dei fenomeni che si producono in una soluzione elettrolitica al passaggio di corrente Quale delle seguenti definizioni è in generale corretta?All’interno di una cella… l’anodo acquista elettroni dagli ioni non metallici, mentre il catodo cede agli ioni metallici Le masse delle sostanze che si liberano agli elettrodi in una soluzione elettrolitica sono:direttamente proporzionali agli equivalenti chimici delle sostanze e alle quantità di carica fatte passare nella soluzione. Per legame ionico in una soluzione elettrolitica si intende: il legame tra 2 ioni dovuto alla reciproca attrazione elettrica. C’è differenza tra una pila e un accumulatore elettrico? Sì, l’accumulatore è sostanzialmente una pila ricaricabile. Una pila è un generatore di tensione che può compiere un lavoro: a spese dell’energia potenziale delle sostanze chimiche contenute al suo interno Il funzionamento della pila di volta è dovuto esclusivamente: alla presenza dell’elettrolita Quando si parla di pila a secco si intende dire:che l’elettrolita non è disciolto in un liquido Il gas in un tubo di scarica: non obbedisce a nessuna delle 2 leggi di Ohm I raggi catodici sono costituiti da : elettroni molto veloci La luminosità osservata durante la scarica in un gas : è dovuta all’eccitazione temporanea delle molecole del gas
  • 57. La sessualità: Fisica Emozione e Perversione L’elettricita’ : Il potenziale elettrico Quale delle seguenti condizioni deve essere soddisfatta affinché l'energia potenziale di un sistema formato da due cariche elettriche puntiformi abbia un valore positivo? Le due cariche devono avere lo stesso segno. L'energia potenziale di un sistema formato da due cariche elettriche puntiformi, definita secondo la convenzione usuale, è: invers proporzionale alla distanza tra le cariche. L'energia potenziale di un sistema formato da due cariche elettriche puntiformi è uguale a zero, secondo la convenzione usuale: quando le due cariche sono a distanza infinita. Se chiamiamo W(AB) il lavoro compiuto da una forza conservativa su un corpo che passa dal punto A al punto B sotto la sua azione, mentre U rappresenta l'energia potenziale del sistema di cui il corpo fa parte, si ha: U(B) - U(A) = -W(AB) Qual è la dimensione fisica del potenziale elettrico? [V] = [energia] / [carica] Il potenziale elettrico in un punto che è posto a una distanza d da una carica puntiforme A ed è occupato da una seconda carica elettrica B è proporzionale a: A/d Quale delle seguenti espressioni indica in maniera corretta una grandezza fisica: la tensione elettrica tra due punti dello spazio. In un campo elettrico le superfici equipotenziali: formano sempre angoli retti con le linee di campo. Se DV(XY) è la differenza di potenziale elettrico generata da una carica a tra due punti X e Y dello spazio, e U(W) è l'energia potenziale di una carica b in un punto W di tale potenziale, quale delle seguenti espressioni è corretta? U(Y) - U(X) = b DV(XY) La direzione del vettore campo elettrico in un punto dello spazio è: perpendicolare alla superficie equipotenziale passante per quel punto. Il verso del vettore campo elettrico in un punto dello spazio è quello in cui: Il potenziale elettrico diminuisce.
  • 58. La sessualità: Fisica Emozione e Perversione L’elettricita’ : Il potenziale elettrico In un campo elettrico, il moto naturale delle cariche elettriche positive è: da punti a potenziale maggiore verso punti a potenziale minore. La forza agente su una particella carica è data: dal vettore campo elettrico. Qual è la dimensione fisica della circuitazione di campo elettrostatico: [energia]/[carica] Le due grandezze matematiche che permettono di caratterizzare un campo vettoriale sono: il flusso e la circuitazione, che sono entrambi grandezze scalari. Quale proprietà del campo elettrostatico si riflette nel fatto che la sua circuitazione lungo qualsiasi percorso orientato è sempre uguale a zero? Il campo elettrostatico è conservativo. Consideriamo il campo vettoriale che descrive la velocità dei volumetti di un fluido che scorre in una conduttura. se la circuitazione di tale campo lungo qualsiasi curva chiusa è nulla, ciò significa che: nel fluido non vi sono vortici.
  • 59. La sessualità: Arte Klimt: La vita in sintesi Emozione e Perversione 1862 Klimt nasce il 14 luglio a Baumgarten presso Vienna, secondo dei sette figli dell’incisore Ernst Klimt e di Anne Finster. 1885 Decorazione di Villa Hermes, luogo di villeggiatura prediletto dell’imperatrice Elisabetta, su progetto di Hans Makart. 1886 Klimt ottiene dalle mani dell’imperatore Francesco Giuseppe la Croce d’Oro al merito per la sua opera artistica. 1897 Viene ufficializzata la rivolta: Klimt è membro fondatore della Secessione e ne viene eletto presidente. Inizia a trascorrere i mesi estivi con l acompagna Emilie Floge nella località di Kammer am Attersee: primi paesaggi 1902 Incontro con Auguste Rodin che apprezza il Fregio di Beethoven. 1908 Esposizione di 16 dipinti al Kunstschau di Vienna. La Galleria d’Arte Moderna di Roma acquista Le tre età della donna, la Osterreichische Staatsgalerie Il bacio. 1912 Klimt ridipinge in blu (alla maniera di Matisse) lo sfondo di Morte e vita. 1918 Klimt muore il 6 febbraio per crisi cardiaca, lasciando numerosi dipinti incompiuti. Fine dell’Impero, fondazione della Repubblica di Austria e dei sei nuovi stati. Nello stesso anno muoiono Egon Schiele, Otto Wagner, Ferdinand Jodler, Koloman Moser.
  • 60. La sessualità: Arte Emozione e Perversione Klimt: La Secessione Viennese La Secessione viennese fu un vasto movimento culturale ed artistico che vide coinvolti architetti (Olbrich, Hoffmann e Wagner) e pittori (Klimt, Moll, Moser, Kurzweil, Roller). La Vienna in cui questi artisti si trovarono ad operare era in quel momento una delle capitali europee più raffinate e colte. La presenza di musicisti quali Mahler e Schönberg, di intellettuali quali Freud e Wittgenstein, di scrittori quali Musil, rendevano Vienna una delle città più affascinanti d’Europa. L’aura "biedermeier" di Vienna era tuttavia l’apoteosi di un mondo che stava per scomparire, consapevole della sua prossima fine. Cosa che avvenne effettivamente con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale che decretò la dissoluzione dell’Impero Austro-Ungarico.
  • 61. La sessualità: Arte Emozione e Perversione Klimt: La Danae
  • 62. La sessualità: Arte Emozione e Perversione Tinto Brass: Monamour (2005) Trama Marta accompagna il marito Dario, che nella vita è un indaffaratissimo direttore editoriale, al festival della letteratura di Mantova, che si tiene ogni anno in settembre. Al galà d'inaugurazione incontra Leon, un bellissimo illustratore parigino, e scopre di essere presa da una irresistibile attrazione sessuale, anche perché il marito, che pensa solo al lavoro, non le trasmette più la passione di un tempo. Incoraggiata all'adulterio dall'amica Silvia, anche lei a Mantova, Marta intraprende per la durata del festival una breve ma intensa relazione con Leon, che le farà scoprire la sodomia e il sesso di gruppo in un crescendo di trasgressione. Marta tiene un diario segreto delle proprie gesta erotiche. Dario comincia ad accorgersi delle scappatelle della compagna: si riaccende così il desiderio per la moglie. Finirà per desiderarla sempre di più quando scoprirà, e leggerà, il diario che descrive i tradimenti di Marta. Alla fine del festival, i coniugi avranno scoperto che la gelosia è il più potente degli afrodisiaci e che il tradimento, in particolare quello femminile, è indispensabile per aiutare il rapporto matrimoniale a vincere la noia e a rafforzarsi.
  • 63. La sessualità: Arte Emozione e Perversione Tinto Brass: Monamour (2005) Temi Il film raccoglie i principali temi del cinema di Tinto Brass: il gusto per la sodomia, l'esaltazione del tradimento femminile come potente afrodisiaco per la coppia, l'indulgere della cinepresa sul fondoschiena della protagonista; stilisticamente parlando, il film segna una svolta soft core dal momento che Monamour presenta scene di sesso più esplicite rispetto alla produzione precedente del regista. Nondimeno, si tratta di un film ben recitato, e ben girato, che vede l'esordio sul grande schermo dell'uzbeca Anna Jimskaya. Si tratta anche del primo film di Tinto Brass girato in digitale.
  • 64. La sessualità: Arte Emozione e Perversione Tinto Brass: Monamour (2005) Controversie sulla distribuzione Monamour è stato anche accompagnato da qualche polemica. Infatti, inizialmente il film avrebbe dovuto essere presentato alla Mostra del Cinema di Venezia ma poi, a detta di Tinto Brass, il direttore della mostra Marco Muller cambiò idea adottando a pretesto il regolamento della mostra. Il film sarebbe dovuto uscire nell'autunno 2005 nelle sale cinematografiche italiane ma Tinto Brass ne lamentò il boicottaggio da parte dei distributori. Così, il film uscì nelle sale solo in Francia. Per vedere Monamour, il pubblico italiano ha dovuto attenderne l'uscita in DVD, qualche mese dopo.
  • 65. La sessualità: Arte Emozione e Perversione Tinto Brass: la commedia erotica all’italiana La commedia erotica all'italiana, o commedia sexy è una filiazione della commedia all'italiana e di vari generi cine-letterari, dei quali commistiona vaghe suggestioni e soprattutto luoghi comuni. Nata all'inizio degli anni settanta, ha avuto grande successo in Italia e in Sudamerica per un decennio circa, per poi declinare a partire dal 1982- 1983. Conta numerose sottocorrenti. Articolati spesso in più episodi, questi film contano numerosi epigoni poiché riscossero nelle sale cinematografiche buoni incassi anche a fronte del crescente successo delle televisioni private a partire dalla metà del decennio. Queste pellicole, interpretate, fra gli altri, da attori quali Lino Banfi, Lando Buzzanca, Renzo Montagnani, Mario Carotenuto, Alvaro Vitali, Gianfranco D'Angelo, Ennio Antonelli (in arte "Braciola"), Jimmy il fenomeno, Enzo Cannavale e Bombolo, furono successivamente considerate come dei veri e propri cult, oltre che una riflessione riguardante i vizi e le virtù del popolo italiano.
  • 66. La sessualità: Arte Emozione e Perversione Milo Manara: Il Fumetto Erotico italiano Maurilio Manara detto Milo (Luson, 12 settembre 1945) è un autore di fumetti italiano, conosciuto in Italia e all'estero per il fascino sensuale delle sue tavole. Milo Manara era legato da una forte amicizia a Federico Fellini. I due si incontrarono per la prima volta nel 1985, mentre Fellini stava girando Intervista, il suo penultimo film. A far conoscere i due fu il giornalista Vincenzo Mollica, grande esperto di fumetti e critico cinematografico. Subito nacque l'idea di realizzare un fumetto, un manifesto, una storia che unisse due dei maggiori artisti italiani, un maestro del disegno e un maestro del cinema. Da prima Manara realizzò il manifesto dello stesso Intervista e poi, per il soggetto e la sceneggiatura dello stesso Fellini, due storie a fumetti, un film "da fare", Viaggio a Tulum e un "film mai fatto", Il viaggio di G. Mastorna, detto Fernet. Seguirono diverse illustrazioni e un manifesto, quello de La Voce della Luna, l'ultimo film di Fellini.
  • 67. La sessualità: Arte Emozione e Perversione Milo Manara: Il Fumetto Erotico italiano