L’Italia ai tempi dei Social Media
Fact and Figures: i tratti dell’Italia degli anni dei Social Media e della crisi, economica e di valori
Nando Pagnioncelli IPSOS
SOCIAL HRM MATTERS ETAss Annual Event - 22 Maggio 2014
L'Italia ai tempi dei Social Media - Nando Pagnoncelli di IPSOS al Congresso ETAss, 2014
1. L’Italiaaitempi
deiSocialMedia
Fact and Figures: i tratti
dell’Italia degli anni
dei Social Media
e della crisi, economica
e di valori
Nando Pagnoncelli
IPSOS
Milano, 22 Maggio | ETAss Annual Event Il valore delle reti e delle relazioni professionali
per lo sviluppo di Business | Organizzazioni | Persone | Mercato |Talenti
2. Intervento
di:
Nando
Pagnoncelli
Milano,
22
maggio
2014
Fact
and
Figures:
i
tra<
dell’Italia
degli
anni
dei
Social
Media
(e
della
crisi,
economica
e
di
valori)
Prepared
for:
ETAss
3. 1. ALCUNI
DATI
STRUTTURALI
2. CRISI
E
CONNESSIONE:
anche
la
tecnologia
subisce
la
crisi
3. ITALIANI
ED
INTERNET
4. I
SOCIAL
NETWORK:
ITALIANISSIMI
5. IMPRESE
ITALIANE
E
SOCIAL
NETWORK:
quale
relazione?
INDICE
3
5. L’Italia
invecchia!
Come
sarà
l’Italia
nel
2050
dal
punto
di
vista
demografico?
5
Un
paese
più
mulWetnico
ma
più
anziano:
nel
2050
saremo
61milioni
e
gli
ultrasessantacinquenni
supereranno
il
30%
della
popolazione,
dal
20%
aEuale
–
e
gli
ultraoEantenni
cresceranno
dall’aEuale
5,8%
al
15%.
Il
numero
totale
di
stranieri
passerà
dall’aEuale
7%
al
17%
(nel
Nord
Ovest
il
25%,
nelle
Isole
il
3%).
FONTE:
Istat,
‘previsioni
demografiche’
e
‘natalità
e
fecondità
della
popolazione
residente’
Il
numero
medio
di
figli
per
donna
in
Italia
è
1,4
,
pressocchè
stabile
negli
ulQmi
4-‐5
anni,
mentre
la
speranza
di
vita
aumenta
fino
a
79,4
anni
per
gli
uomini
e
84,5
per
le
donne
(quasi
un
anno
in
più
in
confronto
al
2006).
Le
donne
straniere
residenW
mediamente
partoriscono
2
figli:
conQnua
ad
aumentare
il
peso
dei
naQ
da
almeno
un
genitore
straniero:
6%
nel
1999,
oggi
sono
il
19%
(nel
Nord
si
supera
il
25%)
0
100.000
200.000
300.000
400.000
500.000
600.000
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
naQ
stranieri
6. L’Italia
invecchia!
Ma
la
popolazione
straniera
raddoppia
in
10
anni
6
FONTE:
Istat
,
popolazione,
residente
,
al
1°
gennaio
di
ciascun
anno
Crescita
complessiva
della
popolazione
2003-‐2013*:
+4,5%
-‐
ci#adini
italiani
-‐0,7%
*popolazione,
al
1°
gennaio
2013
FONTE:
Istat
8. Il
PIL
Italiano
ha
subito
una
violenta
contrazione…
Note:
PIL
in
valori
concatenaI
con
anno
base
2005
in
milioni
di
euro
CONTO
ECONOMICO
DELLE
RISORSE
E
DEGLI
IMPIEGHI
Anno
2013,
valori
in
milioni
di
euro
2012
2013
Debito
1.989.469
2.068.948
Debito/PIL(%)
127,0
132,6
2014*:
135,2
8
9. 2012
overview
sul
mercato
del
lavoro:
lavora
meno
del
50%
pesano
disoccupa;,
part
;me
e
sfiducia;
…
ma
non
bisogna
dimenWcare
gli
ina<vi!!!
9
10. Ipsos
Public
Affairs
10
2.
CRISI
E
CONNESSIONE:
anche
la
tecnologia
subisce
la
crisi
11. I
consumi
delle
famiglie
cambiano
nel
tempo
per
diverse
ragioni.
RispeNo
a
2,3
anni
fa,
lei
direbbe
che
la
sua
famiglia
ha
aumentato
o
diminuito
il
consumo
di
…?
ConWnua
la
contrazione
dei
consumi
-‐
TREND
11
FONTE:
Indagine
ACRI
(oNobre
2013)
BASE:
campione
popolazione
italiana
18+
2008
2009
2010
2011
2012
2013
Nela
media
altri
consumi
sono
compresi
prodoY
alimentari
e
per
la
casa;
vesIario,
abbigliamento
e
accessori;
libri,
giornali,
riviste;
cinema,
teatro,
concerI;
cura
della
persona,
capelli,
bellezza;
eleNronica
e
eleNrodomesIci)
Saldo
tra
chi
ha
aumentato
il
consumo
e
chi
ha
diminuito
(%)
12. 12
%
di
coloro
che
hanno
risposto
“sicuramente
sì”
o“probabilmente
sì”
Valori
%
dato
rolling
QuanW
prevedono
di
sostenere
spese
per
VIAGGI,
TELEFONIA,
TABLET
E
AUTO
NUOVA
nei
prossimi
tre
mesi
Pensa
di
acquistare
.......
personalmente
nei
prossimi
3
mesi?
14. I numeri del “Digital divide”
Fonte: I.Stat
Persone di 6 anni e più residenti in Italia, che hanno usato internet negli ultim i 12 m esi (per
100 individui della stessa classe d'età)
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
80,0
90,0
100,0
6-‐ 10
anni 11-‐ 14
anni 15-‐ 17
anni 18-‐ 19
anni 20-‐ 24
anni 25-‐ 34
anni 35-‐ 44
anni 45-‐ 54
anni 55-‐ 59
anni 60-‐ 64
anni 65-‐ 74
anni 75
anni
e
più
2008
2009
2010
2011
2012
15. I numeri del “Digital divide”
Fonte: Istat
In
Italia
il
59,7
per
cento
delle
famiglie
accede
alla
rete
da
casa
uQlizzando
una
connessione
a
banda
larga.
Famiglie
che
dispongono
di
un
accesso
ad
Internet
da
casa
a
banda
larga
per
regione
15
17. Ipsos
Template
2012
17
Il
12%
dei
consumatori
online
italiani
fa
regolarmente
shopping
da
tablet
e
smartphone,
e
il
47%
usa
i
social
media
per
seguire
un
marchio
o
scoprirne
uno
nuovo.
Il
consumatore
italiano
online
è
una
figura
nuova,
cresciuta
negli
ulWmi
3-‐4
anni:
circa
il
60%
compra
sul
web
da
meno
di
4
anni
(il
21%
da
meno
di
un
anno)
19. 19
LA
PENETRAZIONE
DEI
SOCIAL
NETWORK
IN
ITALIA
SI
SOVRAPPONE
CON
LA
DIFFUSIONE
DI
INTERNET
! La
diffusione
dell’uQlizzo
dei
social
network
nella
popolazione
italiana
conQnua
a
crescere.
Secondo
i
daQ
del
rapporto
ISTAT
“CiXadini
e
nuove
tecnologie”,
nel
2013
si
è
registrato
un
incremento
di
circa
5
punQ
percentuali,
da
48,1%
a
53,2%
! I
livelli
di
partecipazione
più
alQ
si
rilevano
nella
fascia
di
età
15-‐34
anni
! A
livello
territoriale,
l’uso
dei
social
network
è
più
diffuso
al
Sud
e
nelle
Isole
(in
parQcolare,
nel
Sud
il
59,9%
degli
utenQ
rispeEo
al
48,6%
del
Nord-‐ovest).
! Secondo
i
daQ
divulgaQ
a
gennaio
2014
da
GlobalWebIndex
(che
sQma
pari
al
54%,
quindi
un
punto
percentuale
in
più
rispeEo
all’Istat,
la
penetrazione
dei
social
media
in
Italia
*)
l’Italia
si
colloca
al
di
sopra
della
media
mondiale
(26%)
pur
collocandosi
soEo
media
per
quanto
riguarda
invece
la
penetrazione
di
internet
nella
popolazione
*
SIma
basata
sul
numero
di
“acIve
user”
del
social
network
più
diffuso
nei
singoli
Paesi
22. 22
IL
TEMPO
TRASCORSO
SUI
SOCIAL
NETWORK
IN
ITALIA
È
MAGGIORE
RISPETTO
AD
ALTRI
PAESI
-‐
FACEBOOK
PREVALE
AMPIAMENTE
! In
media
i
navigatori
italiani
trascorrono
ogni
giorno
poco
meno
di
2
ore
e
mezza
su
social
network,
più
della
media
degli
altri
Paesi
esaminaQ
(2
ore).
! Si
traEa
di
più
della
metà
del
tempo
medio
trascorso
su
internet
(via
desktop
o
laptop)
cioè
4
ore
e
42
minuQ.
! Facebook
si
conferma
il
social
network
più
diffuso
(l’83%
dei
navigatori
ha
un
account
su
Facebook,
il
49%
lo
ha
usato
negli
ulQmi
3
mesi),
seguito
da
Google
+
(53%
e
16%),
TwiEer
(41%
e
15%),
LinkedIn
(24%
e
9%)
e
Instagram
(17%
e
8%).
! Gli
altri
social
network
uQlizzaQ
in
Italia
(Pinterest,
Tumblr
e
Foursquare)
hanno
una
incidenza
più
bassa
! Su
Facebook
si
resta
per
oltre
8
ore
al
mese,
su
TwiEer
circa
19
minuQ,
su
Google
+
circa
4.
25. 25
DI
COSA
SI
PARLA
SU
FACEBOOK
(FONTE:
STATE
OF
THE
NET
2013)
Un’analisi
su
circa
200
milioni
di
interazioni
avvenute
su
Facebook
in
un
arco
temporale
di
4
mesi
ha
messo
in
luce
la
differenza
tra
i
comportamenQ
dichiaraQ
e
i
comportamenQ
concretamente
messi
in
praQca.
Gli
Italiani
diventano
fan
dei
grandi
marchi
del
food,
dello
sport,
delle
trasmissioni
radio/tv,
ma
interagiscono
più
frequentemente
con
i
poliWci
e
condividono
i
contenuW
generaW
dai
mass
media.
29. 29
L’ACCESSO
DA
MOBILE
E
LA
MUTAZIONE
DEI
SOCIAL
NETWORK
IN
ITALIA:
DAL
NETWORKING
AL
‘DIGITAL
TRIBALISM’
82%
di
uten;
Web
(27
milioni
al
mese)
è
aMvo
su
Facebook
e
simili
a#raverso
smartphone
e
tablet
Tempo
trascorso
su
internet,
cresce
il
peso
del
mobile
30. 30
“The
first
generaIon
of
social
media
touted
‘networking’,
but
the
next
generaIon,
raised
in
always-‐on
connecIvity,
will
embrace
ephemerality
and
digital
tribalism.
Those
users
will
abandon
the
major
social
network
and
migrate
to
more
granular
mobile
villages
with
simpler
ecosystems.
They
will
follow
a
small
circle
of
close
friends
on
Instagram,
pin
with
a
small
handful
of
followers
on
Pinterest,
message
with
a
girlfriend
or
schoolmate
on
WhatsApp
or
Snapchat,
or
follow
a
co-‐worker’s
check-‐ins
on
Foursquare.
Or,
they
will
build
the
next
plahorms
and
apps
that
don’t
exist
yet”.
MaNhew
Bryan
Beck,
“The
future
of
social
media
is
mobile
tribes”,
April
18,
2014,
ReadWrite
(Source:
JWT,
10
Mobile
Trends
for
2014
and
Beyond,
May
2014)
DIGITAL
TRIBALISM
31. 31
JWT:
10
Mobile
Trends
for
2014
and
Beyond
(May
2014)
I
“social
circles”
possono
esercitare
influenza
sulle
a<vità
quoWdiane,
ad
es.
sui
comportamenW
di
fruizione
dei
media
“
We
are
now
in
constant
and
con;nuous
communica;on
with
our
friends,
co-‐workers
and
family
over
the
course
of
a
day.
These
interacIons
can
help
us
feel
physically
close,
even
if
they
happen
through
a
screen.
And
because
this
kind
of
communicaIon
is
less
formal
than
a
phone
call
or
an
email,
it
feels
more
like
the
casual
conversa;on
you
might
have
over
a
meal
or
while
watching
television”
Jenna
Wortham,
“I
had
a
nice
Ime
with
you
tonight.
On
the
app”,
The
New
York
Times,
April
5,
2014
Nelle
comunicazione
tenderà
ad
assumere
un
peso
sempre
più
grande
l’uso
di
immagini
Accesso
ai
social
network
via
mobile
scambi
e
interazioni
più
brevi
ma
anche
più
frequenW
32. 32
Declino
dei
media
che
richiedono
tempi
di
aXesa
non
istantanei
e
aXenzione
prolungata,
che
impongono
un
ordine
alla
gerarchia
degli
argomenW
presentaW,
che
orientano
al
confronto
aperto
con
il
mondo
vs.
affermazione
dei
propri
staW
d’animo.
Personalizzazione
dei
canali
di
accesso
alle
informazioni
e
auto-‐
assemblaggio
delle
fonW
aXraverso
il
web
rischio
che
l’utente
sia
esposto
solo
alle
opinioni
che
vuole
conoscere.
IL
CENSIS
SULL’IMPATTO
DELLE
CONNESSIONI
“SUPERMOBILI”
(rapporto
Comunicazione
e
Media,
2013)
Connessi
“supermobili”
(connessi
a
internet
via
tablet/smartphone
per
>
3
ore
ogni
giorno)
19,7%
tra
i
14-‐29
anni
e
13,5%
tra
diplomaW
e
laureaW.
33. 33
Rischio
del
solipsismo
di
Internet:
nel
web
si
cercano
le
conferme
di
idee,
gusQ,
preferenze
che
già
si
possiedono;
il
conformismo
come
risultato
dell'autoreferenzialità
dell'accesso
alle
fonQ
d'informazione.
Con
una
corrosione
esercitata
dall'egemonia
dell'opinione
che
ha
finito
per
produrre
nel
Paese
un
grande
deficit
di
interpretazione
sistemica.
È
la
società
impersonale:
una
molQtudine
di
persone
senza
personalità,
che
propendono
a
un
egualitarismo
schiacciato
in
basso,
favorito
da
Internet
e
dalla
frammentazione
dei
processi
di
comunicazione,
senza
spinte
propulsive
in
avanQ.
IL
CENSIS
SULL’IMPATTO
DELLE
CONNESSIONI
“SUPERMOBILI”
(rapporto
Comunicazione
e
Media,
2013)
34. 34
Anche
nella
dimensione
mediaQca
si
riconosce
così
quel
primato
della
soggeXualità
individualisWca
che
ha
segnato
lo
sviluppo
sociale
italiano
degli
ulQmi
cinquant’anni
Percorsi
individuali
di
fruizione
dei
contenuQ
e
acquisizione
delle
informazioni,
processi
orizzontali
di
uQlizzo
dei
media,
palinsesQ
mulQmediali
personali
e
autogesQQ.
La
dimensione
gerarchica
che
aEribuiva
un
ruolo
insosQtuibile
ed
esclusivo
alle
fonQ
tradizionali
è
sosQtuita
dalla
promiscuità
delle
fonW
e
da
flussi
di
informazioni
orizzontali,
conWnui
e
indisWnW,
tramite
app
e
device
personali.
viene
sovver;to
l’equilibrio
tra
produEori
e
consumatori,
spostando
l’asse
del
potere
tv
centrico,
frammentandolo
in
mille
soggeo
e
in
mille
canali
LA
NUOVA
DIMENSIONE
MEDIATICA
SECONDO
IL
CENSIS
(rapporto
Comunicazione
e
Media,
2013)
35. Ipsos
Public
Affairs
35
5.
IMPRESE
ITALIANE
E
SOCIAL
NETWORK:
quale
relazione?
36. 36
La
quasi
totalità
delle
imprese
con
almeno
10
addeo
è
connessa
a
Internet
in
banda
larga.
Il
67,3%
delle
imprese
dispone
di
un
sito
web.
Circa
una
impresa
su
4
uWlizza
un
social
network,
poco
meno
di
1
su
2
tra
quelle
con
almeno
250
adde<
Gli
strumenQ
più
adoEaQ
sono
i
profili
aziendali
su
Facebook
e
i
siQ
web
di
condivisione
di
contenuQ
mulQmediali
(ad
es.
YouTube,
Flickr,
Picasa,
SlideShare)
Ci
sono
differenze
seEoriali
e
dimensionali
nell’adozione
di
quesQ
strumenQ,
mentre
la
localizzazione
territoriale
non
sembra
avere
molta
influenza.
LE
AZIENDE
ITALIANE
E
I
SOCIAL
NETWORK
(rapporto
Istat
2013
“Le
tecnologie
dell’informazione
e
della
comunicazione
nelle
imprese”)
37. 37
L’uQlizzo
degli
strumenQ
social
è
mirato
principalmente
a
sviluppare
l’immagine
dell’impresa
e
dei
suoi
prodo<
(18,9%)
e
a
raccogliere
opinioni,
recensioni
e
rispondere
alle
domande
dei
clienQ
(12,8%)
Non
sembra
invece
ancora
maturo
il
vissuto
dei
social
network
come
canali
di
ascolto
e
di
relazione,
di
“conversazione”
con
le
persone/i
clienQ
Le
grandi
imprese
italiane
adoXano
i
social
media
anche
per
la
ricerca
di
personale
la
finalità
interna
di
comunicare
e
scambiare
informazioni
con
il
proprio
personale,
invece,
è
molto
ridoXa
rispeXo
a
quanto
accade
per
le
altre
imprese
Se
per
le
imprese
con
più
di
10
addeo
la
collaborazione
con
la
clientela
assume
un’importanza
primaria,
le
imprese
più
piccole
(3-‐9
adde<)
uWlizzano
gli
strumenW
social
sopraXuXo
per
migliorare
la
collaborazione
con
altre
imprese
o
organizzazioni.
LE
AZIENDE
ITALIANE
E
I
SOCIAL
NETWORK
(rapporto
Istat
2013
“Le
tecnologie
dell’informazione
e
della
comunicazione
nelle
imprese”)