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Urgenze pediatriche
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Obiettivi:
• Differenze di anatomia e fisiologia
• Interazione col paziente pediatrico
• Principali urgenze pediatriche
• Primo soccorso relativo
Obiettivi:
• Differenze di anatomia e fisiologia
• Interazione col paziente pediatrico
• Principali urgenze pediatriche
• Primo soccorso relativo
• Appena nato: prime ore di vita
• Neonato: 28 giorni / 1 mese
• Lattante: fino ad 1 anno
• Bambino: da 1 anno fino alla pubertà
Definizioni in base all'età
• FR Frequenza respiratoria più elevata
• FC Frequenza cardiaca più rapida
• Pressione arteriosa più bassa
• Testa in proporzione più grande
• Lingua in proporzione più grande
Differenze fisiologiche
Differenze fisiologiche
DESCRIZIONE ETA’
ATTI
RESP.
MINUTO
BATTITI
CARD.
MINUTO
PRESSIONE
MASSIMA
PRESSIONE
MINIMA
NEONATO 0-6 settimane 30 – 50 120 – 160 74 – 100
mmHg
50 – 68 mmHg
LATTANTE
7 settimane-1 aa 20 – 30 80 – 140 86 – 106
mmHg
56 – 70 mmHg
BAMBINO
PRIMI PASSI
1-3anni 20 – 30 80 – 130 98 – 106
mmHg
50 – 70 mmHg
BAMBINO
PRESCOLARE
3-6anni 20 – 30 80 – 120 98 – 112
mmHg
64 – 70 mmHg
BAMBINO
SCOLARE
6-12anni 12/20 – 30 60/80 –
100
104 – 124
mmHg
64 – 80 mmHg
ADOLESCENTE 12-16/18anni 12 – 20 60 – 100 118 – 132
mmHg
70 – 82 mmHg
• I bambini non sono piccoli adulti
• Dobbiamo cercare di conquistare la sua
fiducia e collaborazione
Occorre usare un approccio e un linguaggio
adatto all'età
Comunicazione col piccolo paziente...
• Vivono una situazione drammatica
• Cercano nel soccorritore sicurezza e
professionalità
Sono un importante anello di congiunzione col
piccolo paziente
... ma anche coi suoi familiari...!
• Scarsa esperienza nel
soccorso pediatrico (è un
evento raro… per fortuna!)
• Coinvolgimento emotivo
• Spesso mancano in
ambulanza presidi adeguati
Necessaria la preparazione del
soccorritore... Difficoltà:
● Presentarsi in modo semplice e qualificarsi
● Tranquillizzare il bambino (… abbiamo chiamato i tuoi
genitori stanno arrivando …)
● Rispettare il suo pudore (es. se è necessario spogliarli)
● Parlare al bambino posizionandosi all’altezza del suo
viso
● Mantenere un contegno calmo cercare di ispirare
fiducia
● Spiegare sempre ciò che state facendo evitando di
mentire
● Raccogliere dati anamnestici nei limiti possibili
Approccio al bambino
• Sensorio
• Pervietà vie aeree
• Respiro e segni vitali
• Temperatura
• Colorito cutaneo
• Caratteri del pianto e della
parola
• Interazione con
l’ambiente/persone
Valutazione iniziale del bambino
Valutazione iniziale del bambino
• Posizione del corpo e tono
muscolare
• Dinamica dell’evento
• Valutazione dello stato di
coscienza con il metodo AVPU
(vigile, risponde allo stimolo
verbale, risponde solo agli stimoli
dolorifici, non risponde ad alcuna
stimolazione)
• Incidenti domestici
• Convulsioni febbrili
• Problemi respiratori
• Piccoli malori
• Traumi
Principali urgenze pediatriche
Incidenti domestici
Vedi primo soccorso nell'adulto.
Importante la prevenzione!!!
• Ustioni
• Avvelenamenti
• Annegamenti
• Elettricità… etc…
USTIONI
• Primo grado: Eritema
• Secondo grado: Eritema e flittene
(vescica)
• Terzo grado: Lesioni ulcerative
circondate da eritema e flittene
• L’ustione è tra le cause più frequenti di
incidente in età pediatrica
• Il 40% delle ustioni interessano i bambini
• Il 52% di queste nei primi 4 anni di vita
USTIONI
• Autoprotezione
• Allontanare il bambino dalle fonti di calore
• Tagliare e rimuovere i vestiti eventualmente bagnati
con liquidi bollenti o direttamente a contatto con
l’ustione (se adesi alla cute lasciar perdere)
• Lavare con abbondante acqua fredda
• Applicare ghiaccio (non diretto)
• In caso di vesciche o lesioni coprire con materiale
sterile
Cosa fare immediatamente:
USTIONI
Ustioni di 1° grado delimitate o di 2° grado
localizzate:
• Impacchi freddi
• Medicazioni sterili (garze grasse)
• Non applicare nessuna preparazione senza il
consiglio di un medico
• Mantenere pulite le lesioni
• Rivolgersi al pediatra in caso di complicazioni
Cosa fare dopo:
USTIONI
• Sottovalutare
• Medicare con cotone
• Applicare oli o creme senza consiglio medico
• Bucare le flittene
• Trascurare le medicazioni (bagnate o
sporche)
Cosa NON fare:
Corpi estranei e avvelenamenti
• Inalazione di corpi estranei
• Ingestione di corpi estranei
• Ingestione di caustici
L’inalazione o ingestione accidentale di corpo
estraneo o di sostanze caustiche è molto
diffusa in età pediatrica e rappresenta la
principale emergenza pediatrica
Inalazione di corpi estranei
La sua massima prevalenza è
nella prima infanzia, quando il
bambino inizia l’esplorazione
orale dell’ambiente circostante.
Per evitare tali incidenti è
fondamentale la prevenzione
primaria.
Definizione
Si definisce inalazione di corpo estraneo la
presenza di frammenti di cibo o piccoli oggetti
nelle vie aeree.
Questa evenienza determina una grave
sintomatologia ed è potenzialmente letale.
Fattori predisponenti
• Curiosità: il bambino esplora l’ambiente che
lo circonda, portando gli oggetti alla bocca.
• Dentizione: nei bambini la masticazione
avviene esclusivamente per mezzo dei soli
incisivi e canini, sono infatti assenti i
premolari ed i molari.
• Posizione anatomica della laringe: nel
bambino la laringe è posta più in alto che
nell’adulto.
Quando sospettare l’inalazione di corpo
estraneo
• improvvisa difficoltà respiratoria
• accessi di tosse accompagnati da difficoltà
respiratoria
• il bambino porta le mani alla gola
Ingestione di corpi estranei
di cosa parliamo:
• La maggior parte dei corpi estraneo ingeriti non viene
trattata, poiché essi vengono evacuati entro pochi giorni.
• Quando il transito, invece, è ostacolato dalla forma del
corpo estraneo e rimane nell’esofago (localizzazione più
frequente) o nello stomaco, oppure è di natura lesiva,
perché tossico o corrosivo, occorre rimuoverlo in
ospedale.
Tipologia di corpi estranei ingeriti
suscettibili di trattamento
• Corpi estranei voluminosi: con dimensioni di almeno 2-3 cm di
diametro, come monete, bottoni, pezzi di giocattoli, ecc.
• Corpi estranei lesivi: vetro, spille, aghi, stuzzicadenti, ecc.
• Corpi estranei tossici e/o corrosivi: micropile, filtri di sigarette,
ecc.
Ingestione di pile
Sono potenzialmente pericolose per gli elementi in esse
contenuti. Possono infatti causare un danno diretto sulla mucosa
a causa di:
• liberazione di alcali
• necrosi da compressione
• carica elettrica residua
avvelenamento da mercurio
Le micropile ingerite, quindi, sono molto pericolose, ed è
necessaria l'ospedalizzazione del bambino.
Ingestione di caustici
L’ingestione di sostanze caustiche costituisce, insieme
alle perforazioni, le “emergenze esofagee”.
Esse possono, talvolta, assumere aspetti drammatici e
vanno affrontate, ove possibile, in centri specializzati,
tenendo presente non solo il problema dell’emergenza,
ma anche il problema successivo della ricostruzione
della via alimentare. L’incidenza presenta un picco nella
prima infanzia, fino a tre/cinque anni di età.
Caustici ingeriti
• agenti alcalini (pH>12) appartengono a questa categoria:
detersivi alcalini, detersivi per lavastoviglie, prodotti in
polvere a base di O2, pulitori per forni, sbiancanti a base
di O2, disgorganti
• agenti acidi (pH<2)appartengono a questa categoria:
(detergenti acidi, detergenti per W.C., brillantanti,
disinfettanti per W.C., pulitori liquidi per metalli,
soluzioni elettrolitiche per batterie.
L’entità dei danni provocati dai caustici dipende da:
• tipo
• stato fisico
• concentrazione
• quantità
PRIMO INTERVENTO
Come prima cosa è fondamentale capire che sostanza ha assunto
il piccolo e in che quantità, cercando la confezione (da recapitare
al P.S.) e interrogando il piccino nel caso in cui questi sia in grado
di rispondere.
REGOLA GENERALE PER CHI SOCCORRE IL BAMBINO:
• Quale?
• Come? (ingestione, inalazione, puntura, ecc.)
• Quando?
• Quanto?
COSA NON FARE:
• Provocare il vomito
• Assumere latte (alcuni veleni penetrano o si potenziano con il
latte) o altri “antidoti” (bianco dell’uovo, bicarbonato, ecc.)
• Incidenti domestici
• Convulsioni febbrili
• Problemi respiratori
• Piccoli malori
• Traumi
Principali urgenze pediatriche
Cos'è la febbre?
E' un aumento della temperatura corporea superiore ai
37°C se misurata per via cutanea (ascellare), o
superiore ai 37,5°C se misurata per via rettale o orale.
Qualche linea di febbre può essere anche la
conseguenza di sforzi fisici o della permanenza in un
ambiente eccessivamente riscaldato.
La febbre non è una malattia, è un sintomo: le sue
cause vanno identificate ed affrontate nella maniera
più appropriata.
La febbre è una difesa naturale del corpo che aiuta a
distruggere i microbi.
Quali rimedi per dare sollievo al bambino?
Non bisogna coprire il bambino in maniera eccessiva
perché questo può far salire la temperatura oltre il
livello stabilito dal "termostato" e contribuire ad
aggravare il disagio.
Quando il bambino ha i brividi lo si può coprire con una
coperta leggera, ma appena questi scompaiono o sente
caldo è meglio rimuoverla per consentire al corpo di
disperdere il calore.
Le spugnature con acqua tiepida possono essere utili:
riducono la temperatura perché fanno disperdere
calore per via dell'acqua che evapora dalla superficie
corporea.
Cosa non fare
Altri trattamenti fisici non sono consigliati, perché,
oltre ad avere solo un effetto temporaneo sulla
temperatura corporea del bambino, possono dare
fastidio e anche causare danni.
Uno di questi metodi, purtroppo ancora oggi ritenuto
efficace da alcuni, è la spugnatura con l'alcol: i vapori
dell'alcool possono essere inalati dal bambino e
provocare seri danni.
Convulsioni febbrili:
• Sorta di “corto circuito” del
SNC, ancora in fase di
sviluppo
• Causate da un improvviso
rialzo febbrile
• Frequenti tra i 5 mesi e i 6
anni di età
cosa sono:
Le manifestazioni possono essere varie
• scosse delle braccia e delle gambe (cloniche)
• irrigidimento (toniche)
• rilassamento della muscolatura (ipotoniche)
• fissità dello sguardo o rotazione degli occhi
• perdita di feci e urine
La perdita di coscienza è comune a tutte le convulsioni,
di norma questa è seguita da una fase di sonnolenza
(periodo postcritico).
Domande frequenti
Quanto è frequente il problema?
Interessano il 3% dei bambini sani, tra i 6 mesi e i 6
anni di vita.
C’è sempre la febbre?
Talvolta la febbre non è presente al momento della
convulsione ma compare poco dopo la fine della crisi.
Possono ripetersi?
In oltre la metà dei casi, l’episodio convulsivo rimane
isolato. Le recidive sono più frequenti se l’insorgenza
della prima convulsione è precoce, soprattutto se si
verifica durante il primo anno di vita.
Domande frequenti
Quali sono i rischi?
Le convulsioni febbrili semplici, essendo di breve
durata, non possono causare danni. Una convulsione
deve durare ore per produrre un danno a livello
cerebrale.
Fino a che età si presentano?
Le convulsioni febbrili semplici si presentano
soprattutto prima dei 4 anni, raramente nel corso del
quinto anno. Queste crisi tendono a scomparire con la
crescita.
• Fisiche (Anatomia e fisiologia del bambino,
parametri vitali)
• Psicologiche (Comunicazione e interazione col
bambino e i familiari)
Differenze delle urgenze pediatriche
• Fisiche (Anatomia e fisiologia del bambino,
parametri vitali)
• Psicologiche (Comunicazione e interazione col
bambino e i familiari)
Differenze delle urgenze pediatriche
Convulsioni febbrili:
• Non scuotere il bambino, non schiaffeggiarlo o chiamarlo per
nome, non cercare di bloccarlo (sono manovre assolutamente
inutili, che ritardano le cure efficaci);
• Porre delicatamente il bambino sdraiato sul fianco (per evitare
che aspiri muco o materiale vomitato, e per impedire alla lingua
di ostruire le vie aeree), in un luogo dove non possa cadere e
farsi male,
• Pulire velocemente la bocca dalla saliva e da eventuali residui
alimentari; non forzare l’apertura del cavo orale con strumenti
rigidi
• Aprire le vesti strette
• Applicare spugnature di acqua tiepida e la borsa del ghiaccio o
degli asciugamani bagnati con acqua fredda sulla fronte e sul
collo
primo soccorso
• Incidenti domestici
• Convulsioni febbrili
• Problemi respiratori
• Piccoli malori
• Traumi
Principali urgenze pediatriche
CRISI D’ASMA
• Diffusa ostruzione respiratoria per la
contrazione della muscolatura bronchiale
• In genere di genesi allergica
• Difficoltà respiratoria (soprattutto
espiratoria)
• “Fischi” respiratori
• Pallore, irritabilità
• Cianosi
CRISI D’ASMA
• Portare il bambino in ospedale
• Metterlo in posizione seduta (per favorire la respirazione)
• Farlo bere
• Umidificare l’ambiente
cosa fare
cosa non fare
• Non sottovalutare
• Non intraprendere terapie senza la prescrizione medica
• Non somministrare farmaci
LARINGOSPASMO
• Esordio graduale o improvviso nelle prime
ore della notte
• Tosse abbaiante o metallica
• Stridore inspiratorio intermittente
• L’epiglottide è tumefatta e color ciliegia (non
usare assolutamente l’abbassalingua)
croup o pseudocroup
LARINGOSPASMO
• Tenere il bambino nella stanza da bagno con
tutti i rubinetti dell’acqua calda aperti e farlo
respirare nella nebbia
• Non usare assolutamente abbassalingua o
altri strumenti per controllare la gola
potrebbero scatenare l’arresto respiratorio in
caso di epiglottite
• Se non recede dopo 20 minuti portare in
ospedale
cosa fare
• Incidenti domestici
• Convulsioni febbrili
• Problemi respiratori
• Piccoli malori
• Traumi
Principali urgenze pediatriche
DISSENTERIA
• Sospendere latte vaccino
• Dieta idrica
• Riprendere l’alimentazione gradualmente se i sintomi
regrediscono
• Recarsi dal Pediatra non accenni a diminuire dopo 24
ore
• Recarsi dal Pediatra o in Ospedale se le feci hanno un
colore anomalo (sangue, acqua di riso, eccessivo muco)
o se il bambino mostra segni di disidratazione
(secchezza della cute e delle mucose, scarsa urina,
pianto senza lacrime, sonnolenza o confusione).
cosa fare
EPISTASSI
• Pinzare le narici con le mani
• Tenere la testa leggermente reclinata in avanti
• Non deglutire il sangue
• Applicare ghiaccio sulla fronte
• Cessata l’emorragia non soffiare e toccare il naso
per qualche ora
• Avere pazienza
• Recarsi in ospedale se l’emorragia non cessa
cosa fare
PUNTURE D’INSETTO
• Rimuovere il pungiglione con delle pinzette senza
comprimere la zona (api, vespe, calabroni, ecc.)
• Applicare ghiaccio (non diretto)
• Disinfettare
• In caso di reazione generalizzata recarsi al PS
cosa fare
• Incidenti domestici
• Convulsioni febbrili
• Problemi respiratori
• Piccoli malori
• Traumi
Principali urgenze pediatriche
• Importante causa di
morte o invalidità
• Frequenti i traumi
cranici
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Traumi nel bambino
Vedi traumi adulto
CASI PARTICOLARI
• La gravità dei danni non è proporzionale all’entità
dell’impatto
• Ogni trauma cranico è una situazione diversa
• Può mostrare i suoi effetti a distanza di ore
• Lieve: dolore, vomito, cefalea, sonnolenza
• Moderato: perdita transitoria di conoscenza, amnesia,
agitazione
• Grave: sopore, segni neurologici, coma
Se c’è la comparsa anche di solo uno dei sintomi, recarsi in
ospedale
Classificazione
TRAUMA CRANICO
CASI PARTICOLARI
Il trauma toracico è frequentemente associato a lesioni
multisistemiche. Il “torace pediatrico” si estende dalla base del
collo all’ombelico e ogni lesione al di sotto della linea
intermammillare può comportare anche una lesione
addominale.
Spesso a lesioni contusive/abrasive lievi sono associati traumi
interni importanti.
TRAUMA TORACICO
Il trauma addominale è caratterizzato da un alto rischio
evolutivo spesso associato a prognosi infausta causata
dall’ipovolemia di genesi emorragica (lesione fegato e milza nel
trauma chiuso).
TRAUMA ADDOMINALE
CASI PARTICOLARI
Nei pre-adolescenti è abbastanza raro, poi ha incidenza uguale
agli adulti. Nel bambino il trauma spinale coinvolge
principalmente il rachide cervicale (testa grossa, collo corto,
legamenti lassi).
I bimbi che già parlano possono non riferire dolore alla colonna
in quanto “distratti” dal dolore proveniente da altri distretti
corporei.
Indagare sempre sul meccanismo di lesione
TRAUMA SPINALE
Violenze e abusi sui minori..
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le Forze dell'ordine
Sospettati dalla
situazione (spesso in
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sigaretta), reticenze…
Per suggerimenti, correzioni e precisazioni:
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Corso TSSA - parte 9: le emergenze urgenze pediatriche

  • 2. Obiettivi: • Differenze di anatomia e fisiologia • Interazione col paziente pediatrico • Principali urgenze pediatriche • Primo soccorso relativo
  • 3. Obiettivi: • Differenze di anatomia e fisiologia • Interazione col paziente pediatrico • Principali urgenze pediatriche • Primo soccorso relativo
  • 4. • Appena nato: prime ore di vita • Neonato: 28 giorni / 1 mese • Lattante: fino ad 1 anno • Bambino: da 1 anno fino alla pubertà Definizioni in base all'età
  • 5. • FR Frequenza respiratoria più elevata • FC Frequenza cardiaca più rapida • Pressione arteriosa più bassa • Testa in proporzione più grande • Lingua in proporzione più grande Differenze fisiologiche
  • 6. Differenze fisiologiche DESCRIZIONE ETA’ ATTI RESP. MINUTO BATTITI CARD. MINUTO PRESSIONE MASSIMA PRESSIONE MINIMA NEONATO 0-6 settimane 30 – 50 120 – 160 74 – 100 mmHg 50 – 68 mmHg LATTANTE 7 settimane-1 aa 20 – 30 80 – 140 86 – 106 mmHg 56 – 70 mmHg BAMBINO PRIMI PASSI 1-3anni 20 – 30 80 – 130 98 – 106 mmHg 50 – 70 mmHg BAMBINO PRESCOLARE 3-6anni 20 – 30 80 – 120 98 – 112 mmHg 64 – 70 mmHg BAMBINO SCOLARE 6-12anni 12/20 – 30 60/80 – 100 104 – 124 mmHg 64 – 80 mmHg ADOLESCENTE 12-16/18anni 12 – 20 60 – 100 118 – 132 mmHg 70 – 82 mmHg
  • 7. • I bambini non sono piccoli adulti • Dobbiamo cercare di conquistare la sua fiducia e collaborazione Occorre usare un approccio e un linguaggio adatto all'età Comunicazione col piccolo paziente...
  • 8. • Vivono una situazione drammatica • Cercano nel soccorritore sicurezza e professionalità Sono un importante anello di congiunzione col piccolo paziente ... ma anche coi suoi familiari...!
  • 9. • Scarsa esperienza nel soccorso pediatrico (è un evento raro… per fortuna!) • Coinvolgimento emotivo • Spesso mancano in ambulanza presidi adeguati Necessaria la preparazione del soccorritore... Difficoltà:
  • 10. ● Presentarsi in modo semplice e qualificarsi ● Tranquillizzare il bambino (… abbiamo chiamato i tuoi genitori stanno arrivando …) ● Rispettare il suo pudore (es. se è necessario spogliarli) ● Parlare al bambino posizionandosi all’altezza del suo viso ● Mantenere un contegno calmo cercare di ispirare fiducia ● Spiegare sempre ciò che state facendo evitando di mentire ● Raccogliere dati anamnestici nei limiti possibili Approccio al bambino
  • 11. • Sensorio • Pervietà vie aeree • Respiro e segni vitali • Temperatura • Colorito cutaneo • Caratteri del pianto e della parola • Interazione con l’ambiente/persone Valutazione iniziale del bambino
  • 12. Valutazione iniziale del bambino • Posizione del corpo e tono muscolare • Dinamica dell’evento • Valutazione dello stato di coscienza con il metodo AVPU (vigile, risponde allo stimolo verbale, risponde solo agli stimoli dolorifici, non risponde ad alcuna stimolazione)
  • 13. • Incidenti domestici • Convulsioni febbrili • Problemi respiratori • Piccoli malori • Traumi Principali urgenze pediatriche
  • 14. Incidenti domestici Vedi primo soccorso nell'adulto. Importante la prevenzione!!! • Ustioni • Avvelenamenti • Annegamenti • Elettricità… etc…
  • 15. USTIONI • Primo grado: Eritema • Secondo grado: Eritema e flittene (vescica) • Terzo grado: Lesioni ulcerative circondate da eritema e flittene • L’ustione è tra le cause più frequenti di incidente in età pediatrica • Il 40% delle ustioni interessano i bambini • Il 52% di queste nei primi 4 anni di vita
  • 16. USTIONI • Autoprotezione • Allontanare il bambino dalle fonti di calore • Tagliare e rimuovere i vestiti eventualmente bagnati con liquidi bollenti o direttamente a contatto con l’ustione (se adesi alla cute lasciar perdere) • Lavare con abbondante acqua fredda • Applicare ghiaccio (non diretto) • In caso di vesciche o lesioni coprire con materiale sterile Cosa fare immediatamente:
  • 17. USTIONI Ustioni di 1° grado delimitate o di 2° grado localizzate: • Impacchi freddi • Medicazioni sterili (garze grasse) • Non applicare nessuna preparazione senza il consiglio di un medico • Mantenere pulite le lesioni • Rivolgersi al pediatra in caso di complicazioni Cosa fare dopo:
  • 18. USTIONI • Sottovalutare • Medicare con cotone • Applicare oli o creme senza consiglio medico • Bucare le flittene • Trascurare le medicazioni (bagnate o sporche) Cosa NON fare:
  • 19. Corpi estranei e avvelenamenti • Inalazione di corpi estranei • Ingestione di corpi estranei • Ingestione di caustici L’inalazione o ingestione accidentale di corpo estraneo o di sostanze caustiche è molto diffusa in età pediatrica e rappresenta la principale emergenza pediatrica
  • 20. Inalazione di corpi estranei La sua massima prevalenza è nella prima infanzia, quando il bambino inizia l’esplorazione orale dell’ambiente circostante. Per evitare tali incidenti è fondamentale la prevenzione primaria.
  • 21. Definizione Si definisce inalazione di corpo estraneo la presenza di frammenti di cibo o piccoli oggetti nelle vie aeree. Questa evenienza determina una grave sintomatologia ed è potenzialmente letale.
  • 22. Fattori predisponenti • Curiosità: il bambino esplora l’ambiente che lo circonda, portando gli oggetti alla bocca. • Dentizione: nei bambini la masticazione avviene esclusivamente per mezzo dei soli incisivi e canini, sono infatti assenti i premolari ed i molari. • Posizione anatomica della laringe: nel bambino la laringe è posta più in alto che nell’adulto.
  • 23. Quando sospettare l’inalazione di corpo estraneo • improvvisa difficoltà respiratoria • accessi di tosse accompagnati da difficoltà respiratoria • il bambino porta le mani alla gola
  • 24. Ingestione di corpi estranei di cosa parliamo: • La maggior parte dei corpi estraneo ingeriti non viene trattata, poiché essi vengono evacuati entro pochi giorni. • Quando il transito, invece, è ostacolato dalla forma del corpo estraneo e rimane nell’esofago (localizzazione più frequente) o nello stomaco, oppure è di natura lesiva, perché tossico o corrosivo, occorre rimuoverlo in ospedale.
  • 25. Tipologia di corpi estranei ingeriti suscettibili di trattamento • Corpi estranei voluminosi: con dimensioni di almeno 2-3 cm di diametro, come monete, bottoni, pezzi di giocattoli, ecc. • Corpi estranei lesivi: vetro, spille, aghi, stuzzicadenti, ecc. • Corpi estranei tossici e/o corrosivi: micropile, filtri di sigarette, ecc.
  • 26. Ingestione di pile Sono potenzialmente pericolose per gli elementi in esse contenuti. Possono infatti causare un danno diretto sulla mucosa a causa di: • liberazione di alcali • necrosi da compressione • carica elettrica residua avvelenamento da mercurio Le micropile ingerite, quindi, sono molto pericolose, ed è necessaria l'ospedalizzazione del bambino.
  • 27. Ingestione di caustici L’ingestione di sostanze caustiche costituisce, insieme alle perforazioni, le “emergenze esofagee”. Esse possono, talvolta, assumere aspetti drammatici e vanno affrontate, ove possibile, in centri specializzati, tenendo presente non solo il problema dell’emergenza, ma anche il problema successivo della ricostruzione della via alimentare. L’incidenza presenta un picco nella prima infanzia, fino a tre/cinque anni di età.
  • 28. Caustici ingeriti • agenti alcalini (pH>12) appartengono a questa categoria: detersivi alcalini, detersivi per lavastoviglie, prodotti in polvere a base di O2, pulitori per forni, sbiancanti a base di O2, disgorganti • agenti acidi (pH<2)appartengono a questa categoria: (detergenti acidi, detergenti per W.C., brillantanti, disinfettanti per W.C., pulitori liquidi per metalli, soluzioni elettrolitiche per batterie. L’entità dei danni provocati dai caustici dipende da: • tipo • stato fisico • concentrazione • quantità
  • 29. PRIMO INTERVENTO Come prima cosa è fondamentale capire che sostanza ha assunto il piccolo e in che quantità, cercando la confezione (da recapitare al P.S.) e interrogando il piccino nel caso in cui questi sia in grado di rispondere. REGOLA GENERALE PER CHI SOCCORRE IL BAMBINO: • Quale? • Come? (ingestione, inalazione, puntura, ecc.) • Quando? • Quanto? COSA NON FARE: • Provocare il vomito • Assumere latte (alcuni veleni penetrano o si potenziano con il latte) o altri “antidoti” (bianco dell’uovo, bicarbonato, ecc.)
  • 30. • Incidenti domestici • Convulsioni febbrili • Problemi respiratori • Piccoli malori • Traumi Principali urgenze pediatriche
  • 31. Cos'è la febbre? E' un aumento della temperatura corporea superiore ai 37°C se misurata per via cutanea (ascellare), o superiore ai 37,5°C se misurata per via rettale o orale. Qualche linea di febbre può essere anche la conseguenza di sforzi fisici o della permanenza in un ambiente eccessivamente riscaldato. La febbre non è una malattia, è un sintomo: le sue cause vanno identificate ed affrontate nella maniera più appropriata. La febbre è una difesa naturale del corpo che aiuta a distruggere i microbi.
  • 32. Quali rimedi per dare sollievo al bambino? Non bisogna coprire il bambino in maniera eccessiva perché questo può far salire la temperatura oltre il livello stabilito dal "termostato" e contribuire ad aggravare il disagio. Quando il bambino ha i brividi lo si può coprire con una coperta leggera, ma appena questi scompaiono o sente caldo è meglio rimuoverla per consentire al corpo di disperdere il calore. Le spugnature con acqua tiepida possono essere utili: riducono la temperatura perché fanno disperdere calore per via dell'acqua che evapora dalla superficie corporea.
  • 33. Cosa non fare Altri trattamenti fisici non sono consigliati, perché, oltre ad avere solo un effetto temporaneo sulla temperatura corporea del bambino, possono dare fastidio e anche causare danni. Uno di questi metodi, purtroppo ancora oggi ritenuto efficace da alcuni, è la spugnatura con l'alcol: i vapori dell'alcool possono essere inalati dal bambino e provocare seri danni.
  • 34. Convulsioni febbrili: • Sorta di “corto circuito” del SNC, ancora in fase di sviluppo • Causate da un improvviso rialzo febbrile • Frequenti tra i 5 mesi e i 6 anni di età cosa sono:
  • 35. Le manifestazioni possono essere varie • scosse delle braccia e delle gambe (cloniche) • irrigidimento (toniche) • rilassamento della muscolatura (ipotoniche) • fissità dello sguardo o rotazione degli occhi • perdita di feci e urine La perdita di coscienza è comune a tutte le convulsioni, di norma questa è seguita da una fase di sonnolenza (periodo postcritico).
  • 36. Domande frequenti Quanto è frequente il problema? Interessano il 3% dei bambini sani, tra i 6 mesi e i 6 anni di vita. C’è sempre la febbre? Talvolta la febbre non è presente al momento della convulsione ma compare poco dopo la fine della crisi. Possono ripetersi? In oltre la metà dei casi, l’episodio convulsivo rimane isolato. Le recidive sono più frequenti se l’insorgenza della prima convulsione è precoce, soprattutto se si verifica durante il primo anno di vita.
  • 37. Domande frequenti Quali sono i rischi? Le convulsioni febbrili semplici, essendo di breve durata, non possono causare danni. Una convulsione deve durare ore per produrre un danno a livello cerebrale. Fino a che età si presentano? Le convulsioni febbrili semplici si presentano soprattutto prima dei 4 anni, raramente nel corso del quinto anno. Queste crisi tendono a scomparire con la crescita.
  • 38. • Fisiche (Anatomia e fisiologia del bambino, parametri vitali) • Psicologiche (Comunicazione e interazione col bambino e i familiari) Differenze delle urgenze pediatriche
  • 39. • Fisiche (Anatomia e fisiologia del bambino, parametri vitali) • Psicologiche (Comunicazione e interazione col bambino e i familiari) Differenze delle urgenze pediatriche
  • 40. Convulsioni febbrili: • Non scuotere il bambino, non schiaffeggiarlo o chiamarlo per nome, non cercare di bloccarlo (sono manovre assolutamente inutili, che ritardano le cure efficaci); • Porre delicatamente il bambino sdraiato sul fianco (per evitare che aspiri muco o materiale vomitato, e per impedire alla lingua di ostruire le vie aeree), in un luogo dove non possa cadere e farsi male, • Pulire velocemente la bocca dalla saliva e da eventuali residui alimentari; non forzare l’apertura del cavo orale con strumenti rigidi • Aprire le vesti strette • Applicare spugnature di acqua tiepida e la borsa del ghiaccio o degli asciugamani bagnati con acqua fredda sulla fronte e sul collo primo soccorso
  • 41. • Incidenti domestici • Convulsioni febbrili • Problemi respiratori • Piccoli malori • Traumi Principali urgenze pediatriche
  • 42. CRISI D’ASMA • Diffusa ostruzione respiratoria per la contrazione della muscolatura bronchiale • In genere di genesi allergica • Difficoltà respiratoria (soprattutto espiratoria) • “Fischi” respiratori • Pallore, irritabilità • Cianosi
  • 43. CRISI D’ASMA • Portare il bambino in ospedale • Metterlo in posizione seduta (per favorire la respirazione) • Farlo bere • Umidificare l’ambiente cosa fare cosa non fare • Non sottovalutare • Non intraprendere terapie senza la prescrizione medica • Non somministrare farmaci
  • 44. LARINGOSPASMO • Esordio graduale o improvviso nelle prime ore della notte • Tosse abbaiante o metallica • Stridore inspiratorio intermittente • L’epiglottide è tumefatta e color ciliegia (non usare assolutamente l’abbassalingua) croup o pseudocroup
  • 45. LARINGOSPASMO • Tenere il bambino nella stanza da bagno con tutti i rubinetti dell’acqua calda aperti e farlo respirare nella nebbia • Non usare assolutamente abbassalingua o altri strumenti per controllare la gola potrebbero scatenare l’arresto respiratorio in caso di epiglottite • Se non recede dopo 20 minuti portare in ospedale cosa fare
  • 46. • Incidenti domestici • Convulsioni febbrili • Problemi respiratori • Piccoli malori • Traumi Principali urgenze pediatriche
  • 47. DISSENTERIA • Sospendere latte vaccino • Dieta idrica • Riprendere l’alimentazione gradualmente se i sintomi regrediscono • Recarsi dal Pediatra non accenni a diminuire dopo 24 ore • Recarsi dal Pediatra o in Ospedale se le feci hanno un colore anomalo (sangue, acqua di riso, eccessivo muco) o se il bambino mostra segni di disidratazione (secchezza della cute e delle mucose, scarsa urina, pianto senza lacrime, sonnolenza o confusione). cosa fare
  • 48. EPISTASSI • Pinzare le narici con le mani • Tenere la testa leggermente reclinata in avanti • Non deglutire il sangue • Applicare ghiaccio sulla fronte • Cessata l’emorragia non soffiare e toccare il naso per qualche ora • Avere pazienza • Recarsi in ospedale se l’emorragia non cessa cosa fare
  • 49. PUNTURE D’INSETTO • Rimuovere il pungiglione con delle pinzette senza comprimere la zona (api, vespe, calabroni, ecc.) • Applicare ghiaccio (non diretto) • Disinfettare • In caso di reazione generalizzata recarsi al PS cosa fare
  • 50. • Incidenti domestici • Convulsioni febbrili • Problemi respiratori • Piccoli malori • Traumi Principali urgenze pediatriche
  • 51. • Importante causa di morte o invalidità • Frequenti i traumi cranici • Cadute, incidenti… etc… Traumi nel bambino Vedi traumi adulto
  • 52. CASI PARTICOLARI • La gravità dei danni non è proporzionale all’entità dell’impatto • Ogni trauma cranico è una situazione diversa • Può mostrare i suoi effetti a distanza di ore • Lieve: dolore, vomito, cefalea, sonnolenza • Moderato: perdita transitoria di conoscenza, amnesia, agitazione • Grave: sopore, segni neurologici, coma Se c’è la comparsa anche di solo uno dei sintomi, recarsi in ospedale Classificazione TRAUMA CRANICO
  • 53. CASI PARTICOLARI Il trauma toracico è frequentemente associato a lesioni multisistemiche. Il “torace pediatrico” si estende dalla base del collo all’ombelico e ogni lesione al di sotto della linea intermammillare può comportare anche una lesione addominale. Spesso a lesioni contusive/abrasive lievi sono associati traumi interni importanti. TRAUMA TORACICO Il trauma addominale è caratterizzato da un alto rischio evolutivo spesso associato a prognosi infausta causata dall’ipovolemia di genesi emorragica (lesione fegato e milza nel trauma chiuso). TRAUMA ADDOMINALE
  • 54. CASI PARTICOLARI Nei pre-adolescenti è abbastanza raro, poi ha incidenza uguale agli adulti. Nel bambino il trauma spinale coinvolge principalmente il rachide cervicale (testa grossa, collo corto, legamenti lassi). I bimbi che già parlano possono non riferire dolore alla colonna in quanto “distratti” dal dolore proveniente da altri distretti corporei. Indagare sempre sul meccanismo di lesione TRAUMA SPINALE
  • 55. Violenze e abusi sui minori.. Non porre domande dirette, ma informa il PS o le Forze dell'ordine Sospettati dalla situazione (spesso in famiglia!), tipo di lesioni (ecchimosi, bruciature di sigaretta), reticenze…
  • 56.
  • 57. Per suggerimenti, correzioni e precisazioni: wikislides@gmail.com